Scrivolibero.it
Libero Consorzio:
inaugurato il nuovo percorso culturale Piazza Vittorio Emanuele
Continua
a dare frutti, in termini di decorazione urbana e bellezza, il
dialogo instaurato fra l'Accademia
di Belle Arti Michelangelo,
il Comune
di Agrigento
ed il Libero
Consorzio Comunale.
Ieri,
27 dicembre, in occasione del 150esimo dalla nascita dell'agrigentino
Luigi Pirandello, si è svolto in Piazza Vittorio Emanuele
l'inaugurazione dei
sette
cilindri
utilizzati
come fiorire e abbellite grazie all'opera di protagonismo civico
dell'Accademia di Belle Arti "Michelangelo" diretta dal
professore Alfredo Prado.
Un'opera voluta
fortemente dal settore comunicazione del Libero Consorzio Comunale di
Agrigento resa possibile grazie all'estro del maestro Domenico
Boscia che, attraverso l'abbellimento dei vasi di piazza Vittorio
Emanuele, ha permesso la creazione di un nuovo percorso culturale
ispirato, alle opere di Luigi Pirandello. Si tratta del rivestimento
artistico dei sette vasi cilindrici ubicati nella piazza e
"rigenerati" con ceramiche cromatiche che richiamano i colori
tipici della tradizione etnoplastica siciliana e con bassorilievi che
riproducono frasi tratte dalle più prestigiose opere del drammaturgo
agrigentino. L'arte antica del plasmare le materie prime e
decorarle è, ancora oggi, un segno distintivo e unico della nostra
tradizione culturale. Tradizione che ha ispirato il Libero Consorzio
Comunale di Agrigento nell'ideare il progetto, realizzato, poi,
grazie alla fattiva collaborazione tecnica ed artistica
dell'Accademia di Belle Arti "Michelangelo".
Stamani
nel corso dell'inaugurazione, presenti il Sindaco di Agrigento, Calogero Firetto,
il commissario straordinario del Libero Consorzio comunale di
Agrigento, Giuseppe
Marino
ed i vertici dell Forze dell'Ordine. Alla cerimonia ha dato anche
il suo contributo Nino
Bellomo,
grande interprete delle opere di Luigi Pirandello, che ha recitato il
sonetto "Casa
Romita". Una grande opera che attraverso
la creatività ha trasformato pezzi di tubo in opere d'arte,
gli elementi di design sono stati progettati e rivestiti in ceramica
colorata dall'Accademia stessa, con risultati sorprendenti.
Libero
Consorzio. È stato, già, ribattezzato " L'olio della
solidarietà".
Stiamo parlando dei 320
litri di olio extravergine d'oliva ottenuto dalla molitura delle
olive biologiche del Giardino Botanico di proprietà del Libero
Consorzio Comunale di Agrigento.
L'olio,
infatti, è stato consegnato, stamani, nel corso di una significativa
cerimonia a cui ha partecipato il Commissario Straordinario, Giuseppe
Marino, ad enti ed istituti religiosi agrigentini che operano nel
sociale. Una parte del pregiato olio è, infatti, andato alle suore
della Comunità Missionario "Porta Aperta" (Mensa della
Solidarietà), un'altra parte alla "Locanda di Maria" ( casa
per i senzatetto) ed il rimanente olio al Seminario Arcivescovile di
Agrigento. Alla raccolta "solidale" delle olive hanno partecipato
il personale dell'Ente, i volontari di don Giuseppe Veneziano ed i
seminaristi di Agrigento, collaborati fattivamente dal Commissario
Giuseppe Marino. Nel Giardino Botanico di Agrigento, ricordiamo, è
presente una ricca collezione di piante arboree ornamentali e da
frutto. Tra queste, molte culture tradizionali di agrumi di vecchio e
nuovo impianto e, appunto, gli olivi, tra cui una decina di esemplari
che superano i tre secoli di vita. Una struttura che si propone come
uno scorcio di natura incontaminata e di testimonianza di
un'agricoltura tradizionale ormai scomparsa, e che ogni anno in
questo periodo fornisce un piccolo contributo di solidarietà alle
fasce più deboli della società.
