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Rassegna stampa del 30 dicembre 2016

Giornale di Sicilia

I primi passi del governo
Salvaguardia per chi ha incarichi con gli uffici pubblici. tagli ai compensi dei manager. tutele per i terremotati
Milleproroghe, arriva il via libera: tra i precari salvati gli Lsu di Palermo

La Vicari: «Un altro anno di contratto per i 519 collaboratori scolastici». La Cisl: «E ora si pensi alla loro stabilizzazione»
Critiche dall'Associazione nazionale magistrati:«Contrariamente a quanto annunciato, nessun correttivo né sul lato delle pensioni né su quello del termine per la legittimazione ai trasferimenti anche dei più giovani».
Salvaguardia per i precari della pubblica amministrazione, inclusi i 519 collaboratori scolastici di Palermo; rinnovo delle tutele per gli abitanti delle zone del Centro Italia colpite dal sisma, più tempo per la termoregolazione dei termosifoni, ennesima proroga del Sistri. Sono alcune delle misure contenute nel decreto Milleproroghe approvato dal governo, che ha invece deciso di escludere dal provvedimento misure attese sulle popolari, sui giochi, sul fisco e sulle partecipate pubbliche. I contratti di collaborazione salvati sono circa 40 mila, stando a stime sindacali. L'intervento fa così venire meno la scadenza del primo gennaio 2017, come limite massimo, inserito nel Jobs act. Ci sono poi circa 2 mila contratti a tempo determinato che vengono allungati a tutto il prossimo anno. E sempre di un anno è stata estesa la validità delle graduatorie dei concorsi pubblici (4.471 vincitori e 151.378 idonei). Il pacchetto risponde all'esigenza, più volte manifestata da Marianna Madia, di chiudere con «il cattivo reclutamento » e avviare, tramite il Testo Unico del lavoro pubblico (in arrivo entro febbraio), una nuova stagione che abbia come pilastri il passaggio dalle piante organiche ai fabbisogni, concorsi a cadenza prestabilita e paletti al precariato. «Con orgoglio e  soddisfazione posso dire che ancora una volta siamo riusciti a ottenere la proroga di un anno per i 519 collaboratori scolastici di Palermo» commenta il sottosegretario alle Infrastrutture, Simona Vicari. «Adesso lavoriamo per la stabilizzazione. Non vi abbandoneremo». La stabilizzazione dei 519 collaboratori scolastici di Palermo e provincia viene chiesta anche dalla Cisl: «Con il decreto milleproroghe si è evitato il peggio per queste famiglie, il disagio sociale ed economico di vivere un anno nell'incertezza assoluta dovuta alla mancanza di un lavoro -spiegano Daniela De Luca segretario  Cisl Palermo Trapani e Francesco Amato segretario Felsa Cisl Palermo Trapani -, ma sia chiaro che da gennaio bisogna subito avviare, in modo proficuo e concreto, il avolo al Ministero del Lavoro sulla loro stabilizzazione ». È prorogato al 31 dicembre  2017 il taglio del 10% degli emolumenticorrisposti dalla pubblica amministrazione ai componenti di organi di indirizzo, direzione e controllo, cda e organi collegiali nonchè per i commissari di Governo e i commissari straordinari. Nelle zone terremotate del Centro Italia, viene rinnovato fino alla fine del 2017 lo stop al pagamento delle rate dei mutui sugli edifici distrutti o resi inagibili dalle scosse e sulle attività commerciali ed economiche svolte in stabili danneggiati. Slitta il termine per valvole riscaldamento: è stato rinviato al 30 giugno 2017 il termine, fissato finora al 31 dicembre, entro il quale nei condominii occorre installare sistemi di contabilizzazione del calore. Sono state così scongiurate sanzioni da 500 a 2.500 euro per ogni appartamento. Quarta proroga per il Sistri: senza il rinnovo del Sistema integrato di tracciabilità dei rifiuti dal primo gennaio verrebbe meno il doppio sistema di regist azione (cartaceo e informatizzato) per i rifiuti speciali e partirebbero le sanzioni per chi non si adegua. Niente slittamento della scadenza per la trasformazione delle banche popolari più grandi in Spa. La proroga non sarebbe necessaria perché al momento la riforma è congelata dalla sospensiva del Consiglio di Stato, che tornerà a riunirsi in camera di consiglio il 12 gennaio per confermare o meno la decisione. Nessuna modifica anche per il dl fiscale: sulla scia delle proteste dei commercialisti, si era ipotizzato di portare per il primo anno l'obbligo da trimestrale delle comunicazioni Iva a semestrale, ma la misura non è rientrata nell'articolato. «Con la proroga di sei mesi dei componenti del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e dei Consigli  regionali, il Governo procede con decisione nell'azione di riforma dell'Ordine, tanto attesa da anni» scrive su facebook il deputato del Pd Michele Anzaldi. Critiche dall'Associazione nazionale magistrati: «Contrariamente  a quanto annunciato, apprendiamo che il Governo non ha adottato alcun intervento correttivo al decreto legge 168/2016 nè sul lato delle pensioni nè su quello del termine per la legittimazione ai trasferimenti, neanche per i magistrati più giovani. E intanto domani diversi colleghi saranno collocati a riposo, andando a peggiorare la drammatica carenza di organico » sottolinea l'Anm, secondo cui i magistrati che verranno collocati a riposo avranno «la consapevolezza di essere stati discriminati e aver subito le conseguenze di un'inspiegabile norma».  


