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Rassegna stampa del 8, 9 e 10 aprile 2017

Giornale di Sicilia

08 Aprile 2017

Una norma in finanziaria blinda la nomina dei burocrati di vecchia data anche se il nuovo governo dovesse cambiarli
Regionali, si andrà al voto il 5 novembre
Crocetta si ricandida
Il Pd vuole le primarie
Accordi nella maggioranza rinviati a dopo la Finanziaria
Riccardo Vescovo - Palermo

Per le regionali si voterà il prossimo 5 novembre. L'annuncio del presidente Rosario Crocetta, che conferma l'intenzione di ricandidarsi col movimento Riparte Sicilia, scalda i motori dei partiti. Fissando il 5 novembre la data del voto, in un ventaglio di soluzioni che partivano dall'ipotesi dell'1 ottobre, Crocetta prende il massimo del tempo possibile per seguire  l'evoluzione del quadro politico, a Roma e nell'Isola. Un patto dei partiti di maggioranza per ora frena il dibattito che è stato rinviato a dopo  l'approvazione della finanziaria. Sicilia Futura, il partito guidato da Totò Cardinale, ha però già scaricato pubblicamente Crocetta stringendo un patto di ferro con Faraone. «Ne parleremo al momento giusto - dice il segretario regionale del  Pd, Fausto Raciti - abbiamo stabilito di iniziare il dibattito dopo l'ap - provazione della manovra. Sul modo di procedere la mia idea è di andare  con le primarie di coalizione». Ipotesi ribadita ieri dal sottosegretario Davide Faraone: «Ho sempre detto che lo strumento migliore per selezionare la classe dirigente siano le primarie. Credo che anche in Sicilia dovremmo svolgere la stessa procedura democratica». Niente primarie nel centrodestra  nonostante i movimenti Noi con Salvini, Movimento nazionale e Diventerà bellissima avevano raccolto migliaia di firme a supporto dei rispettivi candidati Gaetano Armao, Angelo Attaguile e Nello Musumeci.  «Lavoriamo a un cartello di 5 liste che rappresentino il centrodestra - dice Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all'Ars - guardiamo anche ai delusi del centrosinistra e riteniamo di avere i numeri  per vincere. Le primarie sono state ritenute possibile causa di divisioni. Troveremo altri sistemi per individuare il candidato, è chiaro che  Nello Musumeci al momento è uno dei importanti». Tra i candidati in corsa per la presidenza anche l'ex dirigente generale della Regione, Franco Busalacchi, il critico d'arte Vittorio Sgarbi e l'ex rettore dell'Università di Palermo, Roberto Lagalla, ha dato la sua disponibilità lancian o il movimento IdeaSicilia. Scaldano i motori pure i Cinque Stelle. Giancarlo Cancelleri, per molti il candidato in pectore, annuncia  che «a maggio decideranno gli iscritti con una votazione on line. Saremo in campagna elettorale tutta l'estate, se vogliono competere con noi disdicano tutte le vacanze.  Il 5 novembre sarà il giorno dei 5 stelle. Dopo i morti, veniamo noi». Il clima elettorale si ripercuote anche sulla finanziaria. Ieri una decina di dirigenti ha protestato negli uffici dell'assessorato alla Funzione pubblica sostenendo di essere pepenalizzati dall'articolo che prevede  la promozione in massa di 450 dirigenti e ai deputati sono arrivate centinaia di email di protesta. L'assessore Lusia Lantieri ha chiesto di ritirare la proposta e anche Cgil, Cisl, Uil, Sadirs, Cobas e Codir si sono schierati contro con una nota unitaria. Ma chi la vuole allora questa legge? Nella norma firmata da un  gruppo di renziani si dice che in primissima fascia, quella dei direttori generali, in prima battuta finirebbero in 40 a patto di avere svolto il ruolo di direttore generale per almeno 6 anni e sei mesi e che di avere ricoperto incarichi di direzione almeno di strutture intermedie per 5 anni. Ieri in assessorato e tra gli sindacati sono stati fatti alcuni conti:  si salverebbero tra gli altri dirigenti storici come Vincenzo Falgares, Luciana Giammanco, Giovanni  Bologna, Fulvio Bellomo, che pure hanno resistito all'alternarsi di governi  di destra e di sinistra. Un  eventuale governo grillino, insomma, avrebbe ben poco da rivoluzionare negli uffici e ghota della dirigenza blinderebbe stipendi e possibilità di essere nominati. L'ultima parola spetta all'Ars.


