1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu fondo pagina di navigazione
/ Rassegna stampa » 2016 » Agosto » 9 » rassegna stampa del 9 agosto 2016
 

rassegna stampa del 9 agosto 2016

Il sole24ore.it

RIFORMA DEGLI ENTI LOCALI
Per i dirigenti pubblici arrivano pagelle e tagli di stipendio.

Selezione per titoli e competenze, formazione continua, valutazione e tagli di stipendio per chi ottiene giudizi negativi o non riesce a ottenere nuovi incarichi. Dopo un lungo confronto all'interno del governo e dei vertici dell'amministrazione, la prossima settimana arriva sul tavolo del Consiglio dei ministri uno dei decreti attuativi più importanti, e critici, della riforma Madia. Si tratta del provvedimento che riscrive selezione e regole d'ingaggio della dirigenza pubblica, e che porta il cantiere dell'attuazione della riforma nel cuore della questione Pa: il personale. A dettare la linea, fugando qualche tentazione di non aprire nuovi fronti nel periodo pre-referendum, sono intervenuti nei giorni scorsi il premier Matteo Renzi e la ministra per la Pa e la semplificazione Marianna Madia, e hanno spiegato che il governo non intende far scadere senza attuazione alcun capitolo della delega. Di qui l'accelerazione sul testo della dirigenza pubblica, che per il primo periodo ha camminato a braccetto con la riforma del pubblico impiego da cui però si è separato perché per quest'ultima c'è tempo fino a febbraio 2017. Nel nuovo impianto, che dopo il primo passaggio in consiglio dei ministri andrà all'esame del Parlamento dove si profila una discussione accesa, i dirigenti saranno articolati in tre grandi ruoli unici, dedicati a Stato, regioni ed enti locali, a cui si affiancherà però anche un ruolo a sé per le autorità indipendenti. Fuori dal meccanismo restano presidi e dirigenti sanitari. Ai ruoli, in cui confluiranno i dirigenti oggi già in servizio (e i segretari dei Comuni da 3mila abitanti in su), si accederà attraverso un concorso o un corso-concorso, chiamati ogni anno a selezionare un contingente di nuovi dirigenti per sostituire quelli andati in pensione l'anno prima. La selezione darà accesso a tre anni di "prova sul campo" (riducibili a uno per chi ha un curriculum ricco di stellette), al termine dei quali l'aspirante dirigente di ruolo sarà sottoposto a un esame in cui si terrà conto della valutazione della performance individuale ottenuta durante il lavoro. Dai ruoli unici, tenuti dalla Funzione pubblica con un censimento online che per ogni dirigente riporterà curriculum, profili professionali, collocazione nella graduatoria di merito del concorso e valutazioni ottenute in ufficio, le amministrazioni dovranno pescare per conferire gli incarichi, di quattro anni rinnovabili per ulteriori due a chi ha ottenuto valutazioni positive. Proprio il meccanismo degli incarichi promette di accendere il dibattito sulle prospettive della dirigenza e sul suo rapporto con i vertici amministrativi e politici. Nel disegno della riforma, infatti, chi non riesce a ottenere l'incarico rimane "parcheggiato" e perde tutta la parte accessoria della retribuzione, quella legata alle responsabilità e ai risultati della sua attività, che da sola vale fra il 45 e il 60% della busta paga nei ministeri e arriva a pesare per oltre il 70% ai vertici degli enti pubblici come Inps, Aci e così via. Non solo, per ogni anno di parcheggio il dirigente si vede tagliare del 10% la retribuzione fissa, cioè quella che gli rimane, e rischia di essere espulso dal sistema ed evitare che qualcuno rimanga inattivo ricevendo comunque una busta paga dalla Pa, infatti, la riforma impone ai dirigenti in stand by di partecipare a un numero minimo di selezioni per nuovi incarichi (le bozze parlano di 10 ogni tre mesi), altrimenti la prospettiva è il licenziamento. Nel nome della valutazione, però, la riforma vorrebbe far oscillare parecchio anche lo stipendio effettivo di chi un incarico ce l'ha. Chi non vigila sul «rispetto degli standard qualitativi e quantitativi» del lavoro negli uffici rischia di perdere fino all'80% della retribuzione di risultato, che in ogni caso dovrà essere integralmente collegata alla performance dell'interessato: a patto, ovviamente, di riuscire a costruire un sistema di valutazione efficace .

