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rassegna stampa dell'8 giugno 2016

GIORNALE DI SICILIA
Proroga sulle discariche, ma non a Siculiana L'intesa traccia un percorso che la Regione dovrà rispettare: più differenziata, termovalorizzatori e commissariamenti.


È durata una giornata intera l'emergenza rifiuti in cui è piombata ieri la Sicilia. In mattinata gli autocompattatori delle imprese di raccolta hanno fatto dietrofront e sono rientrati nei depositi carichi di rifiuti: praticamente tutte le discariche dell'Iso - la (tranne Palermo, dove conferisce solo il capoluogo) ieri mattina avevano i cancelli sbarrati. Colpa del mancato accordo tra Roma e la Regione su come la Sicilia dovrà gestire il settore dei rifiuti in futuro. Il via libera dal ministero dell'Ambiente al piano messo a punto dal governo era atteso lunedì ma in mancanza di un'intesa è slittato. Da Roma sono giunte continue richieste di modifica che hanno fatto precipitare la Sicilia nell'incubo di una delle più clamorose emergenze rifiuti. La trattativa è andata avanti fino a sera, quando sulla vicenda è intervenuto pure il sottosegretario Davide Faraone, della stessa area renziana dell'assessore regionale ai Rifiuti, Vania Contrafatto, annunciando la firma che sarebbe arrivata poco dopo, col via libera da parte del ministro Gian Luca Galletti. L'accordo traccia un percorso che la Regione dovrà rispettare se non vuole ripiombare nell'emergenza: più differenziata, sanzioni e commissariamento dei Comuni negligenti e soprattutto la realizzazione di termovalorizzatori. Una previsione che dovrà essere inserita nel piano dei rifiuti. «Per l'impiantistica - spiega il presidente Rosario Crocetta - nel Patto per il Sud saranno previsti 150 milioni». Il problema esploso ieri è causato da numerosi ritardi cumulati nel tempo. La differenziata è rimasta al palo e Alcune discariche in questi anni sono andate avanti grazie alle proroghe della Regione all'utilizzo oltre i limiti consentiti, come quella di Siculiana, di Motta Sant'Anastasia e di Catania. Fino a quando il ministero dell'Ambiente a fine maggio ha chiesto alla Regione di prevedere alcune misure definitive. Su questi punti è iniziata una trattativa tra governo e tecnici del ministero per mettere nero su bianco il provvedimento. Per farlo c'era tempo fino a lunedì, quando scadeva l'ul - tima proroga alle discariche. La firma non è arrivata e ieri mattina le porte dei principali impianti dell'Isola sono rimaste chiuse. Per tutto il giorno gli uffici del dipartimento guidato da Maurizio Pirillo e i tecnici del ministero dell'Am - biente hanno lavorato per limare nei minimi dettagli il documento finale. Il via libera è arrivato in serata ma nell'immediato non risolve alcuni problemi. Resta infatti lo stop al conferimento nei siti che non si sono dotati di impianti di biostabilizzazione, procedura che separa i rifiuti riciclabili da quelli che vanno smaltiti in discarica. Tra questi c'è l'impianto di Siculiana, che vede tra i soci il vicepresidente di Confindustria, Giuseppe Catanzaro, e riceve i rifiuti di oltre cento Comuni delle province di Trapani, Palermo e Agrigento. Per realizzare l'impianto richiesto, Siculiana ha chiesto 4-5 mesi. Potrebbe anche dotarsi di impianti mobili, temporanei. Nel frattempo i rifiuti saranno dirottati a Lentini, nel Siracusano. Una scelta che ha fatto scoppiare la polemica nel Pd e scatenato l'ira dei sindaci. «Una decisione assurda» attacca il deputato del Pd Giovanni Panepinto, che ha punta il dito contro «la decisione del governo nazionale e l'atteggiamento silente del governo regionale che non ha peraltro vigilato e obbligato i gestori di discariche a dotarsi degli impianti di trattamento