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Rassegna stampa del 31 marzo 2017

Agrigentonotizie

Progetto "Scopri-Tarta", ultimo giorno per presentare gli elaborati

Ultimo giorno, domani 31 marzo, per la presentazione degli elaborati al Libero Consorzio da parte delle  scuole primarie e secondarie di primo grado che hanno aderito al progetto di educazione ambientale "Scopri-tarta", previsto dall'azione E3 del progetto comunitario LIFE "Tartalife - Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale" e coordinato per la Sicilia dal Libero Consorzio di Agrigento. Ricordiamo che si tratta della seconda edizione del programma, finalizzato all'informazione e sensibilizzazione degli studenti sui problemi di conservazione della popolazione mediterranea di Tartaruga marina, e in particolare quelli legati alla pesca professionale.
Come lo scorso anno, anche questa seconda e ultima edizione dello "Scopri-tarta" ha riscosso un notevole successo, con oltre 100 classi partecipanti. Ricordiamo che gli elaborati dovranno pervenire (con allegata la scheda docenti e il questionario di gradimento) entro e non oltre domani, scegliendo tra due modalità: con raccomandata A/R, corriere e anche consegna a mano a: Libero Consorzio Comunale di Agrigento- Settore Ambiente e Territorio - Piazza Aldo Moro n. 1 - 92100 Agrigento. Per questa modalità di spedizione, l'elaborato dovrà essere consegnato su supporto informatico in busta chiusa (non si terrà conto del timbro postale); via e-mail all'indirizzo di posta elettronica: pragambiente@gmail.com . La valutazione sarà effettuata dalla Commissione presieduta da un rappresentante del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.

Giornale di Sicilia

I nodi della sanità
il documento passato all'ars dovrà tornare a roma per le scelte definitive e per fare luce su alcuni punti
Piano ospedaliero, fissate le linee generali
Previsti sette «hub», le strutture di alta specializzazione con tutti i reparti. Da decidere l'assetto delle cliniche private
Salvatore Fazio
PALERMO

