Sicilia24h
Regione, musumeci presenta il
programma e parla delle province.
Il presidente della Regione, Nello
Musumeci, si è presentato sostanzialmente, e non solo formalmente,
perché è intervenuto a Sala d'Ercole e ha esposto il suo
programma amministrativo. E ha premesso: "Non si tratta di un arido
elenco di cose da fare ma uno strumento per indicare la metodologia
di lavoro dei prossimi 5 anni per riconsegnare ai siciliani una
regione normale e restituire dignità e fiducia ai cittadini".
Poi argomenti e interventi, su diversi
temi, tra cui rifiuti, sanità, economia e rifiuti. Emergenza
rifiuti, e Musumeci ha affermato: "Quello dei rifiuti è il primo
grave problema che questo governo è stato chiamato ad affrontare.
Ora le discariche sono al collasso, restano sette, otto mesi di
autonomia e a Bellolampo neppure questo. Siamo ultima regione
italiana per differenziata. Siamo al punto di non ritorno. Serve
ridurre la quantità di rifiuti da conferire in discarica dove ogni
giorno arrivano 5 mila tonnellate. Per guadagnare un anno di tempo
dobbiamo farne arrivare la metà, 2500 tonnellate, già pre-trattate.
Ma, mancano impianti di compostaggio, per realizzare i quali ci vuole
almeno un anno e mezzo. E intanto non tutti i comuni fanno la
differenziata, solo 100 comuni siciliani superano il 50 per cento di
raccolta. Abbiamo in cantiere un piano per la bonifica delle
discariche e la realizzazione di almeno 10 impianti di compostaggio
in diverse parti dell'Isola. Nel frattempo il ministero ci dice di
mandare i rifiuti fuori dalla Sicilia. Le regioni italiane non sono
disponibili ad accettare rifiuti siciliani. La strada dei paesi
esteri è difficile perché bisogna usare le navi e nei porti
sicliani non sempre c'è la possibilità di fare questo tipo di
imbarco. L'assessorato cerca soluzione d'intesa con tutti i
sindaci. Nel frattempo questo parlamento deve modificare la legge.
Oggi sono 33 i soggetti fra ex Ato e Srr che si occupano di rifuti ma
ne funzionano solo 4. Bisogna procedere a riforma e assegnare alle
nove province il compito di gestire i rifiuti. E poi accelerare il
processo di liquidazione di Ato e Srr ormai diventati luoghi di
stallo per qualche trombato della politica".
Ed ancora sulla Sanità: "Non
partiamo da zero, ma dal buon lavoro compiuto dall'ex assessore
Baldo Gucciardi. Bisogna correggere i refusi nelle tabelle, come già
aveva in programma il precedente governo, e recepire alcune istanze
che provengono dai territori. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto
dal ministero alla Salute una proroga di sei mesi rispetto alla
scadenza prevista al 31 dicembre. Le priorità sono sicurezza medici,
motivare la medicina di base per evitare accessi impropri ai pronto
soccorso, investimenti strutturali, qualificazione della spesa. Ai
nuovi direttori generali chiederemo obiettivi chiari a partire dalla
gestione dei pronto soccorso, e delle liste d'attesa con la
creazione del centro unico di prenotazione regionale di prossimo
affidamento". E poi, l'economia: "I più recenti dati
socioeconomici ci restituiscono un quadro allarmante della Sicilia
relegata all'ultimo posto in Italia e nell'aria comunitaria.
Serve risalire la china per riscattare l'immagine di isola
prigioniera di pregiudizi e appesantita da luoghi comuni. Abbiamo il
dovere morale di lavorare per ridare energia, prospettiva e smalto
per questa terra nell'area mediterranea dove deve darsi ruolo
politico".
Servono strumenti per incentivare
imprese, giovani e emarginati della società. L'obiettivo
principale è il lavoro. Per quanto ci riguarda, cercheremo di
arginare gli abusi dei contratti instabili. E sulla formazione nel
breve periodo faremo un nuovo catalogo formativo e un avviso per far
ripartire subito le attività formative da troppo tempo bloccate.
Inoltre faremo un nuovo censimento degli enti di formazione ai fini
dell'accreditamento, rivedremo l'albo dei formatori e creeremo
un'agenzia unica per la formazione e il lavoro".
