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Rassegna stampa del 30 novembre 2017

Agrigentonotizie.it
"Non ci fu alcuna combine giudiziaria", archiviata inchiesta per D'Orsi e imprenditore

Non ci fu alcuna "testimonianza aggiustata": il gip diAgrigento ha archiviato l'inchiesta che ipotizzava la corruzione inatti giudiziari a carico dell'ex presidente della Provincia EugenioD'Orsi, dell'imprenditore Vincenzo Vecchio e di un presuntointermediario. La circostanza è emersa nel corso del processo diappello a carico dello stesso D'Orsi, condannato in primo grado aun anno per abuso di ufficio per avere ottenuto il rimborso di alcunipasti di cui non emerge il fine istituzionale, ma assolto per unatrentina di reati, e del dirigente dell'ente Ignazio Gennarocondannato a otto mesi per avere dato il via libera all'approvazionedei rimborsi. Questa mattina avrebbe dovuto testimoniarel'imprenditore Vincenzo Vecchio indicato come vittima diconcussione perché avrebbe svolto dei lavori nella villa diMontaperto con la sua impresa edile che D'Orsi non avrebbe pagatoabusando del suo potere che gli derivava dall'essere, in quelperiodo, nel 2011, presidente della Provincia. D'Orsi, difeso dagliavvocati Daniela Posante e Giuseppe Scozzari, in seguito, denunciòdi avere subito un tentativo di estorsione, da parte di Vecchio, chefra la prima e la seconda deposizione al processo di primo grado gliavrebbe chiesto un posto di lavoro per il figlio prospettando che, incaso contrario, avrebbe ritrattato la precedente versione favorevole.Il pm Carlo Cinque, che ha appellato le assoluzioni, non gli credettee li indagò entrambi ritenendo in sostanza che fossero d'accordofin dall'inizio per riferire il falso in udienza. Scenario che nonha trovato alcun riscontro. Vecchio, oggi, non ha risposto allaconvocazione ed è stato multato di 250 euro. Il 22 dicembre saràfatto un altro tentativo. L'agronomo della Provincia, GiovanniAlletto, invece, che sarebbe stato sottratto al suo lavoronell'orario di servizio per coordinare la messa a dimora delle famosepalme nella sua villa - da lì l'accusa di peculato a carico diD'Orsi - ha ribadito di essere stato convocato da D'Orsi "maper discutere di lavoro. Ho visto gli operai che stavano facendoun'operazione maldestra - ha detto - e sono intervenuto". 

Lavoro e Famiglia aIppolito, vice presidenza vicaria dell'Ars a Di Mauro
Sul neo assessore,originario di Cattolica Eraclea, si è abbattuta la protesta deigrillini ".

AMariella Ippolito, l'assessore regionale originaria di CattolicaEraclea, sono andate ledeleghe al Lavoroe alla Famiglia. Proprio su di lei, nonappena nominata assessore, si è abbattuta la protesta dei grillini.L'eurodeputato Ignazio Corrao ha reso nota una mail che Ippolito,presidente dell'ordine dei farmacisti di Caltanissetta e presidentedi Federfarma, avrebbe mandato alle farmacie per promuovere la suacandidatura. Nessuna replica è arrivata né dal neo assessore, néda palazzo d'Orleans. Per quanto riguarda l'Ars, invece, pare cheMicciché abbia incassato la promessa che il vicepresidente vicario dell'assemblea regionale siciliana saràl'agrigentino Roberto Di Mauro. Promessache dovrà passare dall'esame della stessa Ars la settimana prossima .

scrivolibero.it

XXanniversario della proclamazione della Valle dei Templi "Patrimoniomondiale dell'Umanità": presentati gli eventi

