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Rassegna stampa del 29 novembre 2016

 

Ilsole24ore.it

Statali: nel nuovo contratto aumento medio di 85 euro, spazio a produttività e welfare

Welfare integrativo e spinta fiscale ai premi di produttività, sulla falsariga di quanto accade nel privato, 85 euro medi a regime concentrando però gli aumenti sulle fasce di retribuzione «che maggiormente hanno sofferto la crisi economica e il blocco della contrattazione», lotta alle forme di «assenteismo anomalo» e rilancio dell'accordo quadro su malattie, congedi e permessi. È articolata in queste quattro mosse la base di trattativa per l'intesa sul rinnovo dei contratti degli statali, su cui i lavori proseguono dopo il colpo arrivato dalla Corte costituzionale sulla riforma Madia anche per quel che riguarda il nuovo testo unico del pubblico impiego, chiamato a creare le condizioni per la «parte normativa» dei nuovi contratti. A botta calda la ministra per la Pa Marianna Madia ha spiegato che la sentenza costituzionale «complica» la partita dei contratti, perché fra l'altro richiede l'intesa con le regioni anche per il decreto sul pubblico impiego da presentare entro febbraio. Complicare, però, non vuol dire fermare, e l'obiettivo dell'intesa è stato rilanciato ieri dal premier Matteo Renzi nella nuova conferenza stampa di presentazione della manovra dopo il via libera del Senato. «Noi siamo pronti - ha detto il premier, in vista del nuovo incontro fra governo e sindacati in agenda per domattina alle 11 -, e cercheremo di chiudere se ci saranno le condizioni». Per arrivare al traguardo serve ovviamente un compromesso, e sul piano del metodo il modello indicato da Palazzo Chigi è quello dell'accordo appena raggiunto fra imprese e sindacati sul nuovo contratto dei metalmeccanici. Com'è inevitabile nei giorni che precedono le urne, e che si annunciano in un crescendo di tensioni politiche, tutte le pedine sulla scacchiera guardano ai risvolti referendari oltre che ai nodi tecnici dei diversi temi in gioco. Per Renzi l'accordo politico sui contratti, con lo schema già utilizzato prima della manovra per programmare l'anticipo pensionistico e le altre modifiche previdenziali, potrebbe offrire una spinta in più per il «sì» in un settore, quello dei dipendenti pubblici, che ha avuto più di una frizione con il governo. Resta da capire quanto il clima pre-voto influirà sulle posizioni sindacali, a partire dalle sigle più fredde sul referendum come la Cgil che però sabato ha firmato l'importante intesa sui metalmeccanici. «Quello che chiediamo è di costruire le condizioni per il rinnovo - spiega Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil - e penso che la sentenza della Consulta, intervenendo su un principio costituzionale da rispettare, non interferisca assolutamente sui contratti». «È importante non vanificare il clima di dialogo positivo nel paese tra Governo e parti sociali, chiudendo l'accordo quadro nell'incontro programmato domani», rilancia la leader della Cisl Annamaria Furlan, e anche secondo Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, «non 29/11/2016 Statali: nel nuovo contratto aumento medio di 85 euro, spazio a produttività e welfare c'è più tempo. Se gli ostacoli persistessero - ha aggiunto - la presidenza del Consiglio dovrebbe assumersi direttamente la responsabilità di risolvere la vertenza, convocando le parti a Palazzo Chigi e chiudendo il confronto in questa settimana». Gli ostacoli, nel merito, sono soprattutto due. Gli 85 euro di aumento sono «medi», come proposti dal governo in uno schema a «piramide rovesciata» per aiutare di più i redditi bassi, e non «minimi», e da finanziare comunque con fondi aggiuntivi che l'esecutivo si impegna a trovare per il 2018; si discute, poi, dell'inclusione della scuola nella revisione delle regole, in particolare sui premi di produttività. Su questa richiesta sindacale la difficoltà, ribadita anche oggi nel corso degli incontri fra il governo e le sigle non confederali che superano l'asticella della «rappresentatività», è politico e tecnico: le norme sul personale dell'istruzione sono state scritte nella legge sulla «Buona scuola», che non è derogabile dai contratti ed è esclusa anche dal raggio d'azione della delega Madia, che con il decreto attuativo dovrà rivedere le griglie rigide su produttività e contratti scritte nel 2009. Senza cambiare quelle regole, del resto, sarebbe di fatto impossibile raggiungere gli obiettivi indicati dallo stesso governo sulla possibilità di trasferire nel pubblico impiego meccanismi simili agli strumenti fiscali rilanciati nel privato per favorire premi di produttività e welfare integrativo»  


