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rassegna stampa del 12 agosto 2016

Giornale di sicilia
Ex Provincia, stanziati i fondi per le scuole
Poco più di 40.000 euro per ristrutture le scuole della Provincia. La somma è stata stanziata dal Libero consorzio comunale di Agrigento, l'ex Provincia. «Ammonta a 43 mila euro - si legge in un comunicato stampa diffuso ieri mattina dal Libero consorzio - la somma destinata alla manutenzione ordinaria degli edifici di proprietà del Libero Consorzio Comunale di Agrigento per l'anno 2016. Le somme saranno utilizzare per interventi negli edifici scolastici di competenza dell'ente, oppure da impiegare, direttamente, in edifici utilizzati per le scuole medie superiori con contratti di locazione». L'ente è pronto ad affidare le opere in questione ai privati. «Le offerte per partecipare alla gara dovranno pervenire entro le 12 del 25 agosto prossimo. L'apertura delle offerte avverrà - si legge ancora nel documento - nella prima seduta pubblica nella Sala Gare del Gruppo Contratti del Libero Consorzio, alle 10 del 30 agosto». L'ex Provincia ha poi comunicato che «il relativo bando di gara per l'affidamento dei lavori è già stato pubblicato sul sito internet dell'en - te www.provincia.agrigento.it. Utilizzata la procedura dell'accordo quadro annuale, una formula che consente di realizzare i lavori con riferimento all'importo contrattuale massimo prestabilito nell'arco di tempo di validità del contratto, per interventi di manutenzione non predeterminati, ma indispensabili secondo le necessità manutentive e di conservazione degli immobili». «Le esigue somme impegnate, anche a causa del mancato trasferimento di fondi alle ex province, saranno destinate - si conclude il comunicato stampa del Libero consorzio comunale di Agrigento - per modesti lavori di manutenzione ordinaria per consentire il regolare inizio dell'anno scolastico e si concluderanno entro il mese di novembre. Per gli stessi interventi negli anni scorsi erano destinati importi più elevati: 100 mila euro per il 2014 e 79 mila euro per il 2015». Dunque la somma impegnata quest'anno è, praticamente, dimezzata rispetto allo scorso anno, e notevolmente inferiore rispetto al 2014. Ma è noto che le disponibilità finanziaria degli entri pubblici continuano a ridursi. (*AAU*)
Scuola, la suddivisione delle cattedre
Per 57 docenti di scuola media di primo grado l'incubo di emigrare verso province del nord è finito. Sono stati, infatti, inserite, ciascuno per la disciplina di competenza, in scuole medie che compongono i tre ambiti nei quali è stata suddivisa la nostra provincia. Il maggior numero di cattedre riguarda l'insegnamento del pianoforte (ben 11 cattedre) seguito dalle materie letterarie (Italiano, storia ed educazione civica, geografia ) con ben otto cattedre. L'educazione artistica, prevista nelle scuole medie dell'Ambito 2 ha consentito a cinque docenti di restare in provincia di Agrigento, così come le cinque cattedre di educazione musicale, educazione tecnica e quattro di educazione fisica. L'insegnamento di Scienze matematiche, chimica, fisica nell'ambito 1 ha visto solo quattro cattedre disponibili. Infine per l'insegnamento delle lingue straniere sono stati accontentati 14 di cui sette per l'insegnamento dell'in - glese ed altrettante cattedre per il francese. Infine due posti di sostegno sono andati a scuole del terzo ambito. Per il resto dovranno essere assegnate una decina di cattedre, di cui cinque a Lampedusa e poi numerosi "spezzoni" di ore in varie scuole del territorio agrigentino. Dopo questi trasferimenti ben 57 docenti hanno dovuto lasciare la scuola agrigentina per raggiungere la nuova sede e per sei di questi il trasferimento è stato traumatico: scuole del nord Italia. Drammatica, invece, la situazione nella scuola primaria (ex Elementare) dove le maestre immesse in ruolo con la