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Rassegna stampa del 31 gennaio 2017

Giornale di sicilia

Bufera a Catania per la «Gettonopoli» al Comune Sono 51 gli indagati

«Imputazione coatta». Si tratta della decisione presa dal presidente dell'ufficio dei Gip di Catania, Nunzio Sarpietro sul presunto caso «Gettonopoli» a Catania. Sono 51 gli indagati: trentaquattro i consiglieri comunali e 17 segretari di commissione di Palazzo degli Elefanti. Archiviata invece la posizione dei consiglieri Vincenzo Parisi e Agatino Tringale e di tre segretari di commissione: Marcello Gasparini, Flavio Giuffrida, Nunzia Piazzi. Sarpietro ha scelto di non accogliere la richiesta della Procura di Catania che voleva l'archiviazione per tutte le persone coinvolte. Nel provvedimento con cui dispone l'imputazione coatta delle 51 persone, il Gip Nunzio Sarpietro ha evidenziato un fatto: dalle indagini condotta dalle forze dell'ordine emergerebbe «un desolante quadro di illegalità diffusa all'interno del quale i consiglieri e gli impiegati interessati si muovevano con totale disprezzo dei principi che regolano la materia, in un'ottica clientelare illecita ed ai limiti dell'arroganza». Per Sarpietro era stata creata «una sorta di paludosa e confusa piattaforma amministrativa dove tutto era permesso e gli illeciti comportamenti sembrano costituire un normale incedere automatico nell'interesse non della Cosa pubblica, bensì dei singoli consiglieri indagati, protesi al raggiungimento di un fine economico del tutto personalistico». Sarpietro ha parlato chiaramente di un turbinio partecipativo dei consiglieri impegnati in una «affannosa corsa contro il tempo con l'obiettivo di procacciarsi un sostanzioso stipendio mensile di circa 1.500 euro netti, in aggiunta ai compensi loro spettanti». Il Giudice rileva come per «i fogli firma» ci sarebbe stato «un tentativo goffo di adeguare gli orari delle presenze dopo che era stata resa pubblica la denuncia degli attivisti del Movimento 5 stelle». Questi ultimi ieri hanno affermato: «Ciò che sta accadendo evidenzia come le anomalie riscontrate e le denunce, frutto di un meticoloso lavoro fatto dagli attivisti catanesi, siano fondate e meritevoli di attenzione da parte della magistratura e non ,invece, semplici sviste o errori di trascrizione, come dichiarato in passato da qualche consigliere». Questi i consiglieri imputati Sebastiano Anastasi, Ludovico Balsamo (presidente VI commissione Commercio), Andrea Barresi, Santi Bosco, Giuseppe Catalano,Carmelo Coppolino,Michele Failla (presidente II commissione Municipalizzate),Rosario Gelsom ino (presidente IV commissione Urbanistica), Salvatore Giuffrida (presidente VII commissione Cultura); Agatino Lanzafame, Agatino Lombardo (presidente X commissione Personale),Antonino Manara, Erika Marco (presidente VIII commissione Servizi sociali),Giovanni Marletta,Ausilia Mastrandrea, Alessandro Messina, Maurizio Mirenda, Giuseppe Musumeci, Carmelo Nicotra, Niccolò Notarbartolo (presidente V commissione Lavori pubblici),Riccardo Pellegrino, Alessandro Porto,Elena Ragusa (presidente XII commissione Pace),Francesco Saglimbene,Ersilia Saverino, Carmelo Sgroi,Carmelo Sofia (presidente III commissione Trasporti),Salvatore Spadaro,Massimo Tempio,Salvatore Tomarchio (presidente IX commissione Tributi),Francesco Trichini,Elisabetta Vanin, Antonino Vullo,Lanfranco Zappalà (presidente XI commissione Statuto). I segretari di Commissione imputati sono Piera Caruso, Vittorio Canzoneri, Daniela Catalano, Salvatore Distefano, Sebastiana Ferrara, Maria Emanuela Furnò, Giuseppa Germenia, Francesca Impellizzeri, Stefano Leone, Maria Assunta Marino, Antonio Marotta, Luigia Pettinato, Emanuela Paola Carmen Pirrone, Giuseppe Raciti, Giuseppa Rigaglia, Giuseppa Sottile, Rosalba Sottile. (*OC*)

