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Rassegna stampa del 3 gennaio 2017

Giornale di sicilia

Libero consorzio. I controlli su impianti ed attività produttive sono stati, di fatto, capillari e meticolosi. Ecco i risultati che si riferiscono al biennio 2015-2016
Ambiente, elevate sanzioni per oltre 140 mila euro

L'ambiente, e la sua tutela, innanzitutto. Lo dimostrano i numeri. Nell'ultimo biennio, il gruppo "Tutela ambientale" del Libero consorzio comunale di Agrigento ha infatti elevato sanzioni amministrative per oltre 140 mila euro. I controlli su impianti ed attività produttive sono stati, di fatto, capillari e meticolosi. Nel biennio 2015-2016, dunque, il gruppo, con apposite ordinanze, ha elevato sanzioni per 119.000 euro per violazioni in materia di scarichi di acque reflue. Nel 2014, le sanzioni ammontavano invece a poco più di 93 mila euro. Ammontano, invece, ad oltre 24.000 euro le sanzioni emesse per violazioni in materia di rifiuti. Prosegue dunque, senza sosta, l'attività del settore Ambiente del Libero consorzio comunale di Agrigento che, nonostante le notevoli difficoltà economiche, continua nella sua attività di tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini, «nel pieno rispetto della normativa vigente ed in particolare del decreto legislativo numero 152 del 2006 - hanno spiegato ieri dall'ormai e Provincia regionale - che assegna specifiche competenze in questo senso ai Liberi consorzi, competenze mantenute anche dopo l'entrata in vigore della normativa di riordino sugli stessi enti e in particolare dopo l'approvazione, da parte dell'Ars, della legge regionale numero 15 del 2015 sulla nuova organizzazione delle ex Province ». L'attività di tutela ambientale viene condotta, con energia, anche da altri comparti, per esempio sul controllo della regolarità degli impianti che hanno fatto richiesta di autorizzazione unica ambientale. Le ex Province hanno, del resto, la competenza per l'adozione delle autorizzazioni per le piccole e medie imprese e i titolari di impianti non soggetti alla disciplina dell'autorizzazione integrata ambientale. Sempre in materia di controlli per la tutela ambientale, la polizia provinciale - negli ultimi mesi - ha controllato tutti i depuratori comunali. Gli accertamenti sono stati realizzati su direttiva del commissario straordinario del Libero Consorzio, Roberto Barberi. In prima linea, il settore Ambiente appunto ed il corpo di Polizia provinciale che è coordinato dal comandante Vincenzo Giglio. Le verifiche vengono realizzare congiuntamente con i tecnici dell'Arpa. «Diverse le criticità emerse durante questi controlli: - avevano reso noto dal Libero consorzio comunale - dalla corretta tenuta dei registri dei rifiuti al deposito di rifiuti speciali, come i fanghi provenienti dalla depurazione stessa, le sabbie   il vaglio. Il tutto in violazione della norma che regola il deposito temporaneo». In linea di massima, dunque, in alcuni di questi depuratori   ma le indagini della polizia provinciale sono ancora in corso - sarebbe stato superato il periodo di tempo massimo, previsto dalla legge, per tenere i rifiuti speciali. Ed ecco perché potrebbe anche configurarsi l'ipotesi di reato di stoccaggio abusivo di rifiuti speciali. Le diverse criticità emerse durante i controlli potrebbero far scattare delle sanzioni amministrative o, addirittura, nei casi in cui si configurasse una ipotes i di reato qual è quella paventata di stoccaggio abusivo di rifiuti speciali, potrebbero essere formalizzate delle denunce alla Procura di Agrigento o a quella di Sciacca. Il palazzo dell'ex Provincia (*CR*)  

Istruzione
tra gli indicatori, la qualità della ricerca. polemizza il rettore micari: «utilizzati dati vecchi, siamo migliorati»
Università, Palermo in fondo alla classifica

