1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu fondo pagina di navigazione
/ Rassegna stampa » 2018 » Febbraio » 28 » Rassegna stampa del 28 febbraio 2018
 

Rassegna stampa del 28 febbraio 2018

Giornale di Sicilia

I soldi della regione. In ballo ci sono 9 bandi già pubblicati e duecento milioni da spendere entro la fine dell'anno: ma nella pianta organica mancano 160 persone
Fondi europei, non c'è il personale per gestirli
Giacinto Pipitone - Palermo
In ballo ci sono 9 bandi già pubblicati e almeno 200 milioni da spendere entro la fine del 2018, pena la restituzione a Bruxelles. E davanti a queste cifre il neo dirigente del dipartimento Attività Produttive, Rosolino Greco, ha fatto scattare l'allarme: «Per svolgere al meglio l'esame delle domande e garantire l'investimento dei finanziamenti europei nei tempi previsti servirebbero almeno altre 160 persone». E così, a un passo dalla conclusione del piano dei prepensionamenti che ha portato in quiescenza circa 5 mila dipendenti, il dirigente apre il caso della carenza di personale: «La nostra pianta organica conta 290 dipendenti e noi siamo appena 132. Di questi solo una ottantina può essere utilizzata negli uffici che si occupano di fondi europei. Perchè gli altri devono restare in altri settori delicati come la vigilanza su enti, coop e camere di commercio ». Greco si è insediato da qualche giorno, dopo la maxi rotazione decisa da Musumeci, e sul tavolo ha trovato le consegne del suo predecessore, Alessandro Ferrara. Tra queste c'è un bilancio del personale rimasto in servizio: «Capisco benissimo - anticipa lo stesso Greco - che trovare 160 persone in questa fase è difficile. Ma se non ne arrivano almeno 50 la situazione si fa davvero complicata». Greco ricorda che «in assessorato gestiamo bandi con numeri pesantissimi. Per ciascuno di quelli già pubblicati sono arrivate migliaia di domande». I bandi già pubblicati sono 9 e sono i primi che hanno stanziato fondi in modo diretto per il sistema imprenditoriale: si va dai finanziamenti per l'in - novazione tecnologica a quelli per l'internazionalizzazione e la creazione di reti di impresa.
Greco, che proviene dal Fondo Pensioni, conosce bene i numeri del personale e per questo motivo mette sul piatto alcune proposte impopolari nella galassia regionale: «Probabilmente il problema non è quello della carenza di personale ma quello della carente distribuzione del personale. Ci sono troppi dipendenti nelle sedi periferiche, magari impegnati in uffici che non hanno lo stesso peso di quelli che si occupano di fondi europei. E la prima cosa da fare sarebbe un piano per la redistribuzione dei dipendenti alla luce dei reali fabbisogni dell'amministrazione». E poichè Greco conosce le difficoltà storicamente incontrate per il trasferimento dei dipendenti, ecco la seconda proposta: «Chiederò di distaccare personale da altri dipartimenti. Magari solo nel pomeriggio, in modo che la mattina non lascino scoperti  gli uffici d'origine e poi possano dare una mano lì dove serve di più. Ovviamente ciò comporterebbe il pagamento dello straordinario». Altro tema delicatissimo, che però non vede il governo contrario a priori. Greco fa sapere che di questi temi parlerà con i vertici  dell'assessorato alla Funzione Pubblica: «Bisogna applicare un modello aziendale». Anche se l'assessore Bernadette Grasso allarga già le braccia: «In base alle segnalazioni  che mi sono già arrivate posso confermare che tutti i dipartimenti di spesa lamentano la carenza di organico. E conosco i danni che possono essere provocati alle imprese se manca personale o quello che c'è non è adeguato alle valutazioni. Posso assicurare che stiamo procedendo a una analisi dei fabbisogni della Regione per redistribuire il personale, anche se non è affatto facile attuare piani di mobilità ». L'assessore Grasso mette sul tappeto la sua idea: «Non possiamo fare assunzioni, dunque stiamo pensando  di creare una task force che si occupi di tutti i dipartimenti di spesa. Quella di prevedere lo straordinario per chi si rende disponibile a dare una mano può essere una soluzione immediata. Stiamo valutando tutte le ipotesi.