AnciSicilia la contesta I sindaci: stop alla decadenza senza bilancio
L'AnciSicilia contesta gli effetti che potrebbero derivare dalla legge regionale dello scorso 29 marzo che comporta  la decadenza di sindaci e giunta in caso di scioglimento del consiglio comunale per mancata approvazione del bilancio nei termini temporali previsti. La norma ha dato di fatto un'interpretazione autentica prevedendone un'efficacia retroattiva. Su questo tema ieri, durante una riunione svoltasi a Palermo cui hanno preso parte numerosi sindaci provenienti da tutta la Sicilia, è stato deciso, nell'ipotesi di emanazione dei decreti di scioglimento, di presentare un ricorso collettivo ritenendo che ci si trovi di fronte a una norma incostituzionale.  I sindaci presenti, insieme con il presidente Leoluca Orlando e il segretario generale Mario Emanuele Alvano, hanno sottolineato «la necessità di opporsi a una dissennata legislazione regionale», invitando il presidente Rosario Crocetta e l'assessore Luisa  Lantieri «ad astenersi da qualsiasi atto di scioglimento, tenendo anche conto delle imminenti elezioni amministrative. Il tutto anche in considerazione della  necessità di acquisire preventivamente il parere del Cga». «Avevamo già esposto la nostra preoccupazione circa gli effetti derivanti dall'attuazione della  norma - spiegano Orlando e Alvano - ritenendo che intervenire in corso di m andato dichiarando la decadenza di un sindaco, rappresenti, come già ha correttamente sottolineato il Cga, un "cambio delle regole del gioco in corso di partita" con significativi effetti "sulle scelte dei cittadini elettori"».


I nodi della regione
I grillini frenano sulla chiusura di riscossione: attenti a metterci nelle mani di equitalia. i lavori slittano a martedì
Manovra, Ardizzone: stop ai contributi a pioggia

«Avevo detto mai più finanziarie che contengono di tutto e maratone notturne, siamo ancora lontani dalla buona politica»
Da Ardizzone poi una replica alla lettera inviata da Crocetta, ai deputati, con la quale li invita a riflettere sulla chiusura di Riscossione e sullo stop alla fusione  tra Cas e Anas: «Non tengano conto delle letterine di Babbo Natale».
Riccardo Vescovo - Palermo

Stop a contributi diretti alle associazioni, enti e teatri, rinviate tutte le norme che poco hanno a che fare con le emergenze e prevedono riforme più complesse. Il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, annuncia la scure sulla manovra approvata in commissione Bilancio e spiega che «mancano ancora tabelle » e dunque è incompleta. Insomma, i lavori a Sala d'Ercole sono rinviati a martedì prossimo quando della manovra approvata nel cuore della notte tra mercoledì e giovedì resterà ben poco. «Ci sono norme risibili che non passeranno - dice - norme fotografia come l'asfaltare una strada o la realizzazione di uno stadio o addirittura una che prevede l'acquisto da parte della Regione di seimila copie di riviste pubblicate da cooperative». E ancora, tra gli emendamenti soldi per la «Salita Mezzana» di Palermo e lo stadio «Carlotta» di Canicatti.  Ardizzone quindi attacca: «Avevo detto mai più finanziarie che contengono di tutto e maratone notturne, purtroppo siamo ancora lontani dalla buona politica». Nei testi i viati all'Aula invece c'è di tutto, a  cominciare da quanto contenuto nel cosiddetto «collegato» dove però,  secondo il presidente dell'Ars, devono essere collegate a materia finanziaria. Tra le norme più attese c'è quella  che stanzia i fondi per i disabili (ieri Crocetta ha annunciato che la prossima  settimana l'Asp di Caltanissetta avrà 700 mila euro per 160 disabili gravi), e c'è pure la soppressione di  Riscossione Sicilia sulla quale Ardizzone interviene duramente: «Basta con l'antimafia di facciata, questa società non è riuscita a riscuotere le tasse come nel resto d'Italia, si è voluta infangare la Sicilia solo per tenersi un piccolo posto di amministratore. Se l'Aula dovesse decidere di non ricapitalizzare Riscossione non significa che è costituita da mafiosi. Non ci faremo condizionare». In Aula i tempi saranno strettissimi. Si inizierà con la discussione del Bilancio «che dovremo approvate prima di Pasqua». Poi maratona sulla manovra fino a fine aprile. «Siamo fiduciosi di riuscire a rispettare il termine e approvare una finanziaria di rigore che dia serenità Comuni e Città metropolitane» Da Ardizzone poi una replica alla lettera inviata dal presidente della  Regione, Rosario Crocetta, ai deputati, con la quale ha lanciato un appello invitandoli a riflettere sulla  chiusura di Riscossione e sullo stop alla fusione tra Cas e Anas: «I deputati non tengano conto delle letterine di Babbo Natale -dice - facciamo  un lavoro serio, attendiamo che il governo ci invii una documentazione approfondita per potere fare un serio ragionamento». Ieri però il presidente Crocetta ha ribadito che «su Riscossione si può pensare di fare una legge che prevede che dal primo luglio non ci sia più una società di riscossione dei tributi in Sicilia mentre i siciliani stanno presentando la rottamazione delle cartelle?  Così si produce un danno incredibile al bilancio della Regione e al popolo siciliano». Intanto anche i Cinque Stelle frenano: «Attenti a  metterci nelle mani di Equitalia - dice Giancarlo Cancelleri - stiamo analizzando quale potrebbe essere lo scenario in caso di chiusura di Riscossione. Se si ritiene che la società debba essere ristrutturata si faccia, ma questa norma così appare molto leggera e va approfondita».


