Giornale di Sicilia
Regione
stop anche alla chiusura di riscossione sicilia
Indietro tutta sulla Finanziaria
L'Aula vota solo le misure urgenti
La maggioranza in scacco in Aula decide di «tagliare» la manovra e salvare una decina di articoli. Garantiti i finanziamenti ai Comuni, alle ex Province e ai disabili
Giacinto Pipitone
palermo
La Finanziaria si arena di nuovo. Al primo tentativo, ieri, la maggioranzaha dovuto prendere atto di non avere la forza per portare al traguardo la manovra da 45 articoli che governo e deputati avevano faticosamente composto in quattro mesi di trattativa. E così, davanti al muro dell'opposizio - ne, al Pd e agli altri pezzi sfilacciati del centrosinistra non è rimasto che chiedere di votare una leggina che contenga una decina di articoli collegati al bilancio già approvato. Il resto finirà in un testo da votare a maggio se non ci sarà il rompete le righe elettorale. Cronaca di un'altra giornata di impasse in Parlamento. Dopo le prime tre sedute a vuoto della scorsa settimana, governo e maggioranza contavano di rispettare una tabella di marcia serrata che prevedeva il sì ad almeno 10/15 articoli al giorno per arrivare entro sabato notte al varo della manovra. Ma all'apertura dei lavori i grillini, guidati da Giancarlo Cancelleri, hanno iniziato con l'ostruzionismo. E dopo un'ora di continui rinvii del voto il vice capogruppo del Pd Giovanni Panepinto ha chiesto di fermare tutto e convocare un vertice dei capigruppo per «concordare una decina di norme indispensabili da votare insieme, rinviando tutto il resto». Ed è la soluzione che, almeno fino a ieri sera, aveva trovato il consenso trasversale. In sintesi, ecco cosa è rimasto della Finanziaria: ci sono i 340 milioni ai Comuni (che comprendono anche la quota del 10% da destinare all'assi - stenza ai disabili), ci sono i fondi alle ex Province (una novantina di milioni che si aggiungono a una trentina già disponibili). Ci saranno i finanziamenti a enti e associazioni una volta compresi nella Tabella H (ora allargata a sigle pubbliche e settori dell'amministrazione per un importo di circa 170milioni). Ci saranno i fondi ai disabili: circa 230 milioni su cui però il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha chiesto una relazione che garantisca la copertura finanziaria. E poi dovrebbero sopravvivere le misure dal grande impatto elettorale, a cominciare dal paracadute per i 1.700 sportellisti che prima lavoravano nella formazione professionale. Un paracadute anche per varie categorie di Lsu e precari. Fra le norme che ieri erano nel (traballante) accordo, quelle che prevedono tagli nelle partecipate e negli enti regionali e quella che permette di riacquistare alcuni degli immobili venduti oltre 10 anni fa dalla Regione per fare cassa. Previsto pure un articolo che finanzia i consorzi di bonifica e permette l'aumento di giornate lavorative di alcune categorie di forestali garantendo anche il pagamento di alcune mensilità arretrate. Se questa sarà la Finanziaria (condizionale d'obbligo a questo punto), resteranno escluse misure ampiamente annunciate da governo e maggioranza: a cominciare dalla chiusura di Riscossione Sicilia, passando poi per le riforme dei Consorzi universitari e degli Ersu e senza dimenticare varie forme di contributo come quelli previsti per i trasporti su strada e ferroviari o per le borse di studio in campo medico. Salterebbero anche i fondi per togliere il ticket sanitario a carico delle fasce economicamente deboli. E che il clima politico non suggerisse altra via d'uscita alla paralisi è apparsochiaro ai partiti. Lo ha ammesso per primo il capogruppo dei Centristi per l'Italia, Marco Forzese: «Non illudiamoci che in tre giorni si possano votare sia la Finanziaria che il "collegato", quando domenica sappiamo che il principale partito di maggioranza sarà impegnato