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Rassegna stampa dell'11 aprile 2017

Livesicilia.it

Ex Province. Un fallimento. E la paura che il peggio debba ancora venire.

In 71 pagine di osservazioni e numeri, la Sezione di controllo della Corte dei conti ha raccontato il disastro delle ex province siciliane. Un report redatto in occasione della seduta della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale che si è tenuta il 29 marzo scorso.

Un documento durissimo. Dal quale emergono due fatti essenziali. Da un lato, la "mano pesante" dello Stato centrale sugli enti di aria vasta siciliani. Dall'altro, il flop epocale della riforma voluta dal governatore Crocetta. Un mix che si è tradotto in un caos istituzionale, in un default vicinissimo, nell'incapacità di garantire servizi essenziali a disabili e ragazzi delle scuole.

Il flop a 4 anni dall'annuncio

Insomma, dopo quattro anni dall'annuncio in televisione del presidente Rosario Crocetta ("Siamo i primi ad abolire le Province"), restano solo i cocci. Perché nel frattempo gli enti si sono frantumati senza compiere alcun passo avanti, soggetti solo a commissariamenti infiniti e incapaci di dare alcuna risposta alla cittadinanza.

La Sezione presieduta da Maurizio Graffeo entra nel merito fin dalle pagine iniziali, dove spiega che gli scarsi livelli di finanziamento dell'ente sono "insufficienti alla stessa messa in sicurezza di beni primari per la collettività amministrata (in primis, strade e scuole)". Uno stop ai servizi essenziali che la Corte descriverà poi nel dettaglio: "A seguito dell'intensificarsi dell'emergenza finanziaria, - scrivono - il marcato ridimensionamento dei budget di spesa ha, infatti, ridotto al minimo l'attività istituzionale svolta dai liberi Consorzi nei confronti sia degli altri livelli di governo che, soprattutto, dei fruitori dei servizi pubblici. Hanno risentito particolarmente i servizi per i disabili e quelli di supporto alle scuole di secondo grado; nei casi più gravi (ad esempio, nel libero Consorzio di Siracusa), è stato compromesso addirittura il pagamento degli stipendi al personale dipendente".

I ritardi della riforma

E i magistrati riconducono questi gravissimi problemi a due cause. Intanto, un pesantissimo "contributo alla finanza pubblica", dall'altro il "forte ritardo" nel completamento della riforma regionale. Problemi ai quali si aggiungono altri problemi. Come quelli relativi al personale: "La mancata ricollocazione del personale in esubero, - si legge nella relazione della Corte dei conti - altrove portata a termine con successo, fa aumentare i livelli di spesa degli enti di area vasta e rischia di rinvenire nei già avviati processi di stabilizzazione del personale precario dei comuni un ulteriore ostacolo attuativo". E i magistrati sottolineano il paradosso legato a questa riforma mancata: "Le difficoltà istituzionali nel portare a termine il disegno istituzionale di riforma regionale - si legge infatti - determinano un indebito procrastinarsi della fase transitoria, in cui i liberi Consorzi, ancora retti da Commissari straordinari, continuano ad esercitare le funzioni attribuite alle ex province regionali".

"Stallo politico-amministrativo"

Dal punto di vista delle funzioni, quindi, non è cambiato proprio nulla. La riforma di Crocetta si è tradotta semplicemente in un commissariamento-fiume, assai dannoso. "Il percorso di progressivo avvicinamento alla cosiddetta "riforma Delrio", - scrive la Corte dei conti - attuato a più fasi, ha comportato uno slittamento dell'insediamento degli organi istituzionali e, soprattutto per i liberi Consorzi comunali, una proroga delle gestioni dei Commissari straordinari. La protratta operatività dei predetti organi straordinari attraverso reiterati rinvii costituisce un eloquente indice rivelatore della situazione di stallo politico - amministrativo venutasi a creare". Uno stallo politico che ha finito per paralizzare gli enti, mettendoli in enorme difficoltà. Del resto, sembra sottolineare la Corte dei conti, alcuni strumenti nati proprio per sciogliere alcuni dei nodi più stretti, sono stati utilizzati solo apparentemente. È il caso dell'Osservatorio regionale, ad esempio, sede nella quale, come accade nel resto d'Italia, dovrebbero essere disciplinati i temi relativi alle risorse finanziarie e umane. Anche qui, però, ecco i colpevoli rallentamenti. L'Osservatorio, una volta costituito, di fatto non è mai entrato pienamente in funzione: "Chiaramente, - si legge nella relazione - il ritardo nei tempi d'insediamento e, successivamente, il rallentamento dell'attività dell'Osservatorio, ha, nella sostanza, postergato gli ulteriori passaggi previsti dalla riforma regionale ai fini del corretto funzionamento degli enti di area vasta e della relativa fuoriuscita dal periodo transitorio iniziale".