Giornale di Sicilia

Ars, arriva lo stop ai contributi a pioggia
Ardizzone «taglia», come annunciato, le norme ritenute illegittime, anche quelle sulla stabilizzazione dei precari
Riccardo Vescovo

Stop ai contributi a pioggia, alle norme per stabilizzare i precari o favorire il pensionamento dei regionali. Il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha calato la scure sulla manovra che doveva essere solo un passaggio tecnico ma che durante i lavori in commissione Bilancio si è «arricchita» di proposte dei deputati che hanno fatto gonfiare la spesa, tanto che lo stesso presidente Vincenzo Vinciullo ha deciso di non votarla. E così a Palazzo dei Normanni il testo di 55 articoli è stato praticamente dimezzato. Tornerà in Aula oggi per una corsa contro il tempo attesa soprattutto dai Comuni: i sindaci attendono a giorni delle somme già iscritte in bilancio senza le quali decine di enti rischiano il dissesto. «Tutti i Comuni dell'Isola - ha detto il presidente dell'Anci Sicilia, Leoluca Orlando - attendono con ansia le decisioni del governo e del Parlamento regionale». In serata la giunta ha definito una norma che accende un mutuo da 40 milioni. Per il resto il documento finanziario che sarà discusso a partire da oggi è alleggerito da contributi e misure che secondo Ardizzone erano «incompatibili» perché anticostituzionali, non discusse dalle commissioni di merito o perché proprie più di una Finanziaria che di una manovra tecnica. Saltano ad esempio i fondi per i consorzi agrari e la norma che accentrava la comunicazione istituzionale all'assessorato all'Economia. Salta anche la stabilizzazione di Asu e Lsu impiegati presso le Aziende sanitarie, stralciata pure la norma che avrebbe consentito pensionamenti anticipati ai regionali. Cancellati pure numerosi contributi alle sigle più svariate, Cess, Isas, Consorzio Csei, Coppem, Brass Group, Autodromo di Pergusa. Stop a 100 mila euro al «Castelbuono jazz festival», al Teatro Pirandello di Agrigento, alla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella a Capo d'Orlando, all'Ente Luglio Musicale trapanese, alla Fondazione Leonardo Sciascia, al Centro Studi Pirandelliani. Potrebbero salvarsi i 100 mila euro in favore del Centro Padre Nostro ma la Presidenza dell'Ars ha invitato il governo a motivare l'urgenza e la necessità. Chiesti approfondimenti anche per la norma che stanzierebbe 5,5 milioni per favorire l'incremento delle presenze turistiche negli ambiti territoriali afferenti gli aeroporti di Trapani Birgi e di Comiso. In Aula è intervenuto anche il presidente della Regione, Rosario Crocetta: «Il governo accetta le indicazioni della Presidenza dell'Ars, faremo una giunta per chiarire quelle parti carenti di documentazione. Daremo priorità alla copertura ai Comuni per evitare che si trovino in dissesto, alla Protezione civile e ai consorzi di bonifica che stanno mettendo in ginocchio gli agricoltori con cartelle esattoriali elevatissime». Intanto, scoppiano le prime proteste. I dipendenti delle Ipab, vista la norma cassata, hanno lanciato l'allarme sulla «reale situazione del personale ormai allo stremo, che non prende lo stipendio in certi casi anche da 80 mesi, con lavoratori che minacciano il suicidio. Chiediamo di essere assunti alla Resasi». I dirigenti regionali invece hanno proclamato lo stato di agitazione e minacciano lo sciopero. Il sindacato Dirsi in una nota ha criticato «le modalità di riparto delle risorse per il pagamento della retribuzione di posizione parte variabile» nella quale «si ravvisano più di una violazione contrattuale, un inopportuno intervento di indirizzo dell'organo politico, oltre che una illogica ed iniqua distribuzione di dette risorse, con disparità di trattamento nei confronti della medesima categoria e sperequazioni immotivate tra dipartimenti regionali». (*RIVE*)