I posti letto ordinari negli ospedali siciliani dovrebbero passare da circa 12.300 a oltre 13 mila. Quelli per day hospital, cioè i ricoveri di 24 ore per esami e accertamenti, dovrebbero diventare poco più di 1.200, un centinaio in meno rispetto ad ora. Taglio anche ai posti di day surgery, quelli per gli interventi chirurgici in giornata: dai quasi 780 di oggi a meno di 220. I posti di lungodegenza invece passerebbero da circa 300 a quasi mille. Lo prevede la nuova rete ospedaliera approvata dalla giunta regionale e su cui è arrivato anche il via libera della Commissione Sanità all'Ars. Adesso per il piano ci sarà un altro passaggio formale in giunta e poi sarà discusso definitivamente a Roma il 4 aprile nel vertice con i tecnici dei ministeri di Economia e Sanità. Sono stati fissati i principi generali, mentre in una seconda fase ci sarà il dettaglio sui posti letto e la riorganizzazione delle strutture. Per esempio, c'è da decidere l'assetto delle cliniche private. Ma i tempi, così come molti altri aspetti non sono stati ancora chiariti.Intanto, si stima un taglio complessivo di oltre 200 unità operative complesse con altrettanti primari. E i «super ospedali» (chiamati «hub») con tutti i reparti passano da otto a sette. Sono ospedali di alta specializzazione, i reparti costituiscono punti di riferimento per un'ampia area della Sicilia. L'Isola infatti è divisa in 4 macroaree: Palermo-Trapani, Messina, Agrigento- Caltanissetta-Enna, Catania-Siracusa- Ragusa. Poi ci sono gli «spoke», cioè gli ospedali intermedi con più reparti. E ancora gli ospedali di base che  possono avere al massimo 4 reparti: Medicina, Chirurgia, Ortopedia e Pronto soccorso. Infine ci sono gli ospedali per le zone disagiate, cioè  strutture organizzate per affrontare le emergenze. Ecco il quadro complessivo. Per l'area Palermo-Trapanici sono due hub: il Policlinico e il Civico di Palermo. Gli spoke sono gli ospedali di  Marsala, Trapani-Salemi, Buccheri La Ferla, il San Raffaele Giglio di Cefalù, che resta salvo come l'ospedale Ingrassia-  illa delle Ginestre, e infine Villa Sofia-Cervello. Per quest'ultimo c'è l'impegno della Regione a trasformarlo in hub entro il 2021. Intanto, nonostante non sia hub, la struttura rimane pressoché invariata, senza perdere alcuni reparti, che invece avrebbero dovuto essere accorpati. Come presidi ospedalieri di base ci sono Partinico e Termini Imerese, Alcamo, Castelvetrano e Mazara del Vallo. Ospedali in zone disagiate sono invece quelli di Corleone, Petralia Sottana e Pantelleria. Per l'area Agrigento-Caltanissetta-Enna l'hub di riferimento è quellocostituito dall'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta assieme al Raimondi di San Cataldo. Spoke sono invece quelli di Agrigento, Sciacca-Ribera, Gela ed Enna. Ospedali di base a Canicattì, Licata, Piazza Armerina e Nicosia. Ospedali  in zona disagiata: Mussomeli, Mazzarino, Leonforte e Niscemi. Per l'area di Messina l'hub è il Policlinico. Spoke a Barcellona-Milazzo, Bonino-Pulejo che prima era considerato semplice presidio di base, Taormina, Papardo. Presidi di base invece Patti e Sant'Agata di Militello. Ospedali in zona disagiata: Lipari e Mistretta. Per l'area Catania-Ragusa-Siracu - sa ci sono tre hub: Cannizzaro, Garibaldi e Policlinico di Catania. Gli spoke sono Acireale-Giarre, Caltagirone, Ragusa, Modica-Scicli, Vittoria-Comiso, Umberto I-Rizza di Siracusa, Avola- Noto. Presidi ospedalieri di base invece a Biancavilla, Paternò e Lentini. Ospedali in zona disagiata: Bronte- Militello ed Augusta.  Gli hub erano un paio a settembre, mentre ora sono 7. Cambiano anche gli spoke. Come gli ospedali di Acireale e Giarre o l'Ingrassia di Palermo. Se così non fosse stato in questi ospedali si sarebbero potuti mantenere solo 4 reparti  come è previsto invece per gli ospedali di base, tipo Partinico, Termini Imerese, Alcamo, Canicattì e Licata. Ma a loro volta queste strutture a  settembre risultavano ulteriormente ridimensionate: l'essere considerate ora strutture di base permette loro di mantenere gran parte dei reparti attuali. Uno dei punti fondamentali del nuovo piano  riguarda i pronto soccorso:tutti gli ospedali ne avranno uno o comunque avranno un punto di emergenza. Restano da sbloccare i concorsi con le 5 mila assunzione annunciate dalla Regione: il via libera da Roma ai concorsi è legato all'approvazione della nuova rete e al varo del successivo tagli dei posti letti in ogni reparto. Ma anche i tempi di questo percorso non sono chiari. (*SAFAZ*)

Alta tensione. È un calibro 9 per 21 ed è stato trovato da uno dei vigili in servizio davanti alla portineria. La polizia ha inoltrato una informativa alla Procura
Licata, un proiettile davanti al municipio
Scattano le indagini
Il sindaco: l'Ars tenga qui una seduta sull'abusivismo edilizio
Paolo Picone - Licata

