4 giugno - sabato
Livesicilia
LA VISITA
L'arrivo di Mattarella
"Lampedusa, porta d'Europa"
L'inaugurazione del Museo della
Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo.
LAMPEDUSA (AGRIGENTO)- (dell'inviata
Lara Sirignano) La definisce "necessariamente italiana",
la ricorda nel suo saluto ai lampedusani, campioni di accoglienza.
Sergio Mattarella, sulla più grande delle Pelagie per inaugurare il
Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo, segno di una
"cultura che unisce", non ha dimenticato la piccola Favour,
la bimba di 9 mesi giunta a Lampedusa da sola: la madre, una giovane
del Mali, è morta durante la traversata del Canale di Sicilia. La
figlia ce l'ha fatta. "Ma quanti bambini sono morti nel
Mediterraneo? Di quanti uomini e donne non conosciamo la sorte?",
si è chiesto il capo dello Stato, che ha riconosciuto a Lampedusa,
porta d'Europa, il primato dell'accoglienza.
"L'Italia e l'Europa sono debitori
di riconoscenza a Lampedusa per le vite salvate, per l'assistenza,
per la prima ospitalità date ai migranti", ha detto dopo aver
visitato il museo. "Quest'isola - ha aggiunto - è un ponte tra
i continenti e ha offerto a chi è arrivato, e la sente come seconda
patria, il volto migliore dell'Europa". Parole accolte con
gratitudine dal sindaco Giusi Nicolini che ha dato il benvenuto a
Mattarella e ai ministri dell'Interno e dei Beni Culturali Angelino
Alfano e Dario Franceschini. E dell'importanza dell'accoglienza e
dell'aiuto a chi attraversa il mare in cerca di un destino migliore
oggi ha parlato anche il premier Matteo Renzi. "Quando un
bambino rischia di affogare nel Mediterraneo facciamo di tutto per
andarlo a salvare: possiamo perdere voti, ma non la faccia", ha
detto il presidente del Consiglio.
Secca la risposta a distanza di Matteo
Salvini che è tornato a parlare del rischio di una invasione. E'
meglio la camicia verde che la camicia rossa, sporca di sangue",
ha detto il leader della Lega non nuovo a paragonare i responsabili
della tratta di essere umani con i politici che sostengono il
soccorso e l'accoglienza. "Quando erano al governo - ha
ribattuto Renzi - hanno tagliato tutto sulla cooperazione
internazionale e ora dicono di aiutarli a casa loro. Noi vogliamo
portare in Europa un'Italia che porta i suoi valori, quelli della
cultura, dell'educazione". La visita di Mattarella è partita da
un luogo simbolico, la Porta D'Europa dell'artista Mimmo Paladino,
emblema di un'isola, avamposto del Vecchio Continente che accoglie
chi giunge. Poi la puntata al museo che, per la sua prima
esposizione, vanta opere come l'Eros Dormiente del Caravaggio. "Ci
ricorda - ha detto Mattarella - il piccolo Aylan, il bambino siriano
morto su una spiaggia turca". Il quadro è stato prestato
all'isola dagli Uffizi. "E' un omaggio ai bambini morti, ma
anche un messaggio di speranza per chi ce l'ha fatta", ha
spiegato il direttore del museo di Firenze Eike Schimdt. Nelle sale
del piccolo edificio anche opere del Bardo di Tunisi, del Muceum di
Marsiglia e effetti personali di alcune delle migliaia di vittime dei
viaggi della speranza. Poi il capo dello Stato ha visitato l'hotspot
di Lampedusa dove al momento vengono ospitati 214 tra uomini, donne e
bambini. Mattarella si è fermato a parlare con alcuni di loro prima
di raggiungere il Molo Favaloro, primo lembo di terra dell'isola in
cui attracca chi viene dal mare. Ad attenderlo decine di poliziotti,
finanzieri, carabinieri e volontari che si prodigano nel soccorso e
nell'accoglienza. "Sono eroi della vita quotidiana - ha detto il
capo dello Stato - E' grazie a loro che il Mediterraneo non si è
trasformato in una grande tomba".
