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rassegna stampa del 19 maggio 2016

Agrigentoweb
Gruppo di Protezione Civile impegnato nella Sagra del Tataratà a Casteltermini Il Gruppo Protezione Civile del Libero Consorzio sarà presente alla prossima "Festa di Santa Croce-Sagra del Tataratà" che si svolgerà nel prossimo fine settimana, con conclusione domenica 22 maggio, a Casteltermini. Si tratta di un servizio che il Libero Consorzio effettuerà su richiesta del Comune di Casteltermini per coordinare il servizio di protezione civile e i gruppi di volontariato iscritti al registro provinciale che vi prenderanno parte. I dettagli del piano di sicurezza e di protezione civile sono stati definiti nel corso della conferenza di servizi con il Sindaco, il Comandante dei Vigili Urbani e il Comandante della stazione dei Carabinieri di Casteltermini, i rappresentanti delle associazioni di volontariato, dell'ASP di Agrigento e del Gruppo di Protezione Civile dell'ex Provincia Regionale.
Il Libero Consorzio avrà così il compito di controllare lo svolgimento della manifestazione, garantendo la sicurezza e le azioni di soccorso in caso di necessità, e sarà presente con quattro unità dell'Ufficio di Protezione Civile, che fornirà anche le transenne modulari, due ambulanze e tre unità BLSD, indispensabili per garantire adeguata assistenza ai visitatori che come ogni anno accorreranno numerosi a Casteltermini per la Sagra del Tataratà.

Agrigentopress

"No contrapporre provincia a cupa" "Troviamo francamente deleterio e profondamente sbagliato contrapporre lavoratori della ex provincia alla questione Cupa" Lo dicono in un nota Massimo Raso e Matteo Lo Raso, di Cgil e il Rsu Cgil del Cupa, i quali ritengono che non sia questo il punto.
"Come Sindacato auspicabilmente in modo unitario dobbiamo batterci sia per uscire da questa condizione di precarietà e di incertezza in cui versano gli ex dipendenti della provincia, in modo particolare quelli precari sia per salvare il Cupa e con esso la prospettiva di garantire il diritto allo studio e una prospettiva di sviluppo per questa nostra terra.
Più che dividere i lavoratori ed alimentare una inutile quanto dannosa 'guerra dei poveri' occorre concentrare ogni sforzo per costringere il Governo della Regione a rispettare gli impegni assunti.
Noi continuiamo a sperare che nella convocata riunione del 20 il Libero Consorzio si presenti con la delibera di rientro nella 'governance' del Cupa per poter ripartire.
Per parte nostra continueremo a batterci per mantenere viva questa prospettiva. Anche per questo siamo vicini agli Studenti che, finalmente, hanno compreso la gravità del momento ed hanno ripreso a rivendicare giustamente che si sia soluzione positiva a questa vicenda".


Grandangolo
I deputati PD scrivono a Crocetta: "Cupa, ex Provincia, Terme .... " I deputati nazionali del PD , Capodicasa,Iacono, Lauricella e Moscat, hanno inviato una lettera al Presidente della Regione Crocetta in cui , dichiarandosi disponibili ad un incontro, si chiede un suo intervento urgente e immediato per la risoluzione dei problemi che investono la ex Provincia di Agrigento : la rescissione del contratto per esaurimento dei fondi di bilancio di oltreun centinaio di dipendenti a tempo determinato della stessa ex Provincia di Agrigento; la imminente chiusura dei corsi di laurea in Giurisprudenza ed Architettura presso il CUPA di Agrigento con il loro conseguente trasferimento a Palermo; la chiusura delle Terme di Sciacca.

