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rassegna stampa del 18 gennaio 2018

AGRIGENTONOTIZIE.IT


„ Inchiesta Girgenti Acque: i nomi dei 73 indagati Nella lista ci sono avvocati, giornalisti, professionisti, politici e funzionari pubblici Inchiesta Girgenti Acque: i nomi dei 73 indagati
„ Il prefetto di Agrigento Nicola Diomede, il padre del ministro degli Esteri Angelino Alfano, l'ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, i parlamentari o ex parlamentari Riccardo Gallo, Giovanni Panepinto, Vincenzo Fontana e Angelo Capodicasa oltre ai vertici di Girgenti Acque. Ecco gli altri nomi degli indagati: Marco Campione, Giuseppe Giuffrida, Angelo Alfano, Giovanni Pitruzzella, Gerlando Piro, Pietro Pasquale Leto, Alfonso Bugea, Salvatore Aiola, Giacomo Antronaco, Silvio Apostoli, Giuseppe Arcuri, Pietro Arnone, Bernardo Barone, Filippo Caci, Giuseppe Carlino, Lelio Castaldo, Francesco Castaldo, Giovanni Caucci, Vincenzo Corbo, Salvatore Cossu, Piero Angelo Cutaia, Antonio D'Amico, Domenico D'Amico, Angelo Lombardo, Luigi D'Amico, Carmelo Dante, Igino Della Volpe, Leonardo Di Mauro, Pietro Di Vincenzo, Salvatore Fanara, Arnaldo Faro, Filippo Rosario Franco, Salvatore Gabriele, Diego Galluzzo, Calogerino Giambrone.Gerlando Gibilaro, Giuseppe Giuffrida, un altro Giuseppe Giuffrida, Flavio Gucciardino, Ignazio La Porta, Francesco Paolo Lupo, Maria Rosaria Macaluso, Piero Macedonio, Giuseppe Marchese, Giuseppe Milano, Calogero Patti, Giuseppe Pitruzzella, Gian Domenico Ponzo, Vincenzo Puzzo, Fulvio Riccio, Raffaele De Lipsis, Giancarlo Rosato, Antonino Saitta, Luca Cristian Salvato, Giuseppe Maria Scozzari, Carlo Sorci, Alberto Sorrentino, Gioacchino Michele Termini, Emanuele Terrana, Maria Terrana, Giuseppe Maria Saverio Valenza, Carmelo Vella, Rino Vella, Calogero Vinti, Roberto Violante.

Gds.it
Favori in cambio di posti", inchiesta su Girgenti Acque: anche il padre di Alfano fra i 73 indagati
Posti di lavoro in cambio di favori alla società Girgenti Acque che assumeva persone, in genere familiari, segnalate in buona parte da politici e amministratori pubblici. L'inchiesta della procura di Agrigento ha portato alla notifica di 73 avvisi di proroga delle indagini e tra i destinatari dei provvedimenti ci sono anche il padre del ministro degli Esteri Angelino Alfano, Angelo, 81 anni, e il prefetto di Agrigento Nicola Diomede. E ancora: l'ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, l'ex presidente della Provincia regionale di Agrigento Eugenio D'Orsi, deputati ed ex deputati, politici agrigentini, dirigenti pubblici, giornalisti e avvocati. Agli indagati vengono contestati anche truffa, corruzione, riciclaggio e inquinamento ambientale.La proroga è stata firmata dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dai sostituti Salvatore Vella, Alessandra Russo e Paola Vetro. Oggi pomeriggio carabinieri e Guardia di finanza sono andati in prefettura dove hanno effettuato perquisizioni e notificato l'atto al prefetto, dopo che una settimana fa erano stati perquisiti gli uffici di una società controllata, l'Hidrotecne (amministrata da Pietro Arnone), e di Girgenti Acque, presieduta da Marco Campione: entrambi sono tra gli indagati. Nei giorni scorsi, dopo che erano venute fuori le prime notizie sull'inchiesta, Girgenti acque aveva espresso "massima fiducia negli organi inquirenti. Confidiamo sulla celerità delle verifiche e degli accertamenti ritenuti necessari che possano diradare ogni ombra sulla gestione della società". Meno di un mese fa Marco Campione era stato assolto in via definitiva dall'accusa di corruzione che riguardava un presunto giro di tangenti all'Agenzia delle Entrate: favori in cambio di annullamenti di sanzioni tributarie. Un'altra indagine che coinvolgeva Girgenti Acque era stata aperta nel 2011 dalla stessa procura e riguardava l'inquinamento di un tratto di litorale ad Agrigento, a causa della mandata depurazione delle acque reflue. L'attuale indagine sta anche cercando di fare luce sull'aumento delle tariffe nei vari comuni i cui servizi idrici e fognari sono gestiti da Girgenti Acque.

