Giornale di Sicilia
sabato 16 giugno 2017
Enti pubblici. Il commissario Marino ha definito l'iter «per ottimizzazione l'uso delle risorse umane»: 134 lavoratori a contratto e 468 dipendenti a tempo indeterminato
Ex Provincia, avviata la rotazione del personale
I settori dei cantonieri e della Polizia saranno potenziati con l'immissione dei precari, trasferimenti interni per gli altri
Concetta Rizzo
Fino ad oggi si sono sempre occupati di funzioni amministrative, all'interno degli uffici del Libero consorzio comunale. Presto però - visto che il commissario straordinario Giuseppe Marino ha avviato il relativo iter - dovranno occuparsi di mansioni e servizi esterni: ambiente, Protezione civile, viabilità e polizia provinciale soprattutto. All'ex Provincia regionale di Agrigento è stato, infatti, avviato un programma di ottimizzazione nell'utilizzo delle risorse umane: sia dei 134 lavoratori a tempo determinato che dei 468 dipendenti a tempo indeterminato. «Questo percorso consentirà una più efficace ricollocazione, riqualificazione del personale e riconversione delle mansioni svolte - è stato spiegato, ieri, dal Libero consorzio comunale - . Una rimodulazione che servirà a garantire una maggiore funzionalità dei servizi indispensabili, con una particolare attenzione a quelli relativi alla viabilità, alla polizia, all'ambiente ed alla protezione civile. La riorganizzazione si rende necessaria anche a causa delle limitate risorse finanziarie che hanno finito per limitare l'attività di alcuni settori». Con questa nuova organizzazione, verranno colmati i posti vacanti di cantoniere. «In una prima fase - spiegano ancora dall'ente - attingendo dal bacino del personale a tempo determinato, da sempre utilizzato per funzioni amministrative all'interno degli uffici provinciali». Per mantenere alto il livello di impegno verso i temi dell'ambiente e per garantire un proficuo svolgimento di tutte le altre attività di competenza della Polizia provinciale, è stato, dunque, disposto il potenziamento dell'organico, attingendo, in proporzione alle unità amministrative in servizio, dal bacino del personale in forza negli Urp periferici e nei servizi Sport, Spettacolo, Cultura, Affari Generali e Turismo. «Ne consegue che il ridimensionamento delle Urp periferiche, mediante l'accorpamento dell'Urp di Ribera a quella di Sciacca e dell'Urp di Cammarata a quella di Bivona, nonché attraverso - spiega sempre il Libero Consorzio - la riduzione del 60 per cento del personale delle Urp di Sciacca, Canicattì, Licata e Bivona. E' una rivoluzione di notevole impatto per l'ex Provincia visto che il personale adibito da sempre a funzioni amministrative, dopo questo provvedimento, svolgerà le relative mansioni in servizi esterni». (*CR*)
l'intervista. Il segretario Floriana Russo Introito contesta il provvedimento: «Molti farebbero mansioni per le quali è prevista un'indennità, e i soldi non ci sono»
La Cisl: «Decisione discutibile, meglio la mobilità volontaria»
La ventilata riorganizzazione del personale, a tempo determinato ed indeterminato, del Libero consorzio comunale ha già iniziato a provocare qualche mal di pancia. Ci sono lavoratori di 50 anni che, aturalmente, dopo decenni di scrivania ed ufficio, non se la sentono di essere "buttati" in mezzo ad una strada. E ci sono impiegati che sanno, perfettamente, che per fare il cantoniere o l'agente della polizia provinciale sarà necessario che venga pagata l'indennità di rischio. «E con quali fondi?» si chiedono - .
La Cisl chiederà - e lo deve fare entro lunedì - un tavolo di concertazione. Se ne sta occupando il segretario generale della Funzione pubblica Cisl Floriana Russo Introito.
Contrattualmente, la riconversione delle mansioni svolte si può fare?
«Si può fare con la mobilità. E l'intento è quello di integrare i servizi carenti, ossia polizia provinciale e settore dei cantonieri. Deve essere fatta però con una formula di mobilità volontaria. Ma sono necessarie, però, le opportune garanzie».
