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Rassegna stampa dell'11, 12 e 13 febbraio 2017

Agrigentoweb

Agrigento. Panepinto: dal Prefetto disponibilità a convocare riunione su viabilità interna

"Ho avuto assicurazione dal Prefetto di Agrigento Nicola Diomede che mi ha dato disponibilità a convocare una riunione operativa per valutare lo stato della viabilità interna e stabilire come affrontare le criticità". Lo dice il vice presidente del gruppo Pd all'Ars e sindaco di Bivona Giovanni Panepinto.
"Purtroppo le ultime piogge hanno peggiorato la viabilità delle strade di collegamento tra i comuni dell'area interna della provincia di Agrigento ed i principali assi di collegamento, - continua - ed ho ritenuto doveroso avvisare il Prefetto sui possibili rischi avendo la disponibilità è a convocare una riunione con il Commissario ed i tecnici del Libero Consorzio di Agrigento, i dirigenti dell'Anas, i sindaci ed i tecnici della protezione civile".

Agrigentooggi

Ennesimo "grido" di Cgil, Cisl e Uil: "Quale sarà il destino del Cupa di Agrigento?"

I Segretari Generali di CGIL CISL UIL di Agrigento, rispettivamente Massimo Raso, Maurizio Saia e Gero Acquisto, in una lettera indirizzata tra gli altri al Presidente della Regione Sicilia On. Rosario Crocetta, esprimono tutta la loro indignazione, preoccupazione e delusione in merito al destino del Cupa di Agrigento.
"L'art. 9 della legge Finanziaria 2017, se non subisce modifiche dall'Aula dell'ARS- scrivono i tre Segretari  Sindacali- riforma la "governance" ed il finanziamento ai Consorzi Universitari, ma riduce di 2.000.000,00 di Euro il Capitolo 373718, destinato  ai suddetti Consorzi che saranno costretti a chiudere. Lo stesso art. 9 prevede l'uscita definitiva dei Liberi Consorzi abrogando la legge n.15 del 4/08/2015 che prevedeva il mantenimento della quota di partecipazione dei Liberi Consorzi nei Consorzi Universitari".    
"Oltre a tutto il danno,  creato da due anni di calvario- continuano- ora arriva anche la beffa con l'art.9 alla legge finanziaria 2017, dove il Dipartimento regionale dell'Istruzione e della Formazione professionale, riconosce un contributo annuale a titolo di rimborso delle spese di trasferta del personale docente impegnato nelle sedi decentrate delle Università della Sicilia: non si capisce come si manterranno i consorzi Universitari Siciliani senza il riconoscimento delle spese di funzionamento e per il personale amministrativo". Secondo Raso, Saia ed Acquisto il Governo della Regione con questo articolato, senza alcun dibattito, finisce con il cedere queste strutture da strutture del Territorio e delle Comunità Locali alle Università Siciliane, "non curandosi minimamente di capire né che fine faranno quanti, in tutti questi anni, hanno tenuto in vita queste strutture, né quale progetto di sviluppo hanno in mente le Università".
Se si guarda in effetti a come l'Università di Palermo si è ritirata da Agrigento si hanno buoni motivi per essere preoccupati.
I sindacati chiedono un intervento con forza,  per correggere tale previsione che, se confermata, condurrà a morte certa il CUPA a meno che- si legge nella lettera- "questo non sia quello che Vi prefiggete, ma in questo caso avete il dovere di dichiararlo e di assumerne per intero la responsabilità che dovete spiegare non solo ai Lavoratori del CUPA, ma anche agli Studenti ed alle Famiglie Agrigentine! Questa preoccupazione non è solo la nostra ma anche delle strutture analoghe al CUPA che sono sparse nelle varie provincie della Sicilia". La lettera si conclude con la richiesta, da parte dei tre esponenti sindacali, di un incontro urgente per capire ufficialmente e definitivamente qual è la posizione della Regione Siciliana. Ai Sindaci, specie a quelli che hanno sostenuto con forza la necessità del superamento dell'esperienza Immordino con la nomina dell'Avv.Armao, chiedono invece pubblicamente di "battere un colpo" per comprendere se condividono questa impostazione governativa oppure se anche loro "pretendono definitiva chiarezza su cosa deve essere l'Università nelle provincie siciliane".

Corriere Agrigentino

Viabilità agrigentina, martedì un vertice in Prefettura

È stato convocato per martedì in Prefettura un vertice che coinvolgerà i sindaci del comprensorio, l'Anas e il Libero consorzio comunale di Agrigento. Al centro della discussione la tanto martoriata viabilità agrigentina sulle strade provinciali. In modo particolare nella zona montana a causa del maltempo che ha ulteriormente ingigantito le criticità. Basti pensare al gigantesco masso caduto sulla Sp 22, chiusa al traffico.

Gds.it

DANNI DAL MALTEMPO
Nubifragi nelle province di Agrigento e Messina, in arrivo 22 milioni
di Giuseppe Pantano

AGRIGENTO. Per i territori delle province di Agrigento e Messina colpiti dai nubifragi del 19 novembre a Licata e del 24 e 25 novembre in altre città ed in particolare Sciacca e Ribera sono in arrivo 22 milioni di euro. Il Consiglio dei Ministri, infatti, ha deliberato lo stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi meteorici che si sono verificati in queste zone della Sicilia. Per fare fronte alle esigenze più immediate è stata autorizzata la spesa di 22 milioni di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali. Lo ha comunicato Palazzo Chigi. In provincia di Agrigento Licata, Sciacca, Ribera, Burgio e Caltabellotta sono stati i cinque comuni nei quali sono intervenuti i tecnici della Protezione civile nazionale. Hanno effettuato sopralluoghi, accompagnati da tecnici ed amministratori dei Comuni, nelle zone maggiormente colpite. La relazione che hanno presentato, sui danni verificati, ha inciso sulle decisioni del governo nazionale per la dichiarazione dello stato di emergenza, necessario per gli interventi in favore dei privati.


Giornale di sicilia

Lavoro. Interessata al provvedimento una platea di 400 mila italiani. Poletti: una norma nel Milleproroghe, poi una misura strutturale nel testo all'esame della Camera
Disoccupazione ai Cococo, il governo rimedia
Il mancato rinnovo della concessione dell'indennità fa scattare l'allarme dell'Inps, ma Palazzo Chigi corre ai ripari
Roma

