19 agosto 2017
Giornale di Sicilia
Città metropolitane. Pubblicato un decreto che affida a sindaci e consiglieri la scelta dei componenti. Ardizzone: atto coraggioso.
Forza Italia: una provocazione
Province, Orlando sfida l'Ars: stop alle elezioni
Riccardo Vescovo - Palermo
Altro che elezioni dirette e abolizione delle Città metropolitane, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, sfida l'Assemblea regionale e prova a neutralizzare l'effetto del voto dell'Aula. L'Ars aveva stabilito il ritorno all'elezione diretta nelle Province ma la legge non è ancora in vigore. Ieri a sorpresa il primo cittadino ha pubblicato un decreto col quale fissa per il prossimo 17 dicembre la chiamata alle urne per il Consiglio metropolitano ma stabilisce che ad eleggere i 18 componenti saranno i sindaci e i consiglieri comunali dei comuni facenti parte della città metropolitana. Ciò che insomma prevedeva la vecchia legge. Lo scontro è tutto politico. Lo stesso presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, aveva detto chiaramente che col voto diretto i deputati avevano conquistato la possibilità di promettere poltrone ai propri sostenitori in vista delle elezioni regionali. E avevano anche provato a depotenziare i sindaci di Palermo, Catania e Messina. Ora tutto potrebbe cambiare.
Le Città metropolitane sono degli organismi simili alle vecchie Province che hanno maggiori possibilità di sviluppo e di sfruttare direttamente i fondi europei. Ad esempio è di pochi giorni fa la otizia che il ministero dell'Istruzione ha destinato 24 milioni a questi enti in Sicilia per messa in sicurezza delle scuole. Soldi che avrebbe gestito un commissario inviato dal governo regionale.
Con questa mossa, invece, Orlando prova a bloccare il commissariamento dell'ente e mette la Regione in una posizione di svantaggio: toccherà agli uffici delle Autonomie locali eventualmente impugnare il suo provvedimento. E per farlo dovranno sfidare un insieme di norme che secondo Orlando sono giuridicamente valide. Il sindaco nel decreto ricorda infatti di essere stato eletto non solo come primo amministratore del Comune ma anche della Città metropolitana. «Un atto politico coraggioso» dice Giovanni Ardizzone, presidente dell'Ars, che è convinto che l'impugnativa da parte dello Stato alla fine risolverà il problema. Anche perchè, in caso contrario, la legge sulle riforma delle Province prevede il ritorno alle urne la prossima primavera e dunque i 18 consiglieri resterebbero in carica pochi mesi. Ma anche Orlando è fiducioso: «Prosegue con questo importante passo - dice il sindaco di Palermo - e dopo l'insediamento del sindaco metropolitano a giugno, il processo dimessa a regime della Città metropolitana di Palermo, organismo intermedio sempre più protagonista di percorsi importanti di sinergia fra istituzioni per lo sviluppo del nostro territorio». Dello stesso avviso anche il primo cittadino di Catania, Enzo Bianco, che non è stato eletto come Orlando sindaco della Città metropolitana ma, confidando nell'impugnativa, fa sapere che «la legge approvata dall'Ars è assurda e pubblicherò quanto prima il decreto di indizione dei comizi elettorali ». Non la pensa così Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all'Ars: «Quella di Orlando è solo una provocazione» dice. Ad ogni modo ora la palla passa a Palazzo d'Orleans. L'assessore alla Funzione pubblica e alle autonomie locali, Luisa Lantieri, non ha ancora firmato la legge: «Me ne occuperò lunedì - dice - parlerò con gli uffici per capire come dobbiamo muoverci e per valutare gli effetti del decreto sulle elezioni». Ma entro cinque giorni dalla pubblicazione del decreto di indizione delle elezioni, l'assessorato dovrà costituire l'Ufficio elettorale. Insomma, la mossa di Orlando ha colto tutti di sorpresa. Il sindaco ha previsto che il Consiglio metropolitano sia composto da 18 componenti. Le liste potranno essere presentate il 26 e 27 novembre e dovranno essere composte da almeno 9 candidati. Ciascuna lista non potrà contenere più del 60% di candidati dello stesso sesso. Una prerogativa su cui in teoria non potrebbero contare le città metropolitane di Catania e Messina. Quest'ultima tra l'altro versa in condizioni finanziarie critiche ed è ormai a un passo dal dissesto. «C'è l'impossibilità di garantire alla cittadinanza i servizi essenziali» dice il sindaco Renato Accorinti.