biologico meccanico». Il risultato, spiega Panepinto, sarà «l'aumento dei costi a carico dei cittadini». Durissima anche l'Anci Sicilia, l'associazione dei sindaci. Il primo cittadino di Partinico, Salvo Lo Biundo, spiega che «i costi di conferimento rischiano di raddoppiare», mentre Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell'Anci Sicilia, lanciano l'allarme sulla «lievitazione dei costi che i sindaci sono costretti a far gravare sempre sulle spalle dei cittadini. Siamo pronti anche a gesti clamorosi». Secca la replica dell'assessore Contrafatto: «L'attuale situazione dei rifiuti in Sicilia, con una raccolta differenziata al lumicino e un tasso di evasione della Tari alle stelle, è responsabilità di chi come il sindaco di Palermo, invece di risolvere i propri problemi cerca di scaricare sugli altri le colpe. L'impianto di Bellolampo, costato 22 milioni di euro di soldi pubblici e costruito dalla Regione, da mesi aspetta ancora di entrare a pieno regime». Al suo fianco si è schierata Alice Anselmo, capogruppo del Pd all'Ars: «Di fronte all'emergenza rifiuti ci aspettiamo un comportamento responsabile e propositivo, non certo dichiarazioni provocatorie». All'attacco il Movimento Cinque Stelle: «Crocetta - dicono alcuni deputati - non è riuscito in quattro anni a sviluppare alcun percorso virtuoso nel settore dei rifiuti. L'accordo col ministero è poco meno di un commissariamento ed è l'emblema del fallimento della politica regionale».


L'Isola produce più spazzatura di quella che può smaltire


Più rifiuti prodotti di quanti le discariche ne possono ospitare, raccolta differenziata ai minimi livelli, impianti non ancora realizzati. È così che si arriva all'ennesima emergenza rifiuti in Sicilia. Nell'Isola si producono ogni giorno 6.200 tonnellate di rifiuti a fronte di una capacità delle discariche di 4.500 tonnellate. Il governo regionale ha fatto fronte a questa situazione con ordinanze d'urgenza con le quali ha aumentato al massimo la possibilità di conferimento. In questo modo però è l'emergenza è stata solo rinviata e gli impianti si sono saturati, anche perchè sono fallite le misure per aumentare la differenziata. «E sul fronte gare per l'affidamento della raccolta, che dovrebbero permettere ai Comuni di aumentare la differenziata - spiega Claudia Mannino, deputato nazionale dei Cinque Stelle - sono decine i procedimenti inspiegabilmente impantanati da mesi presso gli Urega». Lo scorso 4 maggio la giunta ha deliberato la richiesta dello stato di emergenza dei rifiuti nell'Isola per avere poteri straordinari nella gestione del settore. Da Roma non è arrivato il via libera ma il ministero dell'Ambiente ha autorizzato Crocetta a nuove proroghe a fronte di precisi impegni nella soluzione definitiva ai problemi del settore. Da Roma chiedono di realizzare gli inceneritori per lo smaltimento di 700 mila tonnellate di rifiuti l'an - no, di aumentare la differenziata di un punto percentuale al mese, di introdurre sanzioni a carico dei Comuni che non raggiungono buoni livelli, di potenziare il recupero della tassa sui rifiuti evasa e la possibilità di raggiungere accordi con le altre Regioni per portare altrove i rifiuti. «La Regione punta a piccoli impianti per il trattamento dei rifiuti - spiega Crocetta - dovranno sorgere nei pressi delle discariche già esistenti. Esclusa l'ipotesi dell'utilizzo dei cementifici». Impegni precisi sui quali da Roma non transigono più e senza i quali le discariche siciliane non sarebbero state riaperte. Per questo l'accordo è stato definito nei minimi dettagli, col rischio di creare una nuova mini-emergenza. Nella In Sicilia si producono 6.200 tonnellate di rifiuti al giorno speranza che fosse l'ultima.
