Giornale
di sicilia
Bufera
a Catania per la «Gettonopoli» al Comune Sono 51 gli indagati
«Imputazione
coatta». Si tratta della decisione presa dal presidente dell'ufficio
dei Gip di Catania, Nunzio Sarpietro sul presunto caso «Gettonopoli»
a Catania. Sono 51 gli indagati: trentaquattro i consiglieri comunali
e 17 segretari di commissione di Palazzo degli Elefanti. Archiviata
invece la posizione dei consiglieri Vincenzo Parisi e Agatino
Tringale e di tre segretari di commissione: Marcello Gasparini,
Flavio Giuffrida, Nunzia Piazzi. Sarpietro ha scelto di non
accogliere la richiesta della Procura di Catania che voleva
l'archiviazione per tutte le persone coinvolte. Nel provvedimento con
cui dispone l'imputazione coatta delle 51 persone, il Gip Nunzio
Sarpietro ha evidenziato un fatto: dalle indagini condotta dalle
forze dell'ordine emergerebbe «un desolante quadro di illegalità
diffusa all'interno del quale i consiglieri e gli impiegati
interessati si muovevano con totale disprezzo dei principi che
regolano la materia, in un'ottica clientelare illecita ed ai limiti
dell'arroganza». Per Sarpietro era stata creata «una sorta di
paludosa e confusa piattaforma amministrativa dove tutto era permesso
e gli illeciti comportamenti sembrano costituire un normale incedere
automatico nell'interesse non della Cosa pubblica, bensì dei singoli
consiglieri indagati, protesi al raggiungimento di un fine economico
del tutto personalistico». Sarpietro ha parlato chiaramente di un
turbinio partecipativo dei consiglieri impegnati in una «affannosa
corsa contro il tempo con l'obiettivo di procacciarsi un sostanzioso
stipendio mensile di circa 1.500 euro netti, in aggiunta ai compensi
loro spettanti». Il Giudice rileva come per «i fogli firma» ci
sarebbe stato «un tentativo goffo di adeguare gli orari delle
presenze dopo che era stata resa pubblica la denuncia degli attivisti
del Movimento 5 stelle». Questi ultimi ieri hanno affermato: «Ciò
che sta accadendo evidenzia come le anomalie riscontrate e le
denunce, frutto di un meticoloso lavoro fatto dagli attivisti
catanesi, siano fondate e meritevoli di attenzione da parte della
magistratura e non ,invece, semplici sviste o errori di trascrizione,
come dichiarato in passato da qualche consigliere». Questi i
consiglieri imputati Sebastiano Anastasi, Ludovico Balsamo
(presidente VI commissione Commercio), Andrea Barresi, Santi Bosco,
Giuseppe Catalano,Carmelo Coppolino,Michele Failla (presidente II
commissione Municipalizzate),Rosario Gelsom ino (presidente IV
commissione Urbanistica), Salvatore Giuffrida (presidente VII
commissione Cultura); Agatino Lanzafame, Agatino Lombardo (presidente
X commissione Personale),Antonino Manara, Erika Marco (presidente
VIII commissione Servizi sociali),Giovanni Marletta,Ausilia
Mastrandrea, Alessandro Messina, Maurizio Mirenda, Giuseppe Musumeci,
Carmelo Nicotra, Niccolò Notarbartolo (presidente V commissione
Lavori pubblici),Riccardo Pellegrino, Alessandro Porto,Elena Ragusa
(presidente XII commissione Pace),Francesco Saglimbene,Ersilia
Saverino, Carmelo Sgroi,Carmelo Sofia (presidente III commissione
Trasporti),Salvatore Spadaro,Massimo Tempio,Salvatore Tomarchio
(presidente IX commissione Tributi),Francesco Trichini,Elisabetta
Vanin, Antonino Vullo,Lanfranco Zappalà (presidente XI commissione
Statuto). I segretari di Commissione imputati sono Piera Caruso,
Vittorio Canzoneri, Daniela Catalano, Salvatore Distefano, Sebastiana
Ferrara, Maria Emanuela Furnò, Giuseppa Germenia, Francesca
Impellizzeri, Stefano Leone, Maria Assunta Marino, Antonio Marotta,
Luigia Pettinato, Emanuela Paola Carmen Pirrone, Giuseppe Raciti,
Giuseppa Rigaglia, Giuseppa Sottile, Rosalba Sottile. (*OC*)
Acqua.
