Agrigentoweb
Gruppo di Protezione Civile
impegnato nella Sagra del Tataratà a Casteltermini
Il Gruppo Protezione Civile del Libero
Consorzio sarà presente alla prossima "Festa di Santa Croce-Sagra
del Tataratà" che si svolgerà nel prossimo fine settimana, con
conclusione domenica 22 maggio, a Casteltermini. Si tratta di un
servizio che il Libero Consorzio effettuerà su richiesta del Comune
di Casteltermini per coordinare il servizio di protezione civile e i
gruppi di volontariato iscritti al registro provinciale che vi
prenderanno parte. I dettagli del piano di sicurezza e di protezione
civile sono stati definiti nel corso della conferenza di servizi con
il Sindaco, il Comandante dei Vigili Urbani e il Comandante della
stazione dei Carabinieri di Casteltermini, i rappresentanti delle
associazioni di volontariato, dell'ASP di Agrigento e del Gruppo di
Protezione Civile dell'ex Provincia Regionale.
Il Libero Consorzio avrà così il
compito di controllare lo svolgimento della manifestazione,
garantendo la sicurezza e le azioni di soccorso in caso di necessità,
e sarà presente con quattro unità dell'Ufficio di Protezione
Civile, che fornirà anche le transenne modulari, due ambulanze e tre
unità BLSD, indispensabili per garantire adeguata assistenza ai
visitatori che come ogni anno accorreranno numerosi a Casteltermini
per la Sagra del Tataratà.
Agrigentopress
"No contrapporre provincia a cupa"
"Troviamo francamente deleterio e
profondamente sbagliato contrapporre lavoratori della ex provincia
alla questione Cupa" Lo dicono in un nota Massimo Raso e Matteo Lo
Raso, di Cgil e il Rsu Cgil del Cupa, i quali ritengono che non sia
questo il punto.
"Come Sindacato auspicabilmente in
modo unitario dobbiamo batterci sia per uscire da questa condizione
di precarietà e di incertezza in cui versano gli ex dipendenti della
provincia, in modo particolare quelli precari sia per salvare il Cupa
e con esso la prospettiva di garantire il diritto allo studio e una
prospettiva di sviluppo per questa nostra terra.
Più che dividere i lavoratori ed
alimentare una inutile quanto dannosa 'guerra dei poveri' occorre
concentrare ogni sforzo per costringere il Governo della Regione a
rispettare gli impegni assunti.
Noi continuiamo a sperare che nella
convocata riunione del 20 il Libero Consorzio si presenti con la
delibera di rientro nella 'governance' del Cupa per poter
ripartire.
Per parte nostra continueremo a
batterci per mantenere viva questa prospettiva. Anche per questo
siamo vicini agli Studenti che, finalmente, hanno compreso la gravità
del momento ed hanno ripreso a rivendicare giustamente che si sia
soluzione positiva a questa vicenda".
Grandangolo
I deputati PD scrivono a Crocetta:
"Cupa, ex Provincia, Terme .... "
I deputati nazionali del PD ,
Capodicasa,Iacono, Lauricella e Moscat, hanno inviato una lettera al
Presidente della Regione Crocetta in cui , dichiarandosi
disponibili ad un incontro, si chiede un suo intervento urgente e
immediato per la risoluzione dei problemi che investono la ex
Provincia di Agrigento : la rescissione del contratto per esaurimento
dei fondi di bilancio di oltreun centinaio di dipendenti a tempo
determinato della stessa ex Provincia di Agrigento; la imminente
chiusura dei corsi di laurea in Giurisprudenza ed Architettura
presso il CUPA di Agrigento con il loro conseguente trasferimento a
Palermo; la chiusura delle Terme di Sciacca.
Questa la dichiarazione dell'on. A.
Capodicasa :"Siamo seriamente preoccupati per come stanno evolvendo
alcune vertenze dell'agrigentino. Il rischio serio é che, aidanni
per l'occupazione e lo sviluppo provocati dalla crisi generale, si
aggiungano gli effetti negativi dovuti al precipitare di alcune
vicende che nel nostro territorio interessano centinaia di lavoratori
ed utenti. Auspichiamo che il presidente Crocetta convochi, quanto
prima, unariunione con parlamentari, sindacati ed enti locali per
affrontare i problemi di questa provincia ".
[ Testo Integrale della Lettera ]
"Caro Presidente, ci siamo decisi a
scriverti pressati dall'angoscia che in queste ore tocca oltre un
centinaio di dipendenti a tempo determinato della ex Provincia
regionale di Agrigento. Trattasi di lavoratori che da circa un
ventennio prestano la loro attività presso l'Ente Provincia a cui,
secondo accreditate notizie di stampa e non solo, dal primo di luglio
verrà rescisso il contratto per esaurimento dei fondi di bilancio.