GIORNALE DI SICILIA

Elezione dei «Liberi Consorzi» Si voterà fra ottobre e novembre.

Si svolgeranno tra il primo ottobre ed il 30 novembre prossimi le elezioni dei nuovi vertici dei Liberi Consorzi. Le nuove date sono state inserite in un apposito testo di legge approvato dall'Assemblea Regionale siciliana. Salta quindi la data dell'11 settembre, già individuata dalla Regione con il Decreto Presidenziale del 20 luglio. La nuova data sarà stabilità nelle prossime settimane in un apposito decreto del Presidente della Regione Rosario Crocetta e dell'Assessore alle Autonomie Locali, Luisa Lantieri. Intanto la Commissione elettorale composta dai Segretari Comunali di Agrigento Pietro Rizzo, di Sciacca Alessandra Melania La Spina, di Licata Giovanna Italiano e dal segretario dell'Ufficio Elettorale Domenico Sinaguglia, dovrà gestire le procedure elettorali previste dalla legge. Il primo adempimento prevede l'acquisizione degli elenchi nominativi dei Sindaci e Consiglieri comunali in carica che costituiscono il corpo elettorale che dovrà eleggere il Presidente e i 12 componenti del Consiglio del libero Consorzio comunale di Agrigento. Si voterà con il meccanismo del voto ponderato. Si tratta invece di elezioni che non vedranno il diretto coinvolgimento dei cittadini elettori, ma di "secondo livello", cioè voteranno solo sindaci e consiglieri comunali di ciascun Comune agrigentino per eleggere il presidente del Libero consorzio comunale, la cosiddetta ex Provincia. Dal punto di vista politico, essendo elezioni di secondo livello, cioè che interessano solo chi ha già una carica consiliare, i partiti ancora non si sono mossi per stabilire le strategie. Uno dei sindaci più quotati per l'elezione a presidente del Libero consorzio è Lillo Firetto, a capo del Comune capoluogo, che ha avuto una esperienza parlamentare a Sala D'Ercole per quasi tre anni, che partirebbe avvantaggiato come nel caso dei sindaci delle città metropolitane. A contendergli la poltrona Pasquale Amato, amministratore del Comune di Palma di Montechiaro, anche se il suo è un mandato da sindaco che sta per scadere. La forza politica che ha maggiore peso in provincia, con più consiglieri comunali ed amministratori è il Partito democratico. Ma si dovranno fare i conti anche con il Movimento Cinque stelle che adesso conta due sindaci: Anna Alba e Ida Carmina.


Decadenza e sfiducia al sindaco: cambia tutto.
Approvate a Sala d'Ercole le norme che rendono più facile mandare a casa i primi cittadini: scatta la protesta dell'Anci .


