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Riforma delle province
IL
FALLIMENTO DEL GOVERNO CROCETTA
Province,
una farsa senza fine Ora l'Ars vuole tornare al passato
La
riforma che non è mai nata è già morta. Manca
un passo, solo l'ultimo, per sprofondare nel ridicolo. L'Ars si
prepara a gettare nel cestino l'epocale legge di revisione, anzi di
cancellazione, delle Province voluta dal governo Crocetta. Una
riforma che si è tradotta, finora, solo in disastri e in quattro
anni di commissariamenti selvaggi.
C'era,
forse, finora un'unica "medaglia" che il governatore poteva
rivendicare, dopo un fallimento durato tanti mesi: quella
di avere, quantomeno, risparmiato nel presente e per il futuro, sui
costi destinati alle indennità di presidenti e consiglieri
provinciali. Ma il parlamento presto deciderà di rivedere anche
questo. Una maggioranza schiacciante, trasversale, alla quale sembra
non aderire, oggi, solo il Movimento cinque stelle, vuole nuovamente
le elezioni dirette. Vuole che la gente torni alle vecchie Province.
Quelle che, secondo il governatore, erano state "cancellate",
primi in Italia, già tre anni e mezzo fa. Ma che invece sono sempre
rimaste lì, celate sotto la nuova identità di "Liberi consorzi",
in condizioni drammatiche dal punto di vista finanziario, incapaci di
intervenire su strade e scuole e con un futuro incerto calato sulle
spalle dei lavoratori dell'ente. E
così, il bluff alla fine verrà svelato del tutto. Si
torna all'antico. Si torna al voto popolare e agli enti così come
sono sempre stati. "La pre-condizione per tornare all'elezione
diretta - spiega infatti il presidente della Commissione affari
istituzionali all'Ars, Salvatore Cascio - è quello di attribuire
alle Province le funzioni necessarie per il loro corretto
funzionamento". Insomma, funzioni inizialmente tolte, distribuite
ad altri enti e che potrebbero tornare a quello d'origine. Come se
nulla fosse successo. E' già pronto, sebbene non ancora
formalmente depositato, un disegno di legge.
Una
ipotesi che ovviamente il presidente Crocetta vorrebbe
scongiurare. Il
ritorno all'elezione diretta sarebbe infatti la certificazione di uno
dei più clamorosi fallimenti legislativi della recente storia della
Sicilia. E così, al governatore non è rimasto che aggrapparsi alla
riforma Delrio che la Regione, dopo aver lavorato a tre-quattro
disegni di legge propri, si è limitata ad applicare: "La legge
parla chiaro - ha detto il presidente della Regione - in fase di
prima applicazione l'elezione è di secondo grado". Una
ricostruzione che non convince le opposizioni:
"Non c'è alcun vincolo disposto dalla legge nazionale - ha
detto ad esempio il deputato di Forza Italia Vincenzo Figuccia -
per impedire in Sicilia l'elezione diretta dei presidenti dei
Liberi consorzi e dei sindaci metropolitani, nonché dei consiglieri
di questi enti. Crocetta poteva risparmiarsi questa uscita sulla
legge Delrio perché appare davvero fuori luogo. La potestà
normativa - ha aggiunto Figuccia - in materia elettorale in
Sicilia è esclusiva, il presidente della regione dovrebbe
saperlo". Il
vero dato politico, però, è che al di là delle forze di
opposizione, sembra ormai che l'intero parlamento si sia convinto a
tornare al passato, se
si esclude, come detto, il gruppo dei grillini. Apertamente a favore
dell'elezione diretta si è espresso, ad esempio, l'intergruppo
Sicilia Futura-Psi che ha letto nello schiacciante "no" al
referendum costituzionale anche un "no" anche all'abolizione
delle Province. Un fatto, la posizione di questo integruppo che ha
anche un risvolto politico interessante: tra i socialisti, infatti,
trovano oggi spazio quasi tutti gli ex appartenenti al Megafono di
Crocetta. Insomma, gli ex fedelissimi del governatore sono pronti a
respingere la riforma-simbolo del presidente. Ma
non solo. Anche il Partito democratico, lo stesso partito che
rivendicò, esultando, l'abolizione delle Province pochi anni fa, si
è espresso per il ritorno al passato in maniera palese. Lo ha fatto
addirittura in Aula, due giorni fa, il vicepresidente del gruppo
parlamentare, Giovanni Panepinto: "L'impianto - ha detto - è
stato complessivamente in gran parte demolito, non solo dal
referendum. Ritengo che vada affrontata subito una discussione che
comprenda senza tabù la possibilità dell'elezione diretta del
Presidente e di un Consiglio con numeri molto ridotti, sempre la
logica della spending review, per cui credo che il dibattito, va
iniziato subito. Non si può prescindere dal fatto che il Governo,
così come il Parlamento debbano confrontarsi immediatamente e che
non possiamo indire le elezioni per poi rinviarle, rischiamo quel
poco che ci resta di credibilità all'esterno, anche di
perderla".
