1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu fondo pagina di navigazione
/ Rassegna stampa » 2016 » Ottobre » 19 » rassegna stampa del 19 ottobre 2016
 

rassegna stampa del 19 ottobre 2016

IL FATTO QUOTIDIANO
Agrigento: così si truffano le casse del Comune. Tra assunzioni fasulle, residenze fittizie e firme false per intascare i gettoni

Uno era riuscito a farsi assumere dalla Confartigianato 25 giorni dopo la sua elezione in consiglio comunale con una stipendio di tutto rispetto: 3.900 euro al mese, in gran parte rimborsati dalle casse dell'assise municipale. Due, invece, producevano documenti con firme fasulle di colleghi consiglieri per sostituirli durante le riunioni delle commissioni: in questo modo ottenevano il pagamento dei gettoni in presenza. Un altro aveva modificato il suo comune di residenza in modo da incassare il rimborso previsto per le spese di viaggio ogni volta che doveva partecipare alle riunioni del consiglio. Erano quantomeno fantasiosi i metodi sperimentati da quattro ex consiglieri comunali di Agrigento per ottenere rimborsi e gettoni di presenza dal municipio della città siciliana. Sistemi passati al setaccio nell'indagine sulla Gettonopoli agrigentina, che adesso hanno portato al sequestro di 50mila euro, chiesto dai pm Santo Fornasier e Alessandro Macaluso nell'ambito di un'inchiesta per truffa e falso. Ma è nel provvedimento firmato dal gipAlessandra Vella che vengono raccontati i curiosi metodi ideati dai quattro ex consiglieri per gabbare le casse municipali. Si comincia con Francesco Picone e Alfonso Mirotta, eletti rispettivamente con il Movimento per l'Autonomia e con Pdlnel 2012. Scrive il giudice: "Mediante la produzione di atti di delega con sottoscrizione contraffatta apparentemente riconducibile ad altro consigliere comunale inducevano in errore il segretario ed il presidente della Commissione interessata i quali attestavano falsamente la sua legittimazione a partecipare in qualità di delegato". Tradotto: i due falsificavano le deleghe per sostituire alcuni colleghi nelle riunioni delle rispettive commissioni. In questo modo Picone aveva ottenuto il pagamento di gettoni di presenza per5.315 euro, mentre il più sobrio Mirotta si era fermato a quota1.157 euro: anche per loro i pm avevano chiesto il sequestro dei beni, richiesta non accolta dal gip. Ha incassato invece 30.556 euro Antonino Cicero, eletto in consiglio con Grande Sud, il partito ormai defunto diGianfranco Micciché. Cosa fa Cicero subito dopo la sua entrata nell'assiste cittadina di Agrigento? Ma ovviamente lascia la città dov'è nato e dove è stato eletto, trasferendo la propria residenza aPalermo, dove lavora alle dipendenze della Regione Siciliana. Problema: gli investigatori della guardia di finanza non riescono a trovare alcun contratto d'affitto o di fornitura elettrica e idrica intestato a Cicero nel comune di Palermo, la cui famiglia vive e continua vivere ad Agrigento. E infatti, scrive sempre il gip, "dalla localizzazione della cella agganciata dal cellulare al momento di effettuazione della prima e dell'ultima chiamata per ogni singola giornata, è risultato che nella maggior parte dei casi in cui Cicero ha avanzato richiesta di rimborso per spese di viaggio, in realtà questi ha pernottato ad Agrigento". Dunque per i 173 rimborsi chiesti dall'ex consigliere per pagarsi le spese di viaggio, in 154 casi (l'89 percento) non si registra nessun suo spostamento da Palermo ad Agrigento e viceversa. Ma non è finita qui. Perché la storia più curiosa contenuta nell'ordinanza del gip Vella è forse quella di Alfonso Vassallo, fortunatissimo consigliere eletto dal Mpa. In cosa consiste la buona sorte dell'ex consigliere autonomista? Intanto dal fatto che 25 giorni dopo la sua elezione viene assunto come segretario della Cgia di Agrigento da Francesco Giambrone, presidente dello stesso ente, a sua volta coinvolto nell'indagine. E poi dal fatto che il suo contratto d'assunzione è praticamente dorato: 3.900 euro al mese, più del doppio dei suoi predecessori, nonostante le casse della Confartigianato fossero in quel momento "sofferenti, tanto da comportare difficoltà nel corrispondere le retribuzioni ai dipendenti". Poco importa, però, perché gran parte dello stipendio del segretario/consigliere comunale veniva coperto dal bilancio del comune di Agrigento. In che modo? Grazie ad una legge regionale che dispone il rimborso della paga al datore di lavoro dei dipendenti eletti in consiglio per ogni giorno di permesso dovuto a impegni istituzionali. E in effetti di impegni dovuti al suo ruolo di consigliere  Vassallo ne ha avuti parecchi, dato che ha lavorato per la Confartigianato solo 44 giorni nel 2012, 46 nel 2013, e appena 22nel 2014: sono gli unici casi in cui il suo stipendio è di pertinenza della Cgia. In tutti gli altri giorni era il comune di Agrigento a pagarlo, e lo pagava due volte: una per il lavoro da consigliere e un'altra per quello da segretario della Cgia. Un escamotage che, secondo l'accusa, "procurava un ingiusto profitto al Vassallo pari a102.962 euro complessivi". Curioso poi che prima di essere eletto in consiglio e quindi assunto alla Cgia come segretario, Vassallo potesse vantare in curriculum solo uno stage semestrale, sempre alle dipendenze della Confartigianato di Agrigento, che per giunta non era aveva neanche completato. Il motivo? "Un'incomprensione che ci fu in un primo momento", mette a verbale. Una dinamica quantomeno curiosa: in pratica lo stesso ente che lo aveva bocciato come stagista lo assume poco dopo promuovendolo dirigente a 3.900 euro al mese. Come dire: dai tempi di Pirandello sarà anche passato quasi un secolo, ma ad Agrigento evidentemente non hanno certo perso il gusto per i aradossi. Solo che adesso li rimborsa il comune.