In tilt servizi per disabili e riscaldamenti nelle scuole

Oltre ai ritardi della Regione, dicevamo, ecco la "stretta" dello Stato sui trasferimenti, calati progressivamente, fin quasi a scomparire. Un po' il governo centrale, un po' il governo regionale, ed ecco che il guaio è fatto. E a pagarne sono sempre i più deboli: "Risultano aver risentito dei tagli, principalmente, - segnala la Corte dei conti - i servizi per i disabili, che sono stati erogati con discontinuità ed in modo fortemente disomogeneo tra i diversi territori, in base alla capacità degli enti di far fronte all'emergenza con le sparute risorse. Anche il supporto alle scuole di secondo grado ha visto importanti riduzione dei servizi, con istituti in cui, ad esempio, non è stato garantito il riscaldamento dei locali nei mesi più freddi. In alcuni enti, tra cui il libero Consorzio di Siracusa, è stato compromesso addirittura il pagamento degli stipendi al personale dipendente". E ancora, "il sensibile ridimensionamento dei budget di spesa - scrivono i magistrati contabili - ha ridotto al minimo l'attività istituzionale svolta dai liberi consorzi nei confronti sia degli altri livelli di governo che, soprattutto, dei cittadini fruitori dei servizi pubblici". Ed ecco arrivare sugli enti anche una pioggia di decreti ingiuntivi per mancati pagamenti: nel biennio 2015-2016 la somma oggetto dei contenziosi ha superato la quota dei 130 milioni di euro.

Gli enti a un passo dal fallimento

E così, ecco che uno dopo l'altro, gli enti rischiano di sprofondare del default: ai due liberi Consorzi - Siracusa e Ragusa - che già al 31 dicembre del 2015 versavano in una situazione di disavanzo, si è aggiunto, nell'esercizio successivo, il libero Consorzio di Trapani, che risulta aver esaurito l'avanzo disponibile. E ancora, "particolarmente allarmante - segnala la Corte - appare la situazione finanziaria manifestata dal Commissario del libero Consorzio di Siracusa con riferimento all'impossibilità di predisporre il bilancio di previsione 2017 e di far fronte alle obbligazioni già assunte (i mandati di pagamento inestinti ammonterebbero, nella fattispecie, a circa 14 milioni di euro, a fronte dei quali risultano già intraprese numerose azioni esecutive da parte dei creditori). In altre realtà territoriali, - proseguono i magistrati contabili - come riferisce a riguardo l'Assessorato regionale, a seguito di blocchi dei pagamenti stipendiali e di alcune interruzioni di servizi, si sono verificate manifestazioni di protesta dai delicati risvolti anche sotto il profilo dell'ordine pubblico".

Questo il gravissimo presente. E il futuro? La Corte dei conti non pare ottimista: "Purtroppo, - scrive infatti nel report - la natura strutturale dei menzionati fattori di squilibrio e le tempistiche fisiologicamente necessarie per la loro soluzione inducono a nutrire scarso ottimismo ai fini della resa continuativa di funzioni e servizi essenziali, che, soprattutto in alcuni enti, - concludono - rischia di degenerare inevitabilmente in imminente formalizzazione del dissesto finanziario". Un fallimento. In tutti i sensi.