Puoi immaginare lo stato d'animo di questi dipendenti che, soli,
nel panorama dei precari degli Enti locali, vedrebbero sfumare il
loro legittimo diritto a proseguire il loro rapporto con l'Ente
presso cui hanno prestato servizio per diversi lustri. Il caso ci
appare inverosimile considerato che trattasi di spese prevedibili e
programmabili e che avrebbero dovute essere contemplate in bilancio
stante la normativa nazionale e regionale che garantisce il
proseguimento del loro rapporto di lavoro. Chiediamo il tuo urgente
intervento perché si affronti e risolva per tempo questo problema
che, ove non risolto, provocherebbe probabili e giustificate
tensioni. Tra l'altro questa notizia interviene dopo quella,
pervenuta poche giorni addietro, secondo la quale l'Università di
Palermo avrebbe deciso la chiusura dei corsi di laurea in
Giurisprudenza ed Architettura presso il CUPA di Agrigento con il
loro conseguente trasferimento a Palermo. Anche qui per mancanza di
fondi. Se a ciò aggiungiamo che da tempo ormai le terme di Sciacca
sono state chiuse, nelle more dell'affidamento a privati della loro
gestione, con conseguente danno di immagine con perdite di quote di
mercato, danni materiali alle strutture e danni finanziari per i
mancati introiti derivanti dal turismo, puoi immaginare in quale
condizione versi la nostra Provincia e quali preoccupazioni susciti
in quanti, direttamente o indirettamente, sono coinvolti in queste
vicende. Nella speranza che il governo regionale possa smentire
queste notizie, ed, in ogni caso, possa intervenire per eventualmente
risolvere questi problemi, ci dichiariamo disponibili ad incontrarti
ove lo dovessi ritenere necessario."
La Sicilia
AL CENTRO DEL PROBLEMA la
partecipazione al Cupa e il mantenimento dei precari
La crisi dell'ex ProvIncia divide
i sindacati Cgil e Cisl.
"Troviamo francamente deleterio e
profondamente sbagliato contrapporre lavoratori della ex provincia
alla questione Cupa".
li segretario della Cgil e il
rappresentante sindacale in quota cgil de Cupa, Massimo Raso e Matteo
Lo Raso intervengono in netto contrasto con [ posizione presa dal
segreta rio provinciale delta Funzione pubblica Cisl, Floriana Russo
Introito, che ieri aveva ribadito come il Libero consorzio che già a
luglio stando a quanto annunciato non potrà con fermare i contratti
del personale precario, non avrebbe dovuto, in questo contesto,
garantire la copertura economica peri! Consorzio universitario. La
posizione detta Cgil è in vece diversa, per non dire opposta.
Come sindacato auspicabilmente in modo
unitario - scrivono dobbiamo batterci sia per uscire da questa
condizione di precarietà e di incertezza in cui versano gli ex
dipendenti della Provincia, in modo particolare quelli precari sia
per salvare il Cupa e con esso la prospettiva di garantire il diritto
allo studio e una prospettiva di sviluppo per questa nostra tetra".
i due esponenti della Cgil, inoltre,
hanno espresso l'auspicio che il Libero consor2io 'Si presenti
con la delibera di rientro nella governance de Cupa per poter
ripartire".
Del resto il tempo a disposizione è
ormai pochissimo: se stamattina gli studenti saranno riuniti per
un'assemblea dopo giorni di silenzio, domattina alle 10 l'Assemblea
dei soci tornerà a riunirsi per decidere sul da farsi del Consorzio.
Intanto, i parlamentari Angelo Capodicasa, Maria Iacono, Giuseppe
Lauricella e Tonino Moscatt, hanno inviato una lettera al Governatore
Crocetta sui "mali del Libero consorzio, dall'università alte
Terme passando dal personale a tempo determinato.
"Siamo seriamente preoccupati per
come stanno evolvendo a vertenze dell'Agrigentino — dicono -. Il
rischio serio è che ai danni per l'occupazione e lo sviluppo
provocati dalla crisi generale si aggiungano gli effetti negativi
dovuti al precipitare di alcune vicende che nel nostro territorio
interessano centinaia di lavoratori ed utenti".
IN TREDICI RISCHIAVANO DI PERDERE IL
POSTO DI LAVORO
Gesa: addetti allo spazzamento
scongiurati i licenziamenti.
Addetti allo spazzamento dell'Ato
Gesa, scongiurata la possibilità dei licenziamenti.