5 giugno - domenica
LA SICILIA
UNIVERSITÀ. Sulla Gurs la legge
della Regione che consente il rientro del Libero Consorzio nel Cupa
in attesa dei soldi.
L'EX PROVINCIA PUÒ TORNARE IN
SELLA.
Il commissario straordinario Barberi
fa il punto della situazione, ma non nasconde alcune difficoltà
burocratiche dopo l'uscita dalla compagine societaria
Consorzio universitario di Agrigento,
adesso c'è la legge per consentire il rientro dell'ex Provincia
nella compagine societaria, ma, ovvia mente, nulla è semplice. E'
stata in fatti pubblicata a fine maggio sulla gazzetta ufficiale
della Regione Siciliana la legge di riforma delle ex Pro vince che,
all'articolo 16 prevede che una parte delle rimesse provenienti da
Palermo "sono destinati anche al mantenimento della quota di
partecipazione nei Consorzi universitari e negli Istituti superiori
di studi musicali". Niente soldi in questa fase, sia chiaro (anche
se sì vocifera del fatto che dall'Assessorato Autonomie Locali il
decreto di finanziamento per tutte le ex Province sia partito l'uno
giugno), ma un atto che consentirebbe la piena agibilità al
commissario Renato Barberi per rientrare nella compagine societaria
dell'ente. Forse.
"E' accaduto quello che avevo
annunciato durante l'Assemblea dei soci — ci tiene a precisare
subito Barberi — ovvero che dalla Regione sarebbe arrivato un atto
che avrebbe consentito il rientro nella compagine societaria. Adesso
tuttavia, nono stante la nostra buona volontà politica ci sarà chi
dovrà prendersi la responsabilità politica di quanto accadrà. Per
noi — continua Barberi è tutto da ricostruire, perché le cose si
sono complicate. Se fossimo rimasti dentro il consorzio sarebbe
bastato un atto ordinario per ritirare il recesso, ma adesso, anche
in considerazione dei vincoli imposti dalla Corte dei conti sulle
società partecipate e soprattutto rispetto alle condizioni
economiche dell'Ente potrebbe essere assolutamente difficile da
motivare.
Per il commissario la chiave di volta
era, e rimane, il rientro nella compagine societaria attraverso la
concessione della struttura di via Quartararo (contesa tra ex
Provincia e Comune), cui aggiungere il contributo che via via la
Regione riconoscerà. "La nostra proposta era quella di rientrare
con l perché avrebbe consentito di garantire una continuità al
netto delle rimesse del la Regione Siciliana che comunque si
sarebbero corrisposte. Era un'operazione che si poteva sostenere".
Per Barberi rimane l'ombra (nem meno
tanto astratta) di un progetto politico chiaro di eliminazione del
Libero consorzio per una questione di spartizione dì poltrone". Mi
sembra chiaro che vi sia stato un progetto di fondo. E' una scelta
che è stata presa palesemente dall'Assemblea. Si sarebbe potuto
rinviare, tanto non c'è alcuna urgenza tanto è vero che l'organo
socia non si è più riunita da quel giorno". Fatto vero a metà:
Comune e Camera di Commercio tentano d incontrarsi a quattr'occhi"
da alcune settimane per confrontarsi su determinati a— spetti
operativi delle modifiche statutarie da portare in Assemblea dei soci
nelle prossime settimane.
GIOACCHINO SCHICCHI
PARLA L'ASSESSORE ALLE ATTIVITÀ
PRODUTTIVE
Regione pensa a un magistrato
come commissario per le CamCom.
