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/ Rassegna stampa » 2018 » Gennaio » 21 » rassegna stampa dal 20 al 22 gennaio 2018

rassegna stampa dal 20 al 22 gennaio 2018

20 gennaio 2018

Agrigentonotizie

Diomede consegna al ministro Minniti il suo ultimo atto d'amore per la città: "Agrigento merita un prefetto senza ombre"

Poche ore dopo aver ricevuto l'avviso di proroga delle indagini, il prefetto Nicola Diomede ha scritto al ministro dell'Interno: "Sono estraneo alle accuse. Ma mi rendo conto però che un prefetto accusato di associazione per delinquere, truffa, corruzione, non è spendibile nel ruolo istituzionale". Diomede, ieri sera, si diceva pronto a cominciare il trasloco. Certamente il più doloroso della sua vita. Ma prima di andar via - e lo farà mercoledì - sembra verosimile che il prefetto saluterà Agrigento e provincia. Perché all'Agrigentino Diomede, prefetto capace di coniugare le necessità e di trovare sempre una soluzione, è visceralmente affezionato. E sono affezionati a Diomede anche tanti, anzi tantissimi, agrigentini che ieri pomeriggio hanno cominciato il via vai, dalla Prefettura, per salutare - alcuni anche commuovendosi - colui che è stato veramente il prefetto di tutti. Un uomo delle istituzioni che ha sempre tenuto la porta aperta a tutti e per qualunque cosa. A Diomede, al suo lungo, indefesso, lavoro sta andando però anche il pensiero di altre porzioni delle istituzioni: dei rappresentanti delle forze dell'ordine. E qualcuno ha già ufficialmente detto di essere  "onorato d'aver lavorato con lui, con un prefetto galantuomo".

Scrivolibero

Agrigento, nuova sessione di esami per la professione di trasportatore per conto terzi fissata per il primo semestre 2018

Approvato dal Settore "Turismo, Attività Produttive, Trasporti, Programmazione e Politiche Comunitarie" il bando per gli esami della prima sessione del 2018 per il conseguimento dell'attestato d'idoneità professionale per l'esercizio dell'attività di trasportatore di merci per conto terzi su strada. Possono partecipare agli esami per il conseguimento dell'idoneità professionale coloro che sono in possesso, alla data del 30 marzo 2018, dei seguenti requisiti: maggiore età, non essere interdetti giudizialmente, non essere inabilitati, essere in possesso di un titolo di studio di istruzione superiore di secondo grado a seguito di corso di durata triennale, quadriennale o quinquennale ovvero di avere assolto all'obbligo scolastico e superato un corso di istruzione di secondo grado o un corso di preparazione all'esame presso un organismo appositamente autorizzato.
Sono ammessi di diritto coloro che hanno presentato l'istanza valida per la II° Sessione 2017 poiché questa sessione non si è svolta per mancanza del numero minimo di partecipanti al bando. La domanda corredata della documentazione richiesta dovrà pervenire, a mezzo servizio postale o brevi manu, entro le ore 12,00 del 30/03/2018 al Libero Consorzio Comunale di Agrigento ex Provincia Regionale - Settore Promozione Turistica ed Attività Produttive e Economiche - Ufficio III° Autotrasporti e Marketing - Piazza A. Moro 1, 92100, Agrigento. Alla domanda di ammissione all'esame redatta in bollo da € 16,00, sulla base dello schema allegato al bando, dovrà essere allegata la seguente documentazione: attestazione del versamento di Euro 100,00, che in nessun caso verrà rimborsato, effettuato sul Conto Corrente Postale n. 11880929 intestato al "Libero Consorzio Comunale di Agrigento ex Provincia Regionale - Servizio di Tesoreria" - indicando la seguente causale: "Diritti dì segreteria per esame idoneità autotrasportatore merci - 1° Sessione 2018"; dichiarazione sostitutiva attestante il possesso dei requisiti richiesti dal bando e fotocopia di un documento di identità o riconoscimento in corso di validità del richiedente. Coloro che supereranno gli esami potranno svolgere la professione di autotrasportatore di merci su strada in Italia e su tutto il territorio dell'Unione Europea. Per avere informazioni in merito agli esami gli interessati potranno rivolgersi agli Uffici del Settore Turismo, Attività Produttive e Trasporti sito nella via Crispi, 46 - Agrigento tel. 0922/593134.

Dario Caputo alla guida della prefettura di Agrigento: ecco il profilo del nuovo Prefetto

E' Dario Caputo il nuovo Prefetto di Agrigento. Dopo la rimozione da parte del Consiglio dei Ministri, riunito stamani, di Nicola Diomede, posto "a disposizione", il 61enne vice capo di gabinetto del ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti assumerà il ruolo di prefetto della città dei templi.
La nomina di Caputo è avvenuto dopo la rimozione di Diomede, a seguito del "terremoto" Girgenti Acque che lo vede indagato insieme ad altri 71 soggetti fra giornalisti, politici e perfino il padre del ministro degli Esteri Angelino Alfano. Dario Caputo, nato nel 1957 è laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Padova. Dal 2000 al 2016 è inquadrato come vice prefetto.