Squadra completata. L'esponente Pd va alla Salute: «Dedico questa nomina a mia figlia». Gli alfaniani mantengono gli incarichi: Politiche Agricole e Infrastrutture
Faraone, Castiglione e Vicari confermati sottosegretari

Confermati nella squadra del governo Gentiloni i tre sottosegretari siciliani. A sorpresa Davide Faraone, braccio destro in Sicilia del premier uscente Renzi, passa dall'Istruzione alla Salute dove si troverà impegnato a mediare in alcune delle vertenze più delicate dell'Isola, dal riordino della rete ospedaliera allo sblocco dei concorsi. Per il resto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni ha annunciato la conferma degli alfaniani Simona Vicari alle Infrastrutture, e Giuseppe Castiglione alle Politiche agricole. In tutto sono 41 i sottosegretari nominati ieri dal Consiglio dei ministri, che ieri hanno giurato davanti al premier. Che si è concesso una battuta:«Capisco che ci vorrà un pò di tempo di adattamento, la continuità che il governo esprime, seppur con qualche aggiustamento, è un valore». Nessuna new entry particolare, solo qualche spostamento che in sostanza riconferma la stessa squadra del governo uscente ad eccezione di Enrico Zanetti che ha rinunciato per ricoprire l'incarico di viceministro  ell'Economia. Confermata anche l'assenza di esponenti del gruppo Ala, che fa capo a Denis Verdini. Tra i principali rappresentanti del movimento c'è l'ex ministro Saverio Romano che comunque nei giorni scorsi aveva fatto sapere  di non avere intenzione di entrare a far parte di questo nuovo esecutivo. La dedica alla figlia. «La politica non è solo una questione di testa, non è mero e freddo calcolo -dice Faraone -. La politica è anzitutto passione, cuore, sentimento. Il mio impegno, adesso, sarà profuso in un altro settore fondamentale della convivenza civile: la salute. Una società  può considerarsi solidale solo quando è capace di occuparsi degli ultimi e delle persone con disabilità, se non lascia sole le loro famiglie, se si occupa di restituire un futuro di serenità e integrazione ». Faraone dedica la nomina  alla figlia: «Giurando davanti al presidente del Consiglio il mio pensiero  non potrà che andare a mia figlia Sara, il suo volto e i suoi bisogni di essere speciale sono sempre l'anima di ciò che fa cio, i suoi diritti e quelli di tanti bambini, ragazzi e adulti con autismo saranno il punto di partenza e di arrivo per tante battaglie da portare avanti e tante cose da fare, per questo con il cuore ho scelto questa avventura». «È per me un onore poter continuare, accanto al ministro Delrio, in questo nuovo Governo per mettere in atto il grande processo di riforma di porti e interporti italiani», ha scritto in una nota Simona Vicari. Intanto dalla politica