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rassegna stampa del 20 luglio 2016

Giornale di Sicilia

In sicilia caos rifiuti. Alla conferenza dei servizi mancava l'Asp di Agrigento: slitta a oggi il via libera al biostabilizzatore. L'impianto dovrebbe essere attivo in dieci giorni
Discariche, Siculiana ancora ferma: è polemica

Crocetta: «L'emergenza si sta risolvendo», ma i sindaci sono sul piede di guerra: insufficienti le «quote» assegnate
L'autorizzazione alla discarica di Siculiana slitta di un giorno, intanto però monta la polemica fra sindaci e Re
gione. E le tensioni sono anche nel governo e nella maggioranza. Impianti da autorizzare Ieri la conferenza dei servizi che avrebbe dovuto dare il via libera al biostabilizzatore mobile nella discarica di Siculiana si è conclusa con un nulla di fatto perché al tavolo non era presente l'Asp di Agrigento. L'autorizzazione dovrebbe arrivare oggi, l'impianto attivo entro dieci giorni. Entro il 25 ci sarà quello di Gela, a fine mese quello di Trapani. Per venerdì è stata convocata un'altra conferenza dei servizi e dovrebbe essere autorizzato un ulteriore biostabilizzatore. Interventi straordinari e caos. Ieri la Rap ha comunicato la chiusura per mezza giornata della discarica di Bellolampo, in concomitanza con le celebrazioni dell'anniversario della strage di via d'Amelio. Confusione è stata generata anche dalla effettiva scadenza dell'ultima ordinanza: l'indicazione del 20 luglio ha indotto i Comuni in dubbio. «Siamo intervenuti su alcuni Comuni che avevano degli arretrati - assicura il presidente Crocetta - , in particolare Partinico, Carini, Milazzo e si sta provvedendo alla pulizia della zona adiacente l'autostrada in direzione dell'aeroporto di Palermo». Il braccio di ferro con i sindaci I primi cittadini contestano le quantità autorizzate dalla Regione e chiedono un nuovo confronto. In mattinata il presidente Crocetta aveva avvisato: «Nessuno soffi sull'emergenza che si sta risolvendo». Una battaglia che si gioca sulle cifre. È inutile continuare a ripetere che irifiuti assegnati ai singoli comuni potrebbero essere inferiori alle capacità giornaliere, poiché nell'ordinanza che ho fatto nei giorni scorsi, è previsto che le discariche siano autorizzate ad accettare i quantitativi in relazione alla capacità di conferimento dei comuni». Ma i sindaci  non ci stanno. In una nota, il presidente dell'Anci Sicilia, Leoluca Orlando, e il segretario generale, Mario Emanuele Alvano, denunciano «rigidità che stanno determinando in alcuni centri del Trapanese, dell'Agrigentino, dell'Ennese e del Nisseno, situazioni di emergenza e di serio rischio sul piano igienico-sanitario » Insistono sulle quantità da portare in discarica: «Come i sindaci hanno con chiarezza evidenziato rispetto alle attuali necessità di conferimento, l'ordinanza presidenziale concede possibilità significativamente inferiori. Questo non può che comportare un costante accumulo di rifiuti nelle strade che aumenta di giorno in giorno» e chiedono «un confronto tecnico che consenta di individuare le soluzioni più idonee liberare le strade dai rifiuti». La Regione intanto ieri ha chiesto a tutte le Srr di verificare le capacità di conferimento delle singole discariche. «Uno dei problemi principali - spiega il direttore generale del Dipartimento Rifiuti, Maurizio Pirillo - è la raccolta disorganizzata nei Comuni, quando poi si arriva in discarica quelli sono i colli di bottiglia. E poi manca il funzionamento delle Srr, che dovrebbero fare da collante fra i Comuni e le discariche». Il clima politico Dal Pd arriva un'altra richiesta di commissariamento mentre nel governo e nello stesso Pd la posizione dell'assessore Vania Contrafatto sembra sempre più isolata. Situazione che ieri ha creato qualche tensione con l'assessore che (secondo voci di corridoio) avrebbe reagito. A chiedere il commissariamento è il presidente della Commissione Ambiente e Territorio dell'Ars, Mariella Maggio (sempre del Pd): «Mi appello al governo nazionale - dice - , solo il commissariamento può salvare la Sicilia dall'emergenza rifiuti ». Appello «motivato dal fatto che le discariche sono oramai al collasso » e « le riduzioni dettate del conferimento in discarica ed il lasso di tempo per la riapertura di alcuni impianti finiranno col far sommergere la Sicilia di rifiuti».


Università
Armao si presenta alla città
Alla presenza dei rappresentanti degli enti soci e con i comitati studenteschi, si è svolta la conferenza stampa che ha anticipato la prima riunione del Consiglio d'amministrazione che ha visto ilnuovo presidente del Cupa, Gaetano Armao, al centro di un costruttivo, e chiarificatore dibattito con gli operatori del settore comunicazione. (*PAPI*)



Presidenza ex Provincia, Amato e Firetto favoriti
È tempo di «campagna» elettorale in provincia di Agrigento. Ma non si tratta né di primarie (che generalmente sono le elezioni interne al centrosinistra per eleggere i candidati a sindaco su una rosa di nominativi) né di amministrative che di recente si sono svolte in 4 Comuni agrigentini: Canicattì, Favara, Porto Empedocle e Montevago. Si tratta invece di elezioni che non vedranno il diretto coinvolgimento dei cittadini elettori, ma di «secondo livello», cioè voteranno solo sindaci e consiglieri comunali di ciascun Comune agrigentino per eleggere il presidente del Libero consorzio comunale, la cosiddetta ex Provincia. Le consultazioni si svolgeranno il prossimo 11 settembre. Così ha deciso la giunta regionale, accogliendo la proposta dell'a ssessore alle Autonomie locali Luisa Lantieri. Tra poco meno di due mesi, quindi, i nuovi enti, che sono commissariati da oltre 3 anni, saranno dotati di organismi eletti, da chi è stato eletto dal popolo. Possono occupare la poltrona di presidente e solo i primi cittadini dei Comuni appartenenti all'ente territoriale, a condizione che il loro mandato scada non prima dei 18 mesi dalla data di svolgimento delle elezioni. L'assemblea sarà l'organo di indirizzo politico degli enti di area vasta. La Giunta è, invece, l'organo esecutivo e i componenti variano da 4 a 8 in base al numero di abitanti dell'ente. Ad Agrigento saranno 6. Dal punto di vista politico, essendo elezioni di secondo livello, cioè che interessano solo chi ha già una carica consiliare, i partiti ancora non si sono mossi per stabilire le strategie. Uno dei sindaci più quotati per l'elezione a presidente del Libero consorzio è Lillo Firetto, a capo del Comune capoluogo, che ha avuto una esperienza parlamentare a Sala D'Ercole per quasi tre anni, che partirebbe avvantaggiato come nel caso dei sindaci delle città metropolitane. A contendergli la poltrona Pasquale Amato, amministratore del Comune di Palma di Montechiaro, anche se il suo è un mandato da sindaco che sta per scadere ed è al limite dei 18 mesi. La forza politica che ha maggiore peso in provincia, con più consiglieri comunali ed amministratori è il Partito democratico, quindi potrebbe spuntare anche il nome di Ettore Di Ventura eletto da poco al timone del Comune di Canicattì. Ma si dovranno fare i conti anche con il Movimento Cinque stelle che adesso conta due sindaci: Anna Alba (Favara) e Ida Carmina (Porto Empedocle) e numerosi consiglieri comunali. (*PAPI*)


«Consorzio per la legalità». Si tratta dell'ultimo atto del presidente uscente Mariagrazia Brandara Beni confiscati alla mafia, protocollo con l'Esa

   
Consorzio per la legalità e sviluppo e Esa si incontrano per dare vita ad un protocollo d'intesa che vede uomini e mezzi dell'Esa a supporto delle attività di gestione dei beni confiscati. Il protocollo verrà stilato nei prossimi giorni dal presidente uscente del Consorzio Mariagrazia Brandara e dal commissario straordinario dell' Esa Francesco Calanna. «È uno degli ultimi atti della mia presidenza - spiega la Brandara - ed è finalizzato a lanciare un messaggio di sostegno a quanti gestiscono beni confiscati e in questo caso alla cooperativa Livatino che sotto la direzione di Giovanni lo Iacono, rappresenta un positivo esempio di gestione onesta, coraggio ed amore per il territorio». La Brandara parla anche delle vicissitudini che hanno interessato la cooperativa Livatino. «Non ha avuto vita facile - spiega - come tutti coloro che si oppongono alla mafia e al malaffare, è stata oggetto di numerosi attentati, anche molto pesanti, ma ha continuato, e proseguirà anche adesso nella gestione di questo terreno che, già seminato a cereali, darà la possibilità di lavoro e crescita del territorio. Alla Brandara fa eco il presidente Esa Calanna. «L'Esa - ricorda - si era già interessato a questa Cooperativa nella quale aveva apprezzato un esempio di buona pratica. È stato infatti l'Ente a finanziare la strada che conduce all'immobile di Robadao che, posso qui anticipare, è stata già completata e nei prossimi giorni sarà oggetto di una visita che effettueremo congiuntamente a Mariagrazia Brandara».  


Consorzio universitari Armao: "Guarderemo all'Europa per crescere"

"Una università che sia il centro interculturale che guarda all'Europa ed al Mediterraneo, aperta ad esperienze nuove che ne facciano crescere lo spessore". E' con queste parole, stamani, giornata di insediamento, che il neo presidente del consorzio universitario di Agrigento, Gaetano Armao, ha tracciato quello che si preannuncia essere un vero e proprio percorso di rilancio."Una università di frontiera che ospita e che sia ospite, che offra agli studenti opportunità formative, innovative e professionalizzanti. Loro sono il futuro ed il senso della missione del consorzio" - ha aggiunto - . La conferenza stampa ha anticipato il consiglio di amministrazione del Cupa. Ed a tal riguardo ha detto chiaramente: "Sarà compito del Cda e di tutto il corpo docente creare le condizioni affinché questi obiettivi siano raggiunti". 
 
Emergenza rifiuti, Consorzio Valle dei templi: "Chi pagherà per i danni al turismo?"
Il consorzio turistico "Valle dei templi" è intervenuto in merito alla situazione che in atto vede "la città invasa da quintali di rifiuti". Per l'associazione costituita da imprenditori operanti nella filiera del turismo è necessario individuare i "responsabili di questo scempio" che sta cagionando un "grave danno a tutto il comparto"
"Ancora una volta gli enormi sforzi degli operatori privati della filiera turistica vengono mortificati dal risultato dell'incapacità di chi è strapagato per organizzare un servizio essenziale come quello della raccolta dei rifiuti e che invece con la propria inadeguatezza rende la città una discarica a cielo aperto - si legge in una nota -. E tutto ciò avviene nel cuore di quella tanto attesa stagione turistica in cui, con la fatica delle formichine, chi sopravvive di turismo dovrebbe guadagnare l'indispensabile per rimanere aperto il resto dell'anno.
La veritå - conclude il documento diffuso - è che tanti di coloro che riempiono continuamente la propria bocca ed il proprio ego della parola "turismo" ed impongono tasse e balzelli di ogni tipo, oggi stesso, di fronte all'immagine di Agrigento e dell'intera Sicilia invasa dai rifiuti dovrebbero solo mortificarsi, dimettersi e sparire. E la domanda permane: chi mai pagherà per il danno subito?"

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