E quali sono? «Va pagato il rischio ed il disagio, quindi un salario aggiuntivo. Perché una cosa è state nel settore amministrativo in ufficio, un'altra, invece, in mezzo alla strada. Ed in questo momento non c'è la copertura del fondo. E quindi non possono essere fatte disparità con i lavoratori che già, invece, hanno queste tutele».
Quindi, quale sarà il percorso del sindacato per tutelare i lavoratori?
«Serve la copertura del fondo, questo deve essere chiaro. Altrimenti, i sindacati non saranno concordi a questa riconversione di mansioni. E visto che si tratta di precari, per la maggior parte, serve anche un aumento delle ore lavorative: dalle attuali 18 a 24 ore. Insomma, servono tutele ed incentivi. Il rischio, fra l'altro, è una delle voci obbligatorie e quindi deve essere un punto fermo».
E se questi presupposti, visto le difficoltà finanziarie dell'ente, non ci fossero?
«Senza questi presupposti, nonostante condividiamo la bontà dell'idea, non abbiamo dove andare. Noi pensiamo che tutta la materia debba essere rivista, con attenzione». Per quanto riguarda le Urp, ci saranno degli accorpamenti. Non verrà meno il servizio ai turisti? «Certo che sì. Ma l'unico ufficio che, al momento, non dovrebbe subire stravolgimenti è quello tecnico. Cioè i lavoratori a tempo determinato dell'ufficio tecnico non rischiano nulla. E questo perché è un ufficio dove tutti hanno cosa fare ed il settore funziona». (*CR*)
Domenica 18 giugno
Comitini si è insediato il sindaco Nino contino
Il neo sindaco Nino Contino si è insediato. E s'è già, subito, messo al lavoro partendo dalla manutenzione e recupero del centro urbano. «Dopo aver fatto scomparire quella capanna, di fronte al Municipio, che da 6 mesi deturpava il centro, è stata la volta della fontana di piazza Umberto che dopo 5 anni riprende a fare scorrere l'acqua. A breve - spiega - ristruttureremo le panchine e riprenderà a funzionare la fontana di Sulfurea. Come ogni anno, dal primo luglio, la sera, la piazza sarà chiusa». Accanto a lui, il vice sindaco Franco Zammuto. Ma anche i consiglieri neo eletti: Denise Pavone, Alfonso Gentiluomo, Carmelina Saldì, Alessandro Spataro, Alfonso Mistretta, Roberto Raneri e Francesca Salamone.(*CR*)
Lunedì 19 giugno
Agrigento. Il progetto di messa in sicurezza del Duomo è rimasto solo sulla carta. Dall'ultimo sopralluogo è emerso che la frattura è cresciuta di altri due millimetri
È chiusa da 6 anni: la Cattedrale cede ancora
La crepa si è allargata. Il parroco, don Pontillo, protesta per i ritardi: «La frana più pericolosa della Sicilia è la politica» Il costo previsto è di un milione e 600 mila euro. La quota a carico della Diocesi è pronta da tempo. Quella della Regione, dopo tanti annunci, è arrivata pochi mesi fa: 800 mila euro. Ma c'è da approvare il progetto.
Alfonso Bugea - Agrigento
Cede ancora, lentamente. Lo si è scoperto pochi giorni fa dopo l'ultimo sopralluogo. Il declino della Cattedrale di Agrigento non accenna a fermarsi, e la crepa si è allargata, in media, di altri 2 millimetri. L'allarme, dunque, resta. «Si tratta di una progressione costante - dice il parroco, don Giuseppe Pontillo che è anche responsabile dei beni culturali della Diocesi - . La fessura aumenta, le soluzioni non arrivano, nonostante siano già passati sei anni da quel febbraio del 2011 quando venne chiusa». Il cardinale Franco Montenegro qualche mese dopo la definì la «mamma malata» della città di Agrigento. Ma sta avendo una convalescenza lunga. Cronica. «E mentre Roma decide Sagunto viene espugnata», dice stizzito don Pontillo. «Continua il cedimento - conferma Maurizio Costa capo della Protezione civile della Provincia di Agrigento - . Il declino va avanti, è così da alcuni anni». Due le soluzioni prospettate sei anni fa. La prima si è rivelata un vero bluff. Strombazzata dal ceto politico di ogni livello come la panacea di tutti i mali, in realtà l'idea di consolidare il costone roccioso su cui il Duomo poggia è rimasto nel mondo dei sogni. «Non è stato fatto nulla -, aggiunge Pontillo -. Non c'è traccia del bando per un concorso internazionale di idee per progettare il recupero della Cattedrale». Nulla. L'unico progetto è quello realizzato con i propri mezzi dalla Curia, che ha incaricato l'ingegner Teotista Panzeca di individuare soluzioni tecniche per «la messa in sicurezza» del Duomo. Non c'è la certezza che con i lavori eseguiti verrà riaperto, ma è un tentativo. Il costo previsto è di un milione e 600 mila euro. La quota a carico della Diocesi è già pronta da tempo. Quella della Regione dopo anni di annunci è arrivata pochi mesi fa: ottocentomila euro. Ma c'è da approvare il progetto, e la burocrazia del Comune non è un alleato facile. Siamo ancora ai nulla osta amministrativi, le carte poi verranno portate all'Urega perchè possa indire l'appalto che però, appunto, è ancora fermo a Palazzo dei Giganti. Ben chè vada passerà un altro anno. Ma intanto il dissesto va avanti, il cedimento è lento ed inarrestabile. «La frana più pericolosa della Sicilia - dice don Pontillo - non è quella del sottosuolo, ma quella politica. Fa danni veramente grandi con le decisioni non prese, con i ritardi». Che hanno più volte amareggiato anche il cardinale Franco Montenegro: «La Cattedrale di San Gerlando è una madre, ma è anche la storia della città di Agrigento. Ecco mi colpisce l'indifferenza con cui le istituzioni e la gente hanno seguito questa questa vicenda. Ma vorrei ricordare che la Cattedrale è anche la "testa" di una comunità. Ed una società acefala, che prende le distanze dal passato, non ha certo un buon futuro ». Per sottolineare ritardi e sopratutto silenzi nel sito web della Diocesi di Agrigento «è stato collocato - dice don Carmelo Petrone, direttore del giornale della cattolico L'Amico del Popolo - un contatore che aggiorna secondo dopo secondo sugli anni, mesi e giorni che passano inutilmente». Il cardinale Montenegro per via del dissesto ha dovuto cambiare stanza dove dormire, quella che utilizzava dal giorno dell'insediamento è a rischio. Ed il prelato ha dovuto traslocare, insieme a buona parte degli uffici della Curia. «Una scelta necessaria - spiega Maurizio Costa, capo della Protezione civile di Agrigento - perchè i locali dell'Episcopato sono attaccati alla Cattedrale, praticamente un unico corpo strutturale. Ed il cedimento del Duomo "trascinerebbe" tutto tutto a valle». La Protezione civile ha già appaltato i lavori, inizieranno a giorni. Sarà fatto un cosiddetto «taglio» e l'edificio della Curia potrà tirare un sospiro di sollievo senza dover seguire il destino della Cattedrale. La collina ha, però, un'altra emergenza: quella del Museo Diocesano, che è ubicato proprio accanto al Duomo. Anch'esso rischia di crollare. Così la Curia ha deciso di demolirlo, ha fatto un progetto ed ha chiesto alla Protezione civile il permesso di abbatterlo così da alleggerire il peso che grava sul costone roccioso su cui poggia anche la Cattedrale. Il progetto è pronto da un anno, solo pochi giorni fa si è saputo che non potrà realizzarsi perchè la Soprintendenza lo ritiene un bene «di valore culturale». Dunque non si può toccare. E mentre Palermo dovrà decidere, la crepa si allarga. Ancor più.