Pubblica amministrazione. In pagamento da domani. L'Inps certifica il crollo delle giornate di malattia dopo l'incremento delle visite fiscali, soprattutto al Sud
Arrivano gli arretrati per gli statali, assenze in calo
ROMA
Arriverà domani prossimo l'una tantum, dai 370 ai 712 euro, dovuta ai 250 mila dipendenti delle funzioni centrali dello Stato. Il rinnovo contrattuale copre, infatti, il triennio 2016-2018, quindi sono stati già maturati gli aumenti di due anni e due mesi. A comunicare la data per l'esigibilità della somma è il portale «NoiPa» che gestisce le retribuzioni del personale nel pubblico. E «si ricorda che l'effettiva disponibilità  delle somme sui conti correnti può avvenire nell'arco dell'intera giornata, in relazione alle diverse modalità operative degli istituti bancari». Comunque il cedolino speciale con la somma è già visibile (era previsto per fine mese). Sul conto sarà, invece, caricato domani.  Si tratta del primo effetto tangibile, in termini economici, dell'accordo sul rinnovo del contratto raggiunto prima di Natale tra i sindacati e l'Aran, l'agenzia che rappresenta il governo nei tavoli. Sigla che è arrivata dopo «quasi dieci anni» di blocco, ha ricordato  nei giorni scorsi la ministra della P.A, Marianna Madia, sottolineandolo «stanziamento di quasi 5 miliardi e mezzo complessivi » e l'intervento legislativo per modificare «la legge Brunetta, che mai avrebbe consentito di rinnovare il contratto dei dipendenti pubblici». Il primo rinnovo ha riguardato gli statali in senso stretto e ha fatto da apripista per gli altri comparti. L'aumento a regime andrà dai 63 ai 117 euro mensili e scatterà con la busta paga di marzo. Ma per dieci mensilità si dovrà aggiungere un plus dai 20 ai 25 euro per le fasce retributive più basse (cosa che permetterà di salvare il bonus degli 80 euro). In pratica quindi lo scatto parte da 84 euro, che poi è grosso modo la media dell'aumento. Hanno fatto seguito le intese su scuola (da 84 a 111 euro), enti locali (da 81 a 92) e sanità (da 80 a 95). Intanto sono stati rialzati pure gli stipendi per i vigili del fuoco e per il settore della sicurezza e della difesa. Chiusa una tornata se ne dovrà, però, presto aprire un'altra. I rinnovi, infatti, valgono fino a tutto il 2018. Ecco che dall'anno prossimo il contratto sarà già scaduto e si dovrebbe tornare a trattare per il successivo triennio. Intanto, il Polo unico delle visite fiscali che ha affidato all'Inps la competenza sulle viste mediche di controllo anche sull'82% dei lavoratori pubblici ha funzionato da deterrente contro i «furbetti del termometro». Nell'ultimo quadrimestre del 2017, i primi quattro mesi di operatività del nuovo sistema, infatti, ha spiegato il presidente dell'Inps, Tito Boeri, sono state effettuate 144.000 visite mediche di controllo sui dipendenti pubblici mentre i certificati di malattia si sono ridotti del 13,1%. Un calo,  questo, molto superiore a quelloche si è registrato per i dipendenti privati nello stesso periodo (- 2,1%) che conferma la tesi dell'effetto scoraggiamento del Polo Unico su «comportamenti opportunistici». In particolare - ha spiegato Boeri - si sono ridotti i certificati  per le malattie brevi e quelli relativi alle assenze dell'inizio della settimana. Se si va a guardare i giorni di malattia la riduzione nell'ultimo quadrimestre del 2017 è del 10,6% rispetto allo stesso periodo del 2016, inferiore a quella dei certificati proprio  perché sono proprio le attestazionicon pochi giorni di assenza quelle con la riduzione maggiore.  Il calo più consistente per i certificati è registrato al Sud (-15,9%) con percentuali quasi doppie rispetto al Nord (-9,6%).