Leonardo Guarnotta, già membro del
pool antimafia coordinato da Antonino Caponnetto, potrebbe essere il
per "supercommissario" nominato per coordinare le verifiche su
eventuali irregolarità che ci sarebbero state nella vicenda che
riguarda il rinnovo delle camere di Commercio siciliane. Mariella Lo
Bello, vice presi dente della Regione non conferma né smentisce
l'ipotesi della nomina di Guarnotta, concentrandosi però sul
profilo che necessiterebbe di specifiche caratteristiche: «Oggi
occorre affidarsi ad una figura che abbia le caratteristiche della
terzie-tà e del giudizio oltre che della comprovata esperienza in
una vicenda in cui va fatta chiarezza in tempi rapidi». Sulla
vicenda poi tiene a precisare: «Dovevamo lasciare i commissari
all'infinito o ripristinare gli strumenti di governance e
digestione? La palla dal Ministero è passata a Regione. Faremo
lunedì una nota in cui andremo a proporre un uomo super partes"
che possa mettere ordine in questa vicenda. Prima che vengano firmati
dunque dal presidente della Regione i decreti dei nuovi argani
camerali, un verificatore andrà a sciogliere le criticità che
caratterizzano questa complessa matassa. Intanto in una lunga nota le
principali associazioni di categoria della Sicilia orientale
esprimono una serie di dubbi e perplessità sull'operato della
Regione: «Saremo presenti all'incontro di lunedì prossimo anche
se, sincera mente, ci sfugge i senso di una con vocazione fatta dopo
avere annunciato la firma dei decreti assessoriali di attribuzione
dei seggi del Consiglio Camerale. Anzi di più.
Fatta dopo che il Presidente della
Regione ha lasciato trapelare, in maniera assai virtuale e prima di
notificarli ai diretti interessati, i relativi risultati, con ciò
consolidando nella pubblica a percezione di un esito a noi
sfavorevole nonostante quest'esito sia chiara mente determinato da
falsi e irregolarità dei quali egli stesso, come di seguito si
evidenzia, è ben consapevole. Firma dei decreti che rappresenta
appunto un atto assai discutibile alla luce delle gravi irregolarità
emerse che hanno determinato un'inchiesta tuttora in corso da parte
della magistratura penale, alla quale ci apprestiamo ad evidenziare
ulteriori anomalie, e del fatto che si è in attesa dell'esito del
giudizio a breve innanzi al TAR La nota poi prosegue : «Dalla bozza
di decreto! a firma dell'assessore, emerge e si conferma invece che
nessuna verifica ulteriore da pane dell'assessore è stata svolta.
Nella bozza anzi si richiama come accertamento ulteriore appunto
quello ascritto al medesimo Pagliaro, e cioè a chi avrebbe dovuto
essere verificato. Come fanno allora il Pre sidente della Regione e
l'Assessore Lo Bello a distanza di pochi giorni a procedere con
l'emanazione dei decreti? E' notorio infatti che si so no
verificate gravissime alterazioni dei risultati Mariella Lo Bello,
replica precisando: «Ribadisco ancora una volta che eventuali
irregolarità saranno oggetto dell'accerta mento dell'autorità
giudiziaria.» A questo la Lo Bello replica «Non ci sono state
anomalie nell'operato dell'assessorato. Avevamo data come data di
scadenza per gli adempimenti e gli atti quella dell'8 aprile.
Abbiamo forse impiegato anche più tempo del dovuto E' tempo che si
vada oltre i personalismi e le strumentalizzazioni».
Livesicilia
Faraone: "Concorsi
internazionali per i manager dei musei siciliani"
di Salvo Toscano
Il sottosegretario chiede al governo
regionale di seguire il governo nazionale. "Liberare dalla
gabbia i Beni culturali".
PALERMO - Affidare a esperti di
caratura internazionale la gestione dei beni culturali siciliani. Lo
chiede Davide Faraone, sottosegretario all'Istruzione, per rilanciare
un comparto dalle sconfinate potenzialità, rimaste fin qui spesso
inespresse. Ancora una volta il leader dei renziani siciliani chiede
che la Sicilia segua le orme del governo nazionale. Anche a costo di
affrontare le inevitabili polemiche. "Come vengono nominati i
direttori dei musei regionali siciliani? Un concorso internazionale?
