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Rassegna stampa del 27 aprile 2017

Giornale di Sicilia

Regione
stop anche alla chiusura di riscossione sicilia
Indietro tutta sulla Finanziaria
L'Aula vota solo le misure urgenti
La maggioranza in scacco in Aula decide di «tagliare» la manovra e salvare una decina di articoli. Garantiti i finanziamenti ai Comuni, alle ex Province e ai disabili

Giacinto Pipitone
palermo
La Finanziaria si arena di nuovo. Al primo tentativo, ieri, la maggioranzaha dovuto prendere atto di non avere la forza per portare al traguardo la manovra da 45 articoli che governo e deputati avevano faticosamente composto in quattro mesi di trattativa. E così, davanti al muro dell'opposizio - ne, al Pd e agli altri pezzi sfilacciati del centrosinistra non è rimasto che chiedere  di votare una leggina che contenga una decina di articoli collegati al bilancio già approvato. Il resto finirà in un testo da votare a maggio se non ci sarà il rompete le righe elettorale.  Cronaca di un'altra giornata di impasse in Parlamento. Dopo le prime tre sedute a vuoto della scorsa settimana, governo e maggioranza contavano di rispettare una tabella di marcia serrata che prevedeva il sì ad almeno  10/15 articoli al giorno per arrivare entro sabato notte al varo della manovra. Ma all'apertura dei lavori i grillini, guidati da Giancarlo Cancelleri, hanno iniziato con l'ostruzionismo. E dopo un'ora di continui rinvii del voto  il vice capogruppo del Pd Giovanni Panepinto ha chiesto di fermare tutto e convocare un vertice dei capigruppo per  «concordare una decina di norme indispensabili da votare insieme, rinviando  tutto il resto». Ed è la soluzione che, almeno fino a ieri sera, aveva trovato il consenso trasversale. In sintesi, ecco cosa è rimasto della Finanziaria: ci sono i 340 milioni ai Comuni (che comprendono anche  la quota del 10% da destinare all'assi - stenza ai disabili), ci sono i fondi alle ex Province (una novantina di milioni che si aggiungono a una trentina già disponibili). Ci saranno i finanziamenti a enti e associazioni una volta compresi nella Tabella H (ora allargata a sigle pubbliche e settori dell'amministrazione per un importo di circa 170milioni). Ci saranno i fondi ai disabili: circa 230 milioni su cui però il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha chiesto una relazione che garantisca la copertura finanziaria. E poi dovrebbero sopravvivere le misure dal grande impatto elettorale, a cominciare dal paracadute per i 1.700 sportellisti che prima lavoravano nella formazione professionale. Un paracadute anche per varie categorie di Lsu e precari. Fra le norme che ieri erano nel (traballante) accordo, quelle che prevedono tagli nelle partecipate e negli enti regionali e quella che permette di riacquistare alcuni degli immobili venduti oltre 10 anni fa dalla Regione per fare cassa. Previsto pure un articolo che finanzia i consorzi di bonifica e permette l'aumento di giornate lavorative di alcune categorie di forestali garantendo anche il pagamento di alcune mensilità arretrate. Se questa sarà la Finanziaria (condizionale d'obbligo a questo punto), resteranno escluse misure ampiamente annunciate da governo e maggioranza: a cominciare dalla chiusura di Riscossione Sicilia, passando poi per le riforme dei Consorzi universitari e degli Ersu e senza dimenticare varie  forme di contributo come quelli previsti per i trasporti su strada e ferroviari o  per le borse di studio in campo medico. Salterebbero anche i fondi per togliere il ticket sanitario a carico delle  fasce economicamente deboli. E che il clima politico non suggerisse altra via d'uscita alla paralisi è apparsochiaro ai partiti. Lo ha ammesso per primo il capogruppo dei Centristi per l'Italia, Marco Forzese: «Non illudiamoci che in tre giorni si possano votare sia la Finanziaria che il "collegato", quando domenica sappiamo che il principale partito di maggioranza sarà impegnato nelle primarie. Ritengo pertanto che si debba votare una Finanziaria snella entro 48 ore». Un modo per mettere in salvo il bilancio entro il termine 30 aprile, ultima data utile a norma dello Statuto. Restano forti le pressioni di varie aree del Parlamento per allargare le maglie della spesa. Il palermitano Edy Tamajo (Sicilia Futura) malgrado l'accordo che la escludeva dal testo base ha continuato a proporre una norma in favore della stabilizzazione dei tremila Pip: «Difenderemo questa categoria con norme ad hoc per la stabilizzazione nel disegno di legge collegato alla Finanziaria che verrà approvato insieme alla manovra». Mentre sia il Nuovo Centrodestra con Nino D'Asero e Vincenzo Vinciullo che il Pd con Concetta Raia esultano per una delle poche norme approvate ieri: prevede che «anche i Comuni colpiti dalla calamità della cenere lavica potranno accedere al fondo unico da 1,7 milioni per interventi straordinari di protezione civile».Mentre i grillini esultano con Cancelleri per un'altra norma approvata ieri: «Due milioni e mezzo per gli abbonamenti degli studenti pendolari fuori sede. Torna dopo anni di black out il fondo a disposizione dei Comuni».

