Giornale di sicilia
Emergenza rifiuti.
Vertice a Sciacca sulla discarica.
Un vertice Comune di Sciacca-Sogeir per
fare il punto sull'emergenza rifiuti, varare misure per aumentare
le percentuali della raccolta differenziata e riaprire la discarica
Salinella. Un vertice necessario anche per dare delle risposte a
tutto il comparto che ruota attorno alla raccolta e la gestione dei
rifiuti ma anche a i cittadini dei tanti Comuni. Risposte che molto
spesso arrivano in un clima di grande confusione e incertezza
generale. Si è tenuto a palazzo di città presenti il sindaco
Fabrizio Di Paola, l'assessore all'Ecologia Gaetano Cognata, il
commissario straordinario di Sogeir Giuseppe Dimino, il dipendente
della stessa Sogeir Salvatore Montalbano, il dirigente e il
responsabile del servizio del Settore Ecologia del Comune, Nando
Rapisardi e Vincenzo Saladino. «Abbiamo, innanzitutto - dice il
sindaco di Sciacca Frabrizio Di Paola - fatto il punto sulla
situazione dell'emergenza rifiuti che si è venuta a creare dopo la
chiusura della discarica di Siculiana. Abbiamo preso atto che gran
parte dei rifiuti accumulati è stata smaltita. La situazione si sta
normalizzando dopo le azioni della scorsa settimana. Con Sogeir,
l'amministrazione comunale ha poi messo a punto numerose iniziative
per aumentare le percentuali di raccolta differenziata che, se
incrementate, consentirebbero un notevole risparmio di spesa. Abbiamo
così individuato un percorso per il miglioramento di tutto il
sistema, anticipando anche gli effetti degli interventi previsti nel
nostro Piano Aro». Scendendo più sul concreto delle iniziative che
saranno messe in atto per ampliare la differenziata Fabrizio Di Paola
ha fatto sapere che si amplierà il servizio porta a porta,
«comprendendo altre parti del centro storico finora non comprese
nello stesso servizio. Si procederà, comunque, con la raccolta
differenziata in tutto il territorio comunale attraverso i cassonetti
stradali che nei prossimi giorni saranno caratterizzati per tipo di
raccolta. Saranno avviate apposite misure per le attività
commerciali. È stata, inoltre valutata l'opportunità di
accelerare l'iter amministrativo finalizzato a ogni ulteriore e
migliore utilizzo della discarica di Sciacca. Saranno, infine,
promosse iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza e avviati
specifici controlli». Il piano discusso al Comune vedrà la luce
nelle prossime settimane con l'adozione dei relativi provvedimenti.
Intanto, il sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola ha chiesto al
presidente della società di regolamentazione del servizio dei
rifiuti 'Agrigento Ovest Ato 11', Vincenzo Marinello, la
convocazione dell'assemblea dei soci per discutere «sulle modalità
di verifica della compatibilità dei Piani Aro rispetto al piano
d'ambito della Srr e sulle procedure all'uopo adottate». Il
servizio di raccolta dei rifiuti oggi non subirà alcuno stop per lo
sciopero nazionale degli operatori del settore. Ieri operai del
cantiere di Sciacca, riuniti con Enzo Iacono, della Funzione Pubblica
Cgil, hanno deciso di non aderire. «Il sindaco di Sciacca Di Paola -
dice il sindacalista della Cgil Iacono - si è impegnato da luglio
a versare la quota del Comune alla Sogeir non oltre il giorno 5 di
ogni mese. Questo consentirà alla società di essere puntuale nei
pagamenti». Al momento gli operai Sogeir devono riscuotere la
mensilità di maggio e alcune indennità riguardanti anche gli anni
passati. (*GP*)
Rifiuti, tutto da rifare anche con
le nuove Srr.
Dopo aver messo in liquidazione
l'Ato Gesa Ag2, la nuova legge abolisce anche la società nata fra
molte difficoltà.