Sicilia24h
PUBBLICATO L'ELENCO DEI VINCITORI DEL CONCORSO "SCOPRI-TARTA" E' stato pubblicato sul sito internet del Libero Consorzio Comunale www.provincia.agrigento.it e sul sito del progetto UE Tartalife www.tartalife.eu l'elenco delle classi delle scuole siciliane vincitrici del concorso di educazione ambientale "Scopri-Tarta", coordinato per la Sicilia dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento secondo quanto previsto dall'azione E3 del progetto comunitario LIFE+ "Tartalife -Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale". Le classi appartengono a scuole primarie e secondarie di primo grado delle province di Agrigento, Caltanissetta, Palermo, Ragusa, Siracusa, Catania e Messina, che, mostrando grande impegno ed entusiasmo, hanno presentato complessivamente oltre cento elaborati prodotti in diverse forme (disegni, plastici, video, fumetti) sul tema della conservazione della Tartaruga marina Caretta caretta e dei pericoli che ne minacciano la popolazione nel Mediterraneo, soprattutto la pesca professionale, ma anche l'inquinamento e il disturbo antropico in varie forme. Ricordiamo che al progetto UE "Tartalife" aderiscono il CNR-ISMAR di Ancona (ente capofila) e i partner Libero Consorzio di Agrigento, Ente Parco Nazionale dell'Asinara, Fondazione Cetacea, CTS, AMP Isole Egadi, Legambiente, AMP Isole Pelagie (Ente Gestore Comune di Lampedusa e Linosa) e Consorzio UNIMAR.
Questi i vincitori proclamati dalla commissione composta da rappresentanti dei partner di progetto e dell'ufficio scolastico provinciale:
Scuole primarie:
Agrigento: classe 5E D.D. "Rosario Livatino" P.Empedocle, classe 4C I.C. "Don Lorenzo Milani" Palma di Montechiaro;
Caltanissetta: classe 5C I.C. "Don Milani" Caltanissetta;
Palermo: classe 3C I.C. "Karol Woitila" Palermo;
Ragusa: classe 5C D.D. "G.Caruano" Vittoria; classi 3A/3B/3C "G. Caruano"
Scuole secondarie di 1° grado:
Agrigento: classe 1B/2B I.C. "R. Levi Montalcini" Agrigento, classe 1C I.C. "Marconi" Licata;
Caltanissetta: classe 1B I.C. Mazzarino, classe 2A I.C. Vallelunga P.Marianopoli S.M. "Garibaldi" Villalba;
Catania: classe 2I S.M. "Giovanni XXIII";
Messina: classe 1C I.C. "G. Catalfamo";
Siracusa: I.C. "S. Raiti"
Palermo: classe 2G/2A/3A/ I.C. "Sferracavallo"; classe 1E I.C. "G. Marconi", classe 1° I.C. "G. Marconi", classe 1° I.C. "Buttitta", classe 1H I.C. "Boccone", classe 3E I.C. "Arenella".

LiveSicilia
L'emergenza CAOS DISCARICHE IN TUTTA LA SICILIA CANCELLI CHIUSI E RIFIUTI IN GIRO di Accursio Sabella Chiuse le strutture di Motta e Siculiana. A Trapani camion in coda. Fermi i nuovi impianti.
PALERMO - Cancelli chiusi. I rifiuti hanno dovuto fare marcia indietro. Per iniziare un viaggio lungo le strade di Sicilia. La discarica di contrada Matarana a Siculiana (Ag) oggi, infatti, non ha aperto i cancelli. Gli autocompattatori delle imprese di raccolta rifiuti di circa cinquanta Comuni sono stati costretti a fare dietro front e tornare, carichi di immondizia, in deposito.
La proroga concessa dalla Regione alla "Catanzaro Costruzioni", che gestisce la discarica ed è stata chiamata ad adeguare gli impianti per la biostabilizzazione, è scaduta ieri. Per effettuare i lavori, ha fatto sapere la stessa società, servono dai 4 ai 5 mesi. Le ditte che si occupano della raccolta di rifiuti nell'Agrigentino adesso attendono di sapere dove potranno andare a conferire. Si parla di Lentini (in provincia di Siracusa) ed in tal caso i Comuni interessati al conferimento dovranno sborsare centinaia di migliaia di euro per arrivare alla discarica siracusana.