L'ondata di maltempo. La Regione dichiara lo stato di calamità. Trovato un cadavere sulla spiaggia di Letojanni: potrebbe essere quello di uno dei due dispersi
Alluvioni, 44 milioni per gli interventi più urgenti
Calogero Giuffrida

Stato di calamità e 44 milioni di euro per i primi interventi urgenti di ripristino e messa in sicurezza. La giunta regionale, su proposta della protezione civile, ha deliberato ieri pomeriggio la dichiarazione dello stato di calamità per i comuni colpiti nei giorni scorsi dai nubifragi che si sono abbattuti nei territori di Agrigento, Catania, Caltanissetta, Messina e Palermo. Nel frattempo, è stato trovato un cadavere che potrebbe essere quello di uno dei due dispersi. Sono stati stanziati 40 milioni di euro per fronteggiare i primi danni strutturali a valere sul Poc e approvato un emendamento di 4 milioni e 100 mila euro da inserire nella manovra finanziaria, per le spese più immediate. «Con un'ulteriore deliberazione, dopo il censimento in corso da parte della protezione civile, verranno quantizzati i danni: alle attività produttive, ai privati, alle produzioni agricole e alle strutture pubbliche, che in atto sembrano ingenti», si legge in una nota di Palazzo d'Orleans. «Con questo intervento -ha dichiarato il presidente della Regione Rosario Crocetta - la giunta affronta con atti concreti l'emergenza derivata dalle recenti calamità naturali e dà una risposta immediata ai cittadini e alle istituzioni locali». Ecco l'elenco di tutti i comuni colpiti e per i quali interverrà lo stato di calamità. In provincia di Agrigento: Bivona, Burgio, Caltabellotta, Calamonaci, Cianciana, Realmonte, Ribera, Sambuca di Sicilia, Santo Stefano di Quisquina, Sciacca. In provincia di Catania solo Calatabiano. Nel Palermitano: Campofelice di Roccella, Campofelice di Fitalia, Castronovo di Sicilia, Mezzojuso, Montemaggiore Belsito, Lercara Friddi. In territorio di Messina: Antillo, Barcellona Pozzo di Gotto, Casalvecchio Siculo, Castelmola, Forza d'Agrò, Francavilla di Sicilia, Furci Siculo, Gaggi, Gallodoro, Giardini Naxos, Letojanni, Messina, Monforte San Giorgio, Mojo Alcantara, Motta Camastra, Nizza di Sicilia, Pace del Mela, Pagliara, Rometta, Savoca, Sant'Alessio Siculo, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, Santa Teresa Riva, Saponara, Taormina, Villafranca Sicula. Il nubifragio dei giorni scorsi sta creando problemi sul fronte dell'erogazione idrica per i comuni forniti attraverso le condotte del Fanaco. Diversi comuni delle province di Agrigento e Caltanissetta, infatti, non riceveranno acqua sino a quando l'acqua non si stabilizzerà e la torbidità, dovuta alle abbondanti e violente piogge, scomparirà. L'acqua torbida, anche se non inquinata, una volta distribuita rischia di creare problemi alle condotte e agli impianti oltre ad avere aspetto e sapore non graditi ai consumatori finali. Tempo permettendo. la situazione dovrebbe normalizzarsi nelle prossime ore. La società che gestisce il servizio idrico in gran parte dei comuni dell'Agrigentino dice che «da venerdì scorso si è, ininterrottamente adoperata per limitare e ridurre al minimo i disservizi agli utenti», come si legge in una nota di Girgenti Acque che ha subito ingenti danni alle reti idriche e fognarie e agli impianti, soprattutto a Sciacca e a Ribera. Nel frattempo, sul fronte dei dispersi, un cadavere è stato trovato ieri pomeriggio dalla Guardia costiera al largo della spiaggia di Isolabella, a Letojanni. I resti sono irriconoscibili. I carabinieri non escludono che possa trattarsi di Roberto Saccà, 74 anni, scomparso da venerdì scorso durante un nubifragio, ma sarà la prova del Dna a stabilire l'identità della vittima. Non si hanno ancora notizie, invece, di Vincenzo Bono, l'allevatore sessantenne di Sciacca disperso da venerdì nella zona del Saccense in cui il violento nubifragio ha provocato l'esondazione del fiume Verdura e degli altri corsi d'acqua che hanno inondato le campagne circostanti. Le ricerche proseguono, impegnati sul campo anche i tecnici del Soccorso alpino e speleologico siciliano. Ieri pomeriggio, il cardinale Francesco Montenegro, accompagnato dal prefetto di Agrigento Nicola Diomede, si è recato a Sciacca dove ha incontrato i familiari di Vincenzo Bono per esprimere la vicinanza della comunità agrigentina in questo momento di dolore per la famiglia. Intanto, dopo una ricognizione di tutti gli istituti scolastici per verificarne la sicurezza dopo l'alluvione, i sindaci di Sciacca e Ribera, Fabrizio Di Paola e Carmelo Pace, hanno autorizzato per oggi il ritorno in classe degli studenti. (*CAGI*)


