Il sole24ore.it
RIFORMA DEGLI ENTI LOCALI
Per i dirigenti pubblici arrivano
pagelle e tagli di stipendio.
Selezione per titoli e competenze,
formazione continua, valutazione e tagli di stipendio per chi ottiene
giudizi negativi o non riesce a ottenere nuovi incarichi. Dopo un
lungo confronto all'interno del governo e dei vertici
dell'amministrazione, la prossima settimana arriva sul tavolo del
Consiglio dei ministri uno dei decreti attuativi più importanti, e
critici, della riforma Madia. Si tratta del provvedimento che
riscrive selezione e regole d'ingaggio della dirigenza pubblica, e
che porta il cantiere dell'attuazione della riforma nel cuore della
questione Pa: il personale. A dettare la linea, fugando qualche
tentazione di non aprire nuovi fronti nel periodo pre-referendum,
sono intervenuti nei giorni scorsi il premier Matteo Renzi e la
ministra per la Pa e la semplificazione Marianna Madia, e hanno
spiegato che il governo non intende far scadere senza attuazione
alcun capitolo della delega. Di qui l'accelerazione sul testo della
dirigenza pubblica, che per il primo periodo ha camminato a braccetto
con la riforma del pubblico impiego da cui però si è separato
perché per quest'ultima c'è tempo fino a febbraio 2017. Nel
nuovo impianto, che dopo il primo passaggio in consiglio dei ministri
andrà all'esame del Parlamento dove si profila una discussione
accesa, i dirigenti saranno articolati in tre grandi ruoli unici,
dedicati a Stato, regioni ed enti locali, a cui si affiancherà però
anche un ruolo a sé per le autorità indipendenti. Fuori dal
meccanismo restano presidi e dirigenti sanitari. Ai ruoli, in cui
confluiranno i dirigenti oggi già in servizio (e i segretari dei
Comuni da 3mila abitanti in su), si accederà attraverso un concorso
o un corso-concorso, chiamati ogni anno a selezionare un contingente
di nuovi dirigenti per sostituire quelli andati in pensione l'anno
prima. La selezione darà accesso a tre anni di "prova sul campo"
(riducibili a uno per chi ha un curriculum ricco di stellette), al
termine dei quali l'aspirante dirigente di ruolo sarà sottoposto a
un esame in cui si terrà conto della valutazione della performance
individuale ottenuta durante il lavoro. Dai ruoli unici, tenuti dalla
Funzione pubblica con un censimento online che per ogni dirigente
riporterà curriculum, profili professionali, collocazione nella
graduatoria di merito del concorso e valutazioni ottenute in ufficio,
le amministrazioni dovranno pescare per conferire gli incarichi, di
quattro anni rinnovabili per ulteriori due a chi ha ottenuto
valutazioni positive. Proprio il meccanismo degli incarichi promette
di accendere il dibattito sulle prospettive della dirigenza e sul suo
rapporto con i vertici amministrativi e politici. Nel disegno della
riforma, infatti, chi non riesce a ottenere l'incarico rimane
"parcheggiato" e perde tutta la parte accessoria della
retribuzione, quella legata alle responsabilità e ai risultati della
sua attività, che da sola vale fra il 45 e il 60% della busta paga
nei ministeri e arriva a pesare per oltre il 70% ai vertici degli
enti pubblici come Inps, Aci e così via. Non solo, per ogni anno di
parcheggio il dirigente si vede tagliare del 10% la retribuzione
fissa, cioè quella che gli rimane, e rischia di essere espulso dal
sistema ed evitare che qualcuno rimanga inattivo ricevendo comunque
una busta paga dalla Pa, infatti, la riforma impone ai dirigenti in
stand by di partecipare a un numero minimo di selezioni per nuovi
incarichi (le bozze parlano di 10 ogni tre mesi), altrimenti la
prospettiva è il licenziamento. Nel nome della valutazione, però,
la riforma vorrebbe far oscillare parecchio anche lo stipendio
effettivo di chi un incarico ce l'ha. Chi non vigila sul «rispetto
degli standard qualitativi e quantitativi» del lavoro negli uffici
rischia di perdere fino all'80% della retribuzione di risultato,
che in ogni caso dovrà essere integralmente collegata alla
performance dell'interessato: a patto, ovviamente, di riuscire a
costruire un sistema di valutazione efficace .