AGRIGENTOWEB
Furto alla polizia provinciale di
Agrigento, rubate armi
AGRIGENTO. Due fucili da caccia, uno
dei quali adibito anche a lanciare le siringhe per addormentare gli
animali, una pistola e tutte le munizioni a disposizione della
polizia provinciale di Agrigento: è questo il bottino frutto di un
furto avvenuto nell'immobile del Libero consorzio comunale di
Agrigento, in via Demetra all'interno del Giardino Botanico.
Come riporta il Giornale di Sicilia, i
ladri per intrufolarsi all'interno dell'armeria hanno buttato a
terra una parte del muro di tramezzo. Poi, hanno scardinato le porte
degli armadietti blindati dove erano custodite le armi. La banda di
ladri ha anche svuotato i cassette dei distributori di caffè,
bevande e snack, l'ennesimo colpo alle "macchinette" negli
ultimi mesi.
AGRIGENTOOGGI
Agrigento, giallo su furto di 2
pistole e un fucile della Polizia Provinciale
Un furto che ha destato preoccupazione
e l'attenzione dei carabinieri della Compagnia di Agrigento si è
verificato in danno degli uffici del Libero Consorzio Provinciale, ex
Provincia Regionale. Ignoti sono penetrati nei locali del giardino
botanico e avrebbero portato via 2 pistole, un fucile e alcune
munizioni che erano custodite all'interno e appartenenti al corpo
della Polizia Provinciale. Il fatto, riportato dal quotidiano La
Sicilia, si verificato lunedì scorso.
LIVESICILIA
IN AULA
Ars, Musumeci: "Il mio
programma"
Critiche dal M5s, apertura dal Pd
di Maria Teresa Camarda
Il governatore ha presentato il
suo "dossier".
Conti regionali, rifiuti, ex Province i temi
toccati
PALERMO - Un dossier di 30 pagine. Un
lungo documento in cui il presidente Nello Musumeci ha condensato il
suo programma di governo. Lo ha preparato in vista della seduta
dell'Assemblea regionale siciliana di oggi che all'ordine del giorno
riportava "Disposizioni programmatiche del presidente della
Regione". "Ci metto due minuti a pagina", ha spiegato
il governatore poco prima di entrare in Aula. E così è stato: quasi
un'ora di intervento in Sala d'Ercole per raccontare punto per punto,
dai rifiuti alla sanità, dalla formazione professionale ai conti
della Regione, tutte le prossime mosse e le intenzioni del governo
regionale. L'obiettivo? "Restituire ai siciliani, al termine di
questi 5 anni, una Sicilia normale".
L'emergenza rifiuti - "ma
chiamarla emergenza è quasi un ossimoro", dice - è l'occasione
per Musumeci per ribadire la sua intenzione sul tema Province: "Altro
che smantellarle, dobbiamo dare più competenze, come la gestione dei
rifiuti. E difendiamo l'elezione diretta dei presidenti e dei
consigli". E quando durante il dibattito il vicepresidente
grillino dell'Ars, Giancarlo Cancelleri, lo attacca perché, a suo
dire, "vuole solo creare nuove poltrone", Musumeci ribatte:
"Se la democrazia diventa affare di poltrone allora siamo nei
guai.
L'argomento "economia" si
snoda attraverso diversi temi, dai conti dell'amministrazione ai
fondi europei agli investimenti per le imprese. Una novità
importante sul tema del credito: "Bisogna ripensare alla sorte
dell'Irfis, venuta meno alla propria funzione istituzionale, ma
anche alla sorte dell'Ircac e della Crias. Stiamo pensando a una
sola realtà che le metta insieme, per poter semplificare l'accesso
al credito". C'è spazio anche per i precari, "faremo tutto
quello che è in nostro potere per risolvere il problema", e per
il rinnovo del contratto dei regionali, "presto ci sarà un
incontro con i rappresentanti sindacali".
Musumeci non si tira indietro di fronte
a una delicata questione politica: "So bene che in quest'Aula
abbiamo una maggioranza risicata, numeri limitati, ma il governo non
cerca in questa assemblea supporti numerici clandestini, noi
confidiamo di trovare nelle opposizioni convergenze programmatiche,
sui singoli punti, sulle singole proposte. Un leale confronto".
E mentre dal Movimento 5 stelle la
chiusura è pressoché netta e si esprime nelle durissime parole di
Cancelleri - "ci sono tutte le premesse perché la Regione resti
spettatore" - un'apertura arriva dal capogruppo del Pd, Giuseppe
Lupo: "Saremo opposizione positiva e propositiva sui
provvedimenti del governo che conterranno proposte concrete di
crescita e sviluppo per la Sicilia. Il Pd sarà pronto a confrontarsi
sulle riforme, avremo come riferimento quello che è stato il nostro
programma elettorale".