Presentatanell'Aula Consiliare "Luigi Giglia" del LiberoConsorzio di Agrigentoil ricco programma di eventi in occasione del XX anniversariodella proclamazione della Valledei Templi"Patrimoniomondiale dell'Umanità".Allapresentazione,  hanno preso parte i partners istituzionidell'evento: Comune di Agrigento, il Parco Archeologico diAgrigento, PosteItaliane, la Rete ferroviaria Italiana, la FondazioneTeatro Pirandello, il FAI - delegazione di Agrigento, l'Accademiadi Belle Arti Michelangelo e il Provveditorato agli Studi diAgrigento.Presenti,anche il prefetto di Agrigento Nicola Diomede, il Questore diAgrigento Maurizio Auriemma, il vice comandante provinciale deiCarabinieri Micuzzi, nonchè il tenente colonnello del comandoprovinciale della Guardia di Finanza di Agrigento, Fabio Sava. A faregli onori di casa il commissario straordinario dell'ex ProvinciaRegionale di Agrigento, Giuseppe Marino."Sitratta- afferma il commissario Giuseppe Marino - diun obbiettivo che fu fortemente voluto da questa Amministrazione(all'epoca denominata Provincia Regionale) che individuò in esso,un'occasione di valorizzazione e rilancio del proprio patrimonioartistico storico-culturale e del territorio. A distanza di vent'annil'assetto ed il quadro istituzionale sono profondamente mutati ma èrimasto vivo in questo Libero Consorzio l'orgoglio di aver lavoratoincessantemente per il raggiungimento di tale ambizioso traguardo".Neldettaglio, la prima manifestazione avverrà al Giardino Botanico diAgrigento il prossimo 2 dicembre con l'avvio delle celebrazioni incui sarà emesso un annullo filatelico speciale e la presentazionedella cartolina celebrativa.L'iniziativa,ha già ottenuto il patrocinio della Commissione Italianadell'UNESCO, del Ministero dei Beni Culturali, dell'AssessoratoRegionale Beni Culturali, nonché, per il Concorso fotografico "LaValle dei Templi in uno scatto", di una medaglia di rappresentanzada parte della Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini. Nell'ambitodelle celebrazioni per i 20 anni dalla dichiarazione UNESCO dellaValle dei templi, la delegazione FAI di Agrigento, con in testal'avvocato Giuseppe Taibi, ha presentato l'evento "MattinateFai d'inverno" che anche nella città dei Templi vedranno cor


livesicilia.it
Il nuovogovernoAssunzioni, contributi e Fondi Ue
Giunta,quanto valgono le poltrone
Nontutte le poltrone sono uguali. E così, la partita delledeleghe nella giunta diNello Musumeci che siinsedierà oggi pomeriggio, è anche un gioco di poteri, di pesi econtrappesi. Perché è indubbio che alcuni assessorati "valgano"più di altri, per diversi motivi. A cominciare ovviamente dallacapacità di spesa.

