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/ Rassegna stampa » 2018 » Marzo » 12 » Rassegna stampa dal 10 al 12 marzo 2018

Rassegna stampa dal 10 al 12 marzo 2018

 

Giornale di Sicilia

Sabato 10 marzo

Scenario. Discariche piene, bloccata la raccolta in molti paesi, roghi a Canicattì
Cumuli di spazzatura sulle strade da Mazara del Vallo a Licata

Antonio Trama - Trapani
Cumuli di rifiuti per le strade, anche se la riapertura della discarica di Siculiana ha fatto ripartire la raccolta in quelle città che portano la spazzatura nell'impianto agrigentino. A cominciare da Mazara del Vallo, la città con i maggiori problemi in questi giorni di emergenza. Il tutto mentre a Gela la raccolta è sospesa per una vertenza tra gli operai e la Tekra, la società che gestisce il servizio, a causa di ritardi nei pagamenti degli stipendi e del possibile licenziamento di 20 lavoratori. I roghi dell'Agrigentino  Sacchetti di rifiuti bruciati in strada. È come si è svegliata Canicattì. Alcuni cittadini, stanchi di vedere cumuli di rifiuti per strada ed accanto ai cassonetti, hanno deciso di appiccare il fuoco alla spazzatura non raccolta a causa della vertenza tra il Comune e la società che gestisce il servizio e che ha portato l'amministrazione comunale a ricorrere ad un'altra azienda per la rimozione dei rifiuti. A Licata, invece, la raccolta avviene a singhiozzo. Per tre giorni è stata bloccata in quanto non è stato possibile utilizzare neanche il centro comunale di raccolta, poiché era stata staccata l'energia elettrica a causa del mancato pagamento delle precedenti fatture. Così, la spazzatura non è stata raccolta da mercoledì e, ancora ieri, erano presenti cumuli di rifiuti in diverse zone della città, da via De Pasquali, a via Palma e viale Borromini, mentre la raccolta nel centro storico è avvenuta grazie ai mezzi di piccola dimensione. A Sciacca, infine, la riapertura della discarica di Siculiana ha fatto in modo che il problema si stia avviando, ormai, a soluzione. Gli operai, infatti, già ieri mattina hanno cominciato a raccogliere i rifiuti presenti per strada e la città, lentamente, sta tornando alla normalità. (*ATR*)

Libero Consorzio
Esposizioni al palazzo della Provincia

Il territorio agrigentino si arricchisce di una nuova attrattiva storico culturale. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, infatti, ha allestito una nuova Sezione Espositiva del proprio Ecomuseo in cui vengono raccolte preziose testimonianze storiche che riguardano la nascita, la vita istituzionale dell'Ente e le vicende costruttive dell'Ottocentesco "Magnifico Palazzo" sede istituzionale dell'ex Provincia. La Sezione Espositiva è stata realizzata all'interno della sede dell'Ente. (*PAPI*)

L'inchiesta. Il direttore tecnico di Girgenti Acque Sala risponde di danneggiamento, frode in pubbliche forniture, falso e truffa. Rita Vetro accusata di avere falsificato gli esami
Pennelli a mare, chiesta la condanna per i due imputati dell'abbreviato
Il pm: non c'era nulla di efficiente nella depurazione

