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Rassegna stampa del 28 luglio 2017

Agrigentonotizie

Il Giardino botanico inserito nel percorso "Temple tour bus"
Dispone di un patrimonio di circa 20 mila piante riferibili ad oltre 300 colture ed essenze diverse espressioni tipiche della vegetazione Mediterranea

Il Giardino botanico del Libero consorzio di Agrigento è stato inserito nel percorso del "Temple tour bus", l'autobus turistico della Tua che ormai da tre estati, accompagna i visitatori attraverso distinti itinerari, quello archeologico, quello del luoghi pirandelliani e quello di arte e fede. Da quest'anno infatti, sulla cartina del "Temple tour bus", è inserito anche il Giardino Botanico, raggiungibile a pochi minuti a piedi dalle fermate di via Crispi e di Bonamorone. Il Giardino è infatti visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. L'area di via Demetra, rappresenta un "polmone verde" per  Agrigento, una sorta di museo a cielo aperto delle essenze e piante della macchia Mediterranea esteso circa sette ettari  incastonati nel cuore della Valle dei Templi, a poche decine di metri dalla linea delle fortificazioni dell'antica Akragas e del Parco archeologico.
Il Giardino Botanico dispone di un patrimonio di circa 20 mila piante riferibili ad oltre 300 colture ed essenze diverse espressioni tipiche della vegetazione mediterranea. Oltre a questo inestimabile patrimonio vegetale, sono inoltre presenti pregevoli testimonianze archeologiche, ipogei visitabili, caverne naturali visitabili, reperti fossili, e fenomeni calcarenitici di suggestiva bellezza. Sono inoltre visitabili una serie "terrazze" che sorgono su banchi in tufo che offrono ai visitatori un'ineguagliabile vista su tutta la Valle dei Templi.
È visitabile inoltre un "erbario" con centinaia di essenze essiccate catalogate, alcune risalenti al XIX secolo. Il Giardino dispone di una fitta rete di sentieri e di segnaletica descrittiva delle diverse colture vegetali che lo rendono facilmente fruibile ai visitatori.

Servizio antincendio, squadre di volontari anche nell'area montana
Verranno sorvegliate le zone boschive della provinciale 24 Cammarata-Santo Stefano di Quisquina e della provinciale 26 C, Santo Stefano Quisquina-confine provincia di Palermo

Il servizio anticendio è attivo, da questa mattina, anche nell'area di Cammarata-Santo Stefano Quisquina. Al potenziamento del servizio, già attivato nei giorni scorsi dal Libero consorzio comunale lungo alcune strade provinciali, ex consortili e alcuni tratti di statali, si è arrivati grazie all'accordo con l'organizzazione "Sicilia Soccorso" di San Giovanni Gemini , che con i suoi volontari sorveglierà, tramite postazioni dinamiche, alcuni tratti strategici della provinciale 24 Cammarata-Santo Stefano di Quisquina e della provinciale 26 C, Santo Stefano Quisquina-confine provincia di Palermo.
Il servizio, richiesto dalla Prefettura, per il terzo anno consecutivo mira a prevenire e contrastare gli incendi boschivi attraverso una continua attività di avvistamento lungo le strade  limitrofe alle aree boscate, sarà attivo sino a tutto il mese di agosto 2017, ed è svolto dalle associazioni di volontariato di Protezione civile con squadre di due volontari per almeno otto ore consecutive tutti i giorni, festivi e prefestivi compresi, che operano sotto il diretto coordinamento dell'ufficio di Protezione civile del Libero consorzio.
Le strade provinciali sulle quali agiscono i volontari delle associazioni sono: SP n.63A, SP n.05 B, SPC n.67 e SPC n.68 nei comuni Palma di Montechiaro e  di Licata (Organizzazione europea Volontari di Prevenzione e Protezione Civile di Camastra); SP n. 20 B, SP n. 21, SP n. 19, SPC n. 29 e SPC n. 30 nei comuni di San Biagio Platani, Casteltermini e S. Angelo Muxaro (Giubbe Verdi Santa Croce di Casteltermini); SP n. 24B e SP n.26C nei comuni di Cammarata e Santo Stefano di Quisquina (Organizzazione Sicilia Soccorso di San Giovanni Gemini).

Teleacras

Il personale dell'ex Provincia di Agrigento convocato dal Prefetto

Il Prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, ha convocato i sindacati della Funzione pubblica di Cgil e Uil lunedì mattina, 31 luglio, alle ore 10:30. Si discuterà della vertenza dei dipendenti del Libero consorzio comunale di Agrigento, ex Provincia, in stato di agitazione contro il piano di rimodulazione delle mansioni del personale attuato dal commissario straordinario dell'ex Provincia, Giuseppe Marino. La funzione pubblica della Cgil e della Uil, tramite i segretari Piero Aquilino e Fabrizio Danile, hanno inoltrato alla Prefettura di Agrigento la richiesta di avviare la cosiddetta "procedura di raffreddamento", lo strumento sindacale di soluzione delle controversie che segue lo stato di agitazione. La stessa istanza è stata trasmessa alla Commissione di garanzia, a Roma, e, ovviamente, al Commissario Marino.

Giornale di Sicilia

Università. Il consorzio è stato «esautorato» dalla programmazione
«Cua», al Cga contro la Regione

Il Cda del Consorzio Universitario di Agrigento, ha deliberato di procedere all'impugnazione dinnanzi al Consiglio di giustizia amministrativa del decreto dell'assessoriale regionale alla Formazione, Bruno Marziano in ordine al protocollo d'intesa che è stato firmato tra l'assessore Baccei, l'assessore Vermiglio e le tre Università statali siciliane che di fatto esautora i territori in cui insistono i Consorzi Universitari, delle loro prerogative di programmazione e di definizione di politiche di sviluppo del decentramento universitario. Nell'ordinanza emessa dal Tar emerge che i consorzi universitari siciliani abbiano provveduto alle modifiche statutarie previste dal decreto assessoriale che subordinano la concessione dei contributi Regionali previo adeguamento degli statuti dei consorzi. In realtà nessun consorzio universitario, fatta eccezione per quello di Trapani, ha provveduto a tali modifiche, non condividendone i contenuti dello stesso protocollo d'intesa. Peraltro, l'Assemblea Regionale siciliana con un ordine del giorno approvato da tutti i gruppi parlamentari, ha invitato l'assessore Baccei a disdettare tale protocollo d'intesa senza indugio alcuno e ad attivare da subito un tavolo di confronto tra l'Amministrazione Regionale, le Università operanti in Sicilia e i Consorzi universitari siciliani per la individuazione di alcune linee guida alle quali ispirare una riforma organica sui consorzi. E mentre il presidente del Cupa, l'avvocato Gaetano Armao lavora per cercare di  sviluppare nuovi corsi accademici, dai sindacati si alza la voce di protesta nei confronti della politica regionale che non sta venendo incontro alle esigenze dei poli didattici staccati degli atenei in Sicilia. «Il Cupa -dice il segretario della Uil, Gero Acquisto - vive il momento più drammatico nella sua storia ventennale. E la classe parlamentare agrigentina e regionale resta silente». (*PAPI*)

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