Pari merito con Palermo, Catania; mentre Messina fa meglio di tutte. Male la Kore, tra le non statali. A svettare in classifica, però, sono gli atenei di Verona, Trento, Bologna e il Politecnico di Milano Paola Pizzo
Se si usasse ancora la matita rossa e blu, la valutazione di due atenei siciliani su tre sarebbe di certo tracciata con la punta della metà più scura. Con appena 27 punti a testa, su una scala da 1 a 100, infatti, Palermo (che ha sedi distaccate a Trapani, Agrigento e Caltanissetta) e Catania si piazzano negli ultimi dieci posti della classifica generale sulla qualità degli atenei per didattica e ricerca, stilata e pubblicata ieri dal Sole 24 Ore. E se nel 2016 l'Università del capoluogo isolano ha confermato la posizione dell'anno precedente, 54esima su 61 realtà coinvolte; il polo catanese è risalito di due posizioni, fermandosi pari merito con Palermo. Ad andare male, però, è anche l'unica  niversità non statale presente nella regione, la Kore di Enna, che chiude  a graduatoria dedicata agli istituti  privati - 14 in tutto il territorio nazionale - con un totale di 23 su 100 e un punto in più guadagnato rispetto al 2015. Mosca bianca, ma comunque senza eccellere, Messina: cresce di 4 posizioni rispetto al  015, per un  punteggio totale di 42 su 100 che la fa balzare 33esima in classifica. Il podio, nella classifica generale, spetta invece alle Università di Verona (81 punti), Trento (79) e, terzi pari merito, il Politecnico di Milano e l'ateneo di Bologna. Insomma, un inizio d'anno dolente che inevitabilmente fa scattare una levata di scudi da parte dei rettori delle università isolane. «È una classifica fuorviante - esordisce Fabrizio Micari, numero uno del polo accademico palermitano -. Ad incidere negativamente è il risultato sulla ricerca, che tiene in considerazione la Vqr (Valutazione della qualità della ricerca, ndr) 2004-2010, nonostante siano disponibili i dati accorpati di quella 2011-2014 che vedono gli atenei del Sud crescere, anche di molto». E, in effetti, proprio il secondo rapporto Vqr dice altro rispetto al report del Sole 24 Ore: nel punteggio complessivo, l'Università di Messina è cresciuta del 17%, mentre quelle di Catania e Palermo rispettivamente del 10 e del 9%; cosa che comporta un guadag no ulteriore in termini di finanziamenti pubblici, in un quadro generale che segna il recupero degli atenei del Sud Italia. «Tra i 12 indicatori di valutazione - rincara Giacomo Pignataro, ex rettore di Catania, rimasto in carica fino allo scorso 25 novembre (l'1 febbraio si vota il nuovo rettore) - ci sono anche le voci "Borse di studio" ed "Oc - cupazione" che, va da sé, non dipendono dall'operato diretto degli atenei ». «Abbiamo guadagnato terreno e siamo la seconda Università meridionale, tra quelle di grandi dimensioni in termini di qualità, dietro Salerno - sottolinea Pietro Navarra, al timone dell'ateneo di Messina -. I dati a nostra disposizione, però, sono ancora migliori rispetto a quelli riportati nel ranking: ad esempio, ci viene attribuito un 53% sull'eroga - zione delle borse di studio rispetto al totale degli studenti aventi diritto, ma in realtà è del 100%». Parole durissime arrivano, poi, dalla Kore di Enna: «È ora che su queste classifiche ingannevoli intervenga l'Antitrust perché qui si trat a di una vera e propria turbativa del mercato», afferma il presidente Cataldo Salerno, che aggiunge: «Siamo lieti di essere all'ultimo posto nel giudizio di Confindustria »; lapidario il rettore dell'ateneo non statale, Gianni Puglisi: «Non commento le classifiche, soprattutto quelle di parte». Il criterio di valutazione La classifica del Sole 24 Ore viene stilata ogni anno prendendo in considerazione 12 indicatori: 9 legati alla didattica (attrattività, sostenibilità, stage, mobilità internazionale, borse di studio, dispersione, efficacia e voto degli studenti) e 3 alla ricerca (qualità della produzione scientifica, competitività della ricerca e qualità dei dottorati). Il punteggio, da cui dipende la posizione in classifica, viene attribuito su una scala da 1 a 100. Didattica Il risultato peggiore lo porta a casa Catania: 24,3 punti, terzultimo posto tra le italiane. Cinquantunesima è Palermo (36,8), mentre Messina si piazza al gradino numero 45 (42,2). In questa girandola di voti, Palermo e Catania si disti guono negativamente per attrattività, ossia la capacità di reclutare studenti da altre regioni: «Chi si sposta lo fa in direzione del centro-nord - concordano Micari e Pignataro -. L'ateneo di Messina (27esimo, ndr) è favorito dalla presenza degli studenti calabresi che vi si iscrivono». Proprio Messina brilla sul fronte degli stage, con un quinto posto. Palermo va meglio su mobilità internazionale (15esimo). Ricerca In tutti e tre i casi, l'occhio cade sulla parte bassa della classifica: Palermo è 52esima, Catania alla posizione 42 e Messina alla 31. Il dato peggiore è sulla qualità della produzione  scientifica, con i tre poli siciliani rispettivamente ai posti numero 54,59 e 60. «È assurdo si tenga in considerazione la vecchia valutazione Anvur - ribadisce Fabrizio Micari -. L'ateneo di Palermo, stando alla Vqr 2011-2014 è cresciuto del 9%, portando   -11% la differenza tra qualità della ricerca e "peso" del polo didattico.
Borse di studio ed occupazione
Sono le due bestie nere. Nel caso delle borse di studio, Messina è 53esima, Catania 56esima e Palermo quartultima (58): «L'erogazione non dipende dalle Università ma dalla Regione che stanzia i fondi», commenta l'ex rettore di Catania, Pignataro. Sul fronte occupazione, invece, l'ateneo etneo è al 44esimo posto, mentre Palermo e Messina sono rispettivamente ai gradini 56 e 57: «È chiaro che la minore occupazione dipende dal territorio, da condizioni socio-politiche esterne alla realtà accademica - dichiara il rettore di Palermo, Micari -. I nostri, quando partono, trovano lavoro come e meglio degli altri». «L'Università - aggiunge Pietro Navara, numero uno dell'ateneo di Messina - sta cercando di invertire questa tendenza con gli strumenti che ha a disposizione: basti guardare al dato sugli stage e agli assegni di tutorato erogati, pari a 160 mila euro». Il voto degli studenti Bocciata dai suoi stessi studenti Catania, che si piazza terzultima. Palermo prende un 7,6 e si posiziona al 34esimo posto; mentre Mes ina svetta sulle due conterranee: 24esimo posto, con un voto di 7,7. «Dobbiamo continuare ad insistere sull'offerta formativa e sui servizi agli studenti - conclude Micari -. In generale, valuto i dati buoni per ciò che non dipende da noi». Servizi agli studenti centrali anche per Pignataro: «Proprio per migliorarli - sottolinea - abbiamo portato a 2 milioni e mezzo di euro (da poco più di un milione, ndr) le risorse loro destinate»). Kore, l'università non statale ultima nella classifica generale, quasi sempre bassa in classifica per gli altri indicatori, la Kore eccelle alla voce «Voto degli studenti»: è seconda solo alla Lum Casamassima (Bo). «Questo primato - commenta il presidente dell'Università, Cataldo Salerno -, l'unico che davvero riguarda la qualità degli atenei,nessuno ce lo può togliere».

