1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu fondo pagina di navigazione
/ Rassegna stampa » 2017 » Gennaio » 7 » Rassegna stampa del 6 e 7 gennaio 2017
 

Rassegna stampa del 6 e 7 gennaio 2017

6 gennaio 2017

Giornale di Sicilia

Precari, i Comuni: «Mancano 36 milioni»
L'Anci chiede chiarezza sulle risorse per la stabilizzazione di 15 mila dipendenti. Dubbi sulla regolarità dei bandi
Secondo il ragioniere generale Salvatore Sammartano, non si tratta di un errore ma di semplici  modifiche al bilancio. La scelta di utilizzare quelle somme, quindi, era già stata prevista.
Riccardo Vescovo - Palermo

Il nodo delle risorse, i dubbi sulla regolarità dei bandi, i timori legati al rischio impugnativa da parte dello Stato: il piano per la stabilizzazione di 15 mila precari degli enti locali viaggia lungo un percorso a ostacoli tra polemiche e scontri politici. «È indispensabile che si faccia chiarezza sulle risorse complessive che la Regione siciliana intende destinare ai Comuni nel 2017» dicono Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale di Anci Sicilia. La paura dei sindaci è legata essenzialmentea un'operazione finanziaria che ha portato il governo regionale a spostare 36 milioni di euro per coprire un buco di bilancio prelevandoli dal capitolo sull'Irpef dagirare ai Comuni. Dunque per gli enti locali, in base ai nuovi calcoli, la Regione prevede 61,79 milioni dieuro per il 2017 rispetto ai 97,84 iscritti nel bilancio di previsione depositato in Assemblea regionale siciliana e che sarà esaminato entro la fine di febbraio, prima della scadenza dell'esercizio provvisorio di due mesi, varato dall'aula nei giorni scorsi. Secondo il ragioniere generale, Salvatore Sammartano, non si tratta però di un errore ma di semplici modifiche al bilancio. La scelta di utilizzare quelle somme, quindi, era già stata prevista. Da qui la richiesta di chiarezza da parte dell'Anci: «Il governo regionale dia tempestivamente garanzie alle Autonomie locali - dicono Orlando e Alvano - in merito ai 36 milioni prelevati dalle risorse previste a titolo di compartecipazione Irpef per i Comuni». E secondo Luca Cannata, vice presidente vicario di Anci Sicilia con delega al bilancio e alle politiche finanziarie, «non si possono penalizzare i Comuni, i quali devono avere contezza dei trasferimenti in quanto dovranno chiudere i bilanci entro il 31 marzo e la consideriamo una leggerezza alla quale sarà presto posto rimedio». Altro dubbio riguarda le procedure per la stabilizzazione. Una quindicina di Comuni ha già pubblicato i primi avvisi ma secondo l'assessore regionale Luisa Lantieri, la legge dice che questo può avvenire solo in una seconda fase, a partire da aprile. I bandi sono regolari? Secondo il deputato dei Cinque stelle, Sergio Tancredi, «questo dimostra che la legge salva precari varata da Crocetta è l'ennesima presa per i fondelli a danno dei lavoratori. Lo stesso governo regionale certifica che il re è nudo. La norma è solo un triste sport sulle spalle dei lavoratori ». Paolo Amenta, vicepresidente dell'Anci, sostiene però che «se i Comuni hanno rispettato le norme nazionali in materia finanziaria e i Comuni hanno proprie risorse, gli avvisi dovrebbero essere comunque validi». Il problema, secondo Amenta, riguarda invece tutti quei Comuni che per stabilizzare il personale precario hanno bisogno della norma approvata dall'Ars e delle deroghe del governo nazionale. E qui si apre un altro delicatissimo capitolo. I precari, in vista della stabilizzazione che dovrà avvenire entro il 2018, hanno infatti ricevuto una proroga valida solo fino al 2017. Ma c'è di più. La norma approvata dall'Ars deve a cora superare l'esame del Consiglio dei ministri e un'eventuale impugnativa manderebbe tutto all'aria. Il governo aveva concordato i punti salienti col governo Renzi e adesso aveva provato a riaprire il dialogo con l'esecutivo targato Gentiloni, ma alcuni punti, come la possibilità di prorogare i contratti dei precari dei Comuni in dissesto, restano ancora in bilico. L'assessore Lantieri la prossima settimana volerà a Roma per provare a ottenere ulteriori rassicurazioni su questo fronte forte del fatto che le risorse per pagare il personale sono tutte a carico della Regione e dunque non ci sarebbe alcun costo per gli enti locali. Ma la partita resta aperta. (*RIVE*)