Del
resto, dopo un lungo periodo di "follie" amministrative e
legislative, la realtà sembra aver superato ogni paradosso. E
in effetti questa "riformona" che oggi rischia di ridursi in una
esilarante fiction durata quattro anni, è nata praticamente in tv.
Nel programma Rai "L'Arena" condotto da Massimo Giletti. Lì, per
la prima volta pubblicamente Crocetta annunciò l'abolizione delle
Province. Erano i primi mesi del 2013 e il presidente viaggiava col
vento in poppa: "Siamo i primi in Italia".
Da
allora cosa è successo? Una
serie infinita di strafalcioni ed errori che hanno condotto a
rivedere il disegno di legge più volte; la sostituzione di
quattro-cinque assessori alla Funzione pubblica; l'alternarsi di
qualcosa come quaranta (!) commissari "straordinari" scelti molto
spesso tra i fedelissimi del presidente; una marea di proroghe e
proroghe delle proroghe in vista del rinnovo degli organismi degli
enti; ore, ore e ore passate a Sala d'Ercole per discutere, emendare
e affondare l'epocale riforma; e ancora, un paio di impugnative di
Roma che hanno smontato la legge regionale e persino la grottesca
decisione, dopo tre anni di annunci, di recepire "interamente" in
Sicilia una legge nazionale, la "Delrio", che il governo Crocetta
si era guardato bene, ostinatamente, dal recepire. Nel frattempo gli
enti si trasformavano in un contenitore vuoto, capace solo di
assicurare gli stipendi ai dipendenti, e del tutto incapace di
svolgere le vecchie funzioni tra cui la tutela delle strade
provinciali ridotte in pessime condizioni anche perché alcuni enti
sono giunti a un passo dal dissesto economico, costringendo persino
qualche commissario a dimettersi di fronte al disastro. Soldi e tempo
sprecati, tra Sala d'Ercole e Palazzo d'Orleans. Tutto inutile.
L'Ars, compresi i partiti che sostengono ufficialmente Crocetta,
vuole dare un colpo di spugna alla riforma lanciata dalle telecamere
di Rai Uno. Quella riforma annunciata quattro anni fa e già morta.
Senza essere mai nata.