Discariche aperte e chiuse: caos tra Catania e Messina
E da quelle parti, incroceranno il dissenso di chi, invece, la discarica la vorrebbe chiusa. È il sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo, che ha iniziato lo sciopero della fame chiedendo, appunto, di interrompere il conferimento dei rifiuti nella discarica di Motta Sant'Anastasia. Una richiesta che per il momento si è tradotta nella chiusura della discarica Oikos. Un fatto che potrebbe produrre una nuova emergenza tra i Comuni del Messinese. Il commissario di Messinbiente Giovanni Calabró ha scritto all'amministrazione Comunale, responsabile del conferimento rifiuti nella discarica, per chiedere quali saranno i tempi per ovviare al problema e cercare di evitare l'emergenza in città.
Un esempio del caos di questi giorni. E che si aggiunge alle notizie che arrivano da Acireale, dove il Comune fa sapere che "i compattatori della Senesi carichi dei rifiuti raccolti nel territorio comunale hanno trovato chiusi i cancelli della Sicula Trasporti srl., in attesa di ordinanza da parte della Regione". Ordinanza che affida appunto al presidente della Regione il compito di derogare ai limiti del conferimento rifiuti nelle discariche e che era stata concessa solo per sei giorni. Ovvero fino a oggi. E dovrà essere rinnovata nelle prossime ore. Fino ad allora, le discariche hanno deciso di tenere chiusi i cancelli.
I rifiuti in fila per entrare
E l'emergenza non risparmia ormai nessuna provincia siciliana. È il caso del Trapanese, ad esempio. Pochi giorni fa, il sindaco di Salemi ha tuonato: "Mi sono recato in procura - ha detto Domenico Venuti - ed ho sporto formale denuncia sulla gestione della discarica di Trapani. Non è accettabile che venga impedito l'accesso ai nostri mezzi, autorizzati con un'ordinanza del presidente della Regione che ci obbliga a conferire in quel sito, costretti a fare avanti e indietro da Trapani pieni di rifiuti con pesanti ripercussioni igienico sanitarie". E la storia ha dell'incredibile. I camion della ditta che si occupa della raccolta, infatti, si sono visti chiudere in faccia i cancelli: "Non possiamo accogliere più di 150 tonnellate al giorno" questa la risposta ricevuta all'ingresso. E così, si è configurata un'ipotesi paradossale: la sosta dei camion colmi di immondizia, di fronte ai cancelli, per non perdere il "turno" rispetto a quelli degli altri Comuni. Un po' come succede alle Poste.
I ritardi di Siculiana
Non dovrebbe rientrare nemmeno nell'ordinanza, invece, proprio la struttura di Siculiana. Come era stato anticipato, del resto, dallo stesso presidente Crocetta qualche giorno fa: "La criticità in atto più grave - ha detto Crocetta - è rappresentata dalla discarica di Siculiana, che non si è dotata di impianto di biostabilizzazione. Siculiana - ha aggiunto - sostiene di avere avuto solo pochi mesi fa l'autorizzazione per l'impianto di biostabilizzazione, resta il fatto che di inizio dei lavori non se ne parla e che in ogni caso si può dotare di impianti mobili, previsti dall'intesa Governo-Regione e in uso presso altre discariche". Una dichiarazione alla quale la ditta Catanzaro ha replicato: "L'impianto sarà pronto entro quattro o cinque mesi". Una rassicurazione che non ha spostato di una virgola l'esito di oggi: discarica piena, e camion in giro. Probabilmente verso Lentini, con il rischio per i Comuni di dover affrontare spese da capogiro. In attesa del rinnovo dell'ordinanza.