nelle primarie. Ritengo pertanto che si debba votare una Finanziaria snella entro 48 ore». Un modo per mettere in salvo il bilancio entro il termine 30 aprile, ultima data utile a norma dello Statuto. Restano forti le pressioni di varie aree del Parlamento per allargare le maglie della spesa. Il palermitano Edy Tamajo (Sicilia Futura) malgrado l'accordo che la escludeva dal testo base ha continuato a proporre una norma in favore della stabilizzazione dei tremila Pip: «Difenderemo questa categoria con norme ad hoc per la stabilizzazione nel disegno di legge collegato alla Finanziaria che verrà approvato insieme alla manovra». Mentre sia il Nuovo Centrodestra con Nino D'Asero e Vincenzo Vinciullo che il Pd con Concetta Raia esultano per una delle poche norme approvate ieri: prevede che «anche i Comuni colpiti dalla calamità della cenere lavica potranno accedere al fondo unico da 1,7 milioni per interventi straordinari di protezione civile».Mentre i grillini esultano con Cancelleri per un'altra norma approvata ieri: «Due milioni e mezzo per gli abbonamenti degli studenti pendolari fuori sede. Torna dopo anni di black out il fondo a disposizione dei Comuni».
il caso. Il caso dei Comuni commissariati per i bilanci
Schiarita dopo la rivolta dei sindaci
«Sarà rivista la norma sulla decadenza»
La maretta tra Comuni e Regione resta, ma all'orizzonte una qualche schiarita si intravede, perlomeno sul fronte della contestatissima legge regionale che dispone, con effetto retroattivo, l'azzeramento contestuale del primo cittadino e dei consigli comunali in caso di mancata approvazione del bilancio previsionale nei termini previsti. I 200 sindaci siciliani che insieme ai vertici Anci si sono presentati ieri mattina a Palazzo dei Normanni per chiedere la cancellazione della norma approvata dall'Ars lo scorso 29 marzo, hanno infatti incassato l'impegno del governo regionale e del presidente dell'Assemblea Giovanni Ardizzone. «Entro domani (oggi, ndr) presenteremo il nuovo emendamento soppressivo della legge in vigore e vedremo anche di sospendere gli atti amministrativi che mettono in diffida i Comuni per la mancata approvazione dei bilanci », ha promesso il governatore Crocetta, presente all'incontro insieme agli assessori Luisa Lantieri (Enti locali) e Alessandro Baccei (Economia), mentre Ardizzone ra sicurava i sindaci, certo che in Assemblea «si troverà, attraverso la buona politica, una soluzione condivisa per procedere alla modifica della norma in questione». Al centro della polemica ci sono anche i trasferimenti agli Enti locali, ancora in via di definizione nella legge di Stabilità regionale, e quel combinato disposto che il sindaco di Palermo e presidente dell'Anci, Leoluca Orlando, definisce «tempesta perfetta»: «Da una parte la Regione, che non ha ancora approvato il suo bilancio, da cui discendono le risorse che servono ai Comuni per dare il via libera ai propri, dall'altra una norma nazionale che stabilisce l'approvazione dei bilanci comunali entro il 31, e in tutto questo, ecco la tempesta perfetta: la decadenza di sindaci e consigli». Soddisfatti per l'esito del confronto, perché «è stata apprezzata la nostra proposta di cancellare la norma», il capigruppo del Pd all'Ars, ma anche Alternativa Popolare, perché «governo e maggioranza hanno recepito il senso di un nostro emendamento». Il confronto di ieri arriva dopo il pronunciamento del Tar di Palermo, che ha accolto il ricorso del sindaco di San Piero Patti, Ornella Trovato, contro la decadenza dalla carica di primo cittadino. Crocetta ha ribadito che la Regione si costituirà «ad adiuvandum» per sostenere gli altri sei sindaci decaduti che vorranno fare ricorso. (*ADO*) Andrea D'Orazio
Nubifagio a Sciacca
Fondo di solidarietà dal ministero
Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha decretato «l'esigenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi» del 25 novembre 2016 in provincia di Agrigento e nel Comune di Sciacca per i danni causati alle strutture aziendali. Il territorio agrigentino è stato fortemente colpito da quell'evento e soltanto nella città di Sciacca ci sono stati danni per diversi milioni di euro. Il decreto è stato emesso in accoglimento della proposta della Regione Siciliana, così come richiesto dal Comune di Sciacca, di attivazione degli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nelle aree colpite. Lo ha reso noto l'assessore alla Protezione Civile, Ignazio Bivona, comunicando che l'assessorato regionale all'Agricoltura ha trasmesso una nota al Comune di Sciacca specificando che gli interessati possono presentare istanza entro 45 giorni dalla pubblicazione del decreto. Le domande vanno indirizzate al Servizio 6 dell'Ispettorato dell'Agricoltura di Agrigento o agli Uffici Intercomunali dell'Agricoltura competenti per territorio. Il Comune di Sciacca ha provveduto a pubblicare nel sito internet istituzionale nel link "Emergenza nubifragio", le indicazioni dei fogli e delle particelle che ricadono nel proprio territorio che potranno essere verificate da ciascun interessato per la presentazione delle istanze. (*GP*)
GdSonline
ARS
Manovra di nuovo al palo: intesa su
una legge con pochi articoli, salvi fondi a Comuni e disabili.
PALERMO. Si blocca ancora la
Finanziaria. La maggioranza ha infatti alzato bandiera bianca
ammettendo di non essere nelle condizioni di far approvare la manovra
da 45 articoli che governo e deputati avevano faticosamente composto
in quattro mesi di trattativa. Il Pd, dunque, non ha potuto far altro
che chiedere di votare una leggina con una decina di articoli
collegati al bilancio già approvato.
Dopo le prime tre sedute andate a vuoto
la scorsa settimana, il governo sperava di poter arrivare entro
sabato notte al via libera della manovra. Ma all'avvio dei lavori è
subito iniziato l'ostruzionismo dei grillini, tanto da portare il
vice capogruppo del Pd Giovanni Panepinto a chiedere di fermare i
lavori e convocare un vertice dei capigruppo per «concordare una
decina di norme indispensabili da votare insieme, rinviando tutto il
resto».
Nella leggina approvata ci sono i 340
milioni ai Comuni, i fondi alle ex Province, ma anche i finanziamenti
a enti e associazioni (ex Tabella H). E ci saranno i fondi ai
disabili.
RICHIAMO DEL QUIRINALE
Mattarella spinge su legge
elettorale: "Urgente approvarla". Testo in Aula il 29
maggio
ROMA. Tempo scaduto. Il Quirinale si è
spazientito per la melina politico-parlamentare sulla legge
elettorale e richiama in modo «forte, diretto e limpido nelle
modalità» il Parlamento alle proprie responsabilità. Sergio
Mattarella dopo mesi di inutile attesa interviene seccamente, convoca
a pranzo i presidenti di Camera e Senato e diffonde una nota di
taglio istituzionale ma dalla forte valenza politica.
Le primarie del Pd sono alle porte e
Mattarella ha chiesto ai Presidenti di Senato e Camera di
«rappresentare ai rispettivi gruppi parlamentari l'urgenza che
rivestono entrambe le questioni per il funzionamento del nostro
sistema istituzionale».
Una formula elegante per far sapere che
sarebbe più opportuno e auspicabile che le elezioni anticipate ci
possano essere eventualmente solo dopo una riforma del sistema di
voto. Ma non solo. Perché in molti al Colle da tempo non nascondono
la preoccupazione che dopo l'estate la possibilità di un accordo
tra le forze politiche possa diventare ancora più problematica. E la
scadenza naturale della legislatura è in ogni caso vicinissima: di
fatto già a Natale, dopo una Finanziaria che si annuncia durissima,
si aprirebbe comunque una lunga campagna elettorale. E' quindi da
irresponsabili lasciare il Paese con due sistemi così diversi e con
alti rischi di incostituzionalità.