Giochi in spiaggia per turisti e residenti
Via al «Tartaworld»
Per la salvaguardia della tartaruga Caretta Caretta
Attualmente, sulla spiaggia di Capo San Marco, a Sciacca, c'è un nido che custodisce 129 uova di tartaruga Caretta Caretta. La schiusa, secondo gli esperti, dovrebbe avvenire intorno a fine agosto
Giuseppe Pantano - Sciacca
L'Agrigentino rafforza il legame con le tartarughe Caretta Caretta con iniziative che si svolgono oggi a Borgo Bonsignore, spiaggia riberese, domani a San Giorgio, lido saccense, e martedì 22 agosto a Capo San Marco di Sciacca. Continueranno sino a tutto il mese di settembre le attività sulle spiagge del «Tartaworld», il programma di informazione e sensibilizzazione sui problemi di conservazione della tartaruga marinaCaretta Caretta. Un programma indirizzato sia ai turisti che ai residenti per informarli sulle minacce alla base del declino della popolazione di questa specie e nel Mediterraneo sulle alterazioni dell'ambiente marino. «Tartaworld» è basato su varie attività di animazione sulle spiagge, con giochi e laboratori in grado di coinvolgere ragazzi e adulti sulle tematiche ambientali e in particolare sulla biodiversità marina, e viene svolto da Francesco Caramanno, Davide Lentini, Veronica Gallo e Luisa Maietta, gli animatori selezionati dal Libero Consorzio sin dall'avvio del programma nel 2015. Sul versante orientale della provincia vengono svolti turni dalle 10 alle 11,30 e dalle 11,45 alle 13,45. Ieri gli operatori sono stati in azione a San Leone, il 22 agosto a Punta Grande di Realmonte, nei lidi Majata e Marajà, il 24 agosto ai lidi Golden Beach e Milonga di Porto Empedocle. Ancora a San Leone, il 25 agosto, all'Aqua Selz, il 29 agosto al Baraonda e il 31 agosto al Lido Oasi. «Tartaworld» è un programma previsto dall'azione E3 del progetto Life «Tartalife - Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale », finanziato dall'Unione Europea, che vede tra i suoi partner anche il Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Attualmente, sulla spiaggia di Capo San Marco, a Sciacca, c'è un nido che custodisce 129 uova di tartaruga Caretta Caretta. La schiusa, secondo gli esperti, dovrebbe avvenire intorno a fine agosto. Luisa Maietta e Veronica Gallo, volontarie del progetto «Tartalife » del Libero Consorzio di Agrigento, hanno svolto proprio in quella zona attività di sensibilizzazione, in particolare con i bambini, per un maggiore rispetto per questa specie. La stagione della nidificazione elle tartarughe Caretta-Caretta si è aperta a Sciacca con un tentativo di ovodeposizione sulla spiaggia di Renella e poi con un'esemplare che ha nidificato a Capo San Marco. Sono arrivati subito alcuni volontari del Wwf che hanno messo in sicurezza le uova e realizzato la recinzione. Sono ben 129 su 131 le uova messe in salvo. Adesso si aspetta la nascita delle tartarughe, ma sarà un'attesa di almeno un'altra decina di giorni. I volontari sono pronti a svolgere tutte le iniziative necessarie in un territorio nel quale la presenza delle tartarughe ha sempre destato grande interesse e una forte attenzione soprattutto da parte dei più piccoli. Due esemplari di Caretta Caretta sono state liberate in mare, lo scorso anno, a Sciacca, una delle quali munita di un localizzatore satellitare che ha consentito, per un anno, di conoscerne gli spostamenti. Il Centro nazionale di monitoraggio e recupero di tartarughe, dell'Istituto Zooprofilattico perimentale della Sicilia, ha segnato un altro importante traguardo rimettendo in mare Pietro e Paolina, dopo esser stati curati dai veterinari del Centro. Adesso una nuova attività di informazione e sensibilizzazione. (*GP*)
Domenica 20 agosto 2017
Distretti turistici, è scontro aperto con Barbagallo
Palermo
Si accende lo scontro tra l'assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo e i distretti turistici. Dopo le accuse dell'assessore sul flop del sistema, arriva il contrattacco del coordinamento Distretti turistici Sicilia che comprende: Antichi Mestieri, Cefalù Madonie, Iblei di Ragusa, Pesca Turismo, Sicilia Occidentale, Taormina-Etna, Valle dei Templi, Vini e Sapori di Sicilia. «L'assessore - scrive il coordinamento in una nota - mente quando dice che i distretti sono gestori di 1.500.000 di euro annui». Nella nota si legge poi «che la stragrande maggioranza dei distretti, probabilmente tutti, non prevedono gettoni di presenze o indennità per i componenti dei consigli di amministrazione che operano nell'assoluto abbandono della Regione». I distretti chiedono le dimissioni dell'assessore e sottolineano che «nessuna risorsa è stata mai prevista ne finanziata per la gestione dei distretti». Parlano poi di «un paradosso: il dipartimento ha dovuto modificare le schede di attuazione del piano Fesr 2014 2020 per portare a termine l'operazione di sottrazione ai territori virtuosi di 5 milioni per gestirli a titolarità regionale sui fantomatici Dmo, i nuovi organi che vuole costituire l'assessore. Il tutto per spenderli entro fine anno non si sa come e perché. Questo sì sarà uno spreco ». Per quanto attiene alla «presunta gestione di circa 1.500.000 annui per ciascun distretto l'assessore dovrebbe indicarci la fonte». Respingono poi le accuse di essere fallimentari ed elencano una lunga lista di attività tra cui la promozione nella Borsa del turismo di Berlino 2017, il Festival Strada degli Scrittori, produzioni televisive e cinematografiche realizzate grazie al contributo economico e logistico della Film Commission Valle dei Templi del Distretto Turistico Valle dei Templi. Barbagallo però a sua volta ribatte: «Nella nuova programmazione regionale della distribuzione dei fondi europei 2014-2020 non sono previsti distretti. Le altre Regioni italiane - continua l'assessore - hanno 5 o 6 distretti mentre noi ne avevamo piu di venti. L'obiettivo è accorparli per farli funzionare in modo adeguato». L'assessore aggiunge: «Hanno avuto tutti i fondi previsti e hanno effettuato le loro attività con decreti finanziati dalla Regione. Comunque ora non daremo più soldi ma gestiremo i servizi attraverso sette nuove realtà che si chiameranno Dmo, cioè Destination Management Organization». Barbagallo assicura che a inizio di settembre incontrerà i distretti. Quanto alla richiesta di dimissioni, Barballo ribatte: «Saranno attenti alle sirene elettorali di altre forze politiche che gli hanno promosso un futuro roseo mentre questo governo ha fatto crescere di due cifre il turismo negli ultimi due anni». sa.faz.
Agricoltura e sviluppo. Marilena Barbera: «Arrivano soprattutto stranieri, italiani ce ne sono, ma quelli che più ci cercano non sono i nostri connazionali»
Enoturismo, record di visite nelle cantine
Calogero Giuffrida
Boom di visite in cantina nell'Agrigentino. Sono sempre più numerosi i turisti, i winelovers e gli appassionati che, anche nel periodo della vendemmia, visitano le aziende agricole in provincia di Agrigento, da Menfi a Campobello di Licata passando per Cattolica Eraclea, Montallegro, Canicattì. «Arrivano soprattutto stranieri, italiani ce ne sono, ma quelli che più ci cercano per visitare la cantina e i vigneti, degustare i vini, sono i turisti stranieri», racconta Marilena Barbera, vignaiola 3.0, tra i trenta «Top Wine Influencer» più seguiti nel mondo secondo la classifica 2017 realizzata dal portale francese SocialVignerons. com. «Due tre visite in cantina al giorno, ormai in maniera costante, dalla fine di giugno. Abbiamo lavorato tanto a luglio - spiega la titolare delle Cantine Barbera di Menfi - soprattutto con turisti stranieri, persone che vengono a trovarti perché già ti conoscono per il lavoro che fai sul web, sui social, per le interazioni che hai avuto durante le fiere e quindi vengono a trovarti in cantina quando si trovano poi in vacanza. Dal Belgio sono arrivati dei turisti con le guide di un autore belga che consiglia di visitare la nostra cantina. Così anche dalla Svezia e da altre parti del mondo. C'è dunque un grande attenzione per le piccole aziende da parte degli enoturisti». «Si registra un trend positivo per l'enoturismo anche nell'Agrigentino», dice Roberto Caruana, presidente di Terranostra, l'associazione per l'agriturismo, l'ambiente e il territorio di Coldiretti Sicilia e titolare del Baglio Caruana di Torre Salsa, tra Montallegro e Siculiana. «Nella nostra cantina - spiega - organizziamo almeno tre visite con degustazioni guidate a settimana durante la primavera e l'estate. Gli enoturisti oltre a visitare la cantina e i vigneti voglio conoscere le persone, le storie, le tradizioni di un luogo. Noi cerchiamo di dare il meglio di quello che il nostro territorio può esprimere in termini di qualità dei prodotti, bellezza del paesaggio, spirito di accoglienza». «C'è un crescente interesse per le visite in cantina, le degustazioni dei vini, le passeggiate tra i vigneti», dice Ruggero Rizzuto. «In crescita, quest'estate, le presenze di appassionati ed enoturisti, soprattutto stranieri ma anche italiani e siciliani provenienti da ogni parte dell'isola. Ospitiamo spesso - racconta il titolare della cantine Rizzuto di Cattolica Eraclea - gruppi di ciclisti che attraversano la vecchia Statale 115 e si fermano per una sosta nella nostra cantina dove ospitiamo solo piccoli gruppi». A fare la parte del leone nell'enoturismo agrigentino la Strada del Vino delle Terre Sicane che attraversa Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belice. È Menfi la «patria» dei winlovers provenienti da ogni parte del mondo, terra di Planeta e Settesoli ma anche di tanti altri piccoli produttori e vignaioli in una città che fonda la sua economia sull'agricoltura e il turismo, che quest'anno è stata tra le location del Google Camp in Sicilia. Il 26 e 27 agosto va in scena Mandrarossa Vineyard Tour 2017, la maxi vendemmia nel vigneto più grande d'Europa tra degustazioni di vini e prodotti tipici, ma anche attività all'aria aperta. Un evento dedicato ad enoturisti e appassionati di enogastronomia, ambiente, agricoltura, cultura, sport e musica. Mandrarossa aprirà il suo territorio regalando ai partecipanti un'esperienza unica: dalla raccolta a mano delle uve nei vigneti che si affacciano sulla spiaggia delle Ciache Bianche alle degustazioni delle nuove annate dei vini abbinati ai pianti tradizionali preparati dalle Signore della Brigata Mandrarossa. Poi degustazione tecniche, showcooking, escursioni guidate, aperitivi serali, musica dal vivo e spettacoli. Il Mandrarossa Vineyard Tour 2017 è focalizzato sui temi della sostenibilità, del bien vivre e del rispetto dell'ambiente. (*CAGI*)
Lunedì 21 agosto 2017
Corpo forestale. Il personale, che rafforza il servizio di prevenzione e intervento, resterà in servizio fino al 15 di settembre
Un'accelerazione all'attività preventiva: da oggi squadre del Corpo Forestale di Sambuca e Santa Margherita Belice svolgeranno ulteriori servizi, nelle aree boschive, per intervenire con maggiore tempestività nel caso di incendi, ma anche per cogliere sul fatto eventuali piromani. «E' un servizio che svolgeremo continuando un lavoro che ci vede molto impegnati anche in questa tagione estiva», dice il commissario Pasquale Maggio, del Corpo Fotestale. Le strutture deputate al controllo delle aree boschive stanno operando al meglio durante questa stagione ed hanno fronteggiato brillantemente tutte le emrgenze. Sono 800 gli addetti al servizio antincendio nelle aree boschive in servizio in provincia di Agrigento. Sono divisi in 15 postazioni ed operano dal 15 giugno scorso. Rimarranno in servizio fino al 15 ottobre. Le postazioni sono dislocate ad Agrigento, Santa Margherita Belice, Burgio, Bivona, Santo Stefano, Cammarata, Licata, Casteltermini, Siculiana, Ribera, Sciacca, Cianciana eGrotte. Ventuno le squadre impegnate e 25 torrette di avvistamento. Un lavoro, quello degli operatori addetti alle squadre antincendio boschivo, tutto finalizzato alla prevenzione dei roghi. Le torrette sono posizionate in luoghi strategici per sorvegliare l'area boschiva da salvaguardare. L'attività è coordinata dall'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste, guidato da Calogero Crapanzano, il quale, a inizio stagione, ha evidenziato che, rispetto allo scorso anno, le uniche novità, sul piano dell'organizzazione, riguardano gli elicotteri visto che il Corpo Forestale dello Stato adesso è stato assorbito dai carabinieri ed anche i mezzi sono transitati ai carabinieri e in minima parte ai vigili del fuoco. La Protezione Civile dispone pure di elicotteri ed a Sciacca, in occasione dell'ultimo incendio, divampato nella zona compresa tra le contrade Isabella e San Calogero, è intervenuto un elicottero dell'Aeronautica Militare. Crapanzano ha parlato anche di un miglioramento negli accertamenti e nelle indagini sugli incendi grazie al protocollo promosso dal Procuratore della Repubblica di Sciacca, Roberta Buzzolani. E questo perché le indagini vengono svolte «nonsoltanto per individuare chi ha causato l'incendio, ma anche effettuando accertamenti per risalire a chi ha avuto colpe nell'espandersi dell'incendio. Chi, ad esempio, non ha realizzato i viali parafuoco nel proprio terreno e le fiamme passano poi ad altri terreni potrà essere indicato come il responsabile di un incendio colposo. Ci sono incendi anche causati da fatti accidentali, come il classico mozzicone di sigaretta, ma se si espande anche per una inosservanza delle norme e si propaga si innesca un meccanismo dal quale emergeranno responsabilità».(*GP*)
Fauna marina. Ieri tappa dei volontari sulla spiaggia di San Giorgio.
Continueranno sino a tutto il mese di settembre le attività della manifestazione «Tartalife»
Da San Leone a Capo San Marco, voglia di conoscere le tartarughe
Da San Leone di Agrigento a Borgo Bonsignore di Ribera e fino a San Giorgio e Capo San Marco, a Sciacca, il «Tartalife» impazza nelle spiagge della provincia ed appassiona, in particolare, i più piccoli che ricevono notizie sul mondo delle tartarughe «Caretta-Caretta ». Sabato il gruppo è stato in azione a Borgo Bonsignore, ieri a San Giorgio e domani a Capo San Marco. Continueranno sino a tutto il mese di ettembre le attività sulle spiagge del «Tartalife», il programma di informazione e sensibilizzazione sui problemi di conservazione della Tartaruga marina«Caretta - Caretta ». Un programma indirizzato sia ituristi che ai residenti per informarli sulle minacce alla base del declino della popolazione di questa specie e nel Mediterraneo sulle alterazioni dell'ambiente marino. L'iniziativa è promossa dal Libero Consorzio di Agrigento. «È bello - dice Veronica Gallo, del gruppo di operatori del «Tartalife» - sensibilizzare adulti e bambini verso la specie Caretta-Caretta, a rischio estinzione, e per i più piccoli farlo attraverso dei giochi a tema per catturare quanto più è possibile il loro interesse. Attuiamo piani di educazione ambientale». L'iniziativa è basata su varie attività di animazione sulle spiagge, con giochi e laboratori in grado di coinvolgere ragazzi e adulti sulle tematiche ambientali e in particolare sulla biodiversità marina, e viene svolta oltre che dalle saccensi Veronica Gallo e Luisa Maietta anche da Francesco Caramanno e Davide Lentini, tutti animatori selezionati dal Libero Consorzio sin dall'avvio del programma nel 2015. Gli operatori sono stati in azione anche a San Leone, martedì 22 agosto andranno a Punta Grande di Realmonte, nei lidi Majata e Marajà, giovedì 24 ai lidi Golden Beach e Milonga di Porto Empedocle. Ancora a San Leone, venerdì 25 agosto, all'Aqua Selz, per chiudere martedì 29 al Baraonda e giovedì 31 al Lido Oasi. La stagione della nidificazione delle tartarughe «Caretta-Caretta» si è aperta a Sciacca con un tentativo di ovodeposizione sulla spiaggia di Renella e poi con un'esemplare che ha nidificato a Capo San Marco. Sono arrivati subito alcuni volontari del Wwf che hanno messo in sicurezza le uova e realizzato la recinzione. Sono ben 129 su 131 le uova messe in salvo. Adesso si aspetta la nascita delle tartarughe, ma sarà un'attesa di almeno un'altra decina di giorni. Ogni anno muoiono circa 500 mila tartarughe, un terzo nel Canale di Sicilia. Questo riduce gli esemplari e contiene la riproduzione fino a far affermare a Daniela Freggi, biologo marino e responsabile del centro recupero tartarughe marine di Lampedusa che c'è «un rischio estinzione, molto elevato». La deposizione che garantisce le future generazioni si è ridotta in tutto il Mediterraneo. «In Italia -afferma Daniela Freggi - c'erano circa 10 mila nidi, mentre adesso nei individuiamo un centinaio. Probabilmente ce ne saranno altri che non abbiamo individuato -aggiunge - ma non sono tanti e il numero è lontano da quello di molti anni fa». La Sicilia è una delle regioni nelli quali è concentrato il maggior numero di nidi, una trentina. Nell'Agrigentino si è sviluppata negli ultimi anni una grande sensibilità e c'è un grande interesse per le tartarughe «Caretta-Caretta» che, in occasione delle liberazioni dei vari esemplari che sono state effettuate, ha portato migliaia di persone in spiaggia Verino Gallo e Luisa Maietta ieri a San Giorgio con un gruppo di bambini ad assistervi. (*GP*)