il caso. Il caso dei Comuni commissariati per i bilanci
Schiarita dopo la rivolta dei sindaci
«Sarà rivista la norma sulla decadenza»

La maretta tra Comuni e Regione resta, ma all'orizzonte una qualche schiarita si intravede, perlomeno sul fronte della contestatissima legge regionale che dispone, con effetto retroattivo, l'azzeramento contestuale del primo cittadino e  dei consigli comunali in caso di mancata approvazione del bilancio previsionale nei termini previsti. I 200 sindaci siciliani che insieme ai vertici Anci si sono presentati ieri mattina a Palazzo dei Normanni per chiedere la cancellazione della  norma approvata dall'Ars lo scorso 29 marzo, hanno infatti incassato l'impegno del governo regionale e del presidente dell'Assemblea Giovanni Ardizzone. «Entro domani (oggi, ndr) presenteremo il nuovo emendamento soppressivo della legge in vigore e vedremo anche di sospendere gli atti amministrativi che mettono in diffida i Comuni per la mancata approvazione dei bilanci  », ha promesso il governatore Crocetta, presente all'incontro insieme agli assessori Luisa Lantieri (Enti locali) e Alessandro Baccei  (Economia), mentre Ardizzone ra sicurava i sindaci, certo che in Assemblea «si troverà, attraverso la buona politica, una soluzione condivisa per procedere alla modifica della norma in questione». Al centro della polemica ci sono anche i trasferimenti agli Enti locali, ancora in via di definizione nella legge di Stabilità regionale, e quel combinato disposto che il sindaco di Palermo e presidente dell'Anci, Leoluca Orlando, definisce «tempesta perfetta»: «Da una parte la Regione, che non ha ancora approvato il suo bilancio, da cui discendono le risorse che servono ai Comuni per dare il via libera ai propri, dall'altra una norma nazionale che stabilisce  l'approvazione dei bilanci comunali entro il 31, e in tutto questo, ecco la tempesta perfetta: la decadenza di sindaci e consigli». Soddisfatti per l'esito del confronto, perché «è stata apprezzata la nostra proposta di cancellare la norma», il capigruppo del Pd all'Ars, ma anche Alternativa Popolare, perché «governo e maggioranza hanno recepito il senso di un nostro emendamento». Il confronto di ieri arriva dopo il pronunciamento del Tar di Palermo, che ha accolto il ricorso del sindaco di San Piero Patti, Ornella Trovato, contro la decadenza dalla carica di primo cittadino. Crocetta ha ribadito che la Regione si costituirà  «ad adiuvandum» per sostenere gli altri sei sindaci decaduti che vorranno  fare ricorso. (*ADO*) Andrea D'Orazio  


Nubifagio a Sciacca
Fondo di solidarietà dal ministero

Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha decretato «l'esigenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi» del 25 novembre 2016 in provincia di Agrigento e nel Comune di Sciacca per i danni causati alle strutture aziendali. Il territorio agrigentino è stato fortemente colpito da quell'evento e soltanto nella città di Sciacca ci sono stati danni per diversi milioni di euro. Il decreto è stato emesso in accoglimento della proposta della Regione Siciliana, così come richiesto dal Comune di Sciacca, di attivazione degli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nelle aree colpite. Lo ha reso noto l'assessore alla Protezione Civile, Ignazio Bivona, comunicando che l'assessorato regionale all'Agricoltura ha trasmesso una nota al Comune di Sciacca specificando che gli interessati possono presentare istanza entro 45 giorni dalla pubblicazione del decreto. Le domande vanno indirizzate al Servizio 6 dell'Ispettorato dell'Agricoltura di Agrigento o agli Uffici Intercomunali dell'Agricoltura competenti per territorio. Il Comune di Sciacca ha provveduto a pubblicare nel sito internet istituzionale nel link "Emergenza nubifragio", le indicazioni dei fogli e delle particelle che ricadono nel proprio territorio che potranno essere verificate da ciascun interessato per la presentazione delle istanze. (*GP*)