Da febbraio entrerà in vigore l'Ati ad Agrigento
Sottoscritto
il passaggio di consegne tra il commissario straordinario del Libero
Consorzio di Agrigento Roberto Barberi, con l'incarico di
commissario liquidatore dell'Ato e il presidente dell'assemblea
territoriale idrica (ATI), Vincenzo Lotà. Con questo atto - si legge
in una nota - l'Ati entrerà nel pieno esercizio dell'attività
operativa, a partire dal 1° febbraio 2017. La firma è avvenuta lo
scorso 27 gennaio. L'Assemblea Territoriale Idrica dell'Ambito
territoriale Ottimale che coincide con il territorio del Libero
Consorzio è il primo Organismo nell'ambito della Regione Siciliana a
dare attuazione alla L.R. n.19/2015 nella gestione del Servizio
Idrico Integrato. II Commissario Barberi e il Presidente
del!'Assemblea Lotà, sottolineano l'importanza di una ulteriore
collaborazione per facilitare azioni ed atti, tuttora in itinere,per
definire e rendere operativi i rispettivi ruoli .
Siciliacque
comunica un guasto alla condotta Gela- Aragona.
Licata avrà solo 40
litri secondo, ma la riduzione di circa il 10 per cento interessa
tutto l' Agrigentino
A
Licata saranno distribuiti soltanto 40 litri di acqua al secondo, ma
la riduzione, di circa il 10 per cento, interessa tutto il territorio
Agrigentino, dal comune capoluogo fino a Sciacca. Siciliacque ha
comunicato ieri l'interruzione dell'esercizio dell' acquedotto
Gela - Ara - gona, nel tratto Agrigento - Licata. C'è,
inoltre, un danneggiamento alla tubazione con interruzione
dell'approvvigionamento a San Giovanni Gemini. A partire dalle 23
di oggi sarà, pertanto, ridotta a 40 litri al secondo la fornitura
idrica al Comune di Licata ed interrotta la fornitura denominata
Serenusa Village. «I lavori - scrive in una nota Siciliacque -
saranno conclusi alle 23 circa del 2 febbraio e successivamente
inizieranno le attività per il riempimento ed il lavaggio della
condotta. Il funzionamento dell'ac - quedotto sarà ripristinato
nelle 24 ore successive all'ultimazione dei lavori, ma l'immissione
ai serbatoi comunali potrà avvenire - continua la nota di
Siciliacque - non prima del 4 febbraio, non appena saranno
raggiunti i valori di torbidità dell'ac - qua tali da rispettare i
valori di norma». A San Giovanni Gemini, invece, si è già
provveduto alla riattivazione della fornitura. L'interruzione della
regolare distribuzione idrica era stata generata da un'improvvisa
rottura della tubazione che consente l'approvvigionamento in questo
comune, riscontrata nella giornata di domenica 29 gennaio. Girgenti
Acque raccomanda un uso parsimonioso dell'acqua. «Tali
interruzioni e diminuzioni delle portate idriche provocheranno degli
slittamenti e delle limitazioni nelle turnazioni idriche previste nei
comuni interessati - sottolinea il gestore del servizio - e si fa
appello al senso di responsabilità di tutti gli utenti nell'uso
razionale dell'acqua evitando gli sprechi e contenendo i consumi».
Quella di Licata è indicata, attualmente, da Franco Barrovecchio,
componente del Cda di Girgenti Acque, come la maggiore criticità che
si registra in ambito provinciale. Al momento Girgenti Acque attende
lavori di sistemazione di una strada nella contrada San Giorgio di
Sciacca per riattivare il serbatoio che serve centinaia di abitazioni
della zona. La strada è stata resa intransitabile dal nubifragio del
25 novembre 2016 e adesso inserita dal Comune di Sciacca tra gli
interventi compresi nella somma urgenza da 160 mila euro con somme
anticipate dall'ente. «Gli interventi post nubifragio - dice
Barrovecchio - sono in corso di completamento. Dove si erano
verificati problemi di sversamento fognario è stata data priorità.
Attualmente non disponiamo dell'acqua della sorgente Rifesi che ha
un'acqua di qualità non adeguata. Non stiamo utilizzando l'acqua
di questa sorgente e integriamo con quella di Siciliacque proveniente
dal Favara di Burgio. C'è poi una criticità complessiva -
aggiunge Franco Barrovecchio - dovuta a un minore quantitativo di
acqua in tutti i comuni che possiamo quantificare nel 10 per cento
circa». (GP)
livesicilia.it
Liquidate
altre pensioni fasulle". Inps, nuova condanna a ex dirigente
I
guai per lui sono iniziati con un paradosso. La
denuncia di una signora, cioè, che si era vista recapitare una
pensione che non le spettava. "Quei soldi non sono miei" avrebbe
sostanzialmente affermato l'ignara "pensionata". Un'impiegata
dell'Inpdap, in realtà, che aveva ricevuto quel certificato di
pensione pur essendo ancora regolarmente in servizio. La denuncia
avviò una serie di accertamenti e controlli che fecero venire a
galla l'esistenza di trentanove pensioni fantasma tutte erogate dallo
stesso computer.