Riavviato il confronto. L'obiettivo è quello di arrivare alla firma mercoledì, giorno in cui è fissato l'incontro tra le sigle e il governo. Ma restano alcuni «nodi»
Pubblico impiego, si accelera sul contratto
C'è la bozza di accordo, previsto un aumento «medio» di 85 euro. I sindacati: va esteso a tutti i comparti, pure alla scuola
Marianna Berti 

Il tentativo è in corso, si punta a firmare l'accordo sullo sblocco dei contratti nella pubblica amministrazione già mercoledì, quando dovrebbe tenersi l'incontro tra la ministra Marianna Madia e i leader di Cgil, Cisl e Uil. Dopo la sentenza della Consulta sulla riforma qualche variazione nella tabella di marcia però c'è: dovranno, in qualche modo, essere sentite anche le Regioni. Intanto da parte del premier Matteo Renzi arriva un'apertura: sui rinnovi, dice, «noi siamo pronti », spiegando che si cercherà di trovare «un compromesso». In effetti per i sindacati ci sono ancora delle questioni da superare. «Le cose che ci vedono ancora distanti sono le risorse per rinnovare i contratti e le modifiche della legislazione introdotte prima col ministro Brunetta e poi da questo governo con la Buona Scuola», chiarisce il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che attacca l'interpretazione della sentenza data dalla ministra Madia, «mi pare del tutto strumentale», dice. Per la leader della Cgil la decisione dei giudici «non interferisce assolutamente sui contratti se non nella volontà del governo di continuare a dimostrare che non si possono fare le cose perché si deve cambiare la Costituzione». Il riferimento va al referendum del 4 dicembre, data entro cui secondo il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo, bisognerà avere già chiuso. «La presidenza del Consiglio dovrebbe assumersi direttamente la responsabilità di risolvere la vertenza, convocando - suggerisce - le parti a Palazzo Chigi». Mercoledì, conferma la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, «abbiamo un incontro col governo». Serve «responsabilità» sottolinea, assicurando che la Cisl «non darà alcun alibi» al blocco. Uno dei «nodi» riguarda l'aumento di 85 euro: per il governo è «medio», mentre per i sindacati «è minimo». L'ultimo intoppo è rappresentato dalla validità del patto; i sindacati parlano di un accordo «quadro», ovvero trasversale a tutti i comparti, inclusa la scuola. Nel frattempo al ministero della PA sono salite le sigle de dirigenti (da Codirp a Cosmed), dei sindacati autonomi e di base. I primi continuano a criticare l'intero impianto, parlando di un contratto alla «Robin Hood», ma si dicono comunque sollevati dalla «morte» del decreto sulla dirigenza (che però potrebbe resuscitare come provvedimento ad hoc, staccato dalla delega Madia). La Confsal Unsa vede nel governo «la volontà di arrivare a fare l'accordo», mentre l'Usb definisce l'intesa «un piatto di lenticchie indigeribile». Ecco in sintesi le principali novità contenute in questa prima bozza dell'accordo politico sui contratti nel pubblico impiego, alla quale comunque i sindacati propongono già qualche modifica. In particolare, appunto, Cgil, Cisl e Uil chiedono di eliminare l'aggettivo «medio» quando si parla di aumento di 85 euro e di chiarire che l'accordo si estende a «tutti i comparti della PA». I dipendenti sono «il motore del buon funzionamento» della PA, recita l'incipit dell'intesa. E ancora, «il settore pubblico ha bisogno di una profonda innovazione». Per cui è necessario un percorso «condiviso» che segni «una discontinuità con il passato». Il governo si impegna a rivedere il rapporto tra legge e contrattazione, «privilegiando la fonte contrattuale». Non solo, l'esecutivo farà in modo che il ricorso all'atto unilaterale da parte della PA sia limitato ai casi in cui ci sia «pregiudizio oggettivo per la legalità e il funzionamento » dello Stato. Il governo inoltre promette di rimettere mano ai fondi per la contrattazione di secondo livello, il salario accessorio, e di promuovere anche nel pubblico «una fiscalità di vantaggio» per la produttività. Le parti, invece, fisseranno dei target di efficienza con cadenza annuale, così da aumentare «i tassi medi di presenza sul posto di lavoro», contrastando «fenomeni anomali di assenteismo» o «di comportamento opportunistico».