GdSonline

 ARS Manovra di nuovo al palo: intesa su una legge con pochi articoli, salvi fondi a Comuni e disabili. PALERMO. Si blocca ancora la Finanziaria. La maggioranza ha infatti alzato bandiera bianca ammettendo di non essere nelle condizioni di far approvare la manovra da 45 articoli che governo e deputati avevano faticosamente composto in quattro mesi di trattativa. Il Pd, dunque, non ha potuto far altro che chiedere di votare una leggina con una decina di articoli collegati al bilancio già approvato. Dopo le prime tre sedute andate a vuoto la scorsa settimana, il governo sperava di poter arrivare entro sabato notte al via libera della manovra. Ma all'avvio dei lavori è subito iniziato l'ostruzionismo dei grillini, tanto da portare il vice capogruppo del Pd Giovanni Panepinto a chiedere di fermare i lavori e convocare un vertice dei capigruppo per «concordare una decina di norme indispensabili da votare insieme, rinviando tutto il resto». Nella leggina approvata ci sono i 340 milioni ai Comuni, i fondi alle ex Province, ma anche i finanziamenti a enti e associazioni (ex Tabella H). E ci saranno i fondi ai disabili.
RICHIAMO DEL QUIRINALE Mattarella spinge su legge elettorale: "Urgente approvarla". Testo in Aula il 29 maggio ROMA. Tempo scaduto. Il Quirinale si è spazientito per la melina politico-parlamentare sulla legge elettorale e richiama in modo «forte, diretto e limpido nelle modalità» il Parlamento alle proprie responsabilità. Sergio Mattarella dopo mesi di inutile attesa interviene seccamente, convoca a pranzo i presidenti di Camera e Senato e diffonde una nota di taglio istituzionale ma dalla forte valenza politica. Le primarie del Pd sono alle porte e Mattarella ha chiesto ai Presidenti di Senato e Camera di «rappresentare ai rispettivi gruppi parlamentari l'urgenza che rivestono entrambe le questioni per il funzionamento del nostro sistema istituzionale». Una formula elegante per far sapere che sarebbe più opportuno e auspicabile che le elezioni anticipate ci possano essere eventualmente solo dopo una riforma del sistema di voto. Ma non solo. Perché in molti al Colle da tempo non nascondono la preoccupazione che dopo l'estate la possibilità di un accordo tra le forze politiche possa diventare ancora più problematica. E la scadenza naturale della legislatura è in ogni caso vicinissima: di fatto già a Natale, dopo una Finanziaria che si annuncia durissima, si aprirebbe comunque una lunga campagna elettorale. E' quindi da irresponsabili lasciare il Paese con due sistemi così diversi e con alti rischi di incostituzionalità. In più Mattarella, nella sua nota, ha piantato un altro paletto, anch'esso dal taglio molto politico: l'elezione del giudice mancante della Corte costituzionale. Si tratta della sostituzione di Giuseppe Frigo, in quota Forza Italia. E molti in Parlamento già pensano che possa essere utile per avvicinare le posizioni di Berlusconi sulla legge elettorale. La perentoria uscita del presidente ha subito prodotto un effetto con la capigruppo della Camera che ha partorito una data: in aula il prossimo 29 maggio. Non è certo una accelerazione - oltre un mese - ma è già un risultato. E' evidente che la palla torna interamente al Pd che - soprattutto se Renzi cercherà di spingere l'acceleratore sul voto dopo l'estate - dovrà dipanare la matassa e trovare un accordo al ribasso. La linea del Quirinale sul voto anticipato non è cambiata. Meglio la fine naturale della legislatura, ma non ci sarà nessun accanimento terapeutico. Le elezioni anticipate non sono un tabù e anzi, «in casi particolari» sono la «via maestra» anche se si tratta di «una scelta molto seria», disse il capo dello Stato nel messaggio di fine anno. Ma prima servono regole chiare «perchè gli elettori possano esprimere, con efficacia, la loro volontà». E oggi, dopo mesi, queste regole non ci sono. Senza leggi elettorali omogenee per Camera e Senato rimane troppo alto il «rischio di ingovernabilità». Insomma, la lettura del monito del Colle è aperta. Certamente la forza del richiamo è proporzionata all'attesa: Sergio Mattarella aspetta da ben quattro mesi qualcosa di concreto e ancora oggi sul piatto non c'è nulla. Basta «rinvii», concorda la presidente della Camera Laura Boldrini dopo l'incontro con Mattarella. «Ho pienamente condiviso la sollecitazione che il Presidente ha voluto oggi rivolgere al Parlamento, per il tramite del Presidente Grasso e mio, affinché si arrivi rapidamente ad una nuova legge elettorale. Ai Presidenti di gruppo ho chiesto che la scadenza" fissata nella capigruppo, non subisca ulteriori rinvii. Si tratta di rispettare le attese dell'opinione pubblica e il ruolo stesso dell'istituzione parlamentare», ha fatto sapere in un comunicato.