I nuovi impianti fermi
Che dovrebbe portare anche allo sblocco dei lavori per gli impianti di trattamento meccanico-biologico (TMB). Quelli, insomma, che dovrebbero operare un pre-trattamento dei rifiuti, prima del conferimento in discarica. Il nodo è proprio lì. La Regione, per una serie di motivi, non è riuscita a metterne in funzione nemmeno uno. O meglio, funziona a basso regime finora solo quello di Bellolampo. E i ritardi sono stati messi nero su bianco proprio nella recente ordinanza del Ministero dell'ambiente. "L'ordinanza - ha scritto il ministero pochi giorni - dovrà rendere operativa tutta la capacità di trattamento degli impianti di compostaggio e dei TMB presenti in regione procedendo celermente al rilascio delle autorizzazioni e all'avvio dei lavori per le piattaforme di Enna, Gela e Messina per le quali sono già stati affidati i lavori, anche aumentando la potenzialità di trattamento degli impianti in esercizio". Lavori che si sono interrotti a causa quasi sempre di problemi di natura burocratica. Mentre è quasi realizzato quello di Trapani e grazie ai Fondi del Patto per il Sud dovrebbe nascerne un altro a Camporeale, tra il Palermitano e l'Agrigentino.
E nel documento del Ministero che si riferisce ai dati forniti dall'Ispra (Istituto superiore per la protezione dai rischi ambientali) si ribadisce: "Sebbene la Regione stia lavorando alla realizzazione e messa in esercizio degli impianti di TMB necessari al trattamento di tutti i rifiuti indifferenziati prodotti in regione si è ancora molto lontani dal raggiungimento di questo obiettivo. La capacità residua di trattamento in discarica - conclude - non garantisce l'autonomia regionale oltre i 9 mesi agli attuali livelli di smaltimento". Il caos totale insomma ha già una data. Mentre i rifiuti fanno avanti e indietro lungo le strade siciliane. E qualcuno si prepara a prendere la nave, verso le Regioni italiane che sono pronti ad accoglierli.

LA SICILIA
IL COMUNE DI LICATA HA DECISO DI SOSTITUIRSI ALL'EX PROVINCIA Intervento straordinario di pulizia sulle spiagge. Pulizia delle spiagge libere, c'è l'ordinanza per un intervento straordinario in sostituzione del libero Consorzio di Agrigento. Il provvedi mento è stato firmato dal sindaco Angelo Cambiano dopo il nulla di fatto seguito alla formale diffida ad intervenire inoltrata dal Comune all'ex Provincia. L'emanazione del l'ordinanza è giustificata poiché «gli arenili che ricadono sul territorio di Licata presentano gravi carenze igienico-sanitarie come comunicato dal competente servizio dell'Azienda sanitaria provinciale con una no dello scorso 25 maggio nella quale era evidenziata nelle spiagge di Mollarella, Marianello Torre di Gaffe e Foce Gallina la presenza di erbe infestanti e rifiuti solidi urbani di ogni genere». Constatata l'impossibilità del Libero Consorzio ad intervenire (a causa dei noti problemi economici), da Palazzo di Città si è deciso di provvedere in proprio. C'è anche un impegno di spesa — per il quale è stato dato mandato al dirigente del dipartimento Servizi finanziari — per un importo massimo di quarantamila euro. Il documento emesso dal Comune nella parte finale rileva che "il dirigente del dipartimento Finanze provvederà al recupero delle somme trattenendo il costo sostenuto per l'intervento dalle risorse da trasferire, chiedendo il contestuale rimborso alla stessa Provincia», Si replica pertanto lo stesso scenario già vissuto dodici mesi fa. Anche in quell'occasione era stato il Comune ad intervenire autonomamente per far fronte alla pulizia dei tratti liberi del litorale sostituendo l'Ente superiore. Il problema non si pone invece per le par ti di arenile sottoposte a concessione demaniale dove la bonifica è a carico dei concessionari.

LIBERO CONSORZIO Concorso «Scopri tarta», molte le scuole premiate. Sul sito on line dell'ex provincia l'elenco degli istituti vincitori. E' stato pubblicato sul sito internet del Libero Consorzio Comunale www.provincia.agrigento.it e sul sito del progetto Tartalife www.tartalife.eu l'elenco delle classi del le scuole siciliane vincitrici del concorso di educazione ambientale "Scopri-Tarta coordinato per la Sicilia dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento secondo quanto previsto dall'azione E3 del progetto comunitario LIFE+ "Tartalife -Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale".
