GIORNALE DI SICILIA
Vertenza dei precari dell'ex
Provincia, sindacati determinati.
«E' il momento di essere uniti. Una
piccola parte non può lottare per tutti. E' necessario che il Libero
consorzio di Agrigento, giorno 30, garantisca soltanto i servizi
essenziali. Tutti gli altri lavoratori dovranno scendere in piazza».
E' con queste parole che Lorena Midulla delle Rsu ha lanciato un
appello a tutto il personale dell'ex Provincia regionale di
Agrigento. Il 30 giugno ci sarà, infatti, la marcia su Palermo. «E'
necessaria un'azione forte e decisa, l'obiettivo è la
stabilizzazione, dopo 27 anni di precariato, dei lavoratori a tempo
determinato - ha spiegato - . C'è uno spettro che aleggia, e con
insistenza ormai. Si parla di una agenzia nella quale dovrà
transitare tutto il personale precario. Se così fosse il lavoratore
perderebbe lo status di lavoratore del pubblico impiego. Sarebbe un
contratto di tipo privatistico, facendogli perdere ogni benefit. Così
come, ad esempio, è successo ai lavoratori delle Ato. Sarebbero più
precari di quanto lo sono stati fino ad adesso». Ad organizzare e
condividere la marcia su Palermo del 30 giugno tutte le sigle
sindacali, autonomi compresi e l'Anci. «Serve una norma
straordinaria per il problema - ha aggiunto - . Una norma speciale
che dovrà essere fatta di concerto dalla Regione e dal Governo».
Cgil, Cisl e Uil vogliono salvaguardare i livelli occupazionali delle
ormai ex Province e dunque tutelare sia i lavoratori precari che
quelli a tempo indeterminato. Verrà rivendicata, insomma, una
soluzione definitiva e non più transitoria. «Con questa fantomatica
agenzia di cui tanto si parla - ha aggiunto Lorena Midulla - non si
comprende neanche chi, come e dove dovrebbe andare il lavoratore. E,
dal nostro punto di vista, non potrà che avere una spesa maggiore.
C'è una sentenza del Cga, inoltre, che sancisce che la
stabilizzazione del personale precario non costituisce nuova
assunzione. Si deve pertanto mirare alla stabilizzazione». Ad
Agrigento, precari ed impiegati di ruolo si sono già coalizzati.
L'obiettivo è far fronte comune. Perché se da un lato è più
imminente e drammatica la situazione dei dipendenti a tempo
determinato, il cui contratto potrebbe anche venire rescisso per
mancanza di finanziamenti, dall'altro, gli impiegati di ruolo
rischiano concretamente l'avvio di procedure di mobilità e
prepensionamenti.
"Il problema è comune. Siamo
figli dello stesso ente» - aveva spiegato Lorena Midulla delle Rsu -
. L'unione dovrebbe fare la forza, se non altro per far passare il
messaggio - chiaro, inequivocabile, - che i dipendenti dell'ormai ex
Provincia - tutti, in maniera compatta - non ci stanno. E l'appoggio
dei lavoratori a tempo indeterminato servirà, naturalmente, anche
per la manifestazione di protesta organizzata per il 30 giugno. «Se
i colleghi ci daranno una mano, per come garantito, la nostra voce -
ha concluso Midulla - sarà più forte». (*CR*)
Polizia provinciale.
Sigilli all'interno dell'area di
una impresa di Siculiana, con 35 metri cubi di rifiuti.