Corriere Agrigentino

Agrigento, pugno duro dell'ex Provincia contro chi inquina
119 mila euro: è la cifra che riguarda le sanzioni emesse del Gruppo Tutela Ambientale del Libero
Consorzio di Agrigento, nel biennio 2015-2016, per violazioni in materia di scarichi di acque reflue. Nel 2014 queste ammontavano, invece, a 93.600 euro. Infine, sono state stimate in oltre 24 mila euro quelle per violazioni in materia di rifiuti. I dati sono stati resi noti dall'ex Provincia. "Prosegue senza sosta - si legge in una nota - l'attività del Settore Ambiente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, che nonostante le notevoli difficoltà economiche continua nella sua attività di tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini, nel pieno rispetto della normativa vigente Un'attività che viene condotta con energia anche in altri comparti, per esempio sul controllo della regolarità degli impianti che hanno fatto richiesta di Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.) che assegna alle Province la competenza per l'adozione delle autorizzazioni per le piccole e medie imprese e i titolari di impianti non soggetti alla disciplina dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.)".

AgrigentoTv

Agrigento. La sagra c'è

Si svolgerà dal primo al 12 marzo 2017 la sagra del mandorlo in fiore. Quest'anno la kermesse è giunta alla sua 72esima edizione. Ad organizzarla il Parco archeologico della valle dei templi di Agrigento. Si inizierà con il festival internazionale i bambini del mondo" che dovrebbe partire l'1 e che quest'anno godrà del patrocinio dell'Unesco.
A breve, probabilmente i primi del prossimo mese di gennaio, secondo indiscrezioni, dovrebbe essere presentato il programma.

