GIORNALE DI SICILIA
Proroga sulle discariche, ma non a
Siculiana
L'intesa traccia un percorso che
la Regione dovrà rispettare: più differenziata, termovalorizzatori
e commissariamenti.
È durata una giornata intera
l'emergenza rifiuti in cui è piombata ieri la Sicilia. In
mattinata gli autocompattatori delle imprese di raccolta hanno fatto
dietrofront e sono rientrati nei depositi carichi di rifiuti:
praticamente tutte le discariche dell'Iso - la (tranne Palermo,
dove conferisce solo il capoluogo) ieri mattina avevano i cancelli
sbarrati. Colpa del mancato accordo tra Roma e la Regione su come la
Sicilia dovrà gestire il settore dei rifiuti in futuro. Il via
libera dal ministero dell'Ambiente al piano messo a punto dal
governo era atteso lunedì ma in mancanza di un'intesa è slittato.
Da Roma sono giunte continue richieste di modifica che hanno fatto
precipitare la Sicilia nell'incubo di una delle più clamorose
emergenze rifiuti. La trattativa è andata avanti fino a sera, quando
sulla vicenda è intervenuto pure il sottosegretario Davide Faraone,
della stessa area renziana dell'assessore regionale ai Rifiuti,
Vania Contrafatto, annunciando la firma che sarebbe arrivata poco
dopo, col via libera da parte del ministro Gian Luca Galletti.
L'accordo traccia un percorso che la Regione dovrà rispettare se
non vuole ripiombare nell'emergenza: più differenziata, sanzioni e
commissariamento dei Comuni negligenti e soprattutto la realizzazione
di termovalorizzatori. Una previsione che dovrà essere inserita nel
piano dei rifiuti. «Per l'impiantistica - spiega il presidente
Rosario Crocetta - nel Patto per il Sud saranno previsti 150
milioni». Il problema esploso ieri è causato da numerosi ritardi
cumulati nel tempo. La differenziata è rimasta al palo e Alcune
discariche in questi anni sono andate avanti grazie alle proroghe
della Regione all'utilizzo oltre i limiti consentiti, come quella
di Siculiana, di Motta Sant'Anastasia e di Catania. Fino a quando il
ministero dell'Ambiente a fine maggio ha chiesto alla Regione di
prevedere alcune misure definitive. Su questi punti è iniziata una
trattativa tra governo e tecnici del ministero per mettere nero su
bianco il provvedimento. Per farlo c'era tempo fino a lunedì,
quando scadeva l'ul - tima proroga alle discariche. La firma non è
arrivata e ieri mattina le porte dei principali impianti dell'Isola
sono rimaste chiuse. Per tutto il giorno gli uffici del dipartimento
guidato da Maurizio Pirillo e i tecnici del ministero dell'Am -
biente hanno lavorato per limare nei minimi dettagli il documento
finale. Il via libera è arrivato in serata ma nell'immediato non
risolve alcuni problemi. Resta infatti lo stop al conferimento nei
siti che non si sono dotati di impianti di biostabilizzazione,
procedura che separa i rifiuti riciclabili da quelli che vanno
smaltiti in discarica. Tra questi c'è l'impianto di Siculiana, che
vede tra i soci il vicepresidente di Confindustria, Giuseppe
Catanzaro, e riceve i rifiuti di oltre cento Comuni delle province di
Trapani, Palermo e Agrigento. Per realizzare l'impianto richiesto,
Siculiana ha chiesto 4-5 mesi. Potrebbe anche dotarsi di impianti
mobili, temporanei. Nel frattempo i rifiuti saranno dirottati a
Lentini, nel Siracusano. Una scelta che ha fatto scoppiare la
polemica nel Pd e scatenato l'ira dei sindaci. «Una decisione
assurda» attacca il deputato del Pd Giovanni Panepinto, che ha punta
il dito contro «la decisione del governo nazionale e l'atteggiamento
silente del governo regionale che non ha peraltro vigilato e
obbligato i gestori di discariche a dotarsi degli impianti di
trattamento biologico meccanico». Il risultato, spiega Panepinto,