siciliana numerosi messaggi ai nuovi sottosegretari e in particolare a Faraone, chiamato a mediare su alcune delle vertenze più spinose dell'Isola. È un po' il senso delle parole di Pippo Digiacomo, presidente della commissione Sanità all'Ars:  La nomina di Davide Faraone - dice il parlamentare del Pd - avvierà certamente una fase di fattiva collaborazione tra la Sicilia ed il ministero alla Salute indispensabile per le importanti riforme del settore, prima fra tutte la nuova rete ospedaliera, che la nostra regione attende».
Il Pd: bene la nomina.
Ed è quanto si augura anche l'assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, che si è detto «certo che la sanità siciliana troverà in lui un importante punto di riferimento che consentirà alla nostra regione di proseguire nel già avviato percorso di miglioramento di servizi ed assistenza». Dello stesso avviso Alice Anselmo, capogruppo del Pd all'Ars, per la quale «il Pd all'Ars come nel governo regionale, è impegnato in un difficile percorso di risanamento e miglioramento dell'offerta e sta dando concreti risultati nell'Isola». Francesco Frittitta, coordinatore regionale del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, aggiunge che «sulla sanità siciliana sono troppi i ritardi e i problemi che si sono accumulati. Speriamo che Faraone, da buon siciliano, pensi anche ai suoi conterranei, poiché la situazione è veramente disperata, a cominciare dalle scadenze delle graduatorie di mobilità al 31 dicembre, sulle quali fino ad ora non si è data nessuna notizia sulla proroga ». Per Magda Culotta, deputato del Pd, «dalle nomine dei sottosegretari emergono due buone notizie: la prima è la riconferma di tre siciliani, la seconda è la nomina di Faraone al dicastero  della Salute. In una Regione in cui la sanità presenta ancora molte ombre, nonostante gli spiragli di luce emersi dall'ultimo rapporto dell'Agenas, la presenza di un sottosegretario siciliano è sicuramente un'opportunità in più per migliorare il sistema per  fare arrivare con più forza a Roma le istanze del territorio». Culotta è sindaco di Pollina e rappresenta un territorio  a lungo in lotta per difendere il punto nascite di Petralia che secondo il ministero però non rispetta certi standard di sicurezza e va chiuso. Sulle nomine però la Lega va all'attacco: «Ma siamo su scherzi a parte? Perchè dopo la sorpresa della lista-fotocopia dei ministri adesso è arrivata la seconda sorpresa della seconda lista-fotocopia dei sottosegretari» dice Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato. Cr. Po.  

I soldi della regione
Panepinto: «benefici per gli enti locali più piccoli e virtuosi». Venturino: «a roma si rischia l'impugnativa»
Precari e nuovi contratti, il Pd difende la norma

È scontro sulla legge dell'Ars. Il segretario Raciti: i Comuni potranno lavorare meglio. Forza Italia: soluzione tampone
La norma approvata dall'Ars prevede la possibilità di nuove assunzioni a tempo determinato nei Comuni, col rischio di creare nuove sacche di precariato.
Panepinto: «Vi potranno ricorrere solo alcuni comuni piccoli».
Riccardo Vescovo - Palermo
Via libera dal Consiglio dei ministri alle norme che consentiranno di assumere in Sicilia oltre 15 mila precari degli enti locali. Nessuna comunicazione ufficiale da Roma, ma nel Pd siciliano si sono affrettati a far sapere che tra le tante proroghe concesse e che dovranno essere votate in Parlamento ci sono anche le attese deroghe dai contrattisti dei Comuni. Del resto il piano è ritenuto strategico dai democratici che in Sicilia si apprestano a vivere un lunghissimo anno elettorale. Non a caso ieri tutto il partito è intervenuto in massa a difenderne i contenuti finiti al centro della polemica. La norma approvata dall'Ars prevede infatti la possibilità di nuove assunzioni a tempo determinato nei Comuni, col rischio di creare nuove sacche di precariato. Ma secondo il deputato all'Ars, Giovanni  Panepinto «questa possibilità riguarda solo alcuni comuni inferiori a 5 mila abitanti e i contratti potranno essere stipulati esclusivamente con fondi comunali e non regionali. Proprio i piccoli Comuni, infatti, per v a di stretti vincoli finanziari e per l'impossibilità di accendere nuovi contratti, si sono trovati spesso privi di figure apicali, quelle di "categoria D" come capi strutture e dirigenti. Grazie a questa norma si potrà procedere al cosiddetto "sca - valco", cioè all'utilizzo di dipendenti  di altri enti previsto da una legge del 2004. Lo spirito che ha portato all'approvazione del provvedimento è dettato dalla volontà di far funzionare meglio le piccole amministrazioni, solo se virtuose e in grado  di spendere propri fondi». Anche il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, è intervenuto per difendere  la norma sui precari definendola «un provvedimento giusto e necessario. Trovo strumentali le polemiche  per una disposizione corretta, contenuta nel testo sui precari, che permette ai comuni di individuare figure necessarie alla regolare attività  delle amministrazioni locali». La polemica interessa però anche il Pd e la stessa maggioranza. Ieri il presidente della Regione, Rosario Crocetta, rivendicando il  isultato  ha parlato di «uno scatto di dignità della Regione», ma per il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone e per i deputati dell'area renziana questo risultato potrà avvenire  solo per intercessione di Roma. «Quella approvata è solo una proroga e non una stabilizzazione - ha detto Ardizzone -. Per quest'ultima è stato avviato un percorso, che può essere definito solo d'intesa con il governo nazionale». Il primo via libera da Roma è arrivato ieri in Consiglio dei ministri e consentirà di superare alcuni paletti finanziari e normativi. «L'esigenza dell'intervento romano è una costante - at - tacca il deputato del Pd, Luca Sammartino - ed è deprecabile la corsa alla paternità di questa legge che è solo un pezzo del percorso necessario. Basta appuntarsi inutili medagliette, si prosegua lungo il solco tracciato con l'esecutivo nazionale ». Crocetta però ha chiarito che «l'accordo col governo nazionale prevedeva che loro facessero la proroga e noi la stabilizzazione. Il dato storico è che abbiamo creato gli  trumenti per stabilizzare i precari. Il senso di questa norma - ha aggiunto - è che facciamo uscire questa platea dal precariato con la possibilità di stabilizzazione, senza spese aggiuntive per i Comuni». E sulla possibilità di nuove assunzioni, Crocetta ha chiarito che «riguarderanno solo figure specifiche. È stata comunque una scelta dell'Ars ». L'assessore all'Economia, Alessandro Baccei ha spiegato comunque che alla Regione nuove assunzioni sono necessarie: «Se servono non è che non possiamo non farle. Mancano 11 dirigenti alla Ragioneria, come li sostituiamo? Ci sono funzionari direttivi che possono diventare dirigenti, ben vengano i concorsi. Dobbiamo avere il coraggio di fare assunzioni mirate dove c'è bisogno». L'opposizione però attacca. Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia, sostiene che «anche questa volta il governo Crocetta ha solo messo l'ennesima pezza laddove avrebbe dovuto attuare un piano di stabilizzazione vero di questi lavoratori, divenuti ormai in molti casi la nervatura principale  ei nostri comuni. Ci troviamo infatti di fronte ad un'altra proroga, provvedimento che per di più potrebbe essere impugnato dal governo nazionale». Per il vicepresidente dell'Ars, Antonio Venturino, «è andato in scena il nuovo inganno della politica siciliana nei confronti di migliaia di precari della pubblica amministrazione. Su questo tema rischiamo seriamente l'impugnativa da parte dello Stato». (*RIVE*)

Molti posti, poco lavoro
La Sicilia si sta sbriciolando sotto i colpi del disinteresse verso il pubblico
Lelio Cusimano