Ex Provincia
Conclusa la contrattazione decentrata

Conclusi i lavori della commissione per la contrattazione decentrata. La commissione, presieduta dal segretario generale Giuseppe Vella era composta dalla parte pubblica,  dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria del Libero Consorzio Comunale di Agrigento e dai rappresentanti territoriali di categoria firmatari  del contratto collettivo decentrato integrativo.   

Calamonaci
Un concerto dell'orchestra del Toscanini

Sabato presso il Teatro Aldo Nicolaj di Calamonaci, l'Orchestra da Camera dell'Istituto Superiore "A. Toscanini" di Ribera interpreterà brani famosi di E. Morricone sotto la direzione del M° Roberta Faja. «Per l'occasione saranno interpretati alcuni brani famosi di Morricone, con una originale formazione orchestrale ideata e guidata dalla nostra docente M°Roberta Faja e composta da musicisti dei dipartimenti classici e jazz: Jole Pinto (Soprano), Raffaele Caltagirone (primo violino), Annalisa Scalia,Anna Lucia Di Mora, Gabriele Zambuto, Alida Capobianco (violini), Myriam Russello (Violoncello) Gerlando Callea (Contrabbasso) Stefan Cutean, Giuseppe Bonaccolta (Flauti traversi) Mariaelisa Vita, Giuseppe Parinisi (Clarinetti) Liborio Riggi (Saxofono jazz),  Paolo Alongi (Chitarra) Andrea Conti (Pianoforte jazz)», afferma il direttore.  

9 aprile 2017

Strada inutilizzabile, oggi due paesi in piazza
La provinciale 26 è un'arteria che collega i Comuni di tre province: Agrigento, Caltanissetta e Palermo con la statale 189

Alla manifestazione ci saranno anche gli amministratori di Santo Stefano Quisquina. Ed il deputato del movimento Cinque Stelle Matteo Mangiacavallo con il portavoce e capogruppo all'Ars Sergio Tancredi
Una strada che non è più strada.

Ed oggi - con inizio alle 10 al bivio Tumarrano  di Cammarata, San Giovanni Gemini - sarà il giorno della protesta. A mobilitarsi chiedendo "interventi immediati per la provinciale 26" saranno gli abitanti dei due Comuni montani, amministratori, politici, appartenenti alle comunità ecclesiali e perfino il prefetto di Agrigento Nicola Diomede.  La provinciale 26 è un'arteria che collega i Comuni di tre province: Agrigento, Caltanissetta e Palermo con la statale 189, la Agrigento-Palermo.  "Era il 1998 quando le sollecitazioni e le proteste dei cittadini portarono l'ufficio tecnico della Provincia regionale di Agrigento a redigere il progetto per la provinciale 26 - rendono noto  da San Giovanni Gemini - . Vent'anni dopo, a nulla sono servite le segnalazioni e gli appelli lanciati dalla popolazione di Cammarata, San Giovanni Gemini e Santo Stefano Quisquina: la strada non ha mai subito alcun intervento sebbene i finanziamenti per avviare le procedure ci siano stati, mentre i dissesti idrogeologici e l'usura tra formavano il manto  sbriciolato in fossa, i dislivelli diventavano smottamenti, i crepacci dirupi". Alla plateale manifestazione di oggi ci saranno anche, secondo l'annuncio del sindaco Francesco  Cacciatore, anche gli amministratori di Santo Stefano Quisquina. E ci saranno pure il deputato del movimento Cinque Stelle Matteo Mangiacavallo ed il portavoce e capogruppo all'Ars Sergio Tancredi. "La strada che  collega i centri montani dell'entroterra Sicano con la statale 189 Palermo- Agrigento resta l'unica via di collegamento tra diversi Comuni. Nonostante ciò, - scrivono Mangiacavallo e Tancredi - è stata abbandonata alla sua triste sorte ed oggi rischia di franare in più parti. La condizione delle strade provinciali e le nostre infrastrutture tutte - conclude il deputato - dimostrano l'incapacità amministrativa di chi doveva provvedere alla loro manutenzione e se n'è disinteressato per anni. Adesso la priorità deve essere quella di evitare l'isola - mento di intere comunità". Anche gli attivisti del meetup 5 stelle San Giovanni Gemini -Cammarata aderiranno alla manifestazione, ma non senza riserve. Il meetup partecipa perché è al fianco dei cittadini, "ma questo - scrivono - non può esimerci dal denunciare  la totale inerzia ed inefficienza della nostra classe politica". Nei giorni scorsi, il Libero consorzio  comunale aveva respinto le accuse di inerzia ed aveva spiegato: "Il progetto prevedeva l'ammodernamento della strada, cosa diversa dalla manutenzione  straordinaria. Le somme a disposizione per l'ammodernamento della provinciale 26 con un progetto esecutivo già approvato e corredato dei previsti pareri tecnici e amministrativi, ammontavano a poco più di 2.600.000 euro, ma in seguito alla revisione del prezzario regionale era  necessario un ulteriore stanziamento di somme previsto nel bilancio del 2004: circa 900.000 euro. Non è vero - avevano respinto le accuse - che l'ente abbia speso 2 milioni di euro in 20 anni per il progetto". (*CR*)   