Acqua. Da febbraio entrerà in vigore l'Ati ad Agrigento

Sottoscritto il passaggio di consegne tra il commissario straordinario del Libero Consorzio di Agrigento Roberto Barberi, con l'incarico di commissario liquidatore dell'Ato e il presidente dell'assemblea territoriale idrica (ATI), Vincenzo Lotà. Con questo atto - si legge in una nota - l'Ati entrerà nel pieno esercizio dell'attività operativa, a partire dal 1° febbraio 2017. La firma è avvenuta lo scorso 27 gennaio. L'Assemblea Territoriale Idrica dell'Ambito territoriale Ottimale che coincide con il territorio del Libero Consorzio è il primo Organismo nell'ambito della Regione Siciliana a dare attuazione alla L.R. n.19/2015 nella gestione del Servizio Idrico Integrato. II Commissario Barberi e il Presidente del!'Assemblea Lotà, sottolineano l'importanza di una ulteriore collaborazione per facilitare azioni ed atti, tuttora in itinere,per definire e rendere operativi i rispettivi ruoli .


Siciliacque comunica un guasto alla condotta Gela- Aragona.

Licata avrà solo 40 litri secondo, ma la riduzione di circa il 10 per cento interessa tutto l' Agrigentino
A Licata saranno distribuiti soltanto 40 litri di acqua al secondo, ma la riduzione, di circa il 10 per cento, interessa tutto il territorio Agrigentino, dal comune capoluogo fino a Sciacca. Siciliacque ha comunicato ieri l'interruzione dell'esercizio dell' acquedotto Gela - Ara - gona, nel tratto Agrigento - Licata. C'è, inoltre, un danneggiamento alla tubazione con interruzione dell'approvvigionamento a San Giovanni Gemini. A partire dalle 23 di oggi sarà, pertanto, ridotta a 40 litri al secondo la fornitura idrica al Comune di Licata ed interrotta la fornitura denominata Serenusa Village. «I lavori - scrive in una nota Siciliacque - saranno conclusi alle 23 circa del 2 febbraio e successivamente inizieranno le attività per il riempimento ed il lavaggio della condotta. Il funzionamento dell'ac - quedotto sarà ripristinato nelle 24 ore successive all'ultimazione dei lavori, ma l'immissione ai serbatoi comunali potrà avvenire - continua la nota di Siciliacque - non prima del 4 febbraio, non appena saranno raggiunti i valori di torbidità dell'ac - qua tali da rispettare i valori di norma». A San Giovanni Gemini, invece, si è già provveduto alla riattivazione della fornitura. L'interruzione della regolare distribuzione idrica era stata generata da un'improvvisa rottura della tubazione che consente l'approvvigionamento in questo comune, riscontrata nella giornata di domenica 29 gennaio. Girgenti Acque raccomanda un uso parsimonioso dell'acqua. «Tali interruzioni e diminuzioni delle portate idriche provocheranno degli slittamenti e delle limitazioni nelle turnazioni idriche previste nei comuni interessati - sottolinea il gestore del servizio - e si fa appello al senso di responsabilità di tutti gli utenti nell'uso razionale dell'acqua evitando gli sprechi e contenendo i consumi». Quella di Licata è indicata, attualmente, da Franco Barrovecchio, componente del Cda di Girgenti Acque, come la maggiore criticità che si registra in ambito provinciale. Al momento Girgenti Acque attende lavori di sistemazione di una strada nella contrada San Giorgio di Sciacca per riattivare il serbatoio che serve centinaia di abitazioni della zona. La strada è stata resa intransitabile dal nubifragio del 25 novembre 2016 e adesso inserita dal Comune di Sciacca tra gli interventi compresi nella somma urgenza da 160 mila euro con somme anticipate dall'ente. «Gli interventi post nubifragio - dice Barrovecchio - sono in corso di completamento. Dove si erano verificati problemi di sversamento fognario è stata data priorità. Attualmente non disponiamo dell'acqua della sorgente Rifesi che ha un'acqua di qualità non adeguata. Non stiamo utilizzando l'acqua di questa sorgente e integriamo con quella di Siciliacque proveniente dal Favara di Burgio. C'è poi una criticità complessiva - aggiunge Franco Barrovecchio - dovuta a un minore quantitativo di acqua in tutti i comuni che possiamo quantificare nel 10 per cento circa». (GP)


livesicilia.it

Liquidate altre pensioni fasulle". Inps, nuova condanna a ex dirigente

 I guai per lui sono iniziati con un paradosso. La denuncia di una signora, cioè, che si era vista recapitare una pensione che non le spettava. "Quei soldi non sono miei" avrebbe sostanzialmente affermato l'ignara "pensionata". Un'impiegata dell'Inpdap, in realtà, che aveva ricevuto quel certificato di pensione pur essendo ancora regolarmente in servizio. La denuncia avviò una serie di accertamenti e controlli che fecero venire a galla l'esistenza di trentanove pensioni fantasma tutte erogate dallo stesso computer.