Gerlando Cardinale
Sei mesi di reclusione per la responsabile del laboratorio di analisi Rita Vetro, accusata di avere falsificato gli esami per occultare le irregolarità nella gestione dei «pennelli a mare», e tre anni per il direttore tecnico di Girgenti Acque, Calogero Sala, 56 anni, accusato di  danneggiamento, frode in pubbliche forniture, falso e truffa. Il pubblico ministero Antonella Pandolfi, ieri mattina, dopo una requisitoria di oltre un'ora e mezzo, ha chiesto la condanna per i due imputati dello stralcio abbreviato dell'inchiesta che ipotizza il malfunzionamento dei cosiddetti «pennelli a mare», le condotte sottomarine della depurazione fognaria. Per Rita Vetro, 62anni, titolare del laboratorio di analisi «BioEco analisi» convenzionato con il Servizio sanitario nazionale è stata chiesta la condanna a sei mesi per l'accusa di falso. «In diverse circostanze - ha spiegato il pm -è stata alterata la data di prelievo per simulare il rispetto del regolamento che imponeva analisi periodiche». Il pm ha fatto riferimento «ad evidenti connivenze» fra la titolare del laboratorio e Girgenti Acque «visto che l'imputata è la moglie dell'ingegnere Maurizio Carlino, uno dei professionisti di punta delle imprese che gravitano attorno a Girgenti Acque e in questa inchiesta è imputato». Fra le accuse contestate a Sala, quella di truffa perché i lavori di manutenzione dei cosiddetti pennelli a mare, le condotte sottomarine, per un importo di circa un milione e ottocentomilaeuro, sarebbero stati eseguiti in difformità da norme e contratti. La frode in pubbliche forniture scaturisce dall'avere violato, sostiene l'accusa, la convenzione con l'Ato con la quale Girgenti Acque si  impegnavaa garantire «un efficiente sistema di gestione della depurazione ». Il pm ha sottolineato: «Di efficiente non c'era nulla ma la rete di protezione era tale che nessuno attivava i sistemi di controllo o faceva scattare le penali». Le pene richieste, peraltro, sono ridotte di un terzo per effetto del giudizio abbreviato. Gli altri cinque imputati non hanno chiesto riti alternativi. Di conseguenza il gup Alessandra Vella, che ha rinviato l'udienza per le arringhe difensive (nel collegio fra gli altri, gli avvocati Giuseppe Scozzari, Lillo Fiorello, Diego Galluzzo, Danika La Loggia, Enzo Campo e Salvatore Tirinnocchi), dovrà decidere se assolvere o condannare Sala e Vetro. Per gli altri cinque imputati rinvio a giudizio o sentenza di non doversi procedere. Tutto si deciderà il 16 marzo. Gli altri imputati sono Marco Campione, 55 anni, di Agrigento, legale rappresentante di Girgenti  cque Spa; Giuseppe Giuffrida, 69 anni, di Gravina di Catania, ex amministratore delegato del gestore del servizio idrico integrato nell'Agrigentino; Bernardo Barone, 64 anni, direttore generale dell'Ato idrico, di Agrigento. Nella lista pure Pietro Hamel, 65 anni, di Porto Empedocle, dirigente tecnico dell'Ato idrico e Maurizio Carlino, 56 anni,  rogettista e direttore dei lavori, di Favara. Secondo la Procura le condotte cadevano a pezzi, le centraline di sollevamento andavano in tilt e dalla fogna si scaricava direttamente a mare con un filtro scarso.  L'inchiesta è stata avviata nel 2011 dopo gli innumerevoli esposti di cittadini e associazioni che segnalavano sporcizia e cattivi odori nel mare di San Leone. La Procura contesta omissioni e irregolarità nella gestione del servizio. Ad Agrigento manca il depuratore e i cosiddetti «pennelli a mare», vale a dire le condotte sottomarine che scaricano i reflui fognari a largo, sono vetusti e appesantiti. Il gip Ottavio Mosti, che negli anni scorsi è stato trasferito, nel provvedimento con cui disponeva il sequestro delle condotte, parlava di trattamento «grossolano dei reflui». La stessa autorizzazione allo scarico, inoltre, sarebbe stata scaduta e mai rinnovata. Le accuse di abuso di ufficio a carico di Hamel e Barone scaturiscono dai presunti favoritismi che avrebbero commesso nei confronti di Girgenti Acque, colosso i mprenditoriale che gestisce il servizio idrico, al quale sarebbero state risparmiate «sanzioni e risoluzioni del contratto» dovute per le  presunte irregolarità. (*GECA*)

Domenica 11 marzo 2018

Amministrative. Si voterà in cinque capoluoghi

Elezioni in 137 consigli comunali, allo studio la data del 10 giugno
È il 10 giugno la data più probabile per le prossime amministrative in Sicilia, con eventuali ballottaggi due settimane dopo, l'ultima domenica del mese.È quanto emerso da una riunione della giunta regionale guidata dal presidente Musumeci,che non ha ancora deliberato ufficialmente sull'argomento che vedrà un ritorno alle urne di una parte limitata di siciliani. Sono 137 i Comuni interessati, compresi quelli di cinque capoluoghi di provincia: Catania, Messina, Ragusa, Siracusa e Trapani. Tra le altre città più grandi ci sono anche Licata, Piazza Armerina, Comiso, Modica, Carlentini e Rosolini.In provincia di Palermo i Comuni al voto saranno: Alimena, Baucina, Campofelice di Roccella, Campofiorito, Capaci, Casteldaccia, Castronovo di Sicilia, Cefalà Diana, Cerda, Collesano, Contessa Entellina, Geraci siculo, Giuliana, Gratteri, Lercara Friddi, Marineo, Montemaggiore Belsito, Partinico, Roccapalumba, Sciara, Sclafani Bagni, Torretta, Ustica, Ventimiglia di Sicilia, Vicari e Villafrati. In provincia di Trapani ci sono anche Castellammare, Favignana, Pantelleria, Partanna e San Vito Lo Capo. (*SAFAZ*)

Lunedì 12 marzo


I nodi della regione
Si potranno spendere 2 milioni di fondi europei. verranno arruolati esperti esterni. a dicembre si potrà partire
Piano rifiuti, il «no» ai termovalorizzatori
Angelini prevede di scrivere la prima bozza del piano sui rifiuti entro agosto. Poi scatterà la fase di approvazione  che passerà dalla Valutazione di impatto strategico e finirà col parere dell'Ars.
Giacinto Pipitone - Palermo
È Aurelio Angelini l'uomo scelto da Nello Musumeci per riscrivere il piano rifiuti della Regione. Un piano che verrà approvato entro fine 2018 e che - superata la fase dell'emergenza per cui sono appena arrivati i poteri speciali - punterà quasi esclusivamente sulla raccolta differenziata porta a porta lasciando solo come ipotesi residuale i termovalorizzatori. Che verranno però sconsigliati nel testo finale. Un passato nei Verdi e punto di riferimento in Sicilia per l'Unesco, sarà il professore di Sociologia dell'ambiente dell'università di Palermo a guidare la cabina di regia che la giunta ha deciso di creare la scorsa settima. Quello che sta nascendo è un pool di una decina di esperti, in alcuni casi anche esterni alla Regione. La delibera della giunta precisa che «per via della carenza di figure idonee e ad elevata professionalità» si potrà ricorrere a esterni. Quindi verranno arruolati «esperti in campo giuridico, economico, comunicativo educativo, tecnicoingegneristico ». La struttura avrà a disposizione un budget di 2 milioni di fondi europei. Angelini prevede di scrivere la prima bozza del piano entro agosto. Poi scatterà la fase di approvazione che passerà dalla Valutazione di impatto strategico e finirà col parere dell'Ars. Il piano rifiuti vedrà la luce verosimilmente a dicembre, quando scadranno i poteri speciali. E la Regione supererà così una delle principali obiezioni maturate a livello comunitario: Bruxelles ha infatti bloccato finanziamenti per 200 milioni proprio per la mancanza di un piano rifiuti. Quello che Angelini scriverà è per grandi linee già illustrabile: «Il punto di partenza - spiega il professore arruolato da Musumeci - è raggiungere il  35% di raccolta differenziata». Va ricordatoche la Regione è ferma a meno del 20% e che nell'ultima ordinanza emergenziale Musumeci ha dato tempo ai Comuni fino a fine maggio per arrivare al 35% (previste sanzioni per i sindaci che non si adeguano). Palermo, Catania e Messina sono ferme al 10%. Mentre solo 110 Comuni su 390 hanno percentuali accettabili, in qualche caso anche intorno al 50%. Per invertire il trend Angelini ipotizza un nuovo sistema di raccolta: «Pensiamo alla raccolta di prossimità, che può essere porta a porta o per condomini ». Contestualmente al piano rifiuti Angelini scriverà la riforma della legge che cancellerà i vecchi Ato e le Srr previste dalla norma del 2010 mai applicata: «Nasceranno 9 nuovi Ato corrispondenti alle Province. E saranno questi Ato a bandire nuove gare per assegnare il servizio di raccolta. Le imprese che vinceranno organizzeranno il sistema di prossimità e verranno vincolate al raggiungimento di almeno il 65% di differenziata, pena sanzioni economiche». Si andrà verso una rivoluzione delle abitudini perché spariranno progressivamente i cassonetti come li conosciamo oggi e si introdurrà un sistema che prevede di consegnare agli operatori giornalmente un  tipo diverso di rifiuto già differenziato a casa o a livello condominiale. I nuovi Ato però dovranno mantenere fino alla scadenza naturale gli appalti ancora in corso con gli attuali gestori del servizio: la rivoluzione sarà graduale. Nel frattempo Angelini non nasconde che la fase di transizione fra vecchi e nuovi Ato potrebbe essere complicata dai debiti: «I vecchi hanno creato un buco da oltre un miliardo e mezzo, che dovranno saldare i Comuni e quindi i cittadini». Il rischio è un altro aumento della Tari. Gli Ato, quelli nuovi, avranno un enorme potere: «Saranno loro a decidere quali impianti realizzare e dove» precisa Angelini. Il piano che il professore sta scrivendo indicherà ovviamente gli impianti necessari - soprattutto alla differenziata - e le loro capacità in base ai fabbisogni di smaltimento di ogni provincia. Ma il piano funzionerà come una cornice all'interno della quale saranno gli Ato a scegliere. E soprattutto a scegliere come smaltire il residuo 35% di rifiuti non differenziati. Angelini spiega perchè verrà scoraggiato il ricorsoai termovalorizzatori: «Prima di tutto va precisato che anche quel 35% non sarà la quota finale da smaltire perchè attraverso gli impianti di pretrattamento prevediamo di abbattere fino al 20% la quota residuale da incenerire o portare in discarica. A quel punto noi indicheremo varie forme di smaltimento. Ci sono i termovalorizzatori ma ci sono anche le nuove tecniche di inertizzazione e di trasformazione  dei rifiuti in combustibile. La prima permette di rendere non nocivo il rifiuto e quindi di interrarlo. Saranno gli Ato a decidere». Ma Angelini precisa che «il piano illustrerà i costi di un termovalorizzatori, sia quelli di realizzazione che quelli di gestione. Oggi questi impianti sono sconsigliati perchè non possono più essere destinatari di contributi pubblici e la loro gestione non è coperta dalla produzione di energia. Dal confronto fra i costi di un termovalorizzatore e le altre soluzioni si capirà perchè i primi non sono convenienti. A parte il fatto che è sempre difficile convincere una comunità ad accettare un termovalorizzatore».   