10 aprile 2017

Amministrative. Le urne si apriranno a Bivona, Campobello, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Comitini, Lampedusa e Linosa, Montallegro, S. Margherita, Sciacca e Villafranca
Elezioni in 12 paesi, partiti in fermento
Ad Aragona scontro fra quattro candidati
L'uscente Salvatore Parello ha confermato: sarò in corsa
Paolo Picone

Partiti e movimenti in fermento nelle 12 città dove l'11 giugno prossimo si voterà per rinnovare sindaci e Consigli comunali. Riflettori puntati soprattutto su Sciacca e Palma di Montechiaro, gli unici due Comuni dove si vota con il sistema proporzionale,  mentre negli altri 10 è attivo il maggioritario. Le urne si apriranno ad Aragona, Bivona, Campobello di Licata, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Comitini, Lampedusa e Linosa, Montallegro, Palma di Montechiaro, Santa Margherita Belice, Sciacca e Villafranca Sicula. A Sciacca l'uscente, Fabrizio Di Paola, ha annunciato che non sarà candidato e tra gli Alfaniani si fa anche il nome del presidente del consiglio comunale, Calogero Bono. Nel centrosinistra il candidato sindaco dovrebbe  essere Michele Catanzaro, vicino al sottosegretario Davide Faraone. Sarà della partita Ignazio Messina, ex sindaco della città ed attuale segretario  nazionale di Italia dei Valori. I Cinque stelle hanno scelto Domenico Mistretta, commercialista di 35 anni. A Palma di Montechiaro la sfida sarà tra l'uscente Pasquale Amato, che si è dimesso un anno prima della scadenza del mandato. Ad insidiarlo ci sarà Domizio Mineo, della lista Palma al centro. Esce allo scoperto il movimento civico "Riprendiamoci il Futuro", che sarà presente alla competizione elettorale con una lista civica. Il presidente Peppe Todaro dichiara: "Palma può ripartire dopo 4 anni di fallimenti che lascia l'amministrazione Amato con tutte le sue sfaccettature, adesso dopo l'impegno del mio gruppo in battaglie sociali, culturali e di servizi che oggi sono assenti in città ha deciso di scendere nel campo politico-amministrativo. Un progetto giovane, dove i cittadini sono protagonisti di un cambiamento serio e dal basso, dove la squadra con tutti i componenti daranno uno scossone a una vita politica locale che è scesa di livello ed è frutto di personaggi bolliti e cancellati dalla storia". Il movimento non ha ancora scelto il candidato sindaco e Todaro dice: "Non abbiamo preclusioni a condizioni che si parta da queste lin e e da questo programma, altrimenti lo diciamo forte e chiaro all'interno del nostro movimento ci sono giovani, intelligenze  ed esperienze attive che si possono spendere per una nuova stagione civica". Ad Aragona si ricandida Salvatore Parello, esponente del centrodestra.  I potenziali candidati sono quattro: Peppe Pendolino, Alessandra Graceffa per il Movimento Cinque Stelle, l'ex sindaco Biagio Bellanca e l'uscen - te Salvatore Parello. Quattro candidati, per poco più di 9000 votanti. A Bivona, Giovanni Panepinto cederà il passo al suo vice, Mirko Cinà ma al momento non ci sono nomi sul suo competitor. A Campobello, l'uscente Giovanni Picone riconfermerà la sua  candidatura e si sconterà con Giovanni Gibella del centrodestra. A Casteltermini circola il nome dell'attuale vice sindaco Giuseppe Petix e di Salvatore Nicastro. L'uscente Nicolò Termine di Cattolica ci sarà ancora. A Comitini non si ricandita sindaco di Comitini Felice Raneri, la sua poltrona sarà contesa  da Nino Contino e Giacomo Orlando. Vorre be continuare la sia esperienza da sindaco. Sull'isola di Lampedusa, la campagna elettorale  potrebbe essere tra donne: Giusi Nicolini per il centrosinistra e l'ex senatrice della Lega, Angela Maraventano. Pietro Baglio cerca il bis a Montallegro, Francesco Valenti e Domenico Balsamo vorrebbero restare ad amministrare  Santa Margherita Belice e Villafranca Sicula. (*PAPI*)

