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Rassegna stampa del 7 febbraio 2017

Livesicilia.it

Le ex Province, Ardizzone: "Legge voto per modificare la Delrio"

Il presidente di Sala d'Ercole: "Ingorgo istituzionale dopo l'esito referendario". share RAGUSA- "Per uscire dall'ingorgo istituzionale dopo l'esito referendario sulle Province, l'Ars faccia una legge-voto per modificare la legge Delrio". Lo ha detto il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone intervenendo a Ragusa alla cerimonia protocollare sui 90 anni della Provincia. "Da Ragusa - ha aggiunto Ardizzone - parte una riflessione sul ruolo da dare alle ex Province. Ripartiamo dalle legge 9 discutendo principalmente di funzioni e competenze". "Quale governance per i Liberi Consorzi Comunali è secondaria in questo momento, è utile stabilire invece le funzioni di questi enti. Sull'elezione diretta dei presidenti possiamo riflettere ma non è la priorità in questo momento dopo l'esito referendario che ha mantenuto la tutela costituzionale per le Province.


ScrivoLibero
"Giorno del Ricordo": un seminario di studi al Libero Consorzio di Agrigento I tragici fatti accaduti in Istria tra il 1940 ed il 1950 sono stati rievocati dagli storici Gaetano Allotta e Giuseppe Crapanzano, intervenuti ieri al Libero Consorzio di Agrigento al seminario di studi dal titolo: "Foibe: perché 70 anni di silenzi?". La manifestazione, organizzata dall'ex Provincia su invito della Prefettura di Agrigento, ha avuto come protagonisti alcuni studenti del Liceo Scientifico e delle Scienze Umane "Raffaello Politi" di Agrigento che stanno svolgendo un progetto di alternanza scuola lavoro nell'ufficio stampa e URP dell'Ente. Allotta e Crapanzano hanno ripercorso gli eventi dell'esodo giuliano - dalmata e delle complesse vicende del confine orientale nell'occasione dei 70 anni dalla firma del trattato di pace del 10 febbraio del 1947 che ha mutilato l'Italia dell'Istria e della Dalmazia; un resoconto storico, umano e politico che ha catturato l'attenzione degli studenti che, per l'occasione, hanno realizzato anche un documentario che ripercorre, attraverso le testimonianze di storici, studiosi di quel periodo, familiari delle vittime e filmati di repertorio, gli eventi che hanno portato agli eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia avvenuti durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato secondo dopoguerra. Gli studenti che hanno partecipato al seminario sono stati: Aissa Aissaoui, Simone Amabile, Veronica Amoroso, Chiara Baio, Sofia Butera, Miriam D'Amico, Susy Fiore, Sara La Mantia, Marco Roccaforte, Daniele Russello e Mattia Schembri. Inoltre, al fine di diffondere fra le giovani generazioni la conoscenza di quei tragici eventi il documentario prodotto dal Libero consorzio di Agrigento verrà inviato all'Ufficio Scolastico Provinciale per la sua divulgazione nelle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Agrigento.


GdSonline
LIBERO CONSORZIO Agrigento, l'ex Provincia assicura il trasporto per i disabili di Paolo Picone AGRIGENTO. Garantito dal Libero consorzio comunale, l'ex Provincia, anche per pochi mesi, il servizio relativo all'assistenza cosiddetta specialistica, comunemente chiamata di autonomia e comunicazione, a supporto alle scuole nei processi di integrazione nei confronti degli studenti con disabilità grave. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha provveduto, infatti, nonostante i gravi problemi economici e i tagli di bilancio, ad assicurare fino al 31 marzo, la continuità dell'erogazione dei servizi in favore degli studenti affetti da grave disabilità che frequentano le scuole medie superiori della provincia. L'Ente, infatti, dopo l'emissione del decreto di finanziamento della Regione, relativo alla prima parte del 2017, ha già provveduto ad impegnare le somme necessarie per effettuare il servizio.


Livesicilia
Ars Le ex Province, Ardizzone: "Legge voto per modificare la Delrio" Il presidente di Sala d'Ercole: "Ingorgo istituzionale dopo l'esito referendario". RAGUSA - "Per uscire dall'ingorgo istituzionale dopo l'esito referendario sulle Province, l'Ars faccia una legge-voto per modificare la legge Delrio". Lo ha detto il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone intervenendo a Ragusa alla cerimonia protocollare sui 90 anni della Provincia. "Da Ragusa - ha aggiunto Ardizzone - parte una riflessione sul ruolo da dare alle ex Province. Ripartiamo dalle legge 9 discutendo principalmente di funzioni e competenze".
"Quale governance per i Liberi Consorzi Comunali è secondaria in questo momento, è utile stabilire invece le funzioni di questi enti. Sull'elezione diretta dei presidenti possiamo riflettere ma non è la priorità in questo momento dopo l'esito referendario che ha mantenuto la tutela costituzionale per le Province - ancora Ardizzone -. Prima diamo le funzioni a questi Enti e poi decidiamo il tipo di elezione. Elezioni dirette senza funzioni non hanno senso".