Agrigentoweb

Violazioni ambientali: comminate nell'ultimo biennio sanzioni amministrative per oltre 140 mila euro

L'azione amministrativa in materia di tutela ambientale eseguita dal Libero Consorzio ha portato, nel contesto più generale delle attività di controllo su impianti e attività produttive, all'emissione di numerose sanzioni amministrative per violazioni ambientali. In particolare, nel biennio 2015-2016, in seguito agli accertamenti del Gruppo Tutela Ambientale, sono state emesse, con apposite ordinanze, sanzioni per 119.000 euro per violazioni in materia di scarichi di acque reflue (nel 2014 le sanzioni ammontavano invece a 93.600 euro), mentre ad oltre 24.000 euro ammontano le sanzioni emesse per violazioni in materia di rifiuti.
Prosegue dunque senza sosta l'attività del Settore Ambiente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, che nonostante le notevoli difficoltà economiche continua nella sua attività di tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini, nel pieno rispetto della normativa vigente, e in particolare del Decreto Legislativo n. 152 del 2006 che assegna specifiche competenze in questo senso alle Province, competenze mantenute anche dopo l'entrata in vigore della normativa di riordino sugli stessi enti e in particolare dopo l'approvazione, da parte dell'ARS, della Legge Regionale n.15 del 2015 sulla nuova organizzazione delle ex Province Regionali in Liberi Consorzi. Un'attività che viene condotta con energia anche in altri comparti, per esempio sul controllo della regolarità degli impianti che hanno fatto richiesta di Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.) ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 59 del 3 marzo 2013, che assegna alle Province la competenza per l'adozione delle autorizzazioni per le piccole e medie imprese e i titolari di impianti non soggetti alla disciplina dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.).

Sicilia24h
Sicilia e precari, polemiche e interventi Dopo l' ok alla proroga dei precari siciliani verso la stabilizzazione, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, rilancia i contenuti del provvedimento, definendo quanto approvato uno "scatto di dignità", e poi aggiunge : "Sì, uno scatto di dignità a fronte di una condizione che sarebbe degenerata in problemi non indifferenti : almeno 20 mila persone sarebbero state licenziate, e senza una prospettiva". E poi, sulla staffetta Stato - Regione, che ha consentito il salvataggio a fine anno delle migliaia di lavoratori in bilico, Crocetta spiega : "Secondo l'accordo con il Governo nazionale, loro, a Roma, si sarebbero occupati della proroga. E noi, in Sicilia, della stabilizzazione. E abbiamo introdotto gli strumenti per stabilizzare. La novità è che non si proroga soltanto, come i precedenti anni, ma si stabilizza, e ciò senza spese aggiuntive per i comuni. Perché prima, dopo 5 anni di precariato, l'ente che avesse stabilizzato avrebbe dovuto sostenere i costi del precario stabilizzato. Adesso, invece, con la nuova legge, il lavoratore stabilizzato è sempre a carico della Regione" - conclude il presidente. Nel frattempo, acqua sul fuoco dell' entusiasmo di Crocetta la getta il capogruppo di Forza Italia all' Assemblea regionale, Marco Falcone, che commenta : "Il governo Crocetta si è contraddistinto ancora una volta per non avere risolto l'annoso problema dei precari della pubblica amministrazione siciliana. Anziché la stabilizzazione, si tratta di una pezza tampone. Non è altro che l'ennesima proroga che, peraltro, rischia di essere impugnata dal governo nazionale. La realtà è solo una: la montagna ha partorito un topolino. Il governo regionale lavori subito con il governo nazionale per ottenere in Parlamento una norma che salvaguardi realmente il personale precario, iniziando dai precari degli enti locali in condizioni di dissesto" - conclude Falcone. Ancora nel frattempo, è l' assessore regionale all' Economia, Alessandro Baccei, a replicare alle polemiche sul divieto di nuove assunzioni che è stato aggirato inserendo il comma secondo cui laddove vi siano necessità è possibile procedere all'assunzione. E l' assessore spiega : "Nessuno di noi disegnerebbe l'amministrazione così come è oggi. Noi l'abbiamo ereditata, e lavoriamo perché funzioni al meglio. E se vi è bisogno di nuove assunzioni, non possiamo non assumere. Ad esempio, mancano 11 dirigenti alla ragioneria, non abbiamo sostituti. Quando saranno in pensione dirigenti o alti funzionari non abbiamo nessuno che li sostituisca. E' inammissibile. Dobbiamo avere il coraggio di assunzioni mirate, anche tramite concorsi, dove vi è bisogno, perché servono professionalità. Al di là delle polemiche, siamo convinti di tali scelte".


Infoagrigento
Violazioni ambientali: comminate nell'ultimo biennio sanzioni amministrative per oltre 140 mila euro L'azione amministrativa in materia di tutela ambientale eseguita dal Libero Consorzio ha portato, nel contesto più generale delle attività di controllo su impianti e attività produttive, all'emissione di numerose sanzioni amministrative per violazioni ambientali. In particolare, nel biennio 2015-2016, in seguito agli accertamenti del Gruppo Tutela Ambientale, sono state emesse, con apposite ordinanze, sanzioni per 119.000 euro per violazioni in materia di scarichi di acque reflue (nel 2014 le sanzioni ammontavano invece a 93.600 euro), mentre ad oltre 24.000 euro ammontano le sanzioni emesse per violazioni in materia di rifiuti. Prosegue dunque senza sosta l'attività del Settore Ambiente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, che nonostante le notevoli difficoltà economiche continua nella sua attività di tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini, nel pieno rispetto della normativa vigente, e in particolare del Decreto Legislativo n. 152 del 2006 che assegna specifiche competenze in questo senso alle Province, competenze mantenute anche dopo l'entrata in vigore della normativa di riordino sugli stessi enti e in particolare dopo l'approvazione, da parte dell'ARS, della Legge Regionale n.15 del 2015 sulla nuova organizzazione delle ex Province Regionali in Liberi Consorzi. Un'attività che viene condotta con energia anche in altri comparti, per esempio sul controllo della regolarità degli impianti che hanno fatto richiesta di Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.) ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 59 del 3 marzo 2013, che assegna alle Province la competenza per l'adozione delle autorizzazioni per le piccole e medie imprese e i titolari di impianti non soggetti alla disciplina dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.).


Agrigentoweb
Violazioni ambientali: comminate nell'ultimo biennio sanzioni amministrative per oltre 140 mila euro L'azione amministrativa in materia di tutela ambientale eseguita dal Libero Consorzio ha portato, nel contesto più generale delle attività di controllo su impianti e attività produttive, all'emissione di numerose sanzioni amministrative per violazioni ambientali. In particolare, nel biennio 2015-2016, in seguito agli accertamenti del Gruppo Tutela Ambientale, sono state emesse, con apposite ordinanze, sanzioni per 119.000 euro per violazioni in materia di scarichi di acque reflue (nel 2014 le sanzioni ammontavano invece a 93.600 euro), mentre ad oltre 24.000 euro ammontano le sanzioni emesse per violazioni in materia di rifiuti. Prosegue dunque senza sosta l'attività del Settore Ambiente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, che nonostante le notevoli difficoltà economiche continua nella sua attività di tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini, nel pieno rispetto della normativa vigente, e in particolare del Decreto Legislativo n. 152 del 2006 che assegna specifiche competenze in questo senso alle Province, competenze mantenute anche dopo l'entrata in vigore della normativa di riordino sugli stessi enti e in particolare dopo l'approvazione, da parte dell'ARS, della Legge Regionale n.15 del 2015 sulla nuova organizzazione delle ex Province Regionali in Liberi Consorzi. Un'attività che viene condotta con energia anche in altri comparti, per esempio sul controllo della regolarità degli impianti che hanno fatto richiesta di Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.) ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 59 del 3 marzo 2013, che assegna alle Province la competenza per l'adozione delle autorizzazioni per le piccole e medie imprese e i titolari di impianti non soggetti alla disciplina dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.).