Impianti di depurazione delle acque
reflue. Attività di gestione, intermediazione e commercio dei
rifiuti. Stabilimenti per la molitura delle olive. E' su questi
"caldi" temi - a presidio dell'ambiente - si stanno
concentrando i controlli dei tecnici del settore Territorio ed
Ambiente e del corpo della polizia provinciale. Dopo le direttive del
commissario straordinario del Libero consorzio, Roberto Barberi, è
stato già stilato un calendario dei controlli. Ispezioni che hanno
già portato al sequestro giudiziario di un'area, all'interno di una
impresa di Siculiana, nella quale era stato depositato un cumulo di
circa 35 metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi. Rifiuti
provenienti da costruzione e demolizione. I controlli che gli
organismi del Libero consorzio stanno portando avanti riguarderanno,
appunto, la verifica degli impianti di depurazione delle acque reflue
di tutti i 43 Comuni dell'ambito; le attività di gestione, di
intermediazione e di commercio dei rifiuti ed il controllo delle
ditte che hanno richiesto l'iscrizione nel registro provinciale per
lo svolgimento dell'attività di messa in riserva e recupero di
rifiuti speciali non pericolosi. I controlli - secondo quanto
annuncia il Libero consorzio comunale di Agrigento - saranno
effettuati anche su centri di rottamazione dei veicoli fuori uso e
sugli impianti artigianali e industriali autorizzati. Confermati
anche i controlli sugli oleifici da effettuare nel periodo della
molitura delle olive. Già nei giorni scorsi il corpo di polizia
provinciale ha posto sotto sequestro giudiziario un'area,
all'interno di una impresa di Siculiana, nella quale era stato
depositato un cumulo di circa 35 metri cubi di rifiuti speciali non
pericolosi, provenienti da costruzione e demolizione. Ma per gli
agenti della polizia provinciale di Agrigento questo sarà anche il
tempo delle consuete attività di vigilanza su parchi e riserve per
la tutela dell'ambiente, comprese flora e fauna. Il corpo di
polizia provinciale assolve anche, in questo senso, a funzioni di
polizia giudiziaria e di polizia ambientale. (*CR*)
Sicilia24h
POLIZIA PROVINCIALE, PROSEGUONO I
CONTROLLI SULL'AMBIENTE.
Continuano senza sosta le attività di
controllo sull'ambiente da parte del Libero Consorzio Comunale di
Agrigento. I controlli sono eseguiti, secondo le rispettive
competenze, dai tecnici del Settore Territorio e Ambiente e dal Corpo
di Polizia Provinciale, che, in seguito alla direttiva emanata dal
Commissario Straordinario del Libero Consorzio dr. Roberto Barberi,
hanno già stilato un calendario dei controlli. Questi riguardano, in
particolare, la verifica degli impianti di depurazione delle acque
reflue di tutti i 43 Comuni dell'Ambito, le attività di gestione,
di intermediazione e di commercio dei rifiuti, e il controllo delle
ditte che hanno richiesto l'iscrizione nel registro provinciale ai
sensi dell'art. 216 del D.Lgs 152/2006, per lo svolgimento
dell'attività di messa in riserva e/o recupero di rifiuti speciali
non pericolosi.
I controlli saranno effettuati anche su
centri di rottamazione dei veicoli fuori uso e sugli impianti
artigianali e/o industriali autorizzati alle emissioni ai sensi
dell'art. 269 del D. Lgs n. 152/2006. Confermati anche i controlli
sugli oleifici da effettuare nel periodo della molitura delle olive.
Già nei giorni scorsi il Corpo di
Polizia Provinciale ha sottoposto a sequestro giudiziario un'area,
all'interno di una impresa di Siculiana, nella quale era stato
depositato un cumulo di circa 35 mc di rifiuti speciali non
pericolosi classificati con CER 170107, provenienti da costruzione e
demolizione. Il sequestro è stato effettuato per violazione
dell'art. 2 (c. 1 e 2) del D.Lgs. n. 152/06, che assegna alle ex
Province la competenza su monitoraggio e controllo ambientale.
Ricordiamo che, oltre alle consuete
attività di vigilanza su parchi e riserve per la tutela
dell'ambiente (comprese flora e fauna) il Corpo di Polizia
Provinciale assolve anche, in questo senso, a funzioni di polizia
giudiziaria e di polizia ambientale.
AGRIGENTOWEB
POLIZIA PROVINCIALE, PROSEGUONO I
CONTROLLI SULL'AMBIENTE
Continuano senza sosta le attività di
controllo sull'ambiente da parte del Libero Consorzio Comunale di
Agrigento. I controlli sono eseguiti, secondo le rispettive
competenze, dai tecnici del Settore Territorio e Ambiente e dal Corpo
di Polizia Provinciale, che, in seguito alla direttiva emanata dal
Commissario Straordinario del Libero Consorzio dr. Roberto Barberi,
hanno già stilato un calendario dei controlli. Questi riguardano, in particolare, la
verifica degli impianti di depurazione delle acque reflue di tutti i
43 Comuni dell'Ambito, le attività di gestione, di intermediazione
e di commercio dei rifiuti, e il controllo delle ditte che hanno
richiesto l'iscrizione nel registro provinciale ai sensi dell'art.