sarà «l'aumento dei costi a carico dei cittadini». Durissima
anche l'Anci Sicilia, l'associazione dei sindaci. Il primo
cittadino di Partinico, Salvo Lo Biundo, spiega che «i costi di
conferimento rischiano di raddoppiare», mentre Leoluca Orlando e
Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell'Anci
Sicilia, lanciano l'allarme sulla «lievitazione dei costi che i
sindaci sono costretti a far gravare sempre sulle spalle dei
cittadini. Siamo pronti anche a gesti clamorosi». Secca la replica
dell'assessore Contrafatto: «L'attuale situazione dei rifiuti in
Sicilia, con una raccolta differenziata al lumicino e un tasso di
evasione della Tari alle stelle, è responsabilità di chi come il
sindaco di Palermo, invece di risolvere i propri problemi cerca di
scaricare sugli altri le colpe. L'impianto di Bellolampo, costato
22 milioni di euro di soldi pubblici e costruito dalla Regione, da
mesi aspetta ancora di entrare a pieno regime». Al suo fianco si è
schierata Alice Anselmo, capogruppo del Pd all'Ars: «Di fronte
all'emergenza rifiuti ci aspettiamo un comportamento responsabile e
propositivo, non certo dichiarazioni provocatorie». All'attacco il
Movimento Cinque Stelle: «Crocetta - dicono alcuni deputati - non è
riuscito in quattro anni a sviluppare alcun percorso virtuoso nel
settore dei rifiuti. L'accordo col ministero è poco meno di un
commissariamento ed è l'emblema del fallimento della politica
regionale».
L'Isola produce più spazzatura di
quella che può smaltire
Più rifiuti prodotti di quanti le
discariche ne possono ospitare, raccolta differenziata ai minimi
livelli, impianti non ancora realizzati. È così che si arriva
all'ennesima emergenza rifiuti in Sicilia. Nell'Isola si
producono ogni giorno 6.200 tonnellate di rifiuti a fronte di una
capacità delle discariche di 4.500 tonnellate. Il governo regionale
ha fatto fronte a questa situazione con ordinanze d'urgenza con le
quali ha aumentato al massimo la possibilità di conferimento. In
questo modo però è l'emergenza è stata solo rinviata e gli
impianti si sono saturati, anche perchè sono fallite le misure per
aumentare la differenziata. «E sul fronte gare per l'affidamento
della raccolta, che dovrebbero permettere ai Comuni di aumentare la
differenziata - spiega Claudia Mannino, deputato nazionale dei Cinque
Stelle - sono decine i procedimenti inspiegabilmente impantanati da
mesi presso gli Urega». Lo scorso 4 maggio la giunta ha deliberato
la richiesta dello stato di emergenza dei rifiuti nell'Isola per
avere poteri straordinari nella gestione del settore. Da Roma non è
arrivato il via libera ma il ministero dell'Ambiente ha autorizzato
Crocetta a nuove proroghe a fronte di precisi impegni nella soluzione
definitiva ai problemi del settore. Da Roma chiedono di realizzare
gli inceneritori per lo smaltimento di 700 mila tonnellate di rifiuti
l'an - no, di aumentare la differenziata di un punto percentuale al
mese, di introdurre sanzioni a carico dei Comuni che non raggiungono
buoni livelli, di potenziare il recupero della tassa sui rifiuti
evasa e la possibilità di raggiungere accordi con le altre Regioni
per portare altrove i rifiuti. «La Regione punta a piccoli impianti
per il trattamento dei rifiuti - spiega Crocetta - dovranno sorgere
nei pressi delle discariche già esistenti. Esclusa l'ipotesi
dell'utilizzo dei cementifici». Impegni precisi sui quali da Roma
non transigono più e senza i quali le discariche siciliane non
sarebbero state riaperte. Per questo l'accordo è stato definito
nei minimi dettagli, col rischio di creare una nuova mini-emergenza.
Nella In Sicilia si producono 6.200 tonnellate di rifiuti al giorno
speranza che fosse l'ultima.
