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Rassegna stampa del 21 aprile 2017

Giornale di Sicilia

Giacinto Pipitone
palermo

Affondata dai colpi di grillini e Forza Italia e non difesa dalla maggioranza, la Finanziaria dei 45 articoli anche ieri non ha mosso un passo. Il Parlamento si è arenato a metà del voto sull'articolo 1, quando sono stati bocciati col voto segreto due commi pesantissimi dal punto di vista politico. Nei piani del governo ieri dovevano essere approvati almeno una quindicina di articoli per poter poi tentare un'accelerazione nel week end e arrivare al traguardo. Ma che tutto sarebbe andato in modo diverso è apparso subito chiaro: ci sono volute tre ore e mezza per approvare  un piccolo comma che stanzia i primi 34 milioni a favore dei disabili. E poi, nel primo pomeriggio, è cominciato lo stillicidio (per il governo) del voto segreto.Il primo, chiesto dai grillini, ha  permesso all'opposizione di impallinare un comma dell'articolo 1 che avrebbe stanziato 600 mila euro per digitalizzare alcuni apparati dei Comuni: una norma cara all'assessore all'Economia, Alessandro Baccei. Appena pochi minuti dopo il livello de l'attacco delle opposizioni è salito. I grillini hanno chiesto di nuovo il voto segreto su un emendamento che  prevedeva la soppressione del comma che finanzia gli interventi speciali per Ortigia ed Agrigento. A ciascuna delle due città d'arte sarebbero andati 750 mila euro. E col voto segreto  l'emendamento soppressivo è stato approvato, grazie anche all'assenza di molti deputati della maggioranza: assenze decisive che hanno determinato la mancata difesa della norma. Sarebbe già stato sufficiente tutto questo per far arenare la manovra al primo chilometro. Ma il voto segreto è stato chiesto anche sul successivo emendamento che avrebbe stanziato un milione per Ragusa Ibla: anche in  quel caso l'emendamento sarebbe passato se dalla votazione non fosse emerso che il Parlamento non era in numero legale. A quel punto la seduta è stata sospesa e poi non si è più riusciti ad approvare alcuna norma: ci si riproverà stamani. Troppo forti le proteste interne alla maggioranza. Vincenzo Vinciullo, presidente della commissione Bilancio, ha criticato opposizione e alleati: «Con il voto segreto i vigliacchi della politica, cioè coloro i quali non hanno il coraggio di mostrare in pubblico il proprio volto, hanno determinato la cancellazione del contributo per tutelare il centro storico di Siracusa e Agrigento. È chiaro che ha pesato in modo determinante anche l'assenza di oltre la metà dei deputati del Partito Democratico». E Michele Cimino (Sicilia Futura) ha parlato di «barbari all'arrembaggio». Il clima si è surriscaldato - 45 gli interventi polemici dei deputati - al punto che il vice presidente dell'Ars, Giuseppe Lupo, che ha diretto i lavori per gran parte della giornata ha dovuto rivolgere un appello a tutti i deputati affinchè oggi si ritrovi una convergenza, evitando polemiche, per approvare la Finanziaria almeno entro la prossima settimana come prevede lo Statuto. Il bilancio della giornata vede un solo comma di peso approvato: quello che fissa il budget che la Regione erogherà ai Comuni in questo 2017, dettaglio fond mentale per permettere  ai sindaci di approvare i bilanci (finora nessuno lo ha fatto e il governo