Gds.it
Figuccia,
prima grana per Musumeci: in giunta potrebbe tornare un tecnico
C'è
già un assessore da sostituire nella nuova giunta regionale. A circa
un mese dall'insediamento,
Vincenzo
Figuccia, con un passato in Forza Italia ma in giunta in quota
Udc, partito in cui era transitato poco prima delle elezioni, ha
lasciato l'assessorato all'Energia.
E si apre la corsa alla
successione. Quell'assessorato resterà in quota Udc ma
difficilmente verrà affidato a un deputato: si apre una successione
dall'esito molto incerto che potrebbe riportare in giunta un
tecnico.L'addio di Figuccia è maturato dopo le polemiche con il
presidente dell'Ars, l'azzurro Gianfranco Miccichè, sugli stipendi
d'oro all'Assemblea siciliana. A Figuccia, da tempo in rotta con il
commissario di Forza Italia, tanto che l'addio al partito sarebbe
dipeso proprio dalle tensioni con Micciché, non era piaciuta
l'uscita del neopresidente, favorevole allo sfondamento del tetto
sulle retribuzioni dei burocrati dell'Ars fissato a 240 mila euro, e
annunciato a poche ore dall'elezione alla carica più alta dell'Ars.
L'assessore all'Energia e ai Rifiuti, impegnato dall'insediamento a
gestire l'emergenza spazzatura nell'isola, aveva contestato la linea
del commissario azzurro. Ma non solo. "Eleggere Miccichè -
aveva detto - è stato un errore". Una presa di posizione che
gli aveva attirato l'ira degli esponenti delle forze politiche che
sostengono il governo Musumeci e che sostanzialmente l'aveva isolato.
Persino il commissario regionale dell'Udc, il suo partito, l'aveva
scaricato.
C'è già una grana per
il presidente Nello Musumeci, che oggi a Palazzo d'Orleans inconterà
la stampa per un brindisi in occasione delle festività.
Livesicilia.it
Figuccia, gli
stipendi, le poltrone. Maggioranza: mese di passione
Dalla giunta alla
giunta. A segnare i contorni di un mese di passione. Dalla
nomina degli assessori, datata 29 novembre, alle dimissioni di
Vincenzo Figuccia, la maggioranza di centrodestra ha vissuto momenti
di grande tensione, divisioni, prese di distanze. Fin dalla
nascita del governo Musumeci. O meglio, prima ancora della
formazione della giunta, visto che i problemi tra l'ormai ex
assessore all'Energia e pezzi importanti della maggioranza (in
particolare l'area di Forza Italia che fa più strettamente
riferimento a Gianfranco Micciché) affondano a
qualche settimana prima. Ma come detto, già la scelta degli
assessori aveva provocato il primo "smottamento". Nessuna
valanga, per carità, ma ha avuto un aspetto anche simbolico la
scelta, da parte dell'unico deputato "leghista" dell'Ars di
mettersi "fuori dalla maggioranza". Questa la decisione di Tony
Rizzotto, dopo aver preso atto dell'assenza di un
componente della giunta che facesse riferimento a "Noi con
Salvini". Ma i problemi non sono finiti lì. E
sono emersi, chiaramente, dal voto segreto per l'elezione del
presidente dell'Ars. Due franchi tiratori non hanno mai
smesso di votare contro il presidente scelto dal centrodestra,
costringendo Micciché e l'Aula agli straordinari: la fumata bianca
arriverà solo alla terza votazione. Segnali di tensione, dicevamo.