8 aprle 2017

Magaze.it

SP26: "Serve una strada". I Sindaci si auto-convocano alla Regione

BIVIO TUMARRANO -  Manca un interlocutore. Questo il punto centrale della manifestazione che oggi ha portato studenti, associazioni, politici e amministratori dei comuni Sicani a protestare per un intervento immediato per l'ammodernamento della disastrata Strada Provinciale 26. Presenti anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle all'Ars Sergio Tancredi  ed il l'onorevole grillino Matteo Mangiacavallo, il deputato all'Ars Giovanni Panepinto (PD) ed il deputato nazionale Maria Iacono. Un corteo di centinaia di persone ha bloccato il traffico nei pressi del Bivio Tumarrano, dove - ignari dello sfrecciare dei tir e del passaggio dei treni regionali lungo la soprastate ferrovia - si è tenuto un inconsueto Consiglio comunale presieduto dai primi cittadini riuniti per la mobilitazioni. "Legittime pretese" è la frase che rimbalza da un intervento all'altro, mentre monta l'urgenza di fare della Sp26 un caso nazionale, emblematico per la viabilità dell'entroterra siciliano: "Se l'ex provincia di Agrigento non è in grado di risolvere questo enorme paradosso, visto che ad oggi il Libero Consorzio è privo di identità, che lo faccia il governo regionale", tuonano gli amministratori dei comuni di San Giovanni e Cammarata.
A ricostruire la vicenda il consigliere dell'amministrazione di san Giovanni Gemini, Liborio Giracello: "Nel 97 fu previsto il progetto di ammodernamento della strada quando ancora non era in queste condizioni. Successivamente un vincolo paesaggistico impose una nuova riprogettazione per l'adeguamento. Si arriva così al 2003, quando più forze politiche recuperano con grande sforzo 903 mila euro per approvare il progetto definitivo con le verifiche da apportare. Da allora è stato un susseguirsi di promesse, di chiacchiere nonostante i ripetuti inviti ai presidente dell'ex Ente Provincia prima Fontana e poi D'Orsi, e nonostante le tante interrogazioni consiliari. Hanno fatto ripetutamente man bassa di voti ma oggi la strada è ferma. La a seconda fase della storia della Sp26 è ancor più raccapricciante: dopo un'interrogazione del consiglio comunale di San Giovanni sulla sorte della SP26 ormai in preda a frane e smottamenti, la provincia di Agrigento risponde che aveva trovato la somma di 500.000 euro. Ma una controversia avente come oggetto l'ex sede dei vigili urbani di Agrigento toglie la scena alla Sp26 e destina quei soldi per altro"
"Ad oggi sappiamo che 950mila euro sono stati inseriti nell'accordo di programma quadro Regione-Stato - continua Giracello -  il Ministero per le infrastrutture dovrebbe a breve dare l'assenso, ma solo adesso si sono accorti che quelle somme sono poche. Così l'ufficio tecnico ha rivisto il progetto e aumentato la somma a 1milione 235 mila euro. Ma i numeri non sono più sufficienti, servirebbero solo al consolidamento non per l'adeguamento"
La Provincia aveva approvato nel 2004 il progetto esecutivo relativo ai lavori di ammodernamento della SP26 per un importo di 2.623.894,61 euro contraendo così un mutuo con la Cassa dei depositi e dei prestiti. Dove sono i soldi  destinati alla Strada Provinciale?
"Ho acquisito informazioni in questi giorni - spiega Giracello -  I soldi sono all'ex Provincia Regionale di Agrigento. In virtù delle norme sull'armonizzazione dei bilanci degli enti locali, il residuo che riguardava i mutui ed altre somme si è trasformato in avanzo di amministrazione: la Provincia regionale di Agrigento ha 30 milioni di euro e non li può spendere. Mi appello a tutte le forze politiche del territorio. Non importano i partiti, importa la strada. Serve una strada per tutta la comunità"
Il consiglio Comunale dei Sindaci intervenuti ha deliberato un' auto-convocazione alla Presidenza della Regione al cui tavolo dovrà essere presente l'Anas e l'Assessorato alle Infrastrutture, per conoscere le risorse ed i tempi necessari per avviare lavori che sono in programma da decenni. Nei giorni passati una nota del Libero Consorzio attribuiva alla lentezza dei tempi burocratici i mancati lavori per la Sp26, attesi da vent'anni. Se questa è normale amministrazione l'Autostrada del Sole avrebbe dunque dovuto compiersi in tre secoli.

