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Rassegna stampa del 5 ottobre 2016

 

Giornale di Sicilia

Rifiuti. Le compostiere per smaltire l'organico saranno sistemate nelle isole ecologiche
Raccolta differenziata, nuovi impianti
E per i Comuni ritorna l'ecotassa

Palermo
La Regione accelera sulla raccolta differenziata. Pronti finanziamenti per nuovi impianti e una nuova legge che incentiva o sanziona chi non sceglie questa forma di smaltimento. L'assessore Vania Contrafatto ha avviato la pubblicazione dei bandi per il finanziamento delle compostiere di comunità. I bandi saranno messi a punto dal direttore Maurizio Pirillo a cui l'assessore ha formalizzato un atto di indirizzo. Le compostiere di comunità sono impianti di primo livello per trattare e smaltire la parte umida dei rifiuti. Vanno installati nei centri comunali  di raccolta o nelle isole ecologiche. Potendo servire fino a 3 mila utenti, sono ideali per i piccoli Comuni e le isole minori. «La Sicilia deve ridurre, in tempi celeri, la quantità di rifiuti prodotta e portata negli impianti -ha detto l'assessore Contrafatto -. Un obiettivo raggiungibile incentivando la raccolta differenziata e aiutando i Comuni a dotarsi di compostiere che costano molto meno dei classici impianti e non hanno bisogno di autorizzazioni integrate ambientali, oltre al fatto che una volta acquistate sono immediatamente attivabili. La programmazione europea 2014-2020 prevede una specifica linea di finanziamento per queste compostiere che trattano l'umido, che rappresenta il 35% del rifiuto e la parte più problematica da gestire perché potenzialmente inquinante. La nostra Regione sconta grossi ritardi nella costruzione degli impianti di compostaggio, ecco perché le compostiere di comunità possono rappresentare una soluzione efficace e a brevissimo termine». L'obiettivo finale è sempre quello di ridurre la quantità di rifiuti da portare in discarica. E ha lo stesso scopo l'introduzione della eco-tassa o eco-incentivo. È la riproposizione di una misura che era stata varata con la Finanziaria di febbraio e poi impugnata dallo Stato. Ieri l'assessore Contrafatto ha riportato il testo in commissione Bilancio ottenendone la riapprovazione, con correttivi che dovrebbero mettere al riparo da nuove impugnative. Funzionerà in modo da premiare i Comuni che differenziano e penalizzare economicamente quelli che restano indietro in questo settore: «Nel triennio 2017/2019 - ha spiegato Vincenzo Vinciullo, presidente della commissione - si applica una decurtazione del 30% del tributo speciale per quei Comuni che realizzano un incremento su base annua almeno pari a 10 punti percentuali della raccolta differenziata, oppure una decurtazione del 40% per quei Comuni che realizzano un incremento su base annua almeno pari al 15 percento». Muove i primi passi anche la riforma degli Ato, che però ieri in commissione Ambiente è stata molto criticata da Legambiente: «La Sicilia avrebbe già una buona legge, purtroppo inapplicata. E mentre l'Ars discute di rinnovarla, il governo Crocetta va avanti sulla strada di discariche e inceneritorii: un'impostazione culturale e organizzativa vecchia e superata» ha detto Gianfranco Zanna. Gia. Pi.

I nodi della sicilia
Resta da risolvere il problema delle ore di lavoro e dei compensi. ma i sindacati bocciano il progetto
Precari dei Comuni, via al piano-Crocetta,
prima le proroghe poi il posto fisso