GIORNALE DI SICILIA
Elezione dei «Liberi Consorzi» Si
voterà fra ottobre e novembre.
Si svolgeranno tra il primo ottobre ed
il 30 novembre prossimi le elezioni dei nuovi vertici dei Liberi
Consorzi. Le nuove date sono state inserite in un apposito testo di
legge approvato dall'Assemblea Regionale siciliana. Salta quindi la
data dell'11 settembre, già individuata dalla Regione con il
Decreto Presidenziale del 20 luglio. La nuova data sarà stabilità
nelle prossime settimane in un apposito decreto del Presidente della
Regione Rosario Crocetta e dell'Assessore alle Autonomie Locali,
Luisa Lantieri. Intanto la Commissione elettorale composta dai
Segretari Comunali di Agrigento Pietro Rizzo, di Sciacca Alessandra
Melania La Spina, di Licata Giovanna Italiano e dal segretario
dell'Ufficio Elettorale Domenico Sinaguglia, dovrà gestire le
procedure elettorali previste dalla legge. Il primo adempimento
prevede l'acquisizione degli elenchi nominativi dei Sindaci e
Consiglieri comunali in carica che costituiscono il corpo elettorale
che dovrà eleggere il Presidente e i 12 componenti del Consiglio del
libero Consorzio comunale di Agrigento. Si voterà con il meccanismo
del voto ponderato. Si tratta invece di elezioni che non vedranno il
diretto coinvolgimento dei cittadini elettori, ma di "secondo
livello", cioè voteranno solo sindaci e consiglieri comunali di
ciascun Comune agrigentino per eleggere il presidente del Libero
consorzio comunale, la cosiddetta ex Provincia. Dal punto di vista
politico, essendo elezioni di secondo livello, cioè che interessano
solo chi ha già una carica consiliare, i partiti ancora non si sono
mossi per stabilire le strategie. Uno dei sindaci più quotati per
l'elezione a presidente del Libero consorzio è Lillo Firetto, a
capo del Comune capoluogo, che ha avuto una esperienza parlamentare a
Sala D'Ercole per quasi tre anni, che partirebbe avvantaggiato come
nel caso dei sindaci delle città metropolitane. A contendergli la
poltrona Pasquale Amato, amministratore del Comune di Palma di
Montechiaro, anche se il suo è un mandato da sindaco che sta per
scadere. La forza politica che ha maggiore peso in provincia, con più
consiglieri comunali ed amministratori è il Partito democratico. Ma
si dovranno fare i conti anche con il Movimento Cinque stelle che
adesso conta due sindaci: Anna Alba e Ida Carmina.
Decadenza e sfiducia al sindaco: cambia
tutto.
Approvate a Sala d'Ercole le norme
che rendono più facile mandare a casa i primi cittadini: scatta la
protesta dell'Anci .
Sarà più facile sfiduciare un sindaco
o farlo decadere. L'Ars decide di indebolire il primo cittadino nei
rapporti di forza con il consiglio comunale. È il passaggio cruciale
della riforma della legge elettorale per i Comuni, che già la
settimana scorsa aveva avuto un primo step importante con
l'abolizione dei ballottaggi quando un candidato conquista almeno
il 40% dei consensi al primo turno. L'addio ai ballottaggi (unito
al ritorno della norma che estende automaticamente anche al candidato
sindaco il voto espresso per la lista) punta a rafforzare i partiti
rispetto ai candidati fuori dagli schieramenti o alla guida di liste
civiche e movimenti. Norme che non a caso avevano avuto il via libera
con l'opposizione dei soli grillini. Le modifiche alle regole per
interrompere la legislatura imbrigliano i sindaci e sono state molto
meno condivise in Parlamento. Forza Italia, Lista Musumeci e grillini
hanno invano tentato di bloccare tutto e rinviare a settembre la
riforma (nella speranza di ridiscutere gli accordi). Ma Pd e Udc,
insieme al resto del centrosinistra hanno spinto sull'acceleratore.