Risoluto.it

Nuova indagine su Girgenti Acque, indagato Marco Campione.
La procura di Agrigento destituisce Girgenti Acque: la gestione di 7 depuratori Assunzioni e pacchetti di voti: così Girgenti Acque avrebbe creato la sua rete per gli affari

È una sfilza di nomi eccellenti quella che compone l'elenco di indagati compilato nelle scorse ore dai magistrati della procura di Agrigento nell'ambito dell'inchiesta che ha preso di mira i rapporti tra Girgenti Acque e il potere. Dove per "potere" non si intende solo la politica (non mancano, tra gli avvisati sindaci, ex amministratori e deputati, in carica e non). Quella che viene ipotizzata al momento è una fitta rete di rapporti incentrati sul ruolo economico della società privata che gestisce le risorse idriche pubbliche in provincia di Agrigento. Un ruolo da autentico ammortizzatore sociale, fatto di assunzioni ma anche di presunte protezioni. E così, secondo le notizie apprese e che il nostro giornale ha pubblicato per primo, ad essere finito sotto inchiesta c'è anche lo stesso prefetto di Agrigento Nicola Diomede, il rappresentante del governo sul territorio provinciale. Nome che si aggiunge a quelli di Marco Campione e Pietro Arnone, amministratori di Girgenti Acque e di Hydortecne. C'è anche il voto di scambio tra le ipotesi di reato contestate nell'ambito di questa indagine. Tra gli indagati non c'è solo Angelo Alfano, il padre del ministro degli Esteri, ma anche l'ex governatore Raffaele Lombardo e il fratello Angelo, gli ex presidenti della provincia di Agrigento Enzo Fontana ed Eugenio D'Orsi, l'ex presidente del Cga (il massimo organo della giustizia amministrativa in Sicilia) Raffaele De Lipsis. E poi nomi eccellentissimi della politica agrigentina e dei diversi partiti: Riccardo Gallo Afflitto (Forza Italia), Angelo Capodicasa (ex Pd, oggi Leu), Giovanni Panepinto (Pd),  Enzo Fontana (ex Alternativa Popolare, oggi con il gruppo di Lupi). E ancora: l'ex direttore dell'Agenzia delle entrate di Agrigento Pasquale Leto (già indagato in un altro filone d'indagine), l'ex direttore dell'Inps Gerlando Piro, perfino il presidente dell'Antitrust Giovanni Pitruzzella. Tra gli indagati anche anche alcuni giornalisti. L'indagine è la stessa scattata la settimana scorsa, quella che ha ipotizzato a vario titolo reati pesanti: dall'associazione a delinquere alla corruzione, dall'inquinamento ambientale al falso in bilancio. E forse siamo solo all'inizio.

21 gennaio 2018

Gds.it

Edifici pericolosi a Naro, via libera alla gara per la demolizione


NARO. Sono poco meno di una decina gli edifici considerati pericolosi che verranno presto demoliti. E sarà l'ultimo intervento per la salvaguardia della pubblica incolumità dopo la frana d'inizio febbraio del 2005 - determinata dal dissesto idrogeologico - lungo la via Vanelle e a valle del centro abitato di Naro. Il Libero consorzio comunale di Agrigento ha bandito la gara d'appalto, per complessivi 175.847,92 euro, per radere al suolo quel che resta degli immobili pericolosi. Gli interessati dovranno presentare le istanze, per partecipare al bando, entro il 23 febbraio prossimo. E dovranno indirizzarle al Libero consorzio comunale di Agrigento, gruppo contratti, via Acrone, 27. Le buste arrivate verranno aperte quattro giorni dopo, ossia il 27 febbraio alle ore 9.

Giornale di Sicilia

L'inchiesta su girgenti acque
l'aveva chiesto lui stesso al governo: «sono estraneo alle accuse, ma non posso restare con quest'ombra»
Rimosso il prefetto di Agrigento indagato
Al suo posto Dario Caputo, che proviene dal ministero del Mezzogiorno. Diomede per il momento è senza incarico
Concetta Rizzo - AGRIGENTO