sta per inviare i commissari ad acta). Agli enti locali la Finanziaria ha destinato 340 milioni, anche se una parte (il 10%) dovrà essere obbligatoriamente utilizzato dai sindaci per  pagare l'assistenza ai disabili. È una norma fortemente voluta da Crocetta e Baccei. Il presidente ha dovuto difenderla in aula («volevano  anche su questa il voto segreto») e poi ha dovuto rispondere alle polemiche che dall'esterno piovevano sul governo proprio intorno al tema dei finanziamenti ai disabili: «Comincio a credere che qualcuno stia strumentalizzando la protesta dei disabili. Vedrete che al momento dell'approvazione della Finanziaria per i portatori di handicap saranno pronti 240 milioni. Ma bisogna avere la pazienza di attendere l'approvazione della legge». Crocetta ha risposto anche alle associazioni, che hanno denunciato il mancato rispetto del termine entro il quale dovevano arrivare i primi finanziamenti: «Sulla erogazione dei fondi per la disabilità gravissima voglio precisare che non c'è alcun ritardo. Non si avevano dati precisi sul numero dei soggetti disabili e le Asp hanno dovuto fare un lavoro enorme per l'identificazione di tutti i soggetti con disabilità gravissima e del livello di intensità di tale disabilità. Sulla bai soldi della sicilia Crocetta: protesta dei disabili strumentalizzata se dei numeri comunicati dalle Asp, venerdì scorso, sono stati già approvati i decreti di finanziamento per tutte le Asp siciliane. Per potere accedere all'assegno previsto dalla legge per i gravissimi occorre che le persone interessate o i tutori legali sottoscrivano il patto di cura preventivo e comunichino il conto corrente su cui versare il finanziamento. Alla fine dell'iter della finanziaria si scoprirà che il fondo per la disabilità istituito in Sicilia -ha concluso Crocetta - sarà superiore a quello già finanziato da regioni molto più ricche della Sicilia ». Ma il cammino per approvare la manovra è carico di insidie,  oprattutto per le norme che prevedono i tagli da altri settori per finanziare i disabili. Ieri i Cobas hanno protestato  perchè «per finanziare i disabili il governo Crocetta sta pensando di tagliare annualmente 59 milioni dal Fondo di Quiescenza che eroga le  pensioni ai dipendenti regionali». Secondo il sindacato «in questo modo si rischia di compromettere la tenuta del Fondo Pensioni. Per questo motivo ci appelliamo a tutti i parlamentari per respingere tale norma illegittima ». E la Cgil boccia seccamente l'inte - ra manovra in discussione: «È un insieme di articoli senza un disegno programmatico alla base, non è anticiclica ed è poco funzionale alla sviluppo della Sicilia. Peggio il collegato  dove c'è di tutto e di più e dove prevalgono le norme ad personam» è il giudizio del segretario Michele Pagliaro. Che ha aggiunto: «La Finanziaria non interviene sui veri problemi della Sicilia: la povertà, la disoccupazione, il riassetto della pubblica amministrazione, i rifiuti, l'edilizia. Non prevede investimenti su settori come il turismo e sui settori produttivi in genere. E affronta le problematiche del mercato del lavoro in un'ottica riduttiva, per fasce di lavoratori in emergenza occupazionale, senza avere come quadro di riferimento le risorse disponibili e gli obiettivi da raggiungere». In questo clima oggi si ricomincia a votare.