LiveSicilia
Palazzo dei Normanni La cura dimagrante della manovra

Restano 16 articoli, 5 già approvati di Accursio Sabella PALERMO - Alla fine è servita una severa cura dimagrante per la Finanziaria regionale. Dei circa 40 articoli del testo di partenza, l'Ars ha deciso di salvarne solo una dozzina, aggiungendo a questi 4 norme ripescate dal cosiddetto "collegato". E così, è stata superata l'impasse che rischiava di mettere in serio pericolo l'approvazione della manovra finanziaria regionale. Le norme "salvate" Resta quindi un testo "light", che punta a salvare le norme che rappresentano emergenze o categorie che devono necessariamente essere finanziate. E così, resta in piedi l'articolo 1 che finanzia i Comuni, e il 2 già approvato la scorsa settimana e destinato alle ex Province e alle Città metropolitane. L'articolo 3 prevede invece il rifinanziamento di leggi si spesa: si tratta dei contributi a enti e associazioni contenuti nell'Allegato 1, dagli enti regionali come Irsap ed Esa a soldi per le associazioni antiracket e per la prevenzione delle calamità naturali. L'articolo 6 invece prevede la norma per la liquidazione degli enti regionali, mentre l'articolo 8 è quello relativo alle società partecipate della Regione. Salvi anche l'articolo 12 sui Consorzi di bonifica, l'articolo 13 che prevede l'operazione di riacquisto degli immobili della Regione attraverso la costituzione di un Fondo di proprietà del Fondo pensioni, l'articolo 15 con i finanziamenti per i disabili siciliani. Viene mantenuto anche l'articolo 22 destinato ad Asu e Lusa, l'articolo 23 che dovrebbe fornire garanzie occupazionali agli ex sportellisti, l'articolo 26 sulla pubblicizzazione dei rendiconti e l'articolo 34 sui lavoratori Aras. Vengono recuperati poi dal "collegato" tre norme puramente finanziarie relative alla scadenza per la spesa dei Fondi europei. A questi si aggiungono i tre-quattro articoli "tecnici" e obbligatori come quelli relativi alle tabelle e alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Gli articoli approvati Sala d'Ercole, quindi, alla fine è riuscita a partire con l'esame, approvando i primi articoli. Via libera a quello per i Comuni, che destina 340 milioni per gli enti, prevede il vincolo del dieci per cento da destinare ai disabili e prevede anche una "riserva" da un milione di euro per Ragusa Ibla. Approvato anche l'articolo che prevede la liquidazione degli enti regionali. Sulla norma, sono calati i dubbi dei secondo cui il provvedimento non garantirebbe il pagamento dei debiti di queste aziende ai creditori. La norma prevede anche le procedure per le liquidazioni delle Terme di Acireale e Sciacca, oltre che dell'Arsea. Approvato quindi l'articolo che assicura i finanziamenti ai Consorzi di bonifica e quello sulle società partecipate. In quest'ultimo caso è stata però necessaria una riscrittura del governo, dopo le critiche piovute a Sala d'Ercole sulle norme contenute nell'articolo che avrebbero abbattuto il tetto ai compensi, avrebbero creato nuove poltrone in consigli di amministrazione di 3 componenti che si sarebbero sostituiti all'amministratore unico, e ancora la possibilità, con l'abolizione dell'elenco delle società strategiche, di crearne nuove spa con una semplice delibera di giunta. Alla fine, tutte queste norme vengono relegate nel "collegato" che verrà discusso a maggio e dove sono confluite tutte le altre norme che inizialmente erano nel testo della Finanziaria dopo la cura dimagrante. Si riparte domani, con la discussione, interrotta, sull'operazione che prevede il riacquisto da parte della Regione degli immobili venduti negli anni passati. Immobili che dovrebbero passare in un Fondo appositamente creato all'interno del Fondo pensioni. Una operazione che non convince molti parlamentari. Da lì, una no-stop per provare a chiudere la manovra, da oggi molto più leggera.


La Sicilia
CASTELTERMINI Strada provinciale chiusa c'è un percorso alternativo. A individuare la soluzione sono stati agricoltori e allevatori. CASTELTERMINI. Novità positive riguardo la strada provinciale che collega Casteltermini allo scalo ferroviario dì Campofranco, è chiusa da più di due mesi a causa della caduta di un enorme masso in Contrada Matina sp22. Numerosi i disagi che la chiusura della strada ha portato ai cittadini di Casteltermini, molti dei quali ogni giorno percorrevano questo tratto. Ma soprattutto i disagi maggiori sono arrivati per gli agricoltori egli allevatori della zona per i quali raggiungere le loro campagne o aziende ogni giorno è diventata una vera e propria odissea. Sono stati proprio oro, nei giorni scorsi, a darsi da fare per trovare una soluzione. È per questo che si sono tolti all'ex consigliere provinciale Totò Scozzari, che già aveva proposto un percorso alternativa. Dopo una riunione svoltasi sabato organizzata da Scozzati. a cui hanno partecipato tutti gli agricoltori della zona e i proprietari delle aziende, il vicesindaco Giuseppe Petix, il presidente del consiglio comunale Gioacchino Nicastro e il geometra Mario Galione, è stata redatta una lettera indirizzata al Libero Consorzio di Agrigento, in cui si chiede la realiazazione di un percorso alternativo, e nello specifico, come riporta la richiesta, «lo spostamento delle transennature stabili poste nella carreggiata della SP. n. 22 stazione Campofranco (SS 189)— Cozzo Disi —Casteltermini, e la chiusura della sola parte pericolante al fine di consentire il transito e di conseguenza lo svolgimento delle attività delle aziende presenti nella zona, mediante il ripristino di un tratto della Regia trazzera Zolfare-Fontanazza che le stesse Aziende agricole provvederanno a proprie spese FRANCESCA M. MAGRI'


BUONE NOTIZIE DAL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE PER CHI HA SUBITO DANNI Alluvione del novembre scorso, decretata eccezionalità. Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha decretato "l'esigenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi" del 25 novembre 2016 in provincia di Agrigento e nel Comune di Sciacca per i danni causati alle strutture aziendali. Una notizia decisamente attesa nella città termale dove i danni furono enormi. Il decreto è stato emesso in accoglimento della proposta della Regione Siciliana, così come richiesto dal Comune di Sciacca, di attivazione degli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nelle aree colpite. Lo rende noto l'assessore alla Protezione Civile Ignazio Bivona comunicando che l'Assessorato regionale all'Agricoltura ha trasmesso una nota al Comune di Sciacca specificando che gli interessati possono presentare istanza entro 45 giorni dalla pubblicazione del decreto. Le domande vanno indirizzate al Servizio 6 dell'Ispettorato dell'Agricoltura di Agrigento o agli Uffici intercomunali dell'Agricoltura competenti per territorio. Il Comune di Sciacca ha provveduto a pubblicare nel sito internet istituzionale (www.comunedisciacca.it), nel link "Emergenza nubifragio", le indicazioni dei fogli e delle particelle che ricadono nel proprio territorio che potranno essere verificate da ciascun interessato per la presentazione delle istanze. E un atto importante — dice l'assessore Bivona — a favore di un settore flagellato che oggi potrà trovare ristoro rispetto a danni causati dall'alluvione di novembre. Adesso non resta che attendere quanti presenteranno le istanze e quando finalmente otterranno il legittimo risarcimento del danno subito. R.A.


ANCI SICILIA Comuni, intesa contro decadenza dei sindaci il Governo preparerà nuovo ddl di stralcio.

L'intesa con i sindaci è stata raggiunta. Il governo regionale si è impegnato a presentare un disegno di legge stralcio di accompagnamento alla finanziaria, per abrogare la norma votata dall' che prevede la de cadenza dei sindaci in caso di ritardi nell'approvazione del bilancio da parte dei Consigli comunali. Lo ha annunciato ieri il governatore Rosario Crocetta, a conclusione dell'incontro tra lAnci, il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone e i capigruppo di sala d'Ercole. Non appena il governo avrà presentato a norma, la parola passerà all'esame della Prima commissione del l e poi dell'Aula. Tutto avverrà «contestualmente alla finanziaria» come ha indicato Ardizzone, che di fatto ha servito un assist al governo tracciando la strada da seguire. Il presidente Crocetta, inoltre, ha assicurato che verranno «sospese le diffide ai sindaci che non hanno varato i bilanci". Una decisione presa all'indomani della sentenza del Tar che ha accolto il ricorso del sindaco di San Piero Patti Ornella Trovato contro la retroattività della legge. Forti di questo pronunciamento, circa 150 primi cittadini provenienti da tutta a Sicilia ieri hanno preso d'assalto Palazzo dei normanni per protestare contro una norma (l'arti colo 2 della legge regionale 6 deI 2017) che, per usare le parole del presidente Anci Leoluca Orlando, rappresenta «una forma indiretta di sfiducia ai sindaci senza una maggioranza qua rischio tutti i Comuni è anche a mancata approvazione del bilancio regionale, che blocca i trasferimenti, per quest'anno pari a 340 milioni. «In atto c'è una perfetta tempesta— ha aggiunto Orlando — perché siamo in presenza di due avvenimenti che hanno messo in ginocchio le autonomie locali. La Regione ha creato le condizioni per la decadenza dei sindaci e poi ne ha disposto la decadenza stessa non approvando entro 1 31 marzo il suo bi lancio. Come possono i Comuni chiudere i bilanci se non sono stati erogati i trasferimenti e manca il riparto delle somme? Ci si chiede a questo punto a cosa selva lo Statuto speciale». Difficoltà e contraddizioni oggettive che ha riconosciuto pure il presidente Crocetta, schierandosi dalla parte dei sindaci e lanciando frecciate all'Ars. «La colpa è della Regione e anche io mi sento responsabile di questa situazione. Le regole non si fanno a seconda dell'antipatia o della simpatia verso questo o quell'altro sindaco. Un'amministrazione comunale non può pagare per l'inadempienza di un altro organo (il Consiglio, ndr). Interverremo anche di fronte al Tar, costituendoci in giudizio ad adiuvandum dei Comuni che hanno fatto oche fa ranno ricorso». Sulle diffide ai sindaci — malgrado prima assessore alleAutonomie locali Luisa Lantieri avesse mostratole sue perplessità — il governatore Crocetta si è detto d'accordo con lo stop; «Non ha senso continua re, anche perché i Comuni sono in at tesa dei trasferimenti regionali». È stata così accolta la proposta avanza ta dal vicepresidente dell'Anci, Paolo Amenta, il quale ha anche avuto rassicurazioni sui 115 milioni di quota in vestimenti (una sorta di spesa corrente camuffata) destinati al pagamento delle rate dei mutui "accesi" dai Comuni. «Sono in bilancio e non sono mai stati toccati», ha garantito l'assessore all'Economia Alessandro Baccei. Nulla da fare invece sull'obbligo di destinare il 10% dei trasferimenti ai disabili. Non si può tornare indietro, se non in una successiva sessione di bilancio. «È bene comunque precisare — ha spiegato Amenta — che i Comuni contribuiscono già in maniera significativa. Ad esempio con l'integrazione dei fondi della legge 322 deL 2000. Ma non è tutto. I Comuni finanziano quasi per intero le comunità in cui sono accolti i disabili psichici. Prima la Regio ne dava un rimborso del 70%, ridotto adesso al 10%. Ogni disabile psichico costa 2300 euro al mese. Fate voi i conti.. Inoltre i Comuni partecipano al 50%con riabilitazione dei disabili gravi; mentre prima la spesa era tutta a carico della Regione». La promessa di un intervento de) governo sulla decadenza dei sindaci ha però accontentato" lAnci. La parola adesso al parlamento. I gruppi di Pd e Ncd hanno già manifestato la volontà di cancellare la nonna. Visto il «clima positivo», l'auspicio del presidente Ardizzone è che i depurati «si esprimano a scrutinio palese». Non tutti però sono favorevoli. «A noi — ha concluso Amenta — interessa portare il risultato a casa». Ars permettendo.


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