Giornale di Sicilia
Disegno di legge. L'Ars pronta a cancellare la riforma votata a fatica fra il 2013 e il 2015
Ex Province, intesa Pd-centrodestra
Si tornerà all'elezione diretta dei vertici
Palermo
L'intesa fra maggioranza e opposizione c'è già. Diventa probabile un ritorno alla elezione diretta dei presidenti d Liberi Consorzi e Città Metropolitane. Di più, una parte dell'Ars vorrebbe anche far eleggere direttamente dal popolo l'intero consiglio. Sarebbe un'inversione a U rispetto alla riforma che fra il 2013 e il 2015 - con tre diverse leggi - ha abolito le Province dando vita ai nuovi enti. Una riforma che a colpi di correzioni è stata poi smantellata: oggi i Liberi Consorzi hanno di nuovo i confini delle vecchie Province e gli stessi poteri. L'ultimo passaggio per tornare alla vecchia configurazione è cancellare l'elezione di secondo livello: oggi è previsto che i vertici siano eletti da sindaci e consiglieri comunali. Ed è previsto che solo un sindaco possa guidare i Liberi Consorzi. È stato il centrodestra, con Forza Italia, a presentare un disegno di legge che reintroduce l'elezione diretta. Subito appoggiato dalla Lista Musumeci, il testo ha ricevuto ieri l'appoggio dell'intero centrosinistra. Il Pd si è sbilanciato con la capogruppo Alice Anselmo: «Non siamo noi a volere questa legge ma possiamo discuterne nel quadro di una revisione nazionale della materia». Ancora più esplicito il vicecapogruppo Giovanni Panepinto: «L'elezione diretta non è un tabù e io sono per estenderla anche ai consigli provinciali. Io amplierei anche le competenze dei Liberi Consorzi». Dello stesso avviso due alleati del Pd, il Pdr di Totò Cardinale e i socialisti che contano all'Ars su 12 deputati: «Il referendum del 4 dicembre ha bocciato la cancellazione delle Province a livello nazionale. Quindi oggi pensare di votare i loro organismi in Sicilia con elezioni di secondo livello è controproducente. È più rispettoso puntare a elezioni a suffragio universale». È uno scenario che ricostituirebbe margini di azione al mondo politico, dopo il taglio di 20 seggi all'Ars che diventerà operativo dalla prossima legislatura cioè fra meno di un anno. Crocetta si è detto contrario all'elezione diretta. Tuttavia il patto fra maggioranza e opposizione sta maturando in un clima di grande caos proprio per le elezioni nei Liberi Consorzi. La giunta, come prevede la legge, le ha fissate per il 26 febbraio. Ma un complicato groviglio di norme potrebbe provocare una ripetizione del voto già a giugno visto che con le Amministrative di primavera potrebbero cambiare 140 sindaci nel frattempo eletti in organismi dei Liberi Consorzi. Per questo motivo il governo Crocetta ha già deciso di rinviare comunque le elezioni almeno nella Città Metropolitana di Palermo al 29 ottobre. Per tutto ciò serve però una legge dell'Ars, che diventa anche l'occasione per una modifica della riforma e che dovrebbe essere votata dal 17 gennaio, prima della Finanziaria. Anche se Marco Falcone, leader di Forza Italia, teme il bluff del Pd: «La verità è che loro vogliono solo il rinvio delle elezioni in tutti i Liberi Consorzi e le Città Metropolitane mantenendo i loro commissari. Una volta fatta questa mossa non collaboreranno alla reintroduzione dell'elezione diretta dei vertici». Gia.pi.
Sicilia24h.it
La Giunta Regionale fissa per il 26
febbraio la data delle elezioni dei Liberi Consorzi Comunali.
E' stata pubblicata sul sito della Regione
la delibera della Giunta Regionale n. 1 dell'11 gennaio 2017 con la
quale viene indetta l'elezione dei vertici del Liberi Consorzi per
domenica 26 febbraio 2016.
Ad Agrigento saranno chiamati a votare
in provincia circa 750 grandi elettori tra Consiglieri e Sindaci con
il meccanismo delle elezioni di secondo grado, in base al voto
ponderato attribuito ad ognuno di essi.
Queste le date per giungere alle
elezioni: Entro il 27 gennaio 2017 dovrà essere pubblicato l'elenco
degli elettori, cioè i sindaci e i consiglieri comunali in carica
nei 43 comuni della provincia. Non sono elettori i sindaci ed i
consiglieri comunali sospesi di diritto dalla carica, ai sensi
dell'articolo 11 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235.