Regione
MUSUMECI RILANCIA LE PROVINCE
"PIÙ COMPETENZE ED ELEZIONI
DIRETTE"
di Maria Teresa Camarda
"Altro che smantellarle",
ha detto il governatore all'Ars.
PALERMO - "Alle Province bisogna
attribuire maggiori competenze, altro che smantellarle". Lo ha
detto il presidente della Regione, Nello Musumeci, nelle
dichiarazioni programmatiche che ha presentato all'Assemblea
regionale siciliana. Musumeci ha confermato la linea del governo
sull'elezione diretta degli organismi delle ex Province (oggi Liberi
consorzi) e delle tre città metropolitane (Palermo, Messina e
Catania). "Le ex Province - ha aggiunto - devono essere
potenziate. La Regione deve essere arbitro non giocatore. Deve
intervenire solo quando lo impongono situazioni di particolare
necessità: i giocatori sul territorio devono essere le province, gli
enti locali, i privati organizzati".
Tra le competenze a cui pensa Musumeci
c'è anche la gestione dei rifiuti. "Le province sono
l'espressione del territorio, sono l'assemblea dei sindaci", ha
spiegato.
In attesa dell'esito del ricorso
presentato dal governo della Regione contro l'impugnativa da parte
del Cdm della legge regionale sulle ex Province, Musumeci ha invitato
l'Assemblea a modificare la legge sugli enti intermedi.
LA SICILIA
Rubate armi negli uffici della
Polizia Provinciale.
Un fucile, due pistole e vario
munizionamento, appartenenti al Corpo della Polizia Provinciale di
Agrigento. sono finiti nelle mani di una banda, e c'è il fondato
timo re, che le armi possano essere utilizzate per commettere reati.
Certo, non è la prima volta, che i ladri scelgono di portarsi via
doppiette, pistole e revolver, custoditi dai proprietari in
abitazioni, all'interno di armadi blindati, o comunque chiusi in
cassetti o nascosti in soffitta. Ma questa voltai banditi hanno
alzato il tiro. Nella tarda serata di lunedì si sono intrufolati
negli uffici del Libero Consorzio di Agrigento, all'interno del
Giardino Botanico di via Demetra e dall'ormai nota via Platone,
teatro di una lunga serie di episodi criminali. Non è la prima, che
i locali sono presidi mira, e quasi sempre ad entrare in azione
giovani scapestrati del rione. Al contrario di al tre volte però,
nell'ultimo episodio, i responsabili hanno sfondato la porta di una
stanza, adibito al ricovero delle anni, degli agenti della Polizia
Provinciale. Arraffati armi e munizioni, da li a poco, si sono
allontanati dalla zona, senza farsi notare. Non ci sono segnalazioni
di testimoni. La scoperta poco dopo, da parte di un dipendente. Sul
posto hanno lavorato i carabinieri della Compagnia di Agrigento e del
Reparto Operativo.
A.R.
RIBERA / SANTO STEFANO QUISQUINA
Il "Crispi" e il 'Panepinto"
manterranno l'autonomia.
Buone notizie per due scuole
agrigentine che rischiavano di scomparire a causa del numero scarso
degli alunni che non raggiungeva la quota prevista dal ministero
della Pubblica Istruzione. Gli istituti comprensivi statali Francesco
Crispi" di Ribera e "Lorenzo Panepinto di Santo Stefano
manterranno la loro autonomia per l'anno scolastico 2018-2019.
Questo è quanto è stato deriso lunedì pomeriggio a Palermo presso
l'assessorato dell'Istruzione e della Formazione Professionale
dove si sono svolti i lavori del tavolo tecnico regionale al quale ha
preso parte i sindaci delle due cittadine, Carmelo Pace e Francesco
Cacciatore, i dirigenti delle due istituzioni scolastiche e i'
sindacati di categoria.
C'era il rischio, in base alla
normativa nazionale, che i due istituti comprensivi chiudessero i
battenti, già dal prossimo anno scolastico. Invece, trattandosi di
aree interne, sottodimensionate, hanno ottenuto per l'anno
scolastico 2018-2019 la deroga in base alla strategia nazionale perle
aree interne. Le due scuole manterranno quindi la loro autonomia, con
tanto di dirigenza scolastica, uffici di segreteria e personale
vario, docente. amministrativo ed ausiliario.