Per il pm va condannato a 4 anni e sei mesi. Sul banco degli imputati è finito l'ex presidente della Provincia: avrebbe preteso di non pagare lavori nella sua villa
Accusato di concussione e vari abusi
Difesa chiede l'assoluzione di D'Orsi
«Non ha abusato in alcun modo del suo ruolo pubblico nè ha sottratto risorse lavorative all'ente o affidato incarichi in maniera illegittima». Dopo la dura requisitoria del sostituto procuratore generale Emanuele Ravaglioli, che aveva chiesto la condanna a 4 anni e 6 mesi, l'avvocato Daniela Posante, per oltre un'ora, ha illustrato ai giudici della Corte di appello la sua arringa in difesa dell'ultimo presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, accusato di concussione, peculato e abuso di ufficio. Diversi i filoni investigativi confluiti al processo. Innanzitutto la concussione che scaturisce dall'avere preteso di non pagare dei lavori di ristrutturazione della sua villa di Montaperto, per un importo di 10 mila euro, dall'imprenditore licatese Vincenzo Vecchio la cui ditta era iscritta nella lista delle imprese di fiducia della Provincia. "Il pg, nel chiedere la condanna, - aggiunge Posante - dàcredito alle parole di Vecchio che ha riferito almeno tre versioni diverse ammettendo anche di avere, in precedenza, dichiarato il falso. L'unico punto fermo nelle sue variegate versioni èche non ha mai avuto alcuna soggezione di D'Orsi né ha mai rinunciato al suo credito che avrebbe riscosso in seguito. Di conseguenza non si capisce quale sia la concussione". Il pg ha chiesto anche la condanna di D'Orsi per peculato perché avrebbe sottratto alla Provincia, nel novembre del 2010, "in più occasioni", le risorse lavorative dell'agronomo Giovanni Alletto destinandolo alla messa a dimora di alcune palme sempre all'interno della sua villa. Alletto ha detto in aula di essere stato convocato all'esterno dell'ufficio da D'Orsi per discutere di questioni lavorative. Il pg non gli crede: "Lo ha detto perché temeva a sua volta di finire sotto inchiesta". L'avvocato Posante ha replicato: "Le sue  dichiarazioni sono state riscontrate, è evidente che Alletto non sapesse che doveva mettere a dimora le piante. In caso contrario non si sarebbe presentato, come documentano le foto dei finanzieri appostati, in giacca e cravatta". Capitolo rimborsi pasti: l'unica condanna decisa in primo grado (un anno di reclusione per abuso di ufficio) si riferisce al non avere documentato il fine istituzionale di alcune spese. "Ma non esiste, quantomeno, neppure la prova del contrario", ha attaccato il difensore. Si torna in aula il 27 marzo.  (*GECA*).

Srcivolibero
Libero Consorzio Agrigento: prorogato per tutto il 2019 il progetto UE "Tartalife"

E' stato prorogato a tutto il 2019 il progetto comunitario Life "Tartalife - Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale"- LIFE12 NAT/IT/000937, la cui conclusione in origine era stata fissata al 30 settembre 2018. La proroga è stata decisa dalla Commissione Europea, che valuta i risultati ottenuti nei vari step delle singole azioni, in seguito alle istanze dell'ente capofila CNR-ISMAR di Ancona e dei suoi partner, tra cui il Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Si tratta, come più volte evidenziato, di risultati positivi, sia sul piano delle innovazioni tecniche finalizzate al contenimento delle catture accidentali della Tartaruga marina con le attrezzature di pesca, sia su quello delle numerose attività di sensibilizzazione e informazione portate avanti dai partner del progetto, in particolare con le azioni E3 rivolta alle scuole e al grande pubblico ed E2 riservata agli operatori della pesca per le occasioni di finanziamento offerte dalle varie misure del FEAMP (Fondo Europeo Affari Marittimi e Pesca), entrambe gestite dal Libero Consorzio di Agrigento. Altre due stagioni, dunque, di sperimentazioni e di incremento dei risultati ottenuti con le varie azioni, che permetteranno di aggiungere ulteriori tasselli al raggiungimento dell'obiettivo del progetto, ovvero fermare il preoccupante declino della popolazione mediterranea di Caretta caretta, già alle prese con seri problemi di conservazione e decimata dall'elevatissimo numero di catture accidentali ad opera delle attrezzature tradizionali dei pescatori professionali (oltre 200.000 stimate in tutto il bacino del Mediterraneo). Catture che unitamente agli altri fattori collocano la Tartaruga marina nella Lista Rossa dello IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) delle specie minacciate a livello globale. Tutte le informazioni sul progetto Tartalife all'indirizzo www.tartalife.eu accessibile anche dal portale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento www.provincia.agrigento.it .