Apre la mostra del British museum. Parello: ««La mostra vuole riallacciare il filo che già in passato ha legato la Valle dei Templi ed il suo patrimonio al Regno Unito»
Reperto, torna a casa un pezzo di Akragas

A partire da questa sera, e fino al 13 ottobre, si potrà ammirare l'anfora a figure nere della bottega di Nikosthenes, singolare figura di vasaio che opera ad Atene intorno alla metà del VI secolo avanti Cristo, con scene di lotta Concetta Rizzo
E' il grande giorno. E' il giorno in cui i reperti dell'antica Akragas greca - quelli che sono custoditi ed esposti al British museum di Londra - saranno visibili a villa Aurea.   partire da questa sera, e fino al 13 ottobre, si potrà ammirare l'anfora a figure nere della bottega di Nikosthenes, singolare figura di vasaio  che opera ad Atene intorno alla metà del VI secolo avanti Cristo, con scene di lotta tra atleti. In mostra anche un vaso attribuito al gruppo di Polignoto ed il rilievo di Paride/Pelope o Ierone I, che costituisce ancora oggi un vero e proprio  giallo archeologico. L'inaugurazione de «I tesori di Akragas«, e l'ingresso gratuito nella prestigiosa residenza di sir Alexander Hardcastle, è alle 19. «La mostra vuole riallacciare il filo che già in passato ha legato la Valle dei Templi ed il suo patrimonio al Regno Unito - ha spiegato, ieri, il direttore del Parco archeologico Giuseppe Parello - . Filo che si è estrinsecato nella sua forma più alta attraverso la presenza dell'ammiraglio inglese, sir Hardcastle, ad Agrigento a cui la città deve un degno riconoscimento per la preziosa attività sostenuta a favore della ricerca e della conservazione del patrimonio della città antica. Si tratta di un evento di grande rilievo culturale e mediatico che proietta il Parco della Valle dei Templi in ambito internazionale anche nel campo delle mostre archeologiche, con un partner di eccezione quale il British museum».  Ieri, per tutta la giornata, gli addetti sono stati freneticamente al lavoro nella storica villa Aurea. A partire dalle metà dell'Ottocento il British museum acquistò  alcune fra le più importanti collezioni europee. Fra queste, anche «I  tesori di Akragas». «Tesori» che per qualche mese, dunque, torneranno ufficialmente a «casa».  «Si tratta di alcuni vasi a figure rosse ed a figure nere - ha spiegato Maria Concetta Parello, archeologa  del Parco "Valle dei Templi" - e di altri pezzi di scultura molto belli ».  Ma verranno esposti anche i disegni originali fatti nel 1812 su Akragas. I disegni sul l'architettura greca hanno riguardato lo studio del tempio di Zeus olimpico. Si cercò allora di capire come dovevano essere inseriti i telamoni. «Sono disegni importantissimi - ha spiegato l'archeologa Parello - perché costituiscono il punto di partenza degli studi fatti sui telamoni e sulla loro collocazione nella struttura architettonica del tempio». Ma, a villa Aurea, verrà messo in mostra anche un calco che ha un significato particolare. «E' il calco di una placchetta. L'originale è conservato nei  nostri musei - spiega, ancora, Maria Concetta Parello, - . E' un calco che sir Hardcastle inviò al British,  al suo museo, negli anni in cui visse ad Agrigento e finanziò sia ricerche archeologiche che restauri. Noi dobbiamo tanto all'ammiraglio inglese perché il suo obiettivo  fu raccogliere un patrimonio culturale imponente che rimase in Sicilia. Quello che mandò al suo museo furono soltanto dei calchi. E questo segna un punto di passaggio importante: quello che viene  trovato con le ricerche fatte con fondi  tranieri, come quelli di Hardcastle, rimane da noi. Ai musei stranieri arrivano soltanto i calchi». Oggi, dunque, è il grande giorno. Ed in occasione dell'inaugurazione  si potrà accedere, gratuitamente, alla Valle dagli ingressi di Giunone e di Porta V a partire dalle 18,30. (*CR*)

Tribunale. Per l'avvocato difensore Daniela Posante: ««L'udienza è stata anticipata senza avvisare l'imputato»
Processo a D'Orsi, «slitta» la requisitoria
«L'udienza è stata anticipata senza avvisare l'imputato» : l'avvocato Daniela Posante, difensore dell'ex presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, eccepisce che l'anticipo di 24 ore dell'udienza, deciso dai giudici con un'ordinanza fuori dall'udienza, non è stato notificato al diretto interessato. Il presidente del collegio Gianfranca Claudia Infantino accoglie l'eccezione e rinvia all'11 maggio. In quella data, dopo la testimonianza del maresciallo della Guardia di Finanza, Guglielmo Greco, ci sarà la requisitoria del pm Carlo Cinque e l'arringa del difensore. Il processo è quello che ipotizza a carico di D'Orsi l'accusa di «corruzione per l'esercizio della funzione» perché si sarebbe fatto dare da un vivaista quaranta palme del suo negozio, destinate alla sua villa di Montaperto, in cambio di un appalto consistente nella vendita alla Provincia di tutte  le piante dell'attività. Il processo è una costola dell'inchiesta principale che ha portato alla condanna di D'Orsi a un anno di reclusione per l'accusa di avere ottenuto il rimborso di pranzi e cene senza che risultasse «adeguatamente motivato» il fine istituzionale. Per tutte le accuse principali - truffa, peculato, concussione e abuso di ufficio - i giudici hanno deciso l'assoluzione ma l'appello della Procura non ha reso  definitivo il verdetto. Per la vicenda delle palme, inizialmente qualificata come peculato, il tribunale  aveva emesso un'ordinanza con cui restituiva gli atti al pm per qualificare diversamente il reato. (*GECA*)