Sarebbe dovuto andare alla Prefettura di Trapani. Ieri, dopo l'avviso di proroga delle indagini preliminari ricevuto mercoledì mattina dalla Procura di Agrigento, il Consiglio dei ministri ha  deliberato non il trasferimento del prefetto Nicola Diomede in un'altra sede, ma la rimozione dalla prefettura di Agrigento e la sua collocazione «a disposizione». Il terremoto giudiziario scoppiato mercoledì - con 72 indagati per associazione a delinquere, corruzione, truffa, riciclaggio e false comunicazioni sociali - nell'ambito dell'inchiesta sul «sistema» Girgenti Acque, che ipotizza decine di episodi di corruzione legati alle assunzioni nel gestore idrico e fognario dell'Agrigentino, ha fatto la sua prima «vittima». La più illustre che poteva fare. Il prefetto Nicola Diomede mercoledì lascerà la città dei Templi. Soltanto a fine mese arriverà invece il nuovo prefetto, nominato sempre ieri dal Cdm. Si tratta di Dario Caputo, che è, attualmente, il vice capo di gabinetto del ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti. Caputo, 61 anni, è laureato in Scienze politiche all'università di Padova. È stato tra i responsabili dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati. Ieri pomeriggio i due prefetti si sono sentiti telefonicamente. Che il prefetto Diomede lasciasse Agrigento, dopo la bufera giudiziaria, era scontato. Poche ore dopo avere ricevuto l'avviso di proroga delle indagini, lo stesso prefetto - raccontano, in Prefettura, i ben informati - ha scritto al ministro dell'Interno Marco Minniti. Diomede è stato chiaro. Ed è stato il suo ultimo atto d'amore nei confronti di una terra -Agrigento e la sua provincia - che lo ha accolto fin dal 1991. «Agrigento merita un prefetto senza ombre», ha scritto Diomede. «Sono estraneo alle accuse. Ma mi rendo conto che un prefetto della Repubblica accusato di associazione per delinquere, truffa, co rruzione, non è spendibile nel ruolo istituzionale. E Agrigento merita un prefetto senza ombre». Era il 29 dicembre del 2013 quando Diomede, nuovo prefetto di Agrigento, si insediava. Non era uno sconosciuto. Alla fine del 2013, di fatto, Diomede rientrava ad Agrigento dopo la parentesi che lo aveva portato via dalla città dei Templi e dopo, quindi, essere stato  capo della segreteria tecnica dell'allora ministro dell'Interno Angelino Alfano. Diomede, 60 anni compiuti all'inizio del mese, venne assegnato - in qualità di vice-consigliere -alla Prefettura di Agrigento nel 1991. Nel 2000 è diventato vice prefetto aggiunto e poi, un anno e mezzo dopo circa, è stato promosso a vice prefetto. Sempre nell'Agrigentino il prefetto Nicola Diomede è stato componente della commissione di accesso ispettivo al Comune di Lampedusa e Linosa e di coordinatore delle commissioni di accesso ispettivo nei Municipi di Campobello di Licata, Castrofilippo e Racalmuto. Il prefetto Nicola Diomede, nell'inchiesta su Girgenti Acque, sarebbe rimasto coinvolto per la mancata firma di un'interdittiva antimafia nei confronti del gestore idrico che quindi ha continuato liberamente ad esercitare. Diomede, ieri, si diceva pronto a cominciare il trasloco. Certamente Nicola Diomede, il prefetto rimosso dal Consiglio dei ministri il più doloroso della sua vita. (*CR*)

La Sicilia e i suoi tesori
dall'insufficiente comunicazione ai problemi di gestione e manutenzione. orlando chiede parametri comuni
Lanciare i siti Unesco: una corsa a ostacoli
Alessandra Turrisi
Palermo

C'è un problema di comunicazione, ma anche di manutenzione e gestione. Eccole le zavorre che impediscono alle «perle» della cultura e dell'arte in Sicilia di trasformarsi in un collier da sfoggiare a livello internazionale. Perché vanno bene la Valle dei templi, l'Etna, il Val di Noto, e giù a elencare i sette luoghi o siti seriali targati patrimonio dell'umanità, ma «il vero sito Unesco dovrebbe essere tutta la Sicilia» è l'obiettivo dell'assessore regionale ai Beni culturali, Vittorio Sgarbi. «Io nutro una profonda antipatia per l'Unesco. Secondo me, è un ente completamente inutile. Però ho potuto verificare la sua importanza nell'area Langhe-Roero dove si è quadruplicato il movimento turistico. È quindi importante essere tra i siti Unesco per il ritorno in termini turistici che questo riconoscimento può portare», dice ancora Sgarbi, intervenendo, a Villa Zito a Palermo, al primo incontro con i responsabili dei siti Unesco siciliani, organizzato dalla Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia, dal comitato di pilotaggio del sito arabo-normanno e dalla Fondazione Chiazzese. L'intento è chiaro: creare una rete, con una dichiarazione programmatica comune, tra i siti siciliani approfittando del riconoscimento di Palermo capitale italiana della cultura 2018, che è anche l'anno europeo del patrimonio culturale. «Vogliamo presentare un documento di indirizzo al governo della Regione e alle amministrazioni locali per costruire una strategia di rafforzamento delle politiche culturali della nostra regione, per far sì che questo patrimonio stia nella vetrina internazionale», rivendica il direttore di Unesco Sicilia, Aurelio Angelini. Una strada in salita. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, si toglie qualche sassolino dalle scarpe: «Ci vogliono standard di qualità comuni nei vari siti e qualcuno che stabilisca questi parametri che devono osservare i siti Unesco, altrimenti Palermo andrà per i fatti  suoi con Cefalù e Monreale», dice, chiedendo la creazione di «una rete siciliana dei siti Unesco con livelli essenziali di governance», «non è possibile che si siano luoghi senza un sito internet degno». E Orlando annuncia per l'8, il 9 e 10 marzo «una tre giorni concordata con il ministro Franceschini per collegare il percorso arabonormanno all'anno europeo del patrimoniale culturale». La mattinata è una rassegna virtuale degli sforzi profusi e dei risultati ottenuti per valorizzare al meglio i singoli beni Unesco, cercando di tirarli fuori dalle secche dei limiti infrastrutturali e delle difficoltà gestionali. Il biglietto on line per la Valle dei Templi di Agrigento, per esempio, può fare la differenza, come dimostrano i primi numeri. A volte bastano piccoli correttivi per dare un colpo d'acceleratore. «Da un anno sollecitiamo le regioni a gestire in maniera integrata questi siti - sottolinea Enrico Vicenti, segretario generale della Commissione nazionale Unesco -e non ce n'è una che lo abbia realizzato. È una sfida difficile, ma la Sicilia può fare la differenza vista la quantità di siti coinvolti». Sgarbi analizza criticamente alcuni limiti e prova a tracciare le priorità. «La Sicilia è sottostimata dall'Unesco.È possibile che non siano comprese Selinunte, Segesta o Morgantina? - si chiede - Lo stato dei siti siciliani non è ottimo, ma neanche esecrabile, non siamo certo dinanzi al degrado dei siti Unesco in Iran o Afghanistan. Alcuni problemi, rispetto a un vincolo importante come quello dell'Etna, investono la violenza al paesaggio compiuta dalla falsa energia pulita delle pale eoliche. Il fronte di pale eoliche davanti all'Etna è un insulto, una barriera indecorosa e mafiosa. Per quanto riguarda lo stato di conservazione,  in Val di Noto è buono, ad Agrigento è ottimo e a Palermo ci sono restauri in corso, come a Maredolce. Un rischio c'è a Piazza Armerina, dove fui alto commissario fino a quando non mi venne tolto l'incarico, fingendo che i lavori fossero finiti. Per cui il sito soffre di due condizioni negative: l'assenza di manutenzione e i lavori di restauro non finiti. Ne manca circa il 20%. Grazie ai fondi Por ho trovato 9 milioni di euro già pronti: sarà la mia priorità assoluta». Perché in fondo basta poco per diventare competitivi: «Alcune soluzioni per rilanciare i siti siciliani sono legate ad un minimo di buon senso: mettere la cartellonistica e la segnaletica o aggiustare le strade. Altre punteranno a togliere alla Sicilia la nomea di luogo pericoloso e criminale e innalzare la bellezza contro la mafia». Sulla contestata proposta di trasferire la Venere di Morgantina, Sgarbi conferma: «Lo farò sicuramente. D'accordo con Orlando, in occasione del riconoscimento di Palermo capitale della cultura faremo un'esposizione di questa bellissima statua al Museo Salinas, dove doveva stare fin dall'inizio, quando è rientrata dal Museo Getty. La faremo ad ottobre: ditemi quante persone vanno ad Aidone a ottobre. Esporrò una copia perfetta e chiederò di indovinare quale sia vera e quale falsa. E poi a gennaio la manderò per due mesi al Quirinale». (*ALTU*)

