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rassegna stampa del 28 dicembre 2017

Scrivolibero.it

Libero Consorzio: inaugurato il nuovo percorso culturale Piazza Vittorio Emanuele

Continua a dare frutti, in termini di decorazione urbana e bellezza, il dialogo instaurato fra l'Accademia di Belle Arti Michelangelo, il Comune di Agrigento ed il Libero Consorzio Comunale. Ieri, 27 dicembre, in occasione del 150esimo dalla nascita dell'agrigentino Luigi Pirandello, si è svolto in Piazza Vittorio Emanuele l'inaugurazione dei sette cilindri utilizzati come fiorire e abbellite grazie all'opera di protagonismo civico dell'Accademia di Belle Arti "Michelangelo" diretta dal professore Alfredo Prado. Un'opera voluta fortemente dal settore comunicazione del Libero Consorzio Comunale di Agrigento resa possibile grazie all'estro del maestro Domenico Boscia che, attraverso l'abbellimento dei vasi di piazza Vittorio Emanuele, ha permesso la creazione di un nuovo percorso culturale ispirato, alle opere di Luigi Pirandello. Si tratta del rivestimento artistico dei sette vasi cilindrici ubicati nella piazza e "rigenerati" con ceramiche cromatiche che richiamano i colori tipici della tradizione etnoplastica siciliana e con bassorilievi che riproducono frasi tratte dalle più prestigiose opere del drammaturgo agrigentino. L'arte antica del plasmare le materie prime e decorarle è, ancora oggi, un segno distintivo e unico della nostra tradizione culturale. Tradizione che ha ispirato il Libero Consorzio Comunale di Agrigento nell'ideare il progetto, realizzato, poi, grazie alla fattiva collaborazione tecnica ed artistica dell'Accademia di Belle Arti "Michelangelo". Stamani nel corso dell'inaugurazione, presenti il Sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, il commissario straordinario del Libero Consorzio comunale di Agrigento, Giuseppe Marino ed i vertici dell Forze dell'Ordine. Alla cerimonia ha dato anche il suo contributo Nino Bellomo, grande interprete delle opere di Luigi Pirandello, che ha recitato il sonetto "Casa Romita". Una grande opera che attraverso la creatività ha trasformato pezzi di tubo in opere d'arte, gli elementi di design sono stati progettati e rivestiti in ceramica colorata dall'Accademia stessa, con risultati sorprendenti.

Libero Consorzio. È stato, già, ribattezzato " L'olio della solidarietà".

Stiamo parlando dei 320 litri di olio extravergine d'oliva ottenuto dalla molitura delle olive biologiche del Giardino Botanico di proprietà del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. L'olio, infatti, è stato consegnato, stamani, nel corso di una significativa cerimonia a cui ha partecipato il Commissario Straordinario, Giuseppe Marino, ad enti ed istituti religiosi agrigentini che operano nel sociale. Una parte del pregiato olio è, infatti, andato alle suore della Comunità Missionario "Porta Aperta" (Mensa della Solidarietà), un'altra parte alla "Locanda di Maria" ( casa per i senzatetto) ed il rimanente olio al Seminario Arcivescovile di Agrigento. Alla raccolta "solidale" delle olive hanno partecipato il personale dell'Ente, i volontari di don Giuseppe Veneziano ed i seminaristi di Agrigento, collaborati fattivamente dal Commissario Giuseppe Marino. Nel Giardino Botanico di Agrigento, ricordiamo, è presente una ricca collezione di piante arboree ornamentali e da frutto. Tra queste, molte culture tradizionali di agrumi di vecchio e nuovo impianto e, appunto, gli olivi, tra cui una decina di esemplari che superano i tre secoli di vita. Una struttura che si propone come uno scorcio di natura incontaminata e di testimonianza di un'agricoltura tradizionale ormai scomparsa, e che ogni anno in questo periodo fornisce un piccolo contributo di solidarietà alle fasce più deboli della società.

Gds.it

Figuccia, prima grana per Musumeci: in giunta potrebbe tornare un tecnico

C'è già un assessore da sostituire nella nuova giunta regionale. A circa un mese dall'insediamento, Vincenzo Figuccia, con un passato in Forza Italia ma in giunta in quota Udc, partito in cui era transitato poco prima delle elezioni, ha lasciato l'assessorato all'Energia. E si apre la corsa alla successione. Quell'assessorato resterà in quota Udc ma difficilmente verrà affidato a un deputato: si apre una successione dall'esito molto incerto che potrebbe riportare in giunta un tecnico.L'addio di Figuccia è maturato dopo le polemiche con il presidente dell'Ars, l'azzurro Gianfranco Miccichè, sugli stipendi d'oro all'Assemblea siciliana. A Figuccia, da tempo in rotta con il commissario di Forza Italia, tanto che l'addio al partito sarebbe dipeso proprio dalle tensioni con Micciché, non era piaciuta l'uscita del neopresidente, favorevole allo sfondamento del tetto sulle retribuzioni dei burocrati dell'Ars fissato a 240 mila euro, e annunciato a poche ore dall'elezione alla carica più alta dell'Ars. L'assessore all'Energia e ai Rifiuti, impegnato dall'insediamento a gestire l'emergenza spazzatura nell'isola, aveva contestato la linea del commissario azzurro. Ma non solo. "Eleggere Miccichè - aveva detto - è stato un errore". Una presa di posizione che gli aveva attirato l'ira degli esponenti delle forze politiche che sostengono il governo Musumeci e che sostanzialmente l'aveva isolato. Persino il commissario regionale dell'Udc, il suo partito, l'aveva scaricato. C'è già una grana per il presidente Nello Musumeci, che oggi a Palazzo d'Orleans inconterà la stampa per un brindisi in occasione delle festività.