Sicilia24h.it

Vertenza rifiuti al Comune di Agrigento.

CGIL: " I posti di lavoro restano a forte rischio. La Regione blocchi il bando ponte e faccia chiarezza sulel competenze".
Torna a farsi caldo il fronte del comparto rifiuti ad Agrigento. Dopo l'intervento di ieri dei Cinquestelle locali, oggi è la Cgil Funzione pubblica che torna a parlare di "rischio concreto di licenziamento per decine di netturbini".
"Con fatica - spiega il segretario provinciale Enzo Iacono e quello regionale Alfonso Buscemi - - si era raggiunto un accordo che prevedeva una ricollocazione del personale utilizzato nella nuova società che gestirà il servizio per i prossimi 5 anni. Se da un lato c'è stata la disponibilità di qualche sindaco che ha carenza di personale, dall'altro è previsto un pensionamento di alcuni lavoratori che avrebbe potuto assorbire quello che l'assessore Fontana ritiene essere un esubero. Naturalmente tutto ciò è possibile quando partirà il nuovo servizio nell'ambito dei nove comuni coinvolti; questo tentativo di accelerare i tempi, rischia ancora una volta di lasciare per strada 42 lavoratori. Noi non aspetteremo gli eventi per poi essere messi sul fatto compiuto".
Il sindacato, chiede a questo punto l'intervento del prefetto dei vertici della Regione e del Dipartimento rifiuti per bloccare la gara ponte del comune di Agrigento per un affidamento temporanei dei servizi di igiene urbana nei Comuni della SRR Agrigento est.
"Ricordiamo e ribadiamo - aggiungono i sindacalisti Cgil - che per legge, non compete più alle Amministrazioni Comunali provvedere alla effettuazione di affidamenti diretti mediante ordinanza o mediate gare temporanee per la gestione del servizio di che trattasi. Tale prerogativa compete alla SRR in via ordinaria e al Commissario Straordinario. Pertanto chiediamo agli organi competenti, di intervenire per fare rispettare la normativa vigente impedendo alle Amministrazioni Comunali di intraprendere iniziative in merito, in contrasto con le citate disposizioni regionali, in materia di rifiuti e di procedere speditamente all'avvio della nuova gestione".  

Scrivo Libero

Interventi sulla viabilità agrigentina per ripristinare il transito regolare dei mezzi    

Continuano, nonostante la grave carenza di mezzi e di risorse finanziarie, gli interventi del personale stradale del Libero Consorzio Comunale sulla viabilità interna per liberare dal fango e dai detriti le strade colpite la scorsa settimana da alcuni violenti nubifragi, in particolare nel settore ovest. Il lavoro dei cantonieri ha permesso di ripristinare il regolare transito sulla SP n. 76 Sciacca-Salinella, sulla SP n. 35-A Portella di Sciacca-Lucca Sicula e sulla SPC n. 12 Ponte Pedano-Bevaio Imperatore, sulle quali già la scorsa settimana erano stati effettuati interventi urgenti per consentire quantomeno il passaggio delle auto e dei mezzi pubblici, che adesso non presenta particolari problemi. In tutta la zona ovest, pur regolarmente sottoposta agli attenti controlli da parte del personale stradale del Libero Consorzio, si raccomanda agli automobilisti di rispettare rigorosamente i limiti di velocità indicati dalla segnaletica, considerate, soprattutto, le cattive condizioni generali dei manti stradali.