Questa la dichiarazione dell'on. A. Capodicasa :"Siamo seriamente preoccupati per come stanno evolvendo alcune vertenze dell'agrigentino. Il rischio serio é che, aidanni per l'occupazione e lo sviluppo provocati dalla crisi generale, si aggiungano gli effetti negativi dovuti al precipitare di alcune vicende che nel nostro territorio interessano centinaia di lavoratori ed utenti. Auspichiamo che il presidente Crocetta convochi, quanto prima, unariunione con parlamentari, sindacati ed enti locali per affrontare i problemi di questa provincia ".
[ Testo Integrale della Lettera ]
"Caro Presidente, ci siamo decisi a scriverti pressati dall'angoscia che in queste ore tocca oltre un centinaio di dipendenti a tempo determinato della ex Provincia regionale di Agrigento. Trattasi di lavoratori che da circa un ventennio prestano la loro attività presso l'Ente Provincia a cui, secondo accreditate notizie di stampa e non solo, dal primo di luglio verrà rescisso il contratto per esaurimento dei fondi di bilancio. Puoi immaginare lo stato d'animo di questi dipendenti che, soli, nel panorama dei precari degli Enti locali, vedrebbero sfumare il loro legittimo diritto a proseguire il loro rapporto con l'Ente presso cui hanno prestato servizio per diversi lustri. Il caso ci appare inverosimile considerato che trattasi di spese prevedibili e programmabili e che avrebbero dovute essere contemplate in bilancio stante la normativa nazionale e regionale che garantisce il proseguimento del loro rapporto di lavoro. Chiediamo il tuo urgente intervento perché si affronti e risolva per tempo questo problema che, ove non risolto, provocherebbe probabili e giustificate tensioni. Tra l'altro questa notizia interviene dopo quella, pervenuta poche giorni addietro, secondo la quale l'Università di Palermo avrebbe deciso la chiusura dei corsi di laurea in Giurisprudenza ed Architettura presso il CUPA di Agrigento con il loro conseguente trasferimento a Palermo. Anche qui per mancanza di fondi. Se a ciò aggiungiamo che da tempo ormai le terme di Sciacca sono state chiuse, nelle more dell'affidamento a privati della loro gestione, con conseguente danno di immagine con perdite di quote di mercato, danni materiali alle strutture e danni finanziari per i mancati introiti derivanti dal turismo, puoi immaginare in quale condizione versi la nostra Provincia e quali preoccupazioni susciti in quanti, direttamente o indirettamente, sono coinvolti in queste vicende. Nella speranza che il governo regionale possa smentire queste notizie, ed, in ogni caso, possa intervenire per eventualmente risolvere questi problemi, ci dichiariamo disponibili ad incontrarti ove lo dovessi ritenere necessario."

La Sicilia

AL CENTRO DEL PROBLEMA la partecipazione al Cupa e il mantenimento dei precari
La crisi dell'ex ProvIncia divide i sindacati Cgil e Cisl.
"Troviamo francamente deleterio e profondamente sbagliato contrapporre lavoratori della ex provincia alla questione Cupa".
li segretario della Cgil e il rappresentante sindacale in quota cgil de Cupa, Massimo Raso e Matteo Lo Raso intervengono in netto contrasto con [ posizione presa dal segreta rio provinciale delta Funzione pubblica Cisl, Floriana Russo Introito, che ieri aveva ribadito come il Libero consorzio che già a luglio stando a quanto annunciato non potrà con fermare i contratti del personale precario, non avrebbe dovuto, in questo contesto, garantire la copertura economica peri! Consorzio universitario. La posizione detta Cgil è in vece diversa, per non dire opposta.
Come sindacato auspicabilmente in modo unitario - scrivono dobbiamo batterci sia per uscire da questa condizione di precarietà e di incertezza in cui versano gli ex dipendenti della Provincia, in modo particolare quelli precari sia per salvare il Cupa e con esso la prospettiva di garantire il diritto allo studio e una prospettiva di sviluppo per questa nostra tetra".
i due esponenti della Cgil, inoltre, hanno espresso l'auspicio che il Libero consor2io 'Si presenti con la delibera di rientro nella governance de Cupa per poter ripartire".
Del resto il tempo a disposizione è ormai pochissimo: se stamattina gli studenti saranno riuniti per un'assemblea dopo giorni di silenzio, domattina alle 10 l'Assemblea dei soci tornerà a riunirsi per decidere sul da farsi del Consorzio. Intanto, i parlamentari Angelo Capodicasa, Maria Iacono, Giuseppe Lauricella e Tonino Moscatt, hanno inviato una lettera al Governatore Crocetta sui "mali del Libero consorzio, dall'università alte Terme passando dal personale a tempo determinato.
"Siamo seriamente preoccupati per come stanno evolvendo a vertenze dell'Agrigentino — dicono -. Il rischio serio è che ai danni per l'occupazione e lo sviluppo provocati dalla crisi generale si aggiungano gli effetti negativi dovuti al precipitare di alcune vicende che nel nostro territorio interessano centinaia di lavoratori ed utenti".