Apparsi evidenti anche in un'altra fase riguardante le
elezioni delle cariche dell'Assemblea. Quando sono emersi
chiaramente, pochi giorni fa, i contorni di un accordo tra Forza
Italia e Pd per la scelta dei deputati questori e dei deputati
segretari, è stato un altro partito della maggioranza, i "Fratelli
d'Italia" di Giorgia Meloni a prendere le distanze: "Abbiamo
votato scheda bianca: questo è un inciucio". Insomma,
acque agitate fin da subito. E come se non bastasse, a
rendere difficoltosa la navigazione della fresca maggioranza, ecco
anche le frasi di Gianfranco Miccichè sul tetto agli stipendi d'oro
dell'Ars. In questo caso, è di nuovo la Lega a scontrarsi con
Micciché: "Sull'ipotesi di ripristino degli stipendi d'oro a
dirigenti e consiglieri parlamentari dell'Assemblea regionale - ha
detto il deputato Alessandro Pagano - la Lega prende le distanze
nutrendo molte perplessità". Ed è proprio su
questa polemica che si innesta lo scontro che è sfociato nelle
dimissioni di Vincenzo Figuccia dalla giunta di Nello Musumeci.
Secondo l'ormai ex assessore regionale, la maggioranza "avrebbe
potuto fare scelte più coraggiose esprimendo un presidente dell'Ars
di maggiore discontinuità. Non mi piace l'immagine che si sta dando
all'esterno. La considero - ha detto Figuccia ieri - offensiva per
tanti che non possono mangiare, licenziati, inoccupati, giovani, meno
giovani e soggetti appartenenti a varie categorie che guardano a
questo governo con speranza e che aspettano segnali nella direzione
del cambiamento, dello sviluppo e del sostegno a chi soffre".
Parole dalle quali hanno preso le distanze praticamente tutti gli
esponenti della maggioranza di centrodestra, dal coordinatore di
Forza Italia Francesco Scoma a tutti i capigruppo di
maggioranza che hanno sottoscritto una nota comune per dissentire da
Figuccia. E ancora, le parole dello stesso governatore Musumeci sono
apparse come una "tirata d'orecchie" all'assessore: "I
componenti della mia giunta lavorino e tacciano". E
così, Figuccia ha salutato tutti ed è andato via. Ha
scelto "la gente" che è "la mia maggioranza" ha detto,
giocando chiaramente a segnare un solco tra "la strada" e "i
palazzi". "La mia battaglia - dice a Live Sicilia - punta a
scardinare il sistema. Dobbiamo far capire alla gente che non siamo
tutti uguali. La politica può e deve anche interpretare il sentire
dei cittadini". La gente e il palazzo, come cifra della politica di
Figuccia che qualche mese fa piantò un gazebo di fronte Palazzo
d'Orleans per protestare, con tanto di sciopero della fame, contro
il governo Crocetta. Adesso, il futuro è incerto: "Quando ho
accettato di fare l'assessore - dice - credevo di poter
combattere una battaglia per la Sicilia. Una battaglia difficile. Ma
mi sono accorto che forse qualche mio compagno, invece di aiutarmi,
ha giocato a sottrarmi le munizioni". Un riferimento
nemmeno troppo velato all'Udc, partito nel quale Figuccia è
approdato, dopo uno strappo assai polemico proprio con Micciché e
Forza Italia. "Mi sarei aspettato - confida - dopo le
parole del presidente dell'Ars una presa di posizione che andasse
verso la gente, verso i temi della solidarietà, verso chi soffre. E
invece hanno preso le distanze da me. La gente ha dato fiducia a
questo governo, ma questo governo adesso la fiducia deve
conquistarla. Forse sono stato io a non comprendere - conclude -
cosa intendesse questa maggioranza per 'credibilità' e 'rapporto
con i cittadini". La strada e il palazzo, appunto. Figuccia se ne
va: "Scelgo la gente". Il primo pezzo di giunta viene giù dopo
meno di un mese.