Giornale di Sicilia

Palazzo di giustizia. Ieri mattina si è svolta la cerimonia d'insediamento del nuovo procuratore. Presente anche il Pg Scarpinato, che ha ricostruito la sua carriera
Il saluto delle autorità per il cambio di guardia
«Patronaggio lascerà il segno»

«Luigi Patronaggio oltre a una competenza eccellente ha una tempra caratteriale fuori dal comune, ha fatto il meglio in ogni posto dove ha lavorato. Questo di oggi non è solo un avvicendamento al vertice  ella Procura della Repubblica, Patronaggio qui lascerà il segno». Così Roberto Scarpinato, procuratore generale di Palermo, ufficio dove Patronaggio ha lavorato fino a due giorni fa come sostituto, presenta il nuovo capo dell'ufficio inquirente agrigentino. La cerimonia di insediamento del successore di Renato Di Natale, andato in pensione a settembre, è iniziata poco dopo le 11, come da protocollo. Innanzitutto il verbale che sancisce la "immissione in possesso delle funzioni". L'udienza formale è stata tenuta davanti al collegio presieduto da Pietro Falcone, presidente del tribunale di Agrigento, con a latere  iancarlo Caruso e Maria Alessandra Tedde. Patronaggio si alza in piedi, si avvicina al banco dei giudici e mette la firma che sancisce formalmente il suo ritorno dopo otto anni al tribunale di Agrigento dove ha scritto pagine di storia della giustizia che sono state ricordate nei vari interventi. A salutarlo, prima degli altri, è stato Falcone che ha ricordato come il loro percorso professionale si sia spesso incrociato.  «Prima ancora che a Palermo - ha detto il presidente del tribunale di Agrigento - ci siamo incrociati quando io ero al vertice del tribunale di Nicosia e lui a capo della Procura di Mistretta. Ha svolto le funzioni di giudice in maniera ottimale, sono sicuro che anche alla luce di questa sua esperienza significativa saprà fare lo stesso da procuratore della Repubblica». Poi è stata la volta di Scarpinato che ha delineato la sua biografia sottolineando che  «in ogni sua esperienza professionale ha saputo tirare fuori il meglio raggiungendo risultati impensabili ». Scarpinato parte dall'esperienza, risalente a circa venticinque anni fa, alla Procura di Palermo. «Era uno dei periodi più tragici della Sicilia e lui ha gestito il processo per l'omicidio di padre Puglisi. Ebbe inoltre l'intui zione che alle nozze di Vernengo ci sarebbe stato fra gli invitati il latitante Totò Riina. L'alber - go fu cinturato dalle forze dell'ordine anche se il blitz fu annullato». Scarpinato ripercorre poi la sua esperienza a capo della Procura di Mistretta, territorio mai particolarmente delicato sul piano giudiziario. «Riuscì anche lì a concludere un'inchiesta di cui parlò tutta Italia su un complesso sistema di riciclaggio di pale meccaniche». Infine la sua attività alla procura generale di Palermo «dove ha sostenuto l'accusa nei processi per mafia a Dell'Utri e Cuffaro. Ho cercato di valorizzarlo perché la sua tempra caratteriale è fuori dal comune. Patronaggio lascerà in segno anche in questa sua nuova veste». Poche parole da parte del suo nuovo vice, il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, che nei prossimi mesi lascerà l'incarico per il sopraggiunto limite degli otto anni previsti dalla legge Mastella. «Ci conosciamo da ventitrè anni anche se il tempo sembra essere passato solo per me, - scherza Fonzo - fra noi c'è grande stima e amicizia. Ad Agrigento troverà una squadra efficiente, competente e professionale». Così' il procuratore generale di Caltanissetta, Sergio Lari, che ribadisce il concetto espresso da Falcone. «La sua esperienza da giudicante gli servirà tanto, soprattutto in una terra dove Cosa Nostra e la stidda sono molto forti». In rappresentanza dell'avvocatura sono intervenuti anche il presidente dell'Ordine Vincenzo Avanzato, il presidente delle Camere civili Antonio Maria Cremona e il consigliere nazionale forense Antonino Gaziano che ha ricordato l'esperienza comune del maxi processo Akragas che è stato presieduto da Patronaggio. «Fu un processo complicatissimo dove si sono moltiplicate questioni procedurali difficili. Nonostante tutto fu definito in tempi rapidi, con grande serenità e senza clamori. Quell'esperienza rende l'idea dello spessore professionale del nuovo procuratore». Gaziano ha concluso il suo intervento «rivolgendo un pensiero commosso al pm della Dda Luca Crescente che istruì que processo». (*GECA*)