Maltempo nel saccense, oggi riaprono le scuole
Giuseppe Pantano

Oggi riaprono le scuole a Sciacca, ma il ritorno alla normalità è difficile alla luce dei notevoli causati dall'ondata di maltempo di venerdì scorso. Ci sono strade transennate e altre ancora invase dal fango. Il via libera a far tornare, questa mattina, i ragazzi in classe è stato dato dopo un sopralluogo effettuato da una squadra di tecnici comunali al quale ha partecipato anche il vice sindaco e assessore al Patrimonio, Silvio Caracappa. Gli accertamenti tecnici non hanno evidenziato criticità tali da determinare, anche in singoli istituti, la necessità di non aprirli agli studenti. «Si devono fare soltanto dei piccoli lavori in qualche scuola - dice Caracappa - ma nulla di rilevante ». Suona come una beffa la scritta "soluzioni per l'edilizia di qualità" davanti al negozio "Ames" di via Giulio Cesare, che vendeva macchini edili e stradali, materiale per l'edi - lizia e utensileria. Adesso è tutto distrutto «e i danni - dice Filippo Plazza, della famiglia proprietaria dell'attività, - ammontano ad almeno 3 0 mila euro. È tutto distrutto - ag - giunge - e anche la nostra polizza di assicurazione non potrà mai coprire i danni che l'acqua e il fango hanno provocato. Gestiamo questo negozio da dieci anni - dice - e non si era mai verificato nulla di simile». Durante il fine settimana Plazza è stato bloccato a Ribera, dove risiede, e ieri, quando ha aperto la saracinesca del negozio, ha verificato quanto accaduto. Sono arrivati anche i vigili del fuoco per effettuare un sopralluogo ed il personale dell'Enel per mettere in sicurezza l'impianto elettrico. In contrada Muciare ieri sono continute le ricerche di Vincenzo Bono, di 60 anni, l'allevatore del quale non si hanno più notizie da venerdì pomeriggio. Anche ieri c'erano uomini e mezzi, ma i familiari hanno chiesto uno sforzo ulteriore. «Altri uomini, altri mezzi - dice Michele Bono, nipote di Vincenzo - perché bisogna trovare qualcosa». In tarda mattinata in contrada Muciare sono arrivati il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, che era già stato a Sciacca sabato scorso, assieme al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e che ha incontrato, ancora una volta, i familiari di Vincenzo Bono, con  l'Arcivescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro. «È difficile parlare in momenti come questi - ha detto l'Arcivescovo Montenegro -e più che di me in questo momento c'è bisogno di tecnici. Tramite me