Un proiettile calibro 9 per 21, è stato trovato dagli agenti della polizia municipale di Licata davanti al Palazzo di Città, in piazza Progresso. E' stato uno dei vigili urbani in servizio di vigilanza davanti alla portineria a notare il proiettile.Sul posto sono arrivate due pattuglie della polizia municipale, guidate dal comandante Giuseppe Ferraro, che hanno provveduto a sequestrare il proiettile per  avviare gli accertamenti del caso ed eseguire le indagini. E' arrivata anche la polizia che ha inoltrato una informativa alla Procura della Repubblica di Agrigento. Non dovrebbe trattarsi di intimidazione visto che  on c'era nessun biglietto allegato e che il bossolo non era in prossimità dell'auto del sindaco o di qualche dipendente comunale, ma vista la tensione sociale che si registra in questi giorni a Licata per le demolizioni diimmobili abusivi che sono riprese da qualche giorno, non viene esclusa nessuna pista. Circa una ventina di giorni fa, in concomitanza con la ripresa delle attività delle ruspe, e ra arrivata una telefonata anonima al centralino del  municipio. Qualcuno al telefonoaveva detto, rivolgendosi al sindaco Angelo Cambiano, che assieme al dirigentedell'Urbanistica, Vincenzo Ortega vivono sotto scorta da quando sono iniziate le demolizioni di immobili abusivi entro la fascia dei 150 metri dalla battigia: «O fermi le ruspe o ti finisce male». Lo scorso anno era stata incendiata, prima una villa in campagna del padre del sindaco, in contrada Stretto, poi un magazzino, sempre in una campagna di proprietà della famiglia del sindaco, in contrada Conca - Ginisi. Al dirigente dell'Urbanistica, l'ingegnere Vincenzo Ortega, la scorsa estate è stato incendiato il Suv di proprietà della moglie. Da allora entrambi vivono sotto scorta. Ma Angelo Cambiano non ci sta. E' da sei mesi che chiede alla regione di attivare il coordinamento per le demolizioni in modo che tutti i sindaci con problemi di abusivismo edilizio cristallizzato nel tempo, affrontino come ha fatto lui la questione, azionando le ruspe. Ieri il sindaco ha critto una nota al presidente dell'Assemblea  regionale, Giovanni Ardizzone, e a tutti i deputati dell'Ars, in considerazione che il problema non riguarda soltanto Licata, ed in segno di tangibile presenza delle istituzioni regionali ed allo scopo di dare maggiore incisività alla volontà espressa dall'intera Assemblea, ha  chiesto l'adozione di leggi specifiche e di svolgere una seduta dell'Ars a Licata. A tale proposta il sindaco è arrivato  dopo aver fatto un lungo e doveroso excursus dell'intera vicenda che ha registrato situazioni «non eque» all'interno di tutto il territorio regionale,  e laddove eseguite, non con lastessa determinazione, creando di fatto situazioni di ingiustizia nei confronti di chi è stato duramente penalizzato, con le conseguenze che a tuttisono note per quanto concerne la tutela e il mantenimento dell'ordine pubblico, caratterizzato da proteste, intimidazioni a carico del sindaco e del dirigente del Dipartimento lavori pubblici, (entrambi sotto scorta), arresti, feriti disordine sociale. «La dimensione del problema - scrive Cambiano nella nota indirizzata ad Ardizzone -è tale da non potere essere affrontata a livello locale da un sindaco e da un dirigente, sia per quanto concerne la tutela e la sicurezza degli stessi, sia per le note difficoltà economiche che gravano su tutti i Comuni della Regione». Per di più in un Comune, Licata, dove soltanto a fine marzo 2016 si ha avuto contezza dello sforamento del Patto Stabilità per l'esercizio 2015, dove la insufficiente disponibilità di cassa ha più volte costretto la sospensione di importanti servizi, e, dove il costante ricorso all'anticipazione comporta un aggravio di spese dovute agli interessi a cui il Comune è costantemente sottoposto. Da qui le richieste, rimaste inascoltate e prive di riscontro, già da tempo avanzate da questo Comune affinchè le attività e gli adempimenti  sanzionatori dell'abusivismo edilizio, fossero intraprese da un coordinamento quanto meno regionale, affidato ad organi e strutture operative sovra comunali. (*PAPI*)   