E così è stata approvata la norma che prevede la decadenza del
sindaco in caso di dimissioni di almeno il 60% dei consiglieri
comunali (per i Comuni con meno di 15 mila abitanti servono invece i
due terzi). In questo caso si tornerà a elezioni dopo la nomina di
un commissario. Ha fatto molto discutere soprattutto una seconda
norma approvata: «La cessazione del consiglio comunale per qualunque
altra causa comporta la decadenza di sindaco e giunta». Secondo il
centrodestra in questo modo può rientrare dalla finestra un
emendamento bocciato poco prima su proposta di Giovanni Panepinto del
Pd e Marco Falcone di Forza Italia, quello che prevedeva la decadenza
del sindaco in caso di mancata approvazione dei bilanci. Sarebbe
stato un terremoto visto che - ha fatto notare l'Anci - quest'anno
ben 347 sindaci su 390 non hanno approvato i bilanci perchè la
Regione ha ritardato l'assegnazione dei fondi. Forse anche per
questo motivo un comma successivo prevede che la norma entri in
vigore «dal primo rinnovo dei consigli comunali». In ogni caso
l'Anci parla di «norme che indeboliscono la figura del sindaco
che, pur eletto direttamente dal cittadino, si trova ad essere
"condizionato" anche da una serie di elementi contingenti». La
protesta dell'Anci - messa per iscritto da Lillo Firetto e Renato
Accorinti -fa riferimento anche a una seconda norma, quella che
modifica il quorum necessario per la mozione di sfiducia contro il
sindaco. Fino ad oggi per mandare a casa il primo cittadino serviva
il voto dei due terzi del consiglio comunale mentre con la norma
appena approvata si scende al 60% dei consiglieri. Il voto in
consiglio deve essere espresso per appello nominale. Va detto che era
pronto un emendamento che sarebbe andato anche oltre. Su proposta
dell'ala renziana del Pd che fa capo a Luca Sammartino l'obiettivo
era abbassare il quorum per la sfiducia al 50% dei consiglieri
comunali. L'ala del Pd che fa capo a Panepinto e Cracolici ha letto
però in questa proposta la preparazione di un «agguato» ad alcuni
sindaci che da tempo sono in rotta con il consiglio comunale: da Enzo
Bianco a Catania a Maurizio Di Pietro a Enna senza dimenticare vari
centri minori in tutte le province. «Sarebbe iniziato - ha
commentato anche Marco Falcone di Forza Italia - un regolamento di
conti a livello locale». Da qui la bocciatura dell'emenda - mento
di Sammartino. L'andamento del voto ha però rafforzato i sospetti
di Nello Musumeci, presidente dell'Anti - mafia: «Si vuole
indebolire il sindaco. Lo si vuole esporre al ricatto di consiglieri
comunali che, in qualche caso, sono anche mafiosi. Ricordo che negli
ultimi due anni ben 87 primi cittadini sono stati vittime di
minacce». Bocciato, ancora su input del Pd, un altro articolo che
avrebbe consentito di reintrodurre in alcuni casi le circoscrizioni
comunali, con tanto di aumento dei costi. A questo punto la riforma
può dirsi approvata, almeno nella parte principale. Manca solo il
voto finale ad alcuni emendamenti aggiuntivi: arriverà oggi, poi si
passerà alla Finanziaria bis.
Spiagge invase dal «Tartaworld» .
Stanno riscuotendo un notevole successo
gli incontri "Tartaworld" sui litorali della provincia di
Agrigento. Si tratta di giornate di informazione sulla situazione e
sulle minacce che investono la popolazione mediterranea della
Tartaruga marina Caretta caretta, specie minacciata a livello globale
e inserita nella lista rossa delle specie a rischio di estinzione.
