Repubblica.it
Pubblico
impiego, domani riparte da risorse, precari e salario di produttività
Aumenti contrattuali,
assunzione dei precari e stretta sui futuri contratti a termine,
salario accessorio: sono i temi principali che domani mattina saranno
al tavolo Aran-sindacati. Si riapre la trattativa dei contratti del
pubblico impiego: dopo la definizione delle questioni generali, che
riguardano tutti i dipendenti, si passerà dal 31 con le
amministrazioni centrali a dare forma ai contratti settoriali (gli
altri comparti sono scuola, sanità ed enti locali). Il primo nodo è
quello delle risorse: con l'accordo del 30 novembre governo e
sindacati erano arrivati faticosamente a concordare un aumento di 85
euro, dopo otto anni di blocco della contrattazione e delle
assunzioni. Ma queste risorse, circa due miliardi per il primo anno,
non sono ancora state stanziate: "A questo punto bisogna che gli
impegni presi vengano formalizzati - dice il segretario confederale
della Cisl Maurizio Petriccioli - per esempio le risorse potrebbero
essere previste nella nota di aggiornamento al Def". I
precari: assunzioni e tetto ai futuri contratti. L'accordo
del 30 novembre prevede l'assunzione di tutti i precari della
Pubblica Amministrazione che abbiano lavorato almeno tre anni negli
ultimi otto, anche con contratti non continuativi, e che siano
vincitori di concorso. Ma il ministero della Funzione Pubblica non ha
ancora completato il "censimento" dei dipendenti che si
trovano in questa situazione: "In totale, i precari sono circa
150.000 - dice il segretario confederale della Uil Antonio Foccillo -
però bisognerà stabilire chi ha diritto all'assunzione, e chi
invece dovrà superare un concorso. Il numero esatto non ce l'ha
ancora nessuno. E poi, bisognerà affrontare la questione per il
futuro: si è stabilito di fissare dei tetti ai contratti a termine.
L'esigenza era emersa già anni fa, si era parlato del 7% ma questo
tetto non è mai stato rispettato. Adesso bisognerà fissare regole
più stringenti". Le nuove norme riguarderanno anche il numero
dei rinnovi, e ci saranno dei limiti anche per la durata.
Gli
85 euro di aumento e il bonus Renzi. Altra questione
importante da affrontare subito è come evitare che gli 85 euro di
aumento inghiottano il bonus di 80 euro introdotto dal governo Renzi:
"Bisognerà trovare un modo di salvaguardare le posizioni di
coloro che hanno avuto il bonus e che si trovano nella fascia di
reddito intorno ai 24.000 euro, o di poco superiore: con gli aumenti
perderebbero gli 80 euro mensili. Certo prima bisognerà stabilire se
sono medi, o se sono 85 euro per tutti", dice Michele Gentile,
coordinatore area contratti pubblico impiego della Cgil. Una
soluzione potrebbe arrivare, ipotizza Foccillo, con la
defiscalizzazione del salario di produttività: "Attualmente
tutto va nel reddito principale, e quindi è soggetto all'Irpef, a
differenze che nel privato, dove i premi di produttività sono invece
defiscalizzati. Se si stabilissero le stesse norme per il pubblico
impiego il problema sarebbe superato. Ci sono settori, come alcune
realtà del parastato, in cui il salario di produttività costituisce
il 38% dello stipendio, la defiscalizzazione porterebbe ampi
vantaggi".
Le sanzioni: verso un ammorbidimento.
Si ipotizza anche una trattativa sulle sanzioni, e sulle nuove norme
che puniscono l'assenteismo: "Porre un tetto alle assenze
potrebbe penalizzare chi è malato grave, chi ha davvero un problema.
- osserva Pitruccioli - Il contratto potrebbe essere il luogo in cui
si specifica quali sono le situazioni da colpire e quali quelle da
tutelare. Vale anche per la 104: bisogna eliminare il cattivo uso, ma
non la legge". "Non faremo accordi sulle sanzioni se non
saremo coinvolti nell'organizzazione del lavoro. - ammonisce Foccillo
- Non condividiamo quest'attacco generalizzato ai pubblici
dipendenti, non va bene parlarne come se fossero tutti dei
lazzaroni".