Istituto musicale. Mercoledì a Montecitorio l'allievo Francolino suonerà per il presidente Laura Boldrini, in arrivo la nuova norma per la statalizzazione della scuola
Grandi concerti al «Toscanini» salutano la nuova legge
L'istituto musicale Toscanini di Ribera festeggerà mercoledì 21 giugno, a Montecitorio, l'ormai scontata statalizzazione. Lo studente Giuseppe Francolino riceverà, nella Sala della Lupa, una speciale menzione dalla Presidente della Camera, Laura Boldrini, per essersi distinto in concorsi internazonali ed avere tenuto alto il nome dell'Italia. Sarà premiato insieme ad altri 24 studenti selezionati tra tutti i conservatori italiani. Venerdì 23 giugno, invece, i solisti del Toscanini Jole Pinto, (soprani) e Giuseppe Michelangelo Infantino (tenore) si esibiranno nell'anfiteatro della villa comunale di Ribera, accompagnati al pianoforte da Giusy Ines Tuttolomondo. Sabato 24, alle ore 18, nella sede dell'istituto, quinto concerto della stagione concertistica del Toscanini. Il concerto di Schumann vedrà protagonisti Eliana Borsellino, Giuliana Arcidiacono, Giuseppe Francolino, Maria Elisa Vita, Calogero Marotta, Giovanna Nuara, Giuseppe Spataro, Giusy Ines Tuttolomondo. Intanto, al Toscanini, si festeggiano le decisoni del Senato. «L'approvazione anche al Senato del disegno di legge di conversione del decreto dell'aprile 2017 costituisce una tappa fondamentale per l'avvio della statalizzazione degli Istituti Superiori di Studi Musicali non statali ed in particolare per il nostro Istituto; un momento importante per il quale dal nostro insediamento abbiamo lavorato duramente e che vogliamo condividere con tutti i docenti, gli studenti e le loro famiglie e con tutti i rappresentanti delle istituzioni che al governo, al Parlamento Regionale e Nazionale e nel territorio hanno lottato al nostro fianco credendo nel valore del Toscanini (unica Istituzione di Alta Formazione Artistico Musicale del territorio) e che hanno contribuito a tenerlo in vita ,con l'auspicio di continuare a lottare insieme fino al completo raggiungimento dell'obiettivo».
Così il direttore del Toscanini, Mariangela Longo, e il presidente, Giuseppe Tortorici, che hanno ringraziato, tra gli altri, il Cardinale Francesco Montenegro, il Prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione Libera. Ed ancora, numerosi parlamentari e componenti dei governi naizonale e regionale. «Apprezziamo l'impegno profuso dalla ministra Fedeli per aver avviato la statalizzazione, tanto attesa da anni - aggiungono Longo e Tortorici - e confidiamo che la legge venga applicata al più presto con decreto ministeriale secondo le priorità annunciate dalla stessa ministra, ovvero partendo dalle gravissime emergenze già accertate dal Miur soprattutto derivate dal collasso delle Province. Il nostro Istituto infatti già dal 2015 non ha più alcun ente finanziatore a causa dell'azzeramento dei fondi da parte dell' ex Provincia Regionale di Agrigento, oggi Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento. Ai rappresentanti delle Istituzioni chiediamo quindi di continuare a sostenerci - concludono - fino a quando la statalizzazione dell'Istituto Toscanini, polo di eccellenza del territorio, non sarà portata definitivamente a compimento». (*GP*)
17 giugno - sabato
GdSonline
LIBERO CONSORZIO
Ex provincia di
Agrigento, inizia la rotazione del personale.
AGRIGENTO. Fino ad oggi
si sono sempre occupati di funzioni amministrative, all'interno degli
uffici del Libero consorzio comunale. Presto però - visto che il
commissario straordinario Giuseppe Marino ha avviato il relativo iter
- dovranno occuparsi di mansioni e servizi esterni: ambiente,
Protezione civile, viabilità e polizia provinciale soprattutto.
All'ex Provincia regionale di Agrigento è stato, infatti, avviato un
programma di ottimizzazione nell'utilizzo delle risorse umane: sia
dei 134 lavoratori a tempo determinato che dei 468 dipendenti a tempo
indeterminato.
LA SICILIA
RIBERA
Legge approvata in
Senato
il Toscanini diventa
statale.
RIBERA. Il Senato ha
approvato il disegno di legge che porterà alla statalizzazione
dell'istituto superiore di studi musicali "Arturo Toscanini" di
Ribera. Termineranno così e difficoltà finanziarie della scuola. le
tribolazioni dei docenti e soprattutto l'apprensione di centinaia
di studenti che hanno nutrito serie preoccupazioni per la
continuazione degli studi.
Presso l'istituto di
via Roma, dove tutto il personale ha seguito da lontano i lavori del
Senato, e nella stessa cittadina la notizia è stati accolta con
gioia, soddisfazione e sollievo dalla scuola, dalle istituzioni e
anche dalle famiglie degli studenti di tutta la provincia agrigentina
ed oltre. Il direttore prof.ssa Mariangela Longo e il presidente
dott. Giuseppe Tortorici dell'istituto Toscanini di Ribera hanno
dichiarato:
"L'approvazione anche
al Senato del disegno dì legge costituisce una tappa fondamentale
per l'avvio della statalizzazione degli istituti superiori di studi
musicali non statali e anche del nostro istituto. Si tratta di un
momento importante per il quale abbiamo lavorato per anni e che
vogliamo condividere con tutti i docenti, gli studenti e le loro
famiglie e con tutti i rappresentanti delle istituzioni che al
governo, al Parlamento regionale e nazionale e nel territorio hanno
lottato al nostro fianco credendo nel valore del Toscanini e che
hanno contribuito a tenerlo in vita , con l'auspico di continuare a
lottare insieme fino al completo raggiungimento dell'obiettivo".
La prof.ssa Longo
ringrazia tutte le istituzioni, dal prefetto all'arcivescovo, dai
sindaci alla deputazione regionale nazionale, si augura che la legge
venga subito applicata e che non ci possano più essere difficoltà
finanziarie per l'istituto.
ENZO MINIO
LIBERO CONSORZIO. Il
commissario Giuseppe Marino ha avviato un iter teso a ottimizzare le
risorse umane in servizio nell'ente.
DAGLI UFFICI
AMMINISTRATIVI ALLA STRADA
«Rimodulazione che
sentirà a garantire maggiore funzionalità dei servizi
indispensabili»
Il Commissario
Straordinario del Libero Consorzio Giuseppe Marino ha avviato l'iter,
di un programma di ottimizzazione nell'utilizzo delle risorse umane
in servizio presso l'Ente, sia del personale a tempo determinato
che conta 134 unità lavorative, sia di quello a tempo indeterminato
che comprende 468 dipendenti.
Questo percorso
consentirà una più efficace ricollocazione, riqualificazione dei
personale e/o riconversione delle mansioni svolte. Una rimodulazione
che servirà a garantire una maggiore funzionalità dei servizi
indispensabili offerti all'utenza con una particolare attenzione a
quelli relativi alla viabilità. alla polizia, all'ambiente e alla
protezione civile. La riorganizzazione si rende necessaria anche a
causa delle limitate risorse finanziarie che hanno finito per
limitate risorse finanziarie che hanno finito per limitare l'attività
di alcuni settori, nonostante il mantenimento di molteplici
competenze derivanti dalle norme regionali in materia di Liberi
Consorzi.
E' stata disposta,
dunque, la copertura dei posti vacanti di cantoniere, in una prima
fase, attingendo dal bacino del per sonale a tempo determinato, da
sempre utilizzato per funzioni amministrative all'interno degli
uffici provinciali.
Al fine poi di mantenere
un sempre più alto livello di impegno verso i temi dell'ambiente e
di garantire un proficuo svolgimento di tutte le al tre attività di
competenza del la Polizia provinciale ne è stato disposto il
potenziamento at tingendo, in proporzione alle unità amministrative
in atto in servizio, dal bacino del personale in forza presso gli Urp
periferici e presso i servizi dello Sport. Spettacolo, Cultura,
Affari Generali e Turismo.
Ne consegue, pertanto, il
ridimensionamento di tali uffici con particolare riferimento alle urp
periferiche mediante l'accorpamento dell'ufficio Urp di Ribera. a
quello di Sciacca e dell'ufficio Urp di Cammarata a quello di
Bivona, nonché attraverso la riduzione del 60% della consistenza
numerica del persona degli Uffici Urp di Sciacca, Canicattì, Licata
e Bivona
Tale rivoluzione risulta
di notevole impatto per la ex Provincia, stante che il personale
adibito da sempre a funzioni amministrative, in seguito a tale
provvedimento svolgerà le relative mansioni in servizi esterni
all'Ente (Ambiente, Protezione civile, Viabilità, Polizia
Provinciale), realizzando quella razionalizzazione e valorizzazione
delle risorse umane utile ad offrire servizi più adeguati ai
cittadini.
R.A.
18 giugno - domenica
LA SICILIA
PALMA DI MONTECHIARO
Pulizia delle spiagge
solo a luglio.
PALMA DI MONTECHIARO.
Partirà dal primo luglio il servizio di pulizia delle spiagge sul
litorale palmese. E' stato determinato, infatti, nei giorni scorsi
dal capo settore del l'ufficio tecnico comunale, Concetta Di
Vincenzo. L'approvazione del preventivo di spesa e del capitolato
d'appalto per il servizio di pulizia delle spiagge per l'importo
complessivo di 31.500 mila euro e con una base d'asta di 26.848,03
euro. Sarà questo il quarto anno in cui il servizio di pulizia delle
spiagge sarà svolto direttamente dal Comune attraverso il ricorso ad
una ditta esterna. Prima infatti, il servizio rientrava tra i compiti
della Dedalo ambiente, società ormai in fase di liquidazione che,
pertanto, non può procedere ad assunzioni, ne può al momento essere
effettuato dalla S,r.r. Ato n.4, attraverso una società di scopo
costituita per la gestione provvisoria in house dei servizi nei
comuni, In quanto non ha ancora provveduto ad organizzare
autonomamente i servizi nei tenitori di competenza. Pertanto,
rilevata la necessità di provvedere alla pulizia degli arenili per
con sentire la balneazione in condizioni di sicurezza
igienico-sanitarìa, il Comune ha attivato le procedure necessarie
nominando il responsabile del procedimento e determinando il
preventivo. Il servizio prevede una prima fase preparatoria (che
avrebbe dovuto eseguirsi entro il 30giugno) consistente
nell'asportazione dalle spiagge c tutti i depositi dal mare dì
alghe e posidonia in decomposizione e la rimozione dei rifiuti con
l'impiego di pala gommata. La seconda fase, che proseguirà nei
mesi di luglio e ago sto. vedrà i su tutto il litorale (ove
possibile accedere con i mezzi d'opera) 4 operai per 5 giorni
settimanali, compresi i festivi, per la raccolta dei rifiuti e lo
svuotamento dei cestini. tuottre, si pro cederà alla pulizia degli
arenili con trattore e con attrezzatura pulisci spiagge a Marina di
Palma da punta Crocille a punta Falcone a Buca Cannella e Vicinzina;
a Ciotta e Ciotta-Gaffe, fino al limite con il territorio di Licata,
2 ore al giorno per 2 giorni settimanali; mentre a Malerba per un
giorno a settimana. Il servizio di pulizia delle spiagge del
litorale, che sarà aggiudicato mediante procedura negoziata, sarà
svolto dalle 6 alle 8,30 e prevede anche la pulizia giornaliera degli
accessi e delle pedane per disabili.
LUIGI ARCADIPANE
IL MARE AGRICENTINO
POTREBBE RIMANERE INVIOLATO
La Northen Petroleum
rinuncia alle trivellazioni.
Niente trivellazioni
petrolifere sul litorale agrigentino che si affaccia sul Canale di
Sicilia. La notizia ha provocato la grande soddisfazione del Wwf
Sicilia Area Mediterranea, per la rinuncia da parte della potente
compagnia petrolifera britannica 'Northen Petroleum" alle
trivellazioni in una vasta area marina, compresa tra Pantelleria e le
coste sud- occidentali della Sicilia, proprio in un tratto di mare
prospiciente le splendide spiagge di Menfi, Sciacca, Ribera,
Cattolica, Siculiana e Realmonte, come quelle di Eraclea Minoa, Torre
Salsa e Scala dei Turchi.
Rimaniamo preoccupati lo
stesso — ci dice Giuseppe Mazzotta, responsabile del Wwf Area
Mediteranea — perché, nonostante la scesa in campo delle
associazioni ambientalistiche, della Lega Navale Italiana, dei
sindaci delle città costiere e per sino di personaggi che hanno
fatto la storia della subacquea, come il compianto Enzo Maiorca e del
mondo dello spettacolo come Ficarra e Picone, nonostante le
rassicurazioni fatte nella campagna referendaria, un recente decreto
del Ministero dello Sviluppo Economico, auto rizza la perforazione di
nuovi pozzi e l'installazione di nuove piattaforme, entro le 12
miglia dalla costa. alle compagnie petrolifere già date in
concessione".
Anche Domenico Macaluso,
ricercatore Ue del progetto Discovering Magna Graecia e responsabile
scientifico—settore mare del Wwf Sicilia Area Mediterranea,
precisa:
Soddisfatto ne venire a
conoscenza che una grande compagnia come la Northen Petroleum,
osteggiata dai limiti imposti delle 12 miglia, rinuncia, come hanno
rinunciato molte altre compagnie in corsa per perforare il nostro
mare, anche dopo le comunicazioni delle controindicazioni a procedere
alla prospezione/trivellazione, in un mare che rappresenta una
nursery per diversi animali marini e in quanto interessato sia da
vulcanismo attivo, che dal subdolo e pericoloso fenomeno del
vulcanesimo sedimentario. Vedasi la tragedia del Golfo del Messico
del 2010 con la piattaforma "Deep Water Horizon".
ENZO MINIO
19 giugno - lunedì
LA SICILIA
SCUOLA PER TUTTI
Anno scolastico
completato per 1411 alunni disabili.
Sono 1411 gli alunni
disabili che hanno frequentato le scuole statali ricadenti su]
territorio provinciale nell'anno scolastico 2016-2017 sono 9 quelli
che invece hanno frequentato e scuole non statali.
Sono questi i dati
raccolti nel report dell'Ufficio scolastico provinciale, cura della
referente Stefania Ierna, per l'anno scolastico 2016-2017.
Il maggior numero di
alunni disabili. sempre in riferimento all'anno scolastico appena
trascorso, si è registrato alle scuole primarie (457 ragazzini)
mentre sono stati 4.40 gli studenti disabili che hanno seguito le
lezioni seduti tra i banchi degli istituti superiori; 374 ragazzi
hanno frequentato le classi della scuola media e 140 quelli della
scuola dell'infanzia.
Nelle scuole non statali,
invece, 8 bambini hanno frequentato la scuola dell'infanzia, mentre
soltanto uno studente ha seguito e lezioni in un istituto di scuola
superibre.
Tornando alle scuole
statali, la scuola primaria che ha registrato il maggior numero di
alunni disabilì è 'istituto comprensivo Rapisardi di Canicatti
(24 a lunni), seguito dall'istituto comprensivo San Giovanni Bosco
di Campobello di Licata e dal circolo didattico Leopardi a Licata (13
alunni). 16 gli alunni disabili che hanno frequentato le lezioni al
circolo didattico Provenzani a Palma di Montechiaro. Per quanto
riguarda il comune capoluogo, in riferimento alle scuole elementari,
gli istituti con maggiore accessi di alunni disabili sono il
comprensivo Agrigento —Villaggio Mosè — Villaggio Peruzzo e
l'istituto Esseneto che hanno registrato la frequenza di 12
ragazzini disabili. Seguono (istituto comprensivo Verga con 11 alunni
e la scuola Anna Frank con 10 alunni.
Nella ricerca effettuata
— spiega Stefania Ierna — abbiamo individuato i dati ritenuti più
significativi per comprendere un fenomeno legato alla presenza, nelle
scuole, di una fascia specifica di alunni particolarmente bisognosi.
La ricerca fornisce un quadro complessivo attraverso il quale si
intravede un preciso indirizzo, che racchiude un significato
qualitativo attinente alla dimensione dei bisogni che vengono
affrontati e risolti ogni anno negli istituti scolastici della nostra
provincia.
RITA BAIO