sicilia24h.it
Entroil 26 aprile le offerte per la gara per il recupero dei rifiuti sullestrade provinciali

Scadeil 26 aprile il termine per partecipare al bando di gara approvatodal Libero Consorzio Comunale di Agrigento per la realizzazione deilavori di manutenzione per la raccolta ed il conferimento indiscarica e/o presso ditte autorizzate al recupero dei rifiutiabbandonati nelle strade di proprietà provinciale per l'anno 2017.L'importo complessivo dell'appalto ammonta a 59.000 euro.Sitratta di un accordo quadro annuale, con un solo operatore economicoper l'attività di risanamento ambientale. Tale attività èlimitata ad interventi di raccolta e conferimento, indispensabilialla bonifica delle strade provinciali che sono continuamentesoggette ad abbandono di rifiuti di ogni genere. I lavori sarannoconteggiati con riferimento all'importo contrattuale massimoprestabilito nell'arco di tempo di validità del contratto.Gliinterventi, che saranno determinati in numero e specie nell'arcotemporale di durata dell'Accordo Quadro, si esplicherannonell'esecuzione di tutte le opere necessarie per gli interventi dimanutenzione ordinaria relativi alla raccolta ed il conferimentofinalizzati al mantenimento dello stato di efficienza "delle stradedi proprietà dell'Ente", da contabilizzare a misura, sulla basedei prezzi unitari di aggiudicazione.Leimprese interessate potranno inviare le loro offerte al LiberoConsorzio Comunale di Agrigento, Gruppo Contratti, Via Acrone, 27 ad Agrigento entro le ore 12:00 del giorno 26/04/2017. Per maggioriinformazioni basta visionare il bando di gara inserito nella homepage del Libero Consorzio Comunale diAgrigento
www.provincia.agrigento.it, oppure rivolgersi all'Ufficio Gare del Libero Consorzio di ViaAcrone ad Agrigento o richiedere informazioni alle varie sedi U.R.P.dell'Ente, situate in diverse località della provincia diAgrigento.

livesicilia.it

Vigliacchi,cialtroni, barbari" 
E la Finanziaria resta al palo

Insultie voti segreti. Accuse e guerre "territoriali". E la Finanziariaresta al palo. Dopola bellezza di otto ore di seduta, ieri l'Ars non è riuscita adapprovare nemmeno il primo articolo della legge di stabilità chedovrà ricevere il via libera definitivo entro il 30aprile prossimo.Un andamento lento frutto del solito assenteismo di buona partedell'Assemblea, ma soprattutto del disinteresse e delle divisioni diuna maggioranza che ormai non risponde a nessuna logica politica.

Eche ha, non a caso, ripetutamente fatto mancare il numero legale inAula,costringendo, come impone il regolamento, a più di una sospensionedella seduta. Così, in assenza di "sostanza", la discussione èstata condita dagli aromi delle polemiche, sfociate spesso negliinsulti.

Adaccendere la miccia, in particolare, è stata la scelta dell'Aula dibocciare una norma che destinava dei contributi specifici per icentri di Ortigia e di Agrigento.In quel caso, a far soccombere le norme, è stato il voto segreto,chiesto dal Movimento cinque stelle e da Forza Italia. E così, eccola "pacata" reazione dei deputati originari della zonainteressata dal contributo e che ovviamente, avevano caldeggiatol'approvazione di quello stanziamento. Il presidente dellacommissione bilancio, il siracusano VincenzoVinciullo,ad esempio, ha parlato di "vigliacchi che si nascondono dietro ilvoto segreto". L'agrigentino MicheleCimino,invece, ha scelto la definizione di "barbari", rivolgendosidirettamente ai colleghi grillini.

Male polemiche dovevano ancora raggiungere l'apice. Stavoltaad accendere gli animi è stato il vicepresidente dell'Ars AntonioVenturino, che ha sarcasticamente fatto notare come il Movimentocinque stelle,il partito dal quale si è separato a metà legislatura, avessedeciso di bocciare il finanziamento per Siracusa e Agrigento, mentresembrava disponibile a votare il contributo destinato a RagusaIbla,oggi amministrata da un sindaco grillino. E così, ecco la reazioneveemente del leader siciliano dei Cinquestelle, GiancarloCancelleri,che ha bollato come vergognosa l'abitudine di cambiare casacca dopoessere stato eletto con una forza politica. Cancelleri, poi, decidevadi chiudere ricordando allo stesso Venturino che "il mimo el'attore bisogna farlo fuori da questo parlamento". Un parlamento,aggiungeva Cancelleri, "nel quale assistiamo a comportamentischifosi. E al fuggi fuggi di deputati che fanno mancarecontinuamente il numero legale".

Apriticielo. A dare man forte a Cancelleri, è intervenuto il deputato MpaGiovanni Greco, il più anziano tra i parlamentari di Salad'Ercole. "Venturino- ha detto - è l'ultimo qui ad avere il diritto di parlare.Anzi, quando in quest'aula manca lui o Crocetta, riusciamo a lavoraremolto meglio". Dichiarazioni che hanno scatenato la reazione daibanchi del vicepresidente dell'Ars, che ha urlato: "Tu non capisciniente, vai in pensione". Concetti ribaditi poi al microfono:"Greco ha evidentemente qualche problema, ma poverino va compreso,vista l'età: le do un consiglio, compia i suoi 70 anni e vada inpensione, invece di dire cialtronate". "Io in pensione? - larisposta di Greco - lei semmai torni a Londra a fare l'attore".Animi caldi, caldissimi. E del resto già Greco poche ore prima avevalamentato le eccessive discussioni attorno a "sto fottutoemendamento".

Urla,strepiti e accuse, quindi. Ma risultati zero. L'Aula non è riuscitaad approvare infatti nemmeno il primo articolo della legge distabilità. Anchea causa delle ore trascorse a discutere sul comma che prevedeva unaporzione dei finanziamenti per i disabili. Contributi che sarannogarantiti dai Comuni, ma solo dopo una riscrittura della normainizialmente presentata dal governo. Norma che non piace però aidiretti interessati, che ieri hanno chiesto a gran voce a governo edeputati di dimettersi in massa. Una protesta che è anche unaprovocazione. Alla quale governo e deputati hanno risposto nelpeggiore dei modi: trascorrendo cioè una intera giornata ainsultarsi. Senza riuscire ad approvare, dopo otto ore di urla, lostraccio di un articolo.

Grandangoloagrigento

Slitta al prossimo 11 maggio l'udienza nel procedimento che vede imputato l'ex presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi.

Il Tribunale, in accoglimento dell'eccezione proposta dall'avv. Daniela Posante secondo cui l'anticipo di 24 ore dell'udienza, disposta dai giudici con un'ordinanza fuori dall'udienza, è stato disposto senza nessuna notifica al diretto interessato. D'Orsi nel procedimento in corso è accusato di una presunta corruzione perchè secondo le accusa si sarebbe fatto piantumare quaranta palme nella propria villa da un vivaista in cambio di un appalto relativo alla vendita di piante all'Ente provinciale.

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