Rischio neve
Obbligo di catene a bordo

Rischio neve in provincia di Agrigento. Per questo motivo, pur garantendo la costante presenza di personale stradale reperibile, il Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio Comunale raccomanda la massima prudenza agli automobilisti in transito su queste strade, a forte rischio di ghiaccio o neve in inverno. Dal 15 novembre al 15 aprile, giusta ordinanza n. 15/2015 del Direttore del Settore Infrastrutture Stradali, è obbligatorio tenere le apposite catene a bordo degli autoveicoli, e in particolare sulle seguenti strade provinciali:36Bivio Verdura -S.Anna e 37Sciacca-Caltabellotta; 24A- Tratto Stazione Cammarata-Cammarata, 24 B- Tratto Cammarata - S. Stefano di Quisquina; 25- Soria - Mussomeli (attualmente soggetta a forti limitazioni di transito e di velocità; 26 C- S. Stefano Quisquina - Confine Palermo;26 D- Borgo Pasquale - Valledolmo; ex Consortile Cammarata verso Casteltermini;ex Consortile Soria Casalicchio; ex Consortile Salina - Menta. Sulle stesse strade, in presenza di neve o ghiaccio,è vietato il transito a ciclomotori e motocicli. (*PAPI*)


LEGGE DELRIO
Alle urne per 30 province, al voto i sindaci e i consiglieri comunali

ROMA. La Legge Delrio, entrata in vigore nell'aprile del 2014, ha riformato le Province e ha introdotto per queste istituzioni il voto di secondo livello. In questo contesto si aprono le urne per l'elezione in 30 territori (a Pescara, Chieti, Isernia, Potenza, Matera, Foggia, Taranto, Brindisi e Lecce la scadenza elettorale è stata spostata per le critiche condizioni meteo) in cui verranno rinnovati i consigli provinciali.
Si tratta di Ancona, Ascoli Piceno, Belluno, Brescia, Como, Forlì-Cesena, Frosinone, Grosseto, La Spezia, Latina, Lecco, Livorno, Monza-Brianza, Novara, Padova, Perugia, Pesaro-Urbino, Pisa, Pistoia, Prato, Rieti, Rovigo, Salerno, Savona, Siena, Teramo, Terni, Verbano Cusio Ossola, Verona e Vicenza. Altre Province andranno al voto il 9 gennaio (Crotone), il 10 (Benevento e Piacenza), l'11 (Biella, Pescara, Matera e Potenza), il 12 (Isernia), il 15 (Chieti, Foggia, Taranto, Brindisi e Lecce) e il 29 (Cosenza). In altri 27 Enti si è già votato tra settembre e dicembre scorsi. Secondo quanto stabilito dalla riforma compongono gli organi delle nuove Province: il presidente, che è un sindaco eletto dai sindaci e dai consiglieri dei comuni della Provincia (resta in carica 4 anni); il Consiglio provinciale, composto da sindaci e consiglieri comunali, eletti da sindaci e consiglieri dei comuni della Provincia (resta in carica 2 anni); l'Assemblea dei Sindaci, organo in cui siedono tutti i Sindaci dei Comuni della Provincia. Il numero dei Consiglieri provinciali varia a seconda della fascia della popolazione della Provincia, da un minimo di 10 ad un massimo di 16. È eletto Presidente della Provincia il Sindaco che consegue il maggior numero dei voti 'ponderati', il voto di ciascun elettore è infatti armonizzato in modo che sia proporzionale al numero di cittadini che il consigliere comunale e il sindaco rappresentano all'interno dell'intero corpo elettorale della Provincia, in base alla popolazione residente nel Comune di appartenenza. In caso di parità è eletto il candidato più giovane. Per l'elezione del Consiglio provinciale oltre al meccanismo del voto ponderato è previsto un voto di lista, con la possibilità all'elettore di esprimere un voto di preferenza per uno dei candidati compreso nella lista. Le operazioni di scrutinio inizieranno alla chiusura dei seggi, o al più tardi, il giorno dopo. Il giorno successivo ad ogni elezione saranno proclamati i nuovi presidenti di Provincia e i nuovi Consiglieri provinciali eletti.