L'inchiesta portò agli arresti, tra gli altri, di Simone Saputo, ex dirigente Inpsaccusato di aver materialmente liquidato 39 pensioni illegittime tra il 2006 e il 2011. Saputo aveva fatto ricorso in appello contro la sentenza di primo grado, sostenendo che qualcuno gli avesse rubato l'identità informatica per liquidare le pensioni incriminate.

Nel 2011 il dirigente fu quindi anche arrestato e licenziato in tronco con le accuse di truffa aggravata, frode informatica e falso in atti pubblici. Oltre alla vicenda penale, però, per Saputo è scattata quella contabile che ha portato, già nel 2014 a una pesante condanna: la restituzione di 1,7 milioni di euro per quelle 39 pensioni illegittime.

Ma non è finita qui. Perché nel frattempo, l'Inps ha presentato una denuncia "integrativa". Dopo una indagine interna, infatti, l'Istituto per la previdenza sociale ha scoperto altre 14 pensioni "dubbie" che sarebbero state erogate dallo stesos Saputo e anche stavolta garantite a chi non aveva ancora i requisiti minimi per ottenerle. In qualche caso, ecco saltare fuori pensioni di reversibilità ai coniugi, nonostante il defunto non avesse alcuna contribuzione, o un servizio militare mai effettuato ma utile a raggiungere i requisiti pensionistici. Il danno contestato ammonta a quasi un milione e mezzo.

Insomma, piove sul bagnato per l'ex dirigente. Che però, alla fine, ha ricevuto dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei conti un grosso sconto. Di quella cifra, infatti, Saputo dovrà restituire poco meno di un quinto: 284 mila euro. Come è possibile? Molte di quelle pensioni illegittime, infatti, sarebbero state assegnate nel 2009. Metà del danno complessivo quindi, già nel 2014 era prescritto. Inoltre, all'ex dirigente è stata riconosciuta la "colpa grave", ma non il dolo. E ancora, la "attenuante" più insolita: "il disordine organizzativo -si legge nella sentenza della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti - allora esistente all'interno dell'Inps. Prova ne sia la circostanza che, successivamente ai fatti contestati, l'Istituto previdenziale abbia modificato il sistema di liquidazione delle prestazioni pensionistiche, introducendo controlli più accurati che prevedono l'invio di una mail al dirigente della sede, per ogni variazione contributiva inserita a sistema". Insomma, all'Inps regnava il caos. Ed era quindi più facile cadere in errore: per questo, le somme da risarcire sono state ulteriormente ridotte del 50 per cento.

Insomma, del milione e mezzo, più della metà è stato prescritto, mentre la restante parte è stata ridotta della metà: da lì si arriva ai 284 mila euro. Che si aggiungono a quelli per i quali era già stato condannato l'ex dirigente di Inps. Il danno definitivo, quindi, per le oltre 50 pensioni illegittime, è di quasi due milioni di euro.

Sicilia24h

A partire dal 1 febbraio l'A.T.I. entrerà nel pieno esercizio dell'attività operativa

