GIORNALE DI SICILIA
Rifiuti e bilancio le prime grane E si abbatte il ciclone Sgarbi
Una settimana per evitare che esploda il sistema dei rifiuti. E Musumeci fa partire una lettera ai dirigenti dei dipartimenti: subito una relazione su tutte le emergenze
Giacinto Pipitone - Palermo
Una settimana per evitare che esploda il sistema dei rifiuti. E nel frattempo soluzioni tampone. A sera inoltrata Nello Musumeci era ancora a Palazzo d'Orleans con il dirigente Gaetano Valastro per provare a evitare un'emergenza di cui si avvertono già le prime avvisaglie a Palermo e Trapani. Ieri sera è scaduta l'ordinanza in base alla quale era possibile utilizzare oltre i limiti di legge gli impianti di biostabilizzazione (quelli che separano la parte umida da quella secca), che a loro volta consentono lo smaltimento in discarica di tutti i rifiuti prodotti giornalmente. Occorre una nuova deroga per evitare che l'immondizia invada le strade. E va firmata dal ministro dell'Am - biente Giampiero Galletti il più presto possibile: Musumeci sta gestendo direttamente questo primo fronte di crisi. E ieri in una pausa dei lavori si è detto ottimista, anche se il tempo è scaduto: «Non si bloccherà il sistema di raccolta. Stiamo studiando le soluzioni. E la prossima settimana, probabilmente mercoledì, incontrerò a Roma il ministro. Dobbiamo capire come uscire da questo calvario. Servono soluzioni alternative alle discariche ». Nei giorni scorsi c'è stato un fitto scambio di carte fra l'assessorato Rifiuti e Roma: secondo le prime indiscrezioni, il ministro darà altri tre mesi di tempo alla Regione (in passato l'ordinanza aveva 18 mesi di validità) ma chiederà in cambio impegni rigidissimi su un nuovo Piano rifiuti e un aumento della differenziata. Ma si sa anche che una prima bozza di ordinanza che da Palermo era stata spedita a Roma per concordare le misure indispensabili è stata rispedita indietro dal ministero per delle correzioni. È la prima grana per Musumeci. E non resterà l'unica. L'assessore all'Economia, Gaetano Armao, è pronto a mettere sul tavolo l'emergenza-bilancio: impossibile approvarne uno entro fine anno, si punterà sull'esercizio provvisorio di due mesi ma prima occorre che gli organi del Parlamento vengano tutti eletti. E non sarà un passaggio nè facile nè rapido. A Palazzo d'Orleans il timore è che ogni giorno esploda un focolaio di crisi e per questo motivo ieri Musumeci ha scritto a tutti i dirigenti dei dipartimenti chiedendo immediatamente una relazione sulla situazione e sulle scadenze da affrontare. «Il momento è drammatico. Dateci il tempo di avviare la macchina è vi sorprenderemo » ha detto ieri Musumeci in apertura della prima seduta di giunta. Il presidente riunirà di nuovo la giunta stamani. Sul tavolo proprio un'altra emergenza rifiuti: «C'è da evitare la chiusura della discarica di Mazzarrà Sant'Andrea» ha detto l'assessore Vincenzo Figuccia. Per il resto ieri la giunta ha deciso di resistere, davanti alla Consulta, all'impugnativa della legge che consentirebbe il ritorno all'elezione diretta dei presidenti delle Province. È il primo braccio di ferro che si instaura fra la Regione e il governo nazionale di centrosinistra. E altri se ne annunciano sulle questioni di bilancio: Armao stamani nominerà un pool di esperti che daranno vita a un'opera -zione verità sui conti con l'obiettivo di stracciare e ridiscutere gli accordicon lo Stato firmati da Crocetta e Baccei. Nell'attesa ieri una prima rivoluzione è stata annunciata nel settore dei beni culturali. Il neo assessore, Vittorio Sgarbi, è rimasto in giunta dieci minuti per precedenti impegni ma poi con i giornalisti ha tirato fuori un ventaglio di proposte che hanno animato la giornata: «Voglio che vengano abbattute tutte le pale eoliche, perchè non funzionano. Verranno abbattute con i soldi di chi le ha costruite. Il commissario che si occuperà delle pale eoliche è Carlo Rubbia». Sgarbi ha annunciato un altro consulente star: «Creerò il commissario alla bellezza che si occuperà delle arti delMediterraneo. Penso a personaggi come Paolucci, Botta o Renzo Piano».