Si va verso una soluzione per la proroga della Dis-coll, l'indennità di disoccupazione per i collaboratori che perdono involontariamente il lavoro. Ieri mattina l'Inps aveva annunciato di non poter accettare le  domande per il sussidio dato che la Dis-coll, misura introdotta in modo sperimentale dal Governo Renzi per il 2015 e poi prorogata nel 2016, non è stata rinnovata per quest'anno. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha assicurato che il governo è impegnato per una soluzione che passerà per una norma nel Milleproroghe per avere poi una misura strutturale nel testo sul lavoro autonomo non imprenditoriale all'esame della Camera. E in serata la capogruppo della Commissione lavoro al Senato, Anna Maria Parente, ha annunciato  di aver presentato un subemendamento «con adeguata copertura finanziaria» per prorogare l'in - dennità in questione. Una faccenda che riguarda una platea di 400 mila lavoratori.  Prima della nota ufficiale di Poletti da più parti erano arrivate richieste di proroga, dai sindacati i movimenti politici. Di fatto la misura appare come una bandiera dato che nel primo anno di sperimentazione (il 2015, l'unico per il quale l'Inps ha diffuso i dati), grazie anche ai requisiti stringenti, ha riguardato solo 11.600 persone a fronte di quasi 400.000 collaboratori a progetto. Nell'anno sono state spese meno di un quarto delle risorse stanziate (28,7 milioni su 114 milioni) «Vorrei diritti per chi non li ha» aveva detto Matteo Renzi da segretario Pd, prima di diventare presidente del Consiglio e aveva poi inserito nel Jobs act, insieme all'allungamento fino a 24 mesi del periodo dell'indennità di disoccupazione (la Naspi) per i lavoratori  dipendenti, anche il nuovosussidio per i collaboratori. La Dis-coll viene corrisposta per la metà dei mesi di contribuzione presenti nel periodo compreso tra il primo gennaio dell'anno precedente la cessazione della collaborazione e l'evento stesso (con almeno tre mesi di contribuzione accreditata) fino a un massimo di sei mesi. La misura della prestazione, che non dà diritto alla contribuzione figurativa (come avviene per la Naspi), è pari al 75% del reddito medio mensile se inferiore all'importo di 1.195 euro. In ogni caso l'importo dell'in - dennità non può superare la misura massima mensile di 1.300 euro per l'anno 2015, rivalutato annualmente. I sindacati hanno chiesto al Governo la proroga della Dis-coll sottolineando  che l'introduzione di un ammortizzatore nel provvedimento sul lavoro autonomo non dà garanzie di tempestività. La Cgil afferma che «non è pensabile che la mancata proroga sia stata determinata dalle misure strutturali contenute nel ddl lavoro autonomo, un provvedimento ancora in itinere e i cui tempi di approvazione sono incerti». «Abbiamo scritto una lettera con  Cgil e Uil - afferma la Cisl ricordando che i collaboratori hanno ormai un'aliquota contributiva del 32% - per sollecitare l'inserimento di una norma ad hoc nel decreto Milleproroghe in fase di conversione in legge, che, oltre a prorogare l'indennità  per i collaboratori, la estenda anche ai professionisti con partita Iva, iscritti alla stessa Gestione separata ». I sindacati si fanno sentire anche sul tema degli esodati, per chiedere a Poletti e al presidente dell'Inps Tito Boeri «una proroga alla data limite  » per la presentazione della domanda di accesso all'ottava salvaguardia per gli esodati, fissata al primo marzo, «in considerazione del ritardo da parte dell'Inps nel rendere disponibili le procedure necessarie per il corretto invio delle domande stesse».

Abba
Cantone nominato presidente
A conclusione dell'assemblea, è stato eletto il nuovo Consiglio Direttivo, per l'anno sociale 2017, dell'Abba, l'Associazione Bed and Breakfast Agrigento. Il presidente è Carmelo Cantone. Vice presidente Silvia Colletti. Segretaria Giusi Bonvissuto. Tesoriere Michela Iacono Cavaleri. Consigliere Giuseppe Bosco. L'Associazione Bed and Breakfast Agrigento mette in rete le strutture extra-alberghiere che desiderano collaborare tra loro per offrire il miglior servizio possibile al Turista che visita in città. 

Regione. Si tratta di Cammarata, Campobello di Licata, Canicattì, Casteltermini, Favara, Licata, Naro, Ravanusa, San Giovanni Gemini e Palma di Montechiaro
Rifiuti, dieci Comuni scaricheranno a Lentini
Concetta Rizzo

Sono 12 i Comuni che sono stati autorizzati, dal dipartimento regionale dell'Acqua e dei Rifiuti, ad andare a conferire nella discarica di contrada Grotte San Giorgio, a Lentini. Dieci sono quelli Agrigentini: Cammarata, Campobello di Licata, Canicattì, Casteltermini, Favara, Licata, Naro, Ravanusa, San  Giovanni Gemini e Palma di Montechiaro. Gli altri due sono Nisseni: San Cataldo e Caltanissetta. Si tratta dunque degli enti che compongono la Srr Agrigento Est. Realtà che sono state, dunque,  autorizzate, dalla Regione, al conferimento straordinario - che dovrà concludersi entro il 14 febbraio - . Per ogni Comune, la Regione, ha inoltre stabilito le tonnellate di rifiuti che potrà conferire a Lentini. Si tratta, infatti, di "una-tantum". Un'operazione,  dunque, che dovrebbe fare in modo di risolvere l'emergenza conferimento che s'è venuta a creare dopo la chiusura, per appena tre giorni, domenica compresa,  dell'impianto di contrada Matarana, gestito dalla Catanzaro Costruzioni, a Siculiana. Da oggi, dunque i dieci Comuni Agrigentini potranno andare a scaricare le tonnellate stabilite nella discarica catanese. Tutto questo permetterà di fare tornare a regime la raccolta, il conferimento e lo smaltimento dei rifiuti a Siculiana. Intanto ieri, per il quinto giorno consecutivo, la raccolta, ad Agrigento e negli altri 24 Comuni che scaricano nella discarica di  Siculiana, è stata fatta a singhiozzo. Anche ieri è stato il giorno delle lunghe file lungo la strada che conduce all'impianto della Catanzaro Costruzioni che, ancora  una volta, ossia quando ha raggiunto le 500 tonnellate giornaliere, alle 9 circa, non ha potuto far altro che chiudere i battenti, lasciando camion ed autocompattatori  incolonnati. I mezzi dei 40 Comuni - 25 dell'Agrigentino e 15 del Nisseno - sono, dunque, rimasti incolonnati, in attesa del loro turno, per tutta la notte. Il corto circuito del comparto rifiuti è stato causato dalla chiusura per tre giorni dell'impianto di Siculiana per dei controlli, disposti dalla Regione, all'impianto di bi stabilizzazione temporaneo. Ieri sera, poi la svolta. Ossia  l'autorizzazione - per 10 Comuni Agrigentini - ad andare a conferire a Lentini. Cammarata potrà riversare 32 tonnellate, Campobello di Licata: 57, Canicattì: 142,  Casteltermini: 37, Favara: 55, Licata: 104, Naro: 37, Ravanusa: 28, San Giovanni Gemini: 35 e Palma di Montechiaro potrà conferire a Lentini 104 tonnellate di rifiuti. Con questi conferimenti "fuori  porta", si dovrebbe riuscire a smaltire tutti i rifiuti che, attualmente, risultano essere intrappolati in una sorta di "limbo". Il numero  di mezzi incolonnati lungo la strada per contrada Matarana dovrebbe dunque sensibilmente calare e la raccolta dovrebbe tornare regolare. La decisione del dipartimento regionale all'Acqua ed ai Rifiuti è stata presa "per consentire ai Comuni  della Srr Agrigento Est ed al Comune di San Cataldo il conferimento straordinario dei rifiuti indifferenziati prodotti e presenti  nei rispettivi - è stato scritto - territori, che a causa della chiusura temporanea di Siculiana non è stato possibile conferire". A farne richiesta erano stati gli stessi Comuni "per assicurare le condizioni  minimali di raccolta e conferimento dei rifiuti indifferenziati". Dunque il decoro e la salute pubblica delle proprie realtà. (*CR*)

Ambiente
Lunedì e martedì prossimi i lavoratori della Sogeir, che devono riscuotere due mensilità faranno sciopero
Rifiuti, gli operatori ecologici incrociano le braccia
La vicenda si complica perché i Comuni dell'Ato sono impossibilitati ad effettuare i trasferimenti alla società in liquidazione
Giuseppe Pantano

Due giorni di sciopero, il 20 e il 21 febbraio, sono stati proclamati dai lavoratori della Sogeir che devono riscuotere le mensilità di dicembre 2016 e gennaio 2017. La vicenda si complica perché i Comuni dell'Ato sono impossibilitati, al momento, anche ad effettuare trasferimenti alla società in liquidazione perché c'è un pignoramento sui conti correnti, effettuato da creditori della società  che svolge il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, per 2 milioni e 100 mila euro.  "Abbiamo le mani legate - dice l'assessore all'Ecologia del Comune di Sciacca - e speriamo che la situazione si possa sbloccare". Al momento non è stato ancora completato l'iter per il trasferimento  dei lavoratori impegnati a Sciacca, 48 operai e 5 amministrativi, dalla Sogeir alla Srr che poi dovrà mandarli, in comando, alla ditta che ha vinto la gara d'appalto per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti recentemente definita dall'Urega di Agrigento. E' bloccato anche il passaggio del servizio alla ditta che ha vinto la gara d'appalto perché si attende la pronuncia del Tar sulla richiesta di sospensiva a seguito di un ricorso che è stato presentato. In questo quadro estremamente critico ci sono, però, Comuni del versante occidentale della provincia che stanno ottenendo  risultati significativi per quanto riguarda la raccolta differenziata. Ribera sfiora l'80 per cento, Santa Margherita Belice ha superato il 70 e Menfi il 60 per cento di raccolta differenziata. In questi comuni la percentuale si è praticamente raddoppiata rispetto all'anno precedente. Sciacca è ancora indietro. Mancano i dati ufficiali, ma non si è ancora arrivati al 40 per cento, che sarebbe  già un risultato migliore rispetto agli ultimi anni, ma ancora lontano dagli standard richiesti e, soprattutto, da quel 65 per cento che adesso impone la Regione. Con il nuovo sistema di raccolta dell'Aro rifiuti che comprende Santa Margherita e Montevago la città del Gattopardo risparmia, intanto, 2 mila euro ogni 7 giorni rispetto ai costi precedenti perché ha ri otto da 23 a 12 tonnellate a settimana il quantitativo dell'indifferenziata. E la differenziata, comprendente anche i rifiuti che portano un utile, è schizzata al 70 per cento. Il Comune di Santa Margherita è riuscito, in poco tempo, ad abbattere del 50 per cento il quantitativo dell'indifferenziata e dunque il costo che è di 170 euro a tonnellata. Menfi è riuscito ad ottenere risultati importanti puntando anche sull'ope - razione "isole ecologiche" che ha consentito l'aumento considerevole della raccolta delle frazioni differenziate ed attualmente è al 60 per cento. A Sciacca per mettere ordine nel conferimento dei rifiuti e puntare sulla differenziata la Sogeir, su richiesta del Comune, si è affidata anche alle Guardie Ambientali. Ed è salita da 50 a 200 euro la multa per chi non rispetta gli orari di conferimento dei rifiuti nei cassonetti e per chi abbandona per strada i sacchetti pieni di spazzatura. L'ina - sprimento delle sanzioni è stato deliberato dalla giunta municipale che ha elevato a 350 euro la multa per chi non conferisce gli ingombranti nel centro di raccolta di contrada Perriera. La maggiorazione delle sanzioni amministrative, per trasgressioni a norme di ordinanze sindacali e regolamenti comunali, è stata approvata dalla giunta comunale, su proposta del dirigente della Polizia locale, Francesco Calia e del vice comandante, Salvatore Navarra. Sono state  elevate, complessivamente, una cinquantina di contravvenzioni dalle squadre miste composte dalla Polizia Municipale e dalle Guardie Ambientali.  (*GP*)

RIFORMA MADIA.
Dalla lotta all'assenteismo alle chiamate in base a fabbisogni, ecco le principali novità

Un'operazione di riforma del pubblico impiego, che arriverà assieme ai decreti bis su partecipate, furbetti del cartellino e Asl. Tutti decreti attuativi, figli di una stessa legge: la delega Madia sulla Pubblica amministrazione che la prossima settimana taglierà il traguardo, approdando in Consiglio dei ministri. Ecco allora le principali novità del testo che sarà oggetto del confronto coi sindacati domani. Chiamate in base a fabbisogni, tetto  20% idonei. Si passerà da un'impo - stazione rigida delle assunzioni, basata su piante organiche, a un modello che guarda alle esigenze concrete e favorisce il reclutamento di professionalità figure strategiche e innovative. Cambiano i concorsi, nelle prove ci sarà l'inglese, per le posizioni più alte si potrà richiedere il dottorato e le graduatorie non potranno contare più infiniti idonei (tetto al 20% dei posti). Piano straordinario per precari storicI. Una roadmap, che si snoderà tra il  2018 e il 2020, per assorbire tutti i dipendenti da anni a servizio dalla Pa, anche se con contratti a tempo. Per loro un doppio canale: chi è entrato per concorso potrà essere assunto direttamente, mentre chi non è passato per una selezione sarà tutelato con una riserva nelle future prove. Parallelamente però, per evitare il ripetersi di forme di precariato, verranno vietati i cococo. Basta con il «6» politico, spazio meritocrazia. I contratti dovranno garantire una differenziazione dei giudizi, per mettere fine a una distribuzione a pioggia dei premi. Saltano i vincoli della legge Brunetta, si punta sulla misurazione dei risultati in base obiettivi precisi, ma resta il principio per cui non tutti possono uscire con lo stesso voto. Ai fini del riconoscimento del merito e, quindi, dei bonus particolare rilevanza verrà data alla performance della squadra.  Su pagelle voce a cittadini, nuove sentinelle. Il meccanismo di valutazione viene rivisto e il pilastro coinciderà con gli Organismi indipendenti di valutazione, le sentinelle chiamate a  vigilare sulle performance. Già oggi ci sono ma ora cambiano veste: più poteri, professionalità e indipendenza. Ci sarà poi un filo diretto tra loro e i cittadini, che entrano a far parte a pieno titolo del sistema di misurazione. Potranno  dire la loro sulla qualità dei servizi e il loro giudizio conterà ai fini del «voto» da assegnare al team. Sanzioni per furbetti del weekend lungo. È affidata ai contratti la formula per colpire chi «marina» puntualmente il lunedì e il venerdì o i casi di assenze collettive in periodi sensibili, date da «bollino rosso» (dal G7 a quando scattano le iscrizioni alle scuole o è tempo di 730 all'Agenzia delle Entrate). Per la prima volta infatti viene inserito nella legge un criterio per colpire con «penalty» il  fenomeno. Visite fiscali a inps, controlli a ripetizione. La competenza  sugli accertamenti passa dalle Asl ai medici dell'Istituto di previdenza, con la creazione di un polo unico della medicina fiscale per pubblico e privato. Grazie a un sistema informatico avanzato le visite saranno mirate. Decreti attuativi garantiranno un'armonizzazione delle fasce orarie di reperibilità  (al momento 7 per gli statali) e dei criteri per una «cadenza sistematica e ripetitiva ». Saranno garantite le incompatibilità  (tra controllore e controllato).  All'Inps saranno trasferite le risorse adesso utilizzate dalle Asl per gli accertamenti (27,7 milioni). Chiarezza su licenziamenti, ma salvo articolo 18. Sarà fatta chiarezza normativa sui casi di licenziamento, dallo scarso rendimento alla cronica condotta illecita, qualora ci sia profilo penale. I tempi per arrivare a decidere sulla sanzione si riducono da quattro a  tre mesi e a un mese per tutti i casi di flagranza (viene quindi estesa la procedura  sprint applicata ai furbetti del cartellino). Per gli statali resta intatto l'articolo 18, con reintegra e risarcimento nei casi di ingiusta espulsione. Ma vizi formali, cavilli giuridici, non  potranno determinare l'annullamento della sanzione. Nè bisognerà aspettare una sentenza passata in giudicato  per concludere un procedimento disciplinare sospeso per l'apertura di uno penale. Un nuovo equilibrio tra legge e contratto, partita aperta. Si rivede la logica della riforma Brunetta  che vede nella legge la fonte praticamente esclusiva per la regolazione del rapporto di lavoro e non la cornice che  fissa le regole generali, lasciando il resto al contratto, in quanto strumento più flessibile. Si tratta di restituire spazi alla contrattazione ma i limiti restano e qui si gioca il confronto con i sindacati.  Sembra comunque difficile che alla contrattazione vengano riconsegnati gli stessi spazi che aveva nel periodo ante-Brunetta. Decreti  bis, tagli partecipate a giugno per intesa  regioni. Sono pronti i decreti per chiudere la querelle aperta dalla sentenza della Consulta sulla riforma della P.a, che impone l'accordo con gli enti  territoriali. I correttivi non toccanoperò l'impianto originario. Nulla cambia per i licenziamenti lampo di chi bara sulle presenze. Quanto ai tagli alle partecipate pubbliche, per rispondere alle richieste d lle Regioni il temine per i piani sui tagli viene prorogato a giugno. Qualche modifica in più per i  dirigenti medici: le Regioni dovranno sì pescare da un elenco di candidati ma non ci sarà più una rosa ristretta.  

Matarana.
Anche ieri, al raggiungimento del tetto quotidiano di 500 tonnellate, l'area è stata chiusa. Oggi decisa l'apertura per smaltire il conferimento dei rifiuti
Concetta Rizzo

Anche oggi, giorno in cui tradizionalmente non viene effettuata la raccolta dei rifiuti, la discarica di contrada Matarano a Siculiana, gestita dalla Catanzaro Costruzioni, rimarrà aperta e consentirà il conferimento fino a 500 tonnellate. Una scelta che, però, non consentirà di fronteggiare l'emergenza rifiuti ancora in corso. Ieri, nonostante  l'ordinanza del dipartimento regionale Rifiuti che "dirotta" dieci Comuni dell'Agrigentino e due del Nisseno alla discarica di Lentini, la situazione era - lungo la strada per l'impianto della Catanzaro Costruzioni - la stessa degli ultimi sei giorni. C'erano camion ed autocompattatori incolonnati. Perché anche ieri, al raggiungimento del tetto quotidiano di 500 tonnellate, la discarica è stata chiusa. E dunque i mezzi che non erano riusciti a conferire sono rimasti in fila, in attesa dell'alba di oggi. Non è chiaro cosa effettivamente  ieri sia successo. Ma pare che molti dei Comuni Agrigentini ed i due Nisseni autorizzati ad andare a conferire a Lentini, in realtà, non vi siano andati o  comunque non abbiano conferito, nel Catanese, le tonnellate previste. Di fatto, c'è un'unica certezza: con il servizio di raccolta di rifiuti oggi fermo, da lunedì tutti gli autocompattatori potranno regolarmente riprendere a svuotare i cassonetti e ad eliminare i sacchetti lasciati sul ciglio della strada. Il problema - ammesso che si presenti - non potrà che materializzarsi, di nuovo, al momento del conferimento  a Siculiana. Ma se Cammarata, Campobello di Licata, Canicattì, Casteltermini, Favara, Licata, Naro, Ravanusa, San Giovanni Gemini e Palma di Montechiaro e gli altri due del Nisseno: San Cataldo e Caltanissetta andranno a conferire le tonnellate previste dalla Regione all'impianto di Lentini, la situazione potrebbe non essere più emergenziale.  A chiedere all'assessorato regionale l'autorizzazione ad andare a conferire a Lentini, giovedì scorso, è stata la Srr Ato 4 Agrigento Est. I Comuni, del  resto, continuano a cercare d'assicurare «le condizioni minimali di raccolta e conferimento dei rifiuti indifferenziati». E l'autorizzazione al conferimento straordinario è stata concessa fino a martedì. Un arco temporale che non è detto sia sufficiente a fronteggiare l'attuale emergenza, facendo tornare tutto alla normalità. Secondo le indicazioni, alle quali la Regione ha detto "sì", Cammarata potrà riversare a Lentini 32 tonnellate, Campobello di Licata: 57, Canicattì: 142, Casteltermini:  37, Favara: 55, Licata: 104, Naro: 37, Ravanusa: 28, San Giovanni: 35 e Palma potrà conferire a Lentini 104 tonnellate di rifiuti. Fra questi conferimenti "fuori porta" e la discarica di Siculiana aperta oggi, anche se sempre con il tetto delle 500 tonnellate, si dovrebbe riuscire - almeno in linea teorica - a smaltire tutti i rifiuti, facendo sensibilmente diminuire il numero di  mezzi. L'ennesimo caos rifiuti s'è determinato perché la Catanzaro Costruzioni, per come disposto dalla Regione, ha dovuto eseguire una campagna di autocontrolli, all'esito della quale è stato necessario l'ulteriore trattamento dei rifiuti. (*CR*)


Indagine. Secondo l'ufficio studi della Cgia di Mestre la qualità dei servizi resi dalla pubblica amministrazione pone l'isola al 185° posto nella graduatoria continentale
Gli uffici pubblici siciliani sono tra i peggiori d'Europa

È un quadro a tinte fosche quello ritratto dall'Ufficio Studi della Cgia di Mestre, sui dati forniti dalla Commissione Europea, che inserisce la pubblica amministrazione italiana tra le ultime nella classifica continentale. Un poco confortante 17° posto sui 23  paesi dell'Ue che fa ancor più riflettere se consideriamo gli stati che seguono la penisola. Solo Grecia, Croazia, Turchia e alcuni paesi dell'ex blocco sovietico presentano un indice di qualità inferiore al nostro. La graduatoria è la voce dei cittadini, interrogati sulla qualità dei servizi pubblici ricevuti, l'imparzialità con la quale vengono assegnati i posti d'ufficio e la  sempre più dominante corruzione. A guidare la classifica sono i paesi scandinavi con Danimarca, Finlandia e Svezia tra i primi posti. L'indagine ha consentito di verificare anche le performance  di ben 206 realtà territoriali. E tra le prime trenta posizioni nessuna pubblica amministrazione italiana è presente. Tra le regioni italiane più virtuose, la Valle D'Aosta al 72° posto e il Friuli Venezia Giulia al 98°. Sette regioni meridionali sono nelle ultime trenta posizioni: Sardegna 178°, Basilicata 182°, Sicilia 185°, seguite da Puglia, Molise e Calabria. Fanalino di coda la Campania al 202°posto. «Con una pubblica amministrazione  di questo livello - segnala il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zerbo - gli effetti negativi si fanno sentire anche nel settore privato. Tutto ciò si traduce in perdite di tempo e di denaro. Ne risentono i comuni cittadini e le imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni, con danni che si ripercuotono sul sistema-Paese", conclude. Secondo il segretario della Cgia, Renato Mason, tuttavia, «la sanità al Nord, le forze dell'ordine, molti centri di ricerca e istituti universitari presentano delle performance che  non temono confronti in tutta l'Unione Europea».  L'inefficienza della pubblica amministrazione italiana fa soprattutto i conti con la sempre più dilagante corruzione. In Sicilia, ad esempio, secondo uno studio realizzato dal centro Pio  La Torre su dati del tribunale di Palermo, i comuni siciliani sciolti per  infiltrazioni mafiose dal 1991 al 2016 sono stati 55: 24 nel palermitano, 8 nella provincia di Catania, 7 nell'Agri - gentino, 4 nel nisseno e a Messina, 6 nel trapanese e 1 nelle province di Siracusa e Ragusa. Nella ricerca sono state analizzate le fattispecie di reato connesse al ruolo del pubblico funzionario: emerge, così, che in Sicilia  nel 2011 sono state 122 le sentenze di condanna per delitti di peculato, malversazione, corruzione e concussione, 1658 in Italia. Stando poi ai dati aggiornati al novembre 2016, forniti da Avviso Pubblico, l'associazione degli enti locali e delle regioni per la formazione civile contro le mafie, tra le regioni  che hanno subito più provvedimenti di scioglimento c'è la Campania con il 36,20% dei casi, seguita dalla Calabria col 32,20%, terza la Sicilia col 24,90%. Segue, distanziata, la Puglia con un più basso 3,60% di comuni  sciolti. (*GIOM*)



Pubblico impiego. Il governo appronta le misure per «umanizzare» gli uffici: spinta al tele-lavoro, part-time più semplice, promozione di asili nido e servizi per i figli
Statali, la riforma apre a famiglie e flessibilità
Pronta una direttiva della ministra Marianna Madia per far accedere il 10 per cento dei dipendenti a nuove modalità orarie

Cambiare il pubblico impiego non solo contrastando gli assenteisti, ma anche attraverso nuove formule che abbattano le barriere casa-ufficio.  L'obiettivo da centrare, infatti, non è quello di totalizzare quante più ore possibili davanti alla scrivania, ma raggiungere dei target  per servizi pubblici funzionanti e di qualità. Sarebbe questa la strategia del governo, al lavoro su una direttiva ad hoc, prevista dalla riforma Madia, che punta proprio sullo smartworking, ovvero  su soluzioni innovative e «family friendly», per aiutare chi è dipendente e anche genitore.  D'altra parte l'immagine dell'impiegato pubblico, nonostante l'era digitale, non è cambiata molto negli anni, anzi nei decenni.  Spinta al telelavoro, part-time più semplice e un sistema che porti a stringere accordi tra amministrazioni e asili nido e tra enti per campi estivi (servizi aperti durante i periodi di chiusura delle scuole) dedicati ai figli dei dipendenti: è questa la ricetta che  sta preparando il ministero della Pubblica amministrazione insieme al dipartimento per le Pari opportunità. Insomma le novità per gli statali sembrano non finire: oltre al Testo Unico, in arrivo alla fine  della settimana, ci saranno quindi misure per migliorare la conciliazione vita-lavoro. In realtà anche il rinnovo dei contratti potrebbe riservare qualche sorpresa  in materia, magari giocando sulla flessibilità oraria di permanenza negli uffici.  Intanto si parte da quanto detta la riforma Madia, in cui si stabilisce che, laddove ci siano richieste, almeno il 10% dei dipendenti entro il 2018 debba essere messo in condizione di prestare  servizio attraverso nuove modalità spazio temporali di gestione del lavoro. Oggi, secondo gli ultimi dati del Conto annuale della Ragioneriadello Stato, la quota di statali  in telelavoro è quasi pari a zero. Basti pensare che lo schema flessibile più tradizionale, il part time, è al 5,6%. Non solo, la capacità di organizzare l'ufficio tenendo conto delle necessità di chi è genitore dovrebbe rientrare  nei canoni di valutazione del team. Senza perdere d'occhio l'efficacia e l'efficienza del servizio, per cui l'impatto dello smartworking sarebbe soggetto a un monitoraggio specifico.  Le questioni saranno affrontate nella direttiva a cui sta lavorando la ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia. La conciliazione vita-lavoro non dovrebbe essere invece toccata dal nuovo Testo Unico del pubblico impiego, che oggi sarà al centro del confronto con Cgil, Cisl e Uil. L'approdo del decreto in Consiglio dei ministri è previsto  alla fine della settimana (ma c'è tempo fino al 28). Sempre sul fronte della riforma della Pubblica amministrazione, mercoledì dai dirigenti degli enti territoriali, rappresentati dalla sigle Direr e Direl, arriverà un proposta con suggerimenti in  caso rispunti fuori un provvedimento dedicato alla categoria.

LA SICILIA
 
CAMASTRASulla SS 410 gli attesi lavoriappena farà bel tempo.