21 gennaio 2018

Messa in sicurezza. Sarà la Protezione civile ad occuparsi della struttura posta nella parte alta del costone, da dove nel dicembre scorso si sono staccati alcuni massi
Concetta Rizzo

Sarà la Protezione civile regionale  ad occuparsi del progetto dimessa in sicurezza del terrazzo marino posto nella parte alta del costone vicino alla Scala dei Turchi. Terrazzo marino dal quale, a metà dello scorso dicembre, si sono staccati dei massi di calcarenite. E da allora, dal giorno del cedimento, in via precauzionale, l'area di accesso alla Scala dei Turchi è stata interdetta. Nelle ultime ore, la Guardia costiera ha anche ordinato il divieto di accesso nel tratto di mare prospiciente la porzione di arenile già off-limits, quella in adiacenza a Punta Majata. Il divieto della Capitaneria di porto, firmato dal comandante, il capitano di fregata Filippo Maria Parisi, riguarda persone e mezzi, di qualunque tipologia, per una profondità di 25 metri. In quel tratto di spiaggia, dunque, non si potrà arrivare più né via mare e né via terra. «Il Comune di Realmonte - ha spiegato, ieri, il sindaco Lillo Zicari - non ha geologo, né ingegnere per fare il progetto di messa in sicurezza del terrazzo marino. Ecco perché ho chiesto aiuto alla Protezione civile regionale con la quale, anche assieme al Genio civile e alla Protezione civile provinciale, abbiamo fatto una mirata riunione. Quando avremo il progetto, poi cercheremo, anche sulla base dei calcoli che verranno fatti, cercheremo i soldi necessari, cercheremo un finanziamento dall'assessorato regionale Territorio e Ambiente ». Il progetto da fare per mettere in sicurezza l'area d'accesso alla Scala dei Turchi non è complicato. Dovrebbe consistere nel disgaggio dei massi che ancora rischiano di cadere e nella collocazione di una rete di protezione. Ad occhio e croce - mancando il progetto si può fare, infatti, soltanto una stima approssimativa - dovrebbero servire dai 150 ai 200 mila euro. «Stiamo facendo anche un accertamento sull'umidità e sulle eventuali, possibili, infiltrazioni - ha spiegato il sindaco Zicari - . Lungo la strada provinciale che è a monte passa la condotta idrica, quindi stiamo facendo questi controlli con Girgenti Acque e l'acqua è infatti chiusa da un pò. Verificheremo in questo modo se ci sono perdite dalla condotta o se invece l'umidità è acqua di sorgente». Nel timore che i tempi possano essere lunghi, per fare il progetto, reperire i soldi necessari e dunque fare i lavori, si sta già pensando alla stagione primaverile. «Non conoscendo ancora i tempi per riavere il libero accesso all'arenile - ha concluso il sindaco - stiamo pensando, ma è ancora una ipotesi, alla collocazione di una passarella, magari da un metro prima dall'interdizione fino ad arrivare alla Scala dei Turchi. Il tutto, naturalmente, nelle more della riapertura dell'accesso». Sull'arenile resta, dunque, collocato uno steccato in legno di castagno per ben armonizzarsi con lo scenario della Scala dei Turchi. E l'area di ingresso che conduce anche alla suggestiva scogliera di marna bianca era e resta interdetta. (*CR*)