LA SICILIA
È stata riaperta la discarica di siciliana L'annuncio del sindaco. «Perla raccolta dei rifiuti sarà necessario qualche giorno prima di tornare alla normalità» Riapre la discarica di Siculiana ma la raccolta dei rifiuti è ripresa a rilento. «La discarica di Siculiana ha ria peno i cancelli. Riprenderà nella giornata di oggi (ieri per chi legge) la raccolta dei rifiuti. Necessiterà qualche giorno prima di tornare alla normalità. Questo l'annuncio del primo cittadino Angelo Cambiano alla luce della novità rappresentata dalla riapertura della discarica di Siculiana. Poche ore prima, era arrivata la Comunicazione della Catanzaro Costruzioni sulla riapertura della di scarica di contrada Materano. «La società Catanzaro annuncia, a partire da lunedì 6 febbraio, la riapertura dei cancelli della discarica, chiusi temporaneamente ed a scopo puramente precauzionale il 3 febbraio scorso. La decisione della ripresa delle attività continua la nota — è stata assunta dopo il confronto coni tecnici della Regione Si- ciba con i quali sono stati valutati e approfonditi gli esiti degli autocontrolli relativi al trattamento dei rifiuti all'interno dell'impianto provvisorio di biostabilizzazione. In considerazione della sussistenza di tutte le condizioni atte a garantire gli elevati standard dell'impianto ed i massimi livelli di sicurezza, da -luneffi 6 febbraio riprenderanno le attività dell'impianto». Gran parte dei rifiuti é però rimasta all dei cassonetti per tutta la giornata di ieri. lino dei problemi accessori» è rappresentato dalla presenza dei cani randagi che, trovando i sacchetti fuori dalle batterie di cassonetti, hanno fatto razzia in cerca di cibo disseminando il pattume per strada, La situazione dovrebbe definitivamente stabilizzarsi nelle prossime quarantottore quando tutti i cassonetti dovrebbero essere svuotati del loro contenuto. Come si ricorderà, dopo la comunicazione della chiusura dei cancelli della c scarica di Siculiana il sindaco Angelo Cambiano aveva emesso un'ordinanza urgente per l'utilizzo del Centro comunale di raccolta di contrada Piano Bugiades allenando la società d'ambito territoriale Dedalo Ambiente. G.CE.
Nell'Isola reati raddoppiati contro la Pubblica Amministrazione Centro studi La Torre. Dal 2014 a oggi sono passati da 100 a 200. PALERMO. In due anni i procedimenti scritti per reati contro la pubblica amministrazione in Sicilia sono quasi raddoppiati. E se dal 2014 al 2016 sono passati da 100 a quasi 200, meno di 50 sono arrivati in dibattimento: sono alcuni dei dati elaborati dal centro studi Pio La Torre e forniti dall'ufficio statistica del tribunale di Palermo presentati ieri a Villa Niscemi. in occasione dell'attuazione del protocollo di intesa tra comune di Palermo e centro La Torre. L'iniziativa, nata per prevenire fenomeni di corruzione all'interno del la pubblica amministrazione, si articolerà in alcuni laboratori di approfondimento e in un piano anticorruzione nozione dell'ente locale. Secondo la ricerca, i comuni siciliani sciolti per infiltrazioni mafiose daI 1991 al 2016 sono stati in totale 55, cosi suddivisi: 24 nel Palermitano, 8 nella provincia di Catania, 7 nell'Agrigentino, 4 sia nel Nisseno che a Messina, 6 nel Trapanese, uno nelle province di Siracusa e Ragusa. Stando poi ai dati aggiornati fino a novembre2016 (in questo caso forniti da Avviso pubblico) tra le regioni che hanno a più provvedimenti di scioglimento prima risulta essere la Campania (con il 3620% dei casi) seconda la Calabria (32.20%), terza la Sicilia (24,90%). Segue, a lunga distanza, la Puglia(appena 3,20%) e poi le altre regioni (con un'incidenza del 3,60%). Nella ricerca sono state esaminate anche le fattispecie di reato connesse al ruolo del pubblico funzionario: emerge così che in Sicilia nel 2011 sono state 122 le sentenze di condanna per delitti di peculato, malversazione, corruzione e concussione, 1658 in Italia. «Altalenanti le denunce relative ai delitti di peculato, malversazione,corruzione e concussione - ha detto Vito Lo Monaco, presidente del centro - passate da 1266 nel 2010 a 1300 nel 2011, salite a 1527 nel 2012 e poi in leggera flessione, con 1420 casi nel 2013 e 1346 nel 2014. Sarebbe interessante capire sede cifre sono state condizionate dal colore del governo del momento». Le stime sono state analizzate dal gruppo di ricerca costituito dai volontari del servizio civile del centro coordinati da Salvatore Sacco, esperto di economia statistica, e da Franco Garufi, del direttivo del centro studi.


Ms, corsa per il Bilancio Vinciullo: «Più risorse alle ex Province o qui bocciamo tutto».