Il termine per la presentazione delle
candidature a Presidente del Libero Consorzio o per i 12 componenti
del Consiglio è stato fissato dalle ore 8:00 del 4 febbraio alle ore
12:00 del 5 febbraio 2017. Il termine finale per la costituzione del
seggio elettorale è stato fissato per il 16 febbraio 2017.
La normativa regionale prevede che sono
candidabili a Presidente del libero Consorzio comunale i sindaci dei
comuni appartenenti allo stesso libero Consorzio comunale. Non sono
candidabili i sindaci sospesi di diritto dalla carica, ai sensi
dell'articolo 11 del decreto legislativo n.235/2012.
Comparto
agricolo della Sicilia e del Sud pesantemente colpiti dal maltempo è
necessario intervenire con misure urgenti".
La deputata Nazionale del PD, Maria
Iacono, si è rivolta , attraverso un interrogazione parlamentare, al
Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina per chiedere
interventi urgenti a favore del settore agricolo delle regioni del
sud pesantemente colpito dal maltempo di queste ore .
La stessa Maria Iacono ha dichiarato: "
da una prima stima la perdita del settore agricolo per gli effetti
dell'eccezionale ondata di maltempo potrebbe aggirarsi già intorno
a 700 milioni di euro."
"Per l'agroalimentare nazionale, ma
soprattutto per l'agricoltura, è scattata così una nuova
drammatica emergenza che si aggiunge alla difficile situazione che
sta colpendo gli agricoltori italiani alle prese con costi produttivi
sempre più onerosi."
"Le criticità maggiori sono nelle
regioni del sud soprattutto in Puglia ed in Sicilia dove si rischia
di perdere buona parte degli agrumeti e dove si registrano danni per
svariati milioni di euro."
"Ho chiesto al Ministro Martina
quali iniziative urgenti intenda assumere in seguito alla situazione
di emergenza e se vi sia l'opportunità, vista l'importanza del
comparto e lo stato di crisi in cui versa da tempo, di convocare con
urgenza un tavolo di confronto con le associazioni degli agricoltori,
al fine di individuare misure condivise per garantire un sostegno
economico al settore agricolo, danneggiato sia dalla crisi economica,
sia dalla situazione climatica che in questi ultimi giorni ha causato
ingenti danni al settore."
Scrivolibero.it
Liberi Consorzi, si vota il prossimo
26 febbraio
Sarà il prossimo 26 febbraio la data
stabilita per il rinnovo dei vertici dei Liberi Consorzi dei comuni
in Sicilia. A deciderlo il governo regionale guidato dal presidente
della Regione Sicilia, Rosario Crocetta.
"Eventuali proposizioni di modifiche
legislative - afferma il governatore siciliano - non possono
interferire sulle decisioni dell'esecutivo, che deve rispettare le
leggi".
"La legge nazionale, pur prevedendo
la possibilità di elezioni dirette di primo grado, esclude -
aggiunge il governatore Crocetta - tale possibilità in fase di
prima applicazione per cui chi oggi propone la modifica della data,
di fatto nega questa possibilità. La legge Delrio parla chiaro, in
fase di prima applicazione l'elezione è di secondo grado".
In provincia di Agrigento saranno
chiamati a votare circa 750 grandi elettori tra Consiglieri e Sindaci
con il meccanismo delle elezioni di secondo grado, in base al voto
ponderato attribuito ad ognuno di essi.
Queste le date per giungere alle
elezioni: Entro il 27 gennaio 2017 dovrà essere pubblicato l'elenco
degli elettori, cioè i sindaci e i consiglieri comunali in carica
nei 43 comuni della provincia. Non sono elettori i sindaci ed i
consiglieri comunali sospesi di diritto dalla carica, ai sensi
dell'articolo 11 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235.