Ribera. L'esemplare recuperato lo scorso 13 novembre dalla Capitaneria di Siracusa
Tartaruga caretta riprende il mare: è la prima liberazione dell'anno
Ribera

Domani, sulla spiaggia riberese di Seccagrande, verrà effettuata la prima liberazione in Sicilia di tartarughe "Caretta caretta" del 2018. Verrà messa in mare una tartaruga femmina di 12 chili, recuperata dalla Capitaneria di porto di Siracusa, il 13 novembre, con un amo nell'esofago. La tartaruga è stata curata dai veterinari e dai ricercatori dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia che è anche Centro di Referenza Nazionale sul Benessere, Monitoraggio e Diagnostica delle Malattie delle tartarughe marine. All'arrivo in Istituto, dopo essere stata sottoposta ad una radiografia, i veterinari hanno deciso di intervenire con una esofagotomia per l'asportazione dell'amo seguita da terapia antibiotica e portata al centro di Sant'Erasmo per la riabilitazione. Alla cerimonia di liberazione, in programma alle 9, saranno presenti il Rotary Club di Ribera, il sindaco Carmelo Pace, il presidente della commissione Ambiente al Senato, Giuseppe Marinello, il commissario straordinario dell'Istituto Zooprofilattico, Salvatore Seminara, il direttore sanitario, Santo Caracappa, e gli alunni delle scuole quarte dell'Istituto comprensivo "Don Bosco" di Ribera che decideranno il nome della tartaruga. "Dall'ini zio dell'attività del Centro - dice il direttore, Santo Caracappa - sono state reintrodotte in natura 78 tartarughe nelle coste siciliane, molte delle quali sono state operate e liberate dagli ami da pesca, spesso ingeriti insieme al pesce che faceva da esca, e dopo un periodo  di riabilitazione presso il Centro di Sant'Erasmo, sono state reintrodotte in natura un po' in tutta la Sicilia, da Pantelleria ad Eraclea, a Ragusa". Lo scorso anno liberazioni sono state effettuate anche a Sciacca. (*GP*)

Edifici pericolosi a Naro
Via libera alla gara per la demolizione
Libero Consorzio. Il 4 febbraio del 2005 quando il centro storico veniva colpito da una devastante frana che provocò una voragine e lesioni a decine e decine di abitazioni
Entro il 23 febbraio prossimo le istanze per il bando

Sono poco meno di una decina gli edifici considerati pericolosi che verranno presto demoliti. E sarà l'ultimo intervento per la salvaguardia della pubblica incolumità dopo la frana d'inizio febbraio del 2005 - determinata dal dissesto idrogeologico - lungo la via Vanelle e a valle del centro abitato di Naro. Il Libero consorzio comunale di Agrigento ha bandito la gara d'appalto, per complessivi 175.847,92 euro, per radere al suolo quel che resta degli immobili pericolosi. Gli interessati dovranno presentare le istanze, per partecipare al bando, entro il 23 febbraio prossimo. E dovranno indirizzarle al Libero consorzio comunale di Agrigento, gruppo contratti, via Acrone, 27. Le buste arrivate verranno aperte quattro giorni dopo, ossia il 27 febbraio alle ore 9. «Sono stati fatti diversi interventi per demolire i censiti immobili ritenuti pericolosi - ha spiegato ieri il sindaco di Naro Lillo Cremona - . Questo, per il quale è stato fatto la gara d'appalto, è l'ultimo. Realizzati anche questi lavori, l'area sarà in totale sicurezza. E dei fondi a disposizione restano dai 500 ai 600 mila euro circa da corrispondere ai privati che vogliono ristrutturare e cancellare le lesioni che hanno avuto gli immobili di loro proprietà. Facendo dunque i lavori di demolizione e quelli di risanamento, per i quali sono appunto previsti i contributi ai privati che hanno strutture lesionate, - ha spiegato il sindaco Cremona - la parte alta di Naro sarà completamente risanata. Abbiamo inoltre cercato i fondi per creare, in quell'area, un parco culturale. Ma sono molti i chiamati e pochi gli eletti - ha sottolineato, quasi sarcasticamente, il sindaco Lillo Cremona - . Soldi non ce ne sono. Stiamo, del resto, avendo difficoltà anche a farci dare i soldi per il campo sportivo polivalente realizzato nell'ambito di "Io gioco legale". Ci hanno, adesso, dunque ex post, chiesto anche il parere del Coni». Il campo sportivo polivalente, consegnato qualche settimana fa alla città, è stato realizzato nell'ambito del Pon sicurezza.  Era il 4 febbraio del 2005 quando il centro storico di Naro veniva colpito da una devastante frana che provocò una voragine e lesioni a decine e decine di abitazioni. Un episodio che terrorizzò i residenti del centro storico della cittadina barocca. L'allora sindaco, Mariagrazia Brandara, diede vita anche ad una unità di crisi. Il progetto di messa in sicurezza contro il dissesto idrogeologico è stato finanziato dal dipartimento regionale della Protezione civile per un importo di quasi 2 milioni di euro. Prevedeva: interventi di demolizione delle case pericolanti e di consolidamento e puntellamento di quelle non censite nell'elenco degli abbattimenti. Previsto per i proprietari delle residenze di abbattere delle indennità di espropriazione. Adesso, si è arrivati, invece, all'ultimo intervento di demolizione degli immobili ritenuti pericolanti. Si tratta di sette o otto case. Aggiudicata la gara d'a p p a lto, se naturalmente non vi saranno ricorsi, sembra ipotizzabile che quest'ultimo cantiere di demolizione potrebbe essere aperto già durante la prossima primavera. (*CR*)