L'inchiesta
portò agli arresti, tra gli altri, di Simone Saputo, ex dirigente
Inpsaccusato
di aver materialmente liquidato 39 pensioni illegittime tra il 2006 e
il 2011. Saputo aveva fatto ricorso in appello contro la sentenza di
primo grado, sostenendo che qualcuno gli avesse rubato l'identità
informatica per liquidare le pensioni incriminate.
Nel
2011 il dirigente fu quindi anche arrestato e licenziato in
tronco con
le accuse di truffa aggravata, frode informatica e falso in atti
pubblici. Oltre alla vicenda penale, però, per Saputo è scattata
quella contabile che ha portato, già nel 2014 a una pesante
condanna: la restituzione di 1,7 milioni di euro per quelle 39
pensioni illegittime.
Ma
non è finita qui. Perché
nel frattempo, l'Inps ha presentato una denuncia "integrativa".
Dopo una indagine interna, infatti, l'Istituto per la previdenza
sociale ha scoperto altre 14 pensioni "dubbie" che sarebbero
state erogate dallo stesos Saputo e anche stavolta garantite a chi
non aveva ancora i requisiti minimi per ottenerle. In qualche caso,
ecco saltare fuori pensioni di reversibilità ai coniugi, nonostante
il defunto non avesse alcuna contribuzione, o un servizio militare
mai effettuato ma utile a raggiungere i requisiti pensionistici. Il
danno contestato ammonta a quasi un milione e mezzo.
Insomma,
piove sul bagnato per l'ex dirigente. Che
però, alla fine, ha ricevuto dalla Sezione giurisdizionale della
Corte dei conti un grosso sconto. Di quella cifra, infatti, Saputo
dovrà restituire poco meno di un quinto: 284 mila euro. Come è
possibile? Molte di quelle pensioni illegittime, infatti, sarebbero
state assegnate nel 2009. Metà del danno complessivo quindi, già
nel 2014 era prescritto. Inoltre, all'ex dirigente è stata
riconosciuta la "colpa grave", ma non il dolo. E ancora, la
"attenuante" più insolita: "il disordine organizzativo -si
legge nella sentenza della Sezione giurisdizionale della Corte dei
conti - allora esistente all'interno dell'Inps. Prova ne sia la
circostanza che, successivamente ai fatti contestati, l'Istituto
previdenziale abbia modificato il sistema di liquidazione delle
prestazioni pensionistiche, introducendo controlli più accurati che
prevedono l'invio di una mail al dirigente della sede, per ogni
variazione contributiva inserita a sistema". Insomma, all'Inps
regnava il caos. Ed era quindi più facile cadere in errore: per
questo, le somme da risarcire sono state ulteriormente ridotte del 50
per cento.
Insomma,
del milione e mezzo, più della metà è stato prescritto, mentre
la restante parte è stata ridotta della metà: da lì si arriva ai
284 mila euro. Che si aggiungono a quelli per i quali era già stato
condannato l'ex dirigente di Inps. Il danno definitivo, quindi, per
le oltre 50 pensioni illegittime, è di quasi due milioni di euro.
Sicilia24h
A
partire dal 1 febbraio l'A.T.I. entrerà nel pieno esercizio
dell'attività operativa
Sottoscritto
il passaggio di consegne tra il Commissario Straordinario del Libero
Consorzio di Agrigento dr. Roberto Barberi, con l'incarico di
commissario Liquidatore dell'A.T.O e il Presidente dell'Assemblea
Territoriale Idrica (ATI), Arch. Vincenzo Lotà. Con questo atto
l'A.T.I. entrerà nel pieno esercizio dell'attività operativa, a
partire dal 1° febbraio 2017. La firma è avvenuta lo scorso 27
gennaio.
L'Assemblea
Territoriale Idrica dell'Ambito territoriale Ottimale che coincide
con il territorio del Libero Consorzio comunale di Agrigento, è il
primo Organismo nell'ambito della Regione Siciliana a dare
attuazione alla L.R. n.19/2015 nella gestione del Servizio Idrico
Integrato.
II
Commissario Barberi e il Presidente del!'Assemblea Lotà,
sottolineano l'importanza di una ulteriore collaborazione per
facilitare azioni ed atti, tuttora in itinere, per definire e
rendere operativi i rispettivi ruoli.
GdS
ondine
LA
RIFORMA
Pubblica
amministrazione, verso un piano straordinario per i precari storici
ROMA.
Non più soluzioni "last minute" a fine anno, ogni anno, ma
un piano ad hoc per risolvere una volta per tutte la piaga del
precariato nel pubblico impiego. Il ministero guidato da Marianna
Madia sta, infatti, mettendo a punto un meccanismo che replichi su
grande scala il modello utilizzato l'estate scorsa per le maestre
delle scuole dell'infanzia, consentendo alle amministrazioni di
dirottare ad assunzioni stabili la spesa finora stanziata per posti a
tempo.
I
sindacati premono affinchè sia data una risposta subito, lamentano
migliaia di precari in tutta la P.a: dal conto annuale della
Ragioneria emergono 82mila tempi determinati e 37mila collaborazioni
(che sommate alle altre forme di lavoro flessibile sfiorano le 300
mila unità). E anche l'Europa ha da tempo acceso i fari sulla
questione. Il governo dovrebbe inserire la roadmap per le assunzioni
straordinarie già nel decreto attuativo della riforma della P.a
previsto per metà febbraio.
D'altra
parte Madia ha sempre insistito sulla necessità di «mettere fine al
cattivo reclutamento», senza dimenticare i precari accumulati negli
anni. Due sarebbero le strade: consentire alle amministrazioni di
prendere in pianta stabile chi ha passato un concorso e garantire
delle riserve a chi, da anni, lavora nel pubblico nei futuri bandi.
Certo
non si tratta di un'operazione che può essere chiusa nel giro di
qualche settimana, si pensa a un programma da spalmare sul biennio
2018-2020. Il commissario della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, parla
di «professionalità irrinunciabili», che «prestano servizio
stabilmente ma ancora precarie»: «oltre 57mila» tra regioni ed
enti locali e «30mila nella sanità».
D'altra
parte la Cisl, con il segretario confederale Maurizio Bernava,
individua 5 grandi capitoli per il nuovo Statuto del pubblico impiego
di cui due dedicati proprio al reclutamento: la via principale per
l'accesso nella P.a. sarà il concorso, con il passaggio dalle
dotazioni organiche ai fabbisogni, e verranno posti precisi paletti a
forme di lavoro flessibile. Se i co.co.co verranno aboliti dal
prossimo anno, si apriranno invece le porte agli apprendisti di alto
livello, come «ingegneri, architetti, informatici».
Per
il responsabile settori pubblici della Cgil, Michele Gentile,
introdurre l'apprendistato può essere una buona idea a patto che ci
sia un «quadro complessivo», che abbia come obiettivo la riduzione
del precariato. D'accordo anche la Uil con il segretario confederale
Antonio Foccillo, che guarda anche al telelavoro come nuova
frontiera, ma che mette in guardia da possibili impasse giuridiche.
Per
il sindacalista della Uil il decreto delegato della riforma Madia
potrebbe infatti non essere abbastanza capiente per dare conto di
tutte le questioni in ballo, incluso l'accordo del 30 novembre, dove
si gettano le basi per riequilibrare il rapporto tra contratto e
legge a favore del primo. «Se qualcuno paventa il rischio di un
eccesso di delega» allora, suggerisce, «che si faccia un altro
decreto».
LA
SICILIA
VALORIZZERÀ
IL TERRITORIO DI SEI COMUNI CHE SI AFFACCIANO SULLA VALLE
Nasce
Italia Nostra Vai Platani.
CEANCIANA.
I sei comuni dell'interno collinare,che si affacciano sulla valle
del fiume Platani, hanno già il nuovo presidio intercittadino di
Italia Nostra", l'associazione nazionale che, fin dal 1955, si
occupa del la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale
dell'intero Paese, operando nel territorio mediante l'azione
delle sezioni come quella agrigentina recentemente denominata "Italia
Nostra Vai Platani". L'associazione interessa i! territorio dei
comuni dì Aragona, Cianciana, Raffadali. Joppolo Giancaxìo. Santa
Elisabetta e Sant'Angelo Muxaro, tutti ricadenti nella grande
vallata del corso d'acqua che sfocia a mare, nel Canale di Sicilia,
nei pressi della loca archeologica di Eraclea Minoa.
Il
gruppo, che è stato costituito come presidio, è formato da dieci
soci di differente età e professione, provenienti dai diversi comuni
che insistono nella Valle del Platani. I soci hanno avuto conferma
ufficia le della costituzione del presidio 'Va con apposita
deliberazione approvata nella seduta del consiglio regionale di
Italia Mostra Sicilia, che si è tenuto il 15 gennaio scorso nella
splendida cornice dì Ortigia. a Siracusa, dove ha relazionato il
coordinatore e responsabile de presidio, Giovanni Gueli. pro motore
di questa iniziativa di costituire un gruppo Italia Nostra
nell'importante area agrigentina. Lo scopo di tale iniziativa sarà
quello di conoscere il territorio, il proprio patrimonio culturale e
ambientale e soprattutto sensibilizzare i cittadini verso beni
materiali e immateriali di questo angolo di Si— ci la valle del
fiume Platani, ricca di testimonianze del passato, in parte ancora
selvaggia e inesplorata degna di essere valorizzata e messa a
disposizione dei visitatori.
"Il
programma delle attività - afferma Giovanni Gueli - condiviso con la
sezione di Sciacca, quale riferimento peni presidio, è stato stila
te per il triennio 2017/2019 con diverse attività che spaziano da
percorsi didattici con le scuole a convegni per la conoscenza del
patrimonio e della loro storia, da visite nei nuclei storici delle
città a giornate studio in aree di particolare in tenesse
archeologico e paesaggistico. La nostra prima attività sarà una
passeggiata, nei primi giorni di febbraio, per le vie di Raffadali
con giovani studenti, con lo scopo di avvicinarli alle proprie
radici.
ENZO
MINIO
Ss
123 da migliorare Cambiano da Mele per conoscere il piano dell'Anas.
g.c.)
Viabilità, oggi pomeriggio il sindaco Angelo Cambiano incontrerà il
direttore generale di Anas, l'ingegnere Mele. Il vertice si sarebbe
dovuto svolgere la scorsa settimana ma è poi stato procrastinato ad
oggi a causa di sopraggiunti impegni. Sul tavolo, in primis c'è il
tema legato a! viadotto Petrulla chiuso al transito ormai da tre anni
con conseguente obbligo per gli automobilisti di percorrere la
tutt'altro che agevole Strada Statale 123 per recarsi a Campobello,
Ravanusa e Canicattì. « il direttore regionale dell'Anas — le
dichiarazioni rilasciate da Cambiano — e conto di avere indicazioni
precise circa la riapertura dello scorrimento veloce Torrente Braemi.
Da sempre sollecitiamo l'Anas, e tuffi gli enti competenti, ad
accelerare i tempi per la riapertura della strada. E' chiaro che i
lavori vanno ultimati, ma noi speriamo di poter percorrere al più
presto l'arteria».
A
guardare con occhi particolarmente interessati
al
vertice odierno, i commercianti licatesi. A nome di tutti, abbiamo
sentito il direttore del Centro commerciale San Giorgio. Giuseppe
Sanfilippo: «Il disagio per la città è stato e continua ad essere
enorme-il suo commento — il mio appello al sindaco Cambiano come
direttore del centro è quello di cercare di fare pressione per
riaprire il ponte nel più breve tempo possibile e comunque
improrogabilmente entro la stagione estiva. Non riusciamo più ad
avere a Licata gente di Campobello e Ravanusa conclude Sanfilippo —
con l'unico risultato tangibile che per l'economia licatese
continua a piovere sul bagnato».
Nei
giorni scorsi, a prendere posizione era stato anche il sindacalista
Mario Augusto: «Ci piacerebbe capire a che punto sono i lavori di
ristrutturazione della 626. lo scorrimento veloce chiuso ormai da tre
anni. Chiediamo al sindaco Angelo Cambiano di sollecitare, e di farlo
continuamente, l'Anas ad ulti mare in tempi brevi le opere
necessarie per riaprire quella strada. Riteniamo, se non lo ha già
fatto, che il sindaco debba pretendere da tutti gli enti competenti
gli interventi utili a restituire ai licatesi, ma anche agli altri
paesi serviti dall'arteria, la possibilità di tornare a
raggiungere, in totale sicurezza, ognuno dei centri toccati dallo
scorrimento veloce»
Cambiano
oggi chiederà risposte concrete, peno meno relativamente allo stato
di avanzamento dei
Lavori.