Livesicilia
Pubblica amministrazione.
PRECARI, L'ATTACCO DEI SINDACATI:
"RENZI E CROCETTA ASSENTI".
PALERMO - "I provvedimenti del
governo regionale stanno producendo effetti devastanti sia sui
processi di stabilizzazione che sulle stesse proroghe che riguardano
i contratti dei precari degli Enti locali siciliani". Lo dichiarano
Enzo Abbinanti della Fp Cgil, Paolo Montera della Cisl Fp, e Luca
Crimi della Uil Fpl, che annunciano una mobilitazione del personale
come forma di protesta contro "l'assenza di un'azione forte della
politica regionale e di quella nazionale".
"Il ritardo dell'attivazione della
Cabina di Regia - proseguono i sindacati - palesa l'assenza di
una governace regionale; le scelte politiche di dubbia valenza
attuate negli anni da quei sindaci che non hanno consentito l'avvio
dei processi di stabilizzazione rappresentano alcuni degli ostacoli
che devono essere rimossi".
Ma secondo Cgil, Cisl e Uil, gravi sono
le responsabilità di Roma: "Il governo nazionale tace - dicono
Abbinanti, Montera e Crimi - e piuttosto che individuare soluzioni
legislative utili ad allentare quei vincoli normativi, come da noi
più volte richiesto, continua a perseguire una politica di
strangolamento per la regione e per gli enti locali attraverso il
sequestro dei 500 milioni che lo Stato non ha ancora erogato e che
potrebbe rappresentare un primo obiettivo. Una cosa è certa -
aggiungono - bisogna garantire il futuro a quei lavoratori precari,
che da oltre vent'anni lavorano per le autonomie locali, a cui non
vengono garantite le legittime aspettative e la dignità lavorativa.
Adesso basta - incalzano - chiediamo un cambio di rotta".
Agrigentonotizie
CUPA AGRIGENTO, SI RIPARTE CON UN
CONTRIBUTO DELLA CAMERA DI COMMERCIO
L'ente camerale, come riporta il
Giornale di Sicilia, rientra nonostante il parere negativo
preannunciato dal segretario generale a causa della situazione
economica.
Cinquantamila euro per contribuire alle
spese di gestione del Consorzio universitario della provincia di
Agrigento. E' questo l'impegno assunto dalla Camera di commercio dopo
l'uscita dell'ex Provincia dai soci del Cupa. L'ente camerale, come
riporta il Giornale di Sicilia, rientra nonostante il parere negativo
preannunciato dal segretario generale a causa della situazione
economica. «Il consiglio camerale - dice il presidente Vittorio
Messina - ha stabilito di rientrare nel Cupa, ma ha posto delle
condizioni ben precise. Innanzitutto bisogna interloquire con il
nuovo socio di maggioranza (cioè il Comune di Agrigento) e
verificare il progetto futuro ed il piano di sostenibilità economico
- finanziaria».
Agrigentooggi
CUPA INDEBITATO, STRATEGIE PER
SALVARLO.
Cupa: la parola al sindaco Lillo
Firetto. Dopo il rientro in società della Camera di commercio, che
ha deliberato nonostante il parere contrario del segretario generale
dell'ente, si apre una settimana intensa che vedrà all'opera il
sindaco di Agrigento nella sua nuova veste di rappresentante del
socio di maggioranza, cioè il Comune capoluogo. Firetto sembra avere
le idee molto chiare. Ma oltre alle idee ci vogliono i soldi. Mancano
774 mila euro che rappresentano la somma che approntava prima l'ex
Provincia, oggi fuori dal consorzio. Ma pronta a rientrare, si dice.
Ma intanto si perde tempo prezioso. Firetto dal canto suo gioca una
partita importante, l'insuccesso lo metterebbe in serio imbarazzo
politico. Ecco perché lui spinge e spingerà in tutte le direzioni
per fare in modo che il sogno degli studenti non si spenga per
sempre, quello cioè di avere la possibilità di laurearsi a 100
metri da casa propria. Firetto ha già avuto contatti con le
università private Kore di Enna e Tor Vergata di Roma e vorrebbe
liquidarsi l'ateneo di Palermo. Troppo caro e troppo esigente.