Sarà più facile sfiduciare un sindaco o farlo decadere. L'Ars decide di indebolire il primo cittadino nei rapporti di forza con il consiglio comunale. È il passaggio cruciale della riforma della legge elettorale per i Comuni, che già la settimana scorsa aveva avuto un primo step importante con l'abolizione dei ballottaggi quando un candidato conquista almeno il 40% dei consensi al primo turno. L'addio ai ballottaggi (unito al ritorno della norma che estende automaticamente anche al candidato sindaco il voto espresso per la lista) punta a rafforzare i partiti rispetto ai candidati fuori dagli schieramenti o alla guida di liste civiche e movimenti. Norme che non a caso avevano avuto il via libera con l'opposizione dei soli grillini. Le modifiche alle regole per interrompere la legislatura imbrigliano i sindaci e sono state molto meno condivise in Parlamento. Forza Italia, Lista Musumeci e grillini hanno invano tentato di bloccare tutto e rinviare a settembre la riforma (nella speranza di ridiscutere gli accordi). Ma Pd e Udc, insieme al resto del centrosinistra hanno spinto sull'acceleratore. E così è stata approvata la norma che prevede la decadenza del sindaco in caso di dimissioni di almeno il 60% dei consiglieri comunali (per i Comuni con meno di 15 mila abitanti servono invece i due terzi). In questo caso si tornerà a elezioni dopo la nomina di un commissario. Ha fatto molto discutere soprattutto una seconda norma approvata: «La cessazione del consiglio comunale per qualunque altra causa comporta la decadenza di sindaco e giunta». Secondo il centrodestra in questo modo può rientrare dalla finestra un emendamento bocciato poco prima su proposta di Giovanni Panepinto del Pd e Marco Falcone di Forza Italia, quello che prevedeva la decadenza del sindaco in caso di mancata approvazione dei bilanci. Sarebbe stato un terremoto visto che - ha fatto notare l'Anci - quest'anno ben 347 sindaci su 390 non hanno approvato i bilanci perchè la Regione ha ritardato l'assegnazione dei fondi. Forse anche per questo motivo un comma successivo prevede che la norma entri in vigore «dal primo rinnovo dei consigli comunali». In ogni caso l'Anci parla di «norme che indeboliscono la figura del sindaco che, pur eletto direttamente dal cittadino, si trova ad essere "condizionato" anche da una serie di elementi contingenti». La protesta dell'Anci - messa per iscritto da Lillo Firetto e Renato Accorinti -fa riferimento anche a una seconda norma, quella che modifica il quorum necessario per la mozione di sfiducia contro il sindaco. Fino ad oggi per mandare a casa il primo cittadino serviva il voto dei due terzi del consiglio comunale mentre con la norma appena approvata si scende al 60% dei consiglieri. Il voto in consiglio deve essere espresso per appello nominale. Va detto che era pronto un emendamento che sarebbe andato anche oltre. Su proposta dell'ala renziana del Pd che fa capo a Luca Sammartino l'obiettivo era abbassare il quorum per la sfiducia al 50% dei consiglieri comunali. L'ala del Pd che fa capo a Panepinto e Cracolici ha letto però in questa proposta la preparazione di un «agguato» ad alcuni sindaci che da tempo sono in rotta con il consiglio comunale: da Enzo Bianco a Catania a Maurizio Di Pietro a Enna senza dimenticare vari centri minori in tutte le province. «Sarebbe iniziato - ha commentato anche Marco Falcone di Forza Italia - un regolamento di conti a livello locale». Da qui la bocciatura dell'emenda - mento di Sammartino. L'andamento del voto ha però rafforzato i sospetti di Nello Musumeci, presidente dell'Anti - mafia: «Si vuole indebolire il sindaco. Lo si vuole esporre al ricatto di consiglieri comunali che, in qualche caso, sono anche mafiosi. Ricordo che negli ultimi due anni ben 87 primi cittadini sono stati vittime di minacce». Bocciato, ancora su input del Pd, un altro articolo che avrebbe consentito di reintrodurre in alcuni casi le circoscrizioni comunali, con tanto di aumento dei costi. A questo punto la riforma può dirsi approvata, almeno nella parte principale. Manca solo il voto finale ad alcuni emendamenti aggiuntivi: arriverà oggi, poi si passerà alla Finanziaria bis.


Spiagge invase dal «Tartaworld» .