A Ribera c'era l'ipotesi che la
storica scuola "Crispi", che oggi comprende i tre ordini,
dall'infanzia alla media, passando per l'elementare, potesse
chiudere i battenti. Le classi, gli alunni e il personale sarebbero
stati accorpati alle altre due istituzioni della città e Bosco. La
"Crispi ha 570 alunni. Per l'autonomia ne servono 600. A Santo
Stefano Quisquina, gli alunni sono 350, ma ne bisognano 400. La
scuola del centro montano ottiene la deroga per il secondo anno
consecutivo. Soddisfazione è stata espressa dai sindaci Pace e
Cacciatore.
ENZO MINIO
RIAPERTURA DEL VIADOTTO AKRAGAS
Dopo 10 mesi, si attendono ancora
notizie.
Viadotto Akragas a quasi 10 mesi dalla
chiusura si attendono ancora notizie sulle prospettive di piena
fruibilità dell'arteria e, soprattutto, sulla reale possibilità
di consentirne la riapertura completa.
Se gli automobilisti agrigentini si
sono un pò abituati al dover attraversare percorsi alternativi per
raggiungere Porto Empedocle (e, viceversa Villaggio Mosè e il
Quadrivio Spinasanta), da Anas da un pò di tempo a questa parte si
tace sul destino del viadotto più amato-odiato di Agrigento. Quando
se ne dispose la chiusura a maggio del 2017, si ricorderà, il
gestore della rete autostrada
le, contestualmente all'esecuzione
del primo stralcio di interventi di risanamento localizzati sul
viadotto (che hanno consentito la riapertura del primo tratto a
luglio dello scorso anno) ha avviato una campagna di indagini
integrative sulle strutture dello stesso viadotto per verificare la
capacità dell'opera di assorbire il traffico veicolare, seppur con
limitazioni di massa". Questa ritenne vi fossero ancora pieni
standard di sicurezza per il transito sull'intera carreggiata dei
mezzi con limite di mas sa fino a 3,5 tonnellate. "Nel frattempo —
diceva una nota emessa proprio a luglio del 2017- Anas ricorda che
proseguono gli interventi di ripristino e rinforzo delle campate
14,46 e 53 del viadotto Akragas I nonché la progettazione per la
messa in sicurezza definitiva di entrambi i viadotti (Akragas II e
I)". Sempre in quell'occasione il gestore precisò che era stato
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la gara d'appalto finalizzata a
interventi dì manutenzione straordinaria dei viadotti, ricadenti in
territorio agrigentino, lungo le strade statali 115 "Sud
Occidentale Sicula e 115 quater compreso il viadotto Akragas. per un
investimento complessivo massi mo pari a 30 milioni di euro. Questo
quanto ad oggi noto. Dopo di che, il silenzio. La stessa
Amministrazione comunale, in una prima fase molto attiva
mediaticamente sul tema. sembra adesso aver scelto la linea della
cautela anche perché, a conti fatti, pensare ad una riapertura in
tempi rapidi della seconda metà del viadotto sembra quasi un'utopia.
G.S.
«Il tempo è galantuomo» Governo e
Pd esultano
ma Fi e M5S sottolineano il dato
relativo ai precari.
ROMA. Rinnegare il Jobs Act. Era questa
una delle precondizioni poste dalla sinistra per aprire la trattativa
sulle alleanze con il Pd di Matteo Renzi che non ha ceduto alle
pressioni e ora, forte dei dati Istat, gongola. «Il tempo è
galantuomo», commenta il segretario dem mentre sulle agenzie
rimbalza la notizia di quello che l'ex premier fiorentino non esita
a definire un «risultato storico», alla faccia di Liberi e Uniti
che dello smantellamento della riforma del mercato
del lavoro, targata Poletti, ha fatto
una delle sue bandiere elettorali.
La sinistra, però, non si lascia
affascinare dalle percentuali sbandierate dagli esponenti del governo
e della maggioranza sui social network. E nemmeno M5s e Forza Italia.
Gli avversari politici del Pd
- alla Luce del numero dei precari, che
ha fatto segnare un primato dall'inizio della serie storica -
suggeriscono di frenare gli entusiasmi.