Montevago
Parte il progetto «Paese albergo»
Avviato l'iter del progetto per il "Paese Albergo" nella città termale belicina. Lo ha annunciato il sindaco Margherita La Rocca Ruvolo durante la Sagra del Vino 2016. Il "Paese albergo" è una forma di ricettività sostenibile che propone una gestione collettiva dei posti letto sul territorio comunale affittando case, appartamenti e alloggi che altrimenti rimarrebbero abbandonati. «L'accoglienza dei turisti - ha spiegato il primo cittadino - non si limiterà solamente al suo alloggiamento in comode camere, ma si cercherà di accoglierli in un senso più ampio: centro benessere, soggiorni attivi praticando sport, percorsi artistici e degustazioni per conoscere i prodotti enogastronomici». (*CAGI*)
LA SICILIA

CUPA - Baccei durante un incontro con i consorzi annuncia un ddl per evitare accordi extra isola.
SOLDI SOLO PER I CORSI SICILIANI
L'obiettivo della Regione è il mantenimento delle convenzioni esistenti.
L'annuncio somiglia, tanto, al modo tipico di regolare i conti dopo una partita a calcetto andata male: il pallone e mio e se non vincolo buco.
Questa la metafora, altro il fatto: la scorsa settimana l'assessore regionale al Bilancio Baccei, durante un in contro dedicato specificatamente alla situazione dei Consorzi universitari ha annunciato che la Regione Siciliana sta redigendo un disegno di legge, da inserire probabilmente il prossimo anno nella Finanziaria 2017, che nei fatti potrebbe vincolare il contributo della Regione al decentramento unicamente alle situazioni nelle quali i Consorzi mantengano le attuali convenzioni, a massimo, predispongano nuove 1etj"ma con università siciliane. Bandito, quindi, l'avvio di corsi con realtà che stiano fuori dalla Trinacria pena l'eliminazione di un fondo che già di suo non è mai stato particolarmente florido. Una linea che in molti oggi definiscono "incomprensibile"se non specificatamente indirizzata da un punto di vista politico, e che, soprattutto, rischia di danneggiare in primis il Cupa.
Tanto che parole preoccupate — e furibonde — sono state spese ieri mattina da presidente Gaetano Armao, che incontrando alcuni sindaci durante l'Assemblea dei soci ha lasciato intravedere queLlo che, al momento, è un trend che però già fa preoccupare per il futuro, soprattutto rispetto ad un progetto, quello del Consorzio che stava puntando anzi ad affrancarsi da Palermo. Ad abbandonare cioè un rapporto che a microfoni spenti molti definiscono "cannibalico", l'Università che sceglie del futuro della propria sede decentrata, scegliendo in base alle necessità che man mano si manifestano.
Al momento dichiarazioni formali non ve ne sono, anche perché pare che Baccei abbia comunque manifestato l'interesse della Regione a ricevere suggerimenti o correzioni alta proposta, che sarà trasferita ai Comuni nei prossimi giorni. Quale sarà l'accoglienza è praticamente scontata per quello che, nei fatti, è solo un modo per mascherare un ulteriore trasferimento alle università e, soprattutto, un aumento dei poteri dei rettori a discapito di una volontà "secessionistica" (ma di necessiti) che stava anzi attraversando tutti i consorzi siciliani.
GIOACCHINO SCHICCHI