Stanno riscuotendo un notevole successo gli incontri "Tartaworld" sui litorali della provincia di Agrigento. Si tratta di giornate di informazione sulla situazione e sulle minacce che investono la popolazione mediterranea della Tartaruga marina Caretta caretta, specie minacciata a livello globale e inserita nella lista rossa delle specie a rischio di estinzione. Una specie che da diverso tempo riscuote l'attenzione dell'opinione pubblica, trattandosi anche di un utile indicatore della salute del nostro mare, e dell'Unione Europea, che ha portato avanti numerose iniziative di conservazione. Il programma "Tartaworld" è previsto infatti dal progetto comunitario Life "Tartalife -Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale", finanziato dall'Unione Europea, con il Libero Consorzio comunale di Agrigento tra i partner. Le azioni di questo programma proseguiranno sino a tutto il mese di settembre, con attività di informazione per turisti e residenti nelle località balneari e giochi e animazione con distribuzione di gadget e pieghevoli informativi sulla conservazione dell'habitat della Tartaruga marina e la tutela della biodiversità. Questi i prossimi incontri: oggi sulla spiaggia di Sovareto (Sciacca), il 12 agosto ad Eraclea Minoa, quindi a Sciacca il 14 agosto a Capo San Marco, il 19 agosto in contrada San Giorgio e il 21 agosto in contrada Foggia. Sul versante occidentale, gli incontri si svolgeranno a San Leone domani 9 agosto al lido Baraonda, il 18 agosto a Oceano Mare e il 21 agosto sulla spiaggia di Cannatello. Le attività di animazione continueranno sino a tutto il mese di settembre nei Comuni costieri, da Licata a Menfi, e saranno svolte dagli animatori selezionati dal Libero Consorzio Comunale (Francesco Caramanno, Davide Lentini, Veronica Gallo e Luisa Maietta).Intanto anche l'Area Marina Protetta Isole Pelagie, partner del progetto, lancia la campagna di informazione e sensibilizzazione denominata "Tarta - world" destinata a diversi portatori di interesse ed in particolare a turisti e popolazione locale, compresi gli studenti delle scuole.


Livesicilia.it
Comuni, i partiti giocano in difesa.