Non sia mai, impedito dalla legge che obbliga a scegliere solo tra
dirigenti impiegati della regione, tramite degli "atti di
interpello" interni, con piena discrezionalità del dirigente
generale - dice Faraone -. In sostanza, una nomina diretta tutta
interna agli uffici della Regione. I musei siciliani come le "società
municipalizzate". Questo significa che mai un curatore di
livello internazionale, un grande storico dell'arte, un manager
culturale esperto, sono stati individuati tramite bando per guidare i
musei siciliani. Sempre e solo dipendenti pubblici pagati a
prescindere dal profitto e dagli obiettivi raggiunti. Per carità ce
ne sono di molto bravi, ma possibile si possa solo scegliere tra i
dipendenti regionali? Una follia. I risultati? Sono sotto gli occhi
di tutti".
Faraone parla di "situazione di
arretratezza diffusa" e riprende un discorso già affrontato nel
suo libro "Sottospra", con un capitolo dal titolo "Con la
cultura si mangia". E ricorda le polemiche dei mesi scorsi sulla
nomina dei direttori dei musei decisa dal ministero guidato da Dario
Franceschini come "un'operazione anti-italiana": "7 stranieri
su 20 sono troppi? No, perché non è mai troppo il merito. Perché
non è mai troppa la battaglia contro nepotismi, sistemi chiusi e
autoreferenziali, orizzonti brevi e immobilismi".
Polemiche che si ripeterebbero anche in
Sicilia se con quell'esercito di dirigenti pubblici si andassero a
pescare esterni seppur titolati? Sì, ammette Faraone, ma solo per
"provincialismo e pressappochismo", visto che, sostiene il
sottosegretario, "la riforma messa in atto dal Ministro Dario
Franceschini rappresenta una reale rivoluzione del sistema. Qualcosa
che l'Italia, nella sua cancrena burocratica e politica, aspettava
da decenni".
Investire "partendo dalle
competenze", propone Faraone. Che aggiunge con una punta di
sarcasmo, riferendosi alle mosse del governo nazionale: "Chiaramente,
ciò che accade nel resto del paese, non scalfisce nemmeno
lontanamente la Sicilia. Tranquilli, qui resiste l'argine dello
statuto speciale, queste "americanate" da noi non
sbarcheranno".
Qualche mese fa un gruppo di
intellettuali e operatori del mondo della cultura, tra cui Andrea
Camilleri e Pietrangelo Buttafuoco, scrissero una lettera a
Franceschini chiedendogli di attivarsi per mettere mano al disastro
della cultura siciliana, definendola un "tesoro moribondo". Ma
sul tema, com'è noto, la competenza è tutta regionale. E
l'autonomia in questo ambito non ha portato, secondo Faraone, buoni
frutti: "I musei restano legati a impalcature burocratiche folli,
impossibilitati a gestire con tempi, modi e approcci efficaci le loro
attività. Tutto passa dalle complesse trafile regionali. Impossibili
le collaborazioni esterne qualificate, impossibile portare a termine
con facilità cooperazioni con sponsor e partner privati, impossibile
acquistare materiali, provvedere a servizi, gestire i proventi dei
biglietti, immaginare programmi e trovare fondi per finanziarli, in
totale autonomia: in una parola nessuna indipendenza
gestionale-amministrativa". E di conseguenza anche "nessun
concorso pubblico internazionale per selezionare direttori, curatori,
conservatori, consulenti, uffici stampa, staff didattici e
organizzativi. Quello che fanno cioè, con ottimi risultati, realtà
private come Fondazione Prada o Fondazione Trussardi, oppure
pubbliche come il Mart di Trento e Rovereto, per fare giusto degli
esempi in Italia".