porto la vicinanza di tantissime persone che vogliono testimoniare a questi familiari disperati che cercano il loro caro che non sono soli». La zona di contrada Muciare, dove si concentrano, ormai da cinque giorni, le ricerche di Vincenzo Bono, si trova a poca distanza dal Museo del Mare che è stato pesantemente danneggiato dall'ondata di acqua e fango che si è riversata, in poche ore, da un vasto fronte verso il mare. E il Museo del Mare ha pagato un prezzo molto alto. Immersi nel fango anche i cannoni, in ferro e in bronzo, appartenenti a una nave affondata nel mare di Sciacca nel 1500,prelevati, in diverse campagne di scavi, dai sub dei Gruppi Archeologici d'Italia. Ieri l'assessore comunale ai Lavori Pubblici Ignazio Bivona ha reso noto che al Comune è stato istituito un gruppo di lavoro per la verifica dei danni subiti da privati, cittadini e titolari di aziende, a seguito del nubifragio che ha colpito la città lo scorso 25 novembre. Attivato un numero di telefono: 348-2223447. «Il privato - spiega l'assessore Bivona - fa la segnalazione dei danni subiti. Un tecnico comunale andrà a verificare ». Giovedì primo dicembre, alle ore 20, si riunirà il consiglio comunale di Sciacca, per discutere di quanto accaduto e per fare il punto della situazione. (*GP*)

Via Demetra e Platone
Alla ex Provincia e al liceo svuotate  macchine di caffè
Prima gli uffici della Pubblica istruzione, in via Demetra, del Libero consorzio comunale. Poi, il liceo scientifico Majorana di via Platone. Furti fotocopia, quelli messi a segno negli ultimissimi giorni ad Agrigento. In entrambi i casi - del primo si stanno occupando i carabinieri e del secondo, scoperto ieri mattina, la polizia di Stato - i malviventi hanno forzato degli infissi, si sono intrufolati ed agendo in maniera indisturbata, hanno letteralmente svuotato le cassette di monete delle macchinette che erogano caffè e snack. Poi, arraffate le monete, si sono allontanati senza lasciarsi dietro le spalle alcuna traccia. E senza che, nessuno, purtroppo, si accorgesse in tempo di nulla. La scoperta della razzia è stata fatta, in entrambi i casi, soltanto molte ore dopo, quando cioè i balordi erano già ben distanti e dunque al sicuro. Non è escluso che ad agire sia stata la stessa "mano". 


Pubblico impiego. Riavviato il confronto.
L'obiettivo è quello di arrivare alla firma mercoledì, giorno in cui è fissato l'incontro tra le sigle e il governo. Ma restano alcuni «nodi» Pubblico impiego, si accelera sul contratto.