Intanto Massimo Raso, segretario generale della Cgil si esprime sulla
decisione della camera di commercio di rientrare nel Cupa. «Ho
partecipato - dice insieme ad una delegazione di studenti alla
riunione del Consiglio Camerale, ed ho condiviso l'approdo cui è
pervenuto: noi ci siamo, ma pretendiamo chiarezza. L'ex Provincia
deve esserci alla luce della pubblicazione della legge regionale
stralciò che ci mette i soldi, così come devono starci Comune e
Camera di Commercio, ma io dico anche tutti gli altri Comuni ed il
fiore della Imprenditoria Locale: quella che sogniamo è una
Università che serve al territorio ed alla sua economia, un
formidabile motore di sviluppo e futuro. La testa ed il cuore devono
essere di questo territorio e devono "tifare" per il
territorio:mai più "agenti" in missione per Unipa. Anche
rapporto con Unipa va rivisitato: occorre guardare altrove, ad
Università che oggi attirano enormi quote di giovani: Bologna, Pisa,
Roma, Siena. Occorre al più presto restituire serenità ed un
progetto, altrimenti il Cupa salta lo stesso per la fuga degli
studenti». Ed aggiunge:«Non da ora diciamo che occorre che tutti
gli attori di questa vicenda giochino "a carte scoperte".
Deleterio è stato il ruolo della Regione cui il "diritto allo
studio" sembra non interessare, vergogna doppia visto il ruolo che
in questa vicenda hanno giocato Deputati ed Assessori Agrigentini:
un'attenzione diversa avrebbe impedito di perdere i corsi di laurea
che Unipa ha cancellato. La Cgil - conclude il segretario generale
della provincia di Agrigento,Massimo Raso , auspicabilmente insieme a
Cisl e Uil continuerà a seguire la vicenda ed a spingere per
soluzioni positive per gli studenti e per le loro famiglie ed i 15
dipendenti Cupa».
Paolo Picone.
Scrivolibero
Università ad Agrigento, Iacolino e
Falzone (Fi): "servono decisioni rapide"
A proposito del destino del
Consorzio universitario di Agrigento, intervengono Giorgia Iacolino e
Salvatore Falzone, consiglieri comunali di Forza Italia ad Agrigento:
"Le nubi che si addensano sul futuro
del Consorzio universitario di Agrigento con il passo indietro della
ex provincia ed il silenzio imbarazzante della Regione, richiedono
chiarezza politica e rapide decisioni. Le notizie che si rincorrono
sull'ingresso di privati e nuovi assetti societari, lasciano
perplessi perché affidati a giochi di potere ed interessi che mal si
conciliano con il grido di allarme di tanti giovani studenti che non
vogliono essere privati del diritto ad avere una formazione
universitaria nella nostra città. Agrigento deve continuare ad
ospitare il Consorzio universitario ed avere un offerta formativa
coerente con la propria tradizione. Per queste ragioni chiediamo al
sindaco di Agrigento di intraprendere- riferendone in Aula consiliare
- ogni utile iniziativa con i partner istituzionali e la Regione
per evitare lo sfregio di vedersi sottratto il presidio di cultura
rappresentato dal Cupa. Basta promesse inconcludenti ed incontri
affollati con teatrali prese di posizione - concludono Iacolino e
Falzone - perché adesso per i giovani studenti e le loro famiglie
servono fatti ed una strategia vera per consolidare il ruolo pubblico
del Consorzio a partire dal prossimo anno accademico".
GdSonline
CUPA
Università di Agrigento fra i
debiti e le strategie di Firetto
di Paolo Picone
AGRIGENTO. Cupa: la parola al sindaco
Lillo Firetto. Dopo il rientro in società della Camera di commercio,
che ha deliberato nonostante il parere contrario del segretario
generale dell' ente, si apre una settimana intensa che vedrà all'
opera il sindaco di Agrigento nella sua nuova veste di rappresentante
del socio di maggioranza, cioè il Comune capoluogo. Firetto sembra
avere le idee molto chiare. Ma oltre alle idee ci vogliono i soldi.
Mancano 774 mila euro che rappresentano la somma che approntava prima
l' ex Provincia, oggi fuori dal consorzio. Ma pronta a rientrare, si
dice.
Ma intanto si perde tempo prezioso.
Firetto dal canto suo gioca una partita importante, l' insuccesso lo
metterebbe in serio imbarazzo politico