Il presidente: «I 16mila verranno assunti dalla Resais» - Gli addetti degli enti locali costeranno 190 milioni l'anno
Giacinto Pipitone
Palermo
Si partirà con nuove proroghe, all'inizio del 2017. Alla stabilizzazione si  arriverà gradualmente trasferendo tutti i 16 mila precari dei Comuni alla Resais. Il tutto costerà 190 milioni all'anno, che la Regione è pronta a mettere sul piatto già con la prossima Finanziaria. Il piano per i contrattisti degli enti locali ha compiuto il primo passo in giunta, lunedì sera. Restano sul tappeto alcuni problemi giuridici e la contrarietà di fondo dei principali sindacati.  Crocetta ha rotto gli indugi: «L'unica soluzione possibile per i precari è il trasferimento alla Resais. Il piano del governo è solo questo, non ci sono alternative. Stiamo lavorando per superare alcuni problemi legati alla contrattualizzazione di questo personale ». I problemi sul tipo di contratto che la Resais (agenzia regionale che oggi funziona come contenitore di personale di enti chiusi) potrà siglare è emerso durante una serie di incontri fra l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, e i rappresentanti del Movimento Giovani Lavoratori. E anche durante una serie di audizioni dell'assessore agli Enti locali, Luisa Lantieri, in commissione Affari istituzionali all'Ars. Una volta assunti alla Resais i circa 16 mila precari dovrebbero poi essere utilizzati grazie alla mobilità dai Comuni in base alle esigenze. Ma i leader di Mgl, sigla autonoma maggiormente rappresentativa, hanno segnalato a Baccei che in questo modo «se il rapporto a tempo indeterminato viene a instaurarsi con la Resais ci troveremo di fronte a del lavoro somministrato, quindi non funzionale all'ente se non per categorie a basso profilo professionale. Le categorie C e D, le più alte, non avrebbero titolarità di firma. E a quel punto per quali ragioni un'amministrazione dovrebbe avanzare richiestadi un istruttore, di un vigile urbano o altro se questo non può esercitare al meglio le proprie competenze? ». Sono ostacoli che gli assessorati all'Economia e alla Funzione pubblica stanno provando a superare in questi giorni. Sul tappeto c'è anche il problema dei compensi: l'assunzione potrebbe a 18 o 24 ore settimanali e ciò ovviamente condiziona l'importo finale della busta paga. In realtà il parametro per sciogliere questo dubbio è legato ai finanziamenti. Baccei sta lavorando alla norma da inserire in Finanziaria e che avrà una copetura economica di circa 190 milioni all'anno, tanti quanti ne sono stati spesi negli ultimi anni. Per il 2017 i fondi ci sono restano da trovare quelli per i due anni successivi, visto che il bilancio impone una programmazione almeno triennale. Infine bisognerà scegliere la formula societaria  er trasformare la Resais e permetterle di accogliere questo personale: sista lavorando su una società consortile (che si muove in modo più simile a un privato) o un ente più propriamente pubblico. Crocetta ha chiesto a Baccei di portare in giunta la Finanziaria con le norme sui precari entro fine ottobre «in modo da riuscire ad approvare la legge entro fine dicembre», cioè prima della scadenza dei contratti dei precari. Se non si riuscirà a rispettare questo termine la giunta dovrà portare la norma sui precari in aula a dicembre autonomamente e nel frattempo prevedere le proroghe. Anche se, va detto, è prevedibile che le proroghe arrivino in ogni caso perchè, ha fatto sapere Baccei, difficilmente si riuscirà a trasferire tutti i 15 mila precari in breve tempo. Sarà necessaria una fase di assestamento, che si svilupperà inevitabilmente durante la campagna elettorale per Amministrative e Regionali. Il piano che Crocetta sta elaborando non convince neppure i sindacati confederali. La Cisl, con Mimmo Milazzo e Gigi Caracausi, parla di «piano fantasma e proposta virtuale che non ci piace. Suscita perplessità l'eventuale trasferimento alla Resais, ventilato dall'assessore Lantieri, dei precari di Regione ed enti locali. Anche perché non si capisce bene come il governo intenda procedere al trasferimento».

Joppolo Giancaxio. Il direttore regionale dell'associazione ambientalista Claudia Casa chiede chiarimenti al sindaco, alla Regione, all'Arpa e all'Asp di Agrigento
Puzza dal compostaggio, proteste
dei cittadini e da Legambiente

