IL FATTO QUOTIDIANO
Agrigento: così si truffano le casse
del Comune. Tra assunzioni fasulle, residenze fittizie e firme false
per intascare i gettoni
Uno era riuscito a farsi assumere
dalla Confartigianato 25 giorni dopo la
sua elezione in consiglio comunale con una stipendio di tutto
rispetto: 3.900 euro al mese, in gran
parte rimborsati dalle casse dell'assise municipale. Due, invece,
producevano documenti con firme fasulle di
colleghi consiglieri per sostituirli durante le riunioni delle
commissioni: in questo modo ottenevano il pagamento dei gettoni in
presenza. Un altro aveva modificato il suo comune di residenza in
modo da incassare il rimborso previsto per
le spese di viaggio ogni volta che doveva partecipare alle riunioni
del consiglio.
Erano quantomeno fantasiosi i metodi
sperimentati da quattro ex consiglieri comunali
di Agrigento per ottenere rimborsi e
gettoni di presenza dal municipio della città siciliana. Sistemi
passati al setaccio nell'indagine sulla Gettonopoli agrigentina,
che adesso hanno portato al sequestro di 50mila euro,
chiesto dai pm Santo Fornasier e Alessandro
Macaluso nell'ambito di un'inchiesta per truffa e
falso. Ma è nel provvedimento firmato dal gipAlessandra
Vella che vengono raccontati i curiosi metodi ideati
dai quattro ex consiglieri per gabbare le casse municipali.
Si comincia con Francesco
Picone e Alfonso Mirotta, eletti
rispettivamente con il Movimento per l'Autonomia e
con Pdlnel 2012. Scrive
il giudice: "Mediante la produzione di atti di delega con
sottoscrizione contraffatta apparentemente riconducibile ad altro
consigliere comunale inducevano in errore il segretario ed il
presidente della Commissione interessata i quali attestavano
falsamente la sua legittimazione a partecipare in qualità di
delegato". Tradotto: i due falsificavano le deleghe per sostituire
alcuni colleghi nelle riunioni delle rispettive commissioni. In
questo modo Picone aveva ottenuto il pagamento di gettoni di presenza
per5.315 euro, mentre il più sobrio Mirotta si era
fermato a quota1.157 euro: anche per loro i pm
avevano chiesto il sequestro dei beni, richiesta non accolta dal gip.
Ha incassato
invece 30.556 euro Antonino
Cicero, eletto in consiglio con Grande Sud,
il partito ormai defunto diGianfranco Micciché.
Cosa fa Cicero subito dopo la sua entrata nell'assiste cittadina di
Agrigento? Ma ovviamente lascia la città dov'è nato e dove è
stato eletto, trasferendo la propria residenza aPalermo,
dove lavora alle dipendenze della Regione Siciliana.
Problema: gli investigatori della guardia di finanza non riescono a
trovare alcun contratto d'affitto o di fornitura elettrica e idrica
intestato a Cicero nel comune di Palermo, la cui famiglia vive e
continua vivere ad Agrigento. E infatti, scrive sempre il gip, "dalla
localizzazione della cella agganciata dal cellulare al momento di
effettuazione della prima e dell'ultima chiamata per ogni singola
giornata, è risultato che nella maggior parte dei casi in cui Cicero
ha avanzato richiesta di rimborso per spese di viaggio, in
realtà questi ha pernottato ad Agrigento". Dunque per
i 173 rimborsi chiesti dall'ex
consigliere per pagarsi le spese di viaggio, in 154 casi
(l'89 percento) non si registra nessun suo spostamento da Palermo
ad Agrigento e viceversa. Ma non è finita qui. Perché la storia più
curiosa contenuta nell'ordinanza del gip Vella è forse quella
di Alfonso Vassallo, fortunatissimo consigliere
eletto dal Mpa. In cosa consiste la buona sorte dell'ex consigliere
autonomista? Intanto dal fatto che 25 giorni dopo
la sua elezione viene assunto come segretario della Cgia di
Agrigento da Francesco Giambrone, presidente
dello stesso ente, a sua volta coinvolto nell'indagine. E poi dal
fatto che il suo contratto d'assunzione è praticamente
dorato: 3.900 euro al mese, più del
doppio dei suoi predecessori, nonostante le casse della
Confartigianato fossero in quel momento "sofferenti, tanto da
comportare difficoltà nel corrispondere le retribuzioni ai
dipendenti".