Sicilia24h
PUBBLICATO L'ELENCO DEI VINCITORI
DEL CONCORSO "SCOPRI-TARTA"
E' stato pubblicato sul sito internet
del Libero Consorzio Comunale www.provincia.agrigento.it e sul sito
del progetto UE Tartalife www.tartalife.eu l'elenco delle classi
delle scuole siciliane vincitrici del concorso di educazione
ambientale "Scopri-Tarta", coordinato per la Sicilia dal Libero
Consorzio Comunale di Agrigento secondo quanto previsto dall'azione
E3 del progetto comunitario LIFE+ "Tartalife -Riduzione della
mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca
professionale". Le classi appartengono a scuole primarie e
secondarie di primo grado delle province di Agrigento, Caltanissetta,
Palermo, Ragusa, Siracusa, Catania e Messina, che, mostrando grande
impegno ed entusiasmo, hanno presentato complessivamente oltre cento
elaborati prodotti in diverse forme (disegni, plastici, video,
fumetti) sul tema della conservazione della Tartaruga marina Caretta
caretta e dei pericoli che ne minacciano la popolazione nel
Mediterraneo, soprattutto la pesca professionale, ma anche
l'inquinamento e il disturbo antropico in varie forme.
Ricordiamo che al progetto UE
"Tartalife" aderiscono il CNR-ISMAR di Ancona (ente capofila) e i
partner Libero Consorzio di Agrigento, Ente Parco Nazionale
dell'Asinara, Fondazione Cetacea, CTS, AMP Isole Egadi,
Legambiente, AMP Isole Pelagie (Ente Gestore Comune di Lampedusa e
Linosa) e Consorzio UNIMAR.
Questi i vincitori proclamati dalla
commissione composta da rappresentanti dei partner di progetto e
dell'ufficio scolastico provinciale:
Scuole primarie:
Agrigento: classe 5E D.D. "Rosario
Livatino" P.Empedocle, classe 4C I.C. "Don Lorenzo Milani"
Palma di Montechiaro;
Caltanissetta: classe 5C I.C. "Don
Milani" Caltanissetta;
Palermo: classe 3C I.C. "Karol
Woitila" Palermo;
Ragusa: classe 5C D.D. "G.Caruano"
Vittoria; classi 3A/3B/3C "G. Caruano"
Scuole secondarie di 1° grado:
Agrigento: classe 1B/2B I.C. "R. Levi
Montalcini" Agrigento, classe 1C I.C. "Marconi" Licata;
Caltanissetta: classe 1B I.C.
Mazzarino, classe 2A I.C. Vallelunga P.Marianopoli S.M. "Garibaldi"
Villalba;
Catania: classe 2I S.M. "Giovanni
XXIII";
Messina: classe 1C I.C. "G.
Catalfamo";
Siracusa: I.C. "S. Raiti"
Palermo: classe 2G/2A/3A/ I.C.
"Sferracavallo"; classe 1E I.C. "G. Marconi", classe 1° I.C.
"G. Marconi", classe 1° I.C. "Buttitta", classe 1H I.C.
"Boccone", classe 3E I.C. "Arenella".
LiveSicilia
L'emergenza
CAOS DISCARICHE IN TUTTA LA SICILIA
CANCELLI CHIUSI E RIFIUTI IN GIRO
di Accursio Sabella
Chiuse le strutture di Motta e
Siculiana. A Trapani camion in coda. Fermi i nuovi impianti.
PALERMO - Cancelli chiusi. I rifiuti
hanno dovuto fare marcia indietro. Per iniziare un viaggio lungo le
strade di Sicilia. La discarica di contrada Matarana a Siculiana (Ag)
oggi, infatti, non ha aperto i cancelli. Gli autocompattatori delle
imprese di raccolta rifiuti di circa cinquanta Comuni sono stati
costretti a fare dietro front e tornare, carichi di immondizia, in
deposito.
La proroga concessa dalla Regione alla
"Catanzaro Costruzioni", che gestisce la discarica ed è
stata chiamata ad adeguare gli impianti per la biostabilizzazione, è
scaduta ieri. Per effettuare i lavori, ha fatto sapere la stessa
società, servono dai 4 ai 5 mesi. Le ditte che si occupano della
raccolta di rifiuti nell'Agrigentino adesso attendono di sapere dove
potranno andare a conferire. Si parla di Lentini (in provincia di
Siracusa) ed in tal caso i Comuni interessati al conferimento
dovranno sborsare centinaia di migliaia di euro per arrivare alla
discarica siracusana.
