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Rassegna stampa del 20 febbraio 2018

Agrigentonotizie.it

Esami per trasportatore di merci, scade il 30 marzo il termine per presentare istanza
Scade il 30 marzo il termine per partecipare agli esami di trasportatore di merci per conto terzi, organizzati dal Settore "Turismo, Attività Produttive, Trasporti, Programmazione e Politiche Comunitarie del Libero Consorzio. Possono partecipare alla prima sessione del 2018 i soggetti che sono in possesso, alla data del 30 marzo 2018, dei seguenti requisiti: maggiore età, non essere interdetti giudizialmente, non essere inabilitati, essere in possesso di un titolo di studio di istruzione superiore di secondo grado a seguito di corso di durata triennale, quadriennale o quinquennale ovvero di avere assolto all'obbligo scolastico e superato un corso di istruzione di secondo grado o un corso di preparazione all'esame presso un organismo appositamente autorizzato. Sono ammessi di diritto alla prima sessione del 2018 coloro che hanno presentato l'istanza valida per la II° Sessione 2017 considerato che questa sessione non si è svolta per mancanza del numero minimo di partecipanti rispetto a quelli previsti nel bando. Il bando per gli esami  per il conseguimento dell'attestato d'idoneità professionale per l'esercizio dell'attività di trasportatore di merci per conto terzi su strada è disponibile nel sito internet del Libero Consorzio di Agrigento. Il bando si trova nella home page del sito www.provincia.agrigento.it, nella sezione "Primo piano". La domanda corredata della documentazione richiesta dovrà pervenire, a mezzo servizio postale o brevi manu, entro le ore 12,00 del 30/03/2018 al Libero Consorzio Comunale di Agrigento ex Provincia Regionale - Settore Promozione Turistica ed Attività Produttive e Economiche - Ufficio III° Autotrasporti e Marketing - Piazza A. Moro 1, 92100, Agrigento. Per avere informazioni in merito agli esami gli interessati potranno rivolgersi agli Uffici del Settore Turismo, Attività Produttive e Trasporti sito nella via Crispi, 46 - Agrigento tel. 0922/593134 - Fax: 0922- 593133, oppure rivolgendosi alle diverse sedi dell'Ufficio Relazioni con il pubblico del Libero Consorzio presenti in diversi comuni della provincia.

Giornale di Sicilia


Previdenza. Avviati i primi ricorsi dalla Sicilia contro la decisione della Consulta
Il blocco degli aumenti pensionistici finisce davanti alla Corte europea
Palermo
Può valere da 8 a 25 mila euro ciascuno il rimborso degli arretrati che potrebbero ottenere migliaia di pensionati alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Dall'Italia, e anche dalla Sicilia, stanno per partire centinaia di ricorsi dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul cosiddetto decreto Pensioni, che nel 2015 ha reintrodotto il blocco della perequazione per gliassegni superiori a 1.088 euro, per gli anni 2012 e 2013. Più in generale, i soggetti che possono aderire al ricorso sono tutti coloro che sono andati in pensione entro il 31 dicembre del 2012 e hanno percepito un importo della pensione sempre per il 2012 superiore a 1.405,05 euro lordi (pari a circa 1.088,00 netti) e per il 2013 superiore  a 1.443 lordi (1.117,00 netti). Il ricorso si basa sulla presunta  «violazione da parte della Consulta di diversi principi del diritto» e poi perché «è intervenuta su una materia che era già stata oggetto di sentenza della stessa Corte nel 2015, che aveva riconosciuto come incostituzionale il blocco della rivalutazione delle pensioni, perché  non rispettava il principio di ragionevolezza», spiegano dallo studio legale palermitano Damiani & Damiani, che ha deciso di fare ricorso alla Cedu. «Una misura consentita in via eccezionale è diventata una misura strutturale, lo  Stato italiano ha utilizzato il blocco anche negli anni Novanta e inizio Duemila, la rivalutazione delle pensioni è stata sistematicamente negata. L'ultimo blocco in ordine di tempo è della legge di stabilità del 2016, che blocca la rivalutazione fino al 2018». Su questa battaglia degli arretrati,  però, pende come una spada di Damocle la prescrizione (il termine è di 5 anni), a seconda che sia stata o meno inoltrata la raccomandata di messa in mora all'Inps entro dicembre 2016. Chi lo ha fatto può ricorrere per entrambi gli anni, chi non ha messo in mora  l'istituto di previdenza, invece, ha la possibilità di chiedere il risarcimento del danno per la perequazione negata per i soli ratei del 2013 non ancora prescritti. «La corte Cedu - dicono ancora dallo studio palermitano - si è già espressa positivamente sulla materia e nella valutazione del comportamento dello Stato italiano per la violazione dell'articolo 6 sul giusto processo. La Cedu considera lo Stato come una delle parti in causa che ha troncato il diritto dell'altra parte di far valere le proprie ragioni e non ha rispettato il principio del giusto processo».
(*PPM*) Pierpaolo Maddalena

Al via il consolidamento del Duomo
Dureranno 315 giorni. E verrà, complessivamente, speso un milione e 600 mila euro. Sono iniziati ieri mattina i lavori di consolidamento della cattedrale di San Gerlando. Dopo che una decina di giorni fa, gli interventi di manutenzione straordinaria, consolidamento e miglioramento  statico, in via d'urgenza, erano stati consegnati all'impresa aggiudicataria, ieri, la «macchina» degli interventi si è messa in moto. La cattedrale di San Gerlando - con 18 catene d'acciaio in fondazione ed altrettante in elevazione - verrà ingabbiata. Un intervento che servirà a mettere in sicurezza, a salvaguardare, il duomo, ma anche a evitare eventuali crolli sulla via 25 Aprile. Si tratta, infatti, dei lavori propedeutici affinché la Regione Siciliana, poi, possa mettere in sicurezza anche la collina, arrestando il dissesto idrogeologico. Il piano dei lavori che verrà realizzato è quello del progettista Teotista Panzeca, al quale l'Arcidiocesi conferì - era il 25 febbraio del 2012 - l'incarico di redigere il progetto esecutivo per salvare la cattedrale. «Cattedrale di San Gerlando, sono iniziati oggi (ieri ndr.) i lavori di consolidamento del corpo di fabbrica» - ha annunciato, in maniera lapidaria, ieri, il sindaco di Agrigento Lillo Firetto. E la specificazione dei termini «corpo di fabbrica» è stata scelta proprio per far capire ai concittadini che si tratta dei lavori che

risolveranno il problema della custodia e della salvaguardia del monumento. Un intervento che per come è stato, più volte, evidenziato sarà propedeutico affinché la Regione Siciliana, con la struttura commissariale per il dissesto idrogeologico, possa poi fare il progetto e mettere in sicurezza la collina. (*CR*)

La Sicilia


PIANO DECENNALE PER RISPARMIO SU ENERGIA E RISCALDAMENTO EDIFICI PUBBLICI
Investimenti per 3,2 mld sul demanio
La prossima mossa sarà mettere mano alle spiagge


Investimenti nella razionalizzazione, valorizzazione e messa in sicurezza degli edifici pubblici per un totale di 3,2 miliardi in 10 anni, con l'obiettivo di risparmiare e, nel giro di qualche anno, anche di guadagnare qualche centinaio di milioni di euro da immobili altrimenti fonte esclusiva di spesa. È lastrategia di medio termine che l'Agenzia del Demanio si prefigge per la riqualificazione energetica ed antisismica di 34 milioni di metri quadri di superficie di immobili attualmente ad uso governativo, ma anche per il risana mento ambientale, le bonifiche, l'edilizia pubblica, la sicurezza delle periferie ed il rilancio urbano. Un esempio su tutti è quello di Palazzo Chigi, sede del.governo, che ogni anno spende per i consumi elettriei poco meno di 258.000 euro e per il riscaldamento circa 73.200 euro. Con un investimento di 300.000 euro, che permetterà la sostituzione dei serramenti, degli impianti e delle lampade divenute inefficienti, la bolletta energetica diminuirà di 50.000 euro l'anno (-11 % per i consumi elettrici: pari a 26.000 euro, e -33% per il riscaldamento, pari a 24.000 euro l'anno). In sei anni si rientrerà quindi dell'investimento iniziale, ma si continuerà a risparmiare. Stesso dicasi per gli affitti pagatidalla pubblica amministrazione a privati. Con 38 federai building sul territorio nazionale si risparmierà fino a 200 milioni a partire dal 2022 e in parte si è cominciato giàa farlo, con 77 milioni non spesi ne12017. L'Italia conta 7.000 Km di coste e spiagge, oltre 4.000 musei, quasi 300 parchi archeologici, ben 600 Compiessi monumentali, più di 60 siti patrimonio dell'Unesco, oltre agli immobili utilizzati da forze dell premier Paolo Gentiloni alla presentazione dei risultati dell'Agenzia del Demanio l'ordine, pubblica amministrazione, enti locali e centrali. La razionalizzazione di questo enorme patrimonio «vale molto più delle singole cessioni», secondo il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. «Nessun grande Paese rinuncia al proprio patrimonio. Lo dobbiamo valorizzare, mantenere, tenere in buona effi-. cienza». L'idea è quella di utilizzarlo per fare cassa solo quando riguarda' gli immobili «non strategici». «Guai avverte il prernier - ad immaginare di rinunciare alla bellezza». Idea condivisa dal sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, che chiede però un impegno riella prossima legislatura sulla riorganizzazione del demanio marittimo, in poche parole sulle spiagge. La legge delega presente in Parlamento non ha rnai visto la luce, ma l'applicazione della direttiva Bolkestein in materia non potrà essere rimandata per sempre. Da qui l'esigenza di trovare una soluzione per. tutelare gli operatori, declinando le norme europee, che vanno attuate, il più possibile secondo le esigenze italiane.

 LA SICILIA
PIANO DECENNALE PER RISPARMIO SU ENERCIA ERISCALDAMENTO EDIFICI PUBBLICI
Investimenti per 3,2 mld sul demanio. La prossima mossa sarà mettere mano alle spiagge. Roma. Investimenti nella razionalizzazione, valorizzazione e messa in sicurezza degli edifici pubblici per un totale di 3.2 miliardi in 10 anni. cori l'obiettivo di risparmiare e nel giro di qualche anno, anche di guadagnare qualche centinaio di milioni di euro da immobili altrimenti fonte esclusiva di spesa. È la strategia di medio termine che l'Agenzia del Demanio si prefigge per la riqualificazione energetica ed antisismica di 34 milioni di metri quadri di superficie di immobili attualmente ad uso governativo, ma anche per il risanamento ambientale, le bonifiche, l'edilizia pubblica, la sicurezza delle periferie ed il rilancio urbano. Un esempio su tutti è quello di Palazzo Chigi, sede del governo, che ogni anno spende per i consumi elettrici poco meno di 258.000 euro e per il riscaldamento circa 73.200 euro. Con un investimento di 300.000 euro. che permetterà la sostituzione dei serramenti, degli in pianti e delle lampade divenute inefficiente la bolletta energetica diminuirà dl 50,000 euro l'anno(-1 1% per i consumi elettrici, pari a 26.000 euro. e 33% per il riscaldamento. pari a 24.000 euro anno). In sei anni sì rientrerà quindi dell'investimento iniziale, ma si continuerà a risparmiare. Stesso dicasi per gli affitti pagati dalla pubblica amministrazione a privati Con 38 federal building sul territorio nazionale si risparmierà fino a 200 milioni a partire dal 2022 e in parte si è cominciato già a farlo, con 77 milioni non spesi nel 2017. L'Italia conta 7.000 Km di Coste e spiagge oltre 4000 musei quasi 300 parchi archeologici, ben 600 complessi monumentali, più di 60 siti patrimonio dell'Unesco oltre agli immobili utilizzati da forze dell'ordine, pubblica amministrazione, enti locali e centrali. La razionalizzazione di questo enorme patrimonio "vale molto più delle singole cessioni, secondo il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Nessun grande Paese rinuncia al proprio patrimonio. Lo dobbiamo valorizzare, mantenere, tenere in buona efficienza L'idea quella di utilizzarlo per fare cassa saio quando riguarda gli immobili non strategici». Guai - avverte il premier - ad immaginare di rinunciare alla bellezza». Idea condivisa dal sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, che chiede però un impegno nella prossima legislatura sulla riorganizzazione del demanio marittimo, in poche parole sulle spiagge. La legge delega presente in Parlamento non ha mai visto la luce, ma l'applicazione della direttiva Bolkestein in materia non potrà essere rimandata per sempre. Da qui l'esigenza di trovare una soluzione per tutelare gli operatori, declinando le nonne europee. che vanno attuate, il più possibile secondo le esigenze italiane.





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