Se dopo l'approvazione da parte del
Comune di Agrigento delle nuove tariffe Tari. ridotte grazie alla
rimodulazione della spese destinata proprio al servizio di
spazzamento condotto da personale dell'Ambito territoriale
ottimale, si era annunciato ai sindacati che in 13 avrebbero potuto
rischiare il licenziamento questa possibilità sembra fortunatamente
scongiurata.
La rassicurazione è arrivata dopo un
incontro congiunto svolto tra il commissario Vincenzo Raitano e
l'amministrazione comunale di Agrigento. al termine della quale si
sarebbe raggiunto un accordo di massima per impegnare a partire da
luglio il personale in una serie di attività specifiche, ad esempio
dedicandolo alle isole ecologiche e garantendo attraverso ai
dipendenti Gesa tutti gli aspetti che non sono coperti dal bando dei
rifiuti attualmente appaltato. Tutto questo senza variare ovviamente
i saldi economici attualmente impegnati. Insomma, la questione sembra
essersi ricomposta, per quanto in gli aspetti operativi dovranno esse
re ancora messi «nero su bianco,.
Va sottolineato, comunque, come in fase
di votazione della Tassa sui rifiuti si fosse comunque garantito a
tutti i consiglieri comunali che non ci sarebbe stato alcun problema
di questo tipo.
Ad ogni modo, dal Comune hanno più
volte ribadito la necessità di rimodulare i rapporti con Gesa, en te
in eterna liquidazione. In parti colare dal settore Finanze si
riteneva indifferibile un calcolo più approfondito delle somme da
impegnare perla garanzia dei servizi e se esistono ad oggi dei
«doppioni», come avveniva ad esempio (è la tesi del Municipio)
rispetto allo spazza mento manuale del territorio comunale.
G.S.
PORTO EMPEDOCLE vertice tra
commissario e 5 dei sei aspiranti sindaco per fare il punto sulla
città.
PREAVVISO DI DISSESTO AI CANDIDATI
Rizza ha avuto le relazione dagli
uffici comunali e deciderà entro mercoledì prossimo.
Porto Empedocle. C'erano tutti.
tranne Orazio Guarraci che per scelta ha preferito non aderire
all'invito del commissario straordinario del comune.
Margherita Rizza ha convocato ieri
mattina i 6 candidati sindaco. per fare il punto sulla disastrosa
situazione economico-finaziaria del- ente, alla vigilia delle
elezioni, in pienissima campagna elettorale e con una incombente
dichiarazione di dissesto finanziario all'orizzonte. C'erano Ida
Carmina. Paolo Ferrara, Gianni Hamel, Calogero Martello, Andrea Sallì
in extremis, non c'era come detto Guarraci. costui ha deciso di non
partecipare all'incontro non essendo sulla stessa lunghezza d'onda
del commissario, anche alla luce di un incontro che la stessa
funzionaria regionale non gli avrebbe concesso nei giorni scorsi.
Piccolezze» vien da dire al cospetto della tragedia finanziaria di
un comune sempre più al collasso, con i dipendenti che non
percepiscono lo stipendio e con una serie di servizi azzeratì o da
azzerare a breve.
Vertice di ieri è stato voluto da
Rizza per informare i candidati sindaco della situazione economica
dell'en te, con servizi ormai prossimi a essere annullati per
mancanza di soldi, Sul tavolo il commissario Rizza aveva le relazioni
sollecitate dalla stessa agli uffici finanziari dell'ente.
attraverso la cui lettura deciderà se dichiarare il dissesto
finanziario, Il commissario è ripartita in tarda mattinata per
Palermo proprio con questa documentazione da passare a setaccio.
Entro mercoledì prossimo deciderà se attivare la procedura che
prevede la dichiarazione di dissesto finanziario o se regalare» tale
bomba a orologeria al prossimo sindaco-giunta-consiglio comunale
Ovviamente nell'incontro non ha parlato solo Rizza, ma anche i
candidati a sindaco, chi più, chi meno. Tra i più loquaci Paolo
Ferrara il quale ha chiesto al commissario di esporre in maniera
chiara e urgente cosa intenda fare in un senso o nel l'altro circa
la dichiarazione di dissesto. Sia che lo dichiari e sia se non lo.
dichiarasse, facendo diventare tale argomento la spina dorsale della
campagna elettorale di tutti i candidati a sindaco. Il commissario ha
detto che ad oggi il Comune ha un «buco» tra i 10 e i 12 milioni di
euro i debiti, una situazione insostenibile che alcune settimane ha
anche fatto registrare le dimissioni di uno dei tre revisori dei
conti, Ennio Saeva. Non si conoscono i moti vi ditale decisione.