Una specie che da diverso tempo riscuote l'attenzione dell'opinione
pubblica, trattandosi anche di un utile indicatore della salute del
nostro mare, e dell'Unione Europea, che ha portato avanti numerose
iniziative di conservazione. Il programma "Tartaworld" è
previsto infatti dal progetto comunitario Life "Tartalife
-Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di
pesca professionale", finanziato dall'Unione Europea, con il Libero
Consorzio comunale di Agrigento tra i partner. Le azioni di questo
programma proseguiranno sino a tutto il mese di settembre, con
attività di informazione per turisti e residenti nelle località
balneari e giochi e animazione con distribuzione di gadget e
pieghevoli informativi sulla conservazione dell'habitat della
Tartaruga marina e la tutela della biodiversità. Questi i prossimi
incontri: oggi sulla spiaggia di Sovareto (Sciacca), il 12 agosto ad
Eraclea Minoa, quindi a Sciacca il 14 agosto a Capo San Marco, il 19
agosto in contrada San Giorgio e il 21 agosto in contrada Foggia. Sul
versante occidentale, gli incontri si svolgeranno a San Leone domani
9 agosto al lido Baraonda, il 18 agosto a Oceano Mare e il 21 agosto
sulla spiaggia di Cannatello. Le attività di animazione
continueranno sino a tutto il mese di settembre nei Comuni costieri,
da Licata a Menfi, e saranno svolte dagli animatori selezionati dal
Libero Consorzio Comunale (Francesco Caramanno, Davide Lentini,
Veronica Gallo e Luisa Maietta).Intanto anche l'Area Marina Protetta
Isole Pelagie, partner del progetto, lancia la campagna di
informazione e sensibilizzazione denominata "Tarta - world"
destinata a diversi portatori di interesse ed in particolare a
turisti e popolazione locale, compresi gli studenti delle scuole.
Livesicilia.it
Comuni, i partiti giocano in difesa.
Una
legge contro gli "antisistema"
E' quasi fatta all'Ars per la riforma
della legge elettorale dei Comuni. Una nuova normativa con cui i
partiti hanno cercato di rafforzare i bastioni del Palazzo preso
d'assalto dalle forze antisistema. Una mossa difensiva che è stata
duramente criticata dal Movimento 5 stelle e da Leoluca Orlando. Che
non è solo il presidente del'Anci, ma è anche il sindaco senza
partito da battere alle prossime amministrative di Palermo, che
saranno lo strategico preludio di Regionali e Politiche. Per cercare
di scalzare il Professore da Palazzo delle Aquile, l'asso nella
manica dei partiti è l'effetto trascinamento. Il nodo del
trascinamento Leoluca Orlando ha parlato di "una vergognosa
operazione 'contra personam' finalizzata solo ad ostacolare
l'elezione di sindaci indipendenti dai partiti e liberi di agire per
l'interesse dei cittadini". Il punto del contendere riguarda il
così detto "trascinamento". In pratica, la nuova legge torna
all'antico. Come funzionava un tempo, infatti, se l'elettore dà il
voto solo al consigliere comunale senza indicare il voto per il
sindaco, la sua preferenza "passa" al sindaco collegato alla
lista per cui ha votato. Resta salva la possibilità di dare il voto
disgiunto, cioè a un sindaco non collegato alla lista. Ma se non lo
si fa, il voto premia il sindaco collegato alla lista anche se
l'elettore non barra il suo nome. Ed è la norma che meno piace a Orlando,
comprensibilmente,vista la scarsa dote di consensi dei suoi
consiglieri comunali.
La questione dei ballottaggi.