Il termine per la presentazione delle
candidature a Presidente del Libero Consorzio o per i 12 componenti
del Consiglio è stato fissato dalle ore 8:00 del 4 febbraio alle ore
12:00 del 5 febbraio 2017. Il termine finale per la costituzione del
seggio elettorale è stato fissato per il 16 febbraio 2017.
La normativa regionale prevede che sono
candidabili a Presidente del libero Consorzio comunale i sindaci dei
comuni appartenenti allo stesso libero Consorzio comunale. Non sono
candidabili i sindaci sospesi di diritto dalla carica, ai sensi
dell'articolo 11 del decreto legislativo n.235/2012.
La data del 26 febbraio è stata
fissata dopo la modifica, in parte, del meccanismo del voto
ponderato. Previsto, in via transitoria, l'incremento del voto
ponderato di ciascun consigliere nei comuni dove si è votato nel
2016. Tale incremento servirà a compensare la diminuzione del 20%
del numero dei consiglieri comunali.
In provincia di Agrigento sono
interessati alla modifica i comuni di Canicattì, Favara, Porto
Empedocle e Montevago che sono andati al voto nel 2016 con le nuove
norme eleggendo un numero minore di Consiglieri comunali, rispetto
agli altri comuni del territorio della stessa fascia di popolazione.
La fase transitoria avrà termine,
quando, all'interno dell'ente di area vasta di appartenenza, i
comuni della medesima fascia demografica avranno tutti rinnovato i
propri organi elettivi, con applicazione delle disposizioni di cui
all'articolo 1, comma 1, della legge regionale 26 giugno 2015 n.
11.
Ai fini dell'applicazione del
coefficiente, il voto di ciascuno consigliere dovrà essere dapprima
moltiplicato per un coefficiente correttivo pari a 1,25 ed il
risultato ottenuto dovrà a sua volta essere moltiplicato per
l'indice di ponderazione della fascia di appartenenza.
Il voto dei consiglieri dovrà essere
espresso mediante l'utilizzo di apposite schede del colore della
fascia di appartenenza del comune in base alla popolazione, con
l'aggiunta, nella parte esterna della scheda, della dicitura bis,
al fine della corretta applicazione della procedura di calcolo
individuata.
Come si ricorderà, le elezioni di
secondo grado degli organi del Libero Consorzio sono previste
utilizzando il meccanismo del voto ponderato assegnato a ciascun
sindaco e consigliere comunale della provincia in base alla fascia
demografica di appartenenza.
Agrigentooggi.it
Nuovo aeroporto in Sicilia;
miliardario indiano ad Agrigento
Tour nell'Isola dell'imprenditore
indiano Mahesh Panchavaktra che sarà in visita oggi nella zona
industriale dell'Agrigentino. A guidare il tour saranno Maria
Grazia Brandara, commissario straordinario dell'Irsap Sicilia e il
vicepresidente della Regione siciliana, Mariella Lo Bello.
La visita inizierà alle ore 11 alla
Valle dei Templi, per un giro turistico al parco archeologico, e a
seguire un passaggio alla sede della Camera di Commercio (Via
Atenea), e alla sede dell'ex Provincia regionale di Agrigento ora
Libero Consorzio Comunale di Agrigento (Piazza Aldo Moro). In
chiusura la delegazione farà tappa all'agglomerato industriale
agrigentino nella sede degli uffici Irsap di Agrigento (Piazza
Trinacria, Aragona).
«L'ingegnere Panchavktra ha
manifestato ampiamente la volontà di relazionarsi con gli
imprenditori e stringere accordi e joint venture con le aziende
locali, specie del settore agricolo e agrumicolo - dice Brandara -
con questo tour nell'agrigentino vogliamo far conoscere un
territorio dalle molteplici potenzialità, oltre che di grande
fascino storico e artistico, e strettamente collegato, da un punto di
vista della posizione strategica e industriale, al progetto
dell'aeroporto intermodale per gli scambi commerciali di import ed
export. Siamo certi che Panchavaktra ne rimarrà colpito».