8 aprile - sabato
Infoagrigento
Regionali 2017: si voterà il 5 novembre. Si voterà il 5 novembre: è quindi ufficiale la data delle prossime elezioni regionali siciliane, le quali arriveranno al termine naturale della legislatura inaugurata dopo le consultazioni del novembre 2012. A comunicarlo, è stato il presidente della Regione, Rosario Crocetta, durante la conferenza stampa con la quale ha illustrato, tra le altre cose, il nuovo piano dell'offerta sanitaria in Sicilia appena approvato dal Ministero della Salute; si voterà, oltre che per la scelta diretta del nuovo presidente, anche per il rinnovo dell'Assemblea Regionale Siciliana, la quale per la prima volta sarà composta da 70 membri e non più 90 come fino ad oggi. Fissata la data, si sa in verità ancora poco circa gli scenari politici con cui si arriverà al voto; prima del 5 novembre, un test importante per tutte le forze politiche verrà offerto dalle amministrative del prossimo maggio, in cui le urne saranno aperte anche nel capoluogo Palermo. Sarà probabilmente dopo queste consultazioni che il quadro verrà delineato dai principali partiti dell'isola.
LA SICILIA
SCIACCA Strada per Caltabellotta sempre più precaria. SCIACCA. G.re.) Sono ogni giorno sempre più precarie le condizioni della strada che collega Sciacca a Caltabellotta. Decine di frane e smottamenti mettono in pericolo la sicurezza stradale ed i pulman di linea sono costretti a percorre la più Lunga ma più si cura strada alternativa di S. Anna, con tempi di percorrenza dilatati. Pendolari e studenti in particolare, che da Caltabellotta raggiungono ogni giorno Sciacca per lavoro o studio, con l'autobus impiegano complessivamente tre ore per compiere andata e ritorno del tragitto alternativo. Bastano venti minuti per chi percorre la strada provinciale, quel la che oggi è tutta un susseguirsi di transenne e segnali di pericolo. La sicurezza è davvero precaria e specialmente la sera è pericoloso transitarvi a velocità elevata. Purtroppo i nubifragi che durante l'inverno si sono abbattuti nella zona hanno determinato ovunque frane e smotta menti. Dopo le frane le autorità provinciali hanno effettuato la collocazione di transenne per segnalare lo stato di pericolo e niente più. Le prospettive non sono incoraggianti: il Libero Consorzio Comunale di Agrigento che deve gestire, la situazione complessiva dell'intera rete stradale di sua competenza, non ha le risorse finanziarie per fare Le necessarie riparazioni. Ad oggi risulta impossibile intervenire non solo per la manutenzione ordinaria ma anche tenere aperte diverse strade che rivestono un'importanza strategica nei collegamenti tra le zone più in terne. Ci sono ogni giorno diverse pressanti richieste da parte degli amministratori locali, e nel caso specifico dal sindaco d tal Segreto, relative a richieste di ripristino.
Disabili, primi 700mila euro erogati a 160 di Caltanissetta I fondi. Assegnati ad adulti e bambini per i primi 3 mesi. PALERMO. Primi passi positivi per l'intrigata vicenda dei disabili gravissimi. L'annuncio è arrivato ieri di rettamente dal presidente della Regione, Rosario Crocetta quando ha illustrato alla stampa la nuova rete ospedaliera. "La prossima settimana - ha detto il governatore - l'Asp di Caltanissetta riceverà 700 mila euro per primi tre mesi per 160 disabili gravissimi a media ed alta intensità. Hanno scelto tutti la forma diretta di trasferimenti monetari. Il presidente ha pure sottolineato che i fondi saranno destinati ad personam sia a disabili gravissimi adulti che anche ai bambini. «Ci vuole un patto di cura da siglare coni familiari e la persona disabile - ha aggiunto - il test di Caltanissetta ci ha consentito di registrare che quasi tutti hanno scelto i trasferimenti monetari e non l'assistenza indiretta". Poi Crocetta ha annunciato che nella riunione di giunta che si è svolta ieri sera è stato approvato un provvedimento con cui la Regione destina 62 milioni di euro ai distretti sanitari per i l "Sitrattadisommedel2 tostato deve dare alla Sicilia - ha aggiunto - e che la Regione sta anticipando per destinarti ai distretti sanitari per la cura delle persone disabili,. Nel tornare sulla vicenda che ha portato allo sblocco dei fondi destinati ai disabili gravissimi, invitando tra l'altro i 9 direttori generali delle altrettante Asp dell'isola a vigilare per il buon funzionamento delle risorse, Crocetta ha poi rilevato che «una ventina di questi 160 disabili sono gravi e riceveranno tremila euro, e a regime mille euro al mese per quest'anno e per gli anni successivi. Gli altri sono gravissimi e riceveranno 5400 euro e 1.800 euro al mese a regime. Inoltre, con la Giunta abbiamo deciso di anticipa con risorse regionali i fondi del 2016 e del 2017 che lo Stato ci deve ancora dare, per un totale di 62 milioni, per destinarli ai distretti sanitari perla cura dei disabili. Con la nuova Finanziaria ci saranno ulteriori 34 milioni da destinare per quest'anno agli enti locali». A. F.