Una legge contro gli "antisistema" E' quasi fatta all'Ars per la riforma della legge elettorale dei Comuni. Una nuova normativa con cui i partiti hanno cercato di rafforzare i bastioni del Palazzo preso d'assalto dalle forze antisistema. Una mossa difensiva che è stata duramente criticata dal Movimento 5 stelle e da Leoluca Orlando. Che non è solo il presidente del'Anci, ma è anche il sindaco senza partito da battere alle prossime amministrative di Palermo, che saranno lo strategico preludio di Regionali e Politiche. Per cercare di scalzare il Professore da Palazzo delle Aquile, l'asso nella manica dei partiti è l'effetto trascinamento. Il nodo del trascinamento Leoluca Orlando ha parlato di "una vergognosa operazione 'contra personam' finalizzata solo ad ostacolare l'elezione di sindaci indipendenti dai partiti e liberi di agire per l'interesse dei cittadini". Il punto del contendere riguarda il così detto "trascinamento". In pratica, la nuova legge torna all'antico. Come funzionava un tempo, infatti, se l'elettore dà il voto solo al consigliere comunale senza indicare il voto per il sindaco, la sua preferenza "passa" al sindaco collegato alla lista per cui ha votato. Resta salva la possibilità di dare il voto disgiunto, cioè a un sindaco non collegato alla lista. Ma se non lo si fa, il voto premia il sindaco collegato alla lista anche se l'elettore non barra il suo nome. Ed è la norma che meno piace a Orlando, comprensibilmente,vista la scarsa dote di consensi dei suoi consiglieri comunali.
 La questione dei ballottaggi.
Se la norma che riporta in auge il trascinamento non piace a Orlando che la definisce "contra personam", non piace ai grillini la norma ammazza-ballottaggi. Al secondo turno i 5 Stelle sono praticamente imbattibili, e non solo in Sicilia. Il loro trend ai ballottaggi è impressionante. Se ne sono accorti "gli altri", che hanno formato una santa alleanza per tagliare la testa al toro e far fuori i ballottaggi. Che erano spariti del tutto nel testo approvato in commissione e che invece in Aula sono tornati ma solo se nessun candidato al primo turno ottiene almeno il 40 per cento (nel qual caso il candidato più votato viene eletto e prende il premio di maggioranza). Per capirci, se questa norma fosse stata in vigore allora, Renato Accorinti non sarebbe sindaco di Messina, dove avrebbe vinto al primo turno il candidato del Pd che aveva ottenuto il 49 per cento. Per i grillini, che parlando di "legge anti-Movimento 5 stelle", la norma è "un colpo mortale alla democrazia". Il problema dei bilanci Un'altra parte della legge che non è affatto piaciuta all'Anci, l'associazione dei Comuni presieduta da Orlando, è quella che rende più semplice "sbarazzarsi" di un sindaco. Da una parte abbassando la soglia necessaria perché il consiglio lo sfiduci (il 60 per cento per i grandi Comuni e non più maggioranza qualificata dei due terzi,ma non prima di 24 mesi dall'elezione), dall'altra permettendo al rimozione del sindaco in caso di mancata adozione dei Bilanci entro i termini di legge. "In un contesto come quello attuale si sarebbe già dovuto procedere con la rimozione di almeno 347 sindaci su un totale di 390", hanno fatto notare in una nota dell'Anci Lillo Firetto e Renato Accorinti, facendo riferimento alle ben note difficoltà finanziarie dei Comuni siciliani. Una riforma "contro" "La quasi totalità delle proposte che si agitano all'Ars - attaccava Orlando nei giorni scorsi - hanno come unico obiettivo quello di limitare la libertà di scelta dei cittadini e, una volta eletti i nuovi sindaci, renderli ricattabili dai partiti o addirittura da singoli consiglieri comunali. Dopo il dissesto programmato di molti comuni, i tagli ai servizi e il fallimento dei creditori, una politica che somiglia sempre più alla coda mozzata della lucertola, già morta ma che ancora si agita, cerca di dare il corpo definitivo alla agibilità dei comuni, vera interfaccia fra lo Stato e i cittadini". E in effetti l'impressione offerta dai partiti all'Ars è quella di chi gioca in difesa cercando di cambiare le regole per arrestare l'assedio degli antisistema. Più o meno tutte le norme della nuova legge hanno questo sapore. Saranno sufficienti per garantire un futuro ai "vecchi" partiti?


EX PROVINCE
Libero consorzio di Siracusa 
Arnone nuovo commissario.

SIRACUSA - Libero consorzio di Siracusa, c'è il nuovo commissario straordinario: è Giovanni Arnone, già dirigente generale alla Regione Siciliana fino al marzo 2015. La nomina, firmata pochi minuti fa dal presidente della Regione Rosario Crocetta, arriva a dieci giorni dalle dimissioni di Antonino Lutri che - al 30 luglio - non se l'è sentita di sottoscrivere un bilancio drammaticamente in rosso. La ex Provincia siracusana è a un passo dal fallimento, con 19 milioni di squilibrio finanziario e 8 di mutui che pendono sulla testa dell'ente. Inutili si erano rivelati i tentativi di Lutri di trovare una via di salvezza insieme con sindacati e deputati nazionali e regionali. Gettata la spugna adesso arriva l'ennesimo commissario. Il 63enne nuovo commissario Giovanni Arnone è di Cammarata (Agrigento), laureato a Palermo in Scienze geologiche. Alla Regione ha ricoperto ruoli in assessorato Territorio e ambiente. È stato dirigente tecnico geologo per la tutela dell'ambiente, coordinando l'ufficio Difesa del suolo e Studi geologici. Poi è passato al Demanio marittimo. Dal 2011 è stato dirigente generale del Dipartimento dell'Ambiente, nel 2013 del dipartimento Azienda foreste demaniali, infine dirigente generale delle Infrastrutture, mobilità e trasporti. Arriverà a Siracusa domani. In questo momento il Libero consorzio aretuseo, come sottolineato dal capo di gabinetto, Giovanni Battaglia, non può assicurare l'apertura a settembre del 30% degli istituti scolastici, quelli in affitto.