Le classi appartengono a scuole primarie e secondarie di primo grado delle province di Agrigento Caltanissetta, Palermo, Ragusa, Siracusa, Catania e Messina, che, mostrando grande impegno ed entusiasmo, hanno presentato complessivamente oltre cento elaborati prodotti in diverse forme (disegni, plastici, video fumetti) sul tema della conservazione della a marina Caretta caretta e dei pericoli che ne minacciano la popolazione ne Mediterraneo.
soprattutto la pesca professionale, ma anche l'inquina mento e il disturbo antropico in varie forme.
Al progetto UE 'Tartalife" aderiscono il CNR-ISMAR di Ancona (ente capofila) e i partner Libero Consorzio di Agrigento Ente Parco Nazionale dell'Asinara. Fondazione Cetacea. CTS, AMP Isole Egadi. Legambiente AMP Isole Pelagie (Ente Gestore Comune di Lampedusa e Linosa) e Consorzio UNIMAR Insomma un grande successo. (R.A)

UNIVERSITÀ. Il sindaco di Agrigento traccia le linee che, a suo parere, possono salvare il Cupa dalla chiusura rapida Per Firetto non ésiste «solo» Palermo Conferenza stampa ieri del primo cittadino su un tema che tiene banco da mesi. Poche speranze di riaprire i canali di Giurisprudenza e Architettura (comunque, di certo non con Palermo) apertura a università non statali (a patto che sul piatto mettano la giusta offerta in termini di costi-benefici), necessità di raggiungere un equilibrio e c000nhico rispetto ai costi.
Il sindaco di Agrigento Lillo Firetto chiama a raccolta la stampa per discutere di Consorzio universitario. "C'è innanzitutto un tema aziendalistico — spiega il sindaco -, che prende avvio dai costi di funzionamento del Cupa. che sono evidentemente eccessivi. Poi c'è un tema che è quello dell'offerta formativa. N queste due settimane
— ha continuato il sindaco - abbiamo avuto contatti con altri atenei italiani. portando avanti comunque l'idea di un'offerta formativa che si muova su segmenti di mercato diversi". L'idea è quella di mantenere comunque un rapporto con Palermo, aggiungendo anche dei corsi di università on line per quei corsi che Firetto definisce di "università generalista". Sui corsi nati di Architettura e Giurisprudenza, poi, il sindaco ha precisato che se Palermo potrebbe non avere interesse a garantirne a prosecuzione però rilanciare prospettive di maggiore specializzazione) non necessariamente bisognerà discuterne con L'Unipa. A questo si affianca l'ipotesi di garantire un università specialistica. I contatti in tal senso ci sono stati in questi mesi di Tor Vergata si è aggiunta anche Luis, ma si discute anche con Kore), ma sul piatto il Comune ebbe in particolar modo la garanzia dei corsi. Le università private, tuttavia, dal loro punto di vista hanno necessità di una sede alternativa a via Quartararo proprio per segnare una discontinuità con il pubblico". Tutto questo tutta via, potrà funzionare mantenendo in piedi la struttura burocratica del Consorzio, che funzionerà come collettore", anche se dovrà essere "rimaneggiato", ad esempio con a riduzione a due dei soci fondatori, Comune e Camera di commercio, cui si potrebbe aggiungere la Regione. Quest'ultima è più una proposta di Firetto che un reale passo in avanti da parte de Governo regionaLe. Porte aperte, ma fino ad un certo punto al Libero consorzio, che secondo il sindaco dovrà comunque rientrare, ma come socio ordinario ( privati? C'è stato chi ha dimostrato disponibilità, spiega il primo cittadino in primis Girgenti acque, tua è stato chiesto a tutti dì mettere nero su bianco la proposta". Oggi l'unico passo avanti registrato è stato fatto dall'Accademia di Belle arti di Agrigento, pronta a versare "a regime (sic)" 10mila euro di contributo. Tutto però, spiega Firetto, dovrà passare da un ragionamento serio sulLa situazione economica del Consorzio, che oggi ha un disavanzo di oltre un milione di euro e potenziali debiti con Palermo per oltre 6 milioni. Sulla possibile nomina del presidente de Consorzio, Firetto è chiaro: "sarebbe una buona norma, è un soggetto che ha il profilo necessario. (G.SCHICCHI):





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