Discariche aperte e chiuse: caos
tra Catania e Messina
E da quelle parti, incroceranno il
dissenso di chi, invece, la discarica la vorrebbe chiusa. È il
sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo, che ha iniziato lo sciopero
della fame chiedendo, appunto, di interrompere il conferimento dei
rifiuti nella discarica di Motta Sant'Anastasia. Una richiesta che
per il momento si è tradotta nella chiusura della discarica Oikos.
Un fatto che potrebbe produrre una nuova emergenza tra i Comuni del
Messinese. Il commissario di Messinbiente Giovanni Calabró ha
scritto all'amministrazione Comunale, responsabile del conferimento
rifiuti nella discarica, per chiedere quali saranno i tempi per
ovviare al problema e cercare di evitare l'emergenza in città.
Un esempio del caos di questi giorni. E
che si aggiunge alle notizie che arrivano da Acireale, dove il Comune
fa sapere che "i compattatori della Senesi carichi dei rifiuti
raccolti nel territorio comunale hanno trovato chiusi i cancelli
della Sicula Trasporti srl., in attesa di ordinanza da parte della
Regione". Ordinanza che affida appunto al presidente della Regione
il compito di derogare ai limiti del conferimento rifiuti nelle
discariche e che era stata concessa solo per sei giorni. Ovvero fino
a oggi. E dovrà essere rinnovata nelle prossime ore. Fino ad allora,
le discariche hanno deciso di tenere chiusi i cancelli.
I rifiuti in fila per entrare
E l'emergenza non risparmia ormai
nessuna provincia siciliana. È il caso del Trapanese, ad esempio.
Pochi giorni fa, il sindaco di Salemi ha tuonato: "Mi sono recato
in procura - ha detto Domenico Venuti - ed ho sporto formale
denuncia sulla gestione della discarica di Trapani. Non è
accettabile che venga impedito l'accesso ai nostri mezzi, autorizzati
con un'ordinanza del presidente della Regione che ci obbliga a
conferire in quel sito, costretti a fare avanti e indietro da Trapani
pieni di rifiuti con pesanti ripercussioni igienico sanitarie". E
la storia ha dell'incredibile. I camion della ditta che si occupa
della raccolta, infatti, si sono visti chiudere in faccia i cancelli:
"Non possiamo accogliere più di 150 tonnellate al giorno" questa
la risposta ricevuta all'ingresso. E così, si è configurata
un'ipotesi paradossale: la sosta dei camion colmi di immondizia, di
fronte ai cancelli, per non perdere il "turno" rispetto a quelli
degli altri Comuni. Un po' come succede alle Poste.
I ritardi di Siculiana
Non dovrebbe rientrare nemmeno
nell'ordinanza, invece, proprio la struttura di Siculiana. Come era
stato anticipato, del resto, dallo stesso presidente Crocetta qualche
giorno fa: "La criticità in atto più grave - ha detto Crocetta
- è rappresentata dalla discarica di Siculiana, che non si è dotata
di impianto di biostabilizzazione. Siculiana - ha aggiunto -
sostiene di avere avuto solo pochi mesi fa l'autorizzazione per
l'impianto di biostabilizzazione, resta il fatto che di inizio dei
lavori non se ne parla e che in ogni caso si può dotare di impianti
mobili, previsti dall'intesa Governo-Regione e in uso presso altre
discariche". Una dichiarazione alla quale la ditta Catanzaro ha
replicato: "L'impianto sarà pronto entro quattro o cinque mesi".
Una rassicurazione che non ha spostato di una virgola l'esito di
oggi: discarica piena, e camion in giro. Probabilmente verso Lentini,
con il rischio per i Comuni di dover affrontare spese da capogiro. In
attesa del rinnovo dell'ordinanza.
I nuovi impianti fermi
Che dovrebbe portare anche allo sblocco
dei lavori per gli impianti di trattamento meccanico-biologico (TMB).
Quelli, insomma, che dovrebbero operare un pre-trattamento dei
rifiuti, prima del conferimento in discarica. Il nodo è proprio lì.
La Regione, per una serie di motivi, non è riuscita a metterne in
funzione nemmeno uno. O meglio, funziona a basso regime finora solo
quello di Bellolampo. E i ritardi sono stati messi nero su bianco
proprio nella recente ordinanza del Ministero dell'ambiente.