TeleradioSciacca

STRADA SCIACCA-CALTABELLOTTA A RISCHIO CHIUSURA PERCHE' PERICOLOSA

Sono ogni giorno sempre più precarie le condizioni della strada che collega Sciacca a Caltabellotta. Decine di frane e smottamenti mettono in pericolo la sicurezza stradale ed i pulman di linea sono costretti a percorre la più lunga ma più sicura strada alternativa di S.Anna, con tempi di percorrenza dilatati. Pendolari e studenti in particolare, che da Caltabellotta raggiungono ogni giorno Sciacca per lavoro o studio, con l'autobus impiegano complessivamente tre ore per compiere andata e ritorno del tragitto alternativo. Bastano venti minuti per chi percorre la strada provinciale, quella che oggi è tutta un susseguirsi di transenne e segnali di pericolo. La sicurezza è davvero precaria e specialmente la sera è pericoloso transitarvi a velocità elevata. Purtroppo i nubifragi che durante l'inverno si sono abbattuti nella zona hanno determinato ovunque frane e smottamenti. Dopo le frane le autorità provinciali hanno effettuato la collocazione di transenne per segnalare lo stato di pericolo e niente più. Le prospettive non sono incoraggianti: il Libero Consorzio Comunale di Agrigento che deve gestire la situazione complessiva dell'intera rete stradale di sua competenza, non ha le risorse finanziarie per fare le necessarie riparazioni. Ad oggi risulta impossibile intervenire non solo per la manutenzione ordinaria ma anche tenere aperte diverse strade che rivestono un'importanza strategica nei collegamenti tra le zone più interne. Ci sono ogni giorno diverse pressanti richieste da parte degli amministratori locali, e nel caso specifico dal sindaco di Caltabellotta Paolo Segreto, relative a richieste di ripristino delle condizioni di percorribilità e di sicurezza di alcune strade, ma il Libero Consorzio ha le mani legate e da tempo afferma che da Palermo non arriva un centesimo e non si può fare nulla di più che suggerire ai sindaci di invitare gli automobilisti ad avere prudenza. Non è difficile dunque ipotizzare, che se non ci saranno interventi immediati, la Sciacca-Caltabellotta diventerà ancora più a rischio e si dovrà chiudere alla circolazione viaria.

Sicilia24h
Ancora interventi sulla viabilità ovest per ripristinare il transito regolare dei mezzi Continuano, nonostante la grave carenza di mezzi e di risorse finanziarie, gli interventi del personale stradale del Libero Consorzio Comunale sulla viabilità interna per liberare dal fango e dai detriti le strade colpite la scorsa settimana da alcuni violenti nubifragi, in particolare nel settore ovest. Il lavoro dei cantonieri ha permesso di ripristinare il regolare transito sulla SP n. 76 Sciacca-Salinella, sulla SP n. 35-A Portella di Sciacca-Lucca Sicula e sulla SPC n. 12 Ponte Pedano-Bevaio Imperatore, sulle quali già la scorsa settimana erano stati effettuati interventi urgenti per consentire quantomeno il passaggio delle auto e dei mezzi pubblici, che adesso non presenta particolari problemi. In tutta la zona ovest, pur regolarmente sottoposta agli attenti controlli da parte del personale stradale del Libero Consorzio, si raccomanda agli automobilisti di rispettare rigorosamente i limiti di velocità indicati dalla segnaletica, considerate, soprattutto, le cattive condizioni generali dei manti stradali. Ufficio Stampa Libero Consorzio Comunale di Agrigento P.le Moro, 1 - 92100 Agrigento Tel. 0922 22689, Fax 0922 404147 348 2360830 (S. Grenci), 0922 593267 (A. Palillo).
GdSonline
VERSO LE ELEZIONI Amministrative, c'è fermento in 12 comuni dell'Agrigentino di Paolo Picone AGRIGENTO. Partiti e movimenti in fermento nelle 12 città dove l'11 giugno prossimo si voterà per rinnovare sindaci e Consigli comunali. Riflettori puntati soprattutto su Sciacca e Palma di Montechiaro, gli unici due Comuni dove si vota con il sistema proporzionale, mentre negli altri 10 è attivo il maggioritario. Le urne si apriranno ad Aragona, Bivona, Campobello di Licata, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Comitini, Lampedusa e Linosa, Montallegro, Palma di Montechiaro, Santa Margherita Belice, Sciacca e Villafranca Sicula.
LA SICILIA
RACALMUTO: STRADA STATALE 640, DENUNCIA DEL MOVIMENTO 5 STELLE «Lavori incompleti e discariche». RACALMUTO. La nuova strada statale 640 inaugurata in pompa magna al la fine di marzo fruibile, ma non sembra che ad oggi i lavori siano davvero terminata soprattutto per quanto riguarda le strade compIa nari. Gli innesti che portano a Grotte e Racalmuto, non sono infatti completi, come indica anche la segnaletica ancora di colore giallo, relativa appunto ad un cantiere in corso. La velocità per l'inaugurazione entro marzo, pena la perdita di finanziamenti, non è stata utile a terminare tutto. A denunciarlo è il Meetup 5 stelle di Racalmuto che s6gmatizza ancora una volta dico- me non è stata programmata ad oggi alcuna opera di bonifica in molte zone dove si è prima lavorato e dove oggi rimane invece del materiale di scarto da quello utilizzato per i lavori: «Non riusciamo a comprende re - si chiede Luigi Falletti del Meetup Racalmuto in Movimento - come sia possibile che nonostante la fine dei lavori, persistono nei pressi di strade complanari vere e proprie discariche. Vogliamo sapere e chiediamo a gran voce se e quando avverrà la bonifica di queste zone, do ve oggi sostano materiali di scarto, tubi e ferro, abbandonati da diverso tempo. Inoltre ci piacerebbe sapere se verrà fatta opera di bonifica oppure verranno tolti i materiali senza alcuna piantumazione o altro che possa ridare un po' di verde a molte aree». Il sito interessato è quello di contrada Zaccanello, nei pressi del paese di Leonardo Sciascia. dove appunto risiedono materiali di scarto. Proprio i componenti del Meetup, dopo Una perlustrazione nelle strade interessate dai lavori, hanno segnalato che, nonostante l'inaugurazione la strada che porta a Contrada Noce, ovvero lo svincolo Garamoli, è ancora chiuso. Il coordinamento racalmutese punta l'attenzione anche su un altro aspetto di non poco conto: «il nostro territorio per un'opera infrastrutturale di eccezionale importanza enormemente utile allo sviluppo territoriale ha già pagato un pesante tributo in termini 41 eliminazione" di siti storici — scrivono in una nota - non vorremmo pure pagare dazio con strascichi di altro tipo». In passato infatti la necessità di continuare l'ammodernamento di quella che è stata intitolata la Strada degli scrittori, è prevalsa su quella di preservare un sito di interesse archeologico. ALAN DAVID SCIFO