Da qui la proposta renziana: "O
adesso o mai più: anche la Sicilia si adegui alla rivoluzione
avviata a Roma dal governo Renzi e liberi i beni culturali da questa
gabbia. Faccio un appello all'assessore Cambi tutto. Concorsi
pubblici per i direttori (basati sul merito e non sull'appartenenza
geografica o sul ruolo dirigenziale interno), autonomia e
costituzione di poli museali, in cui i piccoli musei siano messi a
sistema con i più grandi, potendo lavorare in maniera integrata,
collaborativa ed efficiente. Quanto ancora dovremo vedere morire i
nostri musei, sprofondati nel sonno, nella pigrizia e
nell'incompetenza?".
Esperti da selezionare con concorsi
internazionali e autonomia gestionale-amministrativa: questa la
ricetta dei renziani per " far diventare il patrimonio dei beni
culturali siciliani il polo attrattivo per i turisti e l'eccellenza
in grado di innescare ricadute economiche territoriali". Anzi tutto
garantendo l'apertura dei musei e la loro fruizione. "Basta custodi
a non finire per lasciare chiusi i musei, basta orari d'apertura
decisi con i sindacati e non valutati per consentire una migliore
fruizione del pubblico", chiede Faraone per superare quelle che
definisce "impalcature burocratiche folli".
6 giugno - lunedì
LA SICILIA
I dipendenti sono senza salario
ormai da 4 mesi. Nuova grana per Sapia Sospesi i contrattisti del
Comune.
L'ente è ormai in dissesto, manca
soltanto la dichiarazione ufficiale.
CASTELTERMINI. Continua a destare
grande preoccupazione la vicenda che vede protagonisti i dipendenti
comunali di Casteltermini. Come è ormai noto, questi non ricevono da
ben quattro mesi il regolare stipendio. Ma la preoccupazione si è
spostata oggi versoi contrattisti che sono stati momentaneamente so
spesi dal loro incarico. infatti, a detta del sindaco Sapia, il
comune del paese montano non può farsi carico dei loro pagamenti
vista la drammatica situazione in cui versano le casse comunali. il
primo cittadino, già il mese scorso, durante una seduta del
consiglio comunale aveva annunciato che il comune andava verso il
dissesto finanzia rio, ma ad oggi manca la dichiarazione ufficiale.
Tale dichiarazione dovrebbe essere redatta e presentata alla Regione
proprio nella seduta del consiglio comunale annunciato per martedì
prossimo. So(tanto in questo caso la Regione, come prevede la
normativa, si farebbe carico dell'intero pagamento dei contrattisti
comunali. Questi, alla notizia della loro sospensione, hanno dato
vita nei giorni scorsi a momenti di forte tensione, all'interno del
Palazzo comunale, proprio a causa della drammatica situazione in cui
si sono venuti a trovare. C'è da dire, inoltre, che molti sono i
coniugi che lavoravano come dipendenti comunali, e che in questo
momento si trovano entrambi senza un'entrata in famiglia. Riguardo
la vicenda, abbiamo sentito il primo cittadino che così si è
espresso: non parlerei proprio di sospensione, ma piuttosto di una
periodo dl vuoto. I contrattisti hanno avuto la proroga fino al
prossimo dicembre che garantisce la non interruzione del rapporto di
lavoro. Purtroppo però al momento il comune non è in grado di
assicurare loro i dovuti pagamenti. Ma posso dire che già qualcosa
si sta muovendo e che presto dalla Regione arriverà i decreto di
distribuzione delle somme destinate anche al nostro comune. Nella
seduta del prossimo martedì, infatti. avverrà a dichiarazione
ufficiale in cui si prende atto che il comune non può farsi carico
delle spese dei suoi dipendenti e da fl si dichiara quindi lo stato
di dissesto finanziario. Come prevede la normativa, il prossimo passo
sarà fatto dalla Regione che si farà carico, da quel momento, di
tutti gli oneri dei dipendenti comunali. Sicuramente si tratta di una
sospensione anomala, resasi necessaria per coprire questo mo mento
che spero passi al più presto».