GdS online
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Statali, giovedì arrivano gli arretrati: accrediti da 370 a 712 euro

Arriverà giovedì prossimo l'una tantum, dai 370 ai 712 euro, dovuta ai 250 mila dipendenti delle funzioni centrali dello Stato. Il rinnovo contrattuale copre, infatti, il triennio 2016-2018, quindi sono stati già maturati gli aumenti di due anni e due mesi. A comunicare la data per l'esigibilità della somma è il portale 'NoiPa' che gestisce le retribuzioni del personale nel pubblico. Sul sito si legge: "giovedì 1 marzo è la data di valuta per l'accreditamento degli arretrati derivanti dagli incrementi degli stipendi tabellari mensili lordi previsti dal contratto nazionale di lavoro 2016-2018 del comparto Funzioni centrali (ex comparto Ministeri, Agenzie fiscali, Enti pubblici non economici, Enti ex art.70)". E ancora, "si ricorda che l'effettiva disponibilità delle somme sui conti correnti può avvenire nell'arco dell'intera giornata, in relazione alle diverse modalità operative degli istituti bancari". Comunque il cedolino speciale con la somma è già visibile (era previsto per fine mese). Sul conto sarà, invece, caricato dopodomani. Si tratta del primo effetto tangibile, in termini economici, dell'accordo sul rinnovo del contratto raggiunto prima di Natale tra i sindacati e l'Aran, l'agenzia che rappresenta il governo nei tavoli. Sigla che è arrivata dopo "quasi dieci anni" di blocco, ha ricordato nei giorni scorsi la ministra della P.A, Marianna Madia, sottolineando lo "stanziamento di quasi 5 miliardi e mezzo complessivi" e l'intervento legislativo per modificare "la legge Brunetta, che mai avrebbe consentito di rinnovare il contratto dei dipendenti pubblici". Il primo rinnovo ha riguardato gli statali in senso stretto e ha fatto da apripista per gli altri comparti. L'aumento a regime andrà dai 63 ai 117 euro mensili e scatterà con la busta paga di marzo. Ma per dieci mensilità si dovrà aggiungere un plus dai 20 ai 25 euro per le fasce retributive più basse (cosa che permetterà di salvare il bonus degli 80 euro). In pratica quindi lo scatto parte da 84 euro, che poi è grosso modo la media dell'aumento. Hanno fatto seguito le intese su scuola (da 84 a 111 euro), enti locali (da 81 a 92) e sanità (da 80 a 95). Intanto sono stati rialzati pure gli stipendi per i vigili del fuoco e per il settore della sicurezza e della difesa. Chiusa una tornata se ne dovrà, però, presto aprire un'altra. I rinnovi, infatti, valgono fino a tutto il 2018. Ecco che dall'anno prossimo il contratto sarà già scaduto e si dovrebbe tornare a trattare per il successivo triennio.

Agrigentooggi
Processo D'Orsi: accusa chiede 4 anni e 6 mesi, la difesa assoluzione Di Redazione Arringa difensiva, davanti i giudici della Corte di Appello, dell'avv. Daniela Posante, difensore dell'ex Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, finito sul banco degli imputati per concussione, abuso d'ufficio e peculato. "Non ha abusato in alcun modo del suo ruolo pubblico, né ha sottratto risorse lavorative all'ente o affidato incarichi in maniera illegittima". Questa in sostanza la tesi difensiva della Posante che chiede l'assoluzione per il suo assistito. Di diverso avviso, invece, il procuratore generale Emanuele Ravaglioli che aveva chiesto per l'ex uomo politico la condanna a 4 anni e 6 mesi.

SiciliaLive
Regione Numeri tragici e buoni propositi Ecco il Def del governo di Salvo Toscano Disoccupazione record, povertà, fallimento dei Fondi Ue.