Piove sul bagnato sul comparto rifiuti
agrigentino. In attesa di capire come i comuni hanno deciso di
organizzarsi per cercare di tamponare i danni economici causati
dall'aumento esponenziale dei costi di conferimento in
discarica, dopo la chiusura di Siculiana, è l'intera "filiera"
ad essere rimessa in discussione. Quando si pensava di esserci
liberati dagli Ato, da più parti definiti "carrozzoni, assumifici
e mangisaoldi", le speranze erano state relegate alla costituzione
delle Srr, due nell'agrigentino, una per la parte Est con il
capoluogo e l'al - tra Ovest con in testa Sciacca. Mesi e mesi di
chiacchiere, discussioni poco produttive, verbali e carte per
arrivare a poco più che alla nomina di un presidente e di due membri
del cda e adesso è tutto da rifare. La nuova, ennesima, legge di
riforma del comparto rifiuti, chiude definitivamente gli Ato e
abolisce le Srr. Il tutto, in ottemperanza agli obblighi posti dallo
Stato alla Regione Sicilia in occasione del via libera all'ultima
ordinanza sui rifiuti. Il nuovo disegno di legge, prevede infatti la
creazione di un solo Ente regionale e 9 Bacini territoriali di
affidamento, uno per provincia. Previsto anche un elenco unico dei
lavoratori delle ex Srr. Inizialmente resteranno tutti a lavoro. Ma
più in là bisognerà fare selezioni. Anche ad Agrigento ci sarà
un'Assemblea d'Ambito, con poteri decisionali e di nomina del
presidente e una conferenza territoriali, una per ogni bacino
territoriale di affidamento con prerogative limitate e solo
propositive. Ogni Bacino territoriale provinciale sarà composto da
una Conferenza territoriale, espressione dei Comuni della zona. Sarà
però sempre l'ente di governo a provvedere ad affidare il servizio
alla raccolta-spazzamento-trasporto, con specifico riferimento ad
ogni bacino. La scelta decisionale, insomma, rimane sempre in capo
all'unico Ente di Governo. Intanto, nelle more che i Comuni decidano
cosa fare con l'ipo - tesi dell'utilizzo di centrali di
trasferenza dove raccogliere i rifiuti in camion più grossi e
limitare le trasferte di automezzi verso Lentini, ad Agrigento le
aziende continuano a lavorare con servizi di pulizia e discerbamento.
Oltre alla pulizia quotidiana delle spiagge e del lungomare delle
Dune, gli operai di Iseda e Sea, stanno eseguendo interventi di
pulizia, potatura, discerbamento e spazzamento straordinario, oltre
che nella frazione balneare del capoluogo, anche in molte vie del
centro e di alcune frazioni. Gli operai sono al lavoro al Villaggio
Mosè nelle zone di piazza vespro, via Dioscuri, al Villaggio
Peruzzo, nel quartiere dello Stadio Esseneto, piazzetta Don Guanella
e ancora via Demetra, via Tommaso Gallo Afflitto, via Oblati, via
penna, discesa Seminario e altre ancora.Nei prossimi giorni gli
interventi riguarderanno i quartieri di Villaseta e Monserrato con
via delle Fosse Ardeatine.
Rifiuti.
L'Anci impugnerà l'ordinanza
sulle discariche.