Giornale di Sicilia
Riforma madia. Varata l'anno scorso, ora operativa
Meno consiglieri d'amministrazione e limiti agli stipendi dei dirigenti
Meno consiglieri di amministrazione, stop a società con bilanci continuamente in rosso, limiti ai compensi dei dirigenti. La riforma delle partecipate varata lo scorso anno dal ministro Madia è diventata operativa solo da qualche mese dopo i rilievi della Corte costituzionale. L'obiettivo, come da slogan, è di ridurre le società da «8 mila a mille». Operazione che in Sicilia è già in corso. La Madia prevede la chiusura delle società senza dipendenti o con più dirigenti che impiegati. Non potranno restare in vita neanche quelle con conti in rosso in quattro esercizi negli ultimi cinque anni e quelle che producono poco, meno di un milione di euro l'anno nell'ultimo triennio. Stop anche ai doppioni. Le società partecipate potranno poi ridurre i costi prevedendo che al posto dell'amministratore unico vi sia un consiglio di amministrazione composto da tre o cinque membri. Viene fissato al 30 luglio 2017 il termine entro il quale le società adeguano la propria governance societaria. Il decreto determina tutta una serie di requisiti e criteri per determinare cinque fasce di classificazione delle società e relativi compensi. Regioni, Comuni e pubbliche amministrazioni dovranno effettuare una ricognizione su personale e numero di enti controllati «al fine di individuare eventuali eccedenze». Secondo uno studio della Corte dei Conti di inizio anno, tra il 2014 e il 2017 il numero delle partecipate si è ridotto in tre anni da quasi diecimila a poco più di settemila. Ri. Ve.
Le tracce della storia
Ha quasi seimila anni ed è stato individuato in un contenitore dell'Eta del Rame nella zona del monte Kronio
È siciliano il vino più antico del mondo: i residui su una giara in una grotta a Sciacca
Clara Minissale
Una scoperta che riscrive la storia dell'enologia in Italia. Un ritrovamento che sottolinea l'importanza della Sicilia nella trasformazione dell'uva non a partire dall'Età del Bronzo, come ipotizzato fino ad ora, ma oltre due mila anni prima. Sono stati individuati nell'agrigentino, infatti, residui del vino italiano più antico del mondo, databile a sei mila anni fa. Un ritrovamento effettuato dalla soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento in una grande giara dell'Età del Rame, conservata nella Grotta del Kronio a Sciacca. A confermare che alcune di queste giare contenessero vino, sono stati gli esami sui campioni condotti dagli esperti dell'Università della Florida Meridionale e ai quali ha preso parte anche il Consiglio nazionale delle ricerche. I residui chimici trovati sulla giara risalgono agli inizi del IV millennio avanti Cristo e la terracotta, non smaltata, ha conservato tracce di acido tartarico e sale di sodio, sostanze che si trovano naturalmente negli acini d'uva e nel processo di vinificazione. «Una scoperta straordinaria - spiega Domenica Gullì archeologa della Soprintendenza di Agrigento che ha raccolto personalmente i campioni calandosi nella grotta - perché le particolari condizioni climatiche di questo sito, che raggiunge una temperatura di 38 gradi e un'umidità del cento per cento, hanno fatto sì che le giare rimanessero intatte nei secoli. Senza apposite tute refrigerate, infatti, nessuno potrebbe sopravvivere in questa grotta perché viene meno la traspirazione e ciò ha permesso ai reperti di restare miracolosamente intatti così come sono stati abbandonati. Questa grotta, che è collegata al sistema termale di Sciacca, come tutte le grotte della preistoria, era considerata sacra ed è stata utilizzata per la sepoltura di qualcuno importante, vicino alla divinità. Le giare rappresentano le offerte votive. I vasi che abbiamo trovato all'interno sono molto grandi, fino ad un metro e dieci di altezza». La scoperta è stata anche pubblicata sulla rivista scientifica Microchemical Journal e adesso i ricercatori intendono continuare i loro studi per riuscire a stabilire se questo primo antichissimo vino fosse rosso o bianco. «Ciò che è più importante, a parte il manufatto in sé - aggiunge Domenica Gullì - è la funzione che ha avuto nella società. Sapere cosa contenessero le giare può darci molte informazioni utili che oggi hanno delle solide basi scientifiche». «È evidente - aggiunge Gabriella Costantino, dirigente della Soprintendenza i Agrigento - che ad un certo momento le condizioni climatiche della grotta siano cambiate. Se così non fosse stato, in epoca greca o romana i vasi sarebbero stati certamente riutilizzati e noi non avremmo potuto fare questa scoperta». (*CLM*)
Domenica
«Cua». Sempre più spinto verso la candidatura alla Regione, per evitare speculazioni di sorta, l'avvocato palermitano ha voluto lasciare il vertice del polo di via Calcarelle. Università, il presidente Armao ha presentato le dimissioni
La Cgil, attraverso il segretario generale provinciale, Massimo Raso e quello aziendale, Matteo Lo Raso, aveva chiesto al sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, un incontro per poter discutere del futuro del Cua, il consorzio universitario agrigentino. L'invito è stato accolto dal capo del Comune di Agrigento, che è il socio di maggioranza del nuovo consorzio universitario, assieme alla Camera di commercio ed altri Comuni ed enti con percentuali minori, e si terrà in municipio martedì prossimo 29 agosto alle 10,30. Tra le altre cose si discuterà anche delle dimissioni, che sono state presentate ma non ancora
formalizzate dal Cda, del presidente Gaetano Armao. La notizia era nell'aria e l'avvocato Armao, sempre più spinto verso la candidatura a presidente della Regione, per evitare speculazioni di sorta, ha voluto dimettersi per salvaguardare il Cua. Le dimissioni di Armao però sono un problema: uno perché l'avvocato stava iniziando a programmare un nuovo corso del Polo universitario rilanciando l'azione dell'ente con nuovi indirizzi di studio. E poi perché si deve scegliere un nuovo presidente che abbia quanto meno le stesse competenze di Armao. Tra gli argomenti che il sindacato Cgil vuole mettere sul tavolo della discussione ci sono anche le controversie giudiziarie tra ex Provincia e Cua con l'irrigidimento del commissario del Libero consorzio sulla questione dell'immobile dove opera il Cua; la
non risoluzione delle questioni attinenti ad un eventuale trasferimento dello stesso nella via Atenea. aSono tutte questioni che non ci lasciano tranquilli - scrivono in un nota Raso e Lo Raso. Firetto apprezza l'attenzione della Cgil. «Questo -dice il sindaco di Agrigento - testimonia quanto avvertita sia la necessità di sviluppo della esperienza dell'istituzione universitaria». Intanto sul sito del Polo universitario è stato pubblicato il bando per la concessione e gestione dei locali di proprietà dell'ente in via Quartararo da destinare a bar mensa. Con questo atto, il consorzio universitario intende ricevere proposte da soggetti privati, società, ditte individuali, cooperative interessate ad acquisire in concessione d'uso e gestione, il locale di proprietà del Polo da destinare a bar e mensa. Il plico, contenente la domanda di partecipazione e la busta con l'offerta economica dovrà essere presentato entro mezzogiorno del prossimo primo settembre, mentre la gara sarà espletata il 6 settembre. Ladurata della concessione è pari a sei anni dalla data in cui verranno consegnati i locali. Infine proseguono le pre iscrizioni al nuovo corso di studi superiori in mediazione linguistica - curriculum mediazione culturale
(laurea della classe L-12). C'è tempo fino al 30 settembre. «Nel caso diesubero delle domande - fa sapere il Cua - verranno effettuate delle prove selettive attraverso colloqui motivazionali nei giorni 4 5 6 ottobre presso il consorzio universitario di Agrigento ». (*PAPI*)
Palazzo dell'aquila. Stamattina sarà notificato il decreto di nomina al nuovo commissario che è stato già a dirigere il Comune licatese fra il 2014 e il 2015
Licata
Si insedierà domani Mariagrazia Brandara, neo commissario straordinario del Comune di Licata. Stamattina infatti sarà notificato alla diretta interessata il decreto di nomina e domani stesso il commissario sarà a Licata. L'onorevole Brandara prima di assumere l'incarico si è dimessa da commissario straordinario dell'Irsap. A Licata è già stata tra il mese di dicembre del 2014 ed il mese di giugno del 2015. Il Comune è senza guida ormai dallo scorso 12 agosto quando, a seguito dell'approvazione della mozione di sfiducia al sindaco Angelo Cambiano, votata da 21 consiglieri comunali, si sono dimessi in blocco sia il vice sindaco Daniele Vecchio che l'intera giunta composta da Luigi Cellura, Annalisa Cianchetti, Davide Lagiglia e Gaetano Piccionello. Da allora tutti gli atti sono stati firmati dai dirigenti comunali. Adesso si rende necessaria la presenza del commissario che dovrà gestire diverse emergenze tra cui quella dei rifiuti. Critiche, in tal senso, per i ritardi con cui il commissario si sta insediando, rivolte alla Regione, sono state sollevate da Mario Augusto presidente dell'associazione Nuove Idee. «Ormai da giorni siamo sommersi dai rifiuti, eppure, il commissario straordinario che guiderà il Comune non arriva. Il nostro territorio è già da settimane senza guida e non credo sia una situazione che possiamo permetterci. Il commissario deve insediarsi al più presto». E l'onorevo - le Brandara ha prontamente risposto. «Le emergenze saranno affrontate ed essendo tali il più rapidamente possibile. La questione dei rifiuti è una piaga - di - ce - che trasversalmente ha riguardato e riguarda l'intero Paese. A Licata da qualche tempo è una vera e propria emergenza e come tale l'affronterò con tutta l'energia di cui sono capace. Licata è di più, anzi molto di più e merita rispetto. Licata è anche: coste meravigliose, un centro storico straordinario, ville Liberty di gran pregio, storia, cultura, fascino, tradizioni, buon cibo, gente stupenda e accogliente. Il concetto che la vuole legata all'abusivismo va stralciato, con ogni mezzo. Un'etichetta che bisogna scrollarsi di dosso come i luoghi comuni in genere che finiscono per danneggiare le località e loro abitanti mettendo in ombra tutte le altre potenzialità. I luoghi comuni vanno abbattuti, come le case abusive». Altro aspetto da attenzionare saranno le demolizioni di immobili abusivi ed in questo senso l'onorevole Brandara ha le idee chiare: «Le sentenze vanno eseguite, senza se e senza ma. Le regole esistono per essere rispettate». Alla domanda se teme che anche lei possa essere destinataria di intimidazioni come accaduto a Cambiano, lei risponde: «Sono già stata nel mirino di minacce e intimidazioni che non mi hanno comunque fermata in tempi passati. Altri ci hanno insegnato con il loro esempio a non avere paura piuttosto ad avere il coraggio della paura». (*PAPI*)
Paolo Picone
Conservatorio.
Un risultato straordinario per la scuola riberese che, un anno e mezzo fa, è stata a un passo dalla chiusura per mancanza di risorse economiche
Ribera, il «Toscanini» raddoppierà il numero di aspiranti musicisti
Sono ventidue i corsi universitari e pre-accademici
Il Toscanini quest'anno vedrà quasi raddoppiate le iscrizioni rispetto al 2015. Le iscrizioni all'istituto musicale riberese non si sono ancora chiuse, ma si è passati da 183 del 2015 a 250 nell'anno in corso con una previsione di almeno 330 iscritti nel 2017/18. Dai 28 studenti universitari del 2015 si è passati ai 91 dell'anno in corso. Numeri che sono destinati ancora a crescere considerato che le iscrizioni per il nuovo anno sono ancora aperte fino al 7 settembre. Un risultato straordinario per la scuola riberese che, un anno e mezzo fa, è stata a un passo dalla chiusura per mancanza di risorse economiche. In attesa che venga emanato il decreto ministeriale per l'applicazione della legge di statalizzazione, l'Istituto Toscanini continua senza sosta la sua attività di potenziamento dell'attività di produzione artistica, con oltre 80 eventi prodotti dal mese di novembre 2016 fino ad oggi in collaborazione con importanti e prestigiosi enti, teatri e festival, e dell'attività di internazionalizzazione con mobilità dei docenti e studenti a Londra, Valencia e Vilnius e anche in entrata con Masterclass di livello internazionale. È stato effettuato anche un ampliamento dell'offerta formativa e si è passati dai 7 corsi classici offerti fino all'anno accademico 2015/16 a ben 22 corsi universitari e preaccademici che includono nuovi strumenti classici (viola, contrabbasso, strumenti a percussione) e due nuovi dipartimenti per gli ottoni (basso tuba, corno, eufonio, tromba, trombone) e per il jazz (basso elettrico, batteria, canto, chitarra, pianoforte, saxofono, tromba). Corsi che sono tenuti da un corpo docente costituito da oltre 40 insegnanti, quasi il doppio rispetto al 2015. Anche il numero delle sedi convenzionate è aumentato e in località importanti quali Sciacca e Agrigento oltre a che a Menfi, Mazara e Vittoria, compreso anche il liceo musicale statale Maiorana. «Sono numeri che portano il Toscanini ad essere tra gli Istituti Musicali più in crescita e con una grande potenzialità, nonostante le gravissime criticità economiche affrontate - dice il direttore, Mariangela Longo - considerato che gli studenti arrivano da oltre 35 Comuni diversi e da diverse province; una eccellenza nazionale riconosciuta anche con il premio assegnato lo scorso 21 giugno dalla Presidenza della Camera della Repubblica Italiana, in grado di produrre eventi "sold out" come quello del 10 agosto al Teatro Greco di Segesta e che nel ventiseiesimo anno di attività merita a pieno titolo la statalizzazione». Ieri sera la partecipazione dell'istituto al prestigioso cinquantesimo festival «Le Dionisiache|» con il concerto finale della Masterclass di Alto Perfezionamento di Canto Lirico tenuta a Calatafimi dal maestro Vincenzo Di Betta, in collaborazione con il Comune di Calatafimi e l'associazione musicale La Cantoria di Roma. Il concerto ha visto protagonisti i partecipanti alla Masterclass e si tenuto presso la Chiesa di San Michele del centro trapanese. Adesso si attende la statalizzazione con gran parte dei passaggi parlamentari già compiuti per completare un progetto che segnerà il definitivo rilancio dell'istituto riberese. (*GP*)
LA SICILIA
LE PICCOLE TARTARUGHE CARETFA
CARETTA HANNO RAGGIUNTO SUBITO IL MARE
Schiuse 12 uova nella spiaggia delle
Timpe.
gc.) Sale a dodici il numero delle
tartarughe caretta caretta uscite da! nido posizionato sulla spiaggia
di Marianello in prossimità del lido Le Timpe. Dopo le undici uova
schiuse nella notte tra mercolet1 e giovedì, la notte appena passata
solo una delle caretta caretta è venuta fuori guadagnando il mare
sotto lo sguardo di decine di curiosi e dei volontari del WWF che non
hanno mai abbandonato il sito, Il monito- raggio del nido è
proseguito per tutta la giornata di ieri anche se appare probabile
che i rettili rimasti sotto la sabbia aspettino il buio per tentare
di arriva re al mare. Alla notizia dell'inizio della schiusa, è
arrivato il commento di Giuseppe Mazzotta presidente WWF Sicilia Area
Mediterranea. «Era dalla de posizione delle uova di mamma tartaruga
che i volontari del WWF si alternavano giorno e notte a sor vegliare
il nido di Marianello, davanti allo stabili mento "Le timpe". E
così — si legge in una nota — la notte passata la loro attesa è
stata premiata con la nascita di 11 tartarughine. E sempre festa
quando nasce una vita. È ancora più festa quando si ha la
consapevolezza di avere contribuito a salvare delle vite di animali
in pericolo. Nei prossimi giorni
conclude Mazzotta — di concerto con
la Ripartizione Faunistica di Agrigento, saranno compiute le
operazioni di ispezione e catalogazione scientifica per il progetto
Life Euro Turtles di cui Il WWF Italia è parte attiva».
RIBERA
Tre strade provinciali sono da
sistemare.
E' sempre più precaria
la viabilità sulle strade provinciali che si diramano da Ribera.
Sono tre le arterie che hanno bisogno di un serio intervento da parte
dell'ex Provincia Regionale oggi Libero Consorzio di Agrigento. Si
tratta della strada che parte della circonvallazione, dal semaforo,
accanto al nuovo ospedale e che arriva sulla strada statale 115. La
via di comunicazione. dalla scorsa stagione invernale, è interessata
da un lungo movimento franoso che ha fatto scivolare carreggiata ed
asfalto. La strada ufficialmente è chiusa al traffico, ma dal
prossimo inverno le piogge la potrebbero trascinare via.
Un'altra strada a rischio è quella
che da Ribera porta a Cianciana. All'uscita dal centro crispino una
frana ha colpito l'asfalto, creando uno scalino di circa 20
centimetri che diventa una trappola per auto e viaggiatori. La terza
arteria danneggiata è la Ribera-Cattolica. Nei pressi del ponte sul
fiume Verdura la strada presenta una frana incipiente che, se non
riparata subito, alle prime precipitazioni autunnali, diventerebbe
intransitabile. C'è traffico sostenuto sulle tre strade.
SCUOLA. Il Comune e il Libero
Consorzio garantiscono al massimo la manutenzione ordinaria delle
aule e delle pertinenze.
Non bellissime, ma almeno sicure Le
ridotte risorse economiche limitano gli interventi della pubblica
amministrazione.
Settembre è ormai prossimo, così come
imminente è 'inizio dell'anno scolastico per tutti gli istituti
di ogni ordine e grado.
Ma le scuole che dovranno ospitare
alunni, docenti e lavoratori sono state mantenute? la risposta è
"ni". Infatti, gli enti competenti, barcamenandosi tra
ristrettezze di bilancio e difficoltà amministrative sono riusciti
solo in parte a garanti re una vera manutenzione alle Strutture.
"Gli uffici — spiega l'assessore
comunale all'Istruzione, Beniamino Biondi - ricevono le schede di
segnalazione da parte delle scuole ri spetto alle necessità di
manutenzione ordinaria che ogni istituto necessita. Ricevuto
l'indirizzo. poi, ci si deve muovere nel contesto di una grave
assenza di risorse economiche. Quindi non è possibile soddisfare
tutte le richieste. ci si deve limitare a quelle più urgenti. Tutto
lavoro che, ovviamente, va completato entro inizio di settembre dato
che è poi impossibile operare con le classi occupate dagli studenti.
Rispetto alla manutenzione degli spazi esterni, già ad agosto-ho
dato atto di indirizzo per lo diserbamento e la bonifica, sempre
prima dell'inizio dell'attività didattica". In somma, si
lavora sempre in emergenza, per quanto pare che nei prossimi giorni
l'Amministrazione annuncerà la riconsegna alla fruizione da parte
degli studenti di alcune classi site in diversi istituti scolastici
rimaste chiuse proprio per mancanza di fondi per consentire
interventi di manutenzione straordinaria come, ad esempio, il
ripristino di un controsoffitto. In somma, c'è da guardare il
bicchiere mezzo pieno.
Bocce assolutamente ferme, in vece, al
Libero consorzio di Agrigento, competente per quanto riguarda gli
istituti secondari di secondo grado. Qui le operazioni di
manutenzione ordinaria delle strutture non sono ancora partite, né
potranno partire finché non sarà approvato i] bilancia previsionale
2017, all'interno del quale, comunque, sono stati stanziati appena
300mi euro. Soldi che, appunto, dovranno servire solo per
l'eliminazione dei pericoli o per interventi praticamente
ineludibili ma che al la fine saranno disponibili verosimilmente a
settembre inoltrato. Considerati i tempi per o svolgi mento di una
gara d'appalto, poi, è anche in questo caso verosimile che nessun
lavoro potrà partire prima di ottobre, quindi ad armo scolastico
abbondantemente iniziato.
Dal Libero Consorzio, comunque,
precisano che i propri tecnici svolgono periodiche attività di
sopralluogo e verifica delle condizioni de gli edifici scolastici,
escludendo eventuali situazioni di pericolo impellente o eventuale
criticità strutturale.
Quindi, al massimo saranno brut te a
vedersi, ma quantomeno sono sicure.
G. SCHICCHI
Infoagrigento
Regionali 2017: Armao si dimette da
presidente CUA per candidarsi alla presidenza.
Oramai nessuno più (o quasi) sembra
accorgersi che vi è attualmente ancora un governo ed un parlamento
in carica a Palermo: gli occhi di tutti, dei cittadini così come dei
diretti interessati, sono proiettati al prossimo 5 novembre quando il
voto regionale sancirà la fine del quinquennio partito dalle
consultazioni del novembre 2012.
Una legislatura che volge al termine ed
una campagna elettorale oramai nel vivo, la quale interessa sempre
più da vicino l'intero territorio nazionale: non c'è infatti
oramai ombra di dubbio sul fatto che quanto accadrà in Sicilia sarà
influente per il voto nazionale previsto nel marzo 2018.
I primi importanti effetti della
campagna elettorale si avvertono anche ad Agrigento: Gaetano Armao
infatti, presidente del CUA (Consorzio Universitario di Agrigento),
ha annunciato le dimissioni da numero uno del CDA dell'università
agrigentina proprio per concorrere alle presidenziali siciliane. L'ex
assessore regionale e l'oramai ex presidente del CUA, lo ha
annunciato in un'intervista su Tva e questo di fatto scioglie la
riserva circa la propria candidatura; lo stesso Armao, ospite nei
giorni scorsi da Berlusconi, avrebbe ricevuto il benestare dallo
stesso leader di Forza Italia anche se parte del centro - destra
vorrebbe puntare su Nuccio Musumeci.
Un 'tandem' od una spaccatura tutta
interna al centro - destra che, nonostante l'indecisione tra
Armao e Musumeci, fiuta però la possibilità di concorrere per la
vittoria finale; dall'altro lato infatti, il centro - sinistra
vorrebbe puntare all'alleanza con Alfano che porta al nome di
Micari, attuale rettore dell'UNIPA, ma sulla composizione di questa
coalizione non sembra esserci accordo con le formazioni a sinistra
del PD. Solo il Movimento Cinque Stelle al momento appare con il
proprio nome da candidare già ufficializzato, visto che i grillini
torneranno a provarci con Giancarlo Cancelleri, lo stesso che nel
2012 ha sfidato Crocetta e Musumeci.
LA SICILIA
I NODI. Domani riparte il tavolo
sulle proroghe, da venerdì sulle assenze vigila l'Inps
PA., riforma dei contratti a tempo e
stretta sulle visite fiscali per tutti.
Nuove regole per i contratti a
tempo nella Pubblica amministrazione, con limiti alle proroghe e al
ricorso.
La riforma è affidata alla trattativa
tra i sindacati e l'Aran l'Agenzia che rappresenta il governo, ma
si combina con il piano di stabilizzazione previsto dal decreto Madia
e le novità in fatto di reclutamento, che arriveranno entro il
prossimo mese,
Intanto domani si riapre il tavolo
sulla contrattazione, per fare il punto sui temi trasversali alle va
rie anime del pubblico impiego.
E il precariato è uno dei temi a argo
spettro, così come la questione delle assenze.
Sulla malattia, però, il cambia mento
più rilevante, che scatterà il primo settembre. è il passaggio
delle competenze sulle visite dalle Asi all'Inps.
L'obiettivo della riscrittura delle
regole sui contratti a termine è impedire la creazione di eserciti
di precari dopo che le assunzioni straordinarie dovrèbbero, nelle
intenzioni del governo, "sanare circa 5Omila posizioni.
La normativa dovrà essere allineata a
quella de privato, traducendo concretamente nella pubblica
amministrazione le novità introdotte dal Jobs ad nel privato.
Ecco che la quota dei contratti a
termine in via generale non potrà superare il 20% e dopo i 36 mesi
saranno possibili rinnovi solo in determinate situazioni (l'avvio
di nuove attività, i cambiamenti tecnologici. la prosecuzione di pro
getti, il rinnovo di un contributo finanziario).
A stabilire questi punti fermi è
l'atto di indirizzo della ministra della Pubblica amministrazione,
Marianna Madia. Ora i negoziati tra Aran e sindacati dovranno
disciplinare il tutto nel dettaglio. anche per quanto riguarda le
pause tra un rapporto di lavoro e l'altro (che oggi nel privato
vanno dai 10 ai 20 giorni).
Certo nel pubblico non è possibile
sanzionare la violazione dei termini con la trasformazione del
contratto da precario a fisso.
Domani, il tavolo sui rinnovi si
occuperà anche del riordino delle regole sui fondi per il salario
accessorio, di sanzioni disciplinari e del pacchetto che va dalle
assenze ai permessi.
Intanto già dal primo settembre, cioè
venerdì prossimo, l'Istituto di previdenza vigilerà sulle
malattie sia dei privati che dei dipendenti pubblici, per cui finora
sono invece state attive le Asl.
Nasce così il Polo unico della
medicina fiscale, sotto l'ombrello dell'Inps che in settimana,
mercoledì, presenterà il nuovo sistema.
Si partirà, come stabilito dalla
riforma Madia, con una "fase ponte", per cui le fasce orarie di
reperibilità resteranno quelle attuali: sette ore per la Pubblica
amministrazione (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18) e quattro per i
privati (dalle 10 aLle 12 e dalle 17 alle 19),
Ma a breve un decreto armonizzerà la
gestione delle visite nei due settori, prevedendo anche controlli a
ripetizione.
Come è noto, il presidente del l'Inps,
rito Boeri, spinge per allargare la reperibilità a sette ore per
tutti i dipendenti, ma non è esclusa una soluzione a metà strada.
Inoltre, per incentivare i medici e
fare fronte alle carenze in alcune zone. saranno previsti dei premi
per chi effettua più accertamenti.
Scrivolibero
"Grandi eventi" in Sicilia,
domina Agrigento: al primo posto la festa del "Mandorlo in Fiore"
Regioni ed Enti Locali0 Le prime
quattro posizioni, tutte le per provincia di Agrigento. Si tratta
dell'elenco dei "grandi eventi" dell'Assessorato regionale
del turismo dello sport e dello spettacolo dirette a promuovere e
realizzare, anche mediante convenzioni con enti pubblici e soggetti
ed organismi privati, manifestazioni ed eventi.
Il primo posto è tutto per la festa
del "Mandorlo in Fiore" di Agrigento che ottiene ben 92 punti. Un
risultato che anche per il 2017 premia il "valore" identitario e
culturale di un evento oramai "rinato" e destinato, così come
annunciato dal Sindaco di Agrigento Lillo Firetto e dai vertici del
Parco Archeologico "Valle dei Templi" in occasione della
presentazione della 73^ edizione, ad innovarsi non tralasciando la
tradizione. A ottenere il risultato è il grande valore progettuale
del Comune di Agrigento che ha permesso anche per l'anno 2017 di
ottenere questo importante successo.
Al secondo posto, sempre con 92 punti,
vi è la manifestazione "Strada degli Scrittori" proposta dal
Distretto turistico "Valle dei Templi"; al terzo posto l'evento
"Inycon Azzuro Fest" del Comune di Menfi; al quarto il Carnevale
di Sciacca.
I "grandi eventi" in Sicilia
puntano a creare interesse turistico e la selezione è finalizzata
all'accrescimento dei flussi turistici e alla capacità di
intrattenimento dei turisti che si trovano nelle località siciliane
per una crescita del settore turistico e, quindi, dei dati economici
complessivi riguardanti l'Isola.
Agrigentonotizie
Il Comune di Sciacca "abbandona"
il Cupa, verso la revoca del finanziamento
L'ente avrebbe deciso di non
versare più la quota annuale di 30 mila euro. Dovrà deliberare,
però, il Consiglio.
Il Comune di Sciacca sta per
abbandonare il Consorzio universitario di Agrigento.
L'amministrazione Valenti, nel tentativo di recuperare dei fondi,
avrebbe deciso di non versare più la quota annuale di 30 mila euro
al Cupa. La delibera spetta, naturalmente, al consiglio comunale di
Sciacca.
A Sciacca, secondo le iniziali
intenzioni, avrebbero essere organizzati appositi corsi di laurea. Ma
dopo 15 anni non s'è ancora fatto nulla e visto che le casse dei
Comuni sono sempre più in difficoltà, non è escluso che l'Assise
di Sciacca "sposi" l'idea dell'amministrazione e deliberi,
dunque, la fuoriuscita dal Consorzio universitario.
LA SICILIA
LIBERO CONSORZIO
Borse di studio, tempo fino all'8
settembre.
C'è tempo fino all'8 settembre
2017 per presentare le istanze per usufruire delle borse di studio
2015/2017, esclusivamente nell'istituzione scolastica frequentata
dagli studenti che ne hanno diritto. Il bando per le borse di studio
è rivolto alle famiglie degli alunni della scuola dell'obbligo e
superiore, statale e paritaria, quale sostegno alle spese sostenute
per l'istruzione dei propri figli per l'anno scolastico 2016/2017
in possesso di un Isee non superiore a 10.632,94 euro. Gli studenti
che frequentano le scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado,
devono essere residenti nel territorio della Regione. il bando
dell'Assessorato Regionale dell'istruzione e della Formazione
Professionale, per l'assegnazione delle borse di studio con la
relativa documentazione, è disponibile anche sul sito internet della
provincia "www.provincia.agrigento.it", nella home page.