22 gennaio 2018

Mafia: blitz nell'agrigentino, in cella anche un sindaco
Carabinieri militare auto pattuglia pantera nucleo radiomobile

(ANSA) - PALERMO, 22 GEN - Tra gli arrestati nel maxi blitz che ha portato in cella oltre 50 tra boss e gregari della mafia di Agrigento, c'è anche il sindaco di San Biagio Platani, paese della provincia. In manette, con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, è finito Santino Sabella eletto alle ultime amministrative. I pm della dda di Palermo gli contestano di avere concordato le candidature delle ultime comunali del 2014 con esponenti mafiosi di vertice del suo paese e fatto illecite pressioni nell'assegnazione di appalti.(ANSA).

21 gennaio - domenica

LA SICILIA

LIBERO CONSORZIO COMUNALE. Sono state avviate le procedure di gara per l'assegnazione di un bando da 182.000 euro
SI RISTRUTTURA L'ISTITUTO "RE CAPRIATA".
Impermeabilizzazione e copertura dei laboratori, sostituzione degli infissi esterni e degli impianti.

E il Libero Consorzio comunale di Agrigento a rendere noto l'avvio delle procedure di gara per l'assegnazione di un bando da lB2miIa euro per lavori di manutenzione straordinaria che riguarderanno l'istituto Tecnico Filippo Re Capriata" di via Campobello. L'intervento nello specifico riguarda l'impermeabilizzazione e copertura dei laboratori, la sostituzione degli infissi esterni e degli impianti. I fondi stanziati sono così suddivisi: 182.179,44 euro come importo complessivo dell'appalto (compresi Oneri per la Sicurezza) di cui: 5.607,10 euro di oneri per t'attuazione dei piani della sicurezza non soggetti a ribasso e 176.572,34 curo come importo a base d'asta al netto degli oneri per l'attuazione dei piani di sicurezza, Il termine per l'esecuzione dei lavori è di 120 giorni consecutivi e continui, a decorrere dal giorno del verbale di consegna dei lavori, il termine di presentazione dei plichi di partecipazione alla gara è fissato entro le ore 12 del prossimo 18 aprile. Offerte che andranno inviate al Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Gruppo Contratti. Il bando rende nota anche la data di apertura delle offerte: la prima seduta pubblica nella Sala Gare del Gruppo Contratti del Libero Consorzio si terrà alle ore 9 del 24 aprile. A coordinare le operazioni sarà il Libero Consorzio di Agrigento poiché il plesso diretto dal preside Sergio Coniglio ricade sotto la competenza dell'ex Provincia Regionale di Agrigento come del resto tutti gli istituti scolastici d'istruzione superiore presenti sul territorio comunale. Fondi freschi in arrivo pertanto per il Re Capriata. I lavori — come si legge nel disciplinare di gara — dovrebbero concludersi entro quattro mesi e pertanto, fatti due semplici conti, nel caso in cui iniziassero entro il mese di Giugno, già all'inizio, del nuovo anno didattico potrebbero essere sulla via della conclusione. L'Edificio di via Campobello, oltre alla Ragioneria, ospita anche l'istituto Alberghiero e risulta tra i più frequentati della città. Il Re Capriata non è l'unico istituto superiore licatese che beneficerà di restyling. Anche il Liceo "Vincenzo Linares" di via Preside Salvatore Malfitano è infatti  in attesa dell'aggiudicazione e della successiva efficacia di una gara d'appalto relativa a lavori di manutenzione straordinaria dell'istituto.
GIUSEPPE CELLURA

RIBERA
Saranno riparate dal Consorzio alcune Provinciali.

RIBERA (e.m.) Il Consorzio Comunale d Agrigento riparerà alcune strade provinciali del territorio riberese. Si tratta delle arterie Ribera-Seccagrande e della Ribera-Borgo Bonsignore che presentano da tempo l'asfalto scucito e anche qualche (rana che rende difficile e pericolosa la viabilità. Una rassicurazione in tal senso ha avuto ieri mattina il sindaco Carmelo Pace che ha incontrato ad Agrigento il commissario del Libero Consorzio dal quale ha avuto precise assicurazioni circa la prossima sistemazione dell'asfalto e l'eliminazione dei bubboni stradali nel tratto della strada provinciale Ribera-Secca grande, la n. 33, nei pressi di contrada Castellana, e sulla strada Ribera-Ponte fiume Magazzolo, la n. 61, e sulla strada bivio Cattolica Eraclea, nei pressi di Morello, verso Borgo Bonsignore, la n. 57. Mentre sulle strade in questione saranno eseguiti dei rattoppi, fa Ribera Borgo Bonsignore sarà rifatta con un nuovo nastro di asfalto perché inserita in un progetto provinciale di interventi urgenti con priorità 1. Bisognerà prendere pure in considerazione la possibilità di rifare e aggiornare parte della cartellonistica stradale vetusta e di individuare una soluzione, sulla strada Ribera-Seccagrande, nei pressi di contrada "Spataro", a quella curva ad 5", sulla quale si innesta pure in bivio per Magone, dove in questi anni sono successi diversi incidenti stradali con danni per fortuna soltanto perle autovetture. Resta irrisolto il problema della transitabilità della strada provinciale Ribera-Magone-strada statale 115, in direzione Piana Grande, la n. 86, che risulta chiusa ai veicoli per una serie di frane molto pericolose che mettono a repentaglio l'incolumità di chi si avventura a proprio rischio sull'arteria.