«Amato Vetrano». La determinazione di dirigente scolastico, insegnanti e studenti è stata più forte della furia del nubifragio che, lo scorso anno ha danneggiato la struttura
All'Alberghiero-Agrario di Sciacca campo di calcetto sistemato in 4 mesi
Sciacca
La determinazione del dirigente scolastico, Caterina Mulè, degli insegnanti e degli studenti dell'istituto Alberghiero e Agrario "Amato Vetrano" di Sciacca è stata più forte della furia del nubifragio che, lo scorso anno, ha danneggiato il campo di calcetto della scuola che non era stato ancora inaugurato. L'attesa è durata quattro mesi e, senza risorse dal Libero Consorzio di Agrigento, la scuola ha dovuto dare fondo a propri risparmi. Alla fine, però, sono stati racimolati circa 2 mila euro e i danni al campetto sono stati riparati. Adesso, finalmente, è stato inaugurato in occasione del primo incontro del Campionato Studentesco Provinciale di "calcio a 5". Gli alunni dell'"Amato Vetrano" han -  no incontrato la squadra del liceo scientifico "Fermi" di Sciacca. "Il nubifragio ha causato alla nostra scuola danni per circa 7 mila euro - dice il dirigente scolastico Caterina Mulè - e abbiamo dovuto fare tutto con nostre risorse. Abbiamo avanzato una richiesta al Libero Consorzio e siamo in attesa".  L'istituto ha ottenuto, recentemente, finanziamenti europei che hanno consentito importanti lavori di ristrutturazione della scuola e anche per la realizzazione di un impianto fotovoltaico. Il consumo  energetico in questa scuola incide notevolmente sulle spese, ma è difficilmente contenibile perché bisogna alimentare le cucine  che, all'Alberghiero, rappresentano un tassello importante di tutta l'organizzazione scolastica. "Non è stato facile - afferma la dirigente Caterina Mulè - ma alla fine  siamo riusciti a riparare i danni causati dal nubifrahio e ad inaugurate il campetto. Ricordo ancora quella massa di acqua e fango che, durante le ore del nubifragio, si è riversata sul campetto. Temevamo il peggio e, soprattutto, eravamo preoccupati per la strada di accesso alla scuola che non versa in buone condizioni. Per fortuna tutti siamo riusciti ad allontanarci dalla scuola e adesso anche ad inaugurare il campetto che rappresenta un elemento importante  dell'attività per l'esercizio fisico dei ragazzi". (*gp*)
Giuseppe Pantano

Tanti esempi di eccellenza
L'Isola respira dopo un periodo di grande difficoltà in tutti i settori nevralgici dell'economia

In Sicilia dal 2015 al 2017 il prodotto interno lordo è aumentato di 3,6 punti percentuali (con un aumento in media del 1,5% nell'ultimo biennio), mentre l'occupazione è cresciuta del 2,7 % ( +20.590 addetti). È quanto emerge dai dati contenuti nel 46/mo Report Sicilia, il rapporto sull'economia siciliana realizzato da Diste Consulting e Fondazione Curella dal titolo: «Andiamo a cominciare, la guerra è finita! Costruiamo dalla Macerie», presentato nella facoltà di Economia dell'ateneo palermitano. Per Diste l'economia dell'isola è uscita da una crisi paragonabile a una guerra. L'analisi indica che il 2016 si è chiuso con un aumento del Pil dell' 1% e un aumento degli occupati pari a 8 mila unità (+0,6%); mentre le stime per il 2017 registrano un tasso di crescita del Pil meno sostenuto e non superiore al 0,5% (rispetto a una media nazionale pari a +0,7%). L'anno in corso, infatti, dovrebbe essere contraddistinto  da una fase di ulteriore indebolimento della domanda; nella prima parte dell'anno dovrebbe proseguire una diminuzione dell'occupazione (tendenza registrata già a partire dalla scorsa estate) che nella seconda parte del 2017,  però, dovrebbe tornare a crescere. Più in generale, secondo lo studio, la domanda di lavoro manterrà una sostanziale stabilità, con nuove flessioni in agricoltura e nelle costruzioni bilanciate dagli aumenti  attesi nell'industria e nei servizi. Il tasso di disoccupazione dovrebbe salire al 22,5% e consumi della famiglie dovrebbero tornare  a diminuire: nel 2017, infatti, dovrebbero attestarsi intorno a più 0,6%, in lieve calo rispetto al  2016. «La crescita del Pil dell'Isola - ha detto il presidente della Fondazione Curella Pietro Busetta - sembrava decretare la fine della più grave recessione del Dopoguerra, indicando inoltre un'indubbia  capacità del sistema produttivo di resistere ai colpi devastanti della crisi, e di reagire». «È una Sicilia che cresce - ha detto il  presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta - dopo anni di depressione profonda che ci avevano  fatto perdere 14 punti di Pil  in sette anni e ben 150.000 posti di lavoro».

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