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rassegna stampa del 4-5 -6 giugno 2016

4 giugno - sabato

Livesicilia

LA VISITA
L'arrivo di Mattarella
"Lampedusa, porta d'Europa"
L'inaugurazione del Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo.
LAMPEDUSA (AGRIGENTO)- (dell'inviata Lara Sirignano) La definisce "necessariamente italiana", la ricorda nel suo saluto ai lampedusani, campioni di accoglienza. Sergio Mattarella, sulla più grande delle Pelagie per inaugurare il Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo, segno di una "cultura che unisce", non ha dimenticato la piccola Favour, la bimba di 9 mesi giunta a Lampedusa da sola: la madre, una giovane del Mali, è morta durante la traversata del Canale di Sicilia. La figlia ce l'ha fatta. "Ma quanti bambini sono morti nel Mediterraneo? Di quanti uomini e donne non conosciamo la sorte?", si è chiesto il capo dello Stato, che ha riconosciuto a Lampedusa, porta d'Europa, il primato dell'accoglienza.
"L'Italia e l'Europa sono debitori di riconoscenza a Lampedusa per le vite salvate, per l'assistenza, per la prima ospitalità date ai migranti", ha detto dopo aver visitato il museo. "Quest'isola - ha aggiunto - è un ponte tra i continenti e ha offerto a chi è arrivato, e la sente come seconda patria, il volto migliore dell'Europa". Parole accolte con gratitudine dal sindaco Giusi Nicolini che ha dato il benvenuto a Mattarella e ai ministri dell'Interno e dei Beni Culturali Angelino Alfano e Dario Franceschini. E dell'importanza dell'accoglienza e dell'aiuto a chi attraversa il mare in cerca di un destino migliore oggi ha parlato anche il premier Matteo Renzi. "Quando un bambino rischia di affogare nel Mediterraneo facciamo di tutto per andarlo a salvare: possiamo perdere voti, ma non la faccia", ha detto il presidente del Consiglio.
Secca la risposta a distanza di Matteo Salvini che è tornato a parlare del rischio di una invasione. E' meglio la camicia verde che la camicia rossa, sporca di sangue", ha detto il leader della Lega non nuovo a paragonare i responsabili della tratta di essere umani con i politici che sostengono il soccorso e l'accoglienza. "Quando erano al governo - ha ribattuto Renzi - hanno tagliato tutto sulla cooperazione internazionale e ora dicono di aiutarli a casa loro. Noi vogliamo portare in Europa un'Italia che porta i suoi valori, quelli della cultura, dell'educazione". La visita di Mattarella è partita da un luogo simbolico, la Porta D'Europa dell'artista Mimmo Paladino, emblema di un'isola, avamposto del Vecchio Continente che accoglie chi giunge. Poi la puntata al museo che, per la sua prima esposizione, vanta opere come l'Eros Dormiente del Caravaggio. "Ci ricorda - ha detto Mattarella - il piccolo Aylan, il bambino siriano morto su una spiaggia turca". Il quadro è stato prestato all'isola dagli Uffizi. "E' un omaggio ai bambini morti, ma anche un messaggio di speranza per chi ce l'ha fatta", ha spiegato il direttore del museo di Firenze Eike Schimdt. Nelle sale del piccolo edificio anche opere del Bardo di Tunisi, del Muceum di Marsiglia e effetti personali di alcune delle migliaia di vittime dei viaggi della speranza. Poi il capo dello Stato ha visitato l'hotspot di Lampedusa dove al momento vengono ospitati 214 tra uomini, donne e bambini. Mattarella si è fermato a parlare con alcuni di loro prima di raggiungere il Molo Favaloro, primo lembo di terra dell'isola in cui attracca chi viene dal mare. Ad attenderlo decine di poliziotti, finanzieri, carabinieri e volontari che si prodigano nel soccorso e nell'accoglienza. "Sono eroi della vita quotidiana - ha detto il capo dello Stato - E' grazie a loro che il Mediterraneo non si è trasformato in una grande tomba".