Dovrebbero occuparsi di valutare se lo sviluppo urbanistico o i restauri di monumenti «sono fatti secondo i canoni ». Infine Sgarbi ha annunciato che il suo primo atto sarà «la ricostruzione del tempio G di Selinunte attraverso finanziamenti privati che sono già stati trovati. Avremo fondi più ampi di quelli regionali». È un programma che sembra cozzare con le indiscrezioni che vogliono Sgarbi via dalla giunta dopo le Politiche di marzo. Lui però ha mandato nel panico quanti, in Forza Italia, aspirano a sostituirlo: «Io teoricamente tra aprile e maggio potrei fare il ministro ai Beni culturali. Questa è l'unica condizione
indicata da Musumeci perchè io me ne vada. Se invece divento senatore, scelgo di fare l'assessore in Sicilia». Sgarbi è andato via così da Palazzo d'Orleans senza partecipare neppure alla foto di gruppo. E mentre i nuovi assessori regionali entravano, alcuni perfino con i familiari, Patrizia Monterosso salutava i funzionari e lasciava quella che è stata la sua sede per circa sette anni. Fotografia del nuovo corso. Per il posto della Monterosso è già stata designata Maria Mattarella, la figlia di Piersanti. Mentre un'altra rivoluzione sta maturando in tutti gli altri vertici dei dipartimenti regionali. Musumeci ha già un nome per la poltrona- chiave: la Programmazione dovrebbe andare a Roberto Sanfilippo, ingegnere palermitano molto noto a Catania dove per 5 anni è stato il capo di gabinetto dell'ex sindaco Raffaele Stancanelli. Sanfilippo prenderebbe il posto di Vincenzo Falgares, storico dirigente del settore, in passato vicino agli ex Dc.
Con l'assessorato all'Economia affidato al forzista Gaetano Armao, Musumeci prenderebbe così le redini della Programmazione, il vero forziere della Regione con una budget di oltre sette miliardi di finanziamenti europei e nazionali da gestire. E nei piani del presidente resta anche la nomina di Massimo Russo al vertice di uno degli altri dipartimenti chiave dell'amministrazione: tramontata l'ipotesi della segreteria generale, il magistrato ed ex assessore potrebbe andare ai Rifiuti dove troverebbe l'assessore Figuccia alla sua prima esperienza in giunta. Dello spoils system, giurano i presenti, non si è parlato ieri ma sotto
traccia la manovra di rotazione ai vertici della burocrazia è in atto da giorni. alla Formazione, per esempio, Roberto Lagalla potrebbe chiamare accanto a sè un altro dei dirigenti storici delle stagioni di Cuffaro, Salvo Taormina.
Giardino Botanico
Entrano nel vivo le «Mattinate Fai»
Entreranno nel vivo domani le «Mattinate Fai d'inverno». A partire dalle 9,30 la Fondazione invita gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado a conoscere il patrimonio storico e artistico del loro territorio, accompagnati dagli «apprendisti Ciceroni» che mostreranno angoli inediti della città. Le visite guidate ad Agrigento si svolgono al Giardino Botanico. (*ACAS*)
PALAZZO D'ORLEANS
Primo atto della nuova giunta:
subito scontro con Roma sulle ex Province
Prima riunione della nuova giunta regionale. Il
presidente della Regione ha riunito a Palazzo d'Orleans la sua
squadra di governo a meno 24 ore dalla firma dei decreti di nomina.
"Questa giunta vuole mantenere un profilo basso
- ha detto Musumeci - Vi stupiremo ma vogliamo parlare con i fatti,
anche in questo vogliamo rimarcare il cambiamento". Per la prima
apparizione in giunta, alcuni assessori si sono presentati con i
propri familiari, che hanno lasciato la sala insieme con i
cronisti.Breve apparizione per Vittorio Sgarbi che dopo avere
salutato i colleghi assessori ha preso un aereo per impegni, non
c'era nella prima foto di gruppo della giunta di Nello Musumeci.
La delibera che
autorizza il presidente della Regione a presentare ricorso alla Corte
costituzionale contro l'impugnativa del Cdm della legge regionale che
aveva reintrodotto il voto diretto nelle ex Province è il primo atto
della giunta guidata da Nello Musumeci. L'obiettivo è "tutelare
la potestà statutaria della Sicilia in materia di ordinamento degli
enti locali e per difendere il diritto dei cittadini ad eleggere i
propri rappresentanti, anche a seguito del voto popolare sul
referendum costituzionale dello scorso dicembre e, quindi, nel solco
dei principi di democrazia diretta fatti propri dall'Unione Europea".