Livesicilia.it

Figuccia, gli stipendi, le poltrone. Maggioranza: mese di passione

Dalla giunta alla giunta. A segnare i contorni di un mese di passione. Dalla nomina degli assessori, datata 29 novembre, alle dimissioni di Vincenzo Figuccia, la maggioranza di centrodestra ha vissuto momenti di grande tensione, divisioni, prese di distanze. Fin dalla nascita del governo Musumeci. O meglio, prima ancora della formazione della giunta, visto che i problemi tra l'ormai ex assessore all'Energia e pezzi importanti della maggioranza (in particolare l'area di Forza Italia che fa più strettamente riferimento a Gianfranco Micciché) affondano a qualche settimana prima. Ma come detto, già la scelta degli assessori aveva provocato il primo "smottamento". Nessuna valanga, per carità, ma ha avuto un aspetto anche simbolico la scelta, da parte dell'unico deputato "leghista" dell'Ars di mettersi "fuori dalla maggioranza". Questa la decisione di Tony Rizzotto, dopo aver preso atto dell'assenza di un componente della giunta che facesse riferimento a "Noi con Salvini". Ma i problemi non sono finiti lì. E sono emersi, chiaramente, dal voto segreto per l'elezione del presidente dell'Ars. Due franchi tiratori non hanno mai smesso di votare contro il presidente scelto dal centrodestra, costringendo Micciché e l'Aula agli straordinari: la fumata bianca arriverà solo alla terza votazione. Segnali di tensione, dicevamo. Apparsi evidenti anche in un'altra fase riguardante le elezioni delle cariche dell'Assemblea. Quando sono emersi chiaramente, pochi giorni fa, i contorni di un accordo tra Forza Italia e Pd per la scelta dei deputati questori e dei deputati segretari, è stato un altro partito della maggioranza, i "Fratelli d'Italia" di Giorgia Meloni a prendere le distanze: "Abbiamo votato scheda bianca: questo è un inciucio". Insomma, acque agitate fin da subito. E come se non bastasse, a rendere difficoltosa la navigazione della fresca maggioranza, ecco anche le frasi di Gianfranco Miccichè sul tetto agli stipendi d'oro dell'Ars. In questo caso, è di nuovo la Lega a scontrarsi con Micciché: "Sull'ipotesi di ripristino degli stipendi d'oro a dirigenti e consiglieri parlamentari dell'Assemblea regionale - ha detto il deputato Alessandro Pagano - la Lega prende le distanze nutrendo molte perplessità". Ed è proprio su questa polemica che si innesta lo scontro che è sfociato nelle dimissioni di Vincenzo Figuccia dalla giunta di Nello Musumeci. Secondo l'ormai ex assessore regionale, la maggioranza "avrebbe potuto fare scelte più coraggiose esprimendo un presidente dell'Ars di maggiore discontinuità. Non mi piace l'immagine che si sta dando all'esterno. La considero - ha detto Figuccia ieri - offensiva per tanti che non possono mangiare, licenziati, inoccupati, giovani, meno giovani e soggetti appartenenti a varie categorie che guardano a questo governo con speranza e che aspettano segnali nella direzione del cambiamento, dello sviluppo e del sostegno a chi soffre". Parole dalle quali hanno preso le distanze praticamente tutti gli esponenti della maggioranza di centrodestra, dal coordinatore di Forza Italia Francesco Scoma a tutti i capigruppo di maggioranza che hanno sottoscritto una nota comune per dissentire da Figuccia. E ancora, le parole dello stesso governatore Musumeci sono apparse come una "tirata d'orecchie" all'assessore: "I componenti della mia giunta lavorino e tacciano". E così, Figuccia ha salutato tutti ed è andato via. Ha scelto "la gente" che è "la mia maggioranza" ha detto, giocando chiaramente a segnare un solco tra "la strada" e "i palazzi". "La mia battaglia - dice a Live Sicilia - punta a scardinare il sistema. Dobbiamo far capire alla gente che non siamo tutti uguali. La politica può e deve anche interpretare il sentire dei cittadini". La gente e il palazzo, come cifra della politica di Figuccia che qualche mese fa piantò un gazebo di fronte Palazzo d'Orleans per protestare, con tanto di sciopero della fame, contro il governo Crocetta. Adesso, il futuro è incerto: "Quando ho accettato di fare l'assessore - dice - credevo di poter combattere una battaglia per la Sicilia. Una battaglia difficile. Ma mi sono accorto che forse qualche mio compagno, invece di aiutarmi, ha giocato a sottrarmi le munizioni". Un riferimento nemmeno troppo velato all'Udc, partito nel quale Figuccia è approdato, dopo uno strappo assai polemico proprio con Micciché e Forza Italia. "Mi sarei aspettato - confida - dopo le parole del presidente dell'Ars una presa di posizione che andasse verso la gente, verso i temi della solidarietà, verso chi soffre. E invece hanno preso le distanze da me. La gente ha dato fiducia a questo governo, ma questo governo adesso la fiducia deve conquistarla. Forse sono stato io a non comprendere - conclude - cosa intendesse questa maggioranza per 'credibilità' e 'rapporto con i cittadini". La strada e il palazzo, appunto. Figuccia se ne va: "Scelgo la gente". Il primo pezzo di giunta viene giù dopo meno di un mese.