 Il documento di programmazione all'Ars PALERMO - Primo obiettivo: aumentare l'occupazione. Il governo lo scrive nero su bianco già nelle primissime pagine del Def, il Documento economico finanziario esitato dalla giunta e arrivato la settimana scorsa all'Ars. Il documento è la "premessa" di bilancio e legge di stabilità, fotografa la disastrosa situazione economica dell'Isola, con indicatori a dir poco tragici, e riassume le buone intenzioni della giunta regionale. Che vuole mettere al centro l'impresa privata per creare posti di lavoro. I numeri del disastro - L'istantanea scattata dal Def è impietosa. In Sicilia solo 1.370.000 residenti sono occupati (sommerso incluso) su 5 milioni. In Emilia Romagna, dove i residenti sono 4,5 milioni, quelli che lavorano sono 2 milioni. In pratica, si legge nel documento del governo, "occorre un milione di nuovi posti di lavoro" per rimettersi in pari. Con un tasso di disoccupazione del 22,1 per cento, che diventa 57,2 tra i giovani, la Sicilia arranca agli ultimi posti in Europa. Solo 123mila persone lavorano nel manifatturiero, c'è il più alto numero di famiglie a rischio povertà d'Italia (55,4%), l'indice di infrastrutturazione vede l'Isola penultima in Europa, dove sta peggio solo la Calabria. Una regione povera e sottosviluppata che si va svuotando. "Ogni anno - si legge nel Def - 25.000 siciliani emigrano verso il nord d'Italia e d'Europa". La dispersione scolastica è ai massimi nazionali, in dieci anni si è bruciato il 12 per cento di Pil, quasi il doppio del Nord Italia, con comparti devastati come l'industria (-54%) e l'edilizia (-43%). Inoltre, gli investimenti infrastrutturali finanziati dallo Stato sono scesi del 40% e se continua di questo passo il Pil tornerà ai livelli del 2008 solo nel 2030, quando, a questo ritmo, avranno fatto le valige un numero di siciliani equivalente a una grande città. Il fallimento dei fondi europei si misura nei posti di lavoro creati con la programmazione 2007-2013, cioè 8.663, 484mila per ogni posto. A questo si aggiunge un debito regionale salito da 5 a 8 miliardi e un quadro di finanza pubblica allarmante soprattutto per gli enti locali. L'impresa al centro - Per rilanciare l'occupazione le ricette da socialismo reale del passato vanno messe da parte. "Occorre sostenere l'impresa quale fattore di crescita e di progresso per la Sicilia. Solo l'impresa, infatti, può offrire 'lavoro vero' e assicurare valore aggiunto e innovazione", si legge nel documento esitato dalla giunta. Che intende agire "su due piani": incentivi alle imprese e riforme, con un "pre-requisito essenziale", cioè "una decisa azione di contrasto alla mafia". "Il principale obiettivo della politica economica del governo è quello di aumentare l'occupazione", si legge nel Documento, che auspica "una linea di collaborazione leale" con lo Stato. Un cambio di passo rispetto agli anni dei precedenti governi, si legge nel Def, che critica "l'atteggiamento rinunciatario della Regione" nella gestione Crocetta e i "remissivi accordi" conclusi con Roma. In questo senso, il governo Musumeci intende aprire "una nuova, urgente e irrinunciabile 'stagione negoziale' con lo Stato". Il Pil - Il Def sottolinea come il Pil nel 2015 ha ripreso a crescere dopo otto anni di numeri negativi. Nel 2016 però un'altra battuta d'arresto (-0,1%), nel 2017 una tendenza che dovrebbe attestarsi sull'1,2 di crescita. Insomma, una ripresina tra le macerie della crisi. A crescere bene sono l'export, anche per i prodotti non petroliferi e il turismo (+5,4% nel 2017 rispetto all'anno precedente) con un boom per i B&B. Le stime del governo per il prossimo triennio sono di una lieve crescita, +1,6 nel 2018, +0,6 nel 2019 e 2020. I piani del governo - La giunta passa in rassegna per i vari ambiti i propositi d'azione. Per l'agricoltura si prevede tra l'altro la riforma dei consorzi di bonifica, la soppressione dell'Esa e la continuità occupazionale per i forestali attraverso un confronto col governo nazionale. Per le attività produttive l'intento del governo è quello di creare "una sola struttura per il credito alle piccole e medie imprese siciliane" ripensando il ruolo di Irfis, Crias e Ircac. Il Def parla anche dell'istituzione di Zes (Zone economiche speciali) nel territorio regionale. Quanto al Turismo sono 386 milioni i fondi europei del Po Fesr 2014-2020, ricorda il governo, che sottolinea l'incremento di visitatori nei 60 siti culturali siciliani dotati di biglietteria e punta a un "più ampio coinvolgimento dei privati nella conservazione, valorizzazione e gestione dei beni culturali". Quanto alle politiche di contrasto alla povertà, il governo prevede tra l'altro l'avvio e la piena attuazione del Reddito di Inclusione. Molto articolato il capitolo relativo a infrastrutture e trasporti, che parte da due dati: le 120 opere pubbliche finanziate, iniziate e rimaste incomplete e i 437 progetti di infrastrutturazione civile immediatamente cantierabili. Sui rifiuti, il governo fa quattro conti sulla mole di spazzatura conferita in discarica per via della basa percentuale di differenziata (sul disastro incidono soprattutto i dati bassissimi di Palermo, Catania, Messina e Siracusa) e sulla capienza residua degli impianti esistenti. Il duplice obiettivo è quello di incrementare la differenziata e di realizzare nuovi impianti, nelle more però nel 2018 non ci sarà abbastanza posto per abbancare i rifiuti (l'autonomia è di una decina di mesi). E così il Ded definisce "misura invocabile" il trasporto fuori regione. Inoltre, il governo mette nero su bianco l'intenzione di superare le 18 Srr (diverse non sono nemmeno entrate in funzione) per attribuirne le competenze a liberi consorzi e città metropolitane.

LA SICILIA
SPAZZATURA Ai ferri corti Asp e Srr Ato 4 per la mancata raccolta a Licata
Azienda sanitaria di Agrigento e Srr Ato 4 Agrigento provincia Est ai ferri corti per il perdurare della mancata raccolta dei rifiuti e del lo svuotamento dei cassonetti insistenti sul territorio di Licata nel periodo di settembre scorso, situazione che avrebbe messo a rischio l'igiene e la salute pubblica. L'Azienda sanitaria, in questa circostanza, ha redatto la "Proposta ordinanza sindacale per svuotamento cassonetti per la raccolta dei rifiuti sul territorio comunale" e successivamente, il responsabile dell'ufficio distrettuale Igiene e salute pubblica dell'Asp ha rilevato il perdurare della mancata raccolta dei rifiuti solidi urbani inviando anche una diffida all'amministrazione comunale licatese. Ma la Srr Ato 4 non ci sta e propone ricorso innanzi al Tar Palermo, notificato all'Asp lo scorso 20 dicembre. chiedendo, tra le a]tre cose, anche l'annullamento dell'ordinanza del commissario straordinario in sostituzione del sindaco in materia igienico sanitaria a tutela della salute pubblica per la rimozione dei rifiuti giacenti sul territorio di Licata. Per vederci chiaro, la direzione generale dell'Asp ha tra smesso !'intero incartamento a! direttore de! dipartimento di Prevenzione, inoltre, a gennaio scorso, l'ufficio distrettuale igie ne pubblica ha testualmente precisato che "non risulta in alcun modo contestato operato di questo ufficio né il contenuto dei documenti redatti nel periodo settembre — ottobre 2017 su!la grave situazione igienico sanitaria venutasi a creare a Licata". RITA BAIO

CORTE D'APPELLO
Processo a D'Orsi la parola alla difesa. La parola al!a difesa.
 Giorni fa il procuratore generale della corte d'Appello di Palermo Emanuele Ravaglioli aveva chiesto la condanna a 4 anni e sei mesi di reclusione per l'ex presidente della Provincia regionale Eugenio D'Orsi. Non luogo a procedere, per estinzione del reato essendo andato prescritto nei confronti di Ignazio Gennaro. Ieri ha discusso l'avvocato difensore di D'Orsi, Daniela Posante. Nell'udienza del 27marzo discuterà il secondo avvocato difensore dell'ex presidente. Giuseppe Scozzari e l'avvocato difensore di Gennaro Crecimanno. In sostanza il Pg chiede di riformare la sentenza di primo grado, emessa dal Tribunale di Agrigento dove l'esponente politico e preside scolastico era stato assolto da quasi tutte le accuse (una trentina di ipotesi fra abuso di ufficio, concussione peculato e truffa) e condannato a un anno di reclusione per un'accusa di abuso di ufficio collegata al rimborso di una quindicina di pranzi, qualcuno consumato in autogrill o paninerie, senza che risultasse adeguatamente motivato il fine istituzionale. Il vice segretario generale dell'ex Provincia regionale, Ignazio Gennaro, era stato invece condannato a 8 mesi per aver dato il via libera all'approvazione dei rimborsi ottenuti dall'allora presidente della Provincia. Il Pg Emanuele Ravaglioli ha chiesto un aumento della condanna rispetto alla sentenza di primo grado perché le accuse legate agli abusi per la costruzione della villa di Montaperto sarebbero state ritenute sussistenti. Era stata la Procura di Agrigento a presentare appello alla sentenza di primo grado. Una vicenda che destò parecchio clamore mediatico anche per l'incursione della trasmissione "Le Iene, durante la quale D'Orsi venne intervistato e colto in "fuori onda" che alla fine gli costarono parecchio caro.

Provinciale 24 finanziamento della Regione.