Porto Empedocle è una polveriera sul punto di esplodere questa
campagna elettorale rischia di essere caratterizzata dalla critica
feroce per chi ha amministrato negli ultimi sei anni, senza avere la
possibilità anche solo di sognare una soluzione al disastro in
corso.
LiveSicilia
Il cronoprogramma
EX PROVINCE, VOTO GIÀ A LUGLIO
DIPENDENTI, RISCHIO MOBILITÀ.
di Salvo Toscano e Santi Sabella
Le elezioni per Liberi
consorzi e Città metropolitane potrebbero anche essere anticipate a
luglio. La conferma arriva dall'assessore regionale alle Autonomie
locali, Luisa Lantieri. Per dare il via libera alle consultazioni di
secondo livello per la governance degli enti che sostituiranno le ex
Province, la Regione attende soltanto le amministrative di giugno,
che chiameranno alle urne 28 comuni. La macchina amministrativa si
metterà in moto subito dopo l'insediamento di sindaci e consiglieri
comunali. Il cronoprogramma del governo Crocetta prevede che l'iter
si completi a settembre. Ma i tempi potrebbero anche essere più
brevi del previsto "dal momento che a votare saranno sindaci e
consiglieri", afferma l'assessore Lantieri.
Intanto, però, l'emergenza finanziaria
degli enti d'area vasta ha superato l'allarme rosso. A Enna è
partito ieri l'iter delle procedure per la mobilità: si tratta
ancora di un atto interno che comporterà come primo passaggio il
confronto con i sindacati. A rischio soprattutto i lavoratori a tempo
determinato. Vicinissime al collasso anche altre ex Province, come
Siracusa. Ma il problema è generale, vista la mancanza dei
trasferimenti per i quali si attendeva la riforma votata dall'Ars la
settimana scorsa. E a breve tutti si troveranno nella necessità di
mettere mano alla patata bollente dei dipendenti. Giovedì
l'assessore Lantieri incontrerà i nove commissari per fare il punto
della situazione.
Elezioni, come funzionano.
Eccezion fatta per il sindaco delle tre
Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, che
corrisponderanno di diritto con i primi cittadini dei rispettivi
capoluoghi, per tutti gli altri organismi sono previste elezioni
indirette. Il presidente dei sei Liberi consorzi (Agrigento,
Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani) sarà scelto dai
sindaci e dai consiglieri del territorio attraverso il voto
ponderato: il peso di ciascun elettore cambierà, cioè, in relazione
alla popolazione complessiva del comune di cui è amministratore o
consigliere. Con lo stesso sistema saranno anche scelti i componenti
dei Consigli di Liberi consorzi e Città metropolitane, organi con
competenze di indirizzo e controllo. Discorso a parte per l'Assemblea
dei Liberi consorzi e la Conferenza metropolitana, con poteri
consultivi e propositivi, che saranno composti da tutti i sindaci e i
consiglieri comunali del territorio.
"L'Osservatorio regionale per le
elezioni è stato attivato già prima che l'Ars approvasse la legge
Delrio, e la prossima settimana sarà convocato", dice la
Lantieri. Tutto è pronto, dunque, per mettere la parola fine al
lungo commissariamento delle ex province. Ma restano i nodi più
importanti, relativi alle risorse economiche che gli enti
territoriali avranno a disposizione. Con ricadute non soltanto sui
servizi e sulle competenze, ma anche sui lavoratori.
Il problema finanziario
"Il problema non è di governance,
ma di liquidità", spiega l'assessore. Secondo la Lantieri, la
difficile situazione economica deriva soprattutto dal "prelievo
'forzoso' di risanamento della finanzia pubblica da parte dello Stato
chiesto alle ex province". Lantieri che a tal proposito ha
incontrato nei giorni scorsi il ministro degli Interni, Angelino
Alfano per "l'istituzione di un tavolo tecnico composto dai
ministri all'Economia e agli Affari regionali". Sul tappeto,
oltre al "prelievo forzoso", anche la questione legata alle
Regioni a statuto speciale, che non hanno partecipato alla divisione
delle risorse distribuite dallo Stato alle Regioni a statuto
ordinario.
C'è poi la questione dello sfoltimento
del personale. Nel resto d'Italia è stata prevista la mobilità
dalle vecchie Province ai Comuni. Ma in Sicilia, questi ultimi hanno
già 15mila precari in organico. Il che complica molto le cose. L'obiettivo è quello di superare
l'emergenza finanziaria e stabilire in maniera compiuta le competenze
dei nuovi enti territoriali. "Nonostante un percorso tortuoso,
abbiamo dimostrato di saperci adeguare allo Stato - è il pensiero
della Lantieri -. Adesso Roma faccia la sua parte e dimostri
attenzione alla Sicilia".
L