IN TREDICI RISCHIAVANO DI PERDERE IL POSTO DI LAVORO
Gesa: addetti allo spazzamento scongiurati i licenziamenti.
Addetti allo spazzamento dell'Ato Gesa, scongiurata la possibilità dei licenziamenti.
Se dopo l'approvazione da parte del Comune di Agrigento delle nuove tariffe Tari. ridotte grazie alla rimodulazione della spese destinata proprio al servizio di spazzamento condotto da personale dell'Ambito territoriale ottimale, si era annunciato ai sindacati che in 13 avrebbero potuto rischiare il licenziamento questa possibilità sembra fortunatamente scongiurata.
La rassicurazione è arrivata dopo un incontro congiunto svolto tra il commissario Vincenzo Raitano e l'amministrazione comunale di Agrigento. al termine della quale si sarebbe raggiunto un accordo di massima per impegnare a partire da luglio il personale in una serie di attività specifiche, ad esempio dedicandolo alle isole ecologiche e garantendo attraverso ai dipendenti Gesa tutti gli aspetti che non sono coperti dal bando dei rifiuti attualmente appaltato. Tutto questo senza variare ovviamente i saldi economici attualmente impegnati. Insomma, la questione sembra essersi ricomposta, per quanto in gli aspetti operativi dovranno esse re ancora messi «nero su bianco,.
Va sottolineato, comunque, come in fase di votazione della Tassa sui rifiuti si fosse comunque garantito a tutti i consiglieri comunali che non ci sarebbe stato alcun problema di questo tipo.
Ad ogni modo, dal Comune hanno più volte ribadito la necessità di rimodulare i rapporti con Gesa, en te in eterna liquidazione. In parti colare dal settore Finanze si riteneva indifferibile un calcolo più approfondito delle somme da impegnare perla garanzia dei servizi e se esistono ad oggi dei «doppioni», come avveniva ad esempio (è la tesi del Municipio) rispetto allo spazza mento manuale del territorio comunale.
G.S.

PORTO EMPEDOCLE vertice tra commissario e 5 dei sei aspiranti sindaco per fare il punto sulla città.
PREAVVISO DI DISSESTO AI CANDIDATI
Rizza ha avuto le relazione dagli uffici comunali e deciderà entro mercoledì prossimo.
Porto Empedocle. C'erano tutti. tranne Orazio Guarraci che per scelta ha preferito non aderire all'invito del commissario straordinario del comune.
Margherita Rizza ha convocato ieri mattina i 6 candidati sindaco. per fare il punto sulla disastrosa situazione economico-finaziaria del- ente, alla vigilia delle elezioni, in pienissima campagna elettorale e con una incombente dichiarazione di dissesto finanziario all'orizzonte. C'erano Ida Carmina. Paolo Ferrara, Gianni Hamel, Calogero Martello, Andrea Sallì in extremis, non c'era come detto Guarraci. costui ha deciso di non partecipare all'incontro non essendo sulla stessa lunghezza d'onda del commissario, anche alla luce di un incontro che la stessa funzionaria regionale non gli avrebbe concesso nei giorni scorsi. Piccolezze» vien da dire al cospetto della tragedia finanziaria di un comune sempre più al collasso, con i dipendenti che non percepiscono lo stipendio e con una serie di servizi azzeratì o da azzerare a breve.
Vertice di ieri è stato voluto da Rizza per informare i candidati sindaco della situazione economica dell'en te, con servizi ormai prossimi a essere annullati per mancanza di soldi, Sul tavolo il commissario Rizza aveva le relazioni sollecitate dalla stessa agli uffici finanziari dell'ente. attraverso la cui lettura deciderà se dichiarare il dissesto finanziario, Il commissario è ripartita in tarda mattinata per Palermo proprio con questa documentazione da passare a setaccio. Entro mercoledì prossimo deciderà se attivare la procedura che prevede la dichiarazione di dissesto finanziario o se regalare» tale bomba a orologeria al prossimo sindaco-giunta-consiglio comunale Ovviamente nell'incontro non ha parlato solo Rizza, ma anche i candidati a sindaco, chi più, chi meno. Tra i più loquaci Paolo Ferrara il quale ha chiesto al commissario di esporre in maniera chiara e urgente cosa intenda fare in un senso o nel l'altro circa la dichiarazione di dissesto. Sia che lo dichiari e sia se non lo. dichiarasse, facendo diventare tale argomento la spina dorsale della campagna elettorale di tutti i candidati a sindaco. Il commissario ha detto che ad oggi il Comune ha un «buco» tra i 10 e i 12 milioni di euro i debiti, una situazione insostenibile che alcune settimane ha anche fatto registrare le dimissioni di uno dei tre revisori dei conti, Ennio Saeva. Non si conoscono i moti vi ditale decisione. Porto Empedocle è una polveriera sul punto di esplodere questa campagna elettorale rischia di essere caratterizzata dalla critica feroce per chi ha amministrato negli ultimi sei anni, senza avere la possibilità anche solo di sognare una soluzione al disastro in corso.