GRANDANGOLO

DA LINOSA AD AGRIGENTO E SCIACCA, PRENDE IL VIA IL PROGETTO "TARTAWORLD"
Prende il via anche in Sicilia la campagna di informazione e sensibilizzazione del progetto TartaLife, TartaWorld, che oggi arriva a Lampedusa e Linosa, e proseguira' fino a settembre lungo le coste nell'agrigentino. Una campagna destinata ai turisti, ai residenti, alle amministrazioni locali e che vuole far conoscere i tanti pericoli che minacciano la sopravvivenza delle tartarughe marine e far comprendere come sia necessario introdurre adeguate misure per la loro tutela. Le azioni di questo programma proseguiranno sino a tutto il mese di settembre, con attivita' di informazione per turisti e residenti nelle localita' balneari e giochi e animazione con distribuzione di gadget e pieghevoli informativi sulla conservazione dell'habitat della Tartaruga marina e la tutela della biodiversita'. I prossimi incontri domani 9 agosto sulla spiaggia di Sovareto (Sciacca), il 12 agosto ad Eraclea Minoa, quindi a Sciacca il 14 agosto a Capo San Marco, il 19 agosto in contrada San Giorgio e il 21 agosto in contrada Foggia. Sul versante occidentale, gli incontri si svolgeranno a San Leone domani 9 agosto al lido Baraonda, il 18 agosto a Oceano Mare e il 21 agosto sulla spiaggia di Cannatello.


Agrigentooggi

SUCCESSO DEL TARTAWORLD SUI LITORALI AGRIGENTINI

Stanno riscuotendo un notevole successo gli incontri "Tartaworld" sui litorali della provincia di Agrigento. Si tratta di giornate di informazione sulla situazione e sulle minacce che investono la popolazione mediterranea della Tartaruga marina Caretta caretta, specie minacciata a livello globale e inserita nella lista rossa delle specie a rischio di estinzione. Una specie che da diverso tempo riscuote l'attenzione dell'opinione pubblica, trattandosi anche di un utile indicatore della salute del nostro mare, e dell'Unione Europea, che ha portato avanti numerose iniziative di conservazione. Il programma "Tartaworld" è previsto infatti dal progetto comunitario LIFE "Tartalife -Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale", finanziato dall'Unione Europea, ente capofila il CNR-ISMAR, e tra i partner anche il Libero Consorzio Comunale di Agrigento.  Le azioni di questo programma proseguiranno sino a tutto il mese di settembre, con attività di informazione per turisti e residenti nelle località balneari e giochi e animazione con distribuzione di gadget e pieghevoli informativi sulla conservazione dell'habitat della Tartaruga marina e la tutela della biodiversità. Questi i prossimi incontri: oggi 9 agosto sulla spiaggia di Sovareto (Sciacca), il 12 agosto ad Eraclea Minoa, quindi a Sciacca il 14 agosto a Capo San Marco, il 19 agosto in contrada San Giorgio e il 21 agosto in contrada Foggia. Sul versante occidentale, gli incontri si svolgeranno a San Leone domani 9 agosto al lido Baraonda, il 18 agosto a Oceano Mare e il 21 agosto sulla spiaggia di Cannatello. Le attività di animazione continueranno sino a tutto il mese di settembre 2016 nei Comuni costieri, da Licata a Menfi, e saranno svolte dagli animatori selezionati dal Libero Consorzio Comunale (Francesco Caramanno, Davide Lentini, Veronica Gallo e Luisa Maietta).



Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO