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Rassegna stampa dell'8 marzo 2017

Scrivolibero

La "Fiaccolata dell'amicizia" in diretta sulle pagine Facebook "Urp informa Agrigento" e "Valle dei Templi" Regioni ed Enti Locali
 
La "Fiaccolata dell'amicizia" online sulle pagine Facebook del Libero Consorzio di Agrigento e dell'Ente Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi. Questo pomeriggio, infatti, a partire dalle 17.30, la "Fiaccolata" sarà trasmessa in diretta online su "Urp informa Agrigento" e "Valle dei Templi". Inoltre, le dirette proseguiranno sabato 11 Marzo, a partire dalle 10,30, in occasione della esibizione dei gruppi in Piazza Cavour e si concluderanno domenica 12 marzo, giornata conclusiva, con due appuntamenti: dalle ore 10,30 in poi in occasione della sfilata nel centro storico e dalle ore 14,30 in occasione della cerimonia conclusiva nella Valle dei Templi. In questo modo anche gli utenti più remoti o di altri Paesi avranno modo di potere assistere in "diretta" ai momenti salienti del "Settantaduesimo Mandorlo in Fiore" contribuendo alla promozione dell'evento.

Agrigentooggi
Ex provincia: Approvato il progetto del Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2017/2019. Il Commissario Straordinario Roberto Barberi ha approvato il progetto del programma delle Opere Pubbliche per il triennio 2017/2019 su proposta del Direttore dell'Area Tecnica del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Il Programma è costituito da un consistente elenco di opere e di interventi sull'intero territorio provinciale, di cui diciannove per il 2017. Questi interventi riguardano l'edilizia scolastica e la viabilità. Il piano prevede interventi per un ammontare di € 5.560.000,00 per il 2017, di 25.590.000,00 di euro per il 2018 e di 20.496.739,00 di euro per il 2019 per un totale complessivo nel triennio di € 51.646.739,00. I primi quattro interventi di manutenzione straordinaria relativi all'edilizia scolastica saranno finanziati interamente con avanzi di amministrazione, mentre il resto delle opere inserite già progettate, diventerà cantierabile con l'arrivo di finanziamenti regionali e statali, peraltro già richiesti o da richiedere in base a nuovi bandi di finanziamento. Queste somme sono essenziali per la realizzazione delle altre opere inserite nel piano triennale. La permanente inadeguatezza di trasferimenti a favore del Libero Consorzio non consentirebbe, infatti, di realizzare tutte le opere individuate con fondi del proprio bilancio. I primi interventi per il 2017, quando sarà garantita la disponibilità delle somme necessarie e dopo l'approvazione del bilancio di previsione, riguardano i lavori di manutenzione straordinaria del Liceo Scientifico e Scienze Umane R. Politi di Agrigento, dell'ITC di Naro, l'II.SS. A. Miraglia di Sciacca e il Liceo Linares di Licata. Il Piano triennale delle Opere Pubbliche dovrà essere pubblicato per almeno 60 giorni e poi approvato, prima dell'adozione del bilancio. Insieme al piano delle Alienazioni, il Piano fa parte integrante del bilancio di previsione 2017 e del bilancio pluriennale 2017/2019.

LA SICILIA
Libero Consorzio ladri vandali devastano uffici in via Demetra
. Il raid notturno messo a segno all'interno del Giardino Botanico. Devastati gli uffici del Libero Consorzio di Agrigento, all'interno del Giardino Botanico di via Demetra, a pochi passi del cimitero di Bonamorone e dalla nota via Platone teatro di una lunga serie di episodi criminali. Non è la prima volta che i locali vengono presi di mira, e quasi sempre ad entrare in azione giovani scapestrati del rione. Al contrario di altre volte però, nell'episodio i responsabili non si sono limitati a rubare gli spiccioli delle macchinette. Nel corso del raid hanno devastato gli uffici della Polizia Provinciale e della Pubblica Istruzione L'azione vandalica conclusa con il furto è stata compiuta l'altra notte, anche se non sì conosce L'orario preciso. Da una prima ricostruzione dei fatti i malviventi hanno scavalcato la recinzione e si sono introdotti nel perimetro. Hanno forzato le porte d'ingresso dei vari uffici a piano terra dello stabile. Una volta dentro hanno messo tutto a soqquadro danneggiando arredi mobili, e infine hanno prelevato tutto il contenuto monetario presente nelle cassette dei distributori automatici di caffè e merendine circa 100 euro, per non farsi mancare niente prima di scappare via hanno sottratto vari prodotti. Da li a poco si sono allontananti dalla zona, senza farsi notare. Non ci sono segnalazioni di testimoni. Nessuno ha sentito o visto qualcosa. La scoperta l'indomani mattina, da parte dei dipendenti, all'inizio del turno dì lavoro. Gli stessi dipendenti hanno effettuato l'inventano dei danneggiamenti anche per capire se mancasse qualcosa da cassetti e armadi. Sul posto per circa mezzora hanno lavorato i poliziotti della sezione "Volanti" allertati dai responsabili degli uffici. Gli investigatori hanno eseguito il sopralluogo, e con il supporto dei rilievi degli specialisti della Scientifica si cercherà di dare un volte e un nome ai mal viventi Nulla viene tralasciato e qualche elemento utile al l'indagine si spera possa essere ricavato dai materia acquisiti durante i rilievi, tra l'altro nella zona ci sono delle telecamere che avrebbero potuto riprendere l'azione delinquenziale. A.R.


SCIACCA: SERVIZI E POLEMICHE Pro Loco non rinnoverà convenzione con Comune.

SCIACCA. La Pro Loco "Sciacca Terme" pronta a non rinnovare la convenzione con il Comune di Sciacca, in scadenza il prossimo 28 giugno. Le polemiche che da un anno accompagnano tutte le iniziative organizzate dall'associazione costituita cinque anni fa dall'attuale assessore al turismo Salvatore Monte, si sono accentuate dopo l'ultima edizione del carnevale, dove molti servizi sono stati gestiti proprio dalla Pro Loco nell'ambito della convenzione con l'ente locale. Un anno fa era stata un'altra associazione cittadina, Acqua rio a contestare per prima tale intesa.! ritenendo tale attività poco trasparente. Alcuni giorni fa anche la politica, coni partiti di opposizione al consiglio Comunale, si è accodata alle critiche, aggiungendo la sollecitazione all'amministrazione Di Paola a non rinnovare l'accordo. Accerchiata da più fronti la Pro Loco, oggi presieduta da Giuseppe Corona, adesso è pronta a fare un passo indietro, non prima però di avere contestato l'operato della politica cittadina. "Rimaniamo basiti, attoniti e a dir poco delusi di come la politica o, presunta tale, continui ad attaccare l'associazione Pro Loco Sciacca Terme ed il nostro operato — dicono i vertici dell'associazione - la pochezza del di battito politico ci fa comprendere come l'unico argomento affrontato sia la Pro Loco. E nel manifestare profonda delusione per essere oggetto di perenne di bagarre politica, sottolineano che oggetto della convenzione con il Comune di Sciacca è la gestione di un punto di informazioni turistiche sito nella piazza Saverio Friscia e dell'ufficio turistico del Comune di Sciacca, a supporto del personale dipendente. "Grazie alla nostra gestione per la prima volta nella nostra città è stata garantita l'apertura ditale ufficio tutto l'anno — dicono - durante le ore pomeridiane, i weekend ed i giorni festivi con lo scopo di fornire u n'adeguata promozione del nostro territorio. Siamo pronti a non chiedete il rinnovo di tale convenzione lasciando spazio ad altri che magari saranno migliori di noi, con la consapevolezza che le associazioni Pro Loco non vivono sul perché supportate o convenzionate dalle amministrazioni comunali". GIUSEPPE RECCA



Giornale di sicilia

I nodi della sicilia. Si dimette un altro componente della task force: inutile la mia presenza. Le associazioni: a chi non è autosufficiente garantiti servizi solo per 3 ore
C'è il piano, ma su Crocetta l'ira dei disabili

Il presidente: «Darò più soldi rispetto ad altri». Nella nostra Regione in 3600 hanno gravi handicap, in Emilia Romagna sono la metà
Giacinto Pipitone
palermo
Rosario Crocetta continua a fornire cifre che evidenziano l'anomalia della gestione dei disabili in Sicilia. Il presidente assicura che riuscirà a dare più soldi di quanto previsto in altre Regioni ma sulle sue iniziative piovono altre critiche dalla maggioranza e dalle associazioni dei disabili. È stata un'altra giornata di tensione intorno al caso dell'assistenza negata ai portatori di handicapp grave. Crocetta ha diffuso una comparazione fatta dai suoi uffici: «Per i disabiligravissimi la Lombardia spende 21 milioni avendo una popolazione di 10milioni di abitanti. L'Emilia, che è consideratala Regione più virtuosa, spende 28 milioni per assistere 1.400 personecon disabilità gravissima». Crocettaha sottolineato che l'Emilia conta 1.400disabili gravi su una popolazione di4.420.000 abitanti «cioè il 20% in menodella popolazione della Sicilia».A Crocetta i conti continuano a nontornare: «Sulla base delle proiezioniper numero di abitanti e considerato ildato dell'Emilia, teoricamente, i soggetticon disabilità gravissima non potrebbero superare le 1.700 unità, mentre in Sicilia sulla base della valutazione di distretti sociosanitari sarebbero 3600. In Emilia abbiamo 3 soggetti con disabilità gravissima ogni 10 mila abitanti, in Sicilia 7 ogni 10 mila». Crocetta ha ribadito di aver «stanziato per l'assistenza ai disabili 36 milioni che si aggiungono ai 13 del fondo nazionale. In Finanziaria stanzieremo altri 10 milioni. Vogliamo prevedere per la disabilità una riserva di 24 milioni a favore degli enti locali che potranno destinare tali fondi solo all'assistenza alle persone con disabilità meno gravi». Crocetta ipotizza «un piano basato sulla libera scelta e sui programmi individuali di assistenza che non possono essere comparati a quelli in atto nel resto d'Italia. Noi prevediamo un modello di assistenza più avanzato. L'Emilia ci dice che ogni persona con disabilità gravissima percepisce un contributo che va dai 600 ai 1.600 euro. Noi daremo molto di più». Il presidente assicura che nell'attesa delle verifiche delle  sp sui numeri «avvieremo misure immediate per consentire a ogni persona con disabilità gravissima di essere autosufficiente». Si parla di un bonus che verrà erogato grazie ai 36 milioni già stanziati. Ma Crocetta continua a non convincere i diretti interessati. Dopo Giovanni Cupidi, anche Giovanna Gambino si è dimessa dalla task force che il presidente  ha creato nei giorni scorsi. La Gambino resta però la Garante regionale dei disabili. Cupidi è molto critico: «Crocetta prende decisioni senza concordare nulla con noi». Anche l'Anffas, la più grande associazione di disabili (rappresenta  circa 1000 famiglie), prende le distanze dai progetti di Crocetta. L'associazione aveva annunciato per domani una protesta sotto Palazzo d'Orleans, dove già due settimane fa si è svolta la manifestazione guidata da Pif e sfociata nell'annuncio del presidente: «Entro due mesi risolvo il problema». La protesta è stata revocata quando, in tarda serata, Crocetta ha convocato le associazioni per discutere degli interventi. Ma le c ritiche restano. Per Giuseppe Giardina, presidente dell'Anffas e padre di un disabile, «nell'assoluta indifferenza di una classe politica chiusa nei propri palazzi, la qualità della vita delle persone disabili ha continuato a peggiorare e i loro familiari sono stati lasciati soli». Il tema è quello della mancata assistenza: servirebbe un aiuto H24 e la Regione ha garantito invece 3 ore al giorno. Giardina si dice sconcertato «perchè il governo regionale agisce solo di fronte alle emergenze ma lo fa d'impulso e in modo estemporaneo senza avere d'occhio  l'intero sistema e aprendo un confronto con chi gli capita o chi gli conviene». Per l'Anffas c'è il rischio che «le iniziative di Crocetta piuttosto che migliorare la situazione finiscano per produrre ulteriori discriminazioni lasciando da parte le istanze che da troppo tempo le nostre famiglie tentano di portare all'attenzione delle istituzioni». Nino Oddo, leader all'Ars dei socialisti, ha criticato la scelta di Crocetta di affidare ai precari Asu l'assistenza dei disabili. Tuttavia Crocetta, che ieri ha riunito la task force, assicura che il piano verrà condiviso con le associazioni prima di essere varato e precisa che gli Asu si occuperanno solo dell'assistenza ai casi meno gravi.

Strada statale 640,
Lavori a rilento
Ieri è stata un'altra giornata di passione
viabilità. Aperta una carreggiata con lunghe file di auto. Disagi per chi deve raggiungere il capoluogo e per chi si mette in viaggio per vedere la Festa del mandorlo
Le condizioni del viadotto non consentono la riapertura
Si viaggia su una sola corsia sulla statale 640

Incolonnamenti anche sulla statale 189, soprattutto all'altezza di Fontanelle. Dopo il viadotto Rocca Daniele, all'altezza del bivio per Favara la circolazione stradale viene deviata, allungando il tragitto
urbanistica. Anche ieri, al solo pensiero di dover "sopportare" chiusure di tratti stradali e deviazioni, in tanti hanno rinunciato a raggiungere Agrigento e ad assistere all'accensione del Tripode dell'amicizia. I più coraggiosi - fra quelli che si spostano da Canicattì, Racalmuto, Castrofilippo  e Grotte - hanno scelto percorsi alternativi come la "Racalmare" che porta poi ad immettersi alla fine della strada provinciale 3, all'altezza dello svincolo per Aragona Caldare, e dunque sulla statale 189, la Agrigento-Palermo. È stata, di fatto, un'altra giornata di passione per la viabilità Agrigentina. A complicare gli spostamenti, creando incolonnamenti prima  lungo la strada provinciale 3 - dove vengono deviati anche i mezzi pesanti - e poi lungo la statale 189, soprattutto all'altezza di Fontanelle, è stata la chiusura del tratto della statale 640. Il tratto è sul senso di marcia Caltanissetta-Agrigento. Subito dopo il viadotto Rocca Daniele, all'altezza del bivio per Favara e dell'imbocco per la provinciale n.3, infatti, la circolazione stradale viene deviata  e si "costretti" anche ad allungare il tragitto. Durerà così, verosimilmente, secondo previsioni ottimistiche, fino alla fine del mese. Ossia fino a quando il viadotto  "Petrusa" non verrà demolito e ricostruito. Gli automobilisti, residenti nei Comuni dell'hinterland, dovranno dunque accettare - non  hanno altre alternative - di sopportare l'ennesimo periodo di disagio, districandosi fra deviazioni ma anche fra strade complanari o alternative. E domani sarà il giorno della fiaccolata. Giorno in cui, tradizionalmente, nella città dei Templi si  riversano anche centinaia, se non migliaia, di abitanti dei Comuni della  provincia. L'Anas, lunedì, ha ufficialmente comunicato che: «Le verifiche tecniche sul viadotto "Petrusa" che consente allastatale 122, l'Agrigentina,  di sovrappassare il tracciato della nuova statale640, la "Strada degli scrittori", sono finite. Le condizioni strutturali del viadotto - scrive l'Anas - non ne consentono la  riapertura al traffico. E' stata effettuata un'analisi costi/benefici per valutare la migliore soluzione possibile e l'esito è quello di procedere a demolizione dell'opera per una successiva ricostruzione. L'intervento di demolizione è programmato - rende noto l'Anas - nelle prossime settimane e, contestualmente, verranno avviate le attività per realizzare il nuovo viadotto». Sembra essere quasi scontato che la demolizione del viadotto "Petrusa" - che collegava Agrigento con contrada Petrusa prima e con Favara dopo e viceversa - non potrà farsi  solo dopo la fine di questi giorni di festa, di settantaduesima edizione del "Mandorlo in fiore". Forse ci vorrà più tempo a demolirlo il vecchio cavalcavia che non a sistemare  i nuovi "pezzi" prefabbricati che andranno a comporre il nuovo cavalcavia. Il tracciato che va dalla rotonda San Pietro, all'altezza della via Papa Luciani di Agrigento, fino al bivio  per Aragona Caldare e per Favara ed oltre è stato riaperto a metà della mattinata di lunedì. Se dunque, sul tragitto Agrigento-Caltanissetta la circolazione è tornata ad essere quasi regolare, tranne che all'altezza di Castrofilippo e Racalmuto, grande è invece il caos per chi fa il tratto inverso, ossia da Canicattì verso la città dei Templi. «Per consentire le operazioni di posa della pavimentazione definitiva - aveva già reso noto l'Anas - fino al 26 marzo e per il tempo strettamente necessario alle lavorazioni, nei tratti di volta in volta interessati dagli interventi, sono previste chiusure e deviazioni sulla viabilità complanare». Accade già, appunto, all'altezza dello svincolo per Castrofilippo e all'altezza dello svincolo Aquilata, subito dopo Racalmuto con direzione Canicattì. (*CR*)

