Giornale di sicilia
Ex Provincia, stanziati i fondi per le
scuole
Poco più di 40.000 euro per
ristrutture le scuole della Provincia. La somma è stata stanziata
dal Libero consorzio comunale di Agrigento, l'ex Provincia.
«Ammonta a 43 mila euro - si legge in un comunicato stampa diffuso
ieri mattina dal Libero consorzio - la somma destinata alla
manutenzione ordinaria degli edifici di proprietà del Libero
Consorzio Comunale di Agrigento per l'anno 2016. Le somme saranno
utilizzare per interventi negli edifici scolastici di competenza
dell'ente, oppure da impiegare, direttamente, in edifici utilizzati
per le scuole medie superiori con contratti di locazione». L'ente
è pronto ad affidare le opere in questione ai privati. «Le offerte
per partecipare alla gara dovranno pervenire entro le 12 del 25
agosto prossimo. L'apertura delle offerte avverrà - si legge
ancora nel documento - nella prima seduta pubblica nella Sala Gare
del Gruppo Contratti del Libero Consorzio, alle 10 del 30 agosto».
L'ex Provincia ha poi comunicato che «il relativo bando di gara
per l'affidamento dei lavori è già stato pubblicato sul sito
internet dell'en - te www.provincia.agrigento.it. Utilizzata la
procedura dell'accordo quadro annuale, una formula che consente di
realizzare i lavori con riferimento all'importo contrattuale
massimo prestabilito nell'arco di tempo di validità del contratto,
per interventi di manutenzione non predeterminati, ma indispensabili
secondo le necessità manutentive e di conservazione degli immobili».
«Le esigue somme impegnate, anche a causa del mancato trasferimento
di fondi alle ex province, saranno destinate - si conclude il
comunicato stampa del Libero consorzio comunale di Agrigento - per
modesti lavori di manutenzione ordinaria per consentire il regolare
inizio dell'anno scolastico e si concluderanno entro il mese di
novembre. Per gli stessi interventi negli anni scorsi erano destinati
importi più elevati: 100 mila euro per il 2014 e 79 mila euro per il
2015». Dunque la somma impegnata quest'anno è, praticamente,
dimezzata rispetto allo scorso anno, e notevolmente inferiore
rispetto al 2014. Ma è noto che le disponibilità finanziaria degli
entri pubblici continuano a ridursi. (*AAU*)
Scuola, la suddivisione delle cattedre
Per 57 docenti di scuola media di primo
grado l'incubo di emigrare verso province del nord è finito. Sono
stati, infatti, inserite, ciascuno per la disciplina di competenza,
in scuole medie che compongono i tre ambiti nei quali è stata
suddivisa la nostra provincia. Il maggior numero di cattedre riguarda
l'insegnamento del pianoforte (ben 11 cattedre) seguito dalle
materie letterarie (Italiano, storia ed educazione civica, geografia
) con ben otto cattedre. L'educazione artistica, prevista nelle
scuole medie dell'Ambito 2 ha consentito a cinque docenti di
restare in provincia di Agrigento, così come le cinque cattedre di
educazione musicale, educazione tecnica e quattro di educazione
fisica. L'insegnamento di Scienze matematiche, chimica, fisica
nell'ambito 1 ha visto solo quattro cattedre disponibili. Infine
per l'insegnamento delle lingue straniere sono stati accontentati
14 di cui sette per l'insegnamento dell'in - glese ed altrettante
cattedre per il francese. Infine due posti di sostegno sono andati a
scuole del terzo ambito. Per il resto dovranno essere assegnate una
decina di cattedre, di cui cinque a Lampedusa e poi numerosi
"spezzoni" di ore in varie scuole del territorio agrigentino.
Dopo questi trasferimenti ben 57 docenti hanno dovuto lasciare la
scuola agrigentina per raggiungere la nuova sede e per sei di questi
il trasferimento è stato traumatico: scuole del nord Italia.
Drammatica, invece, la situazione nella scuola primaria (ex
Elementare) dove le maestre immesse in ruolo con la fase C, una
cinquantina di insegnanti, hanno dovuto chiudere il trolley ed
emigrare fuori. Adesso si attende, come sostengono numerosi docenti
della fase B e C, i movimenti della scuola media di secondo grado.