5 giugno - domenica

LA SICILIA

UNIVERSITÀ. Sulla Gurs la legge della Regione che consente il rientro del Libero Consorzio nel Cupa in attesa dei soldi.
L'EX PROVINCIA PUÒ TORNARE IN SELLA.
Il commissario straordinario Barberi fa il punto della situazione, ma non nasconde alcune difficoltà burocratiche dopo l'uscita dalla compagine societaria
Consorzio universitario di Agrigento, adesso c'è la legge per consentire il rientro dell'ex Provincia nella compagine societaria, ma, ovvia mente, nulla è semplice. E' stata in fatti pubblicata a fine maggio sulla gazzetta ufficiale della Regione Siciliana la legge di riforma delle ex Pro vince che, all'articolo 16 prevede che una parte delle rimesse provenienti da Palermo "sono destinati anche al mantenimento della quota di partecipazione nei Consorzi universitari e negli Istituti superiori di studi musicali". Niente soldi in questa fase, sia chiaro (anche se sì vocifera del fatto che dall'Assessorato Autonomie Locali il decreto di finanziamento per tutte le ex Province sia partito l'uno giugno), ma un atto che consentirebbe la piena agibilità al commissario Renato Barberi per rientrare nella compagine societaria dell'ente. Forse.
"E' accaduto quello che avevo annunciato durante l'Assemblea dei soci — ci tiene a precisare subito Barberi — ovvero che dalla Regione sarebbe arrivato un atto che avrebbe consentito il rientro nella compagine societaria. Adesso tuttavia, nono stante la nostra buona volontà politica ci sarà chi dovrà prendersi la responsabilità politica di quanto accadrà. Per noi — continua Barberi è tutto da ricostruire, perché le cose si sono complicate. Se fossimo rimasti dentro il consorzio sarebbe bastato un atto ordinario per ritirare il recesso, ma adesso, anche in considerazione dei vincoli imposti dalla Corte dei conti sulle società partecipate e soprattutto rispetto alle condizioni economiche dell'Ente potrebbe essere assolutamente difficile da motivare.
Per il commissario la chiave di volta era, e rimane, il rientro nella compagine societaria attraverso la concessione della struttura di via Quartararo (contesa tra ex Provincia e Comune), cui aggiungere il contributo che via via la Regione riconoscerà. "La nostra proposta era quella di rientrare con l perché avrebbe consentito di garantire una continuità al netto delle rimesse del la Regione Siciliana che comunque si sarebbero corrisposte. Era un'operazione che si poteva sostenere".
Per Barberi rimane l'ombra (nem meno tanto astratta) di un progetto politico chiaro di eliminazione del Libero consorzio per una questione di spartizione dì poltrone". Mi sembra chiaro che vi sia stato un progetto di fondo. E' una scelta che è stata presa palesemente dall'Assemblea. Si sarebbe potuto rinviare, tanto non c'è alcuna urgenza tanto è vero che l'organo socia non si è più riunita da quel giorno". Fatto vero a metà: Comune e Camera di Commercio tentano d incontrarsi a quattr'occhi" da alcune settimane per confrontarsi su determinati a— spetti operativi delle modifiche statutarie da portare in Assemblea dei soci nelle prossime settimane.
GIOACCHINO SCHICCHI

PARLA L'ASSESSORE ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE
Regione pensa a un magistrato
come commissario per le CamCom.
Leonardo Guarnotta, già membro del pool antimafia coordinato da Antonino Caponnetto, potrebbe essere il per "supercommissario" nominato per coordinare le verifiche su eventuali irregolarità che ci sarebbero state nella vicenda che riguarda il rinnovo delle camere di Commercio siciliane. Mariella Lo Bello, vice presi dente della Regione non conferma né smentisce l'ipotesi della nomina di Guarnotta, concentrandosi però sul profilo che necessiterebbe di specifiche caratteristiche: «Oggi occorre affidarsi ad una figura che abbia le caratteristiche della terzie-tà e del giudizio oltre che della comprovata esperienza in una vicenda in cui va fatta chiarezza in tempi rapidi». Sulla vicenda poi tiene a precisare: «Dovevamo lasciare i commissari all'infinito o ripristinare gli strumenti di governance e digestione? La palla dal Ministero è passata a Regione. Faremo lunedì una nota in cui andremo a proporre un uomo super partes" che possa mettere ordine in questa vicenda. Prima che vengano firmati dunque dal presidente della Regione i decreti dei nuovi argani camerali, un verificatore andrà a sciogliere le criticità che caratterizzano questa complessa matassa. Intanto in una lunga nota le principali associazioni di categoria della Sicilia orientale esprimono una serie di dubbi e perplessità sull'operato della Regione: «Saremo presenti all'incontro di lunedì prossimo anche se, sincera mente, ci sfugge i senso di una con vocazione fatta dopo avere annunciato la firma dei decreti assessoriali di attribuzione dei seggi del Consiglio Camerale. Anzi di più.
Fatta dopo che il Presidente della Regione ha lasciato trapelare, in maniera assai virtuale e prima di notificarli ai diretti interessati, i relativi risultati, con ciò consolidando nella pubblica a percezione di un esito a noi sfavorevole nonostante quest'esito sia chiara mente determinato da falsi e irregolarità dei quali egli stesso, come di seguito si evidenzia, è ben consapevole. Firma dei decreti che rappresenta appunto un atto assai discutibile alla luce delle gravi irregolarità emerse che hanno determinato un'inchiesta tuttora in corso da parte della magistratura penale, alla quale ci apprestiamo ad evidenziare ulteriori anomalie, e del fatto che si è in attesa dell'esito del giudizio a breve innanzi al TAR La nota poi prosegue : «Dalla bozza di decreto! a firma dell'assessore, emerge e si conferma invece che nessuna verifica ulteriore da pane dell'assessore è stata svolta. Nella bozza anzi si richiama come accertamento ulteriore appunto quello ascritto al medesimo Pagliaro, e cioè a chi avrebbe dovuto essere verificato. Come fanno allora il Pre sidente della Regione e l'Assessore Lo Bello a distanza di pochi giorni a procedere con l'emanazione dei decreti? E' notorio infatti che si so no verificate gravissime alterazioni dei risultati Mariella Lo Bello, replica precisando: «Ribadisco ancora una volta che eventuali irregolarità saranno oggetto dell'accerta mento dell'autorità giudiziaria.» A questo la Lo Bello replica «Non ci sono state anomalie nell'operato dell'assessorato. Avevamo data come data di scadenza per gli adempimenti e gli atti quella dell'8 aprile. Abbiamo forse impiegato anche più tempo del dovuto E' tempo che si vada oltre i personalismi e le strumentalizzazioni».