L'ex sindaco Brandara ha chiestolumi all'Anas, ricevendoli.Camastra-Naro. Dopo le polemiche deigiorni scorsi che hanno interessato le disastro se condizioni dellastrada statale 4l0,è stato l'ex sindaco di Naro MariagraziaBrandara. tramite un comunicato, a stemperare un pò gli animi.Apprendiamo — ha comunicatol'onorevole —che Anas Sicilia ha confermato che la pavimentazionedella 410 si farà nell'ambito dell'accordo quadro per un importodi 2W mila euro e che i lavori sono stati Consegnati. Si aspetta soloil bel tempo». Un breve comunicato, questo, che ha reso noto ai piùche qualcosa, riguardo alla statale, si è già mosso.Nei giorni scorsi, infatti, non solo isindaci dei comuni interessati, ma cittadini, partiti e associazionilocali si erano messi in gioco per far valere i propri diritti, inmerito alle condizioni della trafficata 410. I sindaci Cascià eCremona hanno rincarato la dose con gli ennesimi comunicati e letteredi sollecito agli enti interessati ma, le novità p interessanti sonoarrivate, in questi giorni, proprio dalle associazioni e d cittadini.L'input più importante è partito da Naro, da alcuni privaticittadini, Con in testa Lina Iacona, coadiuvata dall'avvocatonarese Giovanni Rinaldi (che lavorerà per a giusta" causa a titologratuito), con una raccolta firme che è stata attivata ieri mattinae che punta a raggiungere migli di unità tra cittadini di Camastra.Naro, Canicattì e Palma di Montechiaro.VITO FRANCOLINO
RADDOPPIO DELLA SS. 640. Ilsottosegretario alle Infrastrutture vuole una spiegazione plausibiledall'Anas.I tempi non sono stati rispettati ela Vicari chiede una ispezione.Nonostante i proclami dei mesi scorsi.con una inaugurazione che sembrava finalmente arrivata, siamo inveceancora qui a parlare del tratto agrigentino della nuova statale 640per il quale non si intravede nulla di buono. Si dirà che il trattodalla contrada Petrusa al bivio di Aragona Caldare è stato aperto.Vero solo che l'apertura sta causando più disagi di prima quandoil traffico veniva deviato per la statale 122 e la provinciale 3.Disagi insopportabili donai principalmente alla presenza dì una solacorsia a doppio senso dì circolazione. Ma sarebbe nulla se nelfrattempo fosse stato aperto almeno il ponte Petrusa evitando cosìil calvario a chi deve recarsi nei quartieri a nord di Agrigentopraticamente irraggiungibili se non dopo un giro infernale chediventa impossibile nelle ore di punta quando si rimane imbottigliatiin via Papa Luciani alla fine cioè della provinciale 80 dove vienedeviato il traffico per chi proviene da Porto Empedocle ed è direttoin città. Un assurdo che sta facendo letteralmente impazzire gliautomobilisti. La nuova statale per Caltanissetta doveva esserepronta entro il 31dicembre2016, una data confermata dal l'Anasregionale considerata l'assenza di ostacoli. Ricordiamo che ancheil sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Suona Vicariaveva indicato la stessa data. Invece, malgrado la presenza deglioperai che hanno lavorato fino a tarda sera e sotto la pioggia, il 31dicembre è trascorso inutilmente cosi come anche il mese di gennaio.Adesso che siamo arrivati a metà febbraio il tratto agrigentinodella 640 rischia di diventare davvero un caso. E' o stessosottosegretario ad intervenire sulla vicenda chiedendo una ispezioneper comprendere i motivi del ritardo. Basta con gli impegni nonrispettati - scrive - è il momento di vederci chiaro. Dairisultati dell'ispezione — aggiunge - valuteremo come procedereper mettere la parola fine ad una storia che dura da troppi anni".Il sotto segretario intende anche verificare la qualità dei lavorieseguiti. A questo proposito la dice lunga la scarpata a ridossodella bretella Petrusa, rivestita nei giorni scorsi con un sistemache avrebbe dovuto garantire un miglioramento delle condizioni.Invece forse con la pioggia il rivestimento è venuto giù e menomale, è il caso di dire, che la bretella è ancora chiusa. Intantol'Anas fa sapere che i ritardi sono attribuibili al ContraenteGenerale al quale verrà applicata la penale prevista per contratto.EUGENIO CAIRONE
Salvaguardia delle tartarugheL'Ue approva progetto del Wwf L'associazione ha avviato icontatti con i comuni di Ribera, Sciacca, Siculiana e Menfi.RIBERA. Il WWF ha avuto approvatodall'Unione Europea il progetto perla salvaguardia delle tartarughemarine presenti nel Canale di Sicilia e soprattutto sul litoraleagrigentino. A rendere noto il provvedimento che diventerà operativoa partire della prossima primavera è stato Giuseppe Mazzotta,architetto riberese, responsabile regionale del WWF o.a. Sicilia Areamediterranea, il quale ha già comunicato ai sindaci di Menti,Sciacca, Ribera, Montallegro, Siculiana e Licata l'esito positivodel progetto «Life 15 — Vita Euroturtle-Azioni collettive per ilmiglioramento dello stato di conservazione della popolazionetartaruga marina dell'UE». Il progetto europeo approvato avrà unadurata quinquennale e si concluderà il 31 agosto del 2021.Saranno coinvolti nell'iniziativa,che mira a salvare non solo le tartarughe che rimangono impigliatenelle reti dei pescatori e ferite con gli ami di acciaio conficcatiin gola, le associazioni ambientaliste di Italia, Croazia. Slovenia,Grecia,Cipro e Malta. Vanno salvaguardate le tartarughe che vengonocurate presso i centri di recupero di Lampedusa e di CattolicaEraclea e vanno tutelati specie d'estate i tanti nidi con uova ditartaruga che i cetacei lasciano su tante spiagge agrigentine.«Il progetto prevede - ci diceGiuseppe Mazzotta - attività di monitoraggio sulle spiagge azioniper la riduzione di impatti e minacce nei luoghi di alimentazione,azioni di sensibilizzazione dei pescatori, della popolazionesull'importanza delle risorse ed habitat marino finalizzate allaconservazione di tartarughe marine. È u n'importante occasione chesi offre ai Comuni che hanno sottoscritto la scheda di adesione, perrientrare in una più vasta progettualità internazionale».ENZO MINIO

Infoagrigento

VIABILITÀ PROVINCIALE AL COLLASSO Dopo il maltempo, è diventatoquasi impossibile spostarsi da un paese all'altro della provincia:le cause sono anche se non soprattutto di natura politica Non sempre è solo colpa di 'madrenatura', così tanto chiamata in causa in questi giorni in cui gliagrigentini, al pari di tutti i siciliani, hanno visto il Sole perpochi minuti al giorno trasformando in un incubo meteorologicoquest'inverno piovoso; certo, le precipitazioni sono stateabbondanti, la quantità d'acqua caduta davvero impressionante, purtuttavia questo non basta per giustificare una vera e propria'Caporetto' della viabilità provinciale e non solo.Le strade provinciali sono di vitaleimportanza, permettono per loro stessa denominazione l'esistenzadella nostra (ex) provincia come comunità di diversi paesi primaancora che come entità politica: diverse cittadine, senza le stradedi competenza adesso del Libero Consorzio, non avrebbero collegamentiper recarsi in ospedale o nelle scuole del capoluogo di provincia odegli altri grossi centri del territorio. Eccezion fatta per Aragona,Grotte e Racalmuto, che possiedono delle stazioni ferroviarie se noncentrali comunque almeno interne al proprio nucleo urbano, per icittadini delle altre comunità senza le provinciali diventadifficile fare anche il minimo quotidiano.Da Casteltermini, raggiungere la SS 189e soprattutto l'utilissima stazione ferroviaria di Campofranco,adesso è un'impresa; il masso caduto a seguito dell'ondata dimaltempo dei giorni scorsi, presso la SP 22, pregiudica la fruibilitàdi quest'arteria vitale da sempre per i cittadini del paesemontano: dalla sede del Libero Consorzio, alzano le mani ed ammettonocandidamente che non ci sono soldi né per ripristinare l'arteria ené per mettere in sicurezza il costone da cui è venuto giù ilmasso. Tempi lunghi e disagi che diventeranno atavici allora pertutti gli abitanti di Casteltermini.A Cianciana è il Sindaco, SantoAlfano, a lanciare l'allarme ed a far notare come tutte leprovinciali siano quasi del tutto compromesse e questo già dal 25novembre scorso, giorno dell'alluvione di Sciacca e Ribera che hafatto sentire i suoi effetti anche nella cittadina dell'entroterraagrigentino; difficile raggiungere le contrade dove vi sono diverseaziende agricole, difficile raggiungere i paesi limitrofi dove moltiresidenti di Cianciana lavorano, nei giorni scorsi è stata per ungiorno chiusa anche la SS 118, la quale collega direttamente aRaffadali ed Agrigento che pure per chi vive in queste zone è la'seconda scelta' data la sua conformazione e pericolosità.Non va meglio nemmeno alle porte diAgrigento: a Favara ad esempio, come riporta SiciliaOnPress, glispostamenti stanno diventando una chimera. Quasi impraticabilel'importante strada 'Esa Chimento', che collega con ilVillaggio Mosè, trafficate le altre arterie non adeguate asupportare una viabilità primaria, mentre la chiusura del viadottoPetrusa all'innesto tra la SS 122 e la SS 640 complica e non pocoil collegamento con il capoluogo. Una vera emergenza, che nellacittadina preoccupa e non poco.Analoghe situazioni anchenell'entroterra di San Biagio, Sant'Angelo Muxaro, VillafrancaSicula, Lucca Sicula ed altre località; da un lato la scarsamanutenzione e la sottovalutazione di alcune strade che al contrariodarebbero ossigeno alla già di per sé disastrata viabilità dellaprovincia di Agrigento, dall'altro lato la situazione oggievidenziata mostra le responsabilità politiche molto forti in variambiti di governo, a partire dalla Regione. L'ARS nel 2012 hatagliato via le province, non portando poi a termine la riforma: oggisi chiamano Liberi Consorzi, ma sono enti monchi, senza poteri esoprattutto condannati ad una gestione commissariale che dura daquasi cinque anni, che ha lasciato senza un soldo le varie exprovince.Niente soldi per progetti, permanutenzione, per garantire un minimo di normalità alla popolazionee fornire i servizi essenziali che erano di competenza provinciale;tali competenze ad oggi non sono state riassegnate ed i LiberiConsorzi non sono in grado di operare ed ecco che, se cade un masso ose una provinciale di vitale importanza diventa impraticabile, idisagi sono destinati a diventare la normalità per tanto tempo.Mauro Indelicato