RACALMUTO. Ristretto a una carreggiata da due anni, subirà lavori per 200mila euro Il ponte in contrada Malati sarà finanziato dalla Regione. RACALMUTO. Buone notizie dall'Assessorato Regionale Infrastrutture: la messa in sicurezza de ponte di contrada Malati, ristretto ad una carreggiata da oltre due anni, rientra tra le opere finanziate. Si attende la firma dell'Accordo di Programma Quadro da parte del Governo Nazionale e il progetto esecutivo di 200.000,00 euro sarà appaltato dal libero Consorzio di Agrigento. E' quanto è emerso nel corso di una lunga riunione richiesta dal sindaco di Racalmuto Emilio Messana e promossa dall'Assessore Regionale alle Infrastrutture Giovanni Pistorio - che ha voluto seguire personalmente l'incontro - per le condizioni delle strade provinciali che collegano Racalmuto a Montedoro e a Milena. Presenti anche l'ing. Di Carlo del Libero Consorzio di Agrigento, l'ingegnere Vincenzo Falletta dirigente regionale delle Infrastrutture Viarie e il consigliere comunale Arch. Angelo DiVita. 'Siamo soddisfatti per la conferma del finanziamento della messa in sicurezza del cavalcavia - dichiara il sindaco Messana ma rimangono le emergenze delle due strade provinciali che collegano Racalmuto con il versante nisseno. Perla strada provinciaie 14 Racalmoto - Montedoro, in pessime condizioni e chiusa al transito, il Libero Consorzio sta predisponendo un progetto esecutivo di quasi due milioni di euro e valuterà di intervenire nei tratti maggiormente disastrati e colpiti da fenomeni franosi. La strada Racalmuto — Milena, che conduce alla miniera di salgemma e allo stabilimento dell'Italkali, nel tratto che ricade nel territorio di Racalmuto, non è strada provinciale, pur avendone le caratteristiche Occorrerà trasferirla al libero Consorzio. L'UTC ha predisposto un computo metrico dei lavori per sistemare la strada che ammonta a 800.000,00 euro. E' una cifra improponibile per le casse comunali - dice il sindaco - e stiamo lavorando per individuare gli interventi strettamente necessari a metterla in sicurezza, li raddoppio della 640, che sarà completato nel 2018, rende concreta 'idea di realizzare un'importante infrastruttura viaria che possa immettere direttamente i paesi del vallone nisseno nella 640e da lì nei due comuni capoluogo e nell'aeroporto di Fontanarossa. Un investimento strategico per il territorio».
9 aprile - domenica
LA SICILIA
MA IL NUOVO TITOLARE NON È MAI SUBENTRATO Voltano, pignorata la quota societaria in Girgenti Acque. g.s.) Pignorate, ma in Purgatorio. Di certo, non più pubbliche. Le quote della Girgenti Acque possedute dalla Voltano, consorzio acquedottistico pubblico a capo del quale ci sono 12 comuni, sono passate in mano ad un privato. Ma al tavolo della società di Marco Campione, ancora oggi, si siede amministratore unico di Voltano. Un papocchio, uno dei tanti. Un passo indietro; circa un anno e mezzo fa vi avevamo raccontato come una ditta edile, la "Randazzo Sutera Srl", creditrice di due milioni e mezzo di euro verso la Voltano (poi ridotti a un milione e duecentomila euro in seguito ad un accordo tra le parti) derivanti da lavori di realizzazione negli anni novanta di alcune condotte idriche era stata costretta a rivolgersi al tribunale ottenendo ragione. Di soldi da trovare nelle casse di Voltano manco a parlarne, quindi il giudice aveva dato il via libera p il pignoramento di circa l2Omila azioni che il Consorzio acquedottistico aveva acquistato negli anni fa da Girgenti acque, Una scelta. quella della scalata" al gestore privato spinta con forza da ex amministratori come Marco Zambuto, che però servì a poco. Prima di poter mettere le mani sulle azioni, però, era necessario consumare alcuni passaggi. Come è previsto — spiega Rosato — abbiamo chiesto a Girgenti Acque se erano oro interessati all'acquisto di queste azioni. Ottenuto il loro no, tutto è passato alla società Randazzo Sutera, anche se ancora oggi siamo noi a sedere all'assemblea dei soci". E come è possibile? 'Semplicemente, Girgenti - Acque non ha iscritto nel registro dei soci i nuovi titolari di quelle azioni. E' una cosa rispetto alla quale noi non abbiamo alcuna competenza".
GdSonline