Agrigentoweb.it

Libero Consorzio: inaugurato il nuovo percorso culturale Piazza Vittorio Emanuele

"La bellezza salverà Agrigento". Con questo slogan è stato inaugurato, stamani, il nuovo percorso culturale di Piazza Vittorio Emanuele ad   Agrigento. La cerimonia, a cui hanno partecipato le massime autorità civili e militari della provincia, è stata organizzata dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento per chiudere le celebrazioni per il 150esimo anniversario della nascita di Luigi Pirandello. Il nuovo percorso culturale, nel segno del grande drammaturgo agrigentino, riguarda il rivestimento artistico dei sette vasi cilindrici ubicati in Piazza Vittorio Emanuele "rigenerati" ed abbelliti con ceramiche cromatiche che richiamano i colori tipici della tradizione etnoplastica siciliana e con bassorilievi che riproducono frasi tratte dalle più prestigiose opere dello scrittore e premio Nobel.L'arte antica del plasmare le materie prime e decorarle è, ancora oggi, un segno distintivo e unico della nostra tradizione culturale. Tradizione che ha ispirato il Libero Consorzio Comunale di Agrigento nell'ideare il progetto, realizzato, poi, grazie alla fattiva collaborazione tecnica ed artistica dell'Accademia di Belle Arti "Michelangelo" di Agrigento, diretta da Alfredo Prado. I lavori di "messa in posa" sono stati coordinati da Domenico Boscia, docente di scultura della stessa Accademia ed esperto in decorazioni e realizzazioni di ceramiche artistiche.La realizzazione della decorazione artistica dei vasi cilindrici, ricordiamo, è stata proposta dal Libero Consorzio al Sindaco Calogero Firetto, presente alla cerimonia, che ha apprezzato il progetto, rilevandone il duplice aspetto di valorizzazione urbana e di omaggio alla figura del "Premio Nobel" agrigentino. Alla cerimonia ha dato anche il suo contributo Nino Bellomo, grande interprete delle opere di Luigi Pirandello, che ha recitato il sonetto "Casa Romita". Il percorso culturale è stato realizzato in un'area strategica di Agrigento che ospita i principali uffici pubblici della Città dei Templi e, soprattutto, l'Ufficio Relazioni con Pubblico del Libero Consorzio di Agrigento, "avamposto" informativo di Girgenti e meta, ogni giorno, di diverse comitive di turisti e visitatori.

Libero Consorzio: il Commissario Giuseppe Marino consegna "L'olio della solidarietà"

È stato, già, ribattezzato " L'olio della solidarietà". Stiamo parlando dei 320 litri di olio extravergine d'oliva ottenuto dalla molitura delle olive biologiche del Giardino Botanico di proprietà del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. L'olio, infatti, è stato consegnato, stamani, nel corso di una significativa cerimonia a cui ha partecipato il Commissario Straordinario, Giuseppe Marino, ad enti ed istituti religiosi agrigentini che operano nel sociale. Una parte del pregiato olio è, infatti, andato alle suore della Comunità Missionario "Porta Aperta" (Mensa della Solidarietà), un'altra parte alla "Locanda di Maria" ( casa per i senzatetto) ed il rimanente olio al Seminario Arcivescovile di Agrigento. Alla raccolta "solidale" delle olive hanno partecipato il personale dell'Ente, i volontari di don Giuseppe Veneziano ed i seminaristi di Agrigento, collaborati fattivamente dal Commissario Giuseppe Marino. Nel Giardino Botanico di Agrigento, ricordiamo, è presente una ricca collezione di piante arboree ornamentali e da frutto. Tra queste, molte culture tradizionali di agrumi di vecchio e nuovo impianto e, appunto, gli olivi, tra cui una decina di esemplari che superano i tre secoli di vita. Una struttura che si propone come uno scorcio di natura incontaminata e di testimonianza di un'agricoltura tradizionale ormai scomparsa, e che ogni anno in questo periodo fornisce un piccolo contributo di solidarietà alle fasce più deboli della società.

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