Panchavaktra che da diversi giorni si
trova in Sicilia ha fatto diversi incontri istituzionali finalizzati
alla realizzazione di un hub intermodale di trasporti, passeggeri e
merci, nella Piana del Mela, che sia base logistica di scambio
transcontinentale con i paesi dell'Oriente, interamente finanziato
da capitali privati della stessa holding indiana Panchavaktra Group.
La Giunta Regionale fissa per il 26
febbraio la data delle elezioni dei Liberi Consorzi Comunali
Pubblicata oggi sul sito della Regione
la delibera della Giunta Regionale n. 1 dell'11 gennaio 2017 con la
quale viene indetta l'elezione dei vertici del Liberi Consorzi per
domenica 26 febbraio 2016.
In provincia di Agrigento saranno
chiamati a votare circa 750 grandi elettori tra Consiglieri e Sindaci
con il meccanismo delle elezioni di secondo grado, in base al voto
ponderato attribuito ad ognuno di essi.
Queste le date per giungere alle
elezioni: Entro il 27 gennaio 2017 dovrà essere pubblicato l'elenco
degli elettori, cioè i sindaci e i consiglieri comunali in carica
nei 43 comuni della provincia. Non sono elettori i sindaci ed i
consiglieri comunali sospesi di diritto dalla carica, ai sensi
dell'articolo 11 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235.
Il termine per la presentazione delle
candidature a Presidente del Libero Consorzio o per i 12 componenti
del Consiglio è stato fissato dalle ore 8:00 del 4 febbraio alle ore
12:00 del 5 febbraio 2017. Il termine finale per la costituzione del
seggio elettorale è stato fissato per il 16 febbraio 2017.
La normativa regionale prevede che sono
candidabili a Presidente del libero Consorzio comunale i sindaci dei
comuni appartenenti allo stesso libero Consorzio comunale. Non sono
candidabili i sindaci sospesi di diritto dalla carica, ai sensi
dell'articolo 11 del decreto legislativo n.235/2012.
Agrigentonotizie
Vertici del Libero Consorzio, si
voterà il 26 febbraio
Resterà,commissario
straordinario dell'ente Roberto Barbieri. Già previsto l'incremento
del voto ponderato di ciascun consigliere nei Comuni dove si è
votato nel 2016.
Avrebbe dovuto votarsi lo scorso 20
novembre. Poi c'è stato il rinvio. Oggi è stato confermato, dalla
Regione, che si voterà il 26 febbraio per eleggere il presidente del
Libero consorzio. Resterà, intanto, commissario straordinario
Roberto Barbieri.
All'inizio dell'anno era stato reso
noto il previsto incremento del voto ponderato di ciascun consigliere
nei Comuni dove si è votato nel 2016. Un incremento che dovrebbe
servire a compensare la diminuzione del 20 per cento del numero dei
consiglieri comunali. E nell'Agrigentino, i Comuni interessati sono:
Canicattì, Favara, Porto Empedocle e Montevago.
In 750, tra sindaci e consiglieri
comunali delle 43 città Agrigentine, potranno votare per eleggere i
vertici del Libero consorzio dei Comuni, con il meccanismo delle
elezioni di secondo grado.
Entro il 27 gennaio 2017 dovrà essere
pubblicato l'elenco degli elettori, cioè i sindaci e i consiglieri
comunali in carica nei 43 Comuni. Non sono elettori i sindaci ed i
consiglieri comunali sospesi di diritto dalla carica. Il termine per
la presentazione delle candidature a presidente del Libero Consorzio
o per i 12 componenti del Consiglio è stato fissato dalle ore 8 del
4 febbraio alle 12 del 5 febbraio. Il termine finale per la
costituzione del seggio elettorale è stato fissato per il 16
febbraio
La normativa regionale prevede che sono
candidabili a presidente del Libero consorzio comunale i sindaci dei
Comuni appartenenti allo stesso libero Consorzio. Non sono
candidabili i sindaci sospesi di diritto dalla carica.