«L'impianto di compostaggio di Joppolo Giancaxio, continua ad arrecare disturbi olfattivi che non possono più essere tollerati dalla gente». Lo dice il direttore regionale di Legambiente Sicilia Claudia Casa facendosi in qualche modo portavoce delle proteste dei cittadini di Joppolo che risiedono nella zona che viene interessata dai cattivi odori che arrivano dall'impianto stesso trattandosi di rifiuti umidi e dunque, per definizione, «puzzolenti ». «La puzza riconducibile all'attività  svolta da questo impianto - sostiene ancora l'ambintalista - è percepibile in un raggio di parecchi chilometri,  che abbraccia le zone industriali diAragona, Favara ed Agrigento e rende   conseguentemente irrespirabile anche l'aria circostante l'ospedale San Giovanni di Dio. Ribadiamo, in questa sede, di essere assolutamente favorevoli alla realizzazione ed alla messa in funzione dell'impiantistica che necessita per creare finalmente, anche in Sicilia, anche in provincia di Agrigento, il ciclo virtuoso dei rifiuti fondato sul  ecupero ed il riutilizzo delle materie. E sappiamo che in questo ciclo virtuoso l'industria del compostaggio è di basilare importanza, soprattutto per diminuire il peso dei rifiuti da conferire in discarica. Ma poiché è noto che gli impianti di compostaggio emettono odori molesti viene prescritto che la loro attività si  svolga in luoghi chiusi e con obbligo di convogliamento delle emissioni ad un sistema di contenimento che è costituito fondamentalmente da biofiltri». Per Legambiente in sostanza, visti i risultati nulli in termini di contenimento del disturbo olfattivo, bisognerebbe  chiedersi cosa avvenga realmente durante le fasi di lavorazioni poste in essere giornalmente dall'azienda, se il sistema di contenimento è adeguato al processo industriale in sé e soprattutto ai quantitativi ed alla qualità dei rifiuti che l'impianto recepisce. «A tutte queste domande - conclude la Casa- occorre che a dare risposta non siano le semplici rassicurazioni provenienti dai titolari dell'impianto, che dichiarano ad ogni  piè sospinto di avere tutte le carte in regola e di avere adottato tutte le precauzioni del caso, smentiti però dai fatti. Le risposte devono darle le istituzioni e gli organi preposti che sono il sindaco di Joppolo Giancaxio, l'assessorato regionale Territorio e Ambiente e quindi l'Arpa, come pure l'ASP di Agrigento e l'Ufficio Ambiente del Libero consorzio». 

Agrigentoweb
Progetto scuola lavoro all'ex Provincia: gli studenti del "Politi" si calano nella concretezza e praticità del mondo del lavoro Il Libero Consorzio come le vecchie botteghe artigiane dove i giovani andavano per imparare un mestiere.
Nasce, così, un nuovo progetto di alternanza scuola lavoro per otto studenti del Liceo Scientifico e delle Scienze Umane "R. Politi" di Agrigento impegnati nel settore Urp e Stampa dell'ex Provincia Regionale.
In questo modo gli studenti Serena Butticè, Giovanna Calandrino, Susy Fiore, Chiara Corazzini, Sara La Mantia, Gloria Gaziano, Veronica Amoroso e Miriam D'Amico escono dall'astratta teoria della scuola per calarsi nella concretezza e praticità del mondo del lavoro.
Il progetto, infatti, si sviluppa nel chiosco informativo di Porta di Ponte del Comune di Agrigento (gestito, appunto, dal personale dell'ex Provincia) e nell'Ufficio Relazioni con il pubblico di Piazza Aldo Moro.
Gli studenti accolgono, indirizzano e consigliano i numerosi turisti e visitatori, che in questo primo scorcio di autunno affollano ancora Agrigento, Girgenti e la Valle dei Templi, verso le principali mete storico monumentali e paesaggistiche del territorio. Un servizio che le giovani liceali svolgono con serietà, professionalità e competenza.
Il progetto di alternanza Scuola Lavoro è, infatti, finalizzato ad arricchire la formazione acquisita dagli studenti nei percorsi scolastici, favorire l'orientamento dei giovani per valorizzare le vocazioni personali e realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche con il mondo del lavoro.
Un progetto ambizioso, quindi, che scaturisce dall'esigenza di attuare, in linea con le direttive della legge sulla "buona scuola" percorsi di alternanza "scuola - lavoro", come occasione di crescita formativa per gli studenti e di incontro tra l'offerta nel profilo in uscita dello studente e la domanda proveniente dalle realtà economiche del territorio.

LA SICILIA

TURISMO. Il Consiglio comunale delibera l'approvazione del tributo da fare pagare ai visitatori della città.
La tassa di stazionamento è una realtà
COME E DOVE? Versamento postale o bancario per pagare. Due le zone di sosta vigilate.
Tassa di stazionamento, la montagna ha partorito il topolino. Già, per ché dopo due anni dall'approvazione della deliberà in Consiglio ìòinu nate il Comune è si riuscito a rende re operativa la tassa, ma dovendone rivedere profondamente la "mission" e andando, anche, fuori da quanto deliberato dall'Aula senza che però i consiglieri siano stati interpellati. Ma andiamo con ordine.
Nella mattinata di ieri il dirigente delle attività produttive ha infatti pubblicato una determina che rendeva operativa di fatto la tassa, dopo due annidi sostanziale silenzio, superando uno dei principali problemi individuati rispetto all'applicazione della tassa: incassare le somme previste.
Nel primo testo approvato dall'Aula, infatti, era prevista la creazione di un check-in turistico in piazzale ex-Saiseb, da corredare di bus navetta che avrebbero dovuto portare i cittadini in centro storico. Qui i bus turistici avrebbero dovuto pagare il dovuto e attendere il ritorno dei passeggeri. Un hub vero e proprio per la creazione del quale però sarebbe stato necessario un investimento economico seppur marginale. Così per risolvere problemi digestione che, fino ad oggi, hanno praticamente immobilizzato la vicenda, si è scavalcato il punto "al li- ne di semplificare, snellire cd agevolare le modalità di pagamento della tassa di stazionamento degli stessi da parte degli operatori del settore trasporti turistici e la relativa riscossione da parte dell'Ente". Come? Semplicemente prevedendo che i vettori possano pagare esclusivamente in modo anticipato con versamento sul conto corrente postale o tramite bonifico bancario al Comune. Sarà infatti poi la ricevuta dell'avvenuto versamento a far fede. Così alla Polizia municipale (che sarà dotata di altri due uomini dedicati ad hoc) spetterà il compito di battere al tappeto tutti i bus per verificare il rispetto delle regole. Dopo una prima fase di tolleranza ed in formazione, la sanzione prevista sarà di 100 euro, Le tariffe, invece, sono di 60 euro per i minibus e di 90 euro per i bus più grandi. Due come era già previsto nel regolamento votato dal Consiglio comunale, i punti di sosta: uno in piazza La Malfa, in adiacenza di Villa Genuardi (sarà verosimilmente eliminato il cartello di divieto di sosta per i bus) e Cugno Vela, struttura di strutta, abbandonata da anni e della quale il Municipio non è ancora formalmente venuta in possesso dopo la decisione del Parco archeologico di restituirla ai precedenti proprietari. Confermata, invece, la possibilità di agevolazioni se prenotazioni verso ristoranti, alberghi, musei e strutture ricettive. La delibera proprio per informare gli addetti ai lavori, è stata inviata a 1800 tour operator italiani e siciliani. Le stime di incasso realizzate un paio di anni fa dalla commissione Bilancio del Consiglio comunale, parlavano di non meno di 400mila euro potenzialmente ricavabili in un anno.
G.SCH.

SANTO STEFANO QUISQUINA
Il Consiglio comunale: "No all'uscita dal Parco".
Il Consiglio comunale di Santo Stefano Quisquina, convocato dai presidente Enzo Greco Lucchina, ha respinto l'ordine del giorno presentato dal vice presidente Massimo Messina che proponeva di richiedere all'assessorato regionale al Territorio e Ambiente la riperimetrazione dell'area del Parco dei Monti Strani per esclusione del territorio di Santo Stefano Quisquina perchè tanti cittadini hanno contestato l'inclusione nell'area del Parco tante aree prive di pregio ambientale e il notevole ritardo dell'avvio della gestione di un ente nato nel 2010 e istituito nel 2014. Dove va essere uno strumento di sviluppo — è stato detto — si è tra- sformato in un ulteriore vincolo sul territorio. Alla seduta straordinaria ed aperta erano presenti anche il commissario e il direttore del Parco, rispettivamente Giacomo Sala e Francesco Gendusa.
I responsabili dell'ente hanno rappresentato che gran parte degli effettivi divieti sono imputabili ai vincoli preesistenti all'istituzione del Parco, quali il vincolo-paesaggistico, idrogeologico e i vincoli connessi alla presenza della Riserva Naturale Orientata di Monte Cammarata e del SIC Natura 2000".
Il commissario ha dato noti zia di avere approvato nel luglio 2016 lo statuto e il regolamento del Parco, di avere predi sposto il primo bilancio del Parco, la cui approvazione è prevista per oggi e si è impegnato di inserire gli interventi nella programmazione - comunitaria 2014-2020, con la riperimetrazione ed esclusione delle aree a vocazione agricola.
ENZO MINlO

IERI IL VERTICE
Per precari Enti locali
forse nuova collocazione.
DANIELE DITTA
PALERMO. Far transitare i precari degli enti locali in un soggetto giuridico di diritto pubblico È questa la soluzione emersa ieri a termine del vertice tra i sindacati e 'assessore all'Economia, Alessandro Baccei. Rispetto all'ipotesi Resais spa a totale partecipazione della Regione, e quindi di natura privatistica, cambierebbe tutto. L'operazione non è delle più semplici, per ché serve l da Roma. Di fronte però c'è il baratro: a fine dicembre. senza una deroga dei Parlamento nazionale, non potranno essere prorogati i con tratti dei lavoratori, Comunque vada, c'è un passaggio da fare con governo centrale e Parlamento per verificare la fattibili t di questa soluzione, che "ricalcherebbe" l'idea dell'Agenzia dei precari avanzata mesi addietro dal sottosegretario a one. Dopodiché sérvirebbe una legge regionale ad hoc. I sindacati non si sbilanciano anche se intravedono nella proposta di Baccei un passo in avanti. Quale sia la formula giusta non è ancora chiaro. cosi come va scacciato lo spettro di un nuovo carrozzone, Da quanto si apprende, potrebbe essere cambiata la natura giuridica della Resais oppure creato un soggetto ex novo per assorbire i precari. Che, ma mano che si liberano "caselle" nei Comuni, potrebbero partecipare ai concorsi beneficiando di una riserva di posti. «I precari — ha detto Claudio Barone, segretario regionale della Uil — dovrebbero essere mantenuti nella sfera pubblica». Il che per le parti sociali, che avevano bocciato" a prima versione del governo regionale, sarebbe sinonimo di garanzia. «Tutto va verificato — ha aggiunto Barone —. Come si dice in questi casi: "pagare moneta, vedere cammello"». Il tempo stringe e la sorte dei lavoratori — solo gli Lsu in forza ai Comuni sono quasi 7mil — re sta appesa a un filo. Per segretario della Cisl, Mimmo Milazzo, «ci sono ancora tanti aspetti giuridici da affrontare. Come si configura ad esempio il rapporto di lavoro? Servirebbe una legge regionale ad hoc ma bisogna fare presto e chiudere tutto entro un mese».
Con l'assessore Baccei, i sindacati hanno discusso dell'assestamento di bilancio La situazione più critica è quella delle ex Province, ma sembra esserci una schiarita. Ci sarebbero infatti 22 milioni, più altre risorse per disabili e scuole(in totale 30-32 mln) per chiudere esercizio finanziario 2016.
soldi servirebbero come fondo di compensazione per gli enti in crisi, ovvero le ex Province di Caltanissetta, Enna, Siracusa, Ragusa e in parte Messina.

Turismo in Sicilia.
Nasce la task force contro il sommerso.
PALERMO. Ieri mattina nella sede dell'assessorato regionale al Turismo, si è svolto il tavolo tecnico con le associazioni di categoria per discutere della modifica della legge regionale del 15 settembre 2005 e per individuare il sommerso nel settore alberghiero e combattere l'abusivismo delle strutture extra alberghiere. E' stato individuato un gruppo di lavoro che avrà il compito di approfondite le varie tematiche per elaborare una nuova proposta legislativa che possa coniugare le esigenze del turismo con i servizi del territorio. Hanno partecipato con i dirigenti regionali rappresentanti di Confeserceriti, Assoturismo, Confcommercio Sicilia, Fiavet, Fipe Sicilia, Federalberghi, Associazione Taormina albergatori, Faita.

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