Il tentativo è in corso, si punta a firmare l'accordo sullo sblocco dei contratti nella pubblica amministrazione già mercoledì, quando dovrebbe tenersi l'incontro tra la ministra Marianna Madia e i leader di Cgil, Cisl e Uil. Dopo la sentenza della Consulta sulla riforma qualche variazione nella tabella di marcia però c'è: dovranno, in qualche modo, essere sentite anche le Regioni. Intanto da parte del premier Matteo Renzi arriva un'apertura: sui rinnovi, dice, «noi siamo pronti», spiegando che si cercherà di trovare «un compromesso». In effetti per i sindacati ci sono ancora delle questioni da superare. «Le cose che ci vedono ancora distanti sono le risorse per rinnovare i contratti e le modifiche della legislazione introdotte prima col ministro Brunetta e poi da questo governo con la Buona Scuola», chiarisce il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che attacca l'interpretazione della sentenza data dalla ministra Madia, «mi pare del tutto strumentale», dice. Per la leader della Cgil la decisione dei giudici «non interferisce assolutamente sui contratti se non nella volontà del governo di continuare a dimostrare che non si possono fare le cose perché si deve cambiare la Costituzione». Il riferimento va al referendum del 4 dicembre, data entro cui secondo il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo, bisognerà avere già chiuso. «La presidenza del Consiglio dovrebbe assumersi direttamente la responsabilità di risolvere la vertenza, convocando - suggerisce - le parti a Palazzo Chigi». Mercoledì, conferma la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, «abbiamo un incontro col governo». Serve «responsabilità» sottolinea, assicurando che la Cisl «non darà alcun alibi» al blocco. Uno dei «nodi» riguarda l'au - mento di 85 euro: per il governo è «medio», mentre per i sindacati «è minimo». L'ultimo intoppo è rappresentato dalla validità del patto; i sindacati parlano di un accordo «quadro», ovvero trasversale a tutti i comparti, inclusa la scuola. Nel frattempo al ministero della PA sono salite le sigle dei dirigenti (da Codirp a Cosmed), dei sindacati autonomi e di base. I primi continuano a criticare l'intero impianto, parlando di un contratto alla «Robin Hood», ma si dicono comunque sollevati dalla «morte» del decreto sulla dirigenza (che però potrebbe resuscitare come provvedimento ad hoc, staccato dalla delega Madia). La Confsal Unsa vede nel governo «la volontà di arrivare a fare l'accordo», mentre l'Usb definisce l'intesa «un piatto di lenticchie indigeribile». Ecco in sintesi le principali novità contenute in questa prima bozza dell'accordo politico sui contratti nel pubblico impiego, alla quale comunque i sindacati propongono già qualche modifica. In particolare, appunto, Cgil, Cisl e Uil chiedono di eliminare l'aggettivo «medio» quando si parla di aumento di 85 euro e di chiarire che l'accordo si estende a «tutti i comparti della PA». I dipendenti sono «il motore del buon funzionamento» della PA, recita l'incipit dell'intesa. E ancora, «il settore pubblico ha bisogno di una profonda innovazione». Per cui è necessario un percorso «condiviso» che segni «una discontinuità con il passato». Il governo si impegna a rivedere il rapporto tra legge e contrattazione, «privilegiando la fonte contrattuale». Non solo, l'esecutivo farà in modo che il ricorso all'atto unilaterale da parte della PA sia limitato ai casi in cui ci sia «pregiudizio oggettivo per la legalità e il funzionamento» dello Stato. Il governo inoltre promette di rimettere mano ai fondi per la contrattazione di secondo livello, il salario accessorio, e di promuovere anche nel pubblico «una fiscalità di vantaggio» per la produttività. Le parti, invece, fisseranno dei target di efficienza con cadenza annuale, così da aumentare «i tassi medi di presenza sul posto di lavoro», contrastando «fenomeni anomali di assenteismo» o «di comportamento opportunistico».