LA SICILIA

Vermiglio: «Allargare il modellovincente della Valle dei Templi agli altri parchi siciliani».Riconoscimènto. Agrigento si èaggiudicato il prestigioso "Premio nazionale del paesaggio".PALERMO, Un riconoscimento che proiettala Valle dei Templi a livello internazionale, il Premio nazionale delpaesaggio, con il progetto "Agri Gentium: landascape generation",che rappresenta l'Italia nella corsa al Premio del paesaggio delConsiglio d'Europa 2016-2017. Un momento d'oro per lavalorizzazione dei beni culturali in Sicilia, che ha gi vistoinserire tra i beni dell'Unesco il circuito arabo-normanno diPalermo, Monreale e Cefalù, oltre la scelta del capoluogo sicilianocome Capitale della cultura. Occasioni che occorre sfruttare almeglio per rendere sempre più at trattivi e volano economico itesori che arricchiscono 'Isola."La consegna del Premio nazionale delpaesaggio al Parco Archeologico della Valle dei Templi —sottolineaassessore ai Beni culturali. Carlo Vermiglio - conferma la bontà delmodello organizzativo e di governance del Parco archeologico diAgrigento che. reinvestendo le risorse derivanti dai proventi deibiglietti nelle ricerca e nella valorizzazione del sito, ha creatouna rete capace di promuovere il territorio ed intercettarel'interesse di partner pubblici e privati di grande rilievo.Inoltre, rispetto al 2015, nell'anno appena concluso, il Parco haregistrato un incremento de 18% dei visitatori e del 5% di incassi.Facendo tesoro di ciò, abbiamo deciso di intervenire su più frontiper migliorare ulteriormente il sistema Agrigento" ed e stenderloagli altri parchi archeologici della Sicilia».Come? "Con un emendamento allo stralciodella finanziaria dello scorso anno, abbiamo ottenuto di restituire"il 30% dei proventi dei biglietti dei siti alla valorizzazione deibeni stessi. Tale percentuale veniva prima de voluta ai comuni che,salvo rare eccezioni, vedeva impiegare le risorse in iniziative cheavevano poco a che fare con la valorizzazione dei siti stessi.Abbiamo, al contempo, portato a termine i procedimenti amministrativiper conferire la piena autonomia finanziaria ai parchi archeologicidi Selinunte e di Giardini Naxos-Taormina ai quali,con un appositoemendamento presentato alla finanziaria del 2017, prevediamo diestendere lo stesso modello organizzativo del Parco di Agrigento".Però, ha suscitato diverse reazionila richiesta di destinare il 5% degli incassi del Parco di Agrigentoad altri siti."Non solo di Agrigento, ma anchedegli altri due parchi dotati di autonomia finanziaria, comeSelinunte e Giardini Naxos-Taormina. Ciò per consentire ai parchinon ancora autonomi, il rispetto delle finalità di tutela promozionee valorizzazione che hanno permesso alla Valle dei Templi di ottenerei prestigiosi riconoscimenti nazionali ed internazionale. Per questomotivo, le polemiche mi sembrano incomprensibili».L. M.

COME CAMBIERÀ IL PUBBLICO IMPIEGOI nuovi «travet»: telelavoro, parttime e flessibilità.ROMA. Cambiare il pubblico impiego nonsolo contrastando gli assenteisti, ma anche attraverso nuove formuleche
abbattano le barriere casa ufficio. L'obiettivo da centrare,infatti, non è quello di totalizzare quante più ore possibili davanti alla scrivania, ma raggiungere dei target per servizi pubblicifunzionanti e di qualità. Sarebbe questa la strategia del governo, alavoro su una direttiva ad hoc, prevista dalla riforma Madia chepunta proprio sullo smartworking, ovvero su soluzioni innovative e'family friendly'. per aiutare chi è dipendente e anchegenitore.D'altra parte l'immaginedell'impiegato pubblico, nonostante l digitale, non è cambiatamolto negli anni, anzi nei decenni. Spinta al tele lavoro, part-timepiù semplice e un sistema che porti a stringere accordi traamministrazioni e asili nido e tra enti per campi estivi (serviziaperti durante i periodi di chiusura delle scuole) dedicati ai figlidei dipendenti: è questa la ricetta che sta preparando il ministerodella Pa. insieme al dipartimento per le Pari opportunità.Intanto si parte da quanto detta lariforma Madia, in cui si stabilisce che, laddove ci siano richieste,almeno il 10% dei dipendenti e il 2018 debba essere messo incondizione di prestare servizio attraverso nuove modalità spaziotemporali di gestione del lavoro.Le questioni saranno affrontate nelladirettiva a cui sta lavorando la ministra della Pa, Marianna Madia.La conciliazione vita-lavoro non dovrebbe essere invece toccata dalnuovo Testo Unico del pubblico impiego, che domani sarà al centrodel confronto con Cgil, Cisl e l'approdo del decreto in Cdm èprevisto alla fine della settimana (ma c'è tempo fino al 28).Sempre sul fronte della riforma della Pa, mercoledì dai dirigentidegli enti territoriali arriverà un proposta.MARIANNA BERTI