REALMONTE /EMPEDOCLE. Presentato ieri alla Scala dei Turchi il nuovo servizio "porta a porta".
RIFIUTI, PARTE LA DIFFERENZIATA
Già da oggi tutti i cittadini potranno ritirare i 5 nuovi contenitori perla spazzatura.
REALMONTE/PORTO EMPEDOCLE. Si apre davanti lo splendido panorama della Scala dei Turchi, la nuova era della differenziata per i comuni di Realmonte e Porto Empedocle, cittadine, la seconda soprattutto, che quest'estate hanno dovuto fare i conti con nume rosi problemi e che hanno deciso di puntare tutto sulla raccolta differenziata, La presentazione avviene in un posto divenuto il simbolo della bellezza, il belvedere della Scala dei Turchi, con il sindaco di Realmonte Lillo Zicari,il nuovo sindaco di Porto Empedocle Ida Carmina e 'amministratore delegato di Iseda, Giancarlo Alongi, cui si aggiunge anche Carlo Fumo, della società Achab, che collabora con la ditta siciliana per la comunicazione e la progettazione del piano di raccolta porta a porta che partirà nei prossimi giorni nei due paesi dello stesso Aro "Insieme per l'Ambiente". È proprio Carlo Furno, della società Achab, ad illustrare gli obiettivi che si sono posti società e comuni: il raggiungimento di alte percentuali di differenziata tramite la collaborazione dei cittadini e la campagna di propaganda dei comuni, cosa che porterà notevoli sgravi fiscali nelle tasse degli abitanti dei due paesi "fratelli".

«Il servizio sarà porta a porta — spiega Furno — e comincerà dopo una campagna pubblicitaria fatta dai Comuni attraverso un personale che abbiamo formato nei giorni scorsi. Già da oggi tutti i cittadini potranno ritirare i 5 nuovi contenitori peri rifiuti, che verranno ritirati secondo un calendario stabilito, Tutti verranno informati attraverso delle lettere che tra oggi e domani verranno recapitate. Dopo una - prima fase, i vecchi cassonetti andranno in pensione e rimarranno soltanto i contenitori per la differenziata».
Il giorno è storico per i due paesi che hanno intrapreso un grande progetto, con iniziale durata settennale, come da contratto con Iseda. Giancarlo Alongi. amministratore della ditta che si occupa dei rifiuti, è soddisfatto di questo nuovo corso intrapreso dai comuni, che verrà con molta probabilità seguito anche da altri paesi della provincia: «Ci siamo assunti un impegno importante — spiega — offriremo un servizio di ad alto livello a questi due comuni. Quella che parte oggi è una sfida che ci deve coinvolgere tutti e porterà dei benefici alla popolazione»,
li sindaco di Realmonte Lillo Zicari, illustra anche i benefici economici che se ne ricaverà da una differenziata fatta nel migliore dei modi: «Con la raccolta differenziata — afferma — si avrà un vantaggio di ordine generale che riguarda il decoro e la pulizia del paese. Oggi paghiamo circa 15 tonnellata di rifiuti che portiamo a Siculiana. Se la raccolta va bene pagheranno loro a noi».
ALANDAVID SCIFO

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO