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/ Rassegna stampa » 2017 » Dicembre » 16 » rassegna stampa del 16 17 e 18 dicembre 2017

rassegna stampa del 16 17 e 18 dicembre 2017

Ilfattoquotidiano.it
Provincia di Bolzano, Corte dei Conti condanna 18 persone per danno erariale: "Aumenti indennità furono illegittimi"

La Procura presso la Sezione giurisdizionale di Bolzano della Corte dei Conti aveva chiesto una condanna al rimborso di 2 milioni 734 mila euro. I giudici hanno ridotto di un quinto la cifra, fissando il danno erariale in 565mila euro. Pur sempre una somma consistente che dovrà essere risarcita, per responsabilità amministrativa, alla Provincia autonoma di Bolzano. A pagare dovranno essere 18 persone, tra cui l'ex assessore Otto Saurer e l'assessore in carica Arnold Schuler. La motivazione? Furono applicati dispositivi automatici considerati non legittimi per le indennità di carica di funzionari della Provincia. A conclusione del processo contabile, il procuratore Alessia Di Gregorio aveva presentato il conto ai rappresentanti della delegazione pubblica per conto della Provincia autonoma e all'ex assessore Saurer. Erano i firmatari di di un accordo collettivo di intercomparto che riguardava, negli ultimi cinque anni, la stipula di 605 contratti a favore di dirigenti della sanità pubblica, di case di riposo e di Comuni altoatesini. Il rendiconto generale della Provincia di Bolzano relativo al 2014 non era stato parificato dalle autorità di controllo a causa delle somme stanziate e versate al personale provinciale come indennità di funzione e di coordinamento. Secondo l'accusa, il personale non aveva l'incarico dirigenziale o di coordinamento. Diverse le somme che ciascuno dovrà pagare. Quella più pesante riguarda l'ex direttore della ripartizione personale, Engelbert Schaller, con 182 mila euro. Otto Saurer, della Svp, che è stato vicepresidente e assessore della Provincia ininterrottamente dal 1984 al 2008, dovrà risarcire 43 mila euro. Per l'ex presidente dell'Agenzia per la contrattazione collettiva, Anton Gaiser, la cifra è di 80 mila euro. Di 43 mila euro per Günther Andergassen, direttore dell'intendenza tedesca. Di 63 mila euro per il dirigente delle case di riposo Arman Mattivi. Cifre minori per gli altri, tra cui l'ex direttore dell'Azienda di soggiorno Pierangelo Duzzi (16 mila), l'ex sindaco di Merano Franz Alber (16 mila), l'attuale assessore provinciale Arnold Schuler (5 mila) e l'ex sindaco di Bressanone Albert Pürgstaller (5 mila). Nelle motivazioni è scritto che "gli aumenti retributivi erano indebitamente autorizzati dai contratti", visto "l'assoluto divieto stabilito dal legislatore provinciale di corrispondere aumenti retributivi in modo automatico". Nella realtà ciò avvenne "senza che all'incremento retributivo corrispondesse un accertato aumento della produttività". Reazione dell'ex direttore del personale, Schaller: "La sentenza non rispetta la nostra competenza in materia di personale sancita da decenni". Gli avvocati difensori annunciano l'intenzione di ricorrere in Consiglio di Stato.

Agrigentonotizie


"Giovane centauro gravemente ferito per colpa della strada buia e sconnessa", a giudizio ex commissario Provincia
Benito Infurnari davanti al giudice per l'accusa di lesioni colpose, avrebbe omesso di mettere in sicurezza la strada

Centauro gravemente ferito dopo caduta dallo scooter per colpa del fondo stradale sconnesso: l'ex commissario straordinario dell'ex Provincia regionale, Benito Infurnari, finisce a processo per l'accusa di lesioni personali colpose. L'esperto burocrate di Racalmuto, adesso settantasettenne, che ha nominato come difensore l'avvocato Daniela Posante, è comparso davanti al giudice di pace con l'accusa di "non avere messo in sicurezza la strada provinciale 68, indicata come via Nereo del Comune di Porto Empedocle". La strada era al buio, aveva un fondo sconnesso e "non c'era alcun segnale di pericolo".
Per questo, sostiene la Procura che lo ha mandato a processo, un ragazzino minorenne (che ha chiesto di costituirsi parte civile con l'assistenza dell'avvocato Floriana Salamone), tre anni fa, a bordo di uno scooter sarebbe caduto nonostante le velocità moderata battendo il volto per terra e provocandosi gravi traumi e diverse fratture al setto nasale e alla mandibola oltre alla perdita di due incisivi e svariati ematomi.

Infoagrigento

Polo Universitario di Agrigento, Sciacca e Ribera dicono addio al consorzio
Roberta Barone


I comuni di Sciacca e Ribera deliberano l'abbandono dalla compagine del Consorzio Universitario di Agrigento. Duri i commenti in città, a partire dalla CGIL di Agrigento e dal consigliere comunale, Pietro Vitellaro.

"Il Consorzio universitario di Agrigento va rilanciato, non abbandonato": così la CGIL di Agrigento interviene oggi a seguito della decisione - appresa nelle scorse ore- dei Comuni di Sciacca e Ribera di abbandonare la compagine del Consorzio Universitario di Agrigento. Un gesto che avrà certamente conseguenze economiche ma per il quale spiccano ancor di più quelle simboliche, vista l'attuale situazione di incertezza in cui da tempo versa il Polo Universitario di Agrigento. Una situazione che invece - ne sono convinti molti tra coloro che continuano a credere in suo possibile rilancio- meriterebbe prese di posizione dal segnale opposto, in primis da parte dei comuni del territorio agrigentino per il quale l'Università di Agrigento rappresenta da anni un importante centro di riferimento culturale per giovani e meno giovani.
"E' palese che ciò avvenga per venali ragioni economiche", scrivono i rappresentanti della CGIL di Agrigento, Massimo Raso e Matteo Lo Raso, "A volte le ragioni economiche sono anch'esse risibili come nel caso di Ribera il cui impegno economico si limita a 5.000 euro l'anno, 416 euro al mese!!! Noi riteniamo ciò profondamente sbagliato! Il Sindaco di Ribera fa, persino, parte del "comitato scientifico" del CUPA per l'organizzazione del Bicentenario della nascita di Crispi, iniziativa che ha già ottenuto l'Alto Patrocinio del Senato della Repubblica e che si celebrerà a Ribera nel Marzo del 2018″.
La possibilità di rilanciare le attività del Polo Universitario di Agrigento - anche a seguito della triste chiusura da parte di Unipa dei principali corsi di laurea come Giurisprudenza e Architettura- è un tema di certo non nuovo. In vista della volontà di "modellare" in qualche modo l'università agrigentina alle esigenze e alle specialità del territorio, da anni si discuteva con i rappresentanti di alcuni comuni come quello di Sciacca sulla possibilità di pensare a corsi di laurea inerenti il turismo o addirittura branche della medicina legate, per esempio, al termalismo. Nonostante ciò, la decisione dei comuni di Sciacca e Ribera di interrompere la loro partecipazione economica al consorzio universitario era forse ormai prevedibile ma non per questo meno preoccupante. Secondo il sindacato agrigentino a preoccupare è infatti "l'effetto emulativo che questo potrebbe produrre ed il danno che il venir meno di tutte queste risorse ha su un Consorzio già debilitato da scellerate scelte del Governo Crocetta".
Non poco dispiacere traspare altresì dalle parole del capogruppo consiliare di "Agrigento Cambia" Pietro Vitellaro il quale, in una nota pubblica e sul suo profilo Facebook, critica fortemente la decisione che fa venir meno il sostegno al consorzio agrigento dei comuni di Sciacca e Ribera: "Non si abbandona la nave nel momento in cui dovremmo essere più uniti e coesi per il nostro territorio. Il contributo economico ed umano di Sciacca e di Ribera è stato molto importante per l'Università nella Provincia di Agrigento. Un buon amministratore", conclude Vitellaro, "anche alla luce della generale crisi finanziaria degli enti locali, ha il sacrosanto dovere  di non togliere fondi alla cultura ed alla formazione dei propri giovani, anzi deve investire in essa. Ecco perché, nonostante le evidenti difficoltà, il Comune di Agrigento continuerà a dare sostegno al Consorzio Universitario di Agrigento. Pur essendo consapevoli che sia difficile la situazione che si sta vivendo, su questo tema non si cede di un millimetro".

Sicilia24h

La chiusura uffici sedi Urp per disinfestazione


Stabilito l'intervento di disinfestazione negli uffici di alcune delle sedi Urp del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
La chiusura al pubblico dell'Ufficio Relazione con il Pubblico di Sciacca e del Punto Informativo di Porto Empedocle avverra' oggi venerdì 15 dicembre 2017, per consentire la disinfezione, disinfestazione e derattizzazione. Le normali attività di lavoro nelle due sedi riprenderanno il 18 dicembre.
Le sedi Urp di Licata e Canicattì rimarranno chiuse in data 22 dicembre 2017 mentre riprenderanno l'attività lavorativa il 27 dicembre.
Gli interventi di disinfestazione saranno eseguiti dal personale dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento.
Le attività degli altri uffici del Libero Consorzio di Agrigento si svolgeranno in maniera regolare.

Giornale di Sicilia

Nuovo colpo. Lillo Firetto ha chiesto di «fare in modo che gli enti locali possano non solo restare ma trovare le ragioni di un loro coinvolgimento con sedi distaccate»
Cua, il consorzio universitario sempre più solo
Giuseppe Pantano

Sciacca e Ribera fuori dal Consorzio universitario di Agrigento. Il consiglio comunale di Sciacca ha deliberato di uscire dal Cua quasi all'unanimità, ma la decisione era nell'aria già da empo. Ci sono state, nel passato, tante aspettative, legate soprattutto alla vocazione turistica della città ed alla possibilità di garantire un'opportuni - tà maggiore ai giovani. «La decisione di uscire con volontà pressoché unanime del consiglio - dice il consigliere Simone Di Paola - rappresenta una dolorosa, ma ineluttabile decisione che riscontra la volontà quasi totale della cittadinanza che a distanza di anni non capiva le ragioni di un impegno finanziario che in circa 10 anni è costato alle casse comunali più di 400 mila euro senza produrre alcun tipo di riscontro immediato né in termini di offerta formativa per la nostra città. Speravamo nella promessa mai mantenuta di aprire la facoltà di Economia del turismo e non c'è stato quello che ci aspettavamo in termini di servizi ai nostri pochi studenti che sceglievano di orientarsi verso Agrigento rispetto ad altre sedi universitarie. Per quanto mi riguarda rappresenta una decisione assolutamente dolorosa». Per Di Paola adesso, nel territorio di Sciacca, bisognerà pensare «con il concorso di tutte le forze politiche sociali di poter ripensare forme diverse e nuove di investimento sulla cultura nella città». Da Ribera il sindaco, Carmelo Pace, afferma: «Era diventata una spesa, di 5 mila euro all'anno, senza nessun riscontro. Mai un coinvolgimento nelle scelte o qualcosa che consentisse al nostro territorio di ottenere un beneficio». Dalla città dei templi Pietro Vitellaro, capogruppo in consiglio comunale di «Agrigento Cambia», afferma, invece, che «dopo i risaputi passi indietro dell'ex-provincia di Agrigento, con profondo dispiacere, si apprende che anche i Comuni di Sciacca e di Ribera hanno tolto il loro sostegno al consorzio universitario. Non si abbandona la nave - aggiunge Vitellaro - nel momento in cui dovremmo essere più uniti e coesi per il nostro territorio. Il contributo economico ed umano di Sciacca e di Ribera è stato molto importante per l'Università nella Provincia di Agrigento. Un buon amministratore - aggiunge Vitellaro - anche alla luce della generale crisi finanziaria degli enti locali, ha il sacrosanto doveredi non togliere fondi alla cultura ed alla formazione dei propri giovani, anzi deve investire in essa. Ecco perché, nonostante le evidenti difficoltà, il Comune di Agrigento continuerà a dare sostegno al consorzio universitario. Pur essendo consapevoli - aggiunge - che sia difficile la situazione che si sta vivendo, su questo temanon si cede di un millimetro». Nei mesi scorsi il segretario provinciale della Cgil, Massimo Raso, si è schierato contro l'ipotesi di abbandono del Cua da parte del Comune di Sciacca, sostenendo che a Sciacca «si potrebbero concretizzare corsi di laurea nei settori del Turismo». Raso, incontrando il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, ha chiesto di «fare in modo che gli enti locali possano non solo restare ma trovare le ragioni di un loro coinvolgimento diretto nell'ipotesi di sviluppo e di radicamento di una "università del territorio" preve - dendo il decentramento di corsi». Sciacca ha fatto una scelta diversa. La decisione del consiglio comunale di Sciacca di uscire dal Cupa è stata deliberata dalla maggioranza e dal movimento Cinque Stelle. Astenuta l'opposizione di centrodestra e voto contrario del consigliere di Mizzica. Ieri intanto, il Consorzio universitario ha comunicato che attiverà il modulo integrativo e di aggiornamento della Formazione per Dirigenti Medici e Sanitari in possesso del «Certificato di formazione manageriale». (*GP*)

Ferito in incidente
Libero Consorzio, Ex commissario citato in giudizio


Centauro gravemente ferito dopo la caduta dallo scooter per colpa del fondo stradale sconnesso: l'ex commissario straordinario dell'ex Provincia regionale, Benito Infurnari, finisce a processo per l'accusa di lesioni personali colpose. L'esperto burocrate di Racalmuto, adesso settantasettenne, che ha nominato come difensore l'avvocato Daniela Posante, è comparso davanti al giudice di pace con l'accusa di «non avere messo in sicurezza la strada provinciale 68, indicata come via Nereo del Comune di Porto Empedocle». La strada era al buio, aveva un fondo sconnesso e "non c'era alcun segnale di pericolo». Per questo, sostiene la Procura che lo ha mandato a processo, un ragazzino minorenne (che ha chiesto di costituirsi parte civile con l'assistenza dell'avvocato Floriana Salamone), tre anni fa, a bordo di uno scooter sarebbe caduto nonostante le velocità moderata battendo il volto per terra e provocandosi gravi traumi e diverse fratture al setto nasale e alla mandibola oltre alla perdita di due incisivi e svariati ematomi. Il processo, dopo la richiesta del ragazzino e dei genitori di costituirsi in giudizio, è stato rinviato all'8 marzo. (*GECA*)




Nuova ars buona la terza. E arrivano gli auguri da musumeci
Miccichè eletto presidente: ha 4 voti in più, pesca pure nel Pd
Il leader forzista torna al vertice di Palazzo dei Normanni con 39 consensi. A vuoto il tentativo dei grillini di far convergere i Dem sul deputato centrista La Rocca Ruvolo
Salvatore Fazio - Palermo

Sullo scranno più alto di Sala d'Ercole, dopo nove anni, torna per la seconda volta Gianfranco Miccichè. Il nuovo presidente dell'Ars è stato eletto ieri con quattro voti in più rispetto a quelli  della propria maggioranza di centrodestra. Per il forzista ha votato pure Sicilia Futura. Ma non solo. Miccichè ha pescato voti anche nel Pd. E i deputati dem «traditori» sono stati definiti senza mezze parole anche «utili idioti» dai colleghi del Pd Giuseppe Lupo e Antonello Cracolici. È naufragato il tentativo del M5S di tentare la maggioranza convergendo sul deputato dell'Udc Margherita La Rocca Ruvolo. Fallita pure la sponda con il Pd che invece ha fatto confluire i suoi voti sul deputato Nello Di Pasquale. L'elezione è arrivata alla terza votazione, dopo i primi due tentativi falliti di venerdì. Ieri per l'elezione era sufficiente la maggioranza dei presenti: 35 voti, gli stessi che Miccichè aveva ottenuto nella seconda votazione quando però il quorum era della metà più uno dei componenti dell'Assemblea, cioè 36 voti. L'obiettivo del centrodestra era dunque quello di confermare i voti del giorno prima. Ma è arrivato anche il sostegno «rosso» dal Pd in una votazione rocambolesca e carica di tensione sfociata nel caos quando un deputato dell'Udc, Giovanni Bulla, ha mostrato la scheda prima di inserirla nell'urna. Dall'opposizione si è alzato un coro di protesta e la votazione è stata annullata e ripetuta. Alla fine Miccichè è stato eletto con 39 voti. Undici invece le preferenze per Di Pasquale. La Rocca Ruvolo ha ottenuto i 20 voti del M5S. Un voto rispettivamente a Mimmo Turano (Udc), Sergio Tancredi (M5S) e Claudio Fava (sinistra). Votazione ad alta tensione A presiedere la seduta è il deputato più anziano, Alfio Papale, 66 anni,  di Forza Italia. Anche ieri era assente il deputato della maggioranza Pippo Gennuso per un grave lutto familiare. Tanti capannelli in aula. La trattativa è andata avanti sino all'ultimo istante. La tensione in aula è salita.  Ed è esplosa quando Bulla ha mostrato il suo voto, che è segreto, prima di deporre la scheda nell'urna. Un gesto che ha scatenato il caos in aula. Alcuni deputati del Pd che si sono accorti del gesto si sono subito avvicinati ai banchi del governo per protestare, chiedendo di considerare valido il voto e quindi annullare la scheda. Papale, ha cercato di mantenere la calma in aula, dicendo che avrebbe rifatto votare il deputato. Ma il Pd ha continuato a protestare. Ed è scoppiata la bagarre in aula. A quel punto Papale ha sospeso la seduta, riunendo l'ufficio di presidenza. Poi «in base all'articolo 4 bis» ha annullato la votazione e l'ha fatta ripetere.
Lo scrutinio Miccichè è stato eletto con 39 voti, 4 in più rispetto ai deputati di maggioranza presenti. Gli 11 deputati del Pd non hanno votato in modo compatto, solo sette i voti a Di Pasquale mentre in 4 hanno violato il «patto». Stando anche ai vertici del Pd avrebbero votato tutti e 4 per Micciché. E in questo caso nel centrodestra ci sarebbero due franchi tiratori come già avvenuto nel primo giorno di votazioni.  La posizione di Sicilia Futura Nicola D'Agostino, deputato e segretario regionale di Sicilia Futura ha ammesso e spiegato perché il movimento fondato dall'ex ministro Salvatore Cardinale ha votato per Miccichè: «La sua elezione - ha detto D'Agostino - non poteva rimanere solo nella coalizione di maggioranza. Bene ha fatto parte del Pd oggi a convincersi della bontà della scelta, evitando retorica ed ipocrisia che ieri avevano messo a nudo la fragilità del  suo gruppo dirigente». D'Agostino ha aggiunto: «Abbiamo scelto sin dalla seconda votazione di partecipare al voto poichè era utile a dotare il Parlamento, rapidamente, dei suoi organi».  Musumeci: centrodestra unito Il presidente della Regione Nello Musumeci ha augurato buon lavoro a Miccichè ricordando «il dramma che la nostra terra vive in questo momento » che «impone alla politica il dovere dell'etica della responsabililatà, ognuno nel rispetto dei ruoli a tutti nel rispetto dei siciliani». Sulla tenuta della maggioranza Musumeci ha aggiunto: «Lo dicevo che non c'era nulla di preoccupante. Al primo giorno di votazioni mancava un deputato della maggioranza e abbiamo avuto 35 voti. La maggioranza ha tenuto, abbiamo avuto un contributo in più e partiamo con il piede giusto. Ma non credo che dobbiamo limitarci alla logica dei numeri per erigere barriere tra maggioranza e opposizione». Per Francesco Scoma, vice coordinatore di Forza Italia in Sicilia, «si avvia il percorso tortuoso per rimettere in moto la Sicilia». Il senatore forzista Renato Schifani è certo che «ci sarà una guida equilibrata di un nuovo parlamento chiamato a grandi sfide per ridare speranze ai siciliani». E un altro senatore azzurro, Vincenzo Gibiino, ribadisce: «L'esperienza di Miccichè sarà un valore aggiunto fondamentale» Secondo il deputato forzista Nino Minardo «il nuovo presidente ridarà l'impulso al cambiamento». La Rocca Ruvolo ha ringraziato il M5S per la fiducia ma ha sottolineato: «La nostra maggioranza ha dimostrato coesione». Saverio Romano di Popolari e Autonomisti ritiene che «l'esperienza e le capacità di Miccichè sono una garanzia». Intanto la deputata regionale di Forza Italia Marianna Caronia ha fatto sapere di avere giurato «dopo la riunione della Commissione verifica poteri, che è stata velocissima, e quindi solo dopo circa una mezz'ora dal giuramento di tutti gli altri deputati». Davanti a Palazzo dei Normanni si è registrata anche la  protesta del Comitato «No Povertà» per chiedere una rapida approvazione del ddl contro la povertà. Domani si torna in aula Dopo l'elezione del presidente dell'Ars, la partita si sposta sui due vice, i tre questori e i segretari. L'elezione per il completamento dell'ufficio di presidenza è all'ordine del giorno della seduta parlamentare convocata per domani, alle 16. Un passaggio che non si annuncia facile soprattutto dopo la pesante spaccatura nel Pd.

MANOVRA, addio MAXIBOLLETTE
Roma

Niente più maxiconguagli in bolletta, proroga di un anno delle graduatorie del concorso della Buona Scuola, bonus unico per la ristrutturazione dei condomini, stretta anti illegalità nei giochi. Al terzo giorno di votazioni in Commissione bilancio della Camera, le modifiche alla manovra cominciano a prendere forma, in attesa di nuovi emendamenti del governo e del relatore, incaricato innanzitutto di ridisegnare la web tax. A grande maggioranza è stata approvata la proposta di  Simone Baldelli (FI) che vieta i maxiconguagli in bolletta. Assorbendo la proposta di legge avanzata dallo stesso deputato e già approvata in Aula alla Camera, la norma mette un freno alle bollette monstre per le utenze di luce, gas e acqua, dovute a conguagli di molti mesi, anche riferiti a periodi molto indietro nel tempo. In pratica, le aziende avranno due anni di tempo e non più 5 per «allineare» quanto pagato dall'utente e il consumo effettivo rilevato dal contatore, superando la pratica dei maxiconguagli. Per gli interventi sui condomini delle zone sismiche 1 «finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica» arriva invece il bonus unico, somma di ecobonus e sismabonus. L'emendamento a firma Misiani (Pd) stabilisce che il bonus sia dell'80% nel caso in cui gli interventi determinino il passaggio ad una classe di rischio sismico inferiore e dell'85% per il passaggio a due classi inferiori. Cambia inoltre l'ecobonus sulle caldaie: l'incentivo previsto dal ddl indistintamente al 50% per tutti i tipi di impianti, sarà del 50% per le caldaie a condensazione di classe energetica A e non sarà invece corrisposto a quelle sotto alla prima classe. Allo stesso tempo se con la caldaia a massima efficienza saranno montati anche sistemi di termoregolazione (le valvole dei termosifoni) evolute, il bonus arriverà al 65%. Sul fronte scuola, il viceministro  ell'economia, Enrico Morando, ha promesso una soluzione per il personale tecnico amministrativo e per gli istituti di Alta formazione artistica e musicale. Intanto le graduatorie del concorso indetto con la legge sulla «Buona scuola» per l'assunzione di docenti sono stati prorogati di un anno. Sui giochi arriva invece un giro di vite anti-illegalità. Tutti i distributori e gli esercenti dovranno essere iscritti in un apposito Registro informatico a cui avranno accesso Mef, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ma anche Guardia di Finanza, Direzione antimafia e Uif. Le slot machine in dismissione dovranno inoltre essere obbligatoriamente distrutte per evitare che siano riutilizzate illegalmente. Dal governo arriva intanto un pacchetto di proposte che puntano ad adeguare la normativa sugli appalti alle norme Ue, a concedere maggiore flessibilità di spesa alle Università virtuose, a dare più tempo al Mit per la riforma del settore taxi e ncc e per permettere nuovi cessioni di immobili pubblici. Le dismissioni del Demanio potranno  essere anche a favore di Stati esteri. Gli emendamenti sono stati depositati ma non hanno ancora passato il vaglio delle ammissibilità.

WWF. Dopo l'allarme lanciato dai ricercatori francesi
Torre Salsa, recuperata la geostazione marina

Il Wwf ha recuperato la geostazione marina di Torre Salsa. I ricercatori del Mediterranean Institute of Oceanography dell'Université d'Aix-Marseille accortisi con il segnale gps che una delle sonde geostazionarie marine, con boa galleggiante e tubo sommerso, si era incagliata nella costa sud della Siciliahanno cercato un contatto «amico» in zona.  Il Wwf gestisce la riserva di Torre Salsa a Siculiana, giusto lì vicino il loro segnale fermo. Contattato il direttore, Girolamo Culmone,  è subito intervenuto il presidente del Wwf Sicilia Area Mediterranea, Giuseppe Mazzotta. Quest'ultimo ha avuto un colloquio telefonico con il professore Andrea Doglioli, un italiano che lavora al progetto. Come in un film d'azione immediatamente è stata individuata la strumentazione piaggiata e, per dare una mano, è intervenuto Domenico Macaluso, responsabile scientifico del settore mare per il Wwf Sicilia Area Mediterranea. Così è stata recuperata la boa che contiene la strumentazione  scientifica e il cilindro in tessuto irrigidito da cerchi metallici, constatandoche sono presenti lievi danni al cilindro definito «holey sock drogue » (ancora galleggiante in forma di calza bucata). Nei  prossimi giorni la «boa lagrangiana» sarà riparata per essere poi rilasciata in mare al fine di far proseguire il lavoro di monitoraggio scientifico al progetto «Peacetime» che oltre a coinvolgere l'università di Marsiglia vede coinvolti un insieme importante di partenrs internazionali. (*GP*)

Scrivolibero

Università ad Agrigento, ridotto il contributo del Comune? Di Maida: "concordato con il Consorzio"

Il presidente del Consorzio Universitario di Agrigento, Giovanni Di Maida, interviene nel merito della riduzione del contributo da parte del Comune di Agrigento al Consorzio Universitario a decorrere dall'anno 2018. Di Maida afferma: "Mi corre l'obbligo di precisare che tale riduzione è stata concordata dal Consorzio universitario, ovvero dall'ex presidente Armao e da me stesso, in ragione delle difficoltà economiche in cui versa il Comune di Agrigento, e nella considerazione che le minori entrate, già a decorrere dal 2018, saranno compensate dalle maggiori entrate per il Consorzio Universitario derivanti da una parte delle rette che saranno introitate grazie ai nuovi corsi di laurea attivati. Inoltre, proprio in previsione dei nuovi corsi di laurea, tenuto conto che presso il plesso di via Quartararo non vi è più disponibilità di aule, si è convenuto con il Comune di Agrigento di utilizzare il Palazzo Tomasi con notevole risparmio di risorse da parte del Consorzio che, diversamente, avrebbe dovuto ricorrere a nuovi affitti".

Agrigento, Università: per Forza Italia il Comune riduce il contributo
 
"Un consigliere comunale di Agrigento, della maggioranza, ieri ha puntato il dito del rimprovero contro i Comuni di Ribera e Sciacca, rei di essere fuoriusciti dalla compagine societaria del Consorzio universitario di Agrigento. E il consigliere ha vantato l'amministrazione Firetto, che, invece - parole testuali del consigliere - 'sul Consorzio universitario, e sulla cultura, non cede di un millimetro'. Non è vero: come risulta dal bilancio di previsione 2017-2019 proposto dalla Giunta e adesso sotto esame del Consiglio, l'amministrazione Firetto mantiene lo stesso contributo al Consorzio universitario per il 2017, ma lo riduce del 70% nel 2018 e nel 2019". Così replicano i consiglieri comunali di Agrigento, Giovanni Civiltà, Pasquale Spataro, William Giacalone e Calogero Alonge, di Forza Italia, a fronte di quanto dichiarato ieri da un consigliere della maggioranza. Gli stessi consiglieri aggiungono: "Evidentemente il Consigliere, che si permette di assurgere a cattedra contro i Comuni di Ribera e Sciacca, parla a vanvera perchè non ha letto il bilancio di previsione 2017/2019 del suo Comune, in cui se è vero che per il 2017 è confermato il contributo di 150.000 euro, per il 2018 e il 2019 il contributo è ridotto del 70%, prevedendo un contributo di 50.000 euro annuale. E quindi così la giunta comunale di Agrigento non cede di un solo millimetro? Cosi la giunta comunale darà sostegno al Consorzio universitario? Così la giunta Firetto non toglie fondi alla cultura e alla formazione dei propri giovani e, anzi, investe su di loro? La città sappia che sono loro, il sindaco, i suoi assessori ed i suoi collaboratori, che non hanno ceduto un solo millimetro, un solo euro, delle proprie ricche indennità. E loro hanno tagliato i fondi a favore della nostra università. Questi sono i dati di fatto. E non si risponda che sarà messo a disposizione il palazzo Tomasi, anche perché non bisogna dimenticare quanto successe solo due anni fa, quando l'ex Provincia propose di dare in comodato d'uso l'immobile in contrada Calcarelle e il Sindaco pretese un netta presa di posizione dell'allora Commissario, pretendendo il contributo economico o la fuoriuscita, cosa che poi accadde. Per cui ora noi chiediamo una netta presa di posizione affinchè si riporti il contributo al suo normale stanziamento perché tale atto di riduzione è grave ed è un ulteriore passo verso la chiusura della nostra università" - concludono Civiltà, Spataro, Giacalone a Alonge.

Agrigentoweb
Cua, Comune non cede di un millimetro? Falso, riduce del 70%

"Un consigliere comunale di Agrigento, della maggioranza, ieri ha puntato il dito del rimprovero contro i Comuni di Ribera e Sciacca, rei di essere fuoriusciti dalla compagine societaria del Consorzio universitario di Agrigento. E il consigliere ha vantato l'amministrazione Firetto, che, invece - parole testuali del consigliere - 'sul Consorzio universitario, e sulla cultura, non cede di un millimetro'. Non è vero: come risulta dal bilancio di previsione 2017-2019 proposto dalla Giunta e adesso sotto esame del Consiglio, l'amministrazione Firetto mantiene lo stesso contributo al Consorzio universitario per il 2017, ma lo riduce del 70% nel 2018 e nel 2019". Così replicano i consiglieri comunali di Agrigento, Giovanni Civiltà, Pasquale Spataro, William Giacalone e Calogero Alonge, di Forza Italia, a fronte di quanto dichiarato ieri da un consigliere della maggioranza. Gli stessi consiglieri aggiungono: "Evidentemente il Consigliere, che si permette di assurgere a cattedra contro i Comuni di Ribera e Sciacca, parla a vanvera perchè non ha letto il bilancio di previsione 2017/2019 del suo Comune, in cui se è vero che per il 2017 è confermato il contributo di 150.000 euro, per il 2018 e il 2019 il contributo è ridotto del 70%, prevedendo un contributo di 50.000 euro annuale. E quindi così la giunta comunale di Agrigento non cede di un solo millimetro? Cosi la giunta comunale darà sostegno al Consorzio universitario? Così la giunta Firetto non toglie fondi alla cultura e alla formazione dei propri giovani e, anzi, investe su di loro? La città sappia che sono loro, il sindaco, i suoi assessori ed i suoi collaboratori, che non hanno ceduto un solo millimetro, un solo euro, delle proprie ricche indennità. E loro hanno tagliato i fondi a favore della nostra università. Questi sono i dati di fatto. E non si risponda che sarà messo a disposizione il palazzo Tomasi, anche perché non bisogna dimenticare quanto successe solo due anni fa, quando l'ex Provincia propose di dare in comodato d'uso l'immobile in contrada Calcarelle e il Sindaco pretese un netta presa di posizione dell'allora Commissario, pretendendo il contributo economico o la fuoriuscita, cosa che poi accadde. Per cui ora noi chiediamo una netta presa di posizione affinchè si riporti il contributo al suo normale stanziamento perché tale atto di riduzione è grave ed è un ulteriore passo verso la chiusura della nostra università" - concludono Civiltà, Spataro, Giacalone a Alonge.


Sciacca e Ribera lasciano il CUPA, nota del consigliere Pietro Vitellaro

"Dopo i risaputi passi indietro dell'ex-provincia di Agrigento, con profondo dispiacere, si apprende che anche i Comuni di Sciacca e di Ribera hanno tolto il loro sostegno al consorzio universitario. Non si abbandona la nave nel momento in cui dovremmo essere più uniti e coesi per il nostro territorio". Lo dichiara il consigliere comunale di Agrigento, Pietro Vitellaro. "Il contributo economico ed umano di Sciacca e di Ribera - prosegue Vitellaro - è stato molto importante per l'Università nella Provincia di Agrigento. Un buon amministratore, anche alla luce della generale crisi finanziaria degli enti locali, ha il sacrosanto dovere di non togliere fondi alla cultura ed alla formazione dei propri giovani, anzi deve investire in essa. Ecco perché, nonostante le evidenti difficoltà, il Comune di Agrigento continuerà a dare sostegno al consorzio universitario. Pur essendo consapevoli che sia difficile la situazione che si sta vivendo, su questo tema non si cede di un millimetro" conclude Vitellaro.


Infoagrigento
Polo Universitario di Agrigento, Sciacca e Ribera dicono addio al consorzio Roberta Barone

    I comuni di Sciacca e Ribera deliberano l'abbandono dalla compagine del Consorzio Universitario di Agrigento. Duri i commenti in città, a partire dalla CGIL di Agrigento e dal consigliere comunale, Pietro Vitellaro. "Il Consorzio universitario di Agrigento va rilanciato, non abbandonato": così la CGIL di Agrigento interviene oggi a seguito della decisione - appresa nelle scorse ore- dei Comuni di Sciacca e Ribera di abbandonare la compagine del Consorzio Universitario di Agrigento. Un gesto che avrà certamente conseguenze economiche ma per il quale spiccano ancor di più quelle simboliche, vista l'attuale situazione di incertezza in cui da tempo versa il Polo Universitario di Agrigento. Una situazione che invece - ne sono convinti molti tra coloro che continuano a credere in suo possibile rilancio- meriterebbe prese di posizione dal segnale opposto, in primis da parte dei comuni del territorio agrigentino per il quale l'Università di Agrigento rappresenta da anni un importante centro di riferimento culturale per giovani e meno giovani. "E' palese che ciò avvenga per venali ragioni economiche", scrivono i rappresentanti della CGIL di Agrigento, Massimo Raso e Matteo Lo Raso, "A volte le ragioni economiche sono anch'esse risibili come nel caso di Ribera il cui impegno economico si limita a 5.000 euro l'anno, 416 euro al mese!!! Noi riteniamo ciò profondamente sbagliato! Il Sindaco di Ribera fa, persino, parte del "comitato scientifico" del CUPA per l'organizzazione del Bicentenario della nascita di Crispi, iniziativa che ha già ottenuto l'Alto Patrocinio del Senato della Repubblica e che si celebrerà a Ribera nel Marzo del 2018″. La possibilità di rilanciare le attività del Polo Universitario di Agrigento - anche a seguito della triste chiusura da parte di Unipa dei principali corsi di laurea come Giurisprudenza e Architettura- è un tema di certo non nuovo. In vista della volontà di "modellare" in qualche modo l'università agrigentina alle esigenze e alle specialità del territorio, da anni si discuteva con i rappresentanti di alcuni comuni come quello di Sciacca sulla possibilità di pensare a corsi di laurea inerenti il turismo o addirittura branche della medicina legate, per esempio, al termalismo. Nonostante ciò, la decisione dei comuni di Sciacca e Ribera di interrompere la loro partecipazione economica al consorzio universitario era forse ormai prevedibile ma non per questo meno preoccupante. Secondo il sindacato agrigentino a preoccupare è infatti "l'effetto emulativo che questo potrebbe produrre ed il danno che il venir meno di tutte queste risorse ha su un Consorzio già debilitato da scellerate scelte del Governo Crocetta". Non poco dispiacere traspare altresì dalle parole del capogruppo consiliare di "Agrigento Cambia" Pietro Vitellaro il quale, in una nota pubblica e sul suo profilo Facebook, critica fortemente la decisione che fa venir meno il sostegno al consorzio agrigento dei comuni di Sciacca e Ribera: "Non si abbandona la nave nel momento in cui dovremmo essere più uniti e coesi per il nostro territorio. Il contributo economico ed umano di Sciacca e di Ribera è stato molto importante per l'Università nella Provincia di Agrigento. Un buon amministratore", conclude Vitellaro, "anche alla luce della generale crisi finanziaria degli enti locali, ha il sacrosanto dovere di non togliere fondi alla cultura ed alla formazione dei propri giovani, anzi deve investire in essa. Ecco perché, nonostante le evidenti difficoltà, il Comune di Agrigento continuerà a dare sostegno al Consorzio Universitario di Agrigento. Pur essendo consapevoli che sia difficile la situazione che si sta vivendo, su questo tema non si cede di un millimetro".

LA SICILIA
PARCO ARCHEOLOGICO Piattaforma web Gis per scoprire le meraviglie. gs.)

 Una piattaforma on line consultabile da chiunque che riassumerà quanto già conosciuto e scoperto al l'interno dei Parco Archeologico di Agrigento ma che potrà consentire anche l'apertura di nuovi fronti di ricerca. Sarà questo il web GIS Archeologico, che verrà presentato lunedì alla stampa. Lo strumento informatico è stato realizzato grazie ad una convenzione stipulata tra il Parco e il Dipartimento Culture e Società dell'Università degli Studi di Palermo, in particolare in collaborazione con la cattedra di Topografia Antica, che aveva negli anni scorsi progettato il GlS archeologico del Parco, cioè il sistema informativo territoriale finalizzato a raccogliere, gestire ed interpretare tutti i dati archeologici, ambientali e paesaggistici relativi all'a rea dal Parco. Il nuovo passo avanti è rappresentato, evidentemente, con l'inserimento della possibilità di accedere direttamente dal web, in modo che esso possa essere consultabile a tutti gli utenti di internet, i quali potranno liberamente accedere ai diversi tematismi del sistema informativo geografico. Si tratta comunque di uno strumento dinamico, che verrà implementato con il procedere delle ricerche. Si tratta di un'iniziativa che abbiamo fortemente voluto — spiega i direttore del Parco, Giuseppe Parello— perché va nella direzione di un progetto di condivisione e diffusione della conoscenza, che è uno degli obiettivi principali che il Parco persegue nella sua attività. L'accessibilità via web, tra l'altro, potrebbe portare importanti risultati in termini di ampliamento del fronte di ricerca, dato che numerose università di tutto I mondo da tempo mostrano particolare attenzione nei confronti della Valle dei Templi".
17 dicembre - domenica

LA SICILIA
IL FATTO. L'attacco all'amministrazione comunale si ripercuote sul capogruppo forzista Boomerang politico su Forza Italia sui tagli al Consorzio universitario.

Taglio del contributo del Comune di Agrigento al Consorzio universitario: un attacco all'Amministrazione si trasforma in un boomerang politico all'interno di Forza Italia. I fatti: due giorni fa il capogruppo in Consiglio comunale di Agrigento Cambia. Pietro Vitellaro, nel commentare la fuoriuscita dei comuni di Sciacca e Ribera dalla compagine societaria del Cua. bacchettava i centri saccensi sostenendo che un buon amministratore, anche alla luce della generale crisi finanziaria degli enti locali ha il sacrosanto doverSi non togliere fondi alla cultura ed alla formazione dei propri giovani, anzi deve investi re in essa. Ecco perché — diceva trionfante - nonostante le evidenti difficoltà, il Comune di Agrigento continuerà a dare sostegno al consorzio universitario". Un quasi scivolone, dato che, come raccontato da questo I giornale più volte, proprio il Municipio capoluogo, a partire dal 2018, taglierà da 15Omila a 50mila il contributo annuo, affidando però al Palazzo Tomasi, a piano Sanzo. Una sorta di baratto che però, si ricorderà. non venne accordato alla ex Provincia Regionale, che venne messa alla porta senza tanti complimenti per apri la brevissima epoca Armao. Quanto basta per spingere il gruppo consiliare di Forza Italia a firmare una nota al veleno, nella quale si chiedeva tra l'altro una netta presa di posizione affinché M riporti il contributo economico al suo normale stanzia mento perché tale atto di riduzione è grave ed è un ulteriore passo verso la chiusura della nostra università". A rispondere ai quattro, quasi in modo inatteso, non è stata però Amministrazione comunale, ma il presidente facente funzioni del Consorzio Universitario d Agrigento, Giovanni Di Maida, anche lui vicino a Forza Itali E lui, infatti, a sottolineare che la riduzione del contributo è stata con cordata dal Consorzio universitario, ovvero dall'ex presidente Armao e da me stesso, in ragione delle difficoltà economiche in cu versa i Agrigento, e nella considerazione che le minori entrate, già a decorrere dal 2018, saranno compensate dalle maggiori entrate per il Consorzio Universitario derivanti da una parte delle rette che saranno introitate grazie ai nuovi corsi di laurea attivati". GIOACCHINO SCHICCHI


LA SICILIA
La Scala dei turchi è stata "interdetta" Da sabato scorso la suggestiva scogliera bianca raggiungibile soltanto via mare. Da sabato pomeriggio la Scala dei Turchi è raggiungibile solo via mare. li tratto di spiaggia, che porta ai piedi della suggestiva scogliera di marna bianca, è stato di fatto completamente interdetto al passaggio delle persone. La decisione è stata presa dal sindaco di Realmonte Calogero Zicari. il quale al termine di una riunione tecnica, ha emesso t n!ordinanza d divieto, con la col Locazione di transenne, in seguito ad uno smottamento del terreno, e la conseguente caduta di alcune porzioni e massi in calcarenite, staccatisi dal versante roccioso, e finiti su spiaggia. E' stata una fortuna, che nessuno sì trovasse a passare da quella zona, nei momenti dello schianto. Sono tanti, agrigentini e turisti, infatti, anche in questo periodo dell'anno, che si recano ad ammirare la bellezza della Scala dei Turchi. Certamente, se fosse accaduto nel periodo estivo le conseguenze potevano essere ben al tre. Da oggi comunque dopo l'ultimo evento una vasta area è isolata. Via terra praticamente impossibile raggiungere il costone di marna bianca. Questa nuova fra- tu ha di fatto bloccato l'unica possibilità di accesso al meraviglioso sito da tempo dichiarato Patrimonio dell'Unesco. La scogliera si può continuare ad ammirare dall'alto parte dei belvedere o dal mare, Il distacco si è verificato a poca distanza da un gruppo di persone, mentre stava passeggiando sull'arenile. Improvvisamente si è sentito un tonfo forte, che ha richiamato l'attenzione di quanti erano nei paraggi, e da li a pochi attimi, alcuni massi sono piombati in Spiaggia. Dopo la segnalazione sul posto si sono portati il primo cittadino di Realmonte, accompagnato dai vertici dell'Ufficio tecnico comunale, il personale della Prote2ione civile e gli agenti della Polizia Municipale. E' stato effettuato un sopralluogo, al termine del quale, è scaturita la decisione, quella più temuta. Il sindaco Zicari d'accordo con i tecnici ha sbarrato il tratto che porta alla Scala dei Turchi, fino a data da destinarsi. «La speranza è rendere fruibili il tratto di spiaggia prima dell'estate prossima», Interessato dalla frana lo stesso costone, dove da mesi e mesi, si susseguono pericolosi smottamenti del terreno. Un grido d'allarme però che sarebbe stato sottovalutato. Così come le recenti avvisaglie, l'ulti ma nel luglio scorso. L'ultimo smottamento è la dimostrazione, che servono ti controlli e interventi dì messa in sicurezza. ANTONINO RAVANÀ

Sicilia24h
Convegno sul precariato pubblico degli Enti Locali ed Istituzionali della Regione Siciliana

Convegno sul precariato pubblico degli Enti Locali ed Istituzionali della Regione Siciliana. Martedì 19 Dicembre 2017 ore 16.00 Aula consiliare Comune di Racalmuto via Vittorio Emanuele n. 23 Racalmuto (AG) Convegno sul precariato pubblico degli Enti Locali ed Istituzionali della Regione Siciliana. Martedì 19 Dicembre 2017 ore 16.00 Aula consiliare Comune di Racalmuto via Vittorio Emanuele n. 23 Racalmuto (AG) Si discuterà della legislazione nazionale regionale e comunitaria vigenti in materia di lavoro a tempo determinato e LSU, della specifica normativa siciliana e degli abusi subiti dai lavoratori precari e, precisamente: 1. la legislazione siciliana in materia di rapporti di lavoro precario, la stabilizzazione prevista dalla normativa nazionale vigente e la disciplina comunitaria applicata negli Stati membri dell'Unione europea in materia di lavoro a termine nel pubblico impiego; 2. le possibili conseguenze del contenzioso del lavoro di massa nei confronti dello Stato italiano e della Regione Siciliana per l'abuso sui lavoratori ASU e dei contratti a termine nel pubblico impiego, aIIa luce della legislazione europea e della giurisprudenza comunitaria vigenti in materia. Al Convegno saranno presenti l'On. Alessandro Pagano responsabile Sicilia Occidentale Lega - Noi con Salvini, componente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati e il Dott. Salvatore Petrotto responsabile provinciale alla cultura, costume e società della Lega Noi con Salvini. Al Convegno interverranno: Avv. Sergio Galleano giuslavorista e legale delle cause dei dipendenti precari presso le giurisdizioni italiane e la Corte di Giustizia dell'Unione Europea; Dott. Gaetano Aiello, (esperto in materia di lavoro e pubblica amministrazione e legislazione sul precariato pubblico). Il convegno verrà coordinato da Lucia Guagliano, lavoratrice L.S.U. Seguirà confronto e dibattito sugli argomenti trattati.

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