PALERMO. Parte da oggi a la lunga maratona che dovrà portare, entro il 28 febbraio, all'approvazione del bilancio di previsione 2017 e il disegno di legge di stabilità. Le commissioni di merito avranno tempo fino a giovedì per emendare bilancio e finanziaria. Pure la commissione Bilancio si metterà al lavoro in giornata per approvare il Poc (Programma coesione) che dovrà essere discusso dal do mani. Quindi, inizieranno una serie di audizioni. Giovedì, se le commissioni di merito non chiederanno ulteriore tempo,la commissione Bilancio darà i termini per gli emendamenti fino alle ore 12 del giorno 11. Da martedì 14 febbraio, potrebbe iniziare l'esame della manovra che dovrà essere conclusa domenica 19 febbraio, per approdare a Sala d'Ercole gIorno 2!. Ma già rullano o tamburi di guerra. E lo stesso presidente della commissione, Bilancio Vincenzo Vinciullo. a minacciare la bocciatura della finanziaria e non sarà aumentavo il finanziamento per le Province. Il governo ha previsto 30 milioni di euro che, per Vinciullo sono del tutto insufficiente e non contribuiscono ad aiutare gli enti ad uscire dalla crisi in cui si dibattono da tempo a causa del prelievo forzoso dello Stato, nonché per lo scioglimento delle stesse Province, che, comunque, solo marginalmente sono la causa della loro crisi finanzia Ha". Secondo lì presidente della commissione Bilancio, 'le risorse previste dal governo regionale forse bastano per pagare gli stipendi di gennaio, in qualche caso anche quelli di febbraio, ma come faranno a sopravvivere e ex Province e le famiglie dei lavoratori dall'1 marzo in poi? Occorre quindi intervenire immediatamente. Il governo, coti un emendamento, ci dica dove vuole prendere queste risorse, altrimenti, come commissione, saremo costretti ad intervenire in maniera autonoma! recuperando almeno 50 milioni di euro, che sono le risorse minime necessarie per consentire il pagamento degli stipendi nelle nove province siciliane. E' chiaro che senza una soluzione per i lavoratori, la finanziaria non può passare. La beffa che la Regione siciliana è costretta a subire dallo Stato è duplice: da un lato il prelievo forzoso per risanare le finanze nazionali; dall'altro, essendo quella siciliana una Regione a Statuto speciale, come la Sardegna, è stata esclusa dal governo nazionale dalla ripartizione dei 960 milioni dì euro destinate alle Province della Regioni a statuto ordinario. Un problema che l'assessore alla Funzione pubblica e alle Autonomie locali l'assessore Lantieri, giovedì scorso ha posto aL ministri degli Affari Regionali, Enrico Costa, e al sottosegretario Claudio Bressa, minacciando di fare ricorso, se la Sicilia dovesse rimanere ancora una volta esclusa dal riparto. "Costa mi ha assicurato — ha detto l'assessore Lantieri — che non saremo esclusi dalla ripartizione del fondo nazionale, ma anche con la quota di finanziamento che ci arriverebbe dallo Stato, le risorse non sarebbero sufficienti per pagare stipendi e per effettuare avori di manutenzione nelle scuole e nelle strade. Invece, la competenza per i servizi ai disabili è passata alla Regione In ogni caso, una sentenza della Consulta dello scorso mese di dicembre, ha stabilito che i servizi ai disabili Sull'iter parlamentare del bilancio e della finanziaria, i tempi prefissati dalla conferenza dei capigruppo potrebbero anche non essere rispettati. La riscrittura del governo — ha aggiunto Vinciullo — potrebbe richiede re un maggiore impegno delle commissioni di merito. Ci sono argomenti come la costituzione della società autostradale Regione-Anas che non possono essere liquidati in poche righe, senza contare i mal di pancia nel Pd. Credo che sul clima politico peserà la vicenda dell'autorità portuale trasferita da Augusta a Catania. Crocetta è presidente di tutti i siciliani, non di una sola provincia. Non poteva scrivere quella lettera che è rimasta nascosta, così come la risposta di Delrio.  


La Repubblica.it

Sicilia, raddoppiati i reati contro la pubblica amministrazione


Il quadro è nero: dal 2012 al 2016 i reati contro la pubblica amministrazione sono più che raddoppiati. Secondo uno studio del centro Pio La Torre in Sicilia - su dati del tribunale di Palermo - sono passati negli ultimi 5 anni da meno di 100 a più di 200 i procedimenti davanti ai giudici delle le indagini preliminari e ai giudici dell'udienza preliminare. Ma meno di 50 sono arrivati in dibattimento. I dati sono stati forniti durante la presentazione a Villa Niscemi del protocollo d'intesa siglato tra il comune di Palermo e il centro La Torre. L'iniziativa, nata per prevenire fenomeni di corruzione all'interno della pubblica amministrazione, si articolerà in alcuni laboratori di approfondimento e in un piano anticorruzione dell'ente locale. "Io ho mille ragioni di critica nei confronti dell'antimafia, ma questo non si traduce nell'incapacità di contrastare la mafia. Lo stesso ragionamento vale per l'anticorruzione - ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, intervenendo alla conferenza - Troppe volte si considera il lavoro dell'Anac un rito liturgico. C'è un'esasperazione, bisogna capire in quale contesto inserire queste norme e che ricadute hanno nella pratica. Questo per dire che occorre valorizzare l'anticorruzione e l'antimafia senza disperderne però il senso". Secondo la ricerca, i comuni siciliani sciolti per infiltrazioni mafiose dal 1991 al 2016 sono stati in totale 55, cosi suddivisi: 24 nel Palermitano, 8 nella provincia di Catania, 7 nell'Agrigentino, 4 sia nel Nisseno che a Messina, 6 nel Trapanese, uno nelle province di Siracusa e Ragusa."Altalenanti le denunce relative ai delitti di peculato, malversazione, corruzione e concussione - ha detto Vito Lo Monaco, presidente del centro - passate, in Italia, da 1266 nel 2010 a 1300 nel 2011, salite a 1527 nel 2012 e poi in leggera flessione, con 1420 casi nel 2013 e 1346 nel 2014. Sarebbe interessante capire se le cifre sono state condizionate dal colore del governo del momento". Le stime sono state analizzate dal gruppo di ricerca costituito dai volontari del servizio civile del centro coordinati da Salvatore Sacco, esperto di economia statistica, e da Franco Garufi, del direttivo del centro studi.



Giornale di Sicilia

Enti locali. Elezioni Regionali il 29 ottobre. Per le comunali si dovrà evitare la coincidenza col G7 di Taormina
Amministrative, in Sicilia si voterà a maggio


Palermo
Le Amministrative a maggio, probabilmente nella prima decade, e le Regionali il 29 ottobre. Ecco le due date segnate in rosso nel calendario del governo e dei deputati. L'assessore regionale agli Enti Locali, Luisa Lantieri, ha preparato due simulazioni con tutte le possibili date utili. Per le Amministrative c'è da evitare alcune coincidenze: la principale è quella che riguarda il G7 previsto a Taormina per il 27 e 28 maggio: in quel week end non ci può essere nè primo turno nè ballottaggio. E poichè il governo vorrebbe evitare di arrivare a giugno, la soluzione che la Lantieri proporrà alla giunta è quella di fissare il primo turno il 7 maggio. Anche se lo stesso assessore ammette che c'è chi pressa per anticipare perfino alla fine di aprile.
Calcoli validi sempre che a Roma non si fissi una data diversa per le Amministrative nazionali o addirittura per le Politiche anticipate: ipotesi che normalmente vedrebbero la Regione adeguarsi alle scelte nazionali. Intanto l'assessorato ha diffuso l'elenco dei 129 Comuni chiamati alvoto (lo leggete sotto). Gli unici due capoluoghi sono Palermo e Trapani ma ci sono molti centri di primo piano: in totale andranno alle urne 1.611.557 elettori, un terzo del totale. Sarà quindi un test dal fortissimo valore politico. Soprattutto in vista delle Regionali dell'autunno. E qui la data da scegliere offre meno opzioni: lo Statuto prevede che le elezioni si svolgano in un periodo compreso fra quattro settimane prima e due dopo la data scelta nel 2012. Cinque anni fa si votò il 28 ottobre e quindi secondo molti all'Ars quest'anno si opterà per il 29 ottobre. In ogni caso si potrà andare poco avanti o poco indietro. E questo smentisce le voci di possibili rinvii al 2018: «Bufale prive di fondamento giuridico» sintetizza il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone. Gia. Pi.


Ecco quali sono i Comuni che dovranno recarsi alle urne
AGRIGENTO
Aragona, Bivona, Campobello di Licata, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Comitini, Lampedusa e Linosa, Montallegro, Santa Maria Belice, Sciacca, Villafranca Sicula.
CALTANISSETTA
Acquaviva Platani, Butera, Campofranco, Marianopoli, Niscemi, Resuttano,Santa Caterina Villarmosa, Sommatino.
CATANIA
Aci Bonaccorsi, Aci Catena, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia, Licodia Eubea, Linguaglossa, Mazzarrone Militello in Val di Catania, Mirabella Imbaccari, Misterbianco, Nicolosi, Palagonia, Paternò, Raddusa,San Michele di Ganzaria, Sant'Agata Li Battiati, Santa Maria di Licodia, Vizzini.
ENNA
Nissoria, Regalbuto,Sperlinga, Villarosa.
MESSINA
Acquedolci, Alcara Li Fusi, Capri Leone, Castelmola, Castroreale, Cesarò, Fiumedinisi, Francavilla di Sicilia, Furnari, Gaggi, Gallodoro, Gioiosa Marea, Itala, Letojanni, Librizzi, Lipari, Longi, Malfa, Mazzarrà Sant'Andrea, Merì, Montalbano Elicona, Motta D'Affermo, Nizza di Sicilia, Novara di Sicilia, Pagliara, Pettineo, Piraino, Roccavaldina, Roccella Valdemone, San Pier Niceto, San Piero Patti, Sant'Alessio Siculo, Santa Marina Salina, Santa Teresa di Riva, Santo Stefano di Camastra, Saponara, Sinagra, Torrenova, Venetico, Villafranca Tirrena.
PALERMO
Alia, Altofonte, Balestrate, Belmonte Mezzagno, Bisacquino, Blufi, Bolognetta, Caccamo, Campofelice di Fitalia, Camporeale, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Chiusa Sclafani, Ciminna, Corleone, Ficarazzi, Gangi, Giardinello, Isnello, Mezzojuso, Palazzo Adriano, Palermo, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Piana degli Albanesi, Prizzi, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Flavia, Trappeto, Valledolmo.
RAGUSA
Chiaramonte Gulfi, Giarratana, Monterosso Almo, Pozzallo, Santa Croce Camerina.
SIRACUSA
Avola, Canicattini Bagni, Cassaro, Floridia, Melilli, Solarino.
TRAPANI
Castelvetrano, Erice, Petrosino, Trapani.