Poco importa, però, perché gran parte
dello stipendio del segretario/consigliere comunale veniva
coperto dal bilancio del comune di Agrigento. In che modo?
Grazie ad una legge regionale che dispone il rimborso della paga al
datore di lavoro dei dipendenti eletti in consiglio per ogni giorno
di permesso dovuto a impegni istituzionali. E in effetti di impegni
dovuti al suo ruolo di consigliere Vassallo ne ha avuti
parecchi, dato che ha lavorato per la Confartigianato solo 44 giorni
nel 2012, 46 nel 2013, e appena 22nel
2014: sono gli unici casi in cui il suo stipendio è di pertinenza
della Cgia. In tutti gli altri giorni era il comune di Agrigento a
pagarlo, e lo pagava due volte: una per il lavoro da consigliere e
un'altra per quello da segretario della Cgia. Un escamotage che,
secondo l'accusa, "procurava un ingiusto profitto al Vassallo
pari a102.962 euro complessivi".
Curioso poi che prima di essere
eletto in consiglio e quindi assunto alla Cgia come
segretario, Vassallo potesse vantare in
curriculum solo uno stage semestrale, sempre alle dipendenze della
Confartigianato di Agrigento, che per giunta non era aveva neanche
completato. Il motivo? "Un'incomprensione che ci fu in un
primo momento", mette a verbale. Una dinamica quantomeno curiosa:
in pratica lo stesso ente che lo aveva bocciato come stagista lo
assume poco dopo promuovendolo dirigente a 3.900 euro al mese. Come
dire: dai tempi di Pirandello sarà anche passato quasi un secolo, ma
ad Agrigento evidentemente non hanno certo perso il gusto per
i aradossi.
Solo che adesso li rimborsa il comune.
Giornale di Sicilia
Palazzo di giustizia. Ieri mattina si è svolta la cerimonia d'insediamento del nuovo procuratore. Presente anche il Pg Scarpinato, che ha ricostruito la sua carriera
Il saluto delle autorità per il cambio di guardia
«Patronaggio lascerà il segno»
«Luigi Patronaggio oltre a una competenza eccellente ha una tempra caratteriale fuori dal comune, ha fatto il meglio in ogni posto dove ha lavorato. Questo di oggi non è solo un avvicendamento al vertice ella Procura della Repubblica, Patronaggio qui lascerà il segno». Così Roberto Scarpinato, procuratore generale di Palermo, ufficio dove Patronaggio ha lavorato fino a due giorni fa come sostituto, presenta il nuovo capo dell'ufficio inquirente agrigentino. La cerimonia di insediamento del successore di Renato Di Natale, andato in pensione a settembre, è iniziata poco dopo le 11, come da protocollo. Innanzitutto il verbale che sancisce la "immissione in possesso delle funzioni". L'udienza formale è stata tenuta davanti al collegio presieduto da Pietro Falcone, presidente del tribunale di Agrigento, con a latere iancarlo Caruso e Maria Alessandra Tedde. Patronaggio si alza in piedi, si avvicina al banco dei giudici e mette la firma che sancisce formalmente il suo ritorno dopo otto anni al tribunale di Agrigento dove ha scritto pagine di storia della giustizia che sono state ricordate nei vari interventi. A salutarlo, prima degli altri, è stato Falcone che ha ricordato come il loro percorso professionale si sia spesso incrociato. «Prima ancora che a Palermo - ha detto il presidente del tribunale di Agrigento - ci siamo incrociati quando io ero al vertice del tribunale di Nicosia e lui a capo della Procura di Mistretta. Ha svolto le funzioni di giudice in maniera ottimale, sono sicuro che anche alla luce di questa sua esperienza significativa saprà fare lo stesso da procuratore della Repubblica». Poi è stata la volta di Scarpinato che ha delineato la sua biografia sottolineando che «in ogni sua esperienza professionale ha saputo tirare fuori il meglio raggiungendo risultati impensabili ». Scarpinato parte dall'esperienza, risalente a circa venticinque anni fa, alla Procura di Palermo. «Era uno dei periodi più tragici della Sicilia e lui ha gestito il processo per l'omicidio di padre Puglisi. Ebbe inoltre l'intui zione che alle nozze di Vernengo ci sarebbe stato fra gli invitati il latitante Totò Riina. L'alber - go