LiveSicilia

Il cronoprogramma
EX PROVINCE, VOTO GIÀ A LUGLIO DIPENDENTI, RISCHIO MOBILITÀ.
di Salvo Toscano e Santi Sabella
Le elezioni per Liberi consorzi e Città metropolitane potrebbero anche essere anticipate a luglio. La conferma arriva dall'assessore regionale alle Autonomie locali, Luisa Lantieri. Per dare il via libera alle consultazioni di secondo livello per la governance degli enti che sostituiranno le ex Province, la Regione attende soltanto le amministrative di giugno, che chiameranno alle urne 28 comuni. La macchina amministrativa si metterà in moto subito dopo l'insediamento di sindaci e consiglieri comunali. Il cronoprogramma del governo Crocetta prevede che l'iter si completi a settembre. Ma i tempi potrebbero anche essere più brevi del previsto "dal momento che a votare saranno sindaci e consiglieri", afferma l'assessore Lantieri.
Intanto, però, l'emergenza finanziaria degli enti d'area vasta ha superato l'allarme rosso. A Enna è partito ieri l'iter delle procedure per la mobilità: si tratta ancora di un atto interno che comporterà come primo passaggio il confronto con i sindacati. A rischio soprattutto i lavoratori a tempo determinato. Vicinissime al collasso anche altre ex Province, come Siracusa. Ma il problema è generale, vista la mancanza dei trasferimenti per i quali si attendeva la riforma votata dall'Ars la settimana scorsa. E a breve tutti si troveranno nella necessità di mettere mano alla patata bollente dei dipendenti. Giovedì l'assessore Lantieri incontrerà i nove commissari per fare il punto della situazione.
Elezioni, come funzionano.
Eccezion fatta per il sindaco delle tre Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, che corrisponderanno di diritto con i primi cittadini dei rispettivi capoluoghi, per tutti gli altri organismi sono previste elezioni indirette. Il presidente dei sei Liberi consorzi (Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani) sarà scelto dai sindaci e dai consiglieri del territorio attraverso il voto ponderato: il peso di ciascun elettore cambierà, cioè, in relazione alla popolazione complessiva del comune di cui è amministratore o consigliere. Con lo stesso sistema saranno anche scelti i componenti dei Consigli di Liberi consorzi e Città metropolitane, organi con competenze di indirizzo e controllo. Discorso a parte per l'Assemblea dei Liberi consorzi e la Conferenza metropolitana, con poteri consultivi e propositivi, che saranno composti da tutti i sindaci e i consiglieri comunali del territorio. 
"L'Osservatorio regionale per le elezioni è stato attivato già prima che l'Ars approvasse la legge Delrio, e la prossima settimana sarà convocato", dice la Lantieri. Tutto è pronto, dunque, per mettere la parola fine al lungo commissariamento delle ex province. Ma restano i nodi più importanti, relativi alle risorse economiche che gli enti territoriali avranno a disposizione. Con ricadute non soltanto sui servizi e sulle competenze, ma anche sui lavoratori.
Il problema finanziario
"Il problema non è di governance, ma di liquidità", spiega l'assessore. Secondo la Lantieri, la difficile situazione economica deriva soprattutto dal "prelievo 'forzoso' di risanamento della finanzia pubblica da parte dello Stato chiesto alle ex province". Lantieri che a tal proposito ha incontrato nei giorni scorsi il ministro degli Interni, Angelino Alfano per "l'istituzione di un tavolo tecnico composto dai ministri all'Economia e agli Affari regionali". Sul tappeto, oltre al "prelievo forzoso", anche la questione legata alle Regioni a statuto speciale, che non hanno partecipato alla divisione delle risorse distribuite dallo Stato alle Regioni a statuto ordinario.
C'è poi la questione dello sfoltimento del personale. Nel resto d'Italia è stata prevista la mobilità dalle vecchie Province ai Comuni. Ma in Sicilia, questi ultimi hanno già 15mila precari in organico. Il che complica molto le cose. L'obiettivo è quello di superare l'emergenza finanziaria e stabilire in maniera compiuta le competenze dei nuovi enti territoriali. "Nonostante un percorso tortuoso, abbiamo dimostrato di saperci adeguare allo Stato - è il pensiero della Lantieri -. Adesso Roma faccia la sua parte e dimostri attenzione alla Sicilia".



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