LA SICILIA
Edifici scolastici: solo 4 su 35 hanno l'agibilità ufficiale. La notizia è emersa nei giorni scorsi durante una seduta della quinta commissione consiliare. Su trentacinque edifici che ospitano scuole Comunali solo quattro sono in possesso delle certificazioni di agibilità e di sicurezza statica. La notizia è emersa nei giorni scorsi durante una seduta della 5° commissione consiliare la quale si è appunto riunita sul punto "Sicurezza nelle scuole e adeguamento a normative antisismiche". Una questione che i consiglieri stavano tentando di dibattere da tempo, senza successo. Nelle precedenti sedute, infatti, i dirigenti comunali dell'Utc non si erano presentati e, soprattutto, non avevano fornito la richiesta relazione sullo stato dell'arte. Chiaro il contesto all'interno del quale si incardinava la richiesta delta Commissione; il sisma in Centro Italia, e, in generale, il timore - fondato — che il patrimonio pubblico sia stato costruito negli anni sen i dovuti accorgimenti. A parlare è il funzionario Sebastiano Di Francesco. 'Dai dati in possesso — sì legge — sono 35 le strutture riconducibili alla proprietà del nostro Ente ed utilizzate ai fini didattici. Il certificato di agibilità è presente solo nella scuola Media Garibaldi dl via Diodoro Siculo". La stessa scuola è presente anche in un altro elenco quello delle strutture che possiedono il certificato di collaudo statico, insieme alla scuola materna di Monserrato, al nuovo asilo del Villaggio Mosè e alla scuola elementare di Monserrato (compresa la palestra coperta). E tutti gli altri? Per tutte le altre strutture scolastiche — si legge ancora — la documentazione, depositata presso codesto ufficio, è carente di elaborati. Non vi è nulla di riconducibile al certificato di agibilità e di collaudo statico". Quindi, anche se si fossero svolte le verifiche di legge, non ve ne sarebbe la prova tangibile, E quindi, nei fatti, è come se il collaudo non fosse stato mai fatto. Sorprendente? Relativamente poco. Perché sono numerose le strutture comunali che, negli anni, si è scoperto fossero mancanti di certificazioni. accatastamenti ecc (citando duecasia memoria: il parcheggio pluripiano di via Empedocle, la palestra polidistrettuale di via dei Normanni e il parco cori), per quanto finora gli uffici e le Amministrazioni abbiano sempre fatto orecchie da mercante alle richieste formulate da stampa e Consiglio comunale. Anzi, nel 2012, sindaco Zambuto, l'Aula tenne proprio una seduta dedicata al tema della sicurezza degli istituti, rivolgendo alla Giunta un atto di indirizzo per fornire chiarimenti. Nessuno, manco a dirlo, ha mai risposto. Oggi ai consiglieri, presieduti da Giovanni Civiltà, non è rimasto altro da fare che annunciare che chiederanno all'Amministrazione di porre in essere tutti gli atti necessari all'acquisizione dei pareri e dei certificati degli edifici di competenza comunale laddove non siano stati mai rilasciati".

MINIPROROGA Campo resta commissario del consiglio del Parco.

Commissario del Consiglio del Parco archeologico prorogato almeno fino alla conferenza stampa a consuntivo della Festa del Mandorlo in Fiore. O almeno, si fa per dire. L'Assessorato ai Beni culturali negli ultimi giorni del 2016 ha infatti disposto una ulteriore proroga dell'incarico di Bernardo Campo fino a fine marzo, in attesa che le procedure di nomina dell'organo collegiale siano finite. Questa, nel documento, runica motivazione formale addotta rispetto ad un nuovo prolungamento dell'incarico commissariale assegnato al dirigente regionale, che ormai regge La guida dell'organo 'politico" del Parco dal 14gennaio dello scorso anno. E dire che questa estate — era 118 luglio — si era finalmente addivenuti ad una quantificazione dei componenti del Consiglio in modo da adeguarli alla spending review senza che nei 120 giorni successivi nessuno abbia proposto ricorso, rendendo tutto pienamente operativo. Segnali di vita dall'Assessorato sono arrivati il 25 novembre scorso, quando attraverso una nota si è comunicato l'avvio del procedimento relativo alla ricostituzione del Consiglio, con la Presidenza che solo il 12 dicembre ha riscontrato, per quanto di propria competenza, di aver fatto lo stesso. Però il tempo è sempre troppo poco, quindi prorogare diventa la parola d'ordine, con l'incarico di Campo che adesso viene 'allungato" appunto fino a 31 marzo. Il Consiglio, stando al decreto del 18 luglio, dovrebbe essere così composto: un dirigente almeno di seconda fascia dell'Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione nominato dall'assessore con funzione di presidente del Consiglio; il sindaco del comune di Agrigento in quanto soggetto istituzionale (indicato però nel decreto anche come partecipante con "voto consultivo", così come il direttore del Parco) e il soprintendente ai beni culturali ed ambientali della Provincia regionale di Agrigento, per quanto, dice il decreto, la nomina avverrà sempre su designazione dall'assessore ai Beni culturali.

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