Caldaie guaste, stufette di interi
plessi sprovvisti di termosifoni
SCIACCA.
Ci sono scuole con
caldaie e termosifoni guasti e ci sono scuole che non hanno mai avuto
un impianto di riscaldamento. A Sciacca è bastata un'ondata di
freddo di durata più lunga degli anni scorsi per fare emergere in
modo drammatico la fragilità dell'organizzazione degli enti
locali, a tutti i livelli. Alla ripresa delle lezioni dopo la pausa
natalizia, in concomitanza con li freddo gelido che nelle zone
montuose della provincia ha fatto pure cadere la neve, a Sciacca g!i
studenti delle scuole materne, elementari, medie e superiori hanno
trovato le aule fredde e molti radiatori non funzionanti. Solo con il
freddo polare è stato possibile apprendere che purtroppo in nessuna
scuola era stato effettuato un adeguato e preventivo monitoraggio per
verificare il funzionamento di caldaie e termosifoni. Il risultato
sono le proteste degli studenti, dei genitori, dello stesso
personale. E, nel caso delle scuole di competenza comunale, è
scoppiato anche uno scontro politico, con accuse all'amministrazione
in carica e sindaco furibondo con i burocrati comunali addetti alla
gestione degli edifici scolastici. Solo martedì mattina una squadra
di operai di una ditta specializzata ha cominciato ad effettuare e
verifiche sullo stato degli impianti, intervento che si sarebbe
potuto fare durante le vacanze natalizie. U dirigente responsabile
del settore ha messo le mani avanti sostenendo che si lavora
compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili. E in questo
momento, senza bilancio di previsione, si può spendere poco, anche
se il capitolo manutenzione delle scuole negli ultimi anni è stato
sempre più ridotto. Pare che il sindaco in persona abbia messo mani
al suo portafogli disponendo l'acquisto di stufe. Di Paola avrebbe
usato ancora una volta parole dure nei confronti dell'apparato
burocratico comunale, mentre dall'apposizione arrivano accuse di
disorganizzazione e incompetenza, con richiesta di dimissioni
dell'assessore Testone. Non vanno meglio le cose nelle scuole
gestite dal Libero consorzio. Anche l'ex provincia dì manutenzione
negli edifici scolastici ne fa poca a causa della carenza di fondi.
Ci sono edifici scolastici che non hanno mai avuto un impianto di
riscaldamento: è il caso del Liceo artistico Bonachia". realizzato
tra la fine e l'inizio degli anni Ottanta. E lì non è bastata la
vena creativa degli studenti per scaldarsi.
LEZIONI SOSPESE FINO A LUNEDì
Al "Fermi" tutti... fermi per il
gelo nelle classi.
Istituto professionale Enrico Fermi
—sede di Aragona le attività didattiche sono sospese da oggi e
fino al prossimo lunedì. La causa? Il freddo.
Istituto scolastico Nicolò Gallo che
tra l'altro condivide l'edifìcio, e quindi anche il
riscaldamento, con il geometra Brunelleschi: studenti a scuola con
giubbotti, guanti sciarpe e coperte. Siamo nel 2017. Gli impianti di
riscaldamento che fine hanno fatto? Questa mattina (ieri per chi
legge) — afferma Elisa Casalicchio, dirigente dell'istituto Fermi
- gli studenti hanno incontrato il personale dell'ufficio tecnico
del Libero consorzio e gli addetti alla manutenzione dell'impianto
di riscaldamento, ai quali hanno chiesto spiegazioni sul mancato
funzionamento del sistema. E' stato spiegato che occorre eseguire
interventi dimessa in sicurezza della caldaia nel rispetto e le nuove
norme, essendo quest'ultima nuova nel senso che non è mai entrata
in funzione e al contempo vecchia perché ha più di trenta anni.