Ilfattoquotidiano.it
Agrigento, maxi inchiesta su Girgenti Acque: indagato anche il padre di Alfano

Il padre di Angelino Alfano è indagato dalla procura di Agrigento. C'è anche il nome di Angelo Alfano, il genitore del ministro degli Esteri, tra i 73 avvisi di proroga delle indagini notificati dall'ufficio giudiziario siciliano. Si tratta di una maxi incheista che ipotizza un'associazione a delinquere legata anche ad assunzioni a "Girgenti Acque", società che gestisce il servizio idrico e fognario in molti comuni della provincia della città dei Templo. Agli indagati vengono contestati a vario titolo l'associazione per delinquere, truffa, corruzione, riciclaggio e inquinamento ambientale. La proroga è stata firmata dal procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, e dai sostituti Salvatore Vella, Alessandra Russo e Paola Vetro. Oggi pomeriggio carabinieri e guardia di finanza sono andati in prefettura dove hanno effettuato perquisizioni e notificato l'atto al prefetto, Nicola Diomede, anche lui tra gli indagati.  Sono indagati anche l'ex presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, l'ex presidente della provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, deputati ed ex deputati, politici agrigentini, dirigenti pubblici, giornalisti e avvocati. Secondo i pm avrebbero beneficiato di assunzioni, per loro o per i propri familiari, da parte di Girgenti Acque in cambio di favori. L'indagine riguarda anche l'Hidrotecne, società di distribuzione acqua controllata da Girgenti acque. Sono indagati anche Marco Campione, presidente di Girgenti acque e Pietro Arnone, amministratore di Hidrotecne.

Larepubblica.it
Agrigento, mega-inchiesta su Girgenti acque: fra gli indagati il padre di Alfano e il prefetto

Sono stati notificati, dalla Procura di Agrigento, 73 avvisi di proroga delle indagini nell'ambito di un'inchiesta che ipotizza un'associazione a delinquere legata anche ad assunzioni a "Girgenti Acque", società che gestisce il servizio idrico e fognario in molti Comuni dell'Agrigentino. Agli indagati vengono contestati l'associazione per delinquere, truffa, corruzione, riciclaggio e inquinamento ambientale. Fra gli indagati anche il prefetto di Agrigento Nicola Diomede e Angelo Alfano, padre del ministro degli Esteri Angelino.La proroga è stata firmata dal procuratore agrigentino Luigi Patronaggio e dai sostituti Salvatore Vella, Alessandra Russo e Paola Vetro. Oggi pomeriggio carabinieri e guardia di finanza sono andati in prefettura dove hanno effettuato perquisizioni e notificato l'atto al prefetto. Sono indagati anche l'ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, l'ex presidente della Provincia regionale di Agrigento Eugenio D'Orsi, deputati ed ex deputati, politici agrigentini, dirigenti pubblici, giornalisti e avvocati. Secondo i pm avrebbero beneficiato di assunzioni, per loro o per i propri familiari, da parte di Girgenti Acque in cambio di favori. L'indagine riguarda anche l'Hidrotecne, società di distribuzione acqua controllata da Girgenti acque. Sono indagati anche Marco Campione, presidente di Girgenti acque e Pietro Arnone, amministratore di Hidrotecne.
La società esprime "massima fiducia negli organi inquirenti". "Confidiamo sulla celerità delle verifiche - aveva detto - e degli accertamentiritenuti necessari che possano diradare ogni ombra sulla gestione della Società. La dirigenza della Girgenti Acque è serena, in quanto ritiene di avere agito sempre in buona fede e nel rispetto della legge in un settore alquanto complesso". Carabinieri e guardia di finanza all'inizio di gennaio avevano perquisito e sequestrato documenti contabili e personal computer negli uffici del gestore delle risorse idriche nell'Agrigentino, e della "Hydortecne". 

Grandangolo
La provincia si spopola, si "scappa" soprattutto da Favara, Palma e Licata in cerca di lavoro

C'è un articolo pubblicato dal settimanale Il Venerdì di Repubblica che mette inesorabilmente in evidenza il fenomeno dello spopolamento delle città siciliane dovute all'emigrazione, soprattutto per motivi di lavoro. Tra le realtà più colpite, il territorio agrigentino. Secondo quanto riportato, tra i paesi più colpiti della piaga dell'emigrazione, Aragona e Licata. Il paese della Maccalube ha 9.600 residenti con circa 8.000 nati ad Aragona che sono dovuti andar via nel corso degli anni, soprattutto in Belgio. Anche Palma di Montechiaro e Licata, si fanno "spazio" nella classifica dei primi 25 comuni con più residenti all'estero. Gli espatriati a Palma sono 10.600 su 23.000 residenti attuali, mentre a Licata si contano circa 15.900 persone "fuoriuscite" su 37.800 residenti. In classifica anche Favara che conta 32.600 residenti con circa 10.600 emigrati. Il dato che accomuna i vari paesi agrigentini nel triste fenomeno è la mancanza di lavoro, vera causa dello spopolamento della provincia di Agrigento, ma anche della Sicilia intera, così come evidenziato da uno studio della Fondazione Migrantes (relativo all'anno 2017), che ha registrato un saldo negativo di circa 11.500 abitati dell'isola che hanno dovuto lasciare la loro terra in cerca di migliori fortune.