Una docente di lingua straniera ci ha detto "A casa mia non si vive
più. Ho l'incubo di dover lasciare marito e figli e trasferirmi
fuori la Sicilia se non addirittura al centro nord. Ma è il lavoro
che ho scelto e se non voglio essere tagliata fuori dagli organici
della scuola, mio malgrado, dovrò subire questa deportazione".
Qualcuno è più duro "Mol - ti di questi movimenti sono stati
ottenuto esibendo la certificazione della legge 104 articolo 21."
Insomma si è cambiato tutto per non cambiare nulla . (*v.a.*)
Beni culturali, è protesta per i tagli
dell'Ars
Il sindaco Firetto contro gli ex
colleghi: «In pochi hanno azzerato ogni precedente intesa sulla
gestione degli introiti
La Regione ha vinto sui Comuni. Prima
di chiudere i battenti per le «sudate» ferie estive, i deputati
siciliani hanno approvato la legge che toglie ai Comuni, il 30 per
cento, precedentemente concesso, degli incassi delle biglietterie dei
siti storici e archeologici. Ad Agrigento, ovviamente, la parte del
leone la fa la Valle dei templi che, anche grazie al sostanziale
fallimento di altre località chiuse per «paura terrorismo», fa
ogni giorno, il botto di incassi. La conferma di quanto era nell'aria
ormai da mesi, non è stata ovviamente presa bene dal sindaco del
capoluogo Firetto che vede svuotarsi un serbatoio sicuro di soldi.
«Un flebile numero legale di parlamentari - dice l'ex deputato
regionale - in bilico tra l'esigenza di un naturale rinvio e
l'urgenza inspiegabile di chiudere nel peggior modo possibile la
seduta a danno dei Comuni, ha azzerato di punto in bianco tutte le
strategie europee, nazionali e regionali condotte con l'Anci e con
il Cunes sulla valorizzazione territoriale dei siti Unesco. Hanno
compromesso - sostiene Firetto - un percorso virtuoso e attuato una
disonorevole inversione di rotta rispetto alle politiche di sviluppo
con metodi anacronistici e incoerenti. La deputazione dovrà ora
assumere dinanzi al proprio elettorato la responsabilità di un passo
indietro di oltre 15 anni che centralizza la burocrazia, rafforza gli
apparati regionali, difende posizioni direttive e stipendi, paralizza
il settore del turismo e impedisce ogni forma di valorizzazione e
promozione. I parlamentari presenti ieri all'Ars hanno inteso
tracciare una più profonda linea di demarcazione tra le città e il
loro patrimonio». Anche il Distretto turistico valle dei Templi ha
da ridire. «Richiedere che i flussi di visitatori siano a carico
della città senza alcun beneficio per i cittadini - dice l'ammi -
nistratore delegato Gaetano Pendolino - dimostra l'assoluta mancanza
di visione e il totale disamore verso Agrigento. I deputati
agrigentini presenti all'Ars per il voto, non hanno speso una parola
in favore di un territorio devastato per decenni da milioni di
turisti 'mordi e fuggi', o in difesa di una strategia che ha portato
in tempi recenti a discutere a livello europeo e nazionale di
territorialità dei siti Unesco. Ancora una volta hanno prevalso le
logiche di un potere vecchio e stantio che si assicura l'oggi e non
guarda mai al futuro, che garantisce la gestione diretta di un bene
senza alcuna ricaduta sulla città». Sulla stessa linea del
Distretto, anche il Consorzio turistico Valle dei templi. «Con
colpevole ignavia - dice il presidente Fabrizio La Gaipa - all'Ars è
stato deciso di togliere ogni possibilità di investire per
migliorare servizi e potenziare l'offerta: non più una limitazione
della destinazione di tali fondi, derivanti dal 30 percento dei
ticket di ingresso all'area archeologica e al museo, ma un taglio
radicale che cancella d'un colpo ogni possibilità di dialogo tra la
città e la gestione dei Beni culturali».
verso ferragosto. Ieri, sono stati
anche installati i cartelli di divieto.
Sarà proibito, infatti, creare
tendopoli, accendere fuochi e falò e lasciare spiagge e pineta
ricolme di spazzatura
San Leone si "riappropria"
della sua spiaggia e soprattitto dell'acqua salata di "Mare
Nostrum" le cui acque antistanti tornano ad essere, dopo due
anni, pienamente balneabili ed è già pronta ad ospitare le migliaia
e migliaia di bagnanti che affolleranno l'arenile in occasione di
Ferragosto. Ieri, sono stati anche installati i cartelli di divieto.
Sarà proibito, infatti, creare tendopoli, accendere fuochi e falò e
lasciare spiagge e pineta ricolme di spazzatura. Mare Nostrum è
balneabile Le acque antistanti alla spiaggia "Mare Nostrum"
sono tornate ad essere balneabili. Lo certificano le analisi del
laboratorio di Sanità pubblica dell'Asp che hanno evidenziato come i
valori siano tutti rientrati nella norma dei parametri
microbiologici. Il campionamento delle acque, ad opera dei tecnici
della Prevenzione dell'azienda sanitaria provinciale, è stato fatto
martedì. Il prelievo è stato eseguito a circa venti metri a destra
dell'ex pozzetto fognario, situato nella traversa "Mare Nostrum"
e a circa cinquanta metri, a sinistra, dalla spiaggia. Il Comune,
ricevuta la copia del rapporto di prova sulla balneabilità delle
acque, ieri, ha definitivamente rimosso il divieto di balneazione. In
mattinata, infatti, il sindaco Lillo Firetto ha firmato un'ordinanza
di revoca del provvedimento del 2014. Revocata ordinanza. In prima
linea, dunque, per il "caso" Mare Nostrum, il sindaco
Calogero Firetto e l'assessore comunale Franco Micciché: «Va
evidenziato che il divieto di riguardava un guasto al pozzetto di
Mare Nostrum - hanno spiegato gli amministratori - . Guasto
successivamente eliminato dai lavori effettuati dal Gestore. Seguendo
la procedura abbiamo richiesto le analisi all'Asp e dunque siamo
arrivati al campionamento. Ed a seguito del responso analitico è
stata ripristinata la balneabilità, con revoca, dunque, della
precedente ordinanza». A riaccendere i riflettori sul caso "Mare
Nostrum", nelle scorse settimana era stata l'associazione
"MareAmico" che aveva postato, su Facebook, le foto del
cartello di divieto. L'ordinanza di divieto di balneazione nella zona
della spiaggia "Mare Nostrum" di San Leone risale, a dire
il vero, era del giugno del 2014. L'ordinanza venne firmata
dall'allora sindaco facente funzione Pietro Luparello. Si trattava di
un provvedimento conseguenziale alla nota del 13 giugno dell'aliquota
Guardia costiera - sezione di polizia giudiziaria - della Procura
che, tra l'altro, conteneva un urgente invito "ad attivare le
procedure per l'eliminazione del potenziale pericolo". Venne
così firmata l'ordinanza sindacale, ai fini della tutela della
salute pubblica, per il divieto di balneazione «fino a quando gli
accertamenti sui campioni di acqua di mare della zona interessata non
consentiranno il ripristino della normale situazione». Ed adesso la
campionatura delle acque ha evidenziato che in quel tratto sono
assenti i batteri. San Leone è pronta. San Leone, per l'imminente
"prova" di Ferragosto, avrà dunque a disposizione anche la
spiaggia "Mare Nostrum". Proprio per il Ferragosto, per
garantire il rispetto dell'ambiente ed evitare rischi all'ordine
pubblico, ieri mattina, sull'arenile e sulla pineta di San Leone,
sono stati installati - a cura dell'amministrazione comunale - i
divieti. Niente tende, niente fuochi o falò e divieto, categorico,
di abbandonare i rifiuti. Divieti, accompagnati da un chiaro avviso:
"I trasgressori saranno puniti a norma di legge". Le forze
dell'ordine - agenti della polizia municipale e Guardia costiera in
testa - si preoccuperanno di monitorare arenile e pineta per
verificare che i categorici divieti vengano scrupolosamente
rispettati. Coinvolte, naturalmente, anche tutte le altre forze
dell'ordine presenti sul territorio. In Prefettura, durante un
apposito vertice presieduto dal prefetto Nicola Diomede, era stato
già deciso, del resto, di procedere - con una operazione interforze
- per garantire il rispetto ambientale, la tutela della spiaggia,
assicurando, dunque, la possibilità di una fruizione per tutti degli
arenili. L'intenzione è anche quella di prevenire, per la notte più
"calda" della stagione estiva, possibili risse o disordini
che comprometterebbero l'ordine pubblico. Prefettura, forze
dell'ordine ed amministrazione comunale vogliono, dunque, assicurare
una piacevole nottata - all'insegna del sano divertimento - e di
massimo rispetto per l'ambiente circostante. (*CR*)
livesicilia,it
Se governo e Parlamento fanno a gara a
chi è il peggiore
- Non poteva chiudere in peggior modo i
battenti per la pausa estiva l'Assemblea regionale siciliana. Il
pasticcio della manovrina estiva ha offerto uno spettacolo
devastante. I deputati dopo essere stati a lungo impegnati da una
riforma della legge elettorale degli enti locali che è apparsa ai
sindaci - e non solo a loro - come una sorta di regolamento di conti
dei deputati contro i primi cittadini, si sono imbarcati nell'esame
della leggina che doveva portare un po' d'ossigeno (e qualche
prebenda) a categorie boccheggianti. Ma l'assenza della maggioranza
ha impedito che si andasse avanti, costringendo a un rinvio al 13
settembre. È l'ennesima brutta figura di un Parlamento regionale e
di una maggioranza che sembrano fare a gara con il governo a chi
sfigura di più. Non bastassero le leggi pasticciate, impugnate dalla
testa ai piedi, scritte, riscritte, votate e poi smontate, non
bastassero i ritmi soft di lavoro dell'Aula o il sistematico
impantanarsi in commissione delle riforme vere (miracolosamente ha
fatto eccezione quella dell'edilizia), è arrivata anche questa.
L'immagine degli onorevoli che si dileguano per il ferragosto
lasciando a mare, e non da bagnanti, un piccolo esercito di siciliani
appesi a un filo, dai precari delle ex province agli studenti
disabili, passando per le scuole paritarie e i dipendenti delle
partecipate finite al tappeto, sembra l'ennesimo sfregio di una
classe politica che nei due palazzi palermitani del potere regionale
ha inanellato negli ultimi anni fallimenti su fallimenti. Che sono
quelli delle giunte dalle porte girevoli di Rosario Crocetta ma anche
di un'Ars impantanata e inconcludente. 12/8/2016 Se governo e
Parlamento fanno a gara a chi è il peggiore. Oggi, intanto, il Pd fa
finta di niente, i rivali Crocetta e Faraone fanno a gara a chi
festeggia per primo i soldi per il Sud stanziati dal governo Renzi,
che poi sono sempre quelli già celebrati e decantati dei famosi
"patti". Il capitombolo di ieri, che fa gridare allo
scandalo i sindacati e le opposizioni, per la maggioranza vacanziera
è già archiviato. Troppo facile per le opposizioni lanciare strali
verso un tale disastro. Che racconta di un Palazzo distante da ciò
che arranca al di fuori delle sue stanze. Di un Palazzo assediato da
quel sentimento di distanza, diffidenza, rabbia e disillusione, che
alimenta quello che per convenzione si chiama antipolitica, e che
altro non è che l'assenza di fiducia verso una politica che non
offre risposte. Sentimenti che forze "antisistema" come il
Movimento 5 Stelle sanno cavalcare, complice anche la quasi totale
assenza di responsabilità di governo. Nelle vele pentastellate
soffia un forte vento di protesta, che sta spingendo gli altri
partiti a cercare contromisure, come la norma che ha limitato i
ballottaggi nei Comuni. Ma non saranno i cavilli da azzeccagarbugli a
far dimenticare uno scivolone come quello di ieri a Sala d'Ercole.