Sottoscritto il passaggio di consegne tra il Commissario Straordinario del Libero Consorzio di Agrigento dr. Roberto Barberi, con l'incarico di commissario Liquidatore dell'A.T.O e il Presidente dell'Assemblea Territoriale Idrica (ATI), Arch. Vincenzo Lotà. Con questo atto l'A.T.I. entrerà nel pieno esercizio dell'attività operativa, a partire dal 1° febbraio 2017. La firma è avvenuta lo scorso 27 gennaio. L'Assemblea Territoriale Idrica dell'Ambito territoriale Ottimale che coincide con il territorio del Libero Consorzio comunale di Agrigento, è il primo Organismo nell'ambito della Regione Siciliana a dare attuazione alla L.R. n.19/2015 nella gestione del Servizio Idrico Integrato. II Commissario Barberi e il Presidente del!'Assemblea Lotà, sottolineano l'importanza di una ulteriore collaborazione per facilitare azioni ed atti, tuttora in itinere, per definire e rendere operativi i rispettivi ruoli.
GdS ondine
LA RIFORMA Pubblica amministrazione, verso un piano straordinario per i precari storici ROMA. Non più soluzioni "last minute" a fine anno, ogni anno, ma un piano ad hoc per risolvere una volta per tutte la piaga del precariato nel pubblico impiego. Il ministero guidato da Marianna Madia sta, infatti, mettendo a punto un meccanismo che replichi su grande scala il modello utilizzato l'estate scorsa per le maestre delle scuole dell'infanzia, consentendo alle amministrazioni di dirottare ad assunzioni stabili la spesa finora stanziata per posti a tempo. I sindacati premono affinchè sia data una risposta subito, lamentano migliaia di precari in tutta la P.a: dal conto annuale della Ragioneria emergono 82mila tempi determinati e 37mila collaborazioni (che sommate alle altre forme di lavoro flessibile sfiorano le 300 mila unità). E anche l'Europa ha da tempo acceso i fari sulla questione. Il governo dovrebbe inserire la roadmap per le assunzioni straordinarie già nel decreto attuativo della riforma della P.a previsto per metà febbraio. D'altra parte Madia ha sempre insistito sulla necessità di «mettere fine al cattivo reclutamento», senza dimenticare i precari accumulati negli anni. Due sarebbero le strade: consentire alle amministrazioni di prendere in pianta stabile chi ha passato un concorso e garantire delle riserve a chi, da anni, lavora nel pubblico nei futuri bandi. Certo non si tratta di un'operazione che può essere chiusa nel giro di qualche settimana, si pensa a un programma da spalmare sul biennio 2018-2020. Il commissario della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, parla di «professionalità irrinunciabili», che «prestano servizio stabilmente ma ancora precarie»: «oltre 57mila» tra regioni ed enti locali e «30mila nella sanità». D'altra parte la Cisl, con il segretario confederale Maurizio Bernava, individua 5 grandi capitoli per il nuovo Statuto del pubblico impiego di cui due dedicati proprio al reclutamento: la via principale per l'accesso nella P.a. sarà il concorso, con il passaggio dalle dotazioni organiche ai fabbisogni, e verranno posti precisi paletti a forme di lavoro flessibile. Se i co.co.co verranno aboliti dal prossimo anno, si apriranno invece le porte agli apprendisti di alto livello, come «ingegneri, architetti, informatici». Per il responsabile settori pubblici della Cgil, Michele Gentile, introdurre l'apprendistato può essere una buona idea a patto che ci sia un «quadro complessivo», che abbia come obiettivo la riduzione del precariato. D'accordo anche la Uil con il segretario confederale Antonio Foccillo, che guarda anche al telelavoro come nuova frontiera, ma che mette in guardia da possibili impasse giuridiche. Per il sindacalista della Uil il decreto delegato della riforma Madia potrebbe infatti non essere abbastanza capiente per dare conto di tutte le questioni in ballo, incluso l'accordo del 30 novembre, dove si gettano le basi per riequilibrare il rapporto tra contratto e legge a favore del primo. «Se qualcuno paventa il rischio di un eccesso di delega» allora, suggerisce, «che si faccia un altro decreto».
LA SICILIA
VALORIZZERÀ IL TERRITORIO DI SEI COMUNI CHE SI AFFACCIANO SULLA VALLE Nasce Italia Nostra Vai Platani. CEANCIANA. I sei comuni dell'interno collinare,che si affacciano sulla valle del fiume Platani, hanno già il nuovo presidio intercittadino di Italia Nostra", l'associazione nazionale che, fin dal 1955, si occupa del la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale dell'intero Paese, operando nel territorio mediante l'azione delle sezioni come quella agrigentina recentemente denominata "Italia Nostra Vai Platani". L'associazione interessa i! territorio dei comuni dì Aragona, Cianciana, Raffadali. Joppolo Giancaxìo. Santa Elisabetta e Sant'Angelo Muxaro, tutti ricadenti nella grande vallata del corso d'acqua che sfocia a mare, nel Canale di Sicilia, nei pressi della loca archeologica di Eraclea Minoa. Il gruppo, che è stato costituito come presidio, è formato da dieci soci di differente età e professione, provenienti dai diversi comuni che insistono nella Valle del Platani. I soci hanno avuto conferma ufficia le della costituzione del presidio 'Va con apposita deliberazione approvata nella seduta del consiglio regionale di Italia Mostra Sicilia, che si è tenuto il 15 gennaio scorso nella splendida cornice dì Ortigia. a Siracusa, dove ha relazionato il coordinatore e responsabile de presidio, Giovanni Gueli. pro motore di questa iniziativa di costituire un gruppo Italia Nostra nell'importante area agrigentina. Lo scopo di tale iniziativa sarà quello di conoscere il territorio, il proprio patrimonio culturale e ambientale e soprattutto sensibilizzare i cittadini verso beni materiali e immateriali di questo angolo di Si— ci la valle del fiume Platani, ricca di testimonianze del passato, in parte ancora selvaggia e inesplorata degna di essere valorizzata e messa a disposizione dei visitatori. "Il programma delle attività - afferma Giovanni Gueli - condiviso con la sezione di Sciacca, quale riferimento peni presidio, è stato stila te per il triennio 2017/2019 con diverse attività che spaziano da percorsi didattici con le scuole a convegni per la conoscenza del patrimonio e della loro storia, da visite nei nuclei storici delle città a giornate studio in aree di particolare in tenesse archeologico e paesaggistico. La nostra prima attività sarà una passeggiata, nei primi giorni di febbraio, per le vie di Raffadali con giovani studenti, con lo scopo di avvicinarli alle proprie radici. ENZO MINIO
Ss 123 da migliorare Cambiano da Mele per conoscere il piano dell'Anas. g.c.) Viabilità, oggi pomeriggio il sindaco Angelo Cambiano incontrerà il direttore generale di Anas, l'ingegnere Mele. Il vertice si sarebbe dovuto svolgere la scorsa settimana ma è poi stato procrastinato ad oggi a causa di sopraggiunti impegni. Sul tavolo, in primis c'è il tema legato a! viadotto Petrulla chiuso al transito ormai da tre anni con conseguente obbligo per gli automobilisti di percorrere la tutt'altro che agevole Strada Statale 123 per recarsi a Campobello, Ravanusa e Canicattì. « il direttore regionale dell'Anas — le dichiarazioni rilasciate da Cambiano — e conto di avere indicazioni precise circa la riapertura dello scorrimento veloce Torrente Braemi. Da sempre sollecitiamo l'Anas, e tuffi gli enti competenti, ad accelerare i tempi per la riapertura della strada. E' chiaro che i lavori vanno ultimati, ma noi speriamo di poter percorrere al più presto l'arteria». A guardare con occhi particolarmente interessati al vertice odierno, i commercianti licatesi. A nome di tutti, abbiamo sentito il direttore del Centro commerciale San Giorgio. Giuseppe Sanfilippo: «Il disagio per la città è stato e continua ad essere enorme-il suo commento — il mio appello al sindaco Cambiano come direttore del centro è quello di cercare di fare pressione per riaprire il ponte nel più breve tempo possibile e comunque improrogabilmente entro la stagione estiva. Non riusciamo più ad avere a Licata gente di Campobello e Ravanusa conclude Sanfilippo — con l'unico risultato tangibile che per l'economia licatese continua a piovere sul bagnato». Nei giorni scorsi, a prendere posizione era stato anche il sindacalista Mario Augusto: «Ci piacerebbe capire a che punto sono i lavori di ristrutturazione della 626. lo scorrimento veloce chiuso ormai da tre anni. Chiediamo al sindaco Angelo Cambiano di sollecitare, e di farlo continuamente, l'Anas ad ulti mare in tempi brevi le opere necessarie per riaprire quella strada. Riteniamo, se non lo ha già fatto, che il sindaco debba pretendere da tutti gli enti competenti gli interventi utili a restituire ai licatesi, ma anche agli altri paesi serviti dall'arteria, la possibilità di tornare a raggiungere, in totale sicurezza, ognuno dei centri toccati dallo scorrimento veloce» Cambiano oggi chiederà risposte concrete, peno meno relativamente allo stato di avanzamento dei Lavori.

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