La Sicilia
NOMI ECCELLENTI CIRCA GLI INDAGATI SULL'INCHIESTA DELLE ASSUNZIONI NELL'AZIENDA
Girgenti acque: la Procura fa tremare la città.

Rischia di essere un vero e proprio terremoto giudiziario il caso legato all'inchiesta su Girgenti acque. Nella lista dei personaggi coinvolti, ci sarebbero nomi altisonanti dal prefetto dì Agrigento Nicola Diomede al padre del ministro degli Esteri Angelino Alfano, l'ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, della Provincia di Agrigento Eugenio D'orsi, alcuni parlamentari o ex parlamentari (fra questi Riccardo Gallo di Forza Italia, Vincenzo Fontana ex  Nuovo centro destra e Angelo Capodicasa ex Pd), esponenti politici di territorio, avvocati giornalisti, vertici ed ex amministratori di Girgenti Acque (fra i quali Marco Campione e Giuseppe Giuffrida da) e dirigenti pubblici. Come detto un vero e proprio terremoto politico e giudiziario legato alle assunzioni nella società che gestisce il servizio idrico in provincia di Agrigento. Ieri i carabinieri e a Guardia di Finanza hanno fatto notificare un provvedimento, firmato dal procuratore Luigi Patronaggio e dai pubblici ministeri Salvatore Vella, Paola Vetro e Alessandra Russo, cui si avvisa della proroga delle indagini preliminari. Gli indagati, in tutto, sono 73. Le accuse ipotizzate sono di associazione a delinquere, corruzione, truffa, riciclaggio e false comunicazioni sociali. Per la magistratura ci sarebbero decine e decine gli episodi di corruzione legati alle assunzioni a Girgenti Acque di cui ne avrebbero beneficiato anche gli ex direttori di Inps e Agenzia delle Entrate di Agrigento, Gerlando Piro, e Pietro Pasquale Leto. L'avvio delle indagini, facendo quattro calcoli approssimati, sarebbe dunque da fare risalire a sei mesi fa circa e che vedrebbero coinvolti professionisti di un certo rilievo, compresi imprenditori e avvocati. I Carabinieri e finanzieri hanno acquisito gli atti di loro interesse, tra cui documenti informatici e incartamenti di vario genere.

LA UIL interviene per fare completare le procedure e fare appaltare gli altri lavori stradali con i fondi Ue
I DISAGI DELL'AGRIGENTO-PALERMO
Entro dicembre dovrebbero venire eliminati i nove semafori presenti lungo il percorso. La strada statale 189 continua a far parlare di se. I lavori, cominciati da tempo e che si sarebbero dovuti concludere già due anni fa, almeno così era stato annunciato, sembrano in vece non trovare una fine. Ad oggi ancora, lungo il tratto di strada, sono presenti numerose interruzioni. Tutto ciò porta a impiegare più di due ora a chi percorre l'Agrigento-Palermo. Sulla questione è intervenuto oggi Gero Acquisto, Segretario Generale della Uil di Agrigento: 'Dopo la presentazione del piano sulla viabilità nella nostra isola, sia mo in attesa di capire se finalmente il neo Governo regionale e l'assessore alle Infrastrutture saranno consequenziali sul tema strade e viabilità in Sicilia. Finora il disastro sulle nostre strade, dalle statali, alle provinciali e comunali, ha superato il limite della decenza. Adesso apprendiamo che dalla delibera Cipe 5412016 si possono mettere a bando per le strade siciliane 1 miliardo e 54 milioni nei prossimi cinque anni con il Piano Infrastrutture. E' chiaro che aspettiamo i passaggi e la tempistica con lo sblocco dei cantieri e le opere strategiche con molta attenzione. Però, a oggi, dobbiamo sottolineare, come fatto più volte, i ritardi insostenibili, vedi in primis la Palermo - Agrigento e il tratto della ss.121, da Bolognetta al Bivio Manganaro, che hanno subito continui blocchi e variazioni che hanno arrecato danni incalcolabili a tre province, ed in particolar modo a quella agrigentina. L'assessore Falcone in Commissione ha parlato dello spegnimento degli 8 semafori entro l'anno; la nostra Organizzazione Sindacale verificherà lo stato dell'arte per monitorare la tempistica, perché finora i tempi di realizzazione e di consegna (lo chiamavano "il cantiere dei mille giorni") hanno avuto black out continui e in ultimo contenziosi con le ditte, con costi economici e di disagio per i pendolari fuori da ogni logica. Anche la viabilità provinciale, nella nostra provincia agrigentina, subisce una lentezza che non è tollerabile. Adesso pare che si stiano sbloccando i fondi ma non si può nascondere che ancora ci sono strade provinciali chiuse o altre in condizioni penose, con rischio frane o avvallamenti pericolosissimi. La Uil continuerà questa battaglia di civiltà e di diritti, in termini sociali, economici e di normale vivibilità, in quanto queste opere incompiute hanno penalizzato oltremisura un territorio che merita servizi e attenzione perché paga i tributi e pretende un corrispettivo dalle Istituzioni.

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