CAMMARATA. Un finanziamento della Regione Siciliana, attraverso il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, permetterà la ristrutturazione della strada provinciale 24 che collega Cammarata ai centri dell'interno sui Monti Sicani. E stato pubblicato nell'albo pretorio dell'ente provinciale il provvedimento riguardante la gara relativa ai "Lavori di eliminazione delle condizioni di pericolo per la riapertura al transito della S.P. n. 24 A (Ponte Giuri)'. L'importo del progetto, redatto interamente dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio, è stato finanziato lo scorso novembre dalla Regione Siciliana per un totale di 1.100.000 di euro di cui per 2.200 euro sull'esercizio finanziario 2017, 1.066.457 euro sull'esercizio finanziario 2018 e per 28.542 euro sull'esercizio finanziario 2019. Si tratta di uno dei progetti esecutivi, rapidamente approvati dal Dirigente del Settore Ambiente e Territorio, Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, inviati alla Regione per il relativo finanziamento. Come per gli altri stanziamenti autorizzati dalla Regione, il commissario straordinario Giuseppe Marino, avuta notizia del finanziamento, aveva chiesto agli uffici competenti di attivare nel più breve tempo possibile l'iter amministrativo per effettuare la relativa gara d'appalto, in modo da ripristinare la transitabilità lungo la Sp. n.24A che collega alcuni territori della zona ricadenti nel comune di Cammarata. Si aspetta ora soltanto la gara di appalto e di conseguenza l'inizio dei lavori. ENZO MINIO

FESTA DEL MANDORLO IN FIORE.
Tra 3 giorni al via l'edizione numero 73 dell'importante kermesse Tradizione e folclore, è qui la festa La storia dei popoli renderà la nostra città la "culla" della pace universale. Ancora tre giorni, poi Agrigento si colorerà di tradizione e folklore, le sue strade si riempiranno musica e canti e la storia dei popoli renderà la nostra città la culla della pace. La kermesse, a dire il vero, si aprirà venerdì pomeriggio quando, al Pala- congressi, I bambini del mondo saranno ricevuti al sindaco Firetto e dal direttore del Parco Valle dei Templi, Giuseppe Parello. Sarà sol tanto sabato che potremo assistere alla Passeggiata della pace e della fratellanza" lungo a via Sacra, allo spettacolo in programma al tempio di Giunone e a quello serale. previsto al Palacongressi degli Otto gruppi de "I bambini del mondo", Costa Rica, India, Russia, Calmucchia, kazakistan, Georgia. Lituana e Slovacchia. Tutti patrimonio immateriale dell'Unesco. Così come i gruppi che daranno vita alla 73" edizione del Mandorlo in fiore: il gruppo Bauet cultural da Buenos Aires (Argentina); il Karir, folk dance and song group da Yerevan (Armenia); il Marche folkloristique de l'entre sambre et meuse (Belgio) e sempre belga è il Carnevale di Binche; Il gruppo Fta Zornitsa che proporrà la festa popolare di Surova (Bulgaria); il Jinzhou group (Cina); il fundaction estampas colombianas (Colombia); due gruppi provenienti da Kultulna Udluga Seliacka Sloga (Croazia): suonatori di campane del carnevale della regione di Medimurije e la tradizione canora delle regioni meridionali croate della Dalmazia; il gruppo Enver khabadze state choreographic ensemble Batumi (Georgia); il Rhythnis international folk art club (India); il Kactas A frica(kenya); il Mexicoballet foilclorico (Messico): il Voskresenie (Russia); Ilgruppo cultural and artistic society Abrasevic (Serbia); e Torri umane Collavella del Xiquets (Spagna); il Hacettepe university folk dance group (Turchia). Diamo una sbirciata al programma. Da segnare in agenda, venerdì, alle 18. la mega cassata live a cura del pastry chef Giovanni Mangione al Palacongressi dove, alle 20;30. è previsto lo spettacolo di apertura con Nonò Salamone, Arie di Sicilia e Alessandra Salerno. Come abbiamo detto, sabato potremo assistere alla Passeggiata della pace e della fratellanza e agli spettacoli de "I bambini del mondo".

REGIONE.
L'Ati chiede di ridurre il costo dell'acqua all'ingrosso.