In più Mattarella, nella sua nota, ha
piantato un altro paletto, anch'esso dal taglio molto politico:
l'elezione del giudice mancante della Corte costituzionale. Si
tratta della sostituzione di Giuseppe Frigo, in quota Forza Italia. E
molti in Parlamento già pensano che possa essere utile per
avvicinare le posizioni di Berlusconi sulla legge elettorale.
La perentoria uscita del presidente ha
subito prodotto un effetto con la capigruppo della Camera che ha
partorito una data: in aula il prossimo 29 maggio. Non è certo una
accelerazione - oltre un mese - ma è già un risultato. E' evidente
che la palla torna interamente al Pd che - soprattutto se Renzi
cercherà di spingere l'acceleratore sul voto dopo l'estate -
dovrà dipanare la matassa e trovare un accordo al ribasso. La linea
del Quirinale sul voto anticipato non è cambiata. Meglio la fine
naturale della legislatura, ma non ci sarà nessun accanimento
terapeutico.
Le elezioni anticipate non sono un tabù
e anzi, «in casi particolari» sono la «via maestra» anche se si
tratta di «una scelta molto seria», disse il capo dello Stato nel
messaggio di fine anno. Ma prima servono regole chiare «perchè gli
elettori possano esprimere, con efficacia, la loro volontà». E
oggi, dopo mesi, queste regole non ci sono. Senza leggi elettorali
omogenee per Camera e Senato rimane troppo alto il «rischio di
ingovernabilità». Insomma, la lettura del monito del Colle è
aperta. Certamente la forza del richiamo è proporzionata all'attesa:
Sergio Mattarella aspetta da ben quattro mesi qualcosa di concreto e
ancora oggi sul piatto non c'è nulla.
Basta «rinvii», concorda la
presidente della Camera Laura Boldrini dopo l'incontro con
Mattarella. «Ho pienamente condiviso la sollecitazione che il
Presidente ha voluto oggi rivolgere al Parlamento, per il tramite del
Presidente Grasso e mio, affinché si arrivi rapidamente ad una nuova
legge elettorale. Ai Presidenti di gruppo ho chiesto che la scadenza"
fissata nella capigruppo, non subisca ulteriori rinvii. Si tratta di
rispettare le attese dell'opinione pubblica e il ruolo stesso
dell'istituzione parlamentare», ha fatto sapere in un comunicato.
LiveSicilia
Palazzo dei Normanni
La cura dimagrante della manovra
Restano 16 articoli, 5 già
approvati
di Accursio Sabella
PALERMO - Alla fine è servita una
severa cura dimagrante per la Finanziaria regionale. Dei circa 40
articoli del testo di partenza, l'Ars ha deciso di salvarne solo
una dozzina, aggiungendo a questi 4 norme ripescate dal cosiddetto
"collegato". E così, è stata superata l'impasse che rischiava
di mettere in serio pericolo l'approvazione della manovra finanziaria
regionale.
Le norme "salvate"
Resta quindi un testo "light", che
punta a salvare le norme che rappresentano emergenze o categorie che
devono necessariamente essere finanziate. E così, resta in piedi
l'articolo 1 che finanzia i Comuni, e il 2 già approvato la scorsa
settimana e destinato alle ex Province e alle Città metropolitane.