Agrigentoweb.it
E' continuata nel fine settimana e durerà per molti giorni l'attività dei cantonieri del Libero Consorzio sulle strade provinciali ed ex consortili invase da fango e detriti trascinati dalla furia delle acque.

Il transito sulla SP n. 32 Ribera-Cianciana, pur se ripristinato, rimane difficoltoso per l'imponente quantità di detriti ai bordi della strada, mentre rimane chiusa la SP n. 86 Ribera-Magone, sulla quale si conta di intervenire nei prossimi giorni. Liberata anche la SP n. 19-B San Biagio Platani-Alessandria della Rocca, sulla quale si era verificato un nuovo smottamento di fango, grazie all'intervento congiunto dell'Ufficio di Protezione Civile del Comune di Alessandria della Rocca e dei cantonieri del Libero Consorzio. Ripristinato il transito anche sulla SP n. 47 S. Anna-Villafranca. Purtroppo i pochi mezzi a disposizione del Settore Infrastrutture Stradali non consentono tempi di intervento celeri, di conseguenza si invitano tutti i cittadini che dovessero percorrere le strade del comparto ovest danneggiate di procedere con la massima prudenza e nel pieno rispetto dei limiti di velocità segnalati.

Scrivolibero.it

Il Libero Consorzio di Agrigento aderisce all'invito dell'Associazione Libera.
Previsti due incontri nelle scuole Superiori


Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento aderisce all'invito dell'Associazione di promozione sociale "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" per coinvolgere le scuole di competenza dell'Ente nelle attività dell'associazione allo scopo di favorire la cultura della legalità, collegata al tema della memoria. L'attività rientra nell'ambito degli obiettivi gestionali assegnati al Settore "Politiche attive del Lavoro e dell'Istruzione" nel 2016, approvati dal Commissario Straordinario Roberto Barberi per l'organizzazione, entro il 31 dicembre, di incontri con le scuole superiori al fine di promuovere la cultura della legalità e dell'etica. Per questo motivo sono stati programmati due incontri. Il primo incontro si svolgerà il prossimo 30 novembre, durante l'orario scolastico, nell'Auditorium dell'IPSCEOA "Nicolò Gallo" di Agrigento. Assisteranno agli studenti del predetto istituto, oltre ad alcune classi di altri Istituti Superiori presenti nella zona, specificatamente del'ITCG "Brunelleschi" e dell' ITC "Sciascia". L'incontro prevede la proiezione del docufilm sulla storia di Filippo Gebbia, ucciso il 21 settembre 1986 nella prima strage di Porto Empedocle, l'intervento di Carmela Pistone, dell'Associazione Libera di Agrigento sul tema "la Memoria come base di Impegno e Corresponsabilità" e la testimonianza di Leonarda Gebbia, sorella di Filippo. 
Al termine seguirà un dibattito con l'intervento degli studenti degli Istituti Superiori. L'inizio dell'incontro è previsto per le ore 9.30, per una durata massima di due ore, inclusi anche gli eventuali interventi dei ragazzi, dei docenti e di chi vorrà dare il proprio contributo.  Il secondo incontro è stato organizzato per il prossimo 3 dicembre presso l'IISS "L. Pirandello" di Bivona, sempre in orario scolastico, a cui parteciperanno gli alunni del medesimo istituto. L'Associazione Libera considera la legalità non un fine, bensì un mezzo per raggiungere la Giustizia sociale. Da oltre vent'anni, infatti, cerca di portare avanti un lavoro che metta insieme le storie tragiche delle vittime innocenti delle mafie, la verità e la giustizia inseguite dai familiari e il territorio in cui queste storie maturano e si consumano. Per Libera, portare a scuola questi temi è importante, non solo perché i ragazzi sono il nostro futuro, ma anche e soprattutto perché come diceva il giudice Antonino Caponetto "la mafia teme più la scuola che la giustizia".




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