Se la norma che
riporta in auge il trascinamento non piace a Orlando che la definisce
"contra personam", non piace ai grillini la norma
ammazza-ballottaggi. Al secondo turno i 5 Stelle sono praticamente
imbattibili, e non solo in Sicilia. Il loro trend ai ballottaggi è
impressionante. Se ne sono accorti "gli altri", che hanno formato
una santa alleanza per tagliare la testa al toro e far fuori i
ballottaggi. Che erano spariti del tutto nel testo approvato in
commissione e che invece in Aula sono tornati ma solo se nessun
candidato al primo turno ottiene almeno il 40 per cento (nel qual
caso il candidato più votato viene eletto e prende il premio di
maggioranza). Per capirci, se questa norma fosse stata in vigore
allora, Renato Accorinti non sarebbe sindaco di Messina, dove avrebbe
vinto al primo turno il candidato del Pd che aveva ottenuto il 49 per
cento. Per i grillini, che parlando di "legge anti-Movimento 5
stelle", la norma è "un colpo mortale alla democrazia". Il
problema dei bilanci Un'altra parte della legge che non è affatto
piaciuta all'Anci, l'associazione dei Comuni presieduta da Orlando, è
quella che rende più semplice "sbarazzarsi" di un sindaco. Da
una parte abbassando la soglia necessaria perché il consiglio lo
sfiduci (il 60 per cento per i grandi Comuni e non più maggioranza
qualificata dei due terzi,ma non prima di 24 mesi dall'elezione),
dall'altra permettendo al rimozione del sindaco in caso di mancata
adozione dei Bilanci entro i termini di legge. "In un contesto come
quello attuale si sarebbe già dovuto procedere con la rimozione di
almeno 347 sindaci su un totale di 390", hanno fatto notare in una
nota dell'Anci Lillo Firetto e Renato Accorinti, facendo riferimento
alle ben note difficoltà finanziarie dei Comuni siciliani. Una
riforma "contro" "La quasi totalità delle proposte che si
agitano all'Ars - attaccava Orlando nei giorni scorsi - hanno come
unico obiettivo quello di limitare la libertà di scelta dei
cittadini e, una volta eletti i nuovi sindaci, renderli ricattabili
dai partiti o addirittura da singoli consiglieri comunali. Dopo il
dissesto programmato di molti comuni, i tagli ai servizi e il
fallimento dei creditori, una politica che somiglia sempre più alla
coda mozzata della lucertola, già morta ma che ancora si agita,
cerca di dare il corpo definitivo alla agibilità dei comuni, vera
interfaccia fra lo Stato e i cittadini". E in effetti l'impressione
offerta dai partiti all'Ars è quella di chi gioca in difesa cercando
di cambiare le regole per arrestare l'assedio degli antisistema. Più
o meno tutte le norme della nuova legge hanno questo sapore. Saranno
sufficienti per garantire un futuro ai "vecchi" partiti?
EX PROVINCE
Libero consorzio di Siracusa
Arnone
nuovo commissario.
SIRACUSA
- Libero consorzio di Siracusa, c'è il nuovo commissario
straordinario: è Giovanni Arnone, già dirigente generale alla
Regione Siciliana fino al marzo 2015. La nomina, firmata pochi minuti
fa dal presidente della Regione Rosario Crocetta, arriva a dieci
giorni dalle dimissioni di Antonino Lutri che - al 30 luglio - non
se l'è sentita di sottoscrivere un bilancio drammaticamente in
rosso. La ex Provincia siracusana è a un passo dal fallimento, con
19 milioni di squilibrio finanziario e 8 di mutui che pendono sulla
testa dell'ente. Inutili si erano rivelati i tentativi di Lutri di
trovare una via di salvezza insieme con sindacati e deputati
nazionali e regionali. Gettata la spugna adesso arriva l'ennesimo
commissario. Il 63enne nuovo commissario Giovanni Arnone è di
Cammarata (Agrigento), laureato a Palermo in Scienze geologiche. Alla
Regione ha ricoperto ruoli in assessorato Territorio e ambiente. È
stato dirigente tecnico geologo per la tutela dell'ambiente,
coordinando l'ufficio Difesa del suolo e Studi geologici. Poi è
passato al Demanio marittimo. Dal 2011 è stato dirigente generale
del Dipartimento dell'Ambiente, nel 2013 del dipartimento Azienda
foreste demaniali, infine dirigente generale delle Infrastrutture,
mobilità e trasporti. Arriverà a Siracusa domani. In questo momento
il Libero consorzio aretuseo, come sottolineato dal capo di
gabinetto, Giovanni Battaglia, non può assicurare l'apertura a
settembre del 30% degli istituti scolastici, quelli in affitto.