Non era difficile presagirlo e puntualmente è successo; dopo reiterati tentativi non andati a buon fine, l'immissione di nuovi precari nei ruoli della Regione e dei Comuni (ci siamo risparmiati le province perché non esistono più) ha avuto il via libera dall'Ars.  Con lo stesso provvedimento che annuncia la stabilizzazione dei precari entro il 2018, saranno avviate nuove assunzioni «flessibili ». Magari le stabilizzazioni non saranno proroghe camuffate, come si potrebbe sospettare, ma certo le nuove immissioni saranno assunzioni camuffate da bisogni di personale.  Altri Siciliani, dopo le decine di migliaia che li hanno preceduti, si accingono ad occupare un «posto » e per di più «pubblico», ignari di un percorso che assicura loro un'occupazione quasi fissa e uno stipendio quanto mai incerto. Il numero di Siciliani il cui reddito è, in tutto o in parte, a carico del bilancio regionale (numero mai determinato ufficialmente) è più vicino a 200 mila che a 150 mila; ma non basta. Del resto, se persino il Sindacat o equipara la norma che autorizza nuove assunzioni flessibili ad un «porcellum» in chiave regionale, è da credere che la misura sia colma; così sottolineando l'esaurimento delle risorse che si possono ragionevolmente mettere in campo da parte della Regione Siciliana. La stabilizzazione dei precari già in servizio costerà, infatti, ai contribuenti siciliani l'ir - reale cifra di 5,2 miliardi di euro; non è un lapsus, stiamo effettivamente parlando di miliardi, poiché l'impegno assunto supera i 262 milioni l'anno per i prossimi vent'anni. Forse non c'erano altre possibilità. Ma che cosa si fa per assicurare un ritorno alla società siciliana, in termini di buoni servizi? La strada maestra per dare slancio alla società siciliana è una sola: accrescerne la capacità reddituale; la strada battuta negli ultimi decenni è stata però un'altra, immettere eserciti di Persone inconsapevoli nei ruoli pubblici, a prescindere dai bisogni reali delle amministrazioni e senza riuscire a garantire neanche un livello minimo di qualità dei servizi resi.  Che la strada fin qui battuta sia senza uscite, lo confermano numerose evidenze. Negli ultimi dodici mesi il Mezzogiorno è riuscito a creare 111.200 occupati in più, la Sicilia ne ha persi altri 11.300. Le imprese siciliane pagano mediamente sul denaro preso in prestito dalle banche il 6,69%, quelle della Sardegna (e non del Trentino!) il 4,29%. Nell'ultimo anno, le procedure di affidamento da parte delle stazioni appaltanti censite dall'Anac e con base di gara di almeno 40mila euro, fanno registrare una contrazione sia in termini numerici sia di importi; nel complesso, l'importo delle procedure di affidamento è diminuito nel Mezzogiorno del 12%, con un picco negativo in Sicilia (-27%). La fonte di questi dati è il Checkup Mezzogiorno 2016 redatto da Confindustria e dal Centro Studi SRM. La Sicilia si sta lentamente sbriciolando sotto i colpi del disinteresse verso il pubblico e dell'interesse verso il singolo; che cosa mai dovrà accadere perché le regole di funzionamento di una società modernamente democratica tornino ad albergare anche nella nostra Isola?

Agrigentonotizie

Ponte sul torrente Canne, Mareamico: "Servono altre verifiche"

Nei giorni scorsi l'associazione ambientalista aveva denunciato il rischio di crollo del viadotto. Ora ringrazia l'ex Provincia per avere chiuso la strada
Nei giorni scorsi l'associazione Mareamico aveva lanciato l'allarme, denunciando il rischio di crollo del ponte sul torrente Canne, nel territorio di Siculiana. Il Libero consorzio dei Comuni di Agrigento ha chiuso il ponte, per eseguire delle verifiche, ed ora arriva il ringraziamento di Mareamico. "Corre l'obbligo di porgere il più vivo ringraziamento - scrive Mareamico - al Libero Consorzio dei Comuni ed ai suoi tecnici, per l'incredibile tempestività con cui hanno raccolto il grido di allarme che abbiamo lanciato. Ben vengano verifiche ed accertamenti tecnici: era quello che volevamo. Noi abbiamo solamente acceso una luce sopra un ponte che come tanti, ogni giorno, attraversano con incoscienza, sicuri di essere nelle mani di esperti che sovrintendono alla sua sicurezza. Ci stava a cuore la interdizione al traffico di quella struttura, che a nostro avviso non risulta affatto ne stabile ne sicura, anche se serve un tratto stradale secondario".
"Restiamo convinti - conclude l'associazione ambientalista - che sia meglio discutere su indagini, verifiche ed interventi che stare a piangere davanti alle catastrofi. La chiusura del ponte per accertamenti, seguita dalle rassicurazioni sulla stabilità e sulle efficienza della medesima struttura, mostra qualche incongruenza. Per questo siamo ansiosi di conoscere gli esiti di tali accertamenti tecnici, i tempi di eventuali interventi, dei necessari ripristini ma, soprattutto, del motivo per cui gli stessi accertamenti tecnici non siano stati disposti prima del nostro intervento".


Agrigentoweb

Comune di Siculiana: il Sindaco Lauricella invita il Libero Consorzio a mettere in sicurezza il ponte sul fiume Canne

Il Sindaco di Siculiana, Leonardo Lauricella, in riferimento al pericolo per la pubblica incolumità S.P. n.75 - ponte sul fiume Canne, in prossimità del bivio per Siculiana Marina, facendo seguito alle precedenti segnalazioni da parte dell'Ente Comune dal 2013 e a seguito delle ultime a mezzo stampa con le quali vengono evidenziati gravi problemi sulla struttura del ponte, diffida il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ad attivarsi. Nella nota - a firma del Sindaco Lauricella - si invita il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, a mettere in sicurezza, in tempi brevissimi, la struttura e a porre in essere tutti i presidi di sicurezza necessari al fine di scongiurare pericoli per la pubblica incolumità. L'Ente Comune manifesta sin da subito la disponibilità e la collaborazione per eventuali sopralluoghi e quanto altro necessario per una immediata soluzione del problema.

Il Fatto Nisseno

Montedoro, manutenzione SPC 73 (Canicattì-Montedoro) di Carmelo Barba

MONTEDORO - A due mesi dalla nota inviata dal vicesindaco di Montedoro Renzo Bufalino al Commissario del Libero Consorzio di Agrigento, Roberto Barberi, e per conoscenza al Prefetto di Agrigento, Dr.Nicola Diomede, con la richiesta di intervenire sulla SPC 73 (Canicattì - Montedoro), interessata da diverso tempo da un processo di smottamento prossimo ad inibire il traffico, gli uffici dell'ex provincia agrigentina stanno effettuando alcuni interventi manutentivi atti a ripristinare un sufficiente stato di transitabilità al fine di ristabilire le minimali condizioni di sicurezza per la tutela della pubblica e privata incolumità ed evitare la chiusura al transito della suddetta strada provinciale. In particolare, in località Graziano, al km 4.4, era franata oltre mezza carreggiata e di conseguenza la larghezza della strada ricadente in curva si era ristretta di circa due metri; ad aumentare la pericolosità del tratto si aggiungeva, inoltre, l'assenza di adeguata segnalazione e protezione. «Apprezzo lo sforzo da parte del ex provincia di Agrigento - sottolinea il vicesindaco Renzo Bufalino - tuttavia i lavori che si stanno realizzando mi sembrano dei palliativi. Interventi tampone di scarsa efficacia, perché è evidente che con le prime piogge si verificherà l'aggravarsi delle condizioni di percorribilità. Considerata la pericolosità del tratto mi aspettavo un intervento strutturale. Si comprendono le difficoltà finanziarie e organizzativo-istituzionali che i Liberi consorzi comunali sono attualmente chiamati a fronteggiare, ciò nonostante non è opportuno che tali criticità debbano incidere così pesantemente sui servizi e sulle popolazioni di quest'area.»

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