Livesicilia

Faraone: "Concorsi internazionali per i manager dei musei siciliani"
di Salvo Toscano
Il sottosegretario chiede al governo regionale di seguire il governo nazionale. "Liberare dalla gabbia i Beni culturali".
PALERMO - Affidare a esperti di caratura internazionale la gestione dei beni culturali siciliani. Lo chiede Davide Faraone, sottosegretario all'Istruzione, per rilanciare un comparto dalle sconfinate potenzialità, rimaste fin qui spesso inespresse. Ancora una volta il leader dei renziani siciliani chiede che la Sicilia segua le orme del governo nazionale. Anche a costo di affrontare le inevitabili polemiche. "Come vengono nominati i direttori dei musei regionali siciliani? Un concorso internazionale? Non sia mai, impedito dalla legge che obbliga a scegliere solo tra dirigenti impiegati della regione, tramite degli "atti di interpello" interni, con piena discrezionalità del dirigente generale - dice Faraone -. In sostanza, una nomina diretta tutta interna agli uffici della Regione. I musei siciliani come le "società municipalizzate". Questo significa che mai un curatore di livello internazionale, un grande storico dell'arte, un manager culturale esperto, sono stati individuati tramite bando per guidare i musei siciliani. Sempre e solo dipendenti pubblici pagati a prescindere dal profitto e dagli obiettivi raggiunti. Per carità ce ne sono di molto bravi, ma possibile si possa solo scegliere tra i dipendenti regionali? Una follia. I risultati? Sono sotto gli occhi di tutti".
Faraone parla di "situazione di arretratezza diffusa" e riprende un discorso già affrontato nel suo libro "Sottospra", con un capitolo dal titolo "Con la cultura si mangia". E ricorda le polemiche dei mesi scorsi sulla nomina dei direttori dei musei decisa dal ministero guidato da Dario Franceschini come "un'operazione anti-italiana": "7 stranieri su 20 sono troppi? No, perché non è mai troppo il merito. Perché non è mai troppa la battaglia contro nepotismi, sistemi chiusi e autoreferenziali, orizzonti brevi e immobilismi".
Polemiche che si ripeterebbero anche in Sicilia se con quell'esercito di dirigenti pubblici si andassero a pescare esterni seppur titolati? Sì, ammette Faraone, ma solo per "provincialismo e pressappochismo", visto che, sostiene il sottosegretario, "la riforma messa in atto dal Ministro Dario Franceschini rappresenta una reale rivoluzione del sistema. Qualcosa che l'Italia, nella sua cancrena burocratica e politica, aspettava da decenni".
Investire "partendo dalle competenze", propone Faraone. Che aggiunge con una punta di sarcasmo, riferendosi alle mosse del governo nazionale: "Chiaramente, ciò che accade nel resto del paese, non scalfisce nemmeno lontanamente la Sicilia. Tranquilli, qui resiste l'argine dello statuto speciale, queste "americanate" da noi non sbarcheranno".
Qualche mese fa un gruppo di intellettuali e operatori del mondo della cultura, tra cui Andrea Camilleri e Pietrangelo Buttafuoco, scrissero una lettera a Franceschini chiedendogli di attivarsi per mettere mano al disastro della cultura siciliana, definendola un "tesoro moribondo". Ma sul tema, com'è noto, la competenza è tutta regionale. E l'autonomia in questo ambito non ha portato, secondo Faraone, buoni frutti: "I musei restano legati a impalcature burocratiche folli, impossibilitati a gestire con tempi, modi e approcci efficaci le loro attività. Tutto passa dalle complesse trafile regionali. Impossibili le collaborazioni esterne qualificate, impossibile portare a termine con facilità cooperazioni con sponsor e partner privati, impossibile acquistare materiali, provvedere a servizi, gestire i proventi dei biglietti, immaginare programmi e trovare fondi per finanziarli, in totale autonomia: in una parola nessuna indipendenza gestionale-amministrativa". E di conseguenza anche "nessun concorso pubblico internazionale per selezionare direttori, curatori, conservatori, consulenti, uffici stampa, staff didattici e organizzativi. Quello che fanno cioè, con ottimi risultati, realtà private come Fondazione Prada o Fondazione Trussardi, oppure pubbliche come il Mart di Trento e Rovereto, per fare giusto degli esempi in Italia".
Da qui la proposta renziana: "O adesso o mai più: anche la Sicilia si adegui alla rivoluzione avviata a Roma dal governo Renzi e liberi i beni culturali da questa gabbia. Faccio un appello all'assessore Cambi tutto. Concorsi pubblici per i direttori (basati sul merito e non sull'appartenenza geografica o sul ruolo dirigenziale interno), autonomia e costituzione di poli museali, in cui i piccoli musei siano messi a sistema con i più grandi, potendo lavorare in maniera integrata, collaborativa ed efficiente. Quanto ancora dovremo vedere morire i nostri musei, sprofondati nel sonno, nella pigrizia e nell'incompetenza?".
Esperti da selezionare con concorsi internazionali e autonomia gestionale-amministrativa: questa la ricetta dei renziani per " far diventare il patrimonio dei beni culturali siciliani il polo attrattivo per i turisti e l'eccellenza in grado di innescare ricadute economiche territoriali". Anzi tutto garantendo l'apertura dei musei e la loro fruizione. "Basta custodi a non finire per lasciare chiusi i musei, basta orari d'apertura decisi con i sindacati e non valutati per consentire una migliore fruizione del pubblico", chiede Faraone per superare quelle che definisce "impalcature burocratiche folli".

6 giugno - lunedì

LA SICILIA

I dipendenti sono senza salario ormai da 4 mesi. Nuova grana per Sapia Sospesi i contrattisti del Comune.
L'ente è ormai in dissesto, manca soltanto la dichiarazione ufficiale.
CASTELTERMINI. Continua a destare grande preoccupazione la vicenda che vede protagonisti i dipendenti comunali di Casteltermini. Come è ormai noto, questi non ricevono da ben quattro mesi il regolare stipendio. Ma la preoccupazione si è spostata oggi versoi contrattisti che sono stati momentaneamente so spesi dal loro incarico. infatti, a detta del sindaco Sapia, il comune del paese montano non può farsi carico dei loro pagamenti vista la drammatica situazione in cui versano le casse comunali. il primo cittadino, già il mese scorso, durante una seduta del consiglio comunale aveva annunciato che il comune andava verso il dissesto finanzia rio, ma ad oggi manca la dichiarazione ufficiale. Tale dichiarazione dovrebbe essere redatta e presentata alla Regione proprio nella seduta del consiglio comunale annunciato per martedì prossimo. So(tanto in questo caso la Regione, come prevede la normativa, si farebbe carico dell'intero pagamento dei contrattisti comunali. Questi, alla notizia della loro sospensione, hanno dato vita nei giorni scorsi a momenti di forte tensione, all'interno del Palazzo comunale, proprio a causa della drammatica situazione in cui si sono venuti a trovare. C'è da dire, inoltre, che molti sono i coniugi che lavoravano come dipendenti comunali, e che in questo momento si trovano entrambi senza un'entrata in famiglia. Riguardo la vicenda, abbiamo sentito il primo cittadino che così si è espresso: non parlerei proprio di sospensione, ma piuttosto di una periodo dl vuoto. I contrattisti hanno avuto la proroga fino al prossimo dicembre che garantisce la non interruzione del rapporto di lavoro. Purtroppo però al momento il comune non è in grado di assicurare loro i dovuti pagamenti. Ma posso dire che già qualcosa si sta muovendo e che presto dalla Regione arriverà i decreto di distribuzione delle somme destinate anche al nostro comune. Nella seduta del prossimo martedì, infatti. avverrà a dichiarazione ufficiale in cui si prende atto che il comune non può farsi carico delle spese dei suoi dipendenti e da fl si dichiara quindi lo stato di dissesto finanziario. Come prevede la normativa, il prossimo passo sarà fatto dalla Regione che si farà carico, da quel momento, di tutti gli oneri dei dipendenti comunali. Sicuramente si tratta di una sospensione anomala, resasi necessaria per coprire questo mo mento che spero passi al più presto».
FRANCESCA M. MAGRI'




infoagrigento

SPECIALE AMMINISTRATIVE 2016
Ballottaggio Carmina - Guarraci a Porto Empedocle ed Anna Alba - Bruccoleri a Favara, dove sarà quindi sfida tutta al femminile. Molto alto il fenomeno del voto disgiunto: basti pensare che a Porto Empedocle la lista più votata è quella collegata ad Andrea Sallì, che però è al quarto posto nella corsa a Sindaco
Chiuse le urne e dopo i dati sull'affluenza, che nella provincia di Agrigento appaiono in linea con la media regionale (65%) e superiori a quelli della media nazionale (54.7%), adesso è tempo di conoscere i risultati delle votazioni.
Nella nostra provincia, tre comuni sono andati al voto con il proporzionale e con la forte probabilità di ballottaggio, uno invece con un sistema maggioritario; nel primo gruppo rientrano Canicattì, Favara e Porto Empedocle, mentre Montevago è l'unico comune con il maggioritario e dove quindi il nome del Sindaco sarà conosciuto sicuramente già in questo lunedì.
Al momento è il Movimento Cinque Stelle a fare la 'parte del leone', essendo in vantaggio sia a Favara che a Porto Empedocle; ancora scarno invece il dato di Canicattì dopo appena una sola sezione scrutinata.
A Montevago si ha già la certezza del risultato: vince Margherita La Rocca Ruvolo, che batte il Sindaco uscente.
Ecco il quadro della situazione:
CANICATTI' - (1 sezione su 36)
1. Ettore Di Ventura (PD - Soprattutto Canicattì - Uniti per Canicattì) 26.13%
2. Antonio Scrimali (Con Scrimali per Canicattì) 16.05%
3. Ivan Paci (Riparte Canicattì - Nuova Canicattì) 13.79%
4. Giovanni Salvaggio (Canicattì Unica) 10.49%
5.Gaetano Rizzo (PDR - Un passo Avanti) 9.47%
6. Sandro Marchese Ragona (M5S) 9.26%
7.Angelo Caico (UDC) 6.58%
8.Gioacchino Asti (Fare! - I canicattinesi) 5.76%
9. Salvatore Polizzi (Patto per Canicattì) 2.47%

FAVARA - (13 sezioni su 35)
1. Anna Alba (M5S) 23.40%
2. Gabriella Bruccoleri (PD - Favara Popolare - Uniti per Favara) 20.25%
3. Gaetano Airò (Favara Domani - Insieme a Gaetano Airò Sindaco - Favara Riparte) 15.88%
4. Antonio Palumbo (Favara per i Beni Comuni) 15.16%
5. Angelo Messinese (PDR) 13.37%
6.Gerlando Nobile (Noi Amiamo Favara) 7.00%
7.Antonio Valenti (Rivoluzione Cristiana) 4.18%

PORTO EMPEDOCLE - (4 sezioni su 17)
1. Ida Carmina (M5S) 37.24%
2. Orazio Guarraci (PD - PDR - Vertenza Porto Empedocle) 24.73%
3. Calogero Martello (UDC - Porto Empedocle nel Cuore - PSI - Progetto Comune)18.71%
4. Andrea Sallì (Città Nuova) 10.5%
5.Gianni Hamel (Cambio di Rotta - Primavera Empedoclina) 7.10%
6. Paolo Ferrara (Rivoluzione Cristiana) 2.17%

MONTEVAGO - (Definitivo)
1.Margherita La Rocca Ruvolo (Montevago Popolare) 52.13%
2.Calogero Impastato (Uniti per Crescere) 47.87%

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