GIORNALE DI SICILIA
I nodi della regione. I deputati puntano il dito contro la gestione del settore: «Nominati soggetti senza competenza in uffici cruciali, forse per poterli condizionare»
Roma accusa la Sicilia: illegalità nei rifiuti
La Camera approva la relazione della commissione Ecomafia: «Pochi controlli, appalti irregolari e rischio infiltrazioni»
Giacinto Pipitone
Nel sistema dei rifiuti in Sicilia c'è «una illegalità diffusa» ed è «il vero ostacolo alla risoluzione dei problemi». Qui, nell'Isola, aziende rimaste coinvolte in Mafia Capitale e altre grandi inchieste nazionali continuano ad aggiudicarsi appalti milionari sfruttando la carenza di controlli della Regione e gli ampi spazi che ciò lascia alla corruzione. La Camera ha approvato la relazione della commissione parlamentare Ecomafia: 362 pagine in cui si citano autorizzazioni irregolari ai principali impianti di smaltimento, gare celebrate scavalcando le previsioni di legge, nomine di dirigenti privi delle competenze in settori strategici della Regione e assenza di controlli. La commissione - i relatori sono Alessandro Bratti, Stella Bianchi e Renata Polverini - ha visionato gli appalti più pesanti degli ultimi anni: valgono 100 milioni e prevedono la realizzazione di tre piattaforme integrate a Gela, Messina ed Enna (vi si trovano cioè discariche e altri impianti). Ebbene, secondo i parlamentari «le procedure di gara sono state avviate in deroga all'obbligo di farle svolgere alla stazione appaltante regionale». Una procedura che - si legge nelle carte - sarebbe stata applicata in forza di poteri commissariali anche se tutto ciò non farebbe parte dei poteri di un commissario. La commissione Ecomafie rileva anche che in queste gare «l'aggiudicazione è stata fatta da commissioni composte anche da soggetti estranei all'amministrazione pubblica». Quali sono i rischi di una gara fatta derogando alle regole ordinarie sugli appalti? La commissione cita il caso di uno degli impianti di trattamento realizzati a Bellolampo: «Tra le imprese che si sono aggiudicate la gara in deroga indetta nel 2013 vi è anche la Sogeri, le cui quote sociali sono state sequestrate nell'ambito dell'operazione Mafia Capitale anche per la gara di Bellolampo ». Ieri non è stato possibile ottenere una replica dagli interessati. Esempi di infiltrazioni che sono molto frequenti. La relazione segnala anche il caso della Aimeri ambiente che «controllata dalla Biancamano svolge la propria attività nel settore della raccolta a Catania, Enna e Palermo ». La società lavora anche in altre città italiane e in Liguria è stata coinvolta una inchiesta - segnala la commissione - per corruzione. E pure la società Tirrenoambiente, che controlla la discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, è stata sfiorata da inchieste: attraverso vari incroci azionari risulta far parte «della galassia dell'imprenditore Manlio Cerroni, coinvolto in inchieste giudiziarie nel Lazio». La commissione Ecomafie mostra stupore per «la ricorrenza delle medesime società in diverse inchieste e ciononostante la loro perdurante operatività nel settore». Da qui la proposta di «provvedimenti interdittivi nei confronti delle società in modo da inibire la perdurante operatività nel settore». La commissione segnala anche altre anomalie in Sicilia, a cominciare dalle cosiddette white list: «Vi sono casi di società che, ai fini del rilascio di provvedimenti autorizzatori, hanno sottoscritto patti di integrità con la Regione ma che non risultano iscritte alla white list della competente prefettura. Conseguentemente, in tali situazioni risulta elusa l'attività di controllo operato dalle prefetture in materia di prevenzione del fenomeno mafioso». Va detto anche che gli stessi prefetti hanno segnalato alla commissione che «non vi è il tempo di effettuare gli approfondimenti necessari per valutare l'iscrivibilità o meno di un'impresa nella white list e, nonostante le possibili incertezze, le imprese hanno titolo per operare per il fatto stesso di esservi iscritte». I mancati controlli da parte della Regione costituiscono il capitolo centrale della relazione sulle criticità del sistema dei rifiuti: «La vecchia vicenda dei quattro termovalorizzatori e la verifica delle autorizzazioni per le discariche private non solo mostrano quanto i controlli regionali siano stati inesistenti ma dà prova di quanto alla Regione sia ramificata la corruzione». Di più, la commissione segnala come alla Regione sia stato scelto di mettere al posto giusto le persone meno adatte: «In diversi casi le nomine in posti cruciali, decisionali e/o di controllo, sono state effettuate senza tenere in alcun conto le competenze e le professionalità, sulla base di logiche evidentemente estranee al buon andamento della pubblica amministrazione. E la nomina di un soggetto privo di competenze in un ufficio cruciale della Regione può ricondursi o all'incompetenza di chi effettua la nomina, fatto questo gravissimo, o peggio ancora alla sua mala fede, potendo più facilmente essere condizionato». La relazione segnala che fra le principali criticità che hanno dato vita a un'emergenza che va avanti ininterrottamente dal 1999 c'è «l'incapacità della Regione di predisporre la programmazione del ciclo integrato e di portare avanti qualunque approccio pianificatorio procedendo invece con misure straordinarie ed emergenziali». E ricorda, la commissione Ecomafie, che «sul mancato aggiornamento del piano dei rifiuti è in corso una indagine della Procura di Palermo». E anche i più recenti provvedimenti messi a punto da Crocetta da giugno in poi sono «una sorta di libro dei sogni che non si trasforma mai in realtà perchè si chiede di fare in sei mesi quello che non si è riusciti a fare in diversi anni». La conclusione della commissione Ecomafie è che «prima ancora che l'ambiente, ad essere inquinato è l'intero sistema di gestione dei rifiuti nella Regione».
Ex Provincia
Ripresa attività dell'ufficio gare
E' ripresa l'attività dell'Ufficio Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. La Commissione di gara, presieduta dal Direttore del Settore dr. Fabrizio Caruana, dopo aver esaminato le offerte delle 83 imprese partecipanti, ha aggiudicato provvisoriamente l'appalto all'impresa "Nuovi Lavori di Salvino Antinoro" con sede a Casteltermini che ha offerto il ribasso del 18,5232% sull'importo di 43.000 euro più Iva. (*PAPI*)
Progetto «Alternanza scuola - lavoro»
Oggi l'intervento di Francesco Pira
Continua il progetto di alternanza scuola lavoro con il Liceo Classico "Empedocle" di Agrigento. Ieri hanno relazionato i giornalisti Angelo Palillo e Annamaria Martorana, la farmacista Floriana Russo e la grafologa forense Maria Giovanna Russo (nella foto). Oggi sono previsti gli interventi del sociologo Francesco Pira che affronterà il tema: "I nuovi giornalismi nell'era dei social network, della fumettista Daniela Vetro che parlerà di: " Comic strip: il fumetto come forma di comunicazione artistica e di massa" e del fotografo Calogero Montana Lampo. (*LOG*)
Licata
L'Arpa monitora la qualità dell'aria
Mariageazia Cimino e Tony Licata di Cittadinanzattiva hanno annunciato che «è stato eseguito il sopralluogo, da parte dei due tecnici dell' Arpa Sicilia, del tecnico comunale e di Cittadinanzattiva, per l' individuazione dei siti dove collocare la stazione mobile di rilevamento della qualità dell'aria a Licata. I siti sono stati individuati - aggiunge Cittadinanzattiva - all'interno dell'area di pertinenza della scuola media «Marconi» , in prossimità della strada ad alta incidenza di traffico di via generale Dalla Chiesa, ed il secondo nel piazzale antistante l' ingresso del plesso della scuola «Don Milani» di via Campobello. Verranno tenute in servizio, approssimativamente, per una quindicina di giorni in ogni sito così da poter avere contezza della quantità di particolato e per l'esattezza l'Ipa 10 e 2,5, presente nell'aria che respiriamo, e rendersi conto se è necessario prendere dei provvedimenti o i valori sono nella norma e non serve preoccuparsi più di tanto. Contestualmente si è ancora in attesa delle analisi olfattometriche richieste qualche mese fa per le esagerate esalazioni che provenivano nella zona circostante il depuratore. La richiesta era stata da noi avanzata in primavera, ma per questioni logistiche l'Arpa ha potuto solo adesso provvedere». (*AAU*)
SCRIVOLIBERO
Al Libero Consorzio di Agrigento un
progetto di alternanza scuola lavoro innovativo sulla comunicazione
che parla ai giovani.
Regioni ed Enti Locali0 Continua il
progetto di alternanza scuola lavoro con il Liceo Classico
"Empedocle" di Agrigento.
Questa mattina hanno relazionato i
giornalisti Angelo Palillo e Annamaria Martorana dell'Ufficio
stampa del Libero Consorzio di Agrigento, la farmacista Floriana
Russo che ha parlato di dieta mediterranea e la grafologa forense
Maria Giovanna Russo che è intervenuta sul tema "grafologia e
studio della personalità".
Domani sono previsti gli interventi del
sociologo Francesco Pira che affronterà il tema: "I nuovi
giornalismi nell'era dei social network, della fumettista Daniela
Vetro che parlerà di: "Comic strip: il fumetto come forma di
comunicazione artistica e di massa" e del fotografo Calogero
Montana Lampo.
GdSonline
GIUDICE DI PACE
Incidente all'orto botanico: assolto
ad Agrigento un funzionario dell'ex Provincia
AGRIGENTO. Negli anni scorsi la sua
foto con gli stivali gialli nel giardino della villa di Montaperto
del presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, finì sulle pagine di
tutti i giornali nazionali.
Adesso, il funzionario dell' ex
Provincia di Agrigento, Giovanni Alletto, testimone chiave di quel
processo, ha invece ottenuto l'assoluzione per una vicenda
giudiziaria nella quale era imputato con l' accusa di avere provocato
il ferimento di un uomo nell'area attrezzata "Savochello"
di Cammarata.
In realtà l'accusa a carico dello
stesso D'Orsi, al quale si contestava di avere "utilizzato"
il responsabile del Giardino botanico per mettere a dimora le ormai
famose quaranta palme, non ebbe riscontro al processo: i giudici
hanno assolto D'Orsi da quell'accusa di peculato dando credito alla
versione riferita in aula da Alletto e anche sulla base di un
particolare. «Ero stato convocato per discutere di lavoro.
LIVESICILIA
L'emergenza
Bomba a orologeria precari
I sindaci: "E la cabina di
regia?"
di Salvo Toscano Salvo Toscano
PALERMO - Per risolvere il problema
il governo Crocetta aveva tirato fuori dal cilindro il solito
coniglio, la mitica "cabina di regia". Che insieme ai
fantomatici "tavoli tecnici" è una garanzia per non
uscirne mai. Peccato, infatti, che dopo tre mesi nessuno pare sappia
cosa abbiano fatto i registi. Intanto il tempo scorre e la paura
aumenta per i circa 15mila precari degli enti locali siciliani. E
così una quarantina di sindaci del Messinese hanno scritto a
Crocetta e al presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone per chiedere un
intervento prima che sia troppo tardi. La prima scadenza alle porte è
quella del 30 settembre. Data entro la quale i Comuni dovrebbero
presentare un piano per le stabilizzazioni in assenza del quale
sarebbero impossibili anche le proroghe dei semplici contratti a
termine. Difficile, quasi impossibile viste le condizioni di grande
difficoltà economica in cui versano i Comuni. E così ieri è
scattata la protesta indetta dai sindacati autonomi. Che minacciano
"guerra" se non arriveranno risposte adeguate.
La bomba a orologeria continua a
ticchettare insomma. La fantomatica cabina di regia istituita da
Crocetta per scrivere la parola fine al precariato pubblico degli
enti locali siciliani viene istituita dal governatore con decreto il
16 maggio scorso per insediarsi l'8 giugno. Da allora, a quanto si
apprende, si è riunita due volte. "Ad oggi nessuna concreta
attività è stata ad oggi intrapresa!", scrivono nella nota
congiunta i 44 sindaci del Messinese, che ricordano: "Intanto si
avvicina inesorabilmente, il 30 settembre 2016 quando scadrà il
termine previsto dall'art 27 comma 2 della legge regionale 3/2016 non
considerando che il 31 dicembre 2016 è alle porte, data in cui
scadrà il termine previsto per le così dette. Proroghe. Ancora una
volta i contrattisti e le loro famiglie si ritrovano nel dramma
dell'incertezza! Molti comuni potrebbero chiudere senza l'apporto
di queste persone che spesso sono chiamati a gestire anche ruoli di
responsabilità. Occorre con forza cercare ogni utile soluzione che
porti al superamento del regime delle proroghe, avviando i processi
di stabilizzazione e superando i vincoli assunzionali e finanziari da
parte dello Stato".
Ieri la protesta indetta dai sindacati
autonomi Movimento Giovani Lavoratori e Peps ha avuto adesioni
altissime tra i precari degli enti locali, con l'effetto di bloccare
le attività in molti Comuni, dove i contrattisti sono spesso più
dei dipendenti a tempo indeterminato.
L'idea del governo sembra essere ancora
quella di un passaggio in blocco dei contrattisti alla Resais.
Ipotesi che gli auotnomi contestano. E non solo loro. "Noi
pretendiamo contratti pubblici perché l'esperienza che questi
lavoratori hanno maturato deve essere a disposizione delle
amministrazioni pubbliche - dice Paolo Montera della Cisl Funzione
pubblica -. A quadro normativo invariato si potrebbero stabilizzare
solo mille persone a fronte di un blocco che con asu, precari della
sanità, dei Comuni e delle ex Province conta 23 mila persone".
LA SICILIA
C'è la promessa, ma non i soldi
137 milioni del «Patto per il Sud»
ad oggi hanno il valore di un «pagherò».
Abbiamo aperto lo scatolo del Patto per
il sud e abbiamo scoperto che per la Cattedrale di Agrigento c'è,
più o meno, solo un "pagherò".
Già, perché a netto delle
dichiarazioni trionfalistiche, ciò che è contenuto nella delibera
di Giunta Regionale pubblicata ieri e redatta la scor sa settimana
netta suggestiva ma
inusuale cornice della Valle dei Templi
è sostanzialmente una riproposizione di un film già visto. Qualcosa
che, a conti fatti, è ben ungi dall'essere un assegno circolare ma
appare, semmai, come un buono spesa.
Già perché leggendo ratto del Governo
regionale, dopo una premessa ecumenica ( che dalla fine dell'anno
2010 si è registrata una riproposizione del dissesto complessivo che
interessa il costone sotto stante il Duomo di Agrigento con notevole
incremento del quadro fessurativo sulle strutture e sulla scalinata
del Duomo; che sono stati effettuati studi i cui risultati sono stati
trasferiti agli uffici ed Enti interessati: che le rilevate criticità
necessitano individuazione di interventi ritenuti necessari e delle
relative risorse finanziarie") si indica con chiarezza che si
provvederà a destinare, nell'ambito del Patto per il Sud —
Settore prioritario 4, Ambiente, 37 milioni provenienti dalle
economie derivanti dal l'espletamento dei bandi di gara del Patto,
per l'intervento di mitigazione de dissesto idrogeologico dei costo
ne sottostante I Duomo di Agrigento i vari enti faranno le gare
d'appalto dei circa mille progetti inseriti nel Patto per il Sud e
tutte le somme derivanti dal ribasso d'asta delle offerte dei
partecipanti andranno a costituire il fondo dal quale prelevare
eventualmente le somme per la Cattedrale, i soldi ci sono?
Sicuramente si. Sono disponibili? Non esattamente, o quantomeno non
subito. Del resto non è nulla di nuovo sotto il sole: già quando il
Governo Crocetta venne ad Agrigento*a sventolare de cine di milioni
di euro e progetti avveniristici si parlò della possibilità di
coprire il costo degli interventi con le economie degli appalti per
il dissesto idrogeologico. Come è finita lo sappiamo già. Giova
riportare qui la dichiarazione del ministro Angelino
Alfano: "Abbiamo trovato e messo nel
patto le risorse per non fare crollare la Cattedrale di Agrigento e
consolidare il costone... Finalmente gli agrigentini possono sapere
che se tutto andrà con procedure di efficienza i soldi ci sono e la
questione sì può affrontare e risolvere Amen.
Intanto proprio dalla Giunta regionale
trapela che vi sarebbe stato un passo avanti rispetto al
trasferimento dall'Arta alla Protezione civile delle somme per
bandire il concorso internazionale di idee per il progetto di
consolidamento del costone. Nulla si sa, invece, sul bando per la
messa in sicurezza della Cattedrale, Del resto, c'è tempo.
GIOACCHINO SCHICCHI
LIBERO CONSORZIO
In numerosi istituti scolastici
nuovi corsi studio.
Si amplia ancora l'offerta formativa
delle scuole superiori agrigentine. Il commissario del Libero
consorzio di Agrigento, Renato Barberi, ha infatti con delle
determinazioni approvato diversi nuovi corsi di studi che
riguarderanno diversi istituti del territorio.
Una scelta che si amplia, garantendo a
tutti i giovani maggiore possibilità di confrontarsi con parecchi
indirizzi diversi.
Ecco l'elenco: Liceo scientifico
delle Scienze umane " Politi" di Agrigento: nuovo corso di Liceo
scientifico con opzione Scienze applicate"; Ipia "Archimede" di
Cammarata: presso la sede di Casteltermini, rispetto al corso di
studi del settore Tecnico- tecnologico saranno aperti gli indirizzi
"Meccanica, meccatronica ed energia, articolazione meccanica e
meccatronica" e chimica materiali e biotecnlogie. articolazione
Chimica e materiali;
Presso la sede di Cammarata, invece,
rispetto all'indirizzo di Informatica e telecomunicazioni sarà
aperta l'articolazione Telecomunicazioni, nell'ambito del corso
di studi già esistente; liss Don Michele Arena di Sciacca, indirizzi
Turismo de settore economico dell'Area tecnica; indirizzo
Costruzioni, ambiente e territorio, con articolazione Costruzione.
Ambiente e Territorio; in dirizzo Informatica e Telecomunicazioni con
arti colazione Informatica; liss Pirandello" di Bivona, per i
corsi serali due nuovi indirizzi: Enogastronomia ed ospitalità
alberghiera e pasticceria e Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo
rurale.
G.SCH.
L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL
LIBERO CONSORZIO FRA COMUNI. Ecco chi avrà più "peso".
EX PROVINCE E VOTO PONDERATO.
I Comuni della cosiddetta fascia
media potrebbero risultare determinanti.
La partita per la Presidenza dell'ex
Provincia potrebbe non essere semplice da condurre e, soprattutto, un
peso essenziale nel determinare gli equilibri potrebbero averlo
comuni di medie dimensioni. In primis sulla data delle elezioni, a
smuovere le acque è lo stesso ente che sul proprio periodico
"Agrigento, Nuove Ipotesi" tenta, di dare un'idea di uno dei
concetti più complessi di queste elezioni: il cosiddetto voto
ponderato". Com'è noto, infatti, a votare saranno sindaci e
consiglieri comunali, ma ben lungi del principio del principio "uno
vale uno", ogni voto risponderà in termini di valore ad un calcolo
che tiene conto, tra le altre cose,della popolazione del comune. E
qui cominciano i problemi. Quali dati prendere in considerazione? Se
nella legge si parla infatti di una generica popolazione legale",
da mettere in proporzione rispetto al totale dei resi denti della
provincia, bisogna capire se bisognerà calcolare la
rappresentatività in base al numero attuale di resi denti (questo il
parametro preso in considerazione dai giornalisti del Provincia nel
fare i conti) o a quelli risultanti, ad esempio, dall'ultimo
censimento. Del resto questo è un para metro essenziale, dato che
per ricava re il peso" de! voto i comuni vengono distinti in fasce.
Stando sempre ai re sidenti 2016, 5 centri si trovano nella fascia
più alta, quella cioè fino a 100.000 abitanti (Agrigento, Sciacca,
Licata,Canicatti e Favara),i cui sindaci e consiglieri avranno un
potere di voto di 245,000. Seguono, con un valore di 210,000 i comuni
fino a30mila abitanti, ovvero Palma, Ribera, Porto Empedocle,
Raffadali, Menfi, Ravanusa e Campobello. E qui va fatta una prima
premessa. Si perché se i primi 5 hanno 31 votanti tranne Favara e
Canicattì, che si fermano a quota 25 in quanto nuove amministrazioni
quindi oggetto della nuova riduzione dei consiglieri comunali, come
Porto Empedocle e un indice più alto (che arriverebbe fino al
46,465% del totale dei residenti dell'Agrigentino) la legge, per
evitare la dittatura dei grandi comuni ha in fatti imposto che se la
percentuale è superiore al 35% va ricondotto a questa soglia,
spalmando poi sulle altre fasce demografiche sempre in pro porzione
alla oro popolazione. A beneficiare di più, quindi, sono comuni
della seconda fascia che oggi sono quasi il doppio dei grandi comuni
e soprattutto hanno un indice non così dissimile — e comunque
destinato a salire -. li loro peso, quindi, io questo contesto
potrebbe essere determina re per individuare il nuovo presidente. Le
variabili in ballo, comunque. so no tante, dato che per ogni centro
bi sogna capire i numeri delle maggioranze o l'eventuale
penetrazione dei singoli partiti, e la loro capacità di raccogliere
consenso.
Le altre fasce di popolazione,
comunque, riguardano i comuni fino a 10mila abitanti (Aragona,
Racalmuto, Casteltermini, San Giovanni Gemini, Naro, Lampedusa e
Linosa, Santa Margherita Belice, Cammarata, Sambuca di Sicilia e
Grotte), che hanno un indice di voto di l20 e i restanti che scendono
fino a quota 111,000. Saranno marginali? Anche qui non è detto,
Dipende da quali equilibri si riusciranno a mettere in campo sulle
alleanze.
Gioacchino Schicchi