STATALE 126 La zona montana rischia l'isolamento: sindaci e cittadini occupano la Agrigento-Palermo AGRIGENTO. Rischiano di rimanere isolati. Perché la strada provinciale 26 - piena di dissesti, avvallamenti e frane - è l'unica che collega Cammarata e San Giovanni Gemini con la statale 189. «Le condizioni della provinciale 26 non ci consentiranno di trascorrere un altro inverno» - questo il grido d'allarme lanciato, ieri mattina, in maniera categorica, dal sindaco di San Giovanni Gemini Carmelo Panepinto. Proprio Panepinto - come il collega di Cammarata: Vincenzo Giambrone e tanti altri sindaci, con indosso la fascia tricolore - ieri mattina, assieme ai cittadini, ha "occupato" la Agrigento-Palermo. La protesta, con tanto di rallentamenti alla circolazione stradale della 189, è durata un paio d'ore. Ad animarla, tantissimi studenti che tenevano in mano striscioni con frasi emblematiche: "Lasciate ogni speranza a voi che passate", «Se per passare dobbiamo volare, gli elicotteri dovete comprare". Accanto ai giovani, anche gli anziani, genitori con in braccio i figli, le sigle sindacali e la Coldiretti che ha piazzato le bandiere su giganteschi trattori.
Infoagrigento
La protesta dei cittadini dell'entroterra per la viabilità: occupata la SS 189 Cittadini in strada per chiedere l'adeguamento della SP 26, vitale arteria di collegamento per i comuni dell'entroterra agrigentino La mobilitazione per la SP 26 al bivio Tumarrano. Fonte foto: Magaze.it Protestano i cittadini, specie quelli più giovani, dei comuni montani della provincia di Agrigento; sotto la lente d'ingrandimento delle comunità del nostro entroterra, è la viabilità: in un territorio già di per sé con tanti problemi inerenti i collegamenti stradali, la situazione si fa ancora più problematica per quanto concerne la SP 26, la più importante arteria per Cammarata e San Giovanni Gemini e, di riflesso, per molte frazioni e per molti territori di altri comuni dei Monti Sicani. La strada in questione collega i centro delle due cittadine sopra citate con, da un lato, la SS 189 e quindi la Palermo - Agrigento, mentre dall'altro con il resto dell'entroterra compreso tra le province di Agrigento e Palermo; nonostante quindi un ruolo di grande importanza per le comunità montane, l'arteria risulta ai limiti della praticabilità: buche, dissesti e frane sono presenti lungo quasi tutto il percorso della provinciale. Per questo motivo, in centinaia si sono riversati presso il bivio Tumarrano della SS 189 per protestare contro questo stato di cose; si chiede non solo un'opera di manutenzione, ma anche di potenziamento di una strada che permette ai cittadini della montagna agrigentina di raggiungere il capoluogo di provincia e di regione, così come gli ospedali più importanti della zona e le attività agricole ed economiche del 'Vallone'. Si chiede quindi attenzione alla SP 26 e non più semplici opere di riparazione; dal canto suo, l'ex Provincia nei giorni scorsi ha specificato in un comunicato che è stato impossibile dare corso ai progetti su questa arteria negli anni passati per via dei vincoli del patto di stabilità. Ad oggi poi, per le condizioni in cui versano i Liberi Consorzi, appare molto difficile reperire somme importanti per affrontare i problemi della viabilità. Per questo i cittadini hanno quindi occupato per due ore la SS 189, nella speranza di far comprendere i propri enormi disagi: la protesta si è svolta pacificamente, con gli uomini della Stradale e dei Carabinieri che hanno provveduto a regolare il traffico ed evitare l'interruzione della circolazione lungo la Palermo - Agrigento.
10 aprile - lunedì
LA SICILIA
Diritto allo studio Lotta dispersione al Sud 10 mln ad alunni disabili ROMA. Complice una dispersione scolastica Consistente, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno e delle Isole, i decreti attuativi che pochi giorni fa hanno ufficializzato Il varo definitivo della Buona Scuola hanno posto un'attenzione particolare al diritto a studio. Andando così a schermare, in tempi di crisi perdurante, il sostegno dello Stato centrate, soprattutto a livello fiscale, ai costi sostenuti d famiglie. Tra i più punti più significativi del provvedimento l'esonero a partire dal 2018/2019 - delle tasse scolastiche per gli studenti del quarto e del quinto anno della scuola secondaria dì secondo grado, il tutto sulla base delle fasce Isee. Un fondo da 10 milioni per sussidi didattici riservati a studenti con disabilità e l'attivazione dì un fondo per le borse di studio, con un finanziamento di 30 milioni nel 2017, 22,4 ne 2018 e 39,7 dal 2019.Trale misuri di sostegno meritano mia citazione i 10 milioni per favorire il comodato d'uso di libri di testo (valido per il 2019 e 2020) e 2,5 milioni l'anno a partire da 2017 per servizi e strumenti didattici (anche digitali) per adempiere all'obbligo scolastico per alunni ricoverati in ospedali o cliniche. Fa migliorare la qualità della vita degli studenti, inoltre. le norme che garantiscono cm mezzo di trasporto per raggiungere la scuola più vicina, il servizio mensa dagli istituti per l'infanzia, passando per le primarie e le secondarie di primo grado. Una se rie piuttosto estesa di benefici e poi offerta dalla Carta dello studente lo Studio, che i decreti attuativi hanno oltremodo rafforzato. L'applicazione delle nonne sul diritto allo studio sarà monitorata da una Conferenza nazionale.

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