FRANCESCA M. MAGRI'
infoagrigento
SPECIALE AMMINISTRATIVE 2016
Ballottaggio Carmina - Guarraci a
Porto Empedocle ed Anna Alba - Bruccoleri a Favara, dove sarà
quindi sfida tutta al femminile. Molto alto il fenomeno del voto
disgiunto: basti pensare che a Porto Empedocle la lista più votata è
quella collegata ad Andrea Sallì, che però è al quarto posto nella
corsa a Sindaco
Chiuse le urne e dopo i dati
sull'affluenza, che nella provincia di Agrigento appaiono in linea
con la media regionale (65%) e superiori a quelli della media
nazionale (54.7%), adesso è tempo di conoscere i risultati delle
votazioni.
Nella nostra provincia, tre comuni sono
andati al voto con il proporzionale e con la forte probabilità di
ballottaggio, uno invece con un sistema maggioritario; nel primo
gruppo rientrano Canicattì, Favara e Porto Empedocle, mentre
Montevago è l'unico comune con il maggioritario e dove quindi il
nome del Sindaco sarà conosciuto sicuramente già in questo lunedì.
Al momento è il Movimento Cinque
Stelle a fare la 'parte del leone', essendo in vantaggio sia a
Favara che a Porto Empedocle; ancora scarno invece il dato di
Canicattì dopo appena una sola sezione scrutinata.
A Montevago si ha già la certezza del
risultato: vince Margherita La Rocca Ruvolo, che batte il Sindaco
uscente.
Ecco il quadro della situazione:
CANICATTI' - (1 sezione su 36)
1. Ettore Di Ventura (PD -
Soprattutto Canicattì - Uniti per Canicattì) 26.13%
2. Antonio Scrimali (Con Scrimali per
Canicattì) 16.05%
3. Ivan Paci (Riparte Canicattì -
Nuova Canicattì) 13.79%
4. Giovanni Salvaggio (Canicattì
Unica) 10.49%
5.Gaetano Rizzo (PDR - Un passo
Avanti) 9.47%
6. Sandro Marchese Ragona (M5S) 9.26%
7.Angelo Caico (UDC) 6.58%
8.Gioacchino Asti (Fare! - I
canicattinesi) 5.76%
9. Salvatore Polizzi (Patto per
Canicattì) 2.47%
FAVARA - (13 sezioni su 35)
1. Anna Alba (M5S) 23.40%
2. Gabriella Bruccoleri (PD - Favara
Popolare - Uniti per Favara) 20.25%
3. Gaetano Airò (Favara Domani -
Insieme a Gaetano Airò Sindaco - Favara Riparte) 15.88%
4. Antonio Palumbo (Favara per i Beni
Comuni) 15.16%
5. Angelo Messinese (PDR) 13.37%
6.Gerlando Nobile (Noi Amiamo Favara)
7.00%
7.Antonio Valenti (Rivoluzione
Cristiana) 4.18%
PORTO EMPEDOCLE - (4 sezioni su 17)
1. Ida Carmina (M5S) 37.24%
2. Orazio Guarraci (PD - PDR -
Vertenza Porto Empedocle) 24.73%
3. Calogero Martello (UDC - Porto
Empedocle nel Cuore - PSI - Progetto Comune)18.71%
4. Andrea Sallì (Città Nuova) 10.5%
5.Gianni Hamel (Cambio di Rotta -
Primavera Empedoclina) 7.10%
6. Paolo Ferrara (Rivoluzione
Cristiana) 2.17%
MONTEVAGO - (Definitivo)
1.Margherita La Rocca Ruvolo (Montevago
Popolare) 52.13%
2.Calogero Impastato (Uniti per
Crescere) 47.87%