L'Anci è pronta a impugnare
l'ordinanza d'emergenza con cui Crocetta ha disposto deroghe e
chiusure delle principali discariche siciliane. Lo ha annunciato ieri
il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che è anche presidente
dell'associazione dei primi cittadini. Si va quindi verso un nuovo
duro braccio di ferro fra Regione e Comuni. I sindaci si ritengono
penalizzati dalla decisione di chiudere la discarica di Siculiana:
mossa che costringe parecchi Comuni della Sicilia occidentale a
trasferire ogni giorno i rifiuti a Lentini, nel Catanese. Il Comune
di Palermo contesta a sua volta l'obbligo di dover accogliere gran
parte dei rifiuti degli altri centri palermitani: il timore è che
così si esaurisca rapidamente anche l'impianto di Bellolampo. Da
qui l'annuncio di una imminente impugnativa dell'or dinanza di
Crocetta. Il presidente della Regione ha replicato: «Ho comprensione
per i comuni che in questo momento sono in difficoltà perché devono
trasferire i propri rifiuti in discariche lontane dai propri
territori, ma l'alternativa era quella di lasciare la spazzatura per
le strade. Il problema è solo uno: la discarica di Siculiana non è
in regola e dunque è stata chiusa. Ciò ha causato lo spostamento di
circa mille tonnellate di rifiuti al giorno dalla Sicilia occidentale
a quella orientale. Ma questa fase emergenziale non durerà molto, la
discarica di Gela non appena si doterà del biostabilizzatore mobile
sarà riaperta». Crocetta ha anche aggiunto che «i rifiuti verranno
portati all'estero solo se ci sarà un risparmio rispetto ai costi
di smaltimento in discarica»
SCRIVOLIBERO.
Rivoluzione Rifiuti: addio Ato e
Srr, nasce l'Eser
Regioni ed Enti Locali0 Addio ai 27 Ato
e anche alle 18 Srr. Sarebbe questo il destino della gestione dei
rifiuti in Sicilia dopo il piano predisposto dall'assessore
regionale Vania Contraffatto (in foto), che dovrebbe permette la
nascita di un unico nuovo colosso che servirà ad organizzare il
servizio di raccolta e gestione degli appalti.
La giunta regionale siciliana ha
infatti pronta la bozza della nuova legge sul sistema integrato per
la raccolta, lo smaltimento e l'impiantistica del servizio rifiuti
nell'isola che prevede la nascita dell'Eser, un nuovo ente che
sarà l'unico che tramite gara pubblica potrà bandire le gare
pubbliche per l'affidamento del servizio e per stabilire le tariffe
in nove "marco-aree" corrispondenti territorialmente alle ex
province.
Oggi dovrebbe essere il giorno
dell'approvazione in giunta; dopo il passaggio in Aula all'Ars.
Tempi stretti comunque per l'approvazione visto che il "via
libera" dovrebbe arrivare entro la fine dell'estate. La riforma prevede un impianto
completamente rinnovato sulla gestione dei rifiuti e degli appalti.
Dell'Eser saranno soci i comuni siciliani che singolarmente non
potranno più affidare il servizio e neanche applicare le tariffe.
"Si riparte da zero - ha affermato
Vania Contrafatto - cancellando anni di cattiva gestione e norme
difficilmente applicabili".
LA SICILIA
UNIVERSITÀ. La Camera di Commercio
attende chiarimenti sulle condizioni dettate dal Municipio sulla
nuova assemblea dei soci.
CUPA, IL PIANO DEL COMUNE NON
CONVINCE.
Ancora al lavoro la "commissione"
composta dai consiglieri camerali.
Consorzio Universitario, le
condizioni"de Comune non convincono la Camera di Commercio.
Se ieri, all'improvviso, era stata
convocata d'urgenza un'assemblea dei soci per questa mattina è
toccato a presidente (eternamente uscente) dell'ente camerale
spiegare con una email che era necessario rinviare tutte ancora di
alcuni giorni. Questo per ché è ancora al lavoro la commissione"
composta dai consiglieri camerali che si sta occupando di valutare la
proposta di modifica dello statuto del Cupa che è al momento il
primo e unico punto all'ordine del giorno dell'assemblea. Una
proposta che, come noto, traccia un Consorzio a due, con Comune e
Camera di commercio unici soci fondatori e vede il Municipio coprire
complessivamente 270mila euro di quote, ovvero l2OmiLa euro più di
quanto non versi oggi. Probabilmente, comunque, non si tratterà di
fondi 'cash": nella proposta recapitata all'ente camerale,
infatti, si parla della concessione gratuita al Consorzio di Palazzo
Tomasi, il cui canone è stimato in, appunto, l20mila euro l'anno.
