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rassegna stampa del 31 maggio 2016

Livesicilia
Pubblica amministrazione.
PRECARI, L'ATTACCO DEI SINDACATI: "RENZI E CROCETTA ASSENTI". PALERMO - "I provvedimenti del governo regionale stanno producendo effetti devastanti sia sui processi di stabilizzazione che sulle stesse proroghe che riguardano i contratti dei precari degli Enti locali siciliani". Lo dichiarano Enzo Abbinanti della Fp Cgil, Paolo Montera della Cisl Fp, e Luca Crimi della Uil Fpl, che annunciano una mobilitazione del personale come forma di protesta contro "l'assenza di un'azione forte della politica regionale e di quella nazionale".
"Il ritardo dell'attivazione della Cabina di Regia - proseguono i sindacati - palesa l'assenza di una governace regionale; le scelte politiche di dubbia valenza attuate negli anni da quei sindaci che non hanno consentito l'avvio dei processi di stabilizzazione rappresentano alcuni degli ostacoli che devono essere rimossi".
Ma secondo Cgil, Cisl e Uil, gravi sono le responsabilità di Roma: "Il governo nazionale tace - dicono Abbinanti, Montera e Crimi - e piuttosto che individuare soluzioni legislative utili ad allentare quei vincoli normativi, come da noi più volte richiesto, continua a perseguire una politica di strangolamento per la regione e per gli enti locali attraverso il sequestro dei 500 milioni che lo Stato non ha ancora erogato e che potrebbe rappresentare un primo obiettivo. Una cosa è certa - aggiungono - bisogna garantire il futuro a quei lavoratori precari, che da oltre vent'anni lavorano per le autonomie locali, a cui non vengono garantite le legittime aspettative e la dignità lavorativa. Adesso basta - incalzano - chiediamo un cambio di rotta".

Agrigentonotizie
CUPA AGRIGENTO, SI RIPARTE CON UN CONTRIBUTO DELLA CAMERA DI COMMERCIO L'ente camerale, come riporta il Giornale di Sicilia, rientra nonostante il parere negativo preannunciato dal segretario generale a causa della situazione economica.
Cinquantamila euro per contribuire alle spese di gestione del Consorzio universitario della provincia di Agrigento. E' questo l'impegno assunto dalla Camera di commercio dopo l'uscita dell'ex Provincia dai soci del Cupa. L'ente camerale, come riporta il Giornale di Sicilia, rientra nonostante il parere negativo preannunciato dal segretario generale a causa della situazione economica. «Il consiglio camerale - dice il presidente Vittorio Messina - ha stabilito di rientrare nel Cupa, ma ha posto delle condizioni ben precise. Innanzitutto bisogna interloquire con il nuovo socio di maggioranza (cioè il Comune di Agrigento) e verificare il progetto futuro ed il piano di sostenibilità economico - finanziaria».