Nella notte Nuovo furto alla polizia provinciale

Si intrufolano forzando porte e finestre degli uffici Pubblica istruzione, Polizia provinciale e della sede del Giardino botanico e svuotano - non senza aver danneggiato infissi, ma anche arredamento e suppellettili - le cassettine, dove finiscono le monete, dei distributori di snack, bibite e caffè. Ancora una volta, ad essere presa di mira - nella notte fra domenica e lunedì - è stata la sede distaccata del Libero consorzio comunale. La banda di malviventi, in quest'ultimo episodio, è riuscita ad arraffare circa 100 euro, in monetine. Sono stati certamente molto più importanti, infatti, i danni che hanno creato all'interno degli uffici. A fare la scoperta, al momento della riapertura, sono stati alcuni impiegati. Subito è stato lanciato l'Sos alla centrale operativa della polizia di Stato ed altrettanto immediatamente, sul posto, si sono portate le pattuglie della sezione "Volanti". (*CR*)

L'area archeologica. Il sindaco: deve farsi carico di garantire adeguati controlli nel sito che non può essere saccheggiato, se possibile si installi la videosorveglianza
 Monte Adranone in balìa di ladri
Sambuca, appello alla Regione

«La Regione deve farsi carico di garantire adeguati controlli nell'area archeologica di Monte Adranone che non può essere saccheggiata. Se possibile bisogna operare anche attraverso la videosorveglianza». La richiesta è stata avanzata dal sindaco di Sambuca, Leo Ciaccio, dopo i sei arresti operati dai carabinieri per tentato furto nella zona archeologica. «Per noi è il sito più importante del territorio - dice il sindaco di Sambuca - e vogliamo che sia sottoposto a sorveglianza anche notturna. Noi ringraziamo le forze dell'ordine per il servizio che hanno svolto e che ha portato ad effettuare alcuni arresti, ma l'importanza di questo sito deve essere priorità per l'assessorato ai Beni culturali della Regione. Siamo disposti - aggiunge il sindaco Ciaccio - anche a  dare un supporto logistico». Il Comune di Sambuca inserisce la zona archeologica di Monte Adranone tra gli itinerari proposti ai visitatori del Borgo dei Borghi. «Una ragione in più per garantire anche un'adeguata pulizia - dice il sindaco Ciaccio - noi a questo proposito abbiamo già dato una mano, lo scorso anno, perché la Regione non la effettua ormai da anni. Ci vuole un intervento massiccio da parte dell'assessorato perché  è una zona vasta circa trenta ettari. La priorità, al momento, è, comunque, la sicurezza e bisogna sempre consentire ai visitari di fruire di questo potrimonio storico importantissimo». L'attività dei carabinieri della stazione di Sambuca di Sicilia, coordinata  dal comandante della compagnia di Sciacca, capitano Marco Ballan, che ha portato all'arresto delle sei persone di Paternò, non si è conclusa  e potrebbe portare ad altri risultati.È un filone che si è aperto con questi arresti perché i carabinieri per diversi giorni hanno controllato, con vari appostamenti notturni, tutta la zona. Nella notte sono riusciti a cogliere di sorpresa il gruppo ed a fare scattare gli arresti per tentato furto di materiale archeologico e danneggiamento su sito archeologico. I carabinieri avanzano l'ipotesi che «questo mercato fiorente del commerc o di reperti storici sia soprattutto destinato a collezionisti d'oltralpe. Ciò che è certo, comunque, è che l'attività dei carabinieri non si è conclusa e prevede, anzitutto, un'azione più efficace di controllo a tutela del sito che, evidentemente, continua ad essere preso di mira anche da chi percorre alcune centinaia di chilometri pur di cercare preziosi destinati a un mercato che resta sempre fiorente. Adesso è sceso in campo anche il Comune che con il sindaco, Leo Ciaccio, chiede alla Regione maggiori controlli in quest'area. Una richiesta in tal senso è già stata avanzata dal Comune belicinoed è stata oggetto di colloquio, lo scorso anno, a Sambuca, in occasione di una visita dell'assessore regionale Carlo Vermiglio. «Noi abbiamograndi tesori in quell'area - afferma il sindaco Ciaccio - e dobbianofare il possibile per salvaguardarli». Secondo i carabinieri almeno qualcuno fra i sei arrestati l'altra notte conosceva bene il sito, muovendosi con facilità. Sulle ulteriori indagini non filtra nulla dalla  compagnia di Sciacca. L'impressione, però, è che a breve potrebbero Il sito archeologico di Monte Adranone portare ad altri risultati. (*GP*) G. P.

Grandangolo

Cupa, intervista al presidente Armao: "Formazione di qualità e ricerca per rilanciare Agrigento"
By Diego Romeo -

Gaetano Armao, presidente del Cupa di Agrigento
Presidente Armao, innanzitutto tiriamo un sospiro di sollievo per l'esito di  quei nove milioni di euro e per il possibile avvio di un corso di laurea in veterinaria  che ci aveva anticipato come sorpresa  in una precedente conversazione. Vorrei rifuggire (e certo anche lei) dalla solita retorica delle baronie e della meritocrazia sempre discutibili e invece mettere l'accento e chiederle  della  precisa realtà dell'università agrigentina fatta di risorse tecniche e logistiche, finanziamenti, soluzioni più o meno immediate alle quali lei  si sta dedicando. Senza dimenticare l'ineludibile  "mercato della  formazione" che sarà poco elegante chiedere ma non farlo potrebbe risultare un alibi ipocrita.
"Con il nuovo Cda abbiamo iniziato a lavorare i primi di agosto. Preso atto della già intervenuta chiusura di alcuni corsi di laurea abbiamo iniziato i contatti per un rilancio dell'offerta formativa avviando proficui contatti con università siciliane e non. La stessa Università di Palermo aveva comunicato di avviare una laurea triennale in architettura che poi ha deciso di istituire a Trapani. Hanno poi lanciato una bomba con l'ingiunzione fiscale, ma si é rivelata una bomba di carta".
Resta il fatto che nel passato delle relazioni con Agrigento ci sono gravi patologie che sarebbe tuttavia opportuno risolvere con un accordo, piuttosto che in giudizio. Agrigento ha avuto una grande occasione, dovuta soprattutto all'intuizione di un innamorato della Sua Città come Ignazio Melisenda, purtroppo, dopo di lui, gestita in funzione dell'Ateneo palermitano. Con l'avvento alla presidenza di Maria Immordino è iniziato un deciso  risanamento ed oggi tocca a noi, chiusa una fase aprirne un'altra, purtroppo con risorse enormemente inferiori. Ecco perché ci vuole un supplemento di determinazione e di coesione delle istituzioni, della politica, della cultura, delle imprese, dei giovani di questo territorio. Ci riusciremo. Quando mi invitarono ad assumere la carica di Presidente ero conscio delle pesanti difficoltà che avrei incontrato. Ho accettato pensando a mia madre che era nata ad Agrigento e che quando ne parlava le si illuminava il sorriso, ai miei nonni che riposano qui, ai tanti amici e giovani che ho conosciuto che portano nel cuore questo luogo straordinario simbolo del cardine tra la civiltà greca e quella romana. Avamposto culturale d'Europa verso l'Africa e le sfide del Nuovo millennio. L'Università ad Agrigento non è solo un servizio al territorio è un'infrastruttura culturale essenziale per lo sviluppo ed il progresso".
Recentemente Raffaele Cantone responsabile autorità anticorruzione ha anteposto alla legalità  la creazione di un senso di responsabilità che poi produce la legalità. Sull'asse universitario  Palermo- Agrigento quanto vale questa affermazione nel sistema di reclutamento, accesso alle carriere, alla fuga dei cervelli e in definitiva sulla  complessità  dell'"ascensore sociale" universitario quasi fermo,  con tutte  le implicazioni dovute alla debolezza della ricerca e che  combinate alla difficile crescita dell'Italia formano un panorama poco confortante? E' solo una questione di cultura meridionale e politica?