GRANDANGOLO
DA LINOSA AD AGRIGENTO E SCIACCA,
PRENDE IL VIA IL PROGETTO "TARTAWORLD"
Prende il via anche in Sicilia la
campagna di informazione e sensibilizzazione del progetto TartaLife,
TartaWorld, che oggi arriva a Lampedusa e Linosa, e proseguira'
fino a settembre lungo le coste nell'agrigentino. Una campagna
destinata ai turisti, ai residenti, alle amministrazioni locali e che
vuole far conoscere i tanti pericoli che minacciano la sopravvivenza
delle tartarughe marine e far comprendere come sia necessario
introdurre adeguate misure per la loro tutela. Le azioni di questo
programma proseguiranno sino a tutto il mese di settembre, con
attivita' di informazione per turisti e residenti nelle localita'
balneari e giochi e animazione con distribuzione di gadget e
pieghevoli informativi sulla conservazione dell'habitat della
Tartaruga marina e la tutela della biodiversita'. I prossimi
incontri domani 9 agosto sulla spiaggia di Sovareto (Sciacca), il 12
agosto ad Eraclea Minoa, quindi a Sciacca il 14 agosto a Capo San
Marco, il 19 agosto in contrada San Giorgio e il 21 agosto in
contrada Foggia. Sul versante occidentale, gli incontri si
svolgeranno a San Leone domani 9 agosto al lido Baraonda, il 18
agosto a Oceano Mare e il 21 agosto sulla spiaggia di Cannatello.
Agrigentooggi
SUCCESSO DEL TARTAWORLD SUI LITORALI
AGRIGENTINI
Stanno riscuotendo un notevole successo
gli incontri "Tartaworld" sui litorali della provincia di
Agrigento. Si tratta di giornate di informazione sulla situazione e
sulle minacce che investono la popolazione mediterranea della
Tartaruga marina Caretta caretta, specie minacciata a livello
globale e inserita nella lista rossa delle specie a rischio di
estinzione. Una specie che da diverso tempo riscuote l'attenzione
dell'opinione pubblica, trattandosi anche di un utile indicatore
della salute del nostro mare, e dell'Unione Europea, che ha portato
avanti numerose iniziative di conservazione. Il programma
"Tartaworld" è previsto infatti dal progetto comunitario LIFE
"Tartalife -Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle
attività di pesca professionale", finanziato dall'Unione
Europea, ente capofila il CNR-ISMAR, e tra i partner anche il Libero
Consorzio Comunale di Agrigento. Le azioni di questo programma
proseguiranno sino a tutto il mese di settembre, con attività di
informazione per turisti e residenti nelle località balneari e
giochi e animazione con distribuzione di gadget e pieghevoli
informativi sulla conservazione dell'habitat della Tartaruga marina
e la tutela della biodiversità. Questi i prossimi incontri: oggi 9
agosto sulla spiaggia di Sovareto (Sciacca), il 12 agosto ad Eraclea
Minoa, quindi a Sciacca il 14 agosto a Capo San Marco, il 19 agosto
in contrada San Giorgio e il 21 agosto in contrada Foggia. Sul
versante occidentale, gli incontri si svolgeranno a San Leone domani
9 agosto al lido Baraonda, il 18 agosto a Oceano Mare e il 21 agosto
sulla spiaggia di Cannatello. Le attività di animazione
continueranno sino a tutto il mese di settembre 2016 nei Comuni
costieri, da Licata a Menfi, e saranno svolte dagli animatori
selezionati dal Libero Consorzio Comunale (Francesco Caramanno,
Davide Lentini, Veronica Gallo e Luisa Maietta).