L'articolo 3 prevede invece il rifinanziamento di leggi si spesa: si
tratta dei contributi a enti e associazioni contenuti nell'Allegato
1, dagli enti regionali come Irsap ed Esa a soldi per le associazioni
antiracket e per la prevenzione delle calamità naturali. L'articolo
6 invece prevede la norma per la liquidazione degli enti regionali,
mentre l'articolo 8 è quello relativo alle società partecipate
della Regione. Salvi anche l'articolo 12 sui Consorzi di bonifica,
l'articolo 13 che prevede l'operazione di riacquisto degli immobili
della Regione attraverso la costituzione di un Fondo di proprietà
del Fondo pensioni, l'articolo 15 con i finanziamenti per i disabili
siciliani. Viene mantenuto anche l'articolo 22 destinato ad Asu e
Lusa, l'articolo 23 che dovrebbe fornire garanzie occupazionali agli
ex sportellisti, l'articolo 26 sulla pubblicizzazione dei rendiconti
e l'articolo 34 sui lavoratori Aras. Vengono recuperati poi dal
"collegato" tre norme puramente finanziarie relative alla
scadenza per la spesa dei Fondi europei. A questi si aggiungono i
tre-quattro articoli "tecnici" e obbligatori come quelli
relativi alle tabelle e alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Gli articoli approvati
Sala d'Ercole, quindi, alla fine è
riuscita a partire con l'esame, approvando i primi articoli. Via
libera a quello per i Comuni, che destina 340 milioni per gli enti,
prevede il vincolo del dieci per cento da destinare ai disabili e
prevede anche una "riserva" da un milione di euro per
Ragusa Ibla. Approvato anche l'articolo che prevede la liquidazione
degli enti regionali. Sulla norma, sono calati i dubbi dei secondo
cui il provvedimento non garantirebbe il pagamento dei debiti di
queste aziende ai creditori. La norma prevede anche le procedure per
le liquidazioni delle Terme di Acireale e Sciacca, oltre che
dell'Arsea.
Approvato quindi l'articolo che
assicura i finanziamenti ai Consorzi di bonifica e quello sulle
società partecipate. In quest'ultimo caso è stata però
necessaria una riscrittura del governo, dopo le critiche piovute a
Sala d'Ercole sulle norme contenute nell'articolo che avrebbero
abbattuto il tetto ai compensi, avrebbero creato nuove poltrone in
consigli di amministrazione di 3 componenti che si sarebbero
sostituiti all'amministratore unico, e ancora la possibilità, con
l'abolizione dell'elenco delle società strategiche, di crearne
nuove spa con una semplice delibera di giunta. Alla fine, tutte
queste norme vengono relegate nel "collegato" che verrà discusso
a maggio e dove sono confluite tutte le altre norme che inizialmente
erano nel testo della Finanziaria dopo la cura dimagrante.
Si riparte domani, con la discussione,
interrotta, sull'operazione che prevede il riacquisto da parte
della Regione degli immobili venduti negli anni passati. Immobili che
dovrebbero passare in un Fondo appositamente creato all'interno del
Fondo pensioni. Una operazione che non convince molti parlamentari.
Da lì, una no-stop per provare a chiudere la manovra, da oggi molto
più leggera.
La Sicilia
CASTELTERMINI
Strada provinciale chiusa c'è un
percorso alternativo.
A individuare la soluzione sono
stati agricoltori e allevatori.
CASTELTERMINI. Novità positive
riguardo la strada provinciale che collega Casteltermini allo scalo
ferroviario dì Campofranco, è chiusa da più di due mesi a causa
della caduta di un enorme masso in Contrada Matina sp22. Numerosi i
disagi che la chiusura della strada ha portato ai cittadini di
Casteltermini, molti dei quali ogni giorno percorrevano questo
tratto. Ma soprattutto i disagi maggiori sono arrivati per gli
agricoltori egli allevatori della zona per i quali raggiungere le
loro campagne o aziende ogni giorno è diventata una vera e propria
odissea. Sono stati proprio oro, nei giorni scorsi, a darsi da fare
per trovare una soluzione. È per questo che si sono tolti all'ex
consigliere provinciale Totò Scozzari, che già aveva proposto un
percorso alternativa. Dopo una riunione svoltasi sabato organizzata
da Scozzati. a cui hanno partecipato tutti gli agricoltori della zona
e i proprietari delle aziende, il vicesindaco Giuseppe Petix, il
presidente del consiglio comunale Gioacchino Nicastro e il geometra
Mario Galione, è stata redatta una lettera indirizzata al Libero
Consorzio di Agrigento, in cui si chiede la realiazazione di un
percorso alternativo, e nello specifico, come riporta la richiesta,
«lo spostamento delle transennature stabili poste nella carreggiata
della SP. n. 22 stazione Campofranco (SS 189)— Cozzo Disi
—Casteltermini, e la chiusura della sola parte pericolante al fine
di consentire il transito e di conseguenza lo svolgimento delle
attività delle aziende presenti nella zona, mediante il ripristino
di un tratto della Regia trazzera Zolfare-Fontanazza che le stesse
Aziende agricole provvederanno a proprie spese
FRANCESCA M. MAGRI'
BUONE NOTIZIE DAL MINISTERO DELLE
POLITICHE AGRICOLE PER CHI HA SUBITO DANNI
Alluvione del novembre scorso,
decretata eccezionalità.
Il Ministero delle Politiche Agricole,
Alimentari e Forestali ha decretato "l'esigenza del carattere di
eccezionalità degli eventi calamitosi" del 25 novembre 2016 in
provincia di Agrigento e nel Comune di Sciacca per i danni causati
alle strutture aziendali. Una notizia decisamente attesa nella città
termale dove i danni furono enormi.
Il decreto è stato emesso in
accoglimento della proposta della Regione Siciliana, così come
richiesto dal Comune di Sciacca, di attivazione degli interventi
compensativi del Fondo di solidarietà nelle aree colpite.
Lo rende noto l'assessore alla
Protezione Civile Ignazio Bivona comunicando che l'Assessorato
regionale all'Agricoltura ha trasmesso una nota al Comune di
Sciacca specificando che gli interessati possono presentare istanza
entro 45 giorni dalla pubblicazione del decreto.
Le domande vanno indirizzate al
Servizio 6 dell'Ispettorato dell'Agricoltura di Agrigento o agli
Uffici intercomunali dell'Agricoltura competenti per territorio.
Il Comune di Sciacca ha provveduto a
pubblicare nel sito internet istituzionale (www.comunedisciacca.it),
nel link "Emergenza nubifragio", le indicazioni dei fogli e delle
particelle che ricadono nel proprio territorio che potranno essere
verificate da ciascun interessato per la presentazione delle istanze.
E un atto importante — dice
l'assessore Bivona — a favore di un settore flagellato che oggi
potrà trovare ristoro rispetto a danni causati dall'alluvione di
novembre. Adesso non resta che attendere quanti presenteranno le
istanze e quando finalmente otterranno il legittimo risarcimento del
danno subito.
R.A.
ANCI SICILIA
Comuni, intesa contro decadenza dei
sindaci
il Governo preparerà nuovo ddl di
stralcio.
L'intesa con i sindaci è
stata raggiunta. Il governo regionale si è impegnato a presentare un
disegno di legge stralcio di accompagnamento alla finanziaria, per
abrogare la norma votata dall' che prevede la de cadenza dei
sindaci in caso di ritardi nell'approvazione del bilancio da parte
dei Consigli comunali. Lo ha annunciato ieri il governatore Rosario
Crocetta, a conclusione dell'incontro tra lAnci, il presidente
dell'Ars Giovanni Ardizzone e i capigruppo di sala d'Ercole.
Non appena il governo avrà presentato
a norma, la parola passerà all'esame della Prima commissione del l
e poi dell'Aula. Tutto avverrà «contestualmente alla finanziaria»
come ha indicato Ardizzone, che di fatto ha servito un assist al
governo tracciando la strada da seguire. Il presidente Crocetta,
inoltre, ha assicurato che verranno «sospese le diffide ai sindaci
che non hanno varato i bilanci".