Sicilia: Miccichè, garantita assistenza alunni disabili

Palermo, 5 gen. (AdnKronos) - I servizi e l'assistenza agli alunni disabili delle scuole siciliane saranno garantiti. Ad annunciarlo è l'assessore alla Famiglia e alle Politiche sociali Gianluca Miccichè dopo aver acquisito le competenze relative alla gestione delle risorse finanziarie fino ad oggi nelle mani dell'assessorato delle Autonomie locali. L'assessorato di via Ausonia ha così attivato "tempestivamente" le procedure per garantire la continuità assistenziale: Un decreto di impegno e liquidazione di 5 milioni di euro è stato emesso in favore delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi comunali per coprire il fabbisogno dell'ultimo quadrimestre del 2016. In particolare, a Catania andranno 1, 171 milioni di euro; a Messina 1,063 e a Palermo 1, 056. Per quanto riguarda invece i liberi consorzi, Agrigento riceverà 384.975 euro, Caltanissetta 251.207, Enna 225.919, Ragusa 313.731, Siracusa 120.807 e Trapani 411.994.

Meridionews

Disabili, 38 milioni per l'assistenza scolastica
Interessati oltre cinquemila studenti siciliani
Miriam Di Peri

Politica - La somma è stata individuata dall'assessorato regionale alla Famiglia per garantire la continuità dei servizi fino al 2018. Nel frattempo sono stati stanziati cinque milioni per pagare le prestazioni effettuate nell'ultimo quadrimestre dello scorso anno.
Miccichè: «Siamo sempre più vicini ai bisogni delle persone»

L'assistenza scolastica agli studenti portatori di disabilità fisiche e sensoriali passa all'Assessorato regionale della Famiglia e Politiche Sociali. È così, dopo il pasticcio dei servizi ancora in capo alle ex Province, che il governo regionale conta di garantire la continuità assistenziale.
Il primo provvedimento dell'assessorato alla Famiglia è stato un decreto, annunciato in una nota dall'assessore Gianluca Micciché, con il quale si liberano le risorse necessarie a coprire il fabbisogno dell'ultimo quadrimestre del 2016: si tratta di cinque milioni di euro suddivise tra Liberi consorzi e Città metropolitane.
Nello specifico, a Catania andrà poco meno di un milione e 200mila euro, mentre poco più di un milione ciascuna saranno ripartiti nelle aree metropolitane di Palermo e Messina. A Trapani arriveranno 411mila eur, ad Agrigento circa 385mila euro, e poi a scendere Caltanissetta 251mila, Enna 225mila, a Ragusa 313mila e infine il Libero consorzio di Siracusa a cui sono stati assegnati 120mila euro.
La Regione, inoltre, avrebbe già individuato le somme per assicurare il servizio nel biennio 2017-18, dal trasporto e dal convitto fino alle attività extra-scolastiche: per ciascuno dei due anni è stata prevista una dotazione di 19 milioni di euro.
«Siamo sempre più vicini ai bisogni delle famiglie - ha commentato Miccichè -. Con l'aggiunta di questa competenza e la tempestiva attuazione dei provvedimenti, andiamo ad arricchire sempre di più il programma di assistenza e supporto a tutte quelle categorie che necessitano di un intervento virtuoso da parte della Regione, che, nella fattispecie, riguarda oltre cinquemila alunni».

Magaze.it


Emergenza Neve: il Libero Consorzio di Agrigento sconsiglia di mettersi in viaggio

Come previsto, intense precipitazioni nevose si sono abbattute e continuano tuttora nella zona alto collinare e montana. Al momento il Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio, che sta monitorando con la massima attenzione tutti i tracciati, non ha emesso ordinanze di chiusura riguardanti le strade provinciali interne, ma sconsiglia vivamente di mettersi in viaggio, ricordando inoltre che è obbligatorio l'uso delle catene, che un'ordinanza (la 15 del 2015) rende comunque obbligatorie dal 15 novembre al 15 aprile su diverse strade dei comparti centro-nord e ovest (SP n. 36 Bivio Verdura-S.Anna e SP n. 37 Sciacca-Caltabellotta; SP n. 24A - Tratto Stazione Cammarata-Cammarata, SP n. 24 B - Tratto Cammarata - S. Stefano di Quisquina; SP n. 25 -  Soria - Mussomeli (attualmente soggetta a forti limitazioni di transito e di velocità; SP n. 26 C - S. Stefano Quisquina - Confine Palermo; SP n. 26 D - Borgo Pasquale - Valledolmo; SPC n. 31 - Ex Consortile Cammarata verso Casteltermini; SPC n. 39 - Ex Consortile Soria Casalicchio; S.P.C. n. 40 - Ex Consortile Salina - Menta). Ovviamente è anche vietato il transito a ciclomotori e motocicli. Squadre di pronto intervento di cantonieri e personale dell'impresa aggiudicataria dell'accordo quadro per la manutenzione stradale sono già allertate per far fronte ad eventuali emergenze, in particolare nei territori di Caltabellotta, Cammarata, S. Giovanni Gemini, S. Stefano Quisquina e Casteltermini.
Anche in caso di effettiva necessità e con le catene montate si consiglia, comunque, di procedere con la massima cautela.

Livesicilia

Il voto nelle ex Province, Figuccia
Il vicepresidente di Forza Italia all'Ars: "Crocetta ha fallito".

PALERMO - "Sui Liberi Consorzi e le Città Metropolitane serve subito una presa di coscienza netta che porti ad una revisione della legge istitutiva con la previsione dell'elezione diretta dei vertici e dei consigli". Lo dice in una nota il vicecapogruppo di Forza Italia all'Ars, Vincenzo Figuccia. "Su questi enti di area vasta, Crocetta ha realizzato il più grande fallimento del suo governo - afferma -. Annunciata in pompa magna la soppressione delle province, il governatore ha prodotto solo pessime riforme che hanno smantellato i vecchi enti e privato di diritti i dipendenti. È giunto il momento di dare ai Liberi Consorzi ed alle Città Metropolitane la possibilità di eleggere direttamente i propri vertici. Ciò che diventa quasi un obbligo a questo punto è suggerito anche dall'ennesima farsa che si sta verificando con addirittura due elezioni, in pochi mesi, per la costituzione dei consigli dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane. Crocetta ha sfasciato la Sicilia - conclude Figuccia - lasciando macerie anche nelle ex province".

Canicattiweb

Provincia di Agrigento, Neve sulle strade interne:
Libero Consorzio sconsiglia di mettersi in viaggio e ricorda l'obbligo di catene

Come previsto, intense precipitazioni nevose si sono abbattute e continuano tuttora nella zona alto collinare e montana. Al momento il Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio, che sta monitorando con la massima attenzione tutti i tracciati, non ha emesso ordinanze di chiusura riguardanti le strade provinciali interne, ma sconsiglia vivamente di mettersi in viaggio, ricordando inoltre che è obbligatorio l'uso delle catene, che un'ordinanza (la 15 del 2015) rende comunque obbligatorie dal 15 novembre al 15 aprile su diverse strade dei comparti centro-nord e ovest (SP n. 36 Bivio Verdura-S.Anna e SP n. 37 Sciacca-Caltabellotta; SP n. 24A - Tratto Stazione Cammarata-Cammarata, SP n. 24 B - Tratto Cammarata - S. Stefano di Quisquina; SP n. 25 -  Soria - Mussomeli (attualmente soggetta a forti limitazioni di transito e di velocità; SP n. 26 C - S. Stefano Quisquina - Confine Palermo; SP n. 26 D - Borgo Pasquale -   Valledolmo; SPC n. 31 - Ex Consortile Cammarata verso Casteltermini; SPC n. 39 - Ex Consortile Soria Casalicchio; S.P.C. n. 40 - Ex Consortile Salina - Menta). Ovviamente è anche vietato il transito a ciclomotori e motocicli. Squadre di pronto intervento di cantonieri e personale dell'impresa aggiudicataria dell'accordo quadro per la manutenzione stradale sono già allertate per far fronte ad eventuali emergenze, in particolare nei territori di Caltabellotta, Cammarata, S. Giovanni Gemini, S. Stefano Quisquina e Casteltermini. Anche in caso di effettiva necessità e con le catene montate si consiglia, comunque, di procedere con la massima cautela.

