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Forte perturbazione in corso, invito
alla prudenza del Settore Infrastrutture stradali su tutte le strade
interne.
La forte perturbazione che già dalle
ultime ore ha iniziato ad interessare tutta la nostra provincia
potrebbe provocare non pochi disagi alla circolazione sulle vie
interne, in particolare sulle provinciali, ex consortili ed ex
regionali del comparto ovest. Il bollettino del dipartimento
regionale della Protezione Civile prevede infatti piogge di intensità
anche molto forte su tutto il territorio, e in particolare nella zona
occidentale (Sciacca e territori limitrofi). Le cattive condizioni di
buona parte della rete viaria secondaria e la possibilità di
ulteriore riversamento di detriti sui tracciati consigliano prudenza
agli automobilisti che per qualsiasi motivo dovessero spostarsi lungo
le strade di competenza del Libero Consorzio.
Agrigentonotizie.it
Maltempo,
l'allerta dell'ex Provincia: "Rischio frane e allagamenti nelle
strade"
La
forte perturbazione che già dalle ultime
ore ha iniziato ad interessare tutta la provincia di
Agrigento potrebbe
provocare non pochi disagi alla circolazione sulle vie interne, in
particolare sulle provinciali, ex consortili ed ex regionali del
comparto ovest. Lo scrive in una nota il Libero consorzio, che invia
alla prudenza gli automobilisti. Il bollettino del dipartimento
regionale della Protezione Civile prevede infatti piogge
di intensità anche molto forte su tutto il territorio, e in
particolare nella zona occidentale (Sciacca
e territori limitrofi). Le cattive condizioni di buona parte
della rete viaria secondaria e la possibilità di ulteriore
riversamento di detriti sui tracciati - scrive l'ex Provincia -
"consigliano prudenza agli automobilisti che per qualsiasi
motivo dovessero spostarsi lungo le strade di competenza del Libero
Consorzio". Il Settore Infrastrutture Stradali ha in ogni caso
già allertato
tutto il personale stradale a disposizione per il monitoraggio della
rete e
la segnalazione tempestiva a tecnici e capi settore di situazioni di
potenziale pericolo. In questi casi, infatti, il rischio
idrogeologico è molto elevato e si potrebbero verificare, oltre a
parziali allagamenti della sede stradale, anche vere
e proprie frane e smottamenti di fango e detriti dai terreni
confinanti sulle carreggiate.
Come accennato, il rischio riguarda l'intera rete viaria
provinciale, con particolare riferimento tuttavia alla zona ovest.
Allertato anche il personale dell'Ufficio Provinciale di Protezione
Civile.
Abusi
sulla legge 104, altri sequestri di beni in arrivo?
Dopo
il sequestro di beni dei giorni scorsi - realizzato dalla divisione
Anticrimine della Questura di Agrigento che è coordinata dal primo
dirigente Giovanni Giudice -non
è escluso che ne arrivino altri. Sia il questore Mario Finocchiaro
che il primo dirigente Giovanni Giudice del
resto lo avevano detto: "Non si aggrediscono soltanto i beni dei
mafiosi o comunque dei soggetti contigui alla mafia. Ma si
aggrediscono - ed è questa la nuova frontiera - anche quei
patrimoni, quei beni, che vengono accumulati illegittimamente
attraverso forme criminali come quella evidenziata dall'indagine
della Digos. E'
il segno che lo Stato vuole un percorso di legalità completo per
cercare di stanate tutti i furbetti di turno che vogliono sottrarre
risorse che sono invece della collettività e che
vanno dunque restituite alla collettività attraverso il sistema del
sequestro e della confisca". "La repressione, la
persecuzione penale è uno degli aspetti del codice penale. Ma non è
il solo. Da un lato, per chi commette reati, - aveva spiegato, nei
giorni scorsi, il questore al Giornale
di Sicilia -
ci sono denunce ed arresti e poi, quando si arriva a sentenza, una
pena che è proporzionata a quello che ciascuno ha commesso. E' un
aspetto importante, ma non è il solo. Ed in questi termini
ragioniamo non soltanto per quanto riguarda la mafia. L'orientamento
è sottrarre l'arricchimento illecito dei mafiosi, che è la loro
prerogativa assieme al potere sul territorio. Lo Stato gli eroga una
pena a seguito di un processo e se gli lasciasse i beni, l'effetto
dissuasivo o punitivo sarebbe monco. Le pene si scontano e si torna
liberi. Togliere
i beni significa arrecare un danno notevole al soggetto e
all'organizzazione mafiosa di cui fa parte. Ecco
lo stesso adesso viene fatto, e si sta diffondendo, anche per altri
tipi di reati. E non soltanto per la mafia".
Delinquere
non soltanto, dunque, non paga. Ma non conviene. E' il messaggio che
viene lanciato, concretamente, dal nuovo recente sequestro - fatto
nell'ambito dell'inchiesta "La
carica delle 104" -
. Ed è appunto la "nuova frontiera". "Non
resterà, da questo punto di vista, l'unico sequestro -
aveva detto nei giorni scorsi, sempre attraverso le colonne
del Giornale
di Sicilia,
il questore Finocchiaro - . Perché, attenzione, è un sequestro. La
confisca arriva dopo. E' vero che il nostro impegno è massimo nella
lotta contro l'organizzazione mafiosa, ma non vengono trascurati
tutti gli altri filoni di guerra all'illegalità: reati comuni,
contro il patrimonio, i furti, i reati commessi dai cosiddetti
colletti bianchi. Il
nostro compito è quello di assicurare la legalità su un fronte di
360 gradi, senza trascurare alcun aspetto dell'illegalità, colletti
bianchi compresi e
compresi i reati non violenti e non predatori che creano gravi
danni".