Una decisione presa all'indomani
della sentenza del Tar che ha accolto il ricorso del sindaco di San
Piero Patti Ornella Trovato contro la retroattività della legge.
Forti di questo pronunciamento, circa
150 primi cittadini provenienti da tutta a Sicilia ieri hanno preso
d'assalto Palazzo dei normanni per protestare contro una norma
(l'arti colo 2 della legge regionale 6 deI 2017) che, per usare le
parole del presidente Anci Leoluca Orlando, rappresenta «una forma
indiretta di sfiducia ai sindaci senza una maggioranza qua rischio
tutti i Comuni è anche a mancata approvazione del bilancio
regionale, che blocca i trasferimenti, per quest'anno pari a 340
milioni. «In atto c'è una perfetta tempesta— ha aggiunto
Orlando — perché siamo in presenza di due avvenimenti che hanno
messo in ginocchio le autonomie locali. La Regione ha creato le
condizioni per la decadenza dei sindaci e poi ne ha disposto la
decadenza stessa non approvando entro 1 31 marzo il suo bi lancio.
Come possono i Comuni chiudere i bilanci se non sono stati erogati i
trasferimenti e manca il riparto delle somme? Ci si chiede a questo
punto a cosa selva lo Statuto speciale». Difficoltà e
contraddizioni oggettive che ha riconosciuto pure il presidente
Crocetta, schierandosi dalla parte dei sindaci e lanciando frecciate
all'Ars.
«La colpa è della Regione e anche io
mi sento responsabile di questa situazione. Le regole non si fanno a
seconda dell'antipatia o della simpatia verso questo o quell'altro
sindaco. Un'amministrazione comunale non può pagare per
l'inadempienza di un altro organo (il Consiglio, ndr). Interverremo
anche di fronte al Tar, costituendoci in giudizio ad adiuvandum dei
Comuni che hanno fatto oche fa ranno ricorso». Sulle diffide ai
sindaci
— malgrado prima assessore
alleAutonomie locali Luisa Lantieri avesse mostratole sue perplessità
— il governatore Crocetta si è detto d'accordo con lo stop; «Non
ha senso continua re, anche perché i Comuni sono in at tesa dei
trasferimenti regionali». È stata così accolta la proposta avanza
ta dal vicepresidente dell'Anci, Paolo Amenta, il quale ha anche
avuto rassicurazioni sui 115 milioni di quota in vestimenti (una
sorta di spesa corrente camuffata) destinati al pagamento delle rate
dei mutui "accesi" dai Comuni. «Sono in bilancio e non sono mai
stati toccati», ha garantito l'assessore all'Economia Alessandro
Baccei.
Nulla da fare invece sull'obbligo di
destinare il 10% dei trasferimenti ai disabili. Non si può tornare
indietro, se non in una successiva sessione di bilancio. «È bene
comunque precisare — ha spiegato Amenta — che i Comuni
contribuiscono già in maniera significativa. Ad esempio con
l'integrazione dei fondi della legge 322 deL 2000. Ma non è tutto.
I Comuni finanziano quasi per intero le comunità in cui sono accolti
i disabili psichici. Prima la Regio ne dava un rimborso del 70%,
ridotto adesso al 10%. Ogni disabile psichico costa 2300 euro al
mese. Fate voi i conti.. Inoltre i Comuni partecipano al 50%con
riabilitazione dei disabili gravi; mentre prima la spesa era tutta a
carico della Regione».
La promessa di un intervento de)
governo sulla decadenza dei sindaci ha però accontentato" lAnci.
La parola adesso al parlamento. I gruppi di Pd e Ncd hanno già
manifestato la volontà di cancellare la nonna. Visto il «clima
positivo», l'auspicio del presidente Ardizzone è che i depurati
«si esprimano a scrutinio palese». Non tutti però sono favorevoli.
«A noi — ha concluso Amenta — interessa portare il risultato a
casa». Ars permettendo.