Agrigentoweb.it
Libero Consorzio:
inaugurato il nuovo percorso culturale Piazza Vittorio Emanuele
"La bellezza salverà
Agrigento". Con questo slogan è stato inaugurato, stamani, il
nuovo percorso culturale di Piazza Vittorio Emanuele ad
Agrigento. La cerimonia, a cui hanno partecipato le massime autorità
civili e militari della provincia, è stata organizzata dal Libero
Consorzio Comunale di Agrigento per chiudere le celebrazioni per il
150esimo anniversario della nascita di Luigi Pirandello. Il nuovo
percorso culturale, nel segno del grande drammaturgo agrigentino,
riguarda il rivestimento artistico dei sette vasi cilindrici ubicati
in Piazza Vittorio Emanuele "rigenerati" ed abbelliti con
ceramiche cromatiche che richiamano i colori tipici della tradizione
etnoplastica siciliana e con bassorilievi che riproducono frasi
tratte dalle più prestigiose opere dello scrittore e premio
Nobel.L'arte antica del plasmare le materie prime e decorarle è,
ancora oggi, un segno distintivo e unico della nostra tradizione
culturale. Tradizione che ha ispirato il Libero Consorzio Comunale di
Agrigento nell'ideare il progetto, realizzato, poi, grazie alla
fattiva collaborazione tecnica ed artistica dell'Accademia di Belle
Arti "Michelangelo" di Agrigento, diretta da Alfredo Prado. I
lavori di "messa in posa" sono stati coordinati da Domenico
Boscia, docente di scultura della stessa Accademia ed esperto in
decorazioni e realizzazioni di ceramiche artistiche.La realizzazione
della decorazione artistica dei vasi cilindrici, ricordiamo, è stata
proposta dal Libero Consorzio al Sindaco Calogero Firetto, presente
alla cerimonia, che ha apprezzato il progetto, rilevandone il duplice
aspetto di valorizzazione urbana e di omaggio alla figura del "Premio
Nobel" agrigentino. Alla cerimonia ha dato anche il suo contributo
Nino Bellomo, grande interprete delle opere di Luigi Pirandello, che
ha recitato il sonetto "Casa Romita". Il percorso culturale è
stato realizzato in un'area strategica di Agrigento che ospita i
principali uffici pubblici della Città dei Templi e, soprattutto,
l'Ufficio Relazioni con Pubblico del Libero Consorzio di Agrigento,
"avamposto" informativo di Girgenti e meta, ogni giorno, di
diverse comitive di turisti e visitatori.
Libero Consorzio: il
Commissario Giuseppe Marino consegna "L'olio della solidarietà"
È stato, già,
ribattezzato " L'olio della solidarietà". Stiamo parlando dei
320 litri di olio extravergine d'oliva ottenuto dalla molitura
delle olive biologiche del Giardino Botanico di proprietà del Libero
Consorzio Comunale di Agrigento. L'olio, infatti, è stato
consegnato, stamani, nel corso di una significativa cerimonia a cui
ha partecipato il Commissario Straordinario, Giuseppe Marino, ad enti
ed istituti religiosi agrigentini che operano nel sociale. Una parte
del pregiato olio è, infatti, andato alle suore della Comunità
Missionario "Porta Aperta" (Mensa della Solidarietà), un'altra
parte alla "Locanda di Maria" ( casa per i senzatetto) ed il
rimanente olio al Seminario Arcivescovile di Agrigento. Alla raccolta
"solidale" delle olive hanno partecipato il personale dell'Ente,
i volontari di don Giuseppe Veneziano ed i seminaristi di Agrigento,
collaborati fattivamente dal Commissario Giuseppe Marino. Nel
Giardino Botanico di Agrigento, ricordiamo, è presente una ricca
collezione di piante arboree ornamentali e da frutto. Tra queste,
molte culture tradizionali di agrumi di vecchio e nuovo impianto e,
appunto, gli olivi, tra cui una decina di esemplari che superano i
tre secoli di vita. Una struttura che si propone come uno scorcio di
natura incontaminata e di testimonianza di un'agricoltura
tradizionale ormai scomparsa, e che ogni anno in questo periodo
fornisce un piccolo contributo di solidarietà alle fasce più deboli
della società.