"Che la cultura sia il più efficace antidoto all'illegalità ed alla mafia è consapevolezza ormai consolidata. Un grande siciliano, Gesualdo Bufalino, affermava che per sconfiggere la mafia é necessario un esercito di maestri. Ma la cultura e l'informazione sono anche l'ingrediente essenziale per il buon funzionamento della democrazia poiché introducono la capacità di controllo sociale diffuso, senza il quale le istituzioni sono indifese da predatori, corrotti o sprovveduti che invocano l'onestà, ma non comprendono la differenza fra un bilancio ed un rendiconto. Il divario economico-sociale nel Paese ha assunto, ormai, proporzioni inaccettabili a causa di miopi recenti politiche che hanno favorito le aree più forti del Paese. L'Università e la ricerca rappresentano oggi il settore dove il divario si accentua di più nel silenzio della politica e delle Università meridionali.
Alcuni dati sono eclatanti: la percentuale di italiani tra i 30 e i 34 anni che hanno completato gli studi universitari (22,4%) è la più bassa di tutti i 28 paesi Ue ed inferiore alla media (37%). A risultati più soddisfacenti approdano pure Romania (22,8%), Croazia (25,9%) e Malta (26%), mentre primeggiano Irlanda (52,6%) e Lituania (51,3%). Se poi è vero che nell'ultimo decennio la quota dei laureati italiani sulla popolazione in età da lavoro e' cresciuta dal 5,5% al 12,7% e tra i giovani tra 25 e 34 anni dal 7,1% al 22,3%, il,Paese l'Italia è tra quelli con la più bassa quota di laureati: meno di Germania (29%), Francia (42,9%) e Regno Unito (dove oltre il 45% dei giovani è laureato). Nel Mezzogiorno oltre il 50% del  calo degli immatricolati è concentrato (-37.000 dal 2004 al 2015);  maggiore è la quota di studenti che abbandona gli studi universitari dopo il primo anno (il  17,5% al Sud, contro il 12,6% al Nord e il 15,1% al Centro), la  diminuzione dei docenti di ruolo è stata del 18,3% ed  un terzo dei giovani si iscrive nelle università del centro-nord (oltre 170.000 nell'ultimo decennio).  A lasciare il Sud non sono così solo i giovani laureati alla ricerca di un'occupazione, ma anche coloro che intraprendono il percorso formativo, consolidando il processo di desertificazione di nuove classi dirigenti. E questo mentre crescono rapidamente le percentuali di giovani 'neet' (fuori dal circuito formativo e di lavoro)".
Bisogna davvero  rassegnarsi alla fine di una università per società d'èlite visto che poi si va a finire in un call center con laurea in tasca?  E' un buon segno ricorrere alla professionalizzazione dei trienni e puntare a poche lauree triennali di largo respiro capaci di alimentare un numero superiore di lauree specialistiche?
"La laurea non é un pezzo di carta, i nuovi corsi di laurea, sia triennali che specialistici, sono più proiettati sulle nuove professioni. È chiaro che non basta esser laureati per trovare lavoro. Ma nella società dell'informazione, dell'economia globalizzata la specializzazione e la professionalità sono requisiti essenziali per esser competitivi. E non a caso, il calo dell'occupazione è disomogeneo tra i livelli di istruzione: minore tra i laureati e maggiore tra i lavoratori  con licenza media, e del diploma di scuola superiore. Agrigento per troppo tempo ha puntato a duplicare i corsi dell'Università di Palermo, mentre il decentramento universitario, e lo ha ribadito qualche giorno fa il Prof. Mancini, Capo Dipartimento Università del Ministero dell'Istruzione, ospite del nostro Consorzio, per rafforzarsi deve puntare invece alla diversificazione dell'offerta formativa (nuovi corsi) coerente alle peculiarità dei territori.  Se in questa Provincia l'eccellenza é costituita dai beni culturali, dall'agricoltura, dal turismo, dalla pesca occorre puntare a corsi di laurea che formino giovani capaci di guidare i processi di sviluppo e di modernizzazione di questi settori strategici".
Lei è stato richiesto anche dalla politica e  (me lo saprà confermare meglio) ancora non abbiamo governi che non permettano l'aumento del debito pubblico, si continuano a ignorare le serie politiche di aiuto alla famiglia e il declino di scuola e università. Tutto ci ricade addosso. Per esempio come la mettiamo con quel 71% di docenti bocciati nel recente concorso?
"Le istituzioni universitarie devono mirare ad accrescere i livelli di apprendimento ed a sviluppare nuove competenze anche per superare il gap della nostra forza lavoro, che annovera una delle quote più basse di laureati, riflettendo sia una carenza di lavoratori con un alto grado di istruzione che una domanda capace di privilegiare il lavoro meno qualificato. I contesti nei quali operano le Università sono profondamente diversi. Nel Nord le imprese e le fondazioni bancarie, la capacità reddituale delle famiglie offrono un supporto sconosciuto alle Università del Sud. E per questo che lo Stato deve compensare i finanziamenti non ignorando le profonde differenze. Ma anche la Regione siciliana deve ritornare ad investire nel sostegno del diritto allo studio, restituendo al settore risorse incredibilmente sottratte di recente. L'ultimo rapporto EURISPES dimostra la drammatica riduzione delle borse di studio per i giovani siciliani. Nel bilancio 2012 (che ho firmato da Assessore all'economia) si è raggiunto il maggior incremento poi la drastica riduzione.  Le risorse disponibili sono state ridotte di ben 2/3 ed oggi sono pari a 0 quelle regionali proprie destinate a questo scopo. Comprendo le ristrettezze di bilancio, ma a pagare debbono essere altri, non gli studenti".
Non vorrei affollare l'intervista, però per ultimo le vorrei chiedere quanto potrà essere di aiuto in questo momento   per l'università agrigentina l'Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca? Per quel che ha avvertito qui ad Agrigento da presidente del Cupa, che aggiustamenti saranno avviati?
"La qualità dell'insegnamento e della ricerca sono finalmente divenuti rilevanti nell'assegnazione delle risorse, modernizzando un sistema universitario anchilosato come quello italiano, pur ricco di eccellenze, ma nel quale un peso determinate hanno purtroppo avuto le cordate e le parentele. Un sistema nel quale l'età media dei docenti é troppo alta e che rischia, per le scelte scellerate di riduzione di investimenti nell'Universitá degli ultimi anni, di divenire insufficiente alla domanda di competitività delle nuove generazioni. Questi fenomeni affliggono soprattutto gli Atenei siciliani che hanno perduto drasticamente docenti e studenti e che vedono ridurre progressivamente i finanziamenti incentrati su criteri che favoriscono quelli del nord. Occorre invertire drasticamente la tendenza, puntando, soprattutto sull'investimento nella formazione di qualità e nella ricerca per rilanciare il Mezzogiorno, scongiurandone la desertificazione altrimenti inevitabile.
Agrigento potrà essere esempio di questo rilancio, col nostro lavoro, ma solo se politica, sindacato, imprese, società civile sapranno unire le forze".

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