Agrigentonotizie

GLI ALLIEVI DEL "TOSCANINI"IMPEGNATI IN NUOVI CONCERTI TRA AGRIGENTO, PALERMO E ROMA.Ad aprire i nuovi eventi " Ilsalotto degli innamorati" che si terrà presso l'auditoriumdell'istituto martedì 14 febbraio alle 19.00, in occasione dellagiornata di S. valentino.Proseguono e sono tanti gliappuntamenti dell'Istituto superiore di studi musicali "Toscanini"di Ribera. Protagonisti saranno gli studenti e i docentidell'istituto impegnati in alcuni concerti tra Agrigento, Palermo eRoma.Ad aprire i nuovi eventi "Il Salottodegli innamorati" che si terrà presso l'auditorium dell'istitutomartedì 14 febbraio alle 19 (ingresso libero fino ad esaurimentoposti) in occasione della giornata di San Valentino, con musiche atema interpretate dai solisti Klizia Prestia (soprano), GiuseppeMichelangelo Infantino (tenore), Alexandrei Gabrilisoff (pianistaaccompagnatore) Raffaele Caltagirone (violino), MariagraziaCaltagirone (voce bianca), Ines Tuttolomondo (pianoforte).In occasione della giornata delledonne, mercoledì 8 marzo alle 19 presso l'auditorium dell'istitutosi terrà il concerto de "Le donne del Toscanini" con lapartecipazione delle studentesse: Giulia Alletto, Alida Capobianco,Rossana La Corte, Giovanna Nuara, Stefania Maltese, Jole Pinto(soprani), Ines Tuttolomondo (pianoforte), Maria Elena Caramella eMarina Tesè (violino), Noemi Nobile (chitarra). A seguire sabato 25 marzo alle 18, incollaborazione con l'amministrazione del Comune di Montevago e ilsindaco Margherita La Rocca Ruvolo, con la finalità di una raccoltafondi solidale a sostegno della critica situazione dei dipendentidella Calcestruzzi Belice, si terrà, presso l'Aula consiliare diMontevago, la "Kermesse Lirica del Toscanini" con lapartecipazione dei soprani Klizia Prestia, Giovanna Nuara, Jole Pintoe del Tenore Giuseppe Michelangelo Infantino, accompagnati dallapianista Ines Tuttolomondo (ingresso libero fino ad esaurimentoposti). Seguiranno poi a Palermo diversiconcerti spirituali, organizzati in collaborazione con l'associazioneScwheitzer e l'associazione La Cantoria di Roma, presso la ChiesaSant'Oliva di Corso Calatafimi, il 28 aprile alle 10 (incontro conle scuole) e il 29 aprile alle 21 con il "Concerto Organistico"di Livia Mazzanti, e, in occasione del centenario delle apparizionidella Madonna di Fatima, presso la Rettoria San Francesco Saverioall'Albergheria il 30 aprile alle 21, che vedrà l'esecuzione inprima assoluta della "Liturgia dei Bambini" (Liturgia dellelacrime), composta dal maestro Franco Gaiezza, con la partecipazionedei solisti: Klizia Prestia e Martina Coppola (soprani), MariaGrazia Caltagirone (voce bianca), Raffaele Caltagirone (violino),Egidio Eronico (violoncello), Vincenzo Alesi (organo e sinth), GraziaMaria Russo e Alexandrei Gabrilisoff (pianoforte). Il 12 maggio alle 21, la "Liturgiadei Bambini" sarà eseguita per la prima volta nella versioneintegrale presso la Chiesa Maria Santissima della Consolazione(Purgatorio) di Menfi, con la partecipazione, in aggiunta aisopraelencati solisti, del Coro di Voci bianche dell'IstitutoToscanini diretto da Maria Grazia Russo, della voce bianca MariaGrazia Giarraputo e dal pianista Luigi Fiore (ingresso libero). A Roma in programma due importantieventi in collaborazione con l'associaizone La Cantoria inCampitelli: il 14 maggio il "Recital pianistico" di GiulianaArcidiacono, talentuosa studentessa dell'istituto, e il 15 maggiol'incisione di un cd dedicato a J. J. Froberger dall'organistaFranco Gaiezza, docente dell'istituto. Prosegue con grande fermento l'attivitàdidattica e di produzione dell'Istituto - afferma la direttricedell'istituto Mariangela Longo - grazie alla grande dedizione eall'impegno dei docenti e degli studenti e anche allacollaborazione avviata con la prestigiosa Associazione La Cantoria inSanta Maria in Portico Campitelli a Roma. L'Istituto staattraversando un periodo di grande vitalità artistica grazie ancheai nuovi corsi avviati dei dipartimenti jazz e degli ottoni e ad unautenza sempre più in crescita. Già per l'anno prossimo sarànecessaria una sede più spaziosa per contenere tutti i corsi e tuttigli studenti. Il Toscanini - aggiunge la direttrice- è una istituzione universitaria di eccellenza, che mantiene attivii corsi preaccademici ed è frequentata da studenti provenienti da 35Comuni di diverse province. Confidiamo quindi nella collaborazionedell'amministrazione comunale e del sindaco di Ribera per trovareuna sede adeguata alle crescenti necessità didattico-artistichedell'istituto.

AL VIA PROGETTO "SCOPRI-TARTA",EDUCAZIONE AMBIENTALE A TU PER TU CON GLI STUDENTI.Iniziativa coordinata per la Siciliadal Libero Consorzio comunale di Agrigento in qualità di partner delprogetto Ue "Tartalife.Parte oggi la seconda edizione delprogramma di educazione ambientale "Scopri-Tarta", coordinato perla Sicilia dal Libero Consorzio comunale di Agrigento in qualità dipartner del progetto Ue "Tartalife -Riduzione della mortalitàdella tartaruga marina nelle attività di pesca professionale",finanziato dalla Commissione Europea.Lo "Scopri-Tarta" inizia con ilciclo di incontri programmati con le numerose scuole della Siciliache hanno aderito. Stamani sono previsti in mattinata a San Cataldopresentazione e approfondimento del progetto con i docenti dellescuole della provincia di Caltanissetta, mentre nel pomeriggio, apartire dalle 15.30, si svolgerà nell'aula "Pellegrino"l'incontro con le scuole agrigentine.Domani invece lo staff del LiberoConsorzio si trasferirà a Palermo nella sede dell'IstitutoComprensivo "Amari Roncalli Ferrara", mentre mercoledì lagiornata formativa si terrà a Trapani nella sede del primo circolodidattico "Leonardo da Vinci". Il primo ciclo si chiuderàgiovedì a Linguaglossa (Catania) nell'istituto comprensivo "SantoCalì".La formazione sarà svolta dallabiologa Daniela Freggi, che si è aggiudicata la selezione per titolidell'incarico di formatore. In tutto sono previste nove giornate diapprofondimento per le scuole primarie e secondarie di primo gradodelle province siciliane che hanno aderito all'iniziativa, dedicataalla conoscenza della biologia della tartaruga marina e dei problemidi conservazione della sua popolazione nel Mediterraneo, in nettodeclino soprattutto per le decine di migliaia di catture accidentalieffettuate ogni anno con le attrezzature tradizionali della pescaprofessionale.

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