fase C, una cinquantina di insegnanti, hanno dovuto chiudere il trolley ed emigrare fuori. Adesso si attende, come sostengono numerosi docenti della fase B e C, i movimenti della scuola media di secondo grado. Una docente di lingua straniera ci ha detto "A casa mia non si vive più. Ho l'incubo di dover lasciare marito e figli e trasferirmi fuori la Sicilia se non addirittura al centro nord. Ma è il lavoro che ho scelto e se non voglio essere tagliata fuori dagli organici della scuola, mio malgrado, dovrò subire questa deportazione". Qualcuno è più duro "Mol - ti di questi movimenti sono stati ottenuto esibendo la certificazione della legge 104 articolo 21." Insomma si è cambiato tutto per non cambiare nulla . (*v.a.*)

Beni culturali, è protesta per i tagli dell'Ars
Il sindaco Firetto contro gli ex colleghi: «In pochi hanno azzerato ogni precedente intesa sulla gestione degli introiti
La Regione ha vinto sui Comuni. Prima di chiudere i battenti per le «sudate» ferie estive, i deputati siciliani hanno approvato la legge che toglie ai Comuni, il 30 per cento, precedentemente concesso, degli incassi delle biglietterie dei siti storici e archeologici. Ad Agrigento, ovviamente, la parte del leone la fa la Valle dei templi che, anche grazie al sostanziale fallimento di altre località chiuse per «paura terrorismo», fa ogni giorno, il botto di incassi. La conferma di quanto era nell'aria ormai da mesi, non è stata ovviamente presa bene dal sindaco del capoluogo Firetto che vede svuotarsi un serbatoio sicuro di soldi. «Un flebile numero legale di parlamentari - dice l'ex deputato regionale - in bilico tra l'esigenza di un naturale rinvio e l'urgenza inspiegabile di chiudere nel peggior modo possibile la seduta a danno dei Comuni, ha azzerato di punto in bianco tutte le strategie europee, nazionali e regionali condotte con l'Anci e con il Cunes sulla valorizzazione territoriale dei siti Unesco. Hanno compromesso - sostiene Firetto - un percorso virtuoso e attuato una disonorevole inversione di rotta rispetto alle politiche di sviluppo con metodi anacronistici e incoerenti. La deputazione dovrà ora assumere dinanzi al proprio elettorato la responsabilità di un passo indietro di oltre 15 anni che centralizza la burocrazia, rafforza gli apparati regionali, difende posizioni direttive e stipendi, paralizza il settore del turismo e impedisce ogni forma di valorizzazione e promozione. I parlamentari presenti ieri all'Ars hanno inteso tracciare una più profonda linea di demarcazione tra le città e il loro patrimonio». Anche il Distretto turistico valle dei Templi ha da ridire. «Richiedere che i flussi di visitatori siano a carico della città senza alcun beneficio per i cittadini - dice l'ammi - nistratore delegato Gaetano Pendolino - dimostra l'assoluta mancanza di visione e il totale disamore verso Agrigento. I deputati agrigentini presenti all'Ars per il voto, non hanno speso una parola in favore di un territorio devastato per decenni da milioni di turisti 'mordi e fuggi', o in difesa di una strategia che ha portato in tempi recenti a discutere a livello europeo e nazionale di territorialità dei siti Unesco. Ancora una volta hanno prevalso le logiche di un potere vecchio e stantio che si assicura l'oggi e non guarda mai al futuro, che garantisce la gestione diretta di un bene senza alcuna ricaduta sulla città». Sulla stessa linea del Distretto, anche il Consorzio turistico Valle dei templi. «Con colpevole ignavia - dice il presidente Fabrizio La Gaipa - all'Ars è stato deciso di togliere ogni possibilità di investire per migliorare servizi e potenziare l'offerta: non più una limitazione della destinazione di tali fondi, derivanti dal 30 percento dei ticket di ingresso all'area archeologica e al museo, ma un taglio radicale che cancella d'un colpo ogni possibilità di dialogo tra la città e la gestione dei Beni culturali».

verso ferragosto. Ieri, sono stati anche installati i cartelli di divieto.
Sarà proibito, infatti, creare tendopoli, accendere fuochi e falò e lasciare spiagge e pineta ricolme di spazzatura
San Leone si "riappropria" della sua spiaggia e soprattitto dell'acqua salata di "Mare Nostrum" le cui acque antistanti tornano ad essere, dopo due anni, pienamente balneabili ed è già pronta ad ospitare le migliaia e migliaia di bagnanti che affolleranno l'arenile in occasione di Ferragosto. Ieri, sono stati anche installati i cartelli di divieto. Sarà proibito, infatti, creare tendopoli, accendere fuochi e falò e lasciare spiagge e pineta ricolme di spazzatura. Mare Nostrum è balneabile Le acque antistanti alla spiaggia "Mare Nostrum" sono tornate ad essere balneabili. Lo certificano le analisi del laboratorio di Sanità pubblica dell'Asp che hanno evidenziato come i valori siano tutti rientrati nella norma dei parametri microbiologici. Il campionamento delle acque, ad opera dei tecnici della Prevenzione dell'azienda sanitaria provinciale, è stato fatto martedì. Il prelievo è stato eseguito a circa venti metri a destra dell'ex pozzetto fognario, situato nella traversa "Mare Nostrum" e a circa cinquanta metri, a sinistra, dalla spiaggia. Il Comune, ricevuta la copia del rapporto di prova sulla balneabilità delle acque, ieri, ha definitivamente rimosso il divieto di balneazione. In mattinata, infatti, il sindaco Lillo Firetto ha firmato un'ordinanza di revoca del provvedimento del 2014. Revocata ordinanza. In prima linea, dunque, per il "caso" Mare Nostrum, il sindaco Calogero Firetto e l'assessore comunale Franco Micciché: «Va evidenziato che il divieto di riguardava un guasto al pozzetto di Mare Nostrum - hanno spiegato gli amministratori - . Guasto successivamente eliminato dai lavori effettuati dal Gestore. Seguendo la procedura abbiamo richiesto le analisi all'Asp e dunque siamo arrivati al campionamento. Ed a seguito del responso analitico è stata ripristinata la balneabilità, con revoca, dunque, della precedente ordinanza». A riaccendere i riflettori sul caso "Mare Nostrum", nelle scorse settimana era stata l'associazione "MareAmico" che aveva postato, su Facebook, le foto del cartello di divieto. L'ordinanza di divieto di balneazione nella zona della spiaggia "Mare Nostrum" di San Leone risale, a dire il vero, era del giugno del 2014. L'ordinanza venne firmata dall'allora sindaco facente funzione Pietro Luparello. Si trattava di un provvedimento conseguenziale alla nota del 13 giugno dell'aliquota Guardia costiera - sezione di polizia giudiziaria - della Procura che, tra l'altro, conteneva un urgente invito "ad attivare le procedure per l'eliminazione del potenziale pericolo". Venne così firmata l'ordinanza sindacale, ai fini della tutela della salute pubblica, per il divieto di balneazione «fino a quando gli accertamenti sui campioni di acqua di mare della zona interessata non consentiranno il ripristino della normale situazione». Ed adesso la campionatura delle acque ha evidenziato che in quel tratto sono assenti i batteri. San Leone è pronta. San Leone, per l'imminente "prova" di Ferragosto, avrà dunque a disposizione anche la spiaggia "Mare Nostrum". Proprio per il Ferragosto, per garantire il rispetto dell'ambiente ed evitare rischi all'ordine pubblico, ieri mattina, sull'arenile e sulla pineta di San Leone, sono stati installati - a cura dell'amministrazione comunale - i divieti. Niente tende, niente fuochi o falò e divieto, categorico, di abbandonare i rifiuti. Divieti, accompagnati da un chiaro avviso: "I trasgressori saranno puniti a norma di legge". Le forze dell'ordine - agenti della polizia municipale e Guardia costiera in testa - si preoccuperanno di monitorare arenile e pineta per verificare che i categorici divieti vengano scrupolosamente rispettati. Coinvolte, naturalmente, anche tutte le altre forze dell'ordine presenti sul territorio. In Prefettura, durante un apposito vertice presieduto dal prefetto Nicola Diomede, era stato già deciso, del resto, di procedere - con una operazione interforze - per garantire il rispetto ambientale, la tutela della spiaggia, assicurando, dunque, la possibilità di una fruizione per tutti degli arenili. L'intenzione è anche quella di prevenire, per la notte più "calda" della stagione estiva, possibili risse o disordini che comprometterebbero l'ordine pubblico. Prefettura, forze dell'ordine ed amministrazione comunale vogliono, dunque, assicurare una piacevole nottata - all'insegna del sano divertimento - e di massimo rispetto per l'ambiente circostante. (*CR*)

livesicilia,it

Se governo e Parlamento fanno a gara a chi è il peggiore
- Non poteva chiudere in peggior modo i battenti per la pausa estiva l'Assemblea regionale siciliana. Il pasticcio della manovrina estiva ha offerto uno spettacolo devastante. I deputati dopo essere stati a lungo impegnati da una riforma della legge elettorale degli enti locali che è apparsa ai sindaci - e non solo a loro - come una sorta di regolamento di conti dei deputati contro i primi cittadini, si sono imbarcati nell'esame della leggina che doveva portare un po' d'ossigeno (e qualche prebenda) a categorie boccheggianti. Ma l'assenza della maggioranza ha impedito che si andasse avanti, costringendo a un rinvio al 13 settembre. È l'ennesima brutta figura di un Parlamento regionale e di una maggioranza che sembrano fare a gara con il governo a chi sfigura di più. Non bastassero le leggi pasticciate, impugnate dalla testa ai piedi, scritte, riscritte, votate e poi smontate, non bastassero i ritmi soft di lavoro dell'Aula o il sistematico impantanarsi in commissione delle riforme vere (miracolosamente ha fatto eccezione quella dell'edilizia), è arrivata anche questa. L'immagine degli onorevoli che si dileguano per il ferragosto lasciando a mare, e non da bagnanti, un piccolo esercito di siciliani appesi a un filo, dai precari delle ex province agli studenti disabili, passando per le scuole paritarie e i dipendenti delle partecipate finite al tappeto, sembra l'ennesimo sfregio di una classe politica che nei due palazzi palermitani del potere regionale ha inanellato negli ultimi anni fallimenti su fallimenti. Che sono quelli delle giunte dalle porte girevoli di Rosario Crocetta ma anche di un'Ars impantanata e inconcludente. 12/8/2016 Se governo e Parlamento fanno a gara a chi è il peggiore. Oggi, intanto, il Pd fa finta di niente, i rivali Crocetta e Faraone fanno a gara a chi festeggia per primo i soldi per il Sud stanziati dal governo Renzi, che poi sono sempre quelli già celebrati e decantati dei famosi "patti". Il capitombolo di ieri, che fa gridare allo scandalo i sindacati e le opposizioni, per la maggioranza vacanziera è già archiviato. Troppo facile per le opposizioni lanciare strali verso un tale disastro. Che racconta di un Palazzo distante da ciò che arranca al di fuori delle sue stanze. Di un Palazzo assediato da quel sentimento di distanza, diffidenza, rabbia e disillusione, che alimenta quello che per convenzione si chiama antipolitica, e che altro non è che l'assenza di fiducia verso una politica che non offre risposte. Sentimenti che forze "antisistema" come il Movimento 5 Stelle sanno cavalcare, complice anche la quasi totale assenza di responsabilità di governo. Nelle vele pentastellate soffia un forte vento di protesta, che sta spingendo gli altri partiti a cercare contromisure, come la norma che ha limitato i ballottaggi nei Comuni. Ma non saranno i cavilli da azzeccagarbugli a far dimenticare uno scivolone come quello di ieri a Sala d'Ercole.



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