fu cinturato dalle forze dell'ordine anche se il blitz fu annullato». Scarpinato ripercorre poi la sua esperienza a capo della Procura di Mistretta, territorio mai particolarmente delicato sul piano giudiziario. «Riuscì anche lì a concludere un'inchiesta di cui parlò tutta Italia su un complesso sistema di riciclaggio di pale meccaniche». Infine la sua attività alla procura generale di Palermo «dove ha sostenuto l'accusa nei processi per mafia a Dell'Utri e Cuffaro. Ho cercato di valorizzarlo perché la sua tempra caratteriale è fuori dal comune. Patronaggio lascerà in segno anche in questa sua nuova veste». Poche parole da parte del suo nuovo vice, il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, che nei prossimi mesi lascerà l'incarico per il sopraggiunto limite degli otto anni previsti dalla legge Mastella. «Ci conosciamo da ventitrè anni anche se il tempo sembra essere passato solo per me, - scherza Fonzo - fra noi c'è grande stima e amicizia. Ad Agrigento troverà una squadra efficiente, competente e professionale». Così' il procuratore generale di Caltanissetta, Sergio Lari, che ribadisce il concetto espresso da Falcone. «La sua esperienza da giudicante gli servirà tanto, soprattutto in una terra dove Cosa Nostra e la stidda sono molto forti». In rappresentanza dell'avvocatura sono intervenuti anche il presidente dell'Ordine Vincenzo Avanzato, il presidente delle Camere civili Antonio Maria Cremona e il consigliere nazionale forense Antonino Gaziano che ha ricordato l'esperienza comune del maxi processo Akragas che è stato presieduto da Patronaggio. «Fu un processo complicatissimo dove si sono moltiplicate questioni procedurali difficili. Nonostante tutto fu definito in tempi rapidi, con grande serenità e senza clamori. Quell'esperienza rende l'idea dello spessore professionale del nuovo procuratore». Gaziano ha concluso il suo intervento «rivolgendo un pensiero commosso al pm della Dda Luca Crescente che istruì que processo». (*GECA*)
Montevago
Parte il progetto «Paese albergo»
Avviato l'iter del progetto per il "Paese Albergo" nella città termale belicina. Lo ha annunciato il sindaco Margherita La Rocca Ruvolo durante la Sagra del Vino 2016. Il "Paese albergo" è una forma di ricettività sostenibile che propone una gestione collettiva dei posti letto sul territorio comunale affittando case, appartamenti e alloggi che altrimenti rimarrebbero abbandonati. «L'accoglienza dei turisti - ha spiegato il primo cittadino - non si limiterà solamente al suo alloggiamento in comode camere, ma si cercherà di accoglierli in un senso più ampio: centro benessere, soggiorni attivi praticando sport, percorsi artistici e degustazioni per conoscere i prodotti enogastronomici». (*CAGI*)
LA SICILIA
CUPA - Baccei durante un incontro
con i consorzi annuncia un ddl per evitare accordi extra isola.
SOLDI SOLO PER I CORSI SICILIANI
L'obiettivo della Regione è il
mantenimento delle convenzioni esistenti.
L'annuncio somiglia, tanto, al modo
tipico di regolare i conti dopo una partita a calcetto andata male:
il pallone e mio e se non vincolo buco.
Questa la metafora, altro il fatto: la
scorsa settimana l'assessore regionale al Bilancio Baccei, durante
un in contro dedicato specificatamente alla situazione dei Consorzi
universitari ha annunciato che la Regione Siciliana sta redigendo un
disegno di legge, da inserire probabilmente il prossimo anno nella
Finanziaria 2017, che nei fatti potrebbe vincolare il contributo
della Regione al decentramento unicamente alle situazioni nelle quali
i Consorzi mantengano le attuali convenzioni, a massimo,
predispongano nuove 1etj"ma con università siciliane. Bandito,
quindi, l'avvio di corsi con realtà che stiano fuori dalla
Trinacria pena l'eliminazione di un fondo che già di suo non è
mai stato particolarmente florido. Una linea che in molti oggi
definiscono "incomprensibile"se non specificatamente indirizzata
da un punto di vista politico, e che, soprattutto, rischia di
danneggiare in primis il Cupa.
Tanto che parole preoccupate — e
furibonde — sono state spese ieri mattina da presidente Gaetano
Armao, che incontrando alcuni sindaci durante l'Assemblea dei soci
ha lasciato intravedere queLlo che, al momento, è un trend che però
già fa preoccupare per il futuro, soprattutto rispetto ad un
progetto, quello del Consorzio che stava puntando anzi ad affrancarsi
da Palermo. Ad abbandonare cioè un rapporto che a microfoni spenti
molti definiscono "cannibalico", l'Università che sceglie del
futuro della propria sede decentrata, scegliendo in base alle
necessità che man mano si manifestano.
Al momento dichiarazioni formali non ve
ne sono, anche perché pare che Baccei abbia comunque manifestato
l'interesse della Regione a ricevere suggerimenti o correzioni alta
proposta, che sarà trasferita ai Comuni nei prossimi giorni. Quale
sarà l'accoglienza è praticamente scontata per quello che, nei
fatti, è solo un modo per mascherare un ulteriore trasferimento alle
università e, soprattutto, un aumento dei poteri dei rettori a
discapito di una volontà "secessionistica" (ma di necessiti) che
stava anzi attraversando tutti i consorzi siciliani.
GIOACCHINO SCHICCHI
REALMONTE /EMPEDOCLE. Presentato
ieri alla Scala dei Turchi il nuovo servizio "porta a porta".
RIFIUTI, PARTE LA DIFFERENZIATA
Già da oggi tutti i cittadini
potranno ritirare i 5 nuovi contenitori perla spazzatura.
REALMONTE/PORTO EMPEDOCLE. Si apre
davanti lo splendido panorama della Scala dei Turchi, la nuova era
della differenziata per i comuni di Realmonte e Porto Empedocle,
cittadine, la seconda soprattutto, che quest'estate hanno dovuto
fare i conti con nume rosi problemi e che hanno deciso di puntare
tutto sulla raccolta differenziata, La presentazione avviene in un
posto divenuto il simbolo della bellezza, il belvedere della Scala
dei Turchi, con il sindaco di Realmonte Lillo Zicari,il nuovo sindaco
di Porto Empedocle Ida Carmina e 'amministratore delegato di Iseda,
Giancarlo Alongi, cui si aggiunge anche Carlo Fumo, della società
Achab, che collabora con la ditta siciliana per la comunicazione e la
progettazione del piano di raccolta porta a porta che partirà nei
prossimi giorni nei due paesi dello stesso Aro "Insieme per
l'Ambiente". È proprio Carlo Furno, della società Achab, ad
illustrare gli obiettivi che si sono posti società e comuni: il
raggiungimento di alte percentuali di differenziata tramite la
collaborazione dei cittadini e la campagna di propaganda dei comuni,
cosa che porterà notevoli sgravi fiscali nelle tasse degli abitanti
dei due paesi "fratelli".
«Il servizio sarà porta a porta —
spiega Furno — e comincerà dopo una campagna pubblicitaria fatta
dai Comuni attraverso un personale che abbiamo formato nei giorni
scorsi. Già da oggi tutti i cittadini potranno ritirare i 5 nuovi
contenitori peri rifiuti, che verranno ritirati secondo un calendario
stabilito, Tutti verranno informati attraverso delle lettere che tra
oggi e domani verranno recapitate. Dopo una - prima fase, i vecchi
cassonetti andranno in pensione e rimarranno soltanto i contenitori
per la differenziata».
Il giorno è storico per i due paesi
che hanno intrapreso un grande progetto, con iniziale durata
settennale, come da contratto con Iseda. Giancarlo Alongi.
amministratore della ditta che si occupa dei rifiuti, è soddisfatto
di questo nuovo corso intrapreso dai comuni, che verrà con molta
probabilità seguito anche da altri paesi della provincia: «Ci siamo
assunti un impegno importante — spiega — offriremo un servizio di
ad alto livello a questi due comuni. Quella che parte oggi è una
sfida che ci deve coinvolgere tutti e porterà dei benefici alla
popolazione»,
li sindaco di Realmonte Lillo Zicari,
illustra anche i benefici economici che se ne ricaverà da una
differenziata fatta nel migliore dei modi: «Con la raccolta
differenziata — afferma — si avrà un vantaggio di ordine
generale che riguarda il decoro e la pulizia del paese. Oggi paghiamo
circa 15 tonnellata di rifiuti che portiamo a Siculiana. Se la
raccolta va bene pagheranno loro a noi».
ALANDAVID SCIFO