Nella distribuzione dei seggi, poi, il Municipio richiede 3 poltrone,
tra le quali quelle di presidente e vicepresidente, mentre 2 posti
spetterebbero a Camera e uno al privato, grazie alla modifica dello
statuto che prevederà nuovamente la partecipazione dei soggetti non
pubblici. Non so stando a quanto dice il testo.
il Comune si riserva anche una certa
discrezionalità nell'indicazione del personale da utilizzare.
Questi e altri sono punti dì seria frizione", anche perché la
commissione in atto non avrebbe abbastanza documentazione per poter
deliberare,. Così è stata inoltrata proprio ieri una richiesta
formale di integrazione degli atti forniti, anche perché il margine
della Camera di commercio è abbastanza ristretto al netto della
volontà politica, infatti, c'è stato un formale parere negativo
alla possibilità di un rientro nella compagine societaria per
mancanza di risorse atte a coprire le quote. Questo, ennesimo, quadro
di incertezza, però, pare stia nuocendo al progetto fin qui portato
avanti di ristrutturazione del Consorzio. Ad esempio, le università
esterne (a partire da "Kore", ma ancora di più quelle private),
potrebbero non solo essere scoraggiate da questo ulteriore rimpallo
di competenze, ma potrebbero semplicemente non avere margine di tempo
per strutturare nuovi corsi di laurea ad Agrigento. Tutto, comunque,
è , inviato ai la prossima settimana.
G. SCHICCHI
NUOVI CONSORZI PROVINCIALI
L'Ars blocca l'iter, Comuni
denunciano il governatore.
Gela. I sindaci e i comitati di Cela,
Niscemi e Piazza Armerina città che hanno scelto di migrare nell'a
rea metropolitana di Catania ed il sindaco di Licodia Eubea, comunità
che ha optato di entrare nel Libero Consorzio di Ragusa, hanno
annunciato ieri, nel corso di una conferenza stampa tenutasi Cela,
l'avvio di azioni legali contro il presidente della Regione Rosario
Crocetta e il sindaco dell'area metropolitana di Catania Enzo
Bianco allo scopo di bloccare le elezioni dell'ente intermedio (
dovrebbero celebrarsi entro settembre) se queste dovessero svolgersi
senza che r Ars abbia licenziato «d sulle migrazioni previsto dalla
Legge 15 del 2015.
La prima commissione all'Ars un mese
fa ha bocciato il ddl con cui, prendendo atto della volontà dei
consigli comunali, si dava il via libera all'abbandono dei liberi
Consorzi di appartenenza per aderire a quelli scelti democraticamente
dalla popolazione cioè Ragusa e Catania.
Da allora l'iter; si è bloccato ed i
4 Comuni vivono in una sorta di limbo, tagliati fuori nella fase
progammatoria e dei vecchi Consorzi e dei nuovi. Mentre a Catania e
Ragusa si progetta il futuro Cela, Mi scemi, Piazza Armerina e
Licodia Eubea stanno a guardare dalla finestra.
Il legale dei Comuni, avv. Guglielmo
Piazza ha inoltrato una diffida all'Ars a dare corso al ddl sulle
migrazioni. Crocetta e Bianco sono stati diffidati a mettere in atto
iniziative per le elezioni degli enti intermedi se non prima sia
stato completato l'iter della legge 15 con la presa d'atto della
volontà dei cittadini dei 4 Comuni.
In sostanza nel momento in cui Crocetta
e Bianco, ciascuno per e loro competenze, firmeranno i provvedimenti
per dare corso alle elezioni i 4 Comuni li impugneranno davanti al
Tar chiedendone la sospensione. Il sindaco di Niscemi Francesco La
Rosa è andato oltre annunciando di aver dato incarico ad un legale
per l'azione di risarcimento dei danni materiali ed al l'immagine
della sua città causati dalla condotta ondivaga della Regione.
Durante la conferenza stampa sono state lanciate dure accuse a
governatore Crocetta.
MARIA CONCETTA GOLDINI