 Ridurre il costo dell'acqua al l'ingrosso riducendo i guadagni, non previsti dalle norme di setto re, per la Regione Siciliana. L'Assemblea territoriale idrica di Agrigento va a testa bassa verso quella che è per molti versi "la madre di tutte le battaglie": diminuire il prezzo dell'acqua che viene acquistata dal sovrambito, ovvero Siciliacque e poi rivenduta ai vari gestori provinciali, tra cui Girgenti Acque. Lo fa con una nota inviata nei giorni scorsi al presidente della Regione Nello Musumeci e a quello dell'Ars, Gianfranco Micciché con la quale si chiede di modifica re la convenzione che oggi regola i rapporti tra Palermo e la società partecipata, in mano ai francesci di 'Veolià'. Questa, firmata nel 2004 e valevole 40 anni (sic!), prevede all'articolo 13 un prezzo fisso per l'acqua a metro cubo (che all'epoca era di 0.56 euro, oggi è di 0.69, cioè, scrivono, il 50% della tariffa media applicata dai gestori pubblici o privati per effettuare tutto il servizio idrico integrato") e all'articolo 14 la corrisponsione alla Regione siciliana di un canone che oggi ammonta a 8 milioni e 760mila euro. Sia questo che la tariffa, spiega la lettera firmata dal presidente Vincenzo Lotà non trovano giustificazioni nella normativa vigente", dato che a decidere del prezzo e a controllare che la tariffa copra unicamente i costi di esercizio, di investi mento e funzionamento, dovrebbe essere l nazionale per l'energia, il gas e il servizio idrico. 'Occorre quindi — dice Lotà - riportare i contenuti della convenzione al rispetto delle norme vi genti escludendo il pagamento del canone e riducendo così la tariffa applicata dal grossista ai gestori del servizio idrico integrato sia pubblici che privati". Eliminare il canone regionale, infatti, ridurrebbe stando ai calcoli il 15% della tariffa media dei vari gestori loca li, che, soprattutto in province come quella di Agrigento, acquistano ingenti quantità di acqua pota bile, in assenza di risorse adeguate.

PREMIO DEL PAESAGGIO DEL CONSIGLIO D'EUROPA
Al Parco menzione per "sviluppo sostenibile e reintegrazione sociale". Il riconoscimento ha quasi un anno, ma solo a giugno sarà ufficialmente consegnato, nei contesto di una cerimonia che si terrà a Strasburgo. La Valle dei Templi di Agrigento, dopo aver ottenuto il Premio italiano dei paesaggio ed essere stato scelto dal Mibact a rappresentare Italia al rela tivo premio europeo, ha ricevuto nel contesto del 'Landscape Award of the European Landscape Convention". ovvero il Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa, a menzione speciale per lo sviluppo sostenibile e la reintegrazione sociale. La motivazione, contenuta nella relazione in inglese della commissione giudicatrice. e risalente appunto all'aprile del 2017, elogia straordinaria mente il percorso fin qui portato avanti. "La rigenerazione paesaggistica del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento — si legge nel documento - è un esempio eccellente di collegamento fra siti archeologici internazionalmente riconosciuti ed economia agraria innovativa, che comporta o sviluppo di prodotti di alta qualità peni benessere sia della comunità locale che dei molti visitatori che godono di viaggi in campagna e visite nell'eccezionale sito archeologico». Un grande onore, al centro anche di un piccolo giallo: in fatti, come dicevamo, anche se la decisione della commissione è di aprile 2017, ad oggi non vi è ancora una proclamazione ufficiale, che avverrà appunto a giugno. Così le voci si erano rincorse senza mai prese di posizioni ufficiali, almeno finora. «Si tratta di una menzione di cui sia mo estremamente orgogliosi, anche perché riconosce pienamente il per corso che abbiamo avviato in questi anni e l'idea di rimettere all'interno del tessuto sociale, territoriale e produttivo di questa città la Valle dei Templi — spiega il direttore Giuseppe Parello — Non solo, ma la motivazione sottolinea l'importanza della valorizzazione dello straordinario patrimonio archeologico in chiave innovativa, condotta attraverso un sapiente intreccio con l'economia connessa alle tradizioni agrarie siciliane e il valore del patrimonio monumentale e paesaggistico. Il progetto Agri Gentium, tra e altre cose, ha consentito in questi mesi di rendere coltivabili diversi terreni all'interno della Valle. Attraverso i servizi aggiuntivi stiamo mettendo a punto il sistema di commercializzazione dei prodotti, cui aggiungeremo un programma di divulgazione attraverso visite guidate, laboratori eccetera». E se il Parco, prende adesso parte alla "Landscape Award Alliance of the Council of Europe". conferma dell'indiscussa posizione di rilievo ormai assunta sul piano internazionale, si lavora per la prossima edizione del premio del paesaggio italiano. GIOACCHINO SCHICCHI

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO