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rassegna stampa dal 30 settembre al 2 ottobre 2017

Giornale di Sicilia

Domenica 1 ottobre

Tribunale. Al ministero dell'Interno era stato concesso parte del palazzo, ma scaduto l'affitto non c'è stato più rinnovo. Da allora è stata «guerra» di carte bollate
Prefettura «morosa», Viminale condannato
Per anni non pagata la locazione alla ex Provincia, la Corte d'appello conferma: «Il Viminale dovrà pagare due milioni»
Gerlando Cardinale

La lunga contesa fra ministero dell'Interno ed ex Provincia regionale sull'affitto dei locali della Prefettura: la Corte di appello dà ragione all'attuale Libero consorzio dei Comuni e condanna il dicastero a pagare un risarcimento di quasi due milioni di euro. Nel 2008 la Provincia regionale di Agrigento, rappresentata e difesa dall'avvocato Girolamo Rubino, citava in giudizio il ministerodell'Interno,  chiedendone la condanna in suo favore al pagamento di oltre un milione e seicentomila euro quale risarcimento del danno per l'occupazione abusiva, da parte della Prefettura di Agrigento, dell'immobile di piazza Vittorio Emanuele di Agrigento, utilizzato quale ufficio della Prefettura ed alloggio del prefetto, «malgrado la scadenza del precedente rapporto di locazione». Si costituiva in giudizio il ministero dell'Interno, rappresentato e difeso dall'avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo, contestando la domanda al risarcimento dei danni, sostenendo che non gli era stata mai chiesta la restituzione dell'immobile. Il tribunale di Palermo, nel 2012, in accoglimento delle domande formulate dall'avvocato Rubino, condannava il ministero dell'Interno a corrispondere alla Provincia Regionale di Agrigento, a titolo di risarcimento del danno per occupazione senza titolo, la complessiva somma di 1.580.421 euro. Il ministero dell'Interno proponeva appello, chiedendo di riformare la sentenza di primo grado, anche permancata prova del danno, «non avendo la Provincia provato di avere ricevuto, dopo la scadenza del contratto di locazione, serie e concrete offerte locative ad un canone superiore rispetto a quello versato dalla Prefettura».  La Provincia regionale di Agrigento si costituiva in giudizio, chiedendo il rigetto dell'appello principale, perchè infondato, e proponendo appello incidentale chiedendo la riforma della sentenza di primo grado nella parte in cui il tribunale aveva omesso di pronunciarsi sul diritto agli interessi e rivalutazione monetaria sulla sorte capitale. La prima sezione civile della Corte d'appello di Palermo ha condiviso le tesi difensive di Rubino, secondo cui il ministero dell'Interno «ha sempre postergato senza alcuna valida ragione la sottoscrizione del nuovo contratto, ritenendo pertanto l'occupazione, a far data dal 1 luglio 1985, degli uffici della Prefettura di Agrigento e dell'alloggio prefettizio presso i locali della Provincia di Agrigentosenza titolo, con conseguente fondatezza della pretesa risarcitoria della Provincia di Agrigento». Di conseguenza,per effetto della sentenza d'appello, la somma che il ministero dell'Interno dovrà pagare all'ex Provincia Regionale di Agrigento per l'occupazione degli uffici della Prefettura e dell'alloggio prefettizio, inizialmente determinata in 1.564.927 euro, dovrà essere maggiorata della rivalutazione monetaria e degli interessi legali a far data dal primo luglio 2007. (*GECA*)

Letteratura e turismo. Prende forma l'idea di unire Racalmuto, Comiso e S.'Agata di Militello. L'assessore Picone: «Resteremo legati dal patrimonio dei tre autori»
Sciascia, Bufalino e Consolo: nasce l'itinerario culturale

Il protocollo d'intesa verrà firmato il 12 ottobre a Comiso, in occasione di iniziative in memoria di Gesualdo Bufalino. A novembre, poi, si terrà un evento culturale specifico anche a Racalmuto dove, la Giunta, nei giorni scorsi, ha approvato lo schema del protocollo d'intesa fra Racalmuto, Comiso e Sant'Agata di Militello. Sostanziale passo in avanti per la creazione di un itinerario culturale che legherà, visceralmente, le tre città che hanno dato i natali a Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino e Vincenzo Consolo. «Un itinerario che oltre a valorizzare ulteriormente il patrimonio letterario dei tre grandi autori, rappresenta uno strumento di promozione, sotto il profilo culturale, del paesaggio e dell'ambiente e che contribuirà - ha spiegato l'assessore comunale alla Cultura di Racalmuto, Salvatore Picone, - a diversificare e innovare l'offerta turistica, determinando positive ricadute di sviluppo economico nei territori interessati». L'idea della creazione di un itinerario culturale per "legare" i tre autori
del secondo Novecento era nata nel febbraio del 2016 quando, a Sant'Agata di Militello, venne inaugurata la casa letteraria dedicata a Vincenzo Consolo. Quel giorno erano presenti anche i rappresentanti istituzionali di Racalmuto e Comiso, le città di Sciascia e Bufalino. A proporre una sorta di "gemellaggio culturale" o "patto d'amicizia", allora, fu proprio l'assessore comunale racalmutese Salvatore Picone. Del resto, esiste, appunto, la casa letteraria di Vincenzo Consolo, la fondazione Bufalino e la fondazione Leonardo Sciascia. Lo schema del protocollo d'intesa che è stato approvato dall'Esecutivo
del sindaco Emilio Messana prevede che "vengano sostenute azioni di supporto reciproche per migliorare l'offerta turistica veicolando, attraverso l'opera degli autori, le specificità dei rispettivi territori", ma anche di "promuovere rapporti di scambio e collaborazione fra i patrimoni". Per raggiungere questi obiettivi verrà istituito un comitato di programmazione e controllo, composto dai sindaci
pro-tempore dei tre Comuni o da loro delegati e da 6 membri nominati: due per ogni Municipio. Comitato  di programmazione e controllo che avrà i compiti di ideare e pianificare le iniziative, di definire le modalità operative per realizzare gli eventi programmati, di monitorare e verificare i risultati raggiunti. Il protocollo d'intesa che si andrà a sottoscrivere giorno 12 durerà tre anni ed è, chiaramente,
rinnovabile. Tutte e tre le amministrazioni comunali hanno evidenziato, nello schema di protocollo d'intesa approvato dalle rispettive giunte comunali, che le iniziative previste non comportano obblighi finanziari a carico degli enti. (*CR*)

lunedì 2 ottobre

Verso le elezioni. Di tariffe aeree meno care per l'isola parlano Micari e Musumeci, Fava è per lo stop alle privatizzazioni, Cancelleri per i tagli alle indennità all'Ars
Regionali, il libro dei sogni dei presidenti
I candidati e i programmi: dalla Formazione al fondo per le donne, dall'assistenza alle fasce deboli al contratto dei regionali
Giacinto Pipitone - Palermo

Pioveranno milioni sulle fasce più povere della popolazione, ci sarà un nuovo boom edilizio per garantire una casa a tutti, fioccheranno le riforme e parallelamente scompariranno tasse e spese inutili. E si moltiplicheranno le task force per studiare soluzioni a problemi vecchi di decenni. Il tutto, ovviamente, da lunedì 6 novembre: data in cui ognuno dei candidati alla presidenza assicura che prenderà possesso
di Palazzo d'Orlanes e da lì rivolterà come un calzino la Regione. I programmi ufficiali, a un mese dalle elezioni, non ci sono ancora. Nessuno li ha presentati. Ma in ogni comizio non è mai mancata la promessa a effetto, la mossa acchiappavoti e - perchè no - l'urlo capace di garantire un titolo sul giornale. E se Fabrizio Micari, candidato del centrosinistra, ha tirato fuori dal cassetto il progetto cinquantennale del Ponte sullo Stretto (peraltro mai amato dagli alleati), Nello Musumeci e il  centrodestra hanno rimesso in pista (sempre dal 6 novembre, of course) la formazione professionale. Ha detto, Musumeci, che «vanno tutelati e valorizzati i formatori e creata una struttura  regionale agile e snella per restituire il sistema alla sua funzione». Ok, va bene, l'eterno annuncio della riforma della formazione si scontra con la paralisi di un settore che non vede partire un corso da due anni, più facile allora potrebbe essere tutelare le produzioni siciliane rispetto ai grandi marchi nazionali: «Serve un tavolo di confronto con la grande distribuzione organizzata - ha proposto Musumeci - per capire fino a che punto la presenza delle grandi aree di mercato voglia sostenere la produzione agricola siciliana. Saremo intransigenti». Ognuno dei candidati ha parlato finora al proprio grande pubblico tirando fuori i temi in grado di scaldare la piazza. Il grillino Giancarlo Cancelleri ha garantito che «la prima cosa che farò da presidente della Regione sarà tagliare lo stipendio dei deputati e abolire i vitalizi degli ex deputati regionali». Va da sè che sono mosse da sviluppare più all'Ars (dove peraltro rischia di non esserci nessuna maggioranza) che a Palazzo d'Orleans. Ma Cancelleri non teme ostacoli e assicura che con i risparmi «creerò un fondo per dare aiuto alle giovani donne lavoratrici autonome, visto che le donne troppo spesso rinunciano a diventare madri perchè temono di perdere il posto». E qui si entra nel campo degli aiuti alle fasce deboli. Su cui tutti gli uomini in corsa verso Palazzo d'Orleans sono ferratissimi. Lo stesso Cancelleri assicura che è pronto il «piano casa dei grillini per le persone in condizioni di povertà». Musumeci ha rilanciato segnalando che «le famiglie povere in Sicilia sono il 48% e vanno quindi rilanciate le politiche sociali, soprattutto quelle degli enti locali». Claudio Fava, candidato della sinistra, assicura che «alle persone svantaggiate verrà garantito il diritto alla salute, al sapere e all'assistenza». Il centrosinistra guarda a tutte le categorie, anche a quelle meno povere.  L'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, in una delle conferenze stampa fatte anche per lanciare la corsa di Micari ha annunciato che «grazie alle migliori condizioni economiche del Paese ci sarà in Sicilia un aumento delle entrate pari a 100-120 milioni. E almeno una trentina di questi fondi possono essere impiegati nel triennio per il rinnovo del contratto dei regionali». Su cui il governo Crocetta finora ha investito 10 milioni. Nel giorno in cui hanno presentato la loro lista, Micari e Orlando hanno poi annunciato un vasto piano di riforme istituzionali: «Si partirà dall'abolizione del voto segreto all'Ars. E poi vareremo una norma di modifica allo Statuto: un solo articolo in base al quale l'Ars avrà sei mesi di tempo per legiferare su temi già affrontati dallo Stato, scaduti questi sei mesi la Sicilia dovrà recepire la legge nazionale». In pratica, una riforma dell'Autonomia. Micari ha anche annunciato la creazione di una task force per ottenere più rotte aeree da e verso la Sicilia con biglietti meno cari. È un tema caro anche a Musumeci che si dice preoccupato dalla fuga di Ryanair da Birgi: «Il piano trasporti sarà una mia priorità  quando assumerò la guida della Regione ». E pure Musumeci ha pronta una task force: «Andrà nel mondo a promuovere la Sicilia e renderla appetibile affinchè investitori stranieri vengano qui». Se Orlando annuncia le riforme di Micari, Gianfranco Miccichè (aspirante presidente dell'Ars) anticipa che l'eventuale governo Musumeci «taglierà il bollo auto sulla prima auto». E Gianpiero Trizzino, assessore all'Ambiente designato dai grillini, si spinge fino ad annunciare «la revoca delle autorizzazioni per il Muos di Niscemi (l'antenna radar statunitense, ndr)». E Claudio Fava? Anche lui ha tirato fuori i cavalli di battaglia in grado di scaldare la sinistra: «Porremo fine ai processi di privatizzazione. C'è la necessità di una azione contro le povertà in Sicilia. E avremo  l'opportunità di offrire risposte al diritto allo studio. Fermeremo il degrado ambientale e investiremo meglio i fondi europei». La verifica di tutto ciò andrà in scena dal 6 novembre.

Il fatto nisseno

Viabilità stradale . Finanziamento di 590.000 euro (Mussomeli - San Giovanni Gemini)
di Carmelo Barba -

MUSSOMELI -  Dal sindaco Giuseppe Catania: "Sono molto contento di poter comunicare che, a seguito della conferenza di servizi effettuata qualche mese fa in presenza del sottoscritto, dell' assessore Nigrelli, del Sindaco di Acquaviva Platani, Cammarata e San Giovanni e del commissario straordinario del libero consorzio dei comuni di Agrigento, è stata deliberata da quest'ultimo una somma di € 590.000 che serviranno per interventi urgenti finalizzati al ripristino dei giunti della strada di collegamento San Giovanni Gemini - Mussomeli. Il lavoro di collaborazione istituzionale portato avanti da questa amministrazione con la ex provincia di Agrigento ha dato, dunque, i suoi buoni frutti.
Mi sento di ringraziare il Commissario straordinario del Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento, dott. Giuseppe Marino, per avere rispettato gli impegni assunti in mia presenza in quella circostanza. A breve sarà, dunque, bandita la gara per la realizzazione degli interventi e la strada di collegamento Mussomeli - San Giovanni Gemini sarà così riaperta a beneficio dei nostri tanti concittadini".

Agrigentoweb

Protezione Civile a Lampedusa per la commemorazione delle vittime del naufragio del 3 ottobre 2013

Il Dipartimento Regionale della Protezione Civile e l'Ufficio Provinciale di Protezione Civile del Libero Consorzio di Agrigento saranno presenti da domani e sino al 3 ottobre a Lampedusa in occasione del quarto anniversario del naufragio che costò la vita, nelle acque antistanti all'isola dei Conigli, a 366 migranti. Un evento che vedrà l'isola impegnata per quattro giorni con vari eventi su temi di immigrazione, integrazione, diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico, con la partecipazione del Presidente del Senato Pietro Grasso e del Ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, insieme a numerosi studenti italiani e stranieri, sino al clou del 3 ottobre con il concerto di Claudio Baglioni con la banda della Polizia di Stato.
Nonostante le notevoli difficoltà finanziarie in cui versa il Libero Consorzio, il Commissario Straordinario dr. Giuseppe Marino, su richiesta del Sindaco di Lampedusa, ha autorizzato la presenza dei funzionari dell'Ufficio di Protezione Civile che insieme a 35 volontari di alcune Associazioni attueranno il piano di intervento di protezione civile redatto dal Comune di Lampedusa.
Il Libero Consorzio metterà a disposizione 200 metri lineari di transenne, 2 torri faro, 1 gruppo elettrogeno, un'ambulanza di tipo A, un modulo antincendio e un mezzo a trazione integrale.
Le Associazioni di Volontariato attivate dal Libero Consorzio per questa occasione sono: AEOP Porto Empedocle, GISE Agrigento, Giubbe d'Italia Santa Elisabetta, AICS Agrigento e Croce Rossa Agrigento.
Continua dunque, nonostante il difficile momento, l'impegno dell'Ente nelle attività di protezione civile, finalizzate a garantire l'attuazione dei vari piani di sicurezza in tutte le manifestazioni in cui è prevista una forte affluenza di pubblico

Magaze.it

Mussomeli / San Giovani Gemini: finanziato il ripristino della strada interprovinicale

MUSSOMELI - Il Sindaco di Mussomeli, Giuseppe Catania, ha reso noto che a seguito della conferenza di servizi svoltosi qualche mese fa con l'assessore Nigrelli, i Sindaci di Acquaviva Platani, Cammarata e San Giovanni e del commissario straordinario del libero consorzio dei comuni di Agrigento, è  stata deliberata una somma di € 590.000 che serviranno per interventi urgenti finalizzati al ripristino dei giunti della strada di collegamento San Giovanni Gemini - Mussomeli. Mi sento di ringraziare - ha commentato il Sindaco Giuseppe Catania -  il Commissario straordinario del Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento, dott. Giuseppe Marino, per avere rispettato gli impegni assunti in mia presenza in quella circostanza. A breve sarà, dunque, bandita la gara per la realizzazione degli interventi e la strada di collegamento Mussomeli - San Giovanni Gemini sarà  così riaperta a beneficio dei nostri tanti concittadini.


30 settembre - sabato
GdSonline

LAVORO Visite fiscali, approvate le nuove linee guida: più controlli in arrivo ROMA. C'è il via libera alle linee guida per le visite fiscali sulle assenze per malattia, all'indomani della creazione del Polo unico, lo stesso per lavoratori pubblici e privati, in capo all'Inps, partito ufficialmente il primo settembre. E' stato, infatti, appena pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto interministeriale che certifica "l'approvazione» del cosiddetto atto di indirizzo per la stipula degli accordi tra l'Istituto di previdenza e i sindacati dei medici. Il provvedimento conferma quanto già anticipato nelle scorse settimane. Si punta alla «massima efficienza e copertura territoriale degli accertamenti», oltre al «contenimento dei costi», grazie "all'ottimale dislocazione dei medici, l'equa assegnazione e distribuzione degli incarichi, nonché l'incremento del numero e dell'efficienza dei controlli». Le nuove convenzioni tra Inps e sindacati, attese in realtà già da fine agosto, dovranno stabile "un'indennità oraria base di disponibilità e maggiorazioni proporzionate al numero di visite di controllo domiciliari e ambulatoriali ed eventualmente legate a specifici obiettivi». Quindi chi lavora di più avrà anche un compenso maggiore. Inoltre si esplicita che «gli incarichi non possono essere conferiti successivamente al raggiungimento dell'età pensionabile». Il decreto è stato firmato dai ministri del Lavoro, Giuliano Poletti, della P.A, Marianna Madia, e della Salute, Beatrice Lorenzin. E parte dal presupposto di «uniformare la disciplina applicabile ai controlli medico-legali da svolgere da parte dell'Inps nei confronti dei lavoratori privati e dei dipendenti pubblici». Per ora, come noto, le fasce orarie di reperibilità restano quelle già stabilite (7 ore nel pubblico e 4 nel privato) ma l'Istituto guidato da Tito Boeri punta a estenderle. Anzi, è anche circolata l'ipotesi di eliminare le fasce di reperibilità, guardando a quel che accade in altri Paesi, con una reperibilità totale (bilanciata dalla possibilità, in carico al lavoratore, di giustificare eventuali indisponibilità).

La Sicilia
Un po' di soldi per salvare quel che resta delle Province RIUNITA LA GIUNTA REGIONALE.

Nuova ripartizione dei fondi per scongiurare il fallimento. GIUSEPPE BIANCA PALERMO. Il governo regionale è tornato a riunirsi ieri a Palazzo d'Orleans. La ha approvato, tra le alt cose, una deliberazione con a quale dà mandato al direttore del dipartimento Enti locali di rivedere il piano di riparto delle ex Province venendo incontro alla effettiva realtà finanziarie degli enti, molti dei quali conoscono una difficile fase di crisi finanziaria. In particolare, fra le entrate occorrerà considerare anche l'avanzo di amministrazione essendo per legge utilizzabile, soltanto per tali enti, anche per la copertura delle spese correnti oltre che per il pagamento dei mutui. Un intervento questo con il quale il Governatore ha pensato di potere contribuire per gli enti in maggiore difficoltà. La giunta regionale, inoltre, con specifica ordinanza, ha prorogato al 30 novembre il trattamento dei rifiuti presso l'impianto di Cava dei Modicani in provincia di Ragusa, sulla base dei pareri positivi resi dall'Arpa. Per effetto di questa decisione prosegue dunque la raccolta dopo i problemi riscontrati in passato. Questa ordinanza consente ai Comuni del libero consorzio di Ragusa di conferire nel loro territorio senza aggravio di costi. Decisa la costituzione di parte civile nel pro cesso sulla discarica di Mazzarrà Sant'Andrea. Rimodulate le risorse per i forestali. Sei milioni e 660 mila euro provengono dall'assessorato al Territorio e poco più di cinque milioni e 800mila dall'Agricoltura. Tra gli interventi previsti anche quelli per le opere fluviali. La dotazione inoltre consentirà di potere intervenire per completare le giornate di lavoro del servizio antincendio. Grazie a queste delibere si va a completare il quadro che era rimasto da definire per le risorse da individuare. Sia per i lavoratori chiamati a svolgere le 101 giornate sia per quelli impegnati per le 88 giornate. Piccole modifiche sono state invece apportate a correzione di alcuni errori formali che sono stati in questo modo sanati nelle tabelle che riguardano il Patto per il sud. Rinviata invece alla prossima settimana la no mina da parte del governo regionale dei commissari delle città metropolitane. L'atto si rende necessario dopo la decadenza di Orlando, Bianco e Accorinti. A Messina tra l'altro si è dimesso pure il commissario del Consiglio, Vittorio Romano. La scelta a cui è orientato il governo dovrebbe essere quella dì estendere il criterio del commissario unico. Non è escluso che Bianco e Orlando scelgano inoltre di ricorrere contro questi atti.

LIBERO CONSORZIO Annullato lo spostamento dei precari dell'ente. Ridistribuzione del personale precario della Provincia, tutto annullato.

Dopo settimane di silenzio, durante le quali le forze sindacali Uil e Cisl e le comunità locali hanno lavorato per ottenere una mediazione sulla decisione, il commissario Giuseppe Marino ha provveduto a revocare il provvedi mento di ottimizzazione delle risorse umane che avrebbe previsto il ridimensionamento degli Urp per poter riempire le fila della Polizia Provinciale e settore Viabilità, ritenuti fortemente sotto organico. E' lo stessa commissario, infatti, a ritenere che quei provvedimenti fossero motivati dall'esigenza di «fare fronte agli interessi ed ai bisogni inderogabili del territorio. Ed è proprio il territorIo ad essersi fatto vivo, con note firmate dai sindaci dei comuni di Licata, Ribera, Villa franca Sicula, San Biagio Platani, Cianciana e Bivona, i quali segnaarono «come esigenza prioritaria del territorio il mantenimento, e non già il dimensionamento delle Urp decentrate», chiedendone anzi il potenziamento. Per questo Marino ha deciso di «farsi portavoce delle priorità» manifestate dalla amministrazioni locali che ritengono prevalenti tra i diversi bisogni collettivi, quelli del potenziamento degli strumenti di collegamento tra le istituzioni territoriali e i cittadini. Insomma, meglio uno sportello in più di un cantoniere in meno. Non solo, ma il commissario in un certo senso si è smarcato da competenze "straordinarie" non proprie. Tanto che Marino precisa che Il suo compito si risolve nella «funzione di traghettamento dell'Ente, nelle more delle elezioni degli organi politici». Per questo, aggiunge, è necessario riservare per ragioni di opportunità, agli organi elettivi che si insedieranno l'attento esame e la scelta dei bisogni e della collettività e dei territori ritenuti prevalenti. Quindi, tutto cancellato con un vero e proprio inatteso colpo di spugna, in attesa che siano altri, in primavera, a decidere come sistemare a coperta corta che è oggi la pianta organica del Libero consorzio di Agrigento, oggi in grossa difficoltà rispetto al man tenimento minimo, dei servizi ai cittadini e al funzionamento dei - settori tecnici e operativi GIOACHINO SCHICCHI

1 ottobre - domenica
La Sicilia

LICATA Ex Provincia occupazione illegittima di un terreno privato. "Occupazione illegittima usurpativa di una porzione di lotto di terreno in territorio del Comune di Licata». Non è l'accusa che autorità inquirenti hanno rivolto a un cittadino qualunque, magari per avere realizzato una casa abusiva, possibilmente da demolire. Tema scottante a Licata negli ultimi me si. Ad avere occupato illegittimamente un terreno privato è stato ritenuto — dal Tribunale di Agrigento — niente popò dimeno che il Libero Consorzio dei Comuni, ex Provincia regionale. Nel 2011 il signor GB., in proprio e quale erede della signora E.C. propose ricorso dinanzi al Tribunale della città dei Templi chiedendo il risarcimento dei danni conseguenti a una occupazione ritenuta illegittima di un'area di sua proprietà. Con sentenza numero 554 del 2016, il Tribunale ha condannato i Libero Consorzio a pagamento in favore di G.B. di 4.374, 12 euro dagli interessi legali da calcolare dal 20 dicembre 2012, per complessivi 4.563,30 euro. Nell'agosto scorso il Libero Consorzio riconobbe tale debito fuori bilancio provvedendo al pagamento, anche se il licatese presentò atto di pignoramento chiedendo il pagamento di quasi 8 mila euro. A distanza di un paio di mesi, l'ente provinciale ha sostanzialmente chiuso la "partita stanziando la somma richiesta, sborsando poco più di mille euro in più per evitare contenziosi ancor più "Sanguinosi per le casse dello stesso ente. In sostanza, questa volta è il cittadino che si è opposto alla eccessiva "invadenza dell'ente pubblico, in questo caso il Libero Consorzio. FRANCESCO DI MARE


LA SENTENZA. Il
 Viminale dovrà pagare quasi 2 milioni di euro per l'occupazione dei locali ex Provincia I giudici condannano il Ministero Verdetto della Corte d'Appello di Palermo per l'utilizzo della Prefettura. Occupano da anni locali dell'ex Provincia Regionale senza contratto e senza versare interamente la Somma dovuta, la Corte d'Appello di Pa condanna il Ministero dell'interno a pagare quasi 2 milioni di euro per l'uso dei locali della Prefettura di piazza Vittorio Emanuele. La vicenda, iniziata nel lontano 2008 per interessamento dell'allora presidente Eugenio D'orsi e seguita da un punto di vista legale dall'avvocato Girolamo Rubino, ha visto quello che poi sarebbe diventato il Libero Consorzio costituirsi in giudizio contro il Ministero chiedendo un risarcimento di circa un milione e seicentomila euro come risarcimento del danno per l'occupazione abusiva da parte della Prefettura di Agrigento di parte del Palazzo di Provincia, utilizzato da anni malgrado la scadenza del precedente rapporto di locazione. Nonostante la controparte, difesa dall'Avvocatura dello Stato, abbia di mostrato che ('ex Provincia non avesse mai chiesto, prima di D'orsi, la restituzione dell'immobile, il tribunale di Palermo già nel 2012 aveva accolto le tesi di Rubino condannando il Ministero a pagare 1.580.421, oltre alle spese processuali. Pronunciamento adesso confermato in sede di Appello, con i giudici che hanno respinto le osservazioni del Ministero dell'interno, il quale, ad esempio, riteneva non esistesse prova del danno, dato che a loro parere la Provincia non avrebbe comunque ricevuto offerte alternative da parte di altri soggetti per l'affitto di quei locali. Come ciò sarebbe dovuto essere possibile, ovviamente nessuno lo ha spiegato. dato che appare molto complesso che qualcuno avrebbe potuto ritenere appetibile ai tini di un affitto una struttura occupata stabilmente da un ente pubblico. Una versione che non ha convinto i giudici d'Appello, i quali hanno anzi accolto la linea del la difesa dell'ex Provincia anche sul fronte del riconoscimento degli interessi e della rivalutazione monetaria sulla sorte capitale delle somme per 10 anni trascorsi dalla data del ricorso. Una vittoria in tribunale per il Libero consorzio che, probabilmente, è solo l'inizio di un potenziale contenzioso a 360 gradi contro altri corpi dello Stato facenti capo ai ministeri dell'interno e della Difesa. G. SCHICCHI


LiveSicilia
SIRACUSA Otto milioni per l'ex Provincia I dipendenti chiedono il dissesto di Massimiliano Torneo SIRACUSA - Oltre otto milioni alla ex Provincia regionale di Siracusa in arrivo: in pratica la maggior parte dei 21,5 milioni del fondo straordinario stanziato dalla Regione per evitare i dissesti degli enti. È il dirigente generale del dipartimento Autonomie locali della regione, Maurizio Pirillo, a confermare l'orientamento espresso venerdì sera dalla giunta regionale. E la notizia arriva nel capoluogo aretuseo dove da mesi c'è un clima di contestazione, con i dipendenti dell'ente trasformati in manifestanti in servizio permanente. Senza stipendio da cinque mesi, con un Libero consorzio che non eroga parte dei propri servizi da due anni, la contestazione questa settimana è sfuggita di mano pure ai sindacati. Cartelli di "vergogna", distribuita equamente tra governo nazionale (che ha tagliato le ripartizioni per gli enti di area vasta, in attesa dell'annunciata e mai completata riforma Crocetta, ma mantenuto il prelievo forzoso) e quello regionale, sono affissi tuttora all'ingresso della sede di via Malta. Striscioni ben più radicali e vistosi sono comparsi sui balconi dello stesso edificio fino a ieri: chiedevano la dichiarazione di dissesto e le dimissioni del commissario straordinario. Poi, ieri mattina, per mano proprio del commissario Giovanni Arnone, è partita una nota possibilista circa i promessi 8 milioni che dovrebbero coprire gli stipendi (solo quelli) dei quasi 600 dipendenti per tutto il 2017. "A Palermo si è riunita la giunta regionale - diceva la nota - per la ripartizione dei 21,5 milioni di euro. L'organo di Governo, sulla base di una serie di elementi trasmessi da tutti i Liberi consorzi siciliani, con particolare riferimento al cosiddetto avanzo di Amministrazione, ha disposto che tale avanzo potrà essere utilizzato dagli enti che dispongono di queste somme per pagare i mutui e gli emolumenti dei dipendenti. E ai Liberi consorzi che non dispongono dell'avanzo di Amministrazione dovrà essere assegnata una quota superiore. La decisione assunta - concludeva Arnone - comporterà, probabilmente, l'assegnazione a Siracusa di una cifra di oltre 8 milioni". La somma era stata già annunciata, nelle scorse settimane, e poi smentita. La giunta regionale, infatti, il 13 settembre aveva già deliberato la tabella di ripartizione e alla ex Provincia di Siracusa, ente in maggiore difficoltà, erano andati 8,3 milioni di euro. Una cifra abbondante se si pensa che alle ex Province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina e Ragusa, tutte assieme, erano andati 11 milioni. Ne erano nati mugugni, e tre giorni dopo la stessa giunta aveva revocato la tabella rimettendo tutto nelle mani del dirigente generale del dipartimento affinché stabilisse un nuovo criterio e una nuova ripartizione. Il criterio è stato trovato, dunque, ed è quello dell'avanzo di Amministrazione: chi ce l'ha lo utilizzi per pagare i dipendenti e i mutui, chi non ce l'ha si prende la fetta più grossa dei 21,5 milioni. La conferma arriva direttamente dal dirigente Pirillo. Con gli 8 milioni Siracusa pagherà dunque i propri dipendenti che probabilmente smetteranno di protestare. Ma non è detto che tutto si plachi: qualche giorno fa anche i sindaci hanno mugugnato. Il commissario Arnone li sta convocando a gruppi per annunciare loro che non ci sono fondi per strade e scuole. Loro, oltre a chiedere l'intervento della Protezione civile, hanno chiesto dimissioni del commissario e dichiarazione di dissesto da parte del governatore Crocetta: "Se, con i finanziamenti sperati, l'ente è solo uno stipendificio ma non è in grado di erogare servizi - ha detto il sindaco di Rosolini Corrado Calvo - meglio dichiarare il dissesto".

2 ottobre - lunedì
L'ASSESSORE «Precariato passi avanti rispetto al passato».
 Sedicimila precari ultra-ventennali che provengono dal bacino degli ex art. 23. Ma anche 400mila lavoratori precari negli enti locali che assicurano Servizi essenziali, a partire dalla polizia municipale in alcuni comuni. E ancora i Liberi consorzi, le tante leggi per riportare alla fine poi tutto com'era la burocrazia regionale quasi elefantiaca. Per Luisa Lantieri, assessore alla Funzione pubblica. su ciascuna di queste vertenze molto si è fatto rispetto al passato, ma molto rimane da fare "Con la Legge 27 si è voluto affrontare in maniera chiara e si spera definitiva una problematica che va avanti da diversi anni e che ha creato anche parecchia discriminazione. Abbiamo voluto proporre un percorso di stabilizzazione e di garanzia per lavoratori ormai più che cinquantenni e quasi prossimi alla pensione Lantieri si concede anche un pizzico di narcisismo: «Preciso che la legge regionale da me proposta è stata antesignana rispetto al provvedimento Madia ed è passata indenne dal vaglio del consiglio dei ministri». In effetti una delle poche. La norma approvata prevede che gli enti entro dicembre dei 2018 dovranno procedere alla stabilizzazione, in base ai vuoti in organico. Qualora non riescano a trovare la stabilizzazione presso gli stessi Enti il persona essere stabilizzato — previo libero consenso del lavoratore presso la Resais regionale. E' pure previsto la possibilità di lasciare il bacino con l'erogazione di una apposita "buonuscita". In prima battuta è necessario ricollocare presso comuni il 15% del personale delle ex province che viene stimato in mobilità. Sui precari degli enti locali Lantieri chiarisce: «Sono persone che lavorano da più di due decenni con proroghe quasi a cadenza annuale: Questo non è un bacino costituito da disoccupati privilegiati ma da direi da quasi occupati. Sicuramente andava fatto un intervento risoluto per garantire anche a loro diritti dei lavoratori ordinari. Il governo ha proposto misure quali gli stage formativi ed i tirocini». In attesa del via libera da Roma sulla nuova legge delle Province, Lantieri commenta: "sul voto, diretto i pareri possono essere anche discordanti, ma rimane il dato di fatto che la legge è esecutiva e bisogna applicarla: con la legge Delrio sono stati tagliati costi della politica, ma sono venuti meno alcuni servizi essenziali, dalla manutenzione delle strade provinciali all'assistenza ai disabili nelle scuole vi sono dei servizi che oggi credo non svolga nessuno», La macchina de Regione ha margini di ottimizzazione: «Abbiamo una situazione dl sovraffollamento degli uffici periferici e di contro, esistono carenze di personale in dipartimenti centrali strategici. Al dipartimento delle autonomie locali ci sono appena 60 unità e, tutti i Comuni della Sicilia di cui occuparsi». G. R.


LIBERO CONSORZIO Avviso per la selezione brand "Sibit" e "Medinbike".

Il Settore Promozione turistica del territorio ed attività economiche produttive e politiche comunitarie" del Libero Consorzio ha pubblicato sul sito internet alcuni chiarimenti relativi all'avviso pubblico per la selezione di soggetti cui concedere in licenza d'uso il brand "SIBIT" e "MEDINBIKE". L'avviso riguarda prodotto e a rete cicloturistica 'Medinbike', realizzati nell'ambito del progetto SIBIT 'Sustainable Interregional BikeTourism'. Le istanze per concedere il brand SIBIT dovranno pervenire entro e non oltre il 30 settembre 2017. La documentazione necessaria è visionabile nella home-page del sito www.provincia.agrigento.it nella sezione "Primo piano" La selezione servirà ad individuare uno o più operatori turistici, aventi sede in Sicilia o nella Repubblica di Malta interessati, individualmente o in forma associata, all'utilizzo dei brand SIBIT e "Medinbike", dei percorsi tracciati e della rete dei servizi attivati con la possibilità di commercializzarne autonomamente il connesso prodotto cicloturistico. All'iniziativa sono invitati: i Bike hotel aderenti alla rete ed associati per l'organizzazione di viaggi; Altre strutture ricettive associate per l'organizzazione di viaggi; Associazioni di volontariato o peranti nel campo ambientale. Possono partecipare soltanto le categorie che abbiano la qualifica di agenti di viaggio ai sensi della normativa vigente o, nel caso dì strutture associative devono indicare un agente di viaggio abilitato tramite il quale possono commercializzare il prodotto cicloturistico.

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