Abbiamo così deciso di sospendere le attività scolastiche fitto a
lunedì, nel frattempo che siano ultimati i avori e l'impianto sia
messo in funzione».
Il problema del freddo al Fermi dunque,
ha le ore contate. Ci si chiede, comunque, perché eseguire a
manutenzione agli impianti nel mese dì gennaio, quando la
temperatura è più rigida, e lasciare gli studenti e i docenti al
freddo? E' noto che l'ex provincia Regionale, oggi Libero
Consorzio per il Comune di Agrigento, non ha più la stessa
disponibilità di fondi di qualche anno fa per procedere con gli
interventi ed è tuttora in attesa di approvazione del bilancio. Ma è
giusto che a pagarne le spese siano sempre i cittadini e come in
questo caso, studenti e docenti?
Dalla Regione 10 milioni per
arginare la fuga di cervelli
RICERCA. L'assessore Marziano:
«Con l'Avviso11 un bando per finanziare progetti d'alta
specializzazione».
GIUSEPPE BIANCA
PALERMO. Pronti dieci milioni di euro.
La Regione prova ad arginare emorragia di cervelli in fuga
finanziamento. Secondo l'assessore Maritano, che ieri ha incontrato
la stampa nei locali dell'assessorato a Palermo: «L'obiettivo
dell'Avviso 11 è proprio questo, utilizzare i fondi europei della
programmazione 2014-2020 per la valorizzazione di spin-off negli Enti
di ricerca vigilati dai ministeri che abbiano almeno una sede operati
va nell'isola. Con questo bando finanziamo pro getti di alta
specializzazione che possono dare da 7 a 9 borse di studio per un
totale di 162. L'obiettivo è far sì che alla conclusione di
questo percorso finanziato dalla Regione almeno il 20% dei
partecipanti possa trovare lavoro o in attività autonoma, o in
attività dipendente, ma con un contratto di almeno 24 mesi».
Gli interlocutori individuati sono: Cnr
(Consiglio nazionale delle ricerche). Ingv (Istituto nazionale di
Geofisica e Vulcanologia) Irccs (Istituti di ricovero e cura a
carattere scientifico), Inaf (Istituto nazionale di Astrofisica),
Inea (Istituto nazionale di economia agraria). Il bando è rivolto ai
laureati fino ai 40anni e le borse di studio devono riguardare i
seguenti ambiti: Scienze della vita, Energia, Smart Cities &
Communities, Turismo-Beni culturali-Cultura, Economia del Mare e
Agroalimentare. Con gli avvisì, il 5 e il 6, la Regione in passato
aveva finanziato dottorati di ricerca per le università e
specializzandi in medicina e giovani laureati in medicina
coinvolgendo 450 laureati coinvolti: «Non pochi - ha proseguito
Marziano - se si considera che il Governo nazionale, per tutta
l'italia ha finanziato 850 progetti di questo tenore".
All'incontro con la stampa hanno
preso parte anche il dirigente generale del Dipartimento, Gianni
Silvia, il consulente a titolo gratuito per i rapporti con
l'Università, Piero David, e alcuni esponenti degli Enti di
ricerca.
Dovrebbe essere intanto pubblicato
lunedì prossimo sul sito della Regione per andare poi venerdì in
Gazzetta ufficiale, l'Avviso 8 con una dotazione di 36 milioni di
euro. Marziano ha inoltre confermato che prosegue l'interlocuzione
con il governo nazionale per quanto riguarda il piano di
pre-pensionamento che dovrebbe alleggerire il settore della
Formazione in Sicilia con misure a carico dello Stato. Accordo questo
che da tempo attende di essere perfezionato e che coinvolge anche
l'assessorato al Lavoro.