"L'ordinanza - ha scritto il ministero pochi giorni - dovrà
rendere operativa tutta la capacità di trattamento degli impianti di
compostaggio e dei TMB presenti in regione procedendo celermente al
rilascio delle autorizzazioni e all'avvio dei lavori per le
piattaforme di Enna, Gela e Messina per le quali sono già stati
affidati i lavori, anche aumentando la potenzialità di trattamento
degli impianti in esercizio". Lavori che si sono interrotti a causa
quasi sempre di problemi di natura burocratica. Mentre è quasi
realizzato quello di Trapani e grazie ai Fondi del Patto per il Sud
dovrebbe nascerne un altro a Camporeale, tra il Palermitano e
l'Agrigentino.
E nel documento del Ministero che si
riferisce ai dati forniti dall'Ispra (Istituto superiore per la
protezione dai rischi ambientali) si ribadisce: "Sebbene la Regione
stia lavorando alla realizzazione e messa in esercizio degli impianti
di TMB necessari al trattamento di tutti i rifiuti indifferenziati
prodotti in regione si è ancora molto lontani dal raggiungimento di
questo obiettivo. La capacità residua di trattamento in discarica -
conclude - non garantisce l'autonomia regionale oltre i 9 mesi agli
attuali livelli di smaltimento". Il caos totale insomma ha già una
data. Mentre i rifiuti fanno avanti e indietro lungo le strade
siciliane. E qualcuno si prepara a prendere la nave, verso le Regioni
italiane che sono pronti ad accoglierli.
LA SICILIA
IL COMUNE DI LICATA HA DECISO DI SOSTITUIRSI
ALL'EX PROVINCIA
Intervento straordinario di pulizia
sulle spiagge.
Pulizia delle spiagge libere, c'è
l'ordinanza per un intervento straordinario in sostituzione del
libero Consorzio di Agrigento. Il provvedi mento è stato firmato dal
sindaco Angelo Cambiano dopo il nulla di fatto seguito alla formale
diffida ad intervenire inoltrata dal Comune all'ex Provincia.
L'emanazione del l'ordinanza è giustificata poiché «gli
arenili che ricadono sul territorio di Licata presentano gravi
carenze igienico-sanitarie come comunicato dal competente servizio
dell'Azienda sanitaria provinciale con una no dello scorso 25
maggio nella quale era evidenziata nelle spiagge di Mollarella,
Marianello Torre di Gaffe e Foce Gallina la presenza di erbe
infestanti e rifiuti solidi urbani di ogni genere». Constatata
l'impossibilità del Libero Consorzio ad intervenire (a causa dei
noti problemi economici), da Palazzo di Città si è deciso di
provvedere in proprio. C'è anche un impegno di spesa — per il
quale è stato dato mandato al dirigente del dipartimento Servizi
finanziari — per un importo massimo di quarantamila euro. Il
documento emesso dal Comune nella parte finale rileva che "il
dirigente del dipartimento Finanze provvederà al recupero delle
somme trattenendo il costo sostenuto per l'intervento dalle risorse
da trasferire, chiedendo il contestuale rimborso alla stessa
Provincia», Si replica pertanto lo stesso scenario già vissuto
dodici mesi fa. Anche in quell'occasione era stato il Comune ad
intervenire autonomamente per far fronte alla pulizia dei tratti
liberi del litorale sostituendo l'Ente superiore. Il problema non
si pone invece per le par ti di arenile sottoposte a concessione
demaniale dove la bonifica è a carico dei concessionari.
LIBERO CONSORZIO
Concorso «Scopri tarta», molte le
scuole premiate.
Sul sito on line dell'ex provincia
l'elenco degli istituti vincitori.
E' stato pubblicato sul sito internet
del Libero Consorzio Comunale www.provincia.agrigento.it e sul sito
del progetto Tartalife www.tartalife.eu l'elenco delle classi del
le scuole siciliane vincitrici del concorso di educazione ambientale
"Scopri-Tarta coordinato per la Sicilia dal Libero Consorzio
Comunale di Agrigento secondo quanto previsto dall'azione E3 del
progetto comunitario LIFE+
"Tartalife -Riduzione della mortalità
della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale".
Le classi appartengono a scuole
primarie e secondarie di primo grado delle province di Agrigento
Caltanissetta, Palermo, Ragusa, Siracusa, Catania e Messina, che,
mostrando grande impegno ed entusiasmo, hanno presentato
complessivamente oltre cento elaborati prodotti in diverse forme
(disegni, plastici, video fumetti) sul tema della conservazione della
a marina Caretta caretta e dei pericoli che ne minacciano la
popolazione ne Mediterraneo.
soprattutto la pesca professionale, ma
anche l'inquina mento e il disturbo antropico in varie forme.
Al progetto UE 'Tartalife"
aderiscono il CNR-ISMAR di Ancona (ente capofila) e i partner Libero
Consorzio di Agrigento Ente Parco Nazionale dell'Asinara.
Fondazione Cetacea. CTS, AMP Isole Egadi. Legambiente AMP Isole
Pelagie (Ente Gestore Comune di Lampedusa e Linosa) e Consorzio
UNIMAR Insomma un grande successo. (R.A)
UNIVERSITÀ. Il sindaco di Agrigento
traccia le linee che, a suo parere, possono salvare il Cupa dalla
chiusura rapida
Per Firetto non ésiste «solo»
Palermo Conferenza stampa ieri del primo cittadino su un tema che
tiene banco da mesi.
Poche speranze di riaprire i canali di
Giurisprudenza e Architettura (comunque, di certo non con Palermo)
apertura a università non statali (a patto che sul piatto mettano la
giusta offerta in termini di costi-benefici), necessità di
raggiungere un equilibrio e c000nhico rispetto ai costi.
Il sindaco di Agrigento Lillo Firetto
chiama a raccolta la stampa per discutere di Consorzio universitario.
"C'è innanzitutto un tema aziendalistico — spiega il sindaco
-, che prende avvio dai costi di funzionamento del Cupa. che sono
evidentemente eccessivi. Poi c'è un tema che è quello
dell'offerta formativa. N queste due settimane
— ha continuato il sindaco - abbiamo
avuto contatti con altri atenei italiani. portando avanti comunque
l'idea di un'offerta formativa che si muova su segmenti di
mercato diversi". L'idea è quella di mantenere comunque un
rapporto con Palermo, aggiungendo anche dei corsi di università on
line per quei corsi che Firetto definisce di "università
generalista". Sui corsi nati di Architettura e Giurisprudenza, poi,
il sindaco ha precisato che se Palermo potrebbe non avere interesse a
garantirne a prosecuzione però rilanciare prospettive di maggiore
specializzazione) non necessariamente bisognerà discuterne con
L'Unipa. A questo si affianca l'ipotesi di garantire un
università specialistica. I contatti in tal senso ci sono stati in
questi mesi di Tor Vergata si è aggiunta anche Luis, ma si discute
anche con Kore), ma sul piatto il Comune ebbe in particolar modo la
garanzia dei corsi. Le università private, tuttavia, dal loro punto
di vista hanno necessità di una sede alternativa a via Quartararo
proprio per segnare una discontinuità con il pubblico". Tutto
questo tutta via, potrà funzionare mantenendo in piedi la struttura
burocratica del Consorzio, che funzionerà come collettore", anche
se dovrà essere "rimaneggiato", ad esempio con a riduzione a due
dei soci fondatori, Comune e Camera di commercio, cui si potrebbe
aggiungere la Regione. Quest'ultima è più una proposta di Firetto
che un reale passo in avanti da parte de Governo regionaLe. Porte
aperte, ma fino ad un certo punto al Libero consorzio, che secondo il
sindaco dovrà comunque rientrare, ma come socio ordinario ( privati?
C'è stato chi ha dimostrato disponibilità, spiega il primo
cittadino in primis Girgenti acque, tua è stato chiesto a tutti dì
mettere nero su bianco la proposta". Oggi l'unico passo avanti
registrato è stato fatto dall'Accademia di Belle arti di
Agrigento, pronta a versare "a regime (sic)" 10mila euro di
contributo. Tutto però, spiega Firetto, dovrà passare da un
ragionamento serio sulLa situazione economica del Consorzio, che oggi
ha un disavanzo di oltre un milione di euro e potenziali debiti con
Palermo per oltre 6 milioni. Sulla possibile nomina del presidente de
Consorzio, Firetto è chiaro: "sarebbe una buona norma, è un
soggetto che ha il profilo necessario. (G.SCHICCHI):