Spiagge in pessimo stato Libero Consorzio fermo Finora sono rimaste senza risposta le lettere inviate dal Comune. L'approssimarsi della stagione estiva riporta in evidenza il tema legato alla pulizia delle spiagge del versante costiero licatese, La competenza è del Libero Consorzio di Agrigento che - a oggi - non ha però mosso un dito in questo senso. Da Palazzo di Città, la richiesta è stata inoltrata tramite il dipartimento Lavori Pubblici e Urbanistica; «Abbiamo presentato l'istanza per un intervento di bonifica sulle spiagge libere e sulle strade provinciali di accesso alle zone balneari» ci hanno fatto sapere fonti interne all'Ufficio tecnico. A oggi però al Comune non è pervenuta nessuna replica da parte dell'Ente intermedio, Soldi ce ne sono pochi e appare probabile che anche quest'anno si andrà incontro allo stesso scenario dell'anno passato quando il Comune (visto il mancato intervento del Libero Consorzio) si era sostituito bonificando a spese proprie gli arenili salvo poi conteggiare il costo del servizio scorporandolo dai trasferimenti che il Comune deve annualmente all'ex provincia, Chi ha iniziato a sollevare il problema sono i primi bagnanti che hanno fatto capolino per la prima tintarella stagionale. La gran parte delle spiagge libere del litorale è invasa dai canneti fluviali portati dall'ultimo ingrossa mento del Salsa e che le mareggiate hanno adagiato sulla sabbia. La situazione peggiore alla Playa dove alle canne fluviali si sommano rifiuti. «Vorrei sollevare il caso "spiaggia Fondachello-Playa — ci riferisce un bagnante — bisogna senz'altro condannare l'inciviltà della gente nel non curare il bene comune. Ma ahimè vedo anche le Istituzioni politiche assenti alla tutela e alla pulizia dei nostri beni comuni come per esempio le spiagge. È triste vedere una spiaggia ridotta così. Invito le istituzioni competenti a fare un sopralluogo e a intervenire e colpirete persone incivili e bonificare l'arenile in vista dalla stagione estiva» L'impressione è che l'intervento di bonifica non avverrà a breve e - qualora l'ex Provincia non dovesse intervenire con uomini e mezzi propri — da parte del Comune se ne parlerà comunque a stagione estiva iniziata. Alla pulizia dei tratti sottoposti a lottizzazione demaniale penseranno invece i concessionari. Sembra muoversi invece qualcosa per quanto concerne il servizio di sicurezza e vigilanza sulle spiagge libere. Palazzo di Città ha in fatti avviato l'iter burocratico per pervenire all'assegnazione del servi zio bagnini che negli ultimi anni è stato svolto dai volontari della Guardia Costiera Ausiliaria con il piazzamento delle torrette di av-vistamento in punti nevralgici della costa. Ieri su questo argomento era intervenuto il consigliere comunale Giuseppe Russotto auspicando tempi celeri nell'assegnazione del servizio. GIUSEPPE CELLURA
SCIACCA Sono cinque gli schieramenti per le prossime Amministrative. SCIACCA. Due candidati a sindaco sono già in piena campagna elettorale, per gli altri s'dovrà attendere ancora vi sto che il Centrodestra ha programmato le primarie e altri due raggruppamenti stanno definendo accordi e strategie. Il quadro delle candidature a sindaco per le prossime elezioni amministrative delinea al momento cinque schieramenti: il Centrosinistra con Francesca Valenti sta lavorano al programma e si parla già di squadre assessoriale; il Movimento Cinque Stelle con Domenico Mistretta sta facendo altrettanto; il Centro- destra dovrebbe fare scendere in campo il presidente del Consiglio comunale uscente Calogero Bonoma lo farà con le primarie e potrebbero esserci delle sorprese; l'associazione politico culturale "Mizzica', di ispirazione di sinistra, punta su uno dei tanti giovani al proprio interno; l'avvocato Stefano Scaduto correrà probabilmente da solo con una propria lista civica, come fece nel 2009; dal recente accordo tra i due ex sindaci Mario Turturici (trasfuga da Forza Italia), Ignazio Messina (segretario nazionale di Italia dei valori) 'ex assessore Michele Ferrara e altri ex consiglieri comunali e assessori, è nato un gruppo trasversale che racchiude gli scontenti del Centrosinistra e del Centrodestra. Ieri Domenico Mistretta ha messo in moto la macchina elettorale del Movimento 5 stelle, scossa dalla decisione di alcuni storici componenti, Nino Vitale ed Emma Gianni, di non candidarsi al Consiglio comunale. facendo emergere una sofferenza in terna che forse solo con un candidato a sindaco diverso sarebbe stata accantonata. Ottenuta la certificazione dallo staff nazionale di Beppe Grillo, il Movimento 5 Stelle si presenta per tentare quella svolta politico amministrativa con cui tenta di fare diventare il cittadino parte"attiva"e protagonista. I tavoli tecnici pentastellati sono sette ed ognuno di loro ha i propri responsabili, alcuni dei quali sa ranno designati nella squadra assessoriale. A guidarli figure di professionisti noti in città, dall'ingegnere Ma rio Di Giovanna all'ex calciatore professionista Giuseppe Geraldi (il padre, il compianto Danello, negli anni 90 fu candidato a sindaco), dal cera mista Nino Carlino all'imprenditore ittico conserviero Giacomo Fauci. Francesca Valenti, che guida la coalizione formata da Pd, Sinistra Italiana, Sciacca Democratica e Sicilia Futura, ha già lasciato il proprio lavoro per dedicarsi ad incontri e programmazione. Il trio Ferrara—Turturici-Messina sembrava vicino ad un accordo con Scaduto, ma poi le due parti si sono lasciate non senza polemiche. GIUSEPPE RECCA

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