L'economia al centro di tutto.
Due, sututti, rappresentano oltre tre quarti dell'intero bilancioregionale. L'Economia e la Sanità da sempre sonostati i luoghi del potere alla Regione. Sulla poltrona di guida delBilancio andrà Gaetano Armao, con l'incaricoanche di vicepresidente. E davvero l'assessore che guida quel ramodell'amministrazione, storicamente, può essere considerato un"quasi-governatore", anche solo per il fatto che gestirà unaspesa che negli ultimi anni si è attestata intorno ai dieci miliardidi euro. Ma ovviamente il potere è anche nella preparazione dellemanovre finanziarie, e nel raccordo con una figura-chiave dellaburocrazia siciliana, quella del Ragioniere generale, ruolo oggiricoperto da Giovanni Bologna. E c'è di più. Da pochi anni, alledipendenze proprio della Ragioneria generale è stata posta laCentrale unica di committenza: da questa struttura passano appaltimilionari e miliardari, tra cui quelli per le strutture ospedalieresiciliane. Metà de bilancio regionale: la Sanità.Aproposito, se all'Economia vanno cercati i cordoni della borsa, ilpotere di spendere e potenzialmente di trasformare quella spesa inconsenso va ricercato storicamente nell'assessorato alla Sanità.Poltrona-simbolo, per tanti motivi in Sicilia. Ma le vere ragionivanno cercate anche stavolta nei bilanci: la Sanitàrappresenta più della metà della spesa complessiva della Regione.Anche per questo, forse, il governatore Musumeci ha scelto per quelruoloRuggero Razza, un fedelissimo, da sempre ingrande sintonia con lui e tra i fondatori del movimento#DiventeràBellissima. L'avvocato catanese, tra l'altro,erediterà parte del lavoro compiuto nell'ultima parte della scorsalegislatura: l'approvazione dell'ultima rete ospedaliera,infatti, ha consentito, proprio sotto elezioni, di sbloccare le primeassunzioni in ospedali e Asp. Provvedimenti che hanno fatto felicitanti precari in attesa, mentre l'assessore uscente Baldo Gucciardicentrava la conferma a Sala d'Ercole. Ma i concorsi sono soloall'inizio e adesso tutto potrebbe passare nelle mani del nuovoassessore.Il"granaio" dell'Agricoltura.L'altro assessoratotradizionalmente considerato "di prestigio" è quelloall'Agricoltura. Forse anche perché da lì iniziòl'ascesa politica dell'ex governatore Totò Cuffaro, che fuappunto assessore alle Risorse agricole. Ma i motivi sono altri,probabilmente. E il bilancio li spiega solo in parte, visto che laspesa di questo assessorato si aggira annualmente intorno al mezzomiliardo di euro. Ma in questo caso a rendere appetibile la poltronasulla quale si siederà il forzista Edy Bandierasono altri fattori. A cominciare dalla gestione di un bacino enormedi potenziale consenso, come è quello dei Forestali siciliani. Eancora, l'assessore al ramo ha il potere di indicare e nominare icomponenti dei cda dei tanti enti regionali (dall'Istituto vino e olio, all'Esa). Soprattutto, però, l'Agricoltura, diventaimportantissima per la gestione dei tanti fondi europei che passanoda lì. I dipartimenti di quell'assessorato, infatti, rappresentanol'Autorità di gestione di programmi comunitari come il Piano perlo sviluppo rurale e il Feamp destinato alla pesca: in tutto fannoquasi un miliardo e mezzo di spesa possibile. I fondiper la Formazione.E ineffetti, è il fiume di fondi europei a far "brillare" alcuniassessorati. È il caso ad esempio di quello alla Formazioneprofessionale. Un settore che soprattutto anni addietro èstato luogo di clientelismo sfrenato. Il nuovo assessore RobertoLagalla erediterà due strumenti molto importanti: l'Avviso8 da 136 milioni che il governo Crocetta non è riuscito, dopo anni,a far partire, darà lavoro a circa quattromila persone. E poi, anchein questo caso ecco i fondi strutturali: il dipartimento dellaFormazione gestisce il Fondo sociale europeo: per la programmazione2014-2020 sono disponibili circa 700 milioni di euro che siaggiungono ai 600 milioni circa previsti dal bilancio regionale.Ibacini di lavoratori.L'assessorato alla Funzionepubblica e alle Autonomie locali è uno di quelli che,bilancio alla mano, effettua la maggiore spesa: circa due miliardi emezzo l'anno. Il neo assessoreBernadette Grassosi troverà a gestire un bacino potenziale di lavoratori smisurato(oltre al personale della Regione, anche le decine di migliaia diprecari della stessa amministrazione e degli enti locali). Molto più"povero", ma solo apparentemente, l'assessorato alle Attivitàproduttive che verrà guidato daMimmo Turano:se negli ultimi anni la spesa si è attestata intorno ai 300 milionidi euro, da lì passerà la spesa effettiva di molti fondi di variaorigine: da quelli previsti dal Piano di Azione e coesione passandoper quelli del Patto per la Sicilia. Fondi complessivi da 900 milioninel primo caso e di 1,1 miliardi nel secondo. Cioè quel "patto"lanciato da Renzi che in molti casi passerà da un altro assessoratoricco come quelloalle Infrastrutture, dove andràl'azzurro Marco Falcone e che già spende, al dilà dei fondi europei, circa 1,2 miliardi di euro l'anno. Dovràgestire circa mezzo miliardo l'anno e le vicende delicatissime dialcune categorie di lavoratori come gli ex "sportellisti" e iPip, l'assessore alla Famiglia e alle politiche socialiMariella Ippolito che dovrà anche far dimenticare iproblemi legati ai fondi per l'assistenza dei disabili.
L'Energiascomoda, i soldi a pioggia del Turismo.Più o meno lostesso budget è quello amministrato dall'assessorato al Territorioe ambiente che sarà guidato da Toto Cordaro:avrà anche la responsabilità di gestire le operazioni cheriguardano la prevenzione degli incendi, oltre a una parte del bacinodei "forestali". Sembra che nessuno volesse invece l'assessoratoall'Energia dove è andato VincenzoFiguccia: da lì bisognerà passare per trovare soluzioni aicomplicatissimi problemi della raccolta dei rifiuti, della gestionedelle discariche, della riforma del sistema idrico. Ma da quegliuffici passerà anche il potenziale mega-affare deitermovalorizzatori. Infine, ecco gli assessorati considerati più"poveri", nonostante il tema sia considerato centrale e decisivoda tempo: quelli del Turismo e dei Beni culturali.Il primo, dove andrà Sandro Pappalardo in quotaFratelli d'Italia spende circa 130 milioni l'anno, il secondo cheavrà come guida, per un paio di mesi, Vittorio Sgarbipesa sul bilancio per circa 200 milioni. Ma nel corso di ognicampagna elettorale, è emersa la potenziale utilità di assessoratiche possono finanziare a pioggia sagre, convegni, eventi,manifestazioni, concerti e anche le associazioni sportive dell'Isola.Un discorso a parte merita poi la presidenza della Regione. Al di làdel ruolo stesso del governatore, va ricordato infatti che ildipartimento della Programmazione è direttamentedipendente da Palazzo d'Orleans: da lì passeranno circa 1,3miliardi del Fondo europeo di sviluppo regionale. Un fiume di denaroa disposizione del nuovo governo.

Politica 
Regione, nasce lagiunta Musumeci: ecco tutti gli assessori e le deleghe

Governo fatto. Il presidente dellaRegione, proclamato undici giorni fa in Corte d'appello aPalermo, ha chiuso la quadra. Manca solo l'ufficializzazione, chepotrebbe arrivare a ore dopo la firma dei decreti di nomina deidodici assessori, tra cui due donne.Eccoi nomi e le deleghe: l'avvocatoGaetano Armao (Forza Italia) all'Economiae vice presidente; l'agronomo EdyBandiera (Forza Italia) all'Agricoltura;l'avvocato Toto Cordaro (Popolarie Autonomisti) al Territorio e Ambiente;l'avvocato Marco Falcone (Forza Italia)a Infrastrutture e Mobilità; VincenzoFiguccia (Udc) a Energia e Servizi di pubblica utilità;l'avvocato Bernadette Grasso (ForzaItalia) alle Autonomie locali e Funzione pubblica;la farmacista Mariella Ippolito (Popolarie Autonomisti) alla Famiglia, Politiche sociali e Lavoro;Roberto Lagalla (Idea Sicilia)all'Istruzione e Formazione professionale;il colonnello Sandro Pappalardo (Fratellid'Italia) al Turismo, Sport e Spettacolo;l'avvocato Ruggero Razza (DiventeràBellissima) alla Salute; VittorioSgarbi (Ind.) ai Beni culturali e Identità siciliana;l'avvocato Girolamo Turano (Udc) alleAttività produttive. Nessunesponente per la Lega di Salvini. E proprio su questo oggisi sono registrati malumori in casa Lega per ilmancato ingresso nella giunta. Il partito di Salvini aveva chiesto unriconoscimento per il risultato elettorale, ma alla fine nel governoè entrato Pappalardo, esponente di Fratelli d'Italia, il partitodella Meloni con cui Noi con Salvini aveva fatto lista comune alleregionali, superando lo sbarramento del 5%, che ha permessol'elezione all'Assemblea del leghista Tony Rizzotto. Il parlamentareandrà ora al gruppo Misto."L'esclusione della Lega dalla giunta è molto gravepoliticamente - dice il coordinatore della Lega-Noi con Salvini inSicilia orientale, Angelo Attaguile -. Meloni e La Russa non hannomantenuto gli impegni presi con noi: loro hanno chiesto e ottenuto unposto nel listo del presidente Musumeci e toccava a noi l'indicazionein giunta, invece non è andata così. Quando abbiamo posto laquestione a Musumeci, ci ha risposto vedetevela voi"."Dopo quanto accaduto con la Lega estromessa dalla giuntaMusumeci andremo da soli in aula - aggiungeAttaguile -. Il nostro deputato Rizzotto farà gruppo a sé.All'Assemblea voteremo le leggi caso per caso. La maggioranza dicentrodestra non è più di 36 deputati, ma di 35. Non cerchiamovendette, non ci metteremo di traverso su Gianfranco Miccichè, anziproprio lui ha riconosciuto che c'era un accordo con FdI per lagiunta, che non è stato rispettato".

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