216 del D.Lgs 152/2006, per lo svolgimento dell'attività di messa
in riserva e/o recupero di rifiuti speciali non pericolosi. I controlli saranno effettuati anche
su centri di rottamazione dei veicoli fuori uso e sugli impianti
artigianali e/o industriali autorizzati alle emissioni ai sensi
dell'art. 269 del D. Lgs n. 152/2006. Confermati anche i controlli
sugli oleifici da effettuare nel periodo della molitura delle olive. Già nei giorni scorsi il Corpo di
Polizia Provinciale ha sottoposto a sequestro giudiziario un'area,
all'interno di una impresa di Siculiana, nella quale era stato
depositato un cumulo di circa 35 mc di rifiuti speciali non
pericolosi classificati con CER 170107, provenienti da costruzione e
demolizione. Il sequestro è stato effettuato per violazione
dell'art. 2 (c. 1 e 2) del D.Lgs. n. 152/06, che assegna alle ex
Province la competenza su monitoraggio e controllo ambientale. Ricordiamo che, oltre alle consuete
attività di vigilanza su parchi e riserve per la tutela
dell'ambiente (comprese flora e fauna) il Corpo di Polizia
Provinciale assolve anche, in questo senso, a funzioni di polizia
giudiziaria e di polizia ambientale.
AGRIGENTONOTIZIE
GESTIONE E COMMERCIO DI RIFIUTI,
SCATTA SEQUESTRO A SICULIANA
La polizia provinciale sta
portando avanti anche una raffica di ispezioni e verifiche sugli
impianti di depurazione delle acque reflue in tutti i 43 Comuni della
provincia". Ispezioni e verifiche sugli impianti di
depurazione delle acque reflue. Controlli sulle attività di
gestione, di intermediazione e di commercio dei rifiuti e sulle
ditte. Ma anche vigilanza su parchi e riserve per la tutela
dell'ambiente, comprese flora e fauna. La polizia provinciale di Agrigento ed
i tecnici del settore Territorio ed Ambiente del Libero consorzio
comunale, dopo le direttive del commissario straordinario del Libero
consorzio, Roberto Barberi, hanno già stilato un calendario dei
controlli. Già nei giorni scorsi il corpo di polizia provinciale ha
sottoposto a sequestro giudiziario un'area, all'interno di una
impresa di Siculiana, nella quale era stato depositato un cumulo di
circa 35 metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi, provenienti
da costruzione e demolizione. Controlli saranno effetuati anche sui
centri di rottamazione dei veicoli fuori uso e sugli impianti
artigianali o industriali. Confermati, anche per la prossima stagione
di molitura delle olive, anche i controlli sugli oleifici.
LA SICILIA
PORTO EMPEDOCLE si è insediata ieri
mattina ufficialmente la nuova sindaca Ida Carmina, ma senza
passaggio di consegne Per la fascia tricolore deve aspettare.
Il Commissario Rizza arriverà
lunedì per formalizzare tutte le consegne.
PORTO EMPEDOCLE. La fascia tricolore
ancora non l'ha potuta indossare, ma Ida Carmina, neo portavoce
sindaco del Movimento 5 Stelle come 'ben venuto"al Comune ha
ricevuto ben di peggio. Dopo la proclamazione effettuata presso la
prima sezione elettorale, invia Roma, il nuovo primo cittadino si è
seduto ad un bar con familiari e simpatizzanti e ha uscito dalla
borsa una spessa carpetta azzurra. Dentro, tre "robuste"
relazioni firmate dal commissario regionale Margherita Rizza — che
sarà presente lunedì per formalizzare il passaggio di consegne -
nelle quali sono tracciate, senza possibilità di equivoco, le gravi
condizioni delle casse dell'Ente. In una di queste il dirigente
regionale si spinge anche ad individuare il dissesto come unica
strada praticabile. Versione che, comunque, viene respinta dal
dirigente finanziario Alesci, che da tempo - in gran silenzio
mediatico -conduce un lungo "braccio" di ferro su questo tema con
il commissario, ritenendo piuttosto che vi siano margini per un piano
di riequilibrio. Gli atti di Rizza, tra l'altro, sono stati firmati
tra il 18 e il 20 giugno, a cavallo cioè della nomina della nuova
Amministrazione. La situazione del "dare-avere", parlando di
numeri, è comunque pesantemente squilibrata: nelle casse dell'ente
ci sono attualmente Z3Gmila euro, e se si auspica l'arrivo da parte
della Regione di altri 600mila euro da dire che il Comune è
letteralmente assediato dai creditori. Ci sono i lavoratori, che at
tendono ancorato stipendio di maggio e a breve si troveranno a
chiedere quello di giugno più la tredicesima (quindi in totale oltre
un milione e trecentomila euro), ci sono le ditte della raccolta
rifiuti, e c'è, addirittura, (a di- scarica della Sicula
Trasporti, a Lentini, la quale attende oltre 110milaeuro risalenti
al 2014, ovvero quando i comuni dell'Agrigentino furono costretti a
spostarsi a causa, come adesso, della chiusura dell'impianto di
Sicu liana. Non ho ancora avuto modo di studiare le carte — spiega
Carmina poco — e non siamo quindi nelle condizioni di valutare se è
veramente inevitabile il dissesto o vi sono dei margini. Porterò le
carte con me a Roma e le sottoporrò ai portavoce nazionali per avete
un parere".
G. SCHICCHI
BUONE NOTIZIE.
dopo il rientro delle procedure di
infrazione da parte della Commissione Europea
Il Cipe finanzia sedici depuratori
Sono previsti impegni finanziari per83 milioni di euro. Interessate
Sciacca e Porto Empedocle.
Buone notizie per la depurazione
dell'Agrigentino.
Ci sono infatti anche impianti in
provincia di Agrigento tra il 6 interventi finanziati dal Cipe nel
contesto del rientro delle procedure di infrazione da parte della
Commissione Europea sugli scarichi fognari. L'ultima notifica da parte del
Governo nazionale al commissario peri depuratori, Vania Contrafatto,
è di alcuni giorni fa e riguarda, appunto, 16 interventi per un
totale di 83milioni di euro Tra questi ci sono gli adeguamenti dei
depuratori di Ribera, Sciacca e Porto Empedocle, i cui progetti
esecutivi da tempo attende vano di essere operativamente autorizzati
per poter partire. Lo «sprint» è connesso all'utilizzo dei
poteri commissariali dello stesso assessore al— l'Energia della
Regione Siciliana. Complessivamente, si ricorderà, i
progetti inseriti nella delibera Cipe per essere finanziati erano 12.
gran parte dei quali già esecutivi. Per ricordare i principali, la
realizzazione della rete di pompaggio dei reflui di Villaggio Peruzzo
(completata), la realizzazione delle fogne di Agrigento Nord, quindi
Quadrivio Spinasanta, Calcarelle e via Ragazzi del '99 (in corso),
adeguamento del depuratore dì Fontanelle (in corso). Fermi alla fase
progettuale, invece sono i progetti per il depuratore consortile di
Villaggio Mosè, la realizzazione del la rete di adduzione a
quest'ultimo dei reflui provenienti da Favara e la rete fognante di
Zingarello e Cannatello. «Per tutti i progetti - spiegano dalla
società di gestione del servizio idrico integrato, la Girgenti Acque
—è stata trovata la copertura finanziaria proprio con i fondi Cipe
ma, al mo mento, sono in attesa del completa mento dell'iter
burocratico o dell'e missione del decreto di finanzia mento». Per
opere come il grande depuratore. invece, come è noto a causa di una
modifica progettuale che porterà ad un aumento del costo di circa
800 mila euro la «palla» è tornata alla Regione e all'Accordo di
programma quadro per l'approvazione definitiva. In tal senso, si
ricorderà, a mutare il quadro complessivo sono stati gli interventi
di sequestro da parte della Procura della Re pubbLica di Agrigento
per varie ipotesi di violazione ambientale degli impianti, tra i
quali proprio Favara e Villaggio Mosè. Se una parte dei progetti, diceva mo,
sarà finanziata con fondi esterni, una larga parte dei depuratori
sotto posti a provvedimenti della magistratura saranno adeguati da
parte del gestore —così come prescritto loro — spalmando gli
interventi di adeguamento nel costo delle bollette.
GIOACCHINO SCHICCHI