La giunta ha approvato anche la presentazione di un disegno di legge
di iniziativa governativa per la istituzione, nell'ambito
dell'assessorato alle Autonomie locali, di una specifica competenza
per le Isole minori. I lavori sono stati aggiornati a domattina per
l'esame di ulteriori atti urgenti . Patrizia Monterosso ha salutato
il personale di Palazzo d'Orleans: il segretario generale della
Regione è in uscita dopo avere ricoperto l'incarico coi governi
Lombardo e Crocetta. Al suo posto, manca solo la nomina ufficiale ci
sarà l'avvocato Maria Mattarella. Il governatore Nello Musumeci
stamani ha avuto un colloquio con lei, mentre l'attuale segretario
Patrizia Monterosso da oggi è in ferie. La nomina potrebbe essere
formalizzata a breve.
Livesicilia.it
La decisione ha anche un
aspetto simbolico.
Il primo atto della giunta di Musumeci
è l'avvio di un braccio di ferro col governo nazionale guidato da
Paolo Gentiloni. Un cambio di rotta. La Regione
siciliana, infatti, ha deciso di presentare ricorso innanzi la
Corte Costituzionale contro l'impugnativa di
Palazzo Chigi sulla legge che ha reintrodotto la elezione
diretta dei vertici delle ex Province. Una legge
approvata questa estate dall'Assemblea regionale e che aveva, di
fatto, impresso alla questione siciliana delle ex Province una
direzione opposta a quanto previsto dalla legge Delrio,
reintroducendo, appunto, l'elezione diretta negli enti
al posto di quelle di "secondo livello". Una scelta, quella
di iniziare un contenzioso di fronte alla Consulta, si legge in una
nota di Palazzo d'Orleans, assunta per "tutelare la potestà
statutaria della Sicilia in materia di ordinamento degli Enti locali
e per difendere il diritto dei cittadini ad eleggere i propri
rappresentanti, anche a seguito del voto popolare sul referendum
costituzionale dello scorso dicembre e, quindi, nel solco dei
principi di democrazia diretta fatti propri dall'Unione Europea".
C'è
poi una novità anche di tipo amministrativo, tra le prime
decisioni della giunta di governo "inaugurata" oggi: quella che
prevede "la presentazione di un disegno di legge di iniziativa
governativa per la istituzione, nell'ambito dell'assessorato alle
Autonomie locali, di una specifica competenza per le Isole
minori". Questi i primi atti del governo Musumeci. Ma il
lavoro, stando alla nota della Presidenza della Regione, non si ferma
qui: domattina è prevista un'altra giunta "per l'esame di
ulteriori atti urgenti". Tra questi, una delibera che riguarderà
il settore dei rifiuti e in particolare la discarica di Mazzarà
Sant'Andrea. E del resto, sono già vicinissime molte
scadenze. Tra tutte, quelle relative all'approvazione del
bilancio (quasi certamente si passerà dall'esercizio provvisorio),
e quelle che riguardano le proroghe e le stabilizzazioni dei precari
degli enti locali. Intanto, ecco il primo atto: il braccio di ferro
con Roma sull'elezione diretta nelle ex Province.
Larepubblica.it
Il
primo atto della giunta Musumeci: un ricorso contro il governo sulle
ex Province
Il primo atto è un
ricorso contro l'impugnativa sulle Province. La prima giunta guidata
da Nello Musumeci ha deciso di fare ricorso alla Corte costituzionale
sulla legge che ha reintrodotto l'elezione diretta dei sindaci
metropolitani e dei presidenti dei liberi consorzi: la norma,
approvata in estate dall'Ars nell'ultima seduta in cui sono state
approvate leggi, era stata bocciata dal governo Gentiloni. La
decisione, secondo Palazzo d'Orléans, è stata assunta "per
tutelare la potestà statutaria della Sicilia in materia di
ordinamento degli enti locali e per difendere il diritto dei
cittadini ad eleggere i propri rappresentanti, anche a seguito del
voto popolare sul referendum costituzionale dello scorso dicembre e,
quindi, nel solco dei principi di democrazia diretta fatti propri
dall'Unione Europea". Domani la giunta tornerà a riunirsi, ma
nel frattempo è stato deciso anche di avviare un disegno di legge
per assegnare all'assessorato alle Autonomie locali, guidato dalla
forzista Bernardette Grasso, una delega specifica sulle isole minori.
Scrivolibero.it
Agrigento,
un plastico del Tempio della Concordia alla Stazione Centrale
Un
plastico che riproduce il Tempio della Concordia, è stato collocato
sopra un carro ferroviario d'epoca nell'atrio al piano terra
della Stazione Centrale di Agrigento, in piazza Marconi.
Nello
stesso atrio, è stata anche sistemata una gigantografia che
riproduce il Telamone che si trova all'interno del Museo
archeologico "Pietro Griffo".
L'iniziativa
è del Libero Consorzio Comunale di Agrigento e si inserisce
all'interno degli eventi organizzati in occasione del XX
anniversario della proclamazione della Valle dei Templi "Patrimonio
mondiale dell'Umanità".