7 gennaio 2017

Agrigentoweb

Situazione ancora critica sulle strade interne invase dalla neve

Continua ad essere critica la situazione in molte strade del comparto nord della nostra provincia dopo la vera e propria tormenta che ieri ha flagellato la zona collinare e montana. Con pochi mezzi a disposizione, in particolare un solo spalaneve, tecnici e cantonieri del Libero Consorzio stanno lavorando sulle strade che sin dalla mattinata di ieri sono state completamente ricoperte dalla neve, in particolare sulla SP n. 24 Cammarata-Santo Stefano di Quisquina, ieri liberata più volte e nuovamente ricoperta dalla neve sino a risultare totalmente bloccata nel tardo pomeriggio, con quasi um metro di neve nel tratto montano vero e proprio. I cantonieri stanno aprendo una pista lungo questo tracciato, in modo da renderlo percorribile ai mezzi forniti di catene, sperando che il maltempo dia una tregua consentendo così lo spargimento di sale lungo la carreggiata. Impraticabili anche la SP n. 25 Soria-Mussiomeli, la stessa SP n. 24 in direzione Valledolmo, strade sulle quali si interverrà nella giornata di domani, mentre nel pomeriggio si interverrà anche sulla SPC n. 25 in contrada Misita, territorio di Santo Stefano di Quisquina, ove su segnalazione della Prefettura è in azione anche l'Ufficio di Protezione Civile coordinato dal dr. Marzio Tuttolomondo per assistere alcune famiglie rimaste completamente isolate, e soprattutto tre persone che da Cammarata dovevano recarsi urgentemente a Bivona per sottoporsi a dialisi. In mattinata, il Settore Infrastrutture Stradali e la Protezione Civile provinciale erano intervenuti anche nel territorio di Racalmuto, in particolare sulla SP n. 15 Racalmuto-Grotte, anche questa invasa dalla neve. Nel raccomandare ancora una volta di mettersi in viaggio sulle strade innevate solo in caso di reale necessità, e con l'obbligo di montaggio delle catene (obbligo esteso anche alle strade, come le SP n. 36 e 37 e le altre già elencate nella giornata di ieri), il Libero Consorzio di Agrigento esprime il forte disagio di dover far fronte ad una situazione di grave emergenza con pochissimi mezzi a disposizione, logica conseguenza dei continui tagli alle risorse economiche per la manutenzione stradale, ormai ridotte ai minimi storici. In queste ultime ore sono pervenute numerose richieste di  intervento da parte di amministratori e cittadini dei Comuni che insistono sulle strade provinciali interne, richieste che possono essere soddisfatte con tempi dettati, appunto, dagli scarsi mezzi in dotazione al Settore Infrastrutture Stradali.


Sicilialive24

Mezzi del Libero Consorzio in azione per liberare la SP 24 e altre strade interne

Mentre il maltempo, con vere e proprie tormente di neve, continua ad imperversare nelle zone interne della provincia, i tecnici e i cantonieri del Libero Consorzio Comunale di Agrigento sono all'opera per liberare la SP n. 24 Cammarata-Santo Stefano di Quisquina, completamente intasata dalla neve che sta tuttora cadendo abbondante su tutto il tracciato. Un mezzo spalaneve dell'impresa aggiudicataria dell'accordo quadro per la manutenzione stradale sta lavorando assiduamente per liberare la carreggiata, sulla quale il personale stradale sta provvedendo a spargere sale. Si sta intervenendo con spargimento di sale anche sulla SP n. 36 Bivio Verdura-S.Anna e sulla SP n. 37 Sciacca-Caltabellotta. Il monitoraggio eseguito da tecnici e cantonieri del Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio continuerà sino a cessata emergenza.

Bloogger.it

Province, ma non dovevamo vederci più?

«E invece sono ancora tra noi: vivono, spendono e sprecano. Rappresentano un poltronificio utile a piazzare politici, parenti e amici ammanicati, nonché a provvedere alle loro nomine in aziende partecipate ed altre controllate. A parole tutti i partiti si son riempiti la bocca della volontà di sopprimere gli enti intermedi, nei fatti non solo non le hanno mai soppresse.
Nella riforma costituzionale avrebbero cambiato il nome da provincia ad area vasta, ma nella sostanza nulla sarebbe cambiato, mentre in Sicilia gli hanno cambiato il nome in liberi consorzi di comuni. Ma non contenti di questo sono riusciti perfino a peggiorarle derubando i cittadini della possibilità di scegliere i propri consiglieri provinciali che sono autoproclamati dai consiglieri comunali e dai sindaci di tutti i comuni della provincia. Il M5S ne ha sempre invocato l'abolizione, sia nei propositi che nei fatti, non presentando alcuna candidatura alle elezioni provinciali e proponendone l'abolizione con una legge costituzionale boicottata da tutti i partiti. Noi non cediamo e non ci facciamo lusingare dalla prospettiva di acquisire poltrone o, addirittura, da eventuali vittorie in alcune elezioni provinciali. La coerenza è una virtù che sopravvive solo nelle fila del Movimento 5 Stelle. Per tale motivo tutti i portavoce comunali del M5S, di Prato, Montemurlo e Carmignano compresi, coerentemente a quanto il M5S ha sempre sostenuto, non parteciperanno in alcun modo, né con la sottoscrizione delle finte liste né alle successive finte votazioni, a questa ennesima presa in giro dei cittadini. Movimento 5 Stelle Prato».


Repubblica

Domani voto per i Consigli provinciali. Fp-Cgil: "Enti al collasso per i ripetuti tagli"
Elezioni rinviate a causa del maltempo a Isernia, a Chieti, a Lecce e a Foggia. I 20mila dipendenti delle ex Province hanno praticamente tutti trovato una nuova collocazione
di ALBERTO CUSTODERO

ROMA -  Domani, domenica 8 gennaio, si terranno le elezioni per il rinnovo di 38 Consigli provinciali. Ma a causa del maltempo sono state rinviate le elezioni a Isernia (al 12 gennaio). E a Chieti, a Lecce e a Foggia al 15 gennaio. Altre cinque Province andranno al voto tra il 9 e l'11 gennaio, l'ultima il 29 gennaio. Così, con le 27 province che hanno votato tra settembre e dicembre e le cinque che lo hanno fatto lo scorso anno, saranno rinnovati gli organi di 76 delle nuove province delle regioni a statuto ordinario con elezioni di secondo livello. Eppure, osserva la fp cgil nazionale in una nota, "il silenzio che si registra è metro di misura del baratro nel quale sono precipitate le province e città metropolitane, a due anni e mezzo dall'approvazione della legge delrio e nella indeterminatezza generata dall'esito del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso".
Con il referendum che ha bocciato la riforma, i vecchi enti tornati in vita pur senza i Consigli e gli organi elettivi. Ma nel frattempo erano andati tutti in dissesto o quasi.
Cgil: "Enti al collasso".
Ma soprattutto, rileva la Funzione Pubblica Cgil, "le Province sono in una situazione di collasso economico, impossibilitate come sono a predisporre i bilanci per quest'anno a causa dei ripetuti tagli a cui sono state sottoposte". Una emergenza con effetti sui lavoratori e sui servizi offerti ai cittadini. Se con il Decreto Milleproroghe, ricorda il sindacato, si è, a pochi giorni dalla scadenza, garantita la proroga per i contratti precari in scadenza a fine anno, per la categoria dei servizi pubblici della Cgil "le condizioni in un cui versano i dipendenti rimangono complesse, specie per coloro che subiscono decurtazioni al salario in ragione dello sforamento del patto di stabilità". Riallocate le funzioni non fondamentali, con il varo di specifiche leggi regionali, alle Province resta il perimetro delle funzioni fondamentali: viabilità, edilizia scolastica e ambiente. Su questi tre aspetti la Fp-Cgil nazionale ha raccolto dati dai quali emerge una situazione "profondamente compromessa".
Conclusa operazione mobilità, collocati 20mila delle Province.
I 20mila dipendenti delle ex Province hanno praticamente tutti trovato una nuova collocazione. Si è chiusa infatti, con la pubblicazione delle ultime graduatorie per 278 persone, l'operazione mobilità partita due anni fa per gestire gli esuberi delle Province, oggi diventate enti di Area Vasta, con gran parte delle funzioni che sono state assunte dalle Regioni. Proprio queste ultime hanno assorbito gran parte di questi dipendenti, che hanno trovato posto anche nei Comuni e nelle sedi territoriali dello Stato.

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO