Giornale di Sicilia
Domenica 1 ottobre
Tribunale. Al ministero dell'Interno era stato concesso parte del palazzo, ma scaduto l'affitto non c'è stato più rinnovo. Da allora è stata «guerra» di carte bollate
Prefettura «morosa», Viminale condannato
Per anni non pagata la locazione alla ex Provincia, la Corte d'appello conferma: «Il Viminale dovrà pagare due milioni»
Gerlando Cardinale
La lunga contesa fra ministero dell'Interno ed ex Provincia regionale sull'affitto dei locali della Prefettura: la Corte di appello dà ragione all'attuale Libero consorzio dei Comuni e condanna il dicastero a pagare un risarcimento di quasi due milioni di euro. Nel 2008 la Provincia regionale di Agrigento, rappresentata e difesa dall'avvocato Girolamo Rubino, citava in giudizio il ministerodell'Interno, chiedendone la condanna in suo favore al pagamento di oltre un milione e seicentomila euro quale risarcimento del danno per l'occupazione abusiva, da parte della Prefettura di Agrigento, dell'immobile di piazza Vittorio Emanuele di Agrigento, utilizzato quale ufficio della Prefettura ed alloggio del prefetto, «malgrado la scadenza del precedente rapporto di locazione». Si costituiva in giudizio il ministero dell'Interno, rappresentato e difeso dall'avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo, contestando la domanda al risarcimento dei danni, sostenendo che non gli era stata mai chiesta la restituzione dell'immobile. Il tribunale di Palermo, nel 2012, in accoglimento delle domande formulate dall'avvocato Rubino, condannava il ministero dell'Interno a corrispondere alla Provincia Regionale di Agrigento, a titolo di risarcimento del danno per occupazione senza titolo, la complessiva somma di 1.580.421 euro. Il ministero dell'Interno proponeva appello, chiedendo di riformare la sentenza di primo grado, anche permancata prova del danno, «non avendo la Provincia provato di avere ricevuto, dopo la scadenza del contratto di locazione, serie e concrete offerte locative ad un canone superiore rispetto a quello versato dalla Prefettura». La Provincia regionale di Agrigento si costituiva in giudizio, chiedendo il rigetto dell'appello principale, perchè infondato, e proponendo appello incidentale chiedendo la riforma della sentenza di primo grado nella parte in cui il tribunale aveva omesso di pronunciarsi sul diritto agli interessi e rivalutazione monetaria sulla sorte capitale. La prima sezione civile della Corte d'appello di Palermo ha condiviso le tesi difensive di Rubino, secondo cui il ministero dell'Interno «ha sempre postergato senza alcuna valida ragione la sottoscrizione del nuovo contratto, ritenendo pertanto l'occupazione, a far data dal 1 luglio 1985, degli uffici della Prefettura di Agrigento e dell'alloggio prefettizio presso i locali della Provincia di Agrigentosenza titolo, con conseguente fondatezza della pretesa risarcitoria della Provincia di Agrigento». Di conseguenza,per effetto della sentenza d'appello, la somma che il ministero dell'Interno dovrà pagare all'ex Provincia Regionale di Agrigento per l'occupazione degli uffici della Prefettura e dell'alloggio prefettizio, inizialmente determinata in 1.564.927 euro, dovrà essere maggiorata della rivalutazione monetaria e degli interessi legali a far data dal primo luglio 2007. (*GECA*)
Letteratura e turismo. Prende forma l'idea di unire Racalmuto, Comiso e S.'Agata di Militello. L'assessore Picone: «Resteremo legati dal patrimonio dei tre autori»
Sciascia, Bufalino e Consolo: nasce l'itinerario culturale
Il protocollo d'intesa verrà firmato il 12 ottobre a Comiso, in occasione di iniziative in memoria di Gesualdo Bufalino. A novembre, poi, si terrà un evento culturale specifico anche a Racalmuto dove, la Giunta, nei giorni scorsi, ha approvato lo schema del protocollo d'intesa fra Racalmuto, Comiso e Sant'Agata di Militello. Sostanziale passo in avanti per la creazione di un itinerario culturale che legherà, visceralmente, le tre città che hanno dato i natali a Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino e Vincenzo Consolo. «Un itinerario che oltre a valorizzare ulteriormente il patrimonio letterario dei tre grandi autori, rappresenta uno strumento di promozione, sotto il profilo culturale, del paesaggio e dell'ambiente e che contribuirà - ha spiegato l'assessore comunale alla Cultura di Racalmuto, Salvatore Picone, - a diversificare e innovare l'offerta turistica, determinando positive ricadute di sviluppo economico nei territori interessati». L'idea della creazione di un itinerario culturale per "legare" i tre autori
del secondo Novecento era nata nel febbraio del 2016 quando, a Sant'Agata di Militello, venne inaugurata la casa letteraria dedicata a Vincenzo Consolo. Quel giorno erano presenti anche i rappresentanti istituzionali di Racalmuto e Comiso, le città di Sciascia e Bufalino. A proporre una sorta di "gemellaggio culturale" o "patto d'amicizia", allora, fu proprio l'assessore comunale racalmutese Salvatore Picone. Del resto, esiste, appunto, la casa letteraria di Vincenzo Consolo, la fondazione Bufalino e la fondazione Leonardo Sciascia. Lo schema del protocollo d'intesa che è stato approvato dall'Esecutivo
del sindaco Emilio Messana prevede che "vengano sostenute azioni di supporto reciproche per migliorare l'offerta turistica veicolando, attraverso l'opera degli autori, le specificità dei rispettivi territori", ma anche di "promuovere rapporti di scambio e collaborazione fra i patrimoni". Per raggiungere questi obiettivi verrà istituito un comitato di programmazione e controllo, composto dai sindaci
pro-tempore dei tre Comuni o da loro delegati e da 6 membri nominati: due per ogni Municipio. Comitato di programmazione e controllo che avrà i compiti di ideare e pianificare le iniziative, di definire le modalità operative per realizzare gli eventi programmati, di monitorare e verificare i risultati raggiunti. Il protocollo d'intesa che si andrà a sottoscrivere giorno 12 durerà tre anni ed è, chiaramente,
rinnovabile. Tutte e tre le amministrazioni comunali hanno evidenziato, nello schema di protocollo d'intesa approvato dalle rispettive giunte comunali, che le iniziative previste non comportano obblighi finanziari a carico degli enti. (*CR*)
lunedì 2 ottobre
Verso le elezioni. Di tariffe aeree meno care per l'isola parlano Micari e Musumeci, Fava è per lo stop alle privatizzazioni, Cancelleri per i tagli alle indennità all'Ars
Regionali, il libro dei sogni dei presidenti
I candidati e i programmi: dalla Formazione al fondo per le donne, dall'assistenza alle fasce deboli al contratto dei regionali
Giacinto Pipitone - Palermo
Pioveranno milioni sulle fasce più povere della popolazione, ci sarà un nuovo boom edilizio per garantire una casa a tutti, fioccheranno le riforme e parallelamente scompariranno tasse e spese inutili. E si moltiplicheranno le task force per studiare soluzioni a problemi vecchi di decenni. Il tutto, ovviamente, da lunedì 6 novembre: data in cui ognuno dei candidati alla presidenza assicura che prenderà possesso
di Palazzo d'Orlanes e da lì rivolterà come un calzino la Regione. I programmi ufficiali, a un mese dalle elezioni, non ci sono ancora. Nessuno li ha presentati. Ma in ogni comizio non è mai mancata la promessa a effetto, la mossa acchiappavoti e - perchè no - l'urlo capace di garantire un titolo sul giornale. E se Fabrizio Micari, candidato del centrosinistra, ha tirato fuori dal cassetto il progetto cinquantennale del Ponte sullo Stretto (peraltro mai amato dagli alleati), Nello Musumeci e il centrodestra hanno rimesso in pista (sempre dal 6 novembre, of course) la formazione professionale. Ha detto, Musumeci, che «vanno tutelati e valorizzati i formatori e creata una struttura regionale agile e snella per restituire il sistema alla sua funzione». Ok, va bene, l'eterno annuncio della riforma della formazione si scontra con la paralisi di un settore che non vede partire un corso da due anni, più facile allora potrebbe essere tutelare le produzioni siciliane rispetto ai grandi marchi nazionali: «Serve un tavolo di confronto con la grande distribuzione organizzata - ha proposto Musumeci - per capire fino a che punto la presenza delle grandi aree di mercato voglia sostenere la produzione agricola siciliana. Saremo intransigenti». Ognuno dei candidati ha parlato finora al proprio grande pubblico tirando fuori i temi in grado di scaldare la piazza. Il grillino Giancarlo Cancelleri ha garantito che «la prima cosa che farò da presidente della Regione sarà tagliare lo stipendio dei deputati e abolire i vitalizi degli ex deputati regionali». Va da sè che sono mosse da sviluppare più all'Ars (dove peraltro rischia di non esserci nessuna maggioranza) che a Palazzo d'Orleans. Ma Cancelleri non teme ostacoli e assicura che con i risparmi «creerò un fondo per dare aiuto alle giovani donne lavoratrici autonome, visto che le donne troppo spesso rinunciano a diventare madri perchè temono di perdere il posto». E qui si entra nel campo degli aiuti alle fasce deboli. Su cui tutti gli uomini in corsa verso Palazzo d'Orleans sono ferratissimi. Lo stesso Cancelleri assicura che è pronto il «piano casa dei grillini per le persone in condizioni di povertà». Musumeci ha rilanciato segnalando che «le famiglie povere in Sicilia sono il 48% e vanno quindi rilanciate le politiche sociali, soprattutto quelle degli enti locali». Claudio Fava, candidato della sinistra, assicura che «alle persone svantaggiate verrà garantito il diritto alla salute, al sapere e all'assistenza». Il centrosinistra guarda a tutte le categorie, anche a quelle meno povere. L'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, in una delle conferenze stampa fatte anche per lanciare la corsa di Micari ha annunciato che «grazie alle migliori condizioni economiche del Paese ci sarà in Sicilia un aumento delle entrate pari a 100-120 milioni. E almeno una trentina di questi fondi possono essere impiegati nel triennio per il rinnovo del contratto dei regionali». Su cui il governo Crocetta finora ha investito 10 milioni. Nel giorno in cui hanno presentato la loro lista, Micari e Orlando hanno poi annunciato un vasto piano di riforme istituzionali: «Si partirà dall'abolizione del voto segreto all'Ars. E poi vareremo una norma di modifica allo Statuto: un solo articolo in base al quale l'Ars avrà sei mesi di tempo per legiferare su temi già affrontati dallo Stato, scaduti questi sei mesi la Sicilia dovrà recepire la legge nazionale». In pratica, una riforma dell'Autonomia. Micari ha anche annunciato la creazione di una task force per ottenere più rotte aeree da e verso la Sicilia con biglietti meno cari. È un tema caro anche a Musumeci che si dice preoccupato dalla fuga di Ryanair da Birgi: «Il piano trasporti sarà una mia priorità quando assumerò la guida della Regione ». E pure Musumeci ha pronta una task force: «Andrà nel mondo a promuovere la Sicilia e renderla appetibile affinchè investitori stranieri vengano qui». Se Orlando annuncia le riforme di Micari, Gianfranco Miccichè (aspirante presidente dell'Ars) anticipa che l'eventuale governo Musumeci «taglierà il bollo auto sulla prima auto». E Gianpiero Trizzino, assessore all'Ambiente designato dai grillini, si spinge fino ad annunciare «la revoca delle autorizzazioni per il Muos di Niscemi (l'antenna radar statunitense, ndr)». E Claudio Fava? Anche lui ha tirato fuori i cavalli di battaglia in grado di scaldare la sinistra: «Porremo fine ai processi di privatizzazione. C'è la necessità di una azione contro le povertà in Sicilia. E avremo l'opportunità di offrire risposte al diritto allo studio. Fermeremo il degrado ambientale e investiremo meglio i fondi europei». La verifica di tutto ciò andrà in scena dal 6 novembre.
Il fatto nisseno
Viabilità stradale . Finanziamento di 590.000 euro (Mussomeli - San Giovanni Gemini)
di Carmelo Barba -
MUSSOMELI - Dal sindaco Giuseppe Catania: "Sono molto contento di poter comunicare che, a seguito della conferenza di servizi effettuata qualche mese fa in presenza del sottoscritto, dell' assessore Nigrelli, del Sindaco di Acquaviva Platani, Cammarata e San Giovanni e del commissario straordinario del libero consorzio dei comuni di Agrigento, è stata deliberata da quest'ultimo una somma di € 590.000 che serviranno per interventi urgenti finalizzati al ripristino dei giunti della strada di collegamento San Giovanni Gemini - Mussomeli. Il lavoro di collaborazione istituzionale portato avanti da questa amministrazione con la ex provincia di Agrigento ha dato, dunque, i suoi buoni frutti.
Mi sento di ringraziare il Commissario straordinario del Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento, dott. Giuseppe Marino, per avere rispettato gli impegni assunti in mia presenza in quella circostanza. A breve sarà, dunque, bandita la gara per la realizzazione degli interventi e la strada di collegamento Mussomeli - San Giovanni Gemini sarà così riaperta a beneficio dei nostri tanti concittadini".
Agrigentoweb
Protezione Civile a Lampedusa per la commemorazione delle vittime del naufragio del 3 ottobre 2013
Il Dipartimento Regionale della Protezione Civile e l'Ufficio Provinciale di Protezione Civile del Libero Consorzio di Agrigento saranno presenti da domani e sino al 3 ottobre a Lampedusa in occasione del quarto anniversario del naufragio che costò la vita, nelle acque antistanti all'isola dei Conigli, a 366 migranti. Un evento che vedrà l'isola impegnata per quattro giorni con vari eventi su temi di immigrazione, integrazione, diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico, con la partecipazione del Presidente del Senato Pietro Grasso e del Ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, insieme a numerosi studenti italiani e stranieri, sino al clou del 3 ottobre con il concerto di Claudio Baglioni con la banda della Polizia di Stato.
Nonostante le notevoli difficoltà finanziarie in cui versa il Libero Consorzio, il Commissario Straordinario dr. Giuseppe Marino, su richiesta del Sindaco di Lampedusa, ha autorizzato la presenza dei funzionari dell'Ufficio di Protezione Civile che insieme a 35 volontari di alcune Associazioni attueranno il piano di intervento di protezione civile redatto dal Comune di Lampedusa.
Il Libero Consorzio metterà a disposizione 200 metri lineari di transenne, 2 torri faro, 1 gruppo elettrogeno, un'ambulanza di tipo A, un modulo antincendio e un mezzo a trazione integrale.
Le Associazioni di Volontariato attivate dal Libero Consorzio per questa occasione sono: AEOP Porto Empedocle, GISE Agrigento, Giubbe d'Italia Santa Elisabetta, AICS Agrigento e Croce Rossa Agrigento.
Continua dunque, nonostante il difficile momento, l'impegno dell'Ente nelle attività di protezione civile, finalizzate a garantire l'attuazione dei vari piani di sicurezza in tutte le manifestazioni in cui è prevista una forte affluenza di pubblico
Magaze.it
Mussomeli / San Giovani Gemini: finanziato il ripristino della strada interprovinicale
MUSSOMELI - Il Sindaco di Mussomeli, Giuseppe Catania, ha reso noto che a seguito della conferenza di servizi svoltosi qualche mese fa con l'assessore Nigrelli, i Sindaci di Acquaviva Platani, Cammarata e San Giovanni e del commissario straordinario del libero consorzio dei comuni di Agrigento, è stata deliberata una somma di € 590.000 che serviranno per interventi urgenti finalizzati al ripristino dei giunti della strada di collegamento San Giovanni Gemini - Mussomeli. Mi sento di ringraziare - ha commentato il Sindaco Giuseppe Catania - il Commissario straordinario del Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento, dott. Giuseppe Marino, per avere rispettato gli impegni assunti in mia presenza in quella circostanza. A breve sarà, dunque, bandita la gara per la realizzazione degli interventi e la strada di collegamento Mussomeli - San Giovanni Gemini sarà così riaperta a beneficio dei nostri tanti concittadini.
30 settembre - sabato
GdSonline
LAVORO
Visite fiscali, approvate le nuove
linee guida: più controlli in arrivo
ROMA. C'è il via libera alle linee
guida per le visite fiscali sulle assenze per malattia, all'indomani
della creazione del Polo unico, lo stesso per lavoratori pubblici e
privati, in capo all'Inps, partito ufficialmente il primo
settembre. E' stato, infatti, appena pubblicato in Gazzetta
ufficiale il decreto interministeriale che certifica "l'approvazione»
del cosiddetto atto di indirizzo per la stipula degli accordi tra
l'Istituto di previdenza e i sindacati dei medici. Il provvedimento
conferma quanto già anticipato nelle scorse settimane.
Si punta alla «massima efficienza e
copertura territoriale degli accertamenti», oltre al «contenimento
dei costi», grazie "all'ottimale dislocazione dei medici,
l'equa assegnazione e distribuzione degli incarichi, nonché
l'incremento del numero e dell'efficienza dei controlli».
Le nuove convenzioni tra Inps e
sindacati, attese in realtà già da fine agosto, dovranno stabile
"un'indennità oraria base di disponibilità e maggiorazioni
proporzionate al numero di visite di controllo domiciliari e
ambulatoriali ed eventualmente legate a specifici obiettivi». Quindi
chi lavora di più avrà anche un compenso maggiore. Inoltre si
esplicita che «gli incarichi non possono essere conferiti
successivamente al raggiungimento dell'età pensionabile».
Il decreto è stato firmato dai
ministri del Lavoro, Giuliano Poletti, della P.A, Marianna Madia, e
della Salute, Beatrice Lorenzin. E parte dal presupposto di
«uniformare la disciplina applicabile ai controlli medico-legali da
svolgere da parte dell'Inps nei confronti dei lavoratori privati e
dei dipendenti pubblici».
Per ora, come noto, le fasce orarie di
reperibilità restano quelle già stabilite (7 ore nel pubblico e 4
nel privato) ma l'Istituto guidato da Tito Boeri punta a
estenderle. Anzi, è anche circolata l'ipotesi di eliminare le
fasce di reperibilità, guardando a quel che accade in altri Paesi,
con una reperibilità totale (bilanciata dalla possibilità, in
carico al lavoratore, di giustificare eventuali indisponibilità).
La Sicilia
Un po' di soldi per salvare quel
che resta delle Province
RIUNITA LA GIUNTA REGIONALE.
Nuova
ripartizione dei fondi per scongiurare il fallimento.
GIUSEPPE BIANCA
PALERMO. Il governo regionale è
tornato a riunirsi ieri a Palazzo d'Orleans. La ha approvato, tra
le alt cose, una deliberazione con a quale dà mandato al direttore
del dipartimento Enti locali di rivedere il piano di riparto delle ex
Province venendo incontro alla effettiva realtà finanziarie degli
enti, molti dei quali conoscono una difficile fase di crisi
finanziaria. In particolare, fra le entrate occorrerà considerare
anche l'avanzo di amministrazione essendo per legge utilizzabile,
soltanto per tali enti, anche per la copertura delle spese correnti
oltre che per il pagamento dei mutui. Un intervento questo con il
quale il Governatore ha pensato di potere contribuire per gli enti in
maggiore difficoltà. La giunta regionale, inoltre, con specifica
ordinanza, ha prorogato al 30 novembre il trattamento dei rifiuti
presso l'impianto di Cava dei Modicani in provincia di Ragusa,
sulla base dei pareri positivi resi dall'Arpa. Per effetto di
questa decisione prosegue dunque la raccolta dopo i problemi
riscontrati in passato. Questa ordinanza consente ai Comuni del
libero consorzio di Ragusa di conferire nel loro territorio senza
aggravio di costi. Decisa la costituzione di parte civile nel pro
cesso sulla discarica di Mazzarrà Sant'Andrea. Rimodulate le
risorse per i forestali. Sei milioni e 660 mila euro provengono
dall'assessorato al Territorio e poco più di cinque milioni e
800mila dall'Agricoltura. Tra gli interventi previsti anche quelli
per le opere fluviali. La dotazione inoltre consentirà di potere
intervenire per completare le giornate di lavoro del servizio
antincendio. Grazie a queste delibere si va a completare il quadro
che era rimasto da definire per le risorse da individuare. Sia per i
lavoratori chiamati a svolgere le 101 giornate sia per quelli
impegnati per le 88 giornate. Piccole modifiche sono state invece
apportate a correzione di alcuni errori formali che sono stati in
questo modo sanati nelle tabelle che riguardano il Patto per il sud.
Rinviata invece alla prossima settimana
la no mina da parte del governo regionale dei commissari delle città
metropolitane. L'atto si rende necessario dopo la decadenza di
Orlando, Bianco e Accorinti. A Messina tra l'altro si è dimesso
pure il commissario del Consiglio, Vittorio Romano. La scelta a cui è
orientato il governo dovrebbe essere quella dì estendere il criterio
del commissario unico. Non è escluso che Bianco e Orlando scelgano
inoltre di ricorrere contro questi atti.
LIBERO CONSORZIO
Annullato lo spostamento dei precari
dell'ente.
Ridistribuzione del personale precario
della Provincia, tutto annullato.
Dopo settimane di silenzio, durante le
quali le forze sindacali Uil e Cisl e le comunità locali hanno
lavorato per ottenere una mediazione sulla decisione, il commissario
Giuseppe Marino ha provveduto a revocare il provvedi mento di
ottimizzazione delle risorse umane che avrebbe previsto il
ridimensionamento degli Urp per poter riempire le fila della Polizia
Provinciale e settore Viabilità, ritenuti fortemente sotto organico.
E' lo stessa commissario, infatti, a ritenere che quei
provvedimenti fossero motivati dall'esigenza di «fare fronte agli
interessi ed ai bisogni inderogabili del territorio. Ed è proprio il
territorIo ad essersi fatto vivo, con note firmate dai sindaci dei
comuni di Licata, Ribera, Villa franca Sicula, San Biagio Platani,
Cianciana e Bivona, i quali segnaarono «come esigenza prioritaria
del territorio il mantenimento, e non già il dimensionamento delle
Urp decentrate», chiedendone anzi il potenziamento.
Per questo Marino ha deciso di «farsi
portavoce delle priorità» manifestate dalla amministrazioni locali
che ritengono prevalenti tra i diversi bisogni collettivi, quelli del
potenziamento degli strumenti di collegamento tra le istituzioni
territoriali e i cittadini. Insomma, meglio uno sportello in più di
un cantoniere in meno.
Non solo, ma il commissario in un certo
senso si è smarcato da competenze "straordinarie" non proprie.
Tanto che Marino precisa che Il suo compito si risolve nella
«funzione di traghettamento dell'Ente, nelle more delle elezioni
degli organi politici». Per questo, aggiunge, è necessario
riservare per ragioni di opportunità, agli organi elettivi che si
insedieranno l'attento esame e la scelta dei bisogni e della
collettività e dei territori ritenuti prevalenti.
Quindi, tutto cancellato con un vero e
proprio inatteso colpo di spugna, in attesa che siano altri, in
primavera, a decidere come sistemare a coperta corta che è oggi la
pianta organica del Libero consorzio di Agrigento, oggi in grossa
difficoltà rispetto al man tenimento minimo, dei servizi ai
cittadini e al funzionamento dei - settori tecnici e operativi
GIOACHINO SCHICCHI
1 ottobre - domenica
La Sicilia
LICATA
Ex Provincia occupazione illegittima
di un terreno privato.
"Occupazione illegittima usurpativa
di una porzione di lotto di terreno in territorio del Comune di
Licata». Non è l'accusa che autorità inquirenti hanno rivolto a
un cittadino qualunque, magari per avere realizzato una casa abusiva,
possibilmente da demolire. Tema scottante a Licata negli ultimi me
si. Ad avere occupato illegittimamente un terreno privato è stato
ritenuto — dal Tribunale di Agrigento — niente popò dimeno che
il Libero Consorzio dei Comuni, ex Provincia regionale. Nel 2011 il
signor GB., in proprio e quale erede della signora E.C. propose
ricorso dinanzi al Tribunale della città dei Templi chiedendo il
risarcimento dei danni conseguenti a una occupazione ritenuta
illegittima di un'area di sua proprietà. Con sentenza numero 554
del 2016, il Tribunale ha condannato i Libero Consorzio a pagamento
in favore di G.B. di 4.374, 12 euro dagli interessi legali da
calcolare dal 20 dicembre 2012, per complessivi 4.563,30 euro.
Nell'agosto scorso il Libero Consorzio riconobbe tale debito fuori
bilancio provvedendo al pagamento, anche se il licatese presentò
atto di pignoramento chiedendo il pagamento di quasi 8 mila euro. A
distanza di un paio di mesi, l'ente provinciale ha sostanzialmente
chiuso la "partita stanziando la somma richiesta, sborsando poco
più di mille euro in più per evitare contenziosi ancor più
"Sanguinosi per le casse dello stesso ente. In sostanza, questa
volta è il cittadino che si è opposto alla eccessiva "invadenza
dell'ente pubblico, in questo caso il Libero Consorzio.
FRANCESCO DI MARE
LA SENTENZA. Il
Viminale dovrà
pagare quasi 2 milioni di euro per l'occupazione dei locali ex
Provincia
I giudici condannano il Ministero
Verdetto della Corte d'Appello di Palermo per l'utilizzo della
Prefettura.
Occupano da anni locali dell'ex
Provincia Regionale senza contratto e senza versare interamente la
Somma dovuta, la Corte d'Appello di Pa condanna il Ministero
dell'interno a pagare quasi 2 milioni di euro per l'uso dei
locali della Prefettura di piazza Vittorio Emanuele.
La vicenda, iniziata nel lontano 2008
per interessamento dell'allora presidente Eugenio D'orsi e
seguita da un punto di vista legale dall'avvocato Girolamo Rubino,
ha visto quello che poi sarebbe diventato il Libero Consorzio
costituirsi in giudizio contro il Ministero chiedendo un risarcimento
di circa un milione e seicentomila euro come risarcimento del danno
per l'occupazione abusiva da parte della Prefettura di Agrigento di
parte del Palazzo di Provincia, utilizzato da anni malgrado la
scadenza del precedente rapporto di locazione. Nonostante la
controparte, difesa dall'Avvocatura dello Stato, abbia di mostrato
che ('ex Provincia non avesse mai chiesto, prima di D'orsi, la
restituzione dell'immobile, il tribunale di Palermo già nel 2012
aveva accolto le tesi di Rubino condannando il Ministero a pagare
1.580.421, oltre alle spese processuali. Pronunciamento adesso
confermato in sede di Appello, con i giudici che hanno respinto le
osservazioni del Ministero dell'interno, il quale, ad esempio,
riteneva non esistesse prova del danno, dato che a loro parere la
Provincia non avrebbe comunque ricevuto offerte alternative da parte
di altri soggetti per l'affitto di quei locali. Come ciò sarebbe
dovuto essere possibile, ovviamente nessuno lo ha spiegato. dato che
appare molto complesso che qualcuno avrebbe potuto ritenere
appetibile ai tini di un affitto una struttura occupata stabilmente
da un ente pubblico. Una versione che non ha convinto i giudici
d'Appello, i quali hanno anzi accolto la linea del la difesa
dell'ex Provincia anche sul fronte del riconoscimento degli
interessi e della rivalutazione monetaria sulla sorte capitale delle
somme per 10 anni trascorsi dalla data del ricorso. Una vittoria in
tribunale per il Libero consorzio che, probabilmente, è solo
l'inizio di un potenziale contenzioso a 360 gradi contro altri
corpi dello Stato facenti capo ai ministeri dell'interno e della
Difesa.
G. SCHICCHI
LiveSicilia
SIRACUSA
Otto milioni per l'ex Provincia
I dipendenti chiedono il dissesto
di Massimiliano Torneo
SIRACUSA - Oltre otto milioni alla ex
Provincia regionale di Siracusa in arrivo: in pratica la maggior
parte dei 21,5 milioni del fondo straordinario stanziato dalla
Regione per evitare i dissesti degli enti. È il dirigente generale
del dipartimento Autonomie locali della regione, Maurizio Pirillo, a
confermare l'orientamento espresso venerdì sera dalla giunta
regionale. E la notizia arriva nel capoluogo aretuseo dove da mesi
c'è un clima di contestazione, con i dipendenti dell'ente
trasformati in manifestanti in servizio permanente. Senza stipendio
da cinque mesi, con un Libero consorzio che non eroga parte dei
propri servizi da due anni, la contestazione questa settimana è
sfuggita di mano pure ai sindacati. Cartelli di "vergogna",
distribuita equamente tra governo nazionale (che ha tagliato le
ripartizioni per gli enti di area vasta, in attesa dell'annunciata
e mai completata riforma Crocetta, ma mantenuto il prelievo forzoso)
e quello regionale, sono affissi tuttora all'ingresso della sede di
via Malta. Striscioni ben più radicali e vistosi sono comparsi sui
balconi dello stesso edificio fino a ieri: chiedevano la
dichiarazione di dissesto e le dimissioni del commissario
straordinario.
Poi, ieri mattina, per mano proprio del
commissario Giovanni Arnone, è partita una nota possibilista circa i
promessi 8 milioni che dovrebbero coprire gli stipendi (solo quelli)
dei quasi 600 dipendenti per tutto il 2017. "A Palermo si è
riunita la giunta regionale - diceva la nota - per la ripartizione
dei 21,5 milioni di euro. L'organo di Governo, sulla base di una
serie di elementi trasmessi da tutti i Liberi consorzi siciliani, con
particolare riferimento al cosiddetto avanzo di Amministrazione, ha
disposto che tale avanzo potrà essere utilizzato dagli enti che
dispongono di queste somme per pagare i mutui e gli emolumenti dei
dipendenti. E ai Liberi consorzi che non dispongono dell'avanzo di
Amministrazione dovrà essere assegnata una quota superiore. La
decisione assunta - concludeva Arnone - comporterà,
probabilmente, l'assegnazione a Siracusa di una cifra di oltre 8
milioni".
La somma era stata già annunciata,
nelle scorse settimane, e poi smentita. La giunta regionale, infatti,
il 13 settembre aveva già deliberato la tabella di ripartizione e
alla ex Provincia di Siracusa, ente in maggiore difficoltà, erano
andati 8,3 milioni di euro. Una cifra abbondante se si pensa che alle
ex Province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina e Ragusa,
tutte assieme, erano andati 11 milioni. Ne erano nati mugugni, e tre
giorni dopo la stessa giunta aveva revocato la tabella rimettendo
tutto nelle mani del dirigente generale del dipartimento affinché
stabilisse un nuovo criterio e una nuova ripartizione. Il criterio è
stato trovato, dunque, ed è quello dell'avanzo di Amministrazione:
chi ce l'ha lo utilizzi per pagare i dipendenti e i mutui, chi non
ce l'ha si prende la fetta più grossa dei 21,5 milioni. La
conferma arriva direttamente dal dirigente Pirillo.
Con gli 8 milioni Siracusa pagherà
dunque i propri dipendenti che probabilmente smetteranno di
protestare. Ma non è detto che tutto si plachi: qualche giorno fa
anche i sindaci hanno mugugnato. Il commissario Arnone li sta
convocando a gruppi per annunciare loro che non ci sono fondi per
strade e scuole. Loro, oltre a chiedere l'intervento della
Protezione civile, hanno chiesto dimissioni del commissario e
dichiarazione di dissesto da parte del governatore Crocetta: "Se,
con i finanziamenti sperati, l'ente è solo uno stipendificio ma
non è in grado di erogare servizi - ha detto il sindaco di
Rosolini Corrado Calvo - meglio dichiarare il dissesto".
2 ottobre - lunedì
L'ASSESSORE
«Precariato passi avanti rispetto
al passato».
Sedicimila precari
ultra-ventennali che provengono dal bacino degli ex art. 23. Ma anche
400mila lavoratori precari negli enti locali che assicurano Servizi
essenziali, a partire dalla polizia municipale in alcuni comuni. E
ancora i Liberi consorzi, le tante leggi per riportare alla fine poi
tutto com'era la burocrazia regionale quasi elefantiaca. Per Luisa
Lantieri, assessore alla Funzione pubblica. su ciascuna di queste
vertenze molto si è fatto rispetto al passato, ma molto rimane da
fare "Con la Legge 27 si è voluto affrontare in maniera chiara e
si spera definitiva una problematica che va avanti da diversi anni e
che ha creato anche parecchia discriminazione. Abbiamo voluto
proporre un percorso di stabilizzazione e di garanzia per lavoratori
ormai più che cinquantenni e quasi prossimi alla pensione Lantieri
si concede anche un pizzico di narcisismo: «Preciso che la legge
regionale da me proposta è stata antesignana rispetto al
provvedimento Madia ed è passata indenne dal vaglio del consiglio
dei ministri». In effetti una delle poche. La norma approvata
prevede che gli enti entro dicembre dei 2018 dovranno procedere alla
stabilizzazione, in base ai vuoti in organico. Qualora non riescano a
trovare la stabilizzazione presso gli stessi Enti il persona essere
stabilizzato — previo libero consenso del lavoratore presso la
Resais regionale. E' pure previsto la possibilità di lasciare il
bacino con l'erogazione di una apposita "buonuscita". In prima
battuta è necessario ricollocare presso comuni il 15% del personale
delle ex province che viene stimato in mobilità.
Sui precari degli enti locali Lantieri
chiarisce: «Sono persone che lavorano da più di due decenni con
proroghe quasi a cadenza annuale: Questo non è un bacino costituito
da disoccupati privilegiati ma da direi da quasi occupati.
Sicuramente andava fatto un intervento risoluto per garantire anche a
loro diritti dei lavoratori ordinari. Il governo ha proposto misure
quali gli stage formativi ed i tirocini».
In attesa del via libera da Roma sulla
nuova legge delle Province, Lantieri commenta: "sul voto, diretto i
pareri possono essere anche discordanti, ma rimane il dato di fatto
che la legge è esecutiva e bisogna applicarla: con la legge Delrio
sono stati tagliati costi della politica, ma sono venuti meno alcuni
servizi essenziali, dalla manutenzione delle strade provinciali
all'assistenza ai disabili nelle scuole vi sono dei servizi che
oggi credo non svolga nessuno»,
La macchina de Regione ha margini di
ottimizzazione: «Abbiamo una situazione dl sovraffollamento degli
uffici periferici e di contro, esistono carenze di personale in
dipartimenti centrali strategici. Al dipartimento delle autonomie
locali ci sono appena 60 unità e, tutti i Comuni della Sicilia di
cui occuparsi».
G. R.
LIBERO CONSORZIO
Avviso per la selezione brand
"Sibit" e "Medinbike".
Il Settore Promozione turistica del
territorio ed attività economiche produttive e politiche
comunitarie" del Libero Consorzio ha pubblicato sul sito internet
alcuni chiarimenti relativi all'avviso pubblico per la selezione di
soggetti cui concedere in licenza d'uso il brand "SIBIT" e
"MEDINBIKE". L'avviso riguarda prodotto e a rete cicloturistica
'Medinbike', realizzati nell'ambito del progetto SIBIT
'Sustainable Interregional BikeTourism'. Le istanze per concedere
il brand SIBIT dovranno pervenire entro e non oltre il 30 settembre
2017. La documentazione necessaria è visionabile nella home-page del
sito www.provincia.agrigento.it nella sezione "Primo piano" La
selezione servirà ad individuare uno o più operatori turistici,
aventi sede in Sicilia o nella Repubblica di Malta interessati,
individualmente o in forma associata, all'utilizzo dei brand SIBIT
e "Medinbike", dei percorsi tracciati e della rete dei servizi
attivati con la possibilità di commercializzarne autonomamente il
connesso prodotto cicloturistico.
All'iniziativa sono invitati: i Bike
hotel aderenti alla rete ed associati per l'organizzazione di
viaggi; Altre strutture ricettive associate per l'organizzazione di
viaggi; Associazioni di volontariato o peranti nel campo ambientale.
Possono partecipare soltanto le
categorie che abbiano la qualifica di agenti di viaggio ai sensi
della
normativa vigente o, nel caso dì
strutture associative devono indicare un agente di viaggio abilitato
tramite il quale possono commercializzare il prodotto cicloturistico.