I nodi della sicilia. La Regione: il problema dell'organismo che esamina le pratiche ingolfato è risolto. Ma i casi di bandi-lumaca segnalati dall'Ance sono tanti
Ad Agrigento l'appalto con il ritardo record

La gara per costruire 60 alloggi popolari a Ribera è partita nel 2015: finora si sono spesi solo i gettoni dei commissari
Giacinto Pipitone - Palermo

Domani ci si riproverà. La stazione  unica appaltante di Agrigento tornerà a riunirsi e saranno passati esattamente 526 giorni da quando l'iter è partito, eppure di quei 60 alloggi popolari da costruire a Ribera non si vede ancora nemmeno la sagoma all'orizzonte. Tutto ciò malgrado questa gara d'appalto sia già costata 600 euro per ognuna della 21 sedute della commissione aggiudicatrice, per un totale di 12mila e 600 euro. E abbia portato dietro sè un campionario talmente lungo di intoppi da risultare il perfetto prototipo  dell'appalto bloccato sul nascere. Un passo indietro. Nell'estate del 2015 l'Istituto autonomo case popolari di Agrigento decide di appaltarel'abbattimento e la ricostruzione di 60 case popolari a Ribera, in largo Martiri di via Fani. I soldi ci sono: 8 milioni e 462 mila euro. Sembrerebbe dunque   tutto in discesa. Le domande andavano presentate entro il 26 agosto e ne arrivano 18. Ma la commissione aggiudicatrice inizia a lavorare solo il 4 novembre successivo. I primi due mesi si perdono nel complicato tentativo  di istituire la commissione, visto che la vecchia legge impediva di moltiplicare i presidenti e dunque bisognava trovare spazio nelle loro agende. Poi però iniziano altri guai. La commissione svolge 12 sedute fino a quando, a maggio 2016, non arriva un'ordinanza del Tar che blocca tutto. Ci vogliono quattro mesi per adeguarsi all'ordinanza e riammettere una ditta esclusa. A settembre si riparte ma c'è subito un altro intoppo: lo Iacp ha cambiato il proprio rappresentante nella commissione e bisogna fermarsi ancora per «istruire» quello nuovo. Si riparte a singhiozzo e c'è tempo per altre 9 sedute, l'ultima è del 25 gennaio scorso. Ma il traguardo dell'assegnazione dell'appalto è ancora lontano malgrado sia già costato alla Regione parecchi gettoni da 300 euro a seduta per ciascuno dei due membri esterni della commissione, a cui sono già andati quindi 6.200 euro. La successiva seduta per questo appalto è fissata per domani. Anche se tutti sanno che è pendente un secondo ricorso, sempre davanti al Tar, che potrebbe ribloccare tutto almeno per qualche altro mese. E così nessuno è in grado oggi di prevedere quando verrà posata la prima pietra per quelle 60 case popolari. In realtà la Regione adesso ha una chance in più per provare ad accelerare. «La riforma delle stazioni appaltanti appena approvata all'Ars ci permette - ricorda il dirigente del dipartimento Tecnico dell'assessorato Infrastrutture, Vincenzo Palizzolo - di contingentare i tempi. E di segnalare anche la priorità da assegnare a una gara piuttosto che a un'altra nell'ottica proprio di recuperare i ritardi». Il caso di Ribera è così emblematico che alle Infrastrutture sussurrano che lo stesso Crocetta si sia interessato per cercare  i trovare una via rapida per arrivare al traguardo. Anche se Ribera non è nemmeno il caso più clamoroso, anche se altrove l'attesa ha cause diverse. A Catania da 752 giorni non si riesce ad assegnare la gara d'appalto per un acquedotto che vale 16 milioni: in questo caso bisogna ancora appaltare perfino la progettazione esecutiva e la prima gara finora è andata deserta. Mentre a Caltanissetta da 318 giorni si attende di assegnare i 3 milioni e 225 mila euro che serviranno a una ristrutturazione urbana a San Cataldo.
Tutti casi che da tempo l'Ance, l'associazione dei costruttori guidata da Santo Cutrone, segnala per mettere in evidenza l'esigenza di mettere la crisi dell'edilizia e degli investimenti pubblici fra le priorirà da affrontare. In realtà la legge che dovrebbe accelerare  le procedure è stata approvata appena due settimane fa e solo fra qualche mese di potrà verificare se ha dato i risultati sperati. L'ingolfamento degli uffici - ricorda ancora Palizzolo - dovrebbe essere un problema superato grazie alla possibilità di allargare i membri della Regione all'interno delle commissioni aggiudicatrici. Significa che mentre prima il presidente e il vicepresidente dovevano occuparsi di tutti gli appalti della provincia, ora lo stesso compito può essere esteso ad altri 300 funzionari pubblici (tutti dirigenti del Genio Civile). Basterà a velocizzare le gare?  

Rifiuti, entro domani si torna alla normalità
La discarica di Matarana ha riaperto i cancelli, gli autocompattatori però non hanno potuto effettuare alcuna raccolta

Davanti l'ingresso della struttura di Siculiana si è creato un autentico ingorgo: decine di mezzi in filain attesa di poter conferire. Niente disagi solo a Realmonte che ha fatto bene la differenziata
Concetta Rizzo

Prima sono andati a scaricare a Siculiana. Poi sono tornati ad Agrigento e negli altri 24 Comuni per svuotare tutti i cassonetti utilizzati per la raccolta dei rifiuti e per raccogliere le decine e decine di sacchetti ammassati lungo il ciglio dei marciapiedi. Le imprese - che si occupano della raccolta e smaltimento della spazzatura - ieri hanno cercato di fare il possibile. Anzi, di più. Ma nella normalità, l'Agrigentino ci rientrerà quasi certamente domani. La discarica sub comprensoriale di contrada Matarana, gestita dalla "Catanzaro Costruzioni", ha riaperto i cancelli all'alba di ieri. Gli autocompattatori ed i camion, all'alba, però non hanno potuto effettuare alcuna raccolta. È stato, infatti, necessario che prima andassero a svuotare i rifiuti raccolti venerdì mattina e rimasti in deposito e poi iniziassero l'azione di pulizia del territorio. E davanti l'ingresso della discarica di Siculiana, ieri mattina, si è creato, naturalmente, un autentico ingorgo: decine i mezzi in fila in attesa di poter conferire.  C'è un Comune dell'Agrigentino - pare l'unico - che, in questi tre giorni - domenica compresa - non subito, non più di tanto, alcuna conseguenza dalla nuova chiusura della discarica di Siculiana. È stato quello di Realmonte che ormai da due mesi ha avviato e davvero mandato  a regime la raccolta differenziata porta a porta. Realmonte infatti, avendo raggiunto una percentuale di differenziata che si aggira intorno al 73,64 per cento, non avrà particolari problemi oggi ed in futuro, laddove il "balletto" delle discariche dovesse continuare, così come accade ormai da anni. «Non possiamo che essere soddisfatti di come stanno andando le cose - ha già detto il sindaco di Realmonte Lillo Zicari - e ringrazio la mia comunità per gli sforzi che sta facendo per adeguarsi quanto più in fretta possibile alle nuove regole imposte dal porta a porta». A Realmonte, il servizio gestito dalle ditte Iseda, Icos ed Ecoin è partito lo scorso mese di dicembre ed è ormai a regime. «I risultati di questi primi due mesi - commenta l'assessore  all'Ecologia Emanuele Fiorica - so - no superiori alle nostre stesse aspettative. Le imprese stanno facendo un ottimo lavoro e i risultati si vedono. Non abbiamo saputo per tempo della chiusura della discarica, ma grazie alla differenziata non avremo problemi. Per questo stiamo lavorando affinché anche in estate, quando la popolazione di Realmonte arriva a 25 mila unità saremo in grado di affrontare qualsiasi  emergenza». I dati della differenziata a Realmontesono stati accolti favorevolmente anche dall'amministratore delegato di Iseda Giancarlo Alongi. «Siamo contenti - spiega - di essere riusciti ad applicare quanto abbiamo realizzato in Lombardia dove abbiamo altri appalti. Realmonte, è la dimostrazione che il progetto Aro Vigata - scala dei Turchi, è un progetto serio e fattibile che non ha tardato a dare i giusti risultati». Ad annunciare, domenica, la riapertura dei cancelli della discarica è stata la "Catanzaro Costruzioni". «La decisione della ripresa delle attività è stata assunta  dopo il confronto con i tecnici della Regione Sicilia - hanno spiegato dalla Catanzaro Costruzioni - con i quali sono stati valutati ed approfonditi gli esiti degli autocontrolli relativi al trattamento  dei rifiuti all'interno dell'impianto provvisorio di biostabilizzazione. In considerazione della sussistenza di tutte le condizioni per garantire gli elevati standard dell'impianto ed i massimi livelli di sicurezza, da lunedì (ieri ndr.) riprenderanno le attività dell'impianto». Oggi, o al massimo domani, ad Agrigento, Aragona, Camastra, Cammarata, Campobello di Licata, Canicattì, Casteltermini, Comitini, Favara, Grotte, Racalmuto, Joppolo Giancaxio, Lampedusa e Linosa, Licata, Montallegro, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Raffadali, Ravanusa, Realmonte, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Sant'Angelo Muxaro ed a Siculiana, tutto tornerà nella normalità: per strada non ci dovrebbero  essere più sacchetti della spazzatura ed i cassonetti dovrebbero essere liberi. (*CR*)  

Giovedì udienza in tribunale. Gli operai attendono le mensilità di dicembre e gennaio, il Comune non può fare anticipazioni perchè la società ha troppi creditori
Sogeir a rischio pignoramento, lavoratori senza stipendio

Devono riscuotere le mensilità di dicembre 2016 e gennaio 2017 i lavoratori Sogeir e il Comune di Sciacca non può intervenire con nuovi trasferimenti alla società in liquidazione perché c'è un pignoramento sui conti correnti, effettuato da creditori della società che svolge il servizio  di raccolta e smaltimento dei rifiuti, per 2 milioni e 100 mila euro. «I creditori - spiega l'assessore ai Servizi a rete, Gaetano Cognata - hanno proceduto sia nei confronti  del nostro che di altri comuni perché puntano ad ottenere le somme destinate alla Sogeir. Questo non ci consente di trasferire somme per il pagamento dei lavoratori». L'udien -  za, in tribunale, a Sciacca, a seguito del pignoramento, è fissata per giovedì 9 febbraio. E al momento non è stato ancora completato l'iter per il  trasferimento dei lavoratori impegnati a Sciacca, 48 operai e 5 amministrativi, dalla Sogeir alla Srr che poi dovrà mandarli, in comando, alla ditta che ha vinto la gara d'appalto  per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti recentemente definita  dall'Urega di Agrigento. «Bisogna accelerare i tempi - dice Enzo Iacono, della segreteria provinciale Funzione pubblica della Cgil - perché i lavoratori devono cominciare a riscuotere con tempestività lo stipendio e non possono rimanere l'anello debole della catena». Intanto,  sulla Tari si registra l'intervento dell'assemblea del Movimento Cinque Stelle di Sciacca. «Leggendo i verbali della seconda commissione consiliare del Comune di Sciacca, pubblicati in questi giorni -scrivono i grillini - sorgono spontanee un paio di domande. I costi relativi alla pulizia delle spiagge e ai lavori di scerbaturasaranno sostenuti con la Tari? Chiederselo è lecito considerando il fatto che due dirigenti comunali hanno opinioni differenti sull'argomento. Il dottore Rapisardi afferma infatti che tali costi non saranno parte integrante della tariffa poiché saranno coperti da risorse legate al Bilancio, il dottore Carlino sostiene invece che gli stessi, essendo parte del piano finanziario dell'Aro, sono imputabili alla Tari. Chi dei due avrà ragione? ». Per i grillini ciò che bisogna evitare è che i maggiori costi sostenuti in conseguenza dell'emergenza rifiuti, circa 700 mila euro, non vadano a gravare sul 60 per cento dei saccensi che paga la Tari. Nelle casse  dell'ente sono arrivati, nel 2016, solo 3 milioni di euro, ma la somma complessiva della Tari è di 5 milioni e 600 mila euro. Anche ipotizzando, a gennaio, il pagamento della quota ulteriore, del 20 per cento, per intero  (ipotesi assai poco probabile) la percentuale di evasione rimebbe altissima, certamente al di sopra del 30 per cento. Sta diventando costante l'evasione dei tributi nella misura  del 40 per cento. (*GP*)  

L'indagine Unioncamere
Nel 2016 le aziende agrigentine erano 39.932: Le nuove iscrizioni sono state 2.360. Le cessazioni, invece, 1931
Imprese, vanno bene i negozi d'informatica

Tiene bene il settore del turismo ed i settori collegati. Nel commercio in testa le attività alimentari e l'abbigliamento
Concetta Rizzo

Non è certamente stato l'anno della svolta. Ma neanche quello del tracollo. Tiene il turismo, e tutte le imprese ad esso collegate,  e vanno bene le attività commerciali dei beni tecnologici ed informatici e quelle del settore alimentare. Agrigento tutto sommato s'è anche piazzata bene: è al quarto posto - per imprese iscritte alla Camera di commercio - fra le province siciliane. Nel 2016, le aziende agrigentine che sono risultate  essere complessivamente iscritte sono state 39.932. Le nuove iscrizioni, da parte di imprenditori coraggiosi, sono state 2.360. Le cessazioni sono state, invece, 1.931. Il saldo, positivo, è stato di 429 e, dunque, il tasso di crescita è stato dell'1,08 per cento. I dati sono contenuti nell'indagine 2016 Movimprese,  la rilevazione sulla natimortalità delle imprese condotta per Unioncamere da Infocamere, la società informatica del sistema camerale italiano.
Per quanto riguarda il commercio, secondo quanto ha già rilevato il presidente della Confcommercio Francesco Picarella «in pole  position ci sono le attività alimentari. I beni di prima necessità continuano a tenere testa. Poi, vengono i beni tecnologici che sono alla portata di tutti o quasi - ha spiegato Picarella - . Al terzo posto, metterei l'abbigliamento. E l'unica tendenza che c'è ancora è che chi ha possibilità di investire la tredicesima non rinuncia a due o tre giorni fuori, di vacanza, durante le feste». Il turismo, dunque. Altro segnale positivo viene dal profilo degli imprenditori con un presenza significativa degli under 35 e delle donne. Già nel 2013, la provincia di Agrigento, si era, infatti, collocata al nono posto della graduatoria nazionale per incidenza percentuale sul totale imprese giovanili per territorio. Allora, si parlava di complessive 5.980 imprese giovanili. Perché i giovani, fin da allora, pur vivendo in un territorio caratterizzato da una mancata crescita generale, hanno risposto mettendosi in proprio, credendoci e scommettendo tutto il loro futuro.
Le attività imprenditoriali, ad Agrigento, dunque, continuano a nascere. Quasi come se vi fossero tanti giovani, e meno giovani, che non si rassegnano dimostrando coraggio.
«Le misure adottate, negli ultimi tempi, stanno cominciando a far muovere qualcosa. Ma c'è anche il commercio on line e l'ecommerce. A soffrire è - ha spiegato  Picarella - il classico negozio di quartiere che deve prima pagare l'affitto. Sono in difficoltà i centri commerciali naturali che vengono massacrati dalla concorrenza dei centri commerciali fisici dove si va per trovare tutto. Lo spirito  imprenditoriale, ad Agrigento, però non manca. C'è, e questo ci fa ben sperare. È un non rassegnarsi».
Nell'arco di dieci anni c'è stata  una diminuzione significativa del numero delle imprese registrate nell'Agrigentino. Solo nel 2016 si ènotata una piccola ripresa nel saldo  tra mortalità e nuove imprese. E questo non può che essere un dato incoraggiante. Nell'Agrigentino, di fatto, è cambiato il comparto: ci sono molte meno aziende in agricoltura, nell'artigianato. Ci sono molte più imprese, invece, che si dedicano alla ristorazione e si indirizzano verso il settore turistico- ricettivo nei suoi vari aspetti. Significativa anche la nascita di tante nuove imprese giovanili, con una importante presenza di start up. (*CR*)

Servizi. Con i soldi ricevuti dalla Regione, il Libero consorzio comunale ha provveduto ad assicurare fino al 31 marzo, la continuità dell'assistenza di circa 47 ore per quasi due mesi
L'ex Provincia assicura il trasporto ai disabili

Paolo Picone
L'ente, intanto, ha anche messo in pagamento i fondi relativi alle borse di studio per l'anno 2011-2012, che riguardano i 7.951 studenti delle famiglie economicamente più deboli, che hanno frequentato le Superiori.
Garantito dal Libero consorzio comunale, l'ex Provincia, anche per pochi mesi, il servizio relativo all'assistenza cosiddetta specialistica, comunemente chiamata di autonomia e comunicazione, a supporto alle scuole nei processi di  integrazione nei confronti degli studenti con disabilità grave. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha provveduto, infatti, nonostante i gravi problemi economici  e i tagli di bilancio, ad assicurare fino al 31 marzo, la continuità dell'erogazione dei servizi in favore degli studenti affetti da grave disabilità che frequentano le scuole medie superiori della provincia. L'Ente, infatti, dopo l'emissione del decreto di finanziamento della Regione, relativo alla prima parte del 2017, ha già provveduto ad impegnare  le somme necessarie per effettuare il servizio. Uno stanziamento, quello regionale, inferiore alla richiesta inviata dal Libero Consorzio comunale di Agrigento. Con le somme disponibili si potrà assicurare agli studenti disabili, presumibilmente, un'assistenza di circa 47 ore per quasi due mesi. I servizi sono stati riattivati ieri, utilizzando l'elenco degli enti autorizzati allo svolgimento dei servizi scolastici in favore degli alunni disabili gravi, pubblicato nel sito dell'Ente. Queste somme serviranno per il servizio relativo all'assi - stenza cosiddetta specialistica per circa 200 studenti, comunemente chiamata di autonomia e comunicazione  e quella igienico sanitario nelle scuole di competenza dell'Ente, oltre a garantire il trasporto ad oltre 85 alunni affetti da grave disabilità. Il Libero Consorzio assicura, dunque, in maniera compatibile con i fondi disponibili  e con le esigenze primarie dell'En - te, i servizi in favore degli alunni affetti da disabilità, in attesa che vengano destinate per tutto l'anno scolastico 2016/2017 le risorse economiche necessarie. La spesa  dell'ex Provincia per l'assistenza ai disabili e trasporto scolastico è comunque  diminuita negli anni. Mentre in tempo di vacche grasse (siamo nel 2013) l'ente spendeva un milione e 60 mila euro, nel 2016 la somma è arrivata a poco più di 400 mila euro. Nel 2014 il servizio era costato 822 mila euro e nel 2015 l'ex Provincia aveva speso 606.000 euro. Sono soldi che in  passato la Regione rimborsava aglienti. E che continua a rimborsare  ma anche qui i soldi sono sempre di meno. A fronte di una spesa di 400 mila euro sostenuta nel 2016 la Regione ha assegnato al Libero consorzio comunale di Agrigento la misera cifra di 134.450 euro. Un terzo di quanto sostenuto dall'en - te. "La Regione ha destinato, per il 2016 - ha annunciato l'ex Provincia con una nota - risorse per 1.500.000 euro ai Liberi Consorzi comunali ed alle Città metropolitane. Le somme previste in due decreti assessoriali della fine di dicembre del 2016, sono state assegnate, esclusivamente, per coprire la spesa per l'assistenza e il trasporto degli alunni e delle alunne diversamente abili. Inoltre, l'Ente è riuscito a garantire il trasporto ad oltre 90 alunni della provincia affetti da grave disabilità, in maniera continuativa". Intanto sono stati messi in pagamento i fondi relativi alle borse di  studio per l'anno 2011/12 che riguardano le famiglie bisognose delle scuole medie superiori della nostra provincia che avevano presentato un'apposita istanza nel 2012. Le somme disponibili possono essere riscosse negli sportelli della tesoreria provinciale della banca Unicredit in base all'elenco degli aventi diritto pubblicato nel sito del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Il settore Politiche Attive del Lavoro e dell'istruzione ha, infatti, adottato il provvedimento di liquidazione che riguarda 7.951 allievi degli Istituti Superiori di Secondo grado a cui spetterà un importo di 51 euro per ciascuno studente. La liquidazione è avvenuta dopo l'accreditamento della somma di oltre quattrocentomila euro inviata dalla Regione Siciliana alla fine dello scorso anno. Le borse di studio riguardano una quota delle spese sostenute per l'istruzione da parte delle famiglie che versano in particolari condizioni economiche, previste dal bando pubblicato nel 2012. (*papi*)

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