Ad esprimere soddisfazione per i dati
Istat, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che, come
annunciato, dà il suo contributo alla campagna elettorale. «A
novembre il numero di occupati ha raggiunto il livello più alto da
40 anni. E scende anche a disoccupazione giovanile. Si può e si deve
fare ancora meglio. Servono più che mai impegno e serietà, non
certo una girandola di illusioni», twitta. «Da febbraio 2014 a
novembre 2017 Italia ha recuperato più di un milione di posti di
lavoro:
1.029.000 per la precisione (di cui il
53% a tempo indeterminato). Il Jobs Act ha fatto aumentare le
assunzioni, non i licenziamenti: il tempo è galantuomo, lo diciamo
sempre», esulta Renzi su Face book. al buone riforme danno buoni
frutti. I dati Istat di novembre sul mercato del lavoro indica no che
si è fatto un altro passo nella direzione giusta e che si rafforzano
le tendenze positive di medio-lungo periodo, in linea con il
consolidamento della crescita dell'economia», incalza il ministro
del Lavoro, Giuliano Poletti.
Di tutt'altro tenore i commenti di
M5S e sinistra. «Sui dati Istat non c'è molto da gioire da parte
del Pd. Dal 2016 ai 2017, infatti, è aumentato il numero delle fami
glie con minori che si trasferisco no fuori dall'Italia in via
definitiva. Inoltre, avere trasformato contratti stabili in rapporti
di lavoro pre cari, ha permesso al partito di governo di fare
soltanto un'operazio ne di facciata sui dati odierni, ma la verità
è che con il Jobs Act con tinuano a diminuire la qualità del lavoro
e la produttività delle imprese», scrive in una nota la deputata
M5s Laura Castelli. Per il segretario di Possibile, Pippo Civati,
esponente di liberi e Uguali, «il vero record è la precarietà, per
una legislatura da record di lavoro precario e povero».
Anche per Forza Italia c'è poco da
essere contenti. Per la deputata azzurra Elvira Savino, infatti,
aumentano soltanto i lavoratori precari, quelli che magari hanno un
contratto che dura un solo mese e poi il mese successivo vivono nel
l'ansia di non sapere se il contratto verrà rinnovato o meno».
L'ENTE PARCO ha dirottato la somma
che doveva servire per la costruzione di un tratto del percorso
pedonale
Dai marciapiedi al Palacongressi
i quasi 300 mila euro saranno
destinati agli impianti tecnologici della struttura.
Sembrava tutto fatto: Bonamorone, a
distanza di 3 anni dalle prime proposte politiche, appariva destinata
a veder sorgere attesissimo completa mento del tratto dì marciapiede
che avrebbe unito l'area della fontana con il percorso pedonale
realizzato dall'ex Provincia regionale di Agrigento. E invece alla
fine, tra tante polemiche sul famoso 30% dello sbigliettamento dei
ticket staccati netta Valle, gli oltre 300mila euro impegnati per un
pro getto di grande importanza turistica sono andati a finire in un
calderone ben diverso: quello per l'adeguamento tecnologico del
Palazzo dei congressi del Villaggio Mosè.
I fatti: nel 2014 l'allora
commissario Luciana Giammanco avanza l'ipotesi di utilizzare la
quota di quell'anno dei fondi provenienti dall'Ente Parco (che,
all'epoca, spettavano ancora al Comune) per completare la ventina
di metri di marciapiede mancante nell'area della fontana. Un
collegamento pedonale molto importante, dato che grazie a questo, i
turisti provenienti dal centro città avrebbero potuto agevolmente
raggiungere via Panoramica dei Templi e dall'ingresso di Giunone.
All'idea non seguono però i fatti e così la possibilità rimane
congelata fino a settembre scorso, quando l'Utc produce un pro
getto esecutivo che prevedeva non solo il completamento del marcia
piede ma anche la riqualificazione di tutta la zona, e che viene
esitato favorevolmente dal Consiglio del Parco, allora presieduto da
Bernardo Campo, Pochi mesi dopo sarà proprio il Comune di Agrigento
a spingere per ché la Regione revochi il decreto di costituzione del
Consiglio, lamentando la mancata applicazione dei decreti regionali.
il progetto, tuttavia, sarebbe anche
potuto sopravvivere se non fosse incappato in un problema di tipo
burocratico: la Soprintendenza, infatti, ha in più occasioni
richiesto al Municipio integrazioni e chiarimenti rispetto al
progetto. Le risposte, pare, non sono arrivate (o comunque non sono
state ritenute soddisfacenti), e i soldi, come dicevamo, sono stati
impegnati dal Parco archeologico in altro, avendo questi l'obbligo
di stanziare le somme entro il 2017. Così, anno nuovo, nuovo
tentativo di impegnare le risorse per questo e altri progetti.
GIOACCHINO SCHICCHI