22 gennaio - lunedì

LA SICILIA

La pubblica amministrazione guarda a donne e famiglie
LE NUOVE REGOLE. Novità con orari flessibili, ferie solidali e aiuti per chi ha figli in età scolare

ROMA. Orari flessibili, ferie solidali, welfare per i figli, congedi per chi diventa genitore ma anche per le donne vittime di violenza, Il nuovo contratto per gli statali, apripista per tutto il resto della Pa sembra prendere atto che oltre la metà, il 54%. del pubblico impiego è fatto da donne. Più in generale, nelle nuove regole sul rapporto di lavoro, riscritte dopo dieci anni, irrompe la società di oggi: ecco che il termine "paternità" ricorre quasi quanto maternità", i giorni di riposo per il matrimonio vengono riconosciuti anche alle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Ma c'è inoltre un ampliamento delle tutele per chi è sottoposto a terapie salvavita e su bisce gli strascichi di certi trattamenti. Insomma non si tratta solo di vedere che effetto faranno gli 85 euro di aumento medio mensile, inclusa l'una tantum degli arretrati, sulla massa retributiva e quindi su consumi e sull'economia (in ballo ci sono 5,6 miliardi). C'è anche un lato sociale nel rinnovo, che magari potrà influire, visto che vale per 3,3 milioni di lavoratori. Ecco allora tutti gli accorgimenti per gli statali alle prese con la famiglia, nell'Italia versione Millennials, a pochi giorni dall'entrata in vigore del nuovo con tratto, fresco dei via Libera del Consiglio dei ministri (ok arrivato venerdì scorso). «Nel quadro delle modalità dirette a conseguire una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare» si apre all'orario flessibile, con fasce temporali di flessibilità a inizio e fine giornata. Eventuali "sconti" devono essere recuperati entro il mese. L'agevolazione viene favorita se il dipendente in questione si ritrova in «particolari situazioni personali, sociali o familiari», incluse le necessità connesse alla frequenza dei propri figli di asilo nido, scuole materne e scuole primarie».
Un salvadanaio in cui racchiudere le ore di lavoro straordinario non da monetizzare ma da tramutare in riposi ad ore o la giornata le proprie necessità personali e familiari». Se non basta e sei colleghi sono generosi, si può usufruire delle ferie degli altri. Un dono vero e proprio, su base volontaria e a titolo gratuito, che diventa possibile tra chi condivide la stessa scrivania, quando di mezzo c'è l'esigenza di "prestare assistenza a figli minori che necessitino di cure costanti, per particolari condizioni di salute". La dipendente, inserita nei percorsi di protezione ad hoc, debitamente certificati, ha il diritto di astenersi dal lavoro per un massimo di 90 giorni. La retribuzione in questi caso è uguale a quella prevista durante la maternità. Non si perde anzianità, non si riduco no le ferie e la tredicesima non viene scalfita. Si può anche scegliere di assentarsi a ore echi vuole può passare al part time. Nelle tutele c'è anche la possibilità di chiedere il trasferimento in un altro ufficio per cambiare città. Se si lavora da almeno sei anni in un ufficio anche se il contratto è a tempo determinato si ha diritto ai «permessi retribuiti per motivi personali o familiari» (18 ore l'anno). Anche senza posto fisso si può convolare a nozze senza i giorni di lavoro, nel senso che in caso di matrimonio sono riconosciuti i permessi, pagati.

Il confronto a Roma tra Nello Musumeci e il premier Gentiloni.

PALERMO. Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, nell'annunciato incontro con il capo del governo Paolo Gentiloni, tenutosi a Roma nei giorni scarsi, ha messo al centro delle richieste della Sicilia l'emergenza idrica e, soprattutto, quella, legata allo smaltimento dei rifiuti. Il presidente del Consiglio ha manifestato una buona apertura sulle richieste avanzate dalla Regione siciliana ma prima di dare risposte definitive sarà necessario effettuare una verifica sulla fattibilità degli interventi di concerto con il ministero dell'Ambiente e con la struttura di Palazzo Chigi e si riserva di rispondere nel giro di pochi giorni. Lo strumento individuata dovrebbe essere l'ordinanza di protezione civile al cui interno andrà a essere delimitato il perimetro delle richieste accolta e dei paletti eventualmente fissati da Roma, li presidente della Regione Nello Musumeci ha manifestato a Gentiloni la preoccupazione per la discarica di Bellolampo, chiedendo, tra l'autorizzazione per la realizzazione di una settima vasca, che tra alcuni mesi risulterà completamente satura. Un blackout che farebbe andare in tilt in oltre mezza isola un sistema di rifiuti che poggia su un equilibrio precario e sin troppo delicato. A risentirne sarebbero, inevitabilmente, i Comuni del la Provincia di Palermo. compresa Ustica che, da sempre. Si servono «ella discarica, ma anche li aLtri territori strettamente interessati. E così l'emergenza diventa necessità di gestione rapida che sia in grado per ampliare la sesta vasca di Bellolampo e realizzarti la settima che potrebbe "alleggerire" il problema ma non risolverlo, visto clic andrebbe a riempirsi in appena un paio di anni se, oltre ai Comuni del Palermitano, continueranno ad utilizzarla anche altre zone della regione. A questo punto per Musumeci e improcrastinabile un intervento immediato non solo per Bellolampo, ma anche per le altre discariche quasi off limits. Al tempo stesso il governatore siciliano non chiede però cambiali in bianco e prospetterà per questo un piano a breve-medio termine.

LIBERO CONSORZIO COMUNALE. Sono state avviate le procedure di gara per l'assegnazione di un bando da 182.000 euro
SI RISTRUTTURA L'ISTITUTO "RE CAPRIATA".
Impermeabilizzazione e copertura dei laboratori, sostituzione degli infissi esterni e degli impianti.


E il Libero Consorzio comunale di Agrigento a rendere noto l'avvio delle procedure di gara per l'assegnazione di un bando da lB2miIa euro per lavori di manutenzione straordinaria che riguarderanno l'istituto Tecnico Filippo Re Capriata" di via Campobello. L'intervento nello specifico riguarda l'impermeabilizzazione e copertura dei laboratori, la sostituzione degli infissi esterni e degli impianti. I fondi stanziati sono così suddivisi: 182.179,44 euro come importo complessivo dell'appalto (compresi Oneri per la Sicurezza) di cui: 5.607,10 euro di oneri per t'attuazione dei piani della sicurezza non soggetti a ribasso e 176.572,34 curo come importo a base d'asta al netto degli oneri per l'attuazione dei piani di sicurezza, Il termine per l'esecuzione dei lavori è di 120 giorni consecutivi e continui, a decorrere dal giorno del verbale di consegna dei lavori, il termine di presentazione dei plichi di partecipazione alla gara è fissato entro le ore 12 del prossimo 18 aprile. Offerte che andranno inviate al Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Gruppo Contratti. Il bando rende nota anche la data di apertura delle offerte: la prima seduta pubblica nella Sala Gare del Gruppo Contratti del Libero Consorzio si terrà alle ore 9 del 24 aprile. A coordinare le operazioni sarà il Libero Consorzio di Agrigento poiché il plesso diretto dal preside Sergio Coniglio ricade sotto la competenza dell'ex Provincia Regionale di Agrigento come del resto tutti gli istituti scolastici d'istruzione superiore presenti sul territorio comunale. Fondi freschi in arrivo pertanto per il Re Capriata. I lavori — come si legge nel disciplinare di gara — dovrebbero concludersi entro quattro mesi e pertanto, fatti due semplici conti, nel caso in cui iniziassero entro il mese di Giugno, già all'inizio, del nuovo anno didattico potrebbero essere sulla via della conclusione. L'Edificio di via Campobello, oltre alla Ragioneria, ospita anche l'istituto Alberghiero e risulta tra i più frequentati della città. Il Re Capriata non è l'unico istituto superiore licatese che beneficerà di restyling. Anche il Liceo "Vincenzo Linares" di via Preside Salvatore Malfitano è infatti  in attesa dell'aggiudicazione e della successiva efficacia di una gara d'appalto relativa a lavori di manutenzione straordinaria dell'istituto.
GIUSEPPE CELLURA

RIBERA
Saranno riparate dal Consorzio alcune Provinciali


RIBERA (e.m.) Il Consorzio Comunale d Agrigento riparerà alcune strade provinciali del territorio riberese. Si tratta delle arterie Ribera-Seccagrande e della Ribera-Borgo Bonsignore che presentano da tempo l'asfalto scucito e anche qualche (rana che rende difficile e pericolosa la viabilità. Una rassicurazione in tal senso ha avuto ieri mattina il sindaco Carmelo Pace che ha incontrato ad Agrigento il commissario del Libero Consorzio dal quale ha avuto precise assicurazioni circa la prossima sistemazione dell'asfalto e l'eliminazione dei bubboni stradali nel tratto della strada provinciale Ribera-Secca grande, la n. 33, nei pressi di contrada Castellana, e sulla strada Ribera-Ponte fiume Magazzolo, la n. 61, e sulla strada bivio Cattolica Eraclea, nei pressi di Morello, verso Borgo Bonsignore, la n. 57. Mentre sulle strade in questione saranno eseguiti dei rattoppi, fa Ribera Borgo Bonsignore sarà rifatta con un nuovo nastro di asfalto perché inserita in un progetto provinciale di interventi urgenti con priorità 1. Bisognerà prendere pure in considerazione la possibilità di rifare e aggiornare parte della cartellonistica stradale vetusta e di individuare una soluzione, sulla strada Ribera-Seccagrande, nei pressi di contrada "Spataro", a quella curva ad 5", sulla quale si innesta pure in bivio per Magone, dove in questi anni sono successi diversi incidenti stradali con danni per fortuna soltanto perle autovetture. Resta irrisolto il problema della transitabilità della strada provinciale Ribera-Magone-strada statale 115, in direzione Piana Grande, la n. 86, che risulta chiusa ai veicoli per una serie di frane molto pericolose che mettono a repentaglio l'incolumità di chi si avventura a proprio rischio sull'arteria.

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