Agrigentooggi
CUPA INDEBITATO, STRATEGIE PER SALVARLO. Cupa: la parola al sindaco Lillo Firetto. Dopo il rientro in società della Camera di commercio, che ha deliberato nonostante il parere contrario del segretario generale dell'ente, si apre una settimana intensa che vedrà all'opera il sindaco di Agrigento nella sua nuova veste di rappresentante del socio di maggioranza, cioè il Comune capoluogo. Firetto sembra avere le idee molto chiare. Ma oltre alle idee ci vogliono i soldi. Mancano 774 mila euro che rappresentano la somma che approntava prima l'ex Provincia, oggi fuori dal consorzio. Ma pronta a rientrare, si dice. Ma intanto si perde tempo prezioso. Firetto dal canto suo gioca una partita importante, l'insuccesso lo metterebbe in serio imbarazzo politico. Ecco perché lui spinge e spingerà in tutte le direzioni per fare in modo che il sogno degli studenti non si spenga per sempre, quello cioè di avere la possibilità di laurearsi a 100 metri da casa propria. Firetto ha già avuto contatti con le università private Kore di Enna e Tor Vergata di Roma e vorrebbe liquidarsi l'ateneo di Palermo. Troppo caro e troppo esigente. Intanto Massimo Raso, segretario generale della Cgil si esprime sulla decisione della camera di commercio di rientrare nel Cupa. «Ho partecipato - dice insieme ad una delegazione di studenti alla riunione del Consiglio Camerale, ed ho condiviso l'approdo cui è pervenuto: noi ci siamo, ma pretendiamo chiarezza. L'ex Provincia deve esserci alla luce della pubblicazione della legge regionale stralciò che ci mette i soldi, così come devono starci Comune e Camera di Commercio, ma io dico anche tutti gli altri Comuni ed il fiore della Imprenditoria Locale: quella che sogniamo è una Università che serve al territorio ed alla sua economia, un formidabile motore di sviluppo e futuro. La testa ed il cuore devono essere di questo territorio e devono "tifare" per il territorio:mai più "agenti" in missione per Unipa. Anche rapporto con Unipa va rivisitato: occorre guardare altrove, ad Università che oggi attirano enormi quote di giovani: Bologna, Pisa, Roma, Siena. Occorre al più presto restituire serenità ed un progetto, altrimenti il Cupa salta lo stesso per la fuga degli studenti». Ed aggiunge:«Non da ora diciamo che occorre che tutti gli attori di questa vicenda giochino "a carte scoperte". Deleterio è stato il ruolo della Regione cui il "diritto allo studio" sembra non interessare, vergogna doppia visto il ruolo che in questa vicenda hanno giocato Deputati ed Assessori Agrigentini: un'attenzione diversa avrebbe impedito di perdere i corsi di laurea che Unipa ha cancellato. La Cgil - conclude il segretario generale della provincia di Agrigento,Massimo Raso , auspicabilmente insieme a Cisl e Uil continuerà a seguire la vicenda ed a spingere per soluzioni positive per gli studenti e per le loro famiglie ed i 15 dipendenti Cupa».
Paolo Picone.

Scrivolibero
Università ad Agrigento, Iacolino e Falzone (Fi): "servono decisioni rapide" A proposito del destino del Consorzio universitario di Agrigento, intervengono Giorgia Iacolino e Salvatore Falzone, consiglieri comunali di Forza Italia ad Agrigento:
"Le nubi che si addensano sul futuro del Consorzio universitario di Agrigento con il passo indietro della ex provincia ed il silenzio imbarazzante della Regione, richiedono chiarezza politica e rapide decisioni. Le notizie che si rincorrono sull'ingresso di privati e nuovi assetti societari, lasciano perplessi perché affidati a giochi di potere ed interessi che mal si conciliano con il grido di allarme di tanti giovani studenti che non vogliono essere privati del diritto ad avere una formazione universitaria nella nostra città. Agrigento deve continuare ad ospitare il Consorzio universitario ed avere un offerta formativa coerente con la propria tradizione. Per queste ragioni chiediamo al sindaco di Agrigento di intraprendere- riferendone in Aula consiliare - ogni utile iniziativa con i partner istituzionali e la Regione per evitare lo sfregio di vedersi sottratto il presidio di cultura rappresentato dal Cupa. Basta promesse inconcludenti ed incontri affollati con teatrali prese di posizione - concludono Iacolino e Falzone - perché adesso per i giovani studenti e le loro famiglie servono fatti ed una strategia vera per consolidare il ruolo pubblico del Consorzio a partire dal prossimo anno accademico".

GdSonline
CUPA Università di Agrigento fra i debiti e le strategie di Firetto di Paolo Picone AGRIGENTO. Cupa: la parola al sindaco Lillo Firetto. Dopo il rientro in società della Camera di commercio, che ha deliberato nonostante il parere contrario del segretario generale dell' ente, si apre una settimana intensa che vedrà all' opera il sindaco di Agrigento nella sua nuova veste di rappresentante del socio di maggioranza, cioè il Comune capoluogo. Firetto sembra avere le idee molto chiare. Ma oltre alle idee ci vogliono i soldi. Mancano 774 mila euro che rappresentano la somma che approntava prima l' ex Provincia, oggi fuori dal consorzio. Ma pronta a rientrare, si dice.
Ma intanto si perde tempo prezioso. Firetto dal canto suo gioca una partita importante, l' insuccesso lo metterebbe in serio imbarazzo politico

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