Rifiuti, l'emergenza si allarga: paesi invasi dall'immondizia
Incendi e strade bloccate. La causa principale è legata alla discarica di contrada Matarana a Siculiana: è a mezzo servizio per la riduzione della capacità di conferimento
Situazione più grave a Canicattì, Licata e Campobello
I cittadini assistono al formarsi dei cumuli di sacchetti praticamente ovunque. Fra proteste su facebook e appelli di sindaci e commissari poco, in questi giorni. è cambiato Paolo Picone
Città invase dalla spazzatura. Da Licata a Canicattì, passando per Campobello di Licata, è tutta una distesa  di pattume non raccolto da giorni. Ed in alcuni casi i cassonetti sono stati sommersi da così tanti sacchetti della spazzatura che nemmeno si vedono più. Così come in molte zone i cumuli di spazzatura hanno invaso almeno mezza corsia delle carreggiate stradali. Da piazza Stazione fino avia Borromini, passando per la via De Pasquali e via Palma ma anche nella zona del centro, alle spalle del municipio, nella Salita Santa Maria c'è talmente tanta di quella spazzatura che la gente non riesce quasi nemmeno ad uscire di casa. E Licata sta pagando un prezzo altissimo. Soprattutto di immagine. Prima i problemi legati alla incapacità della società che gestisce il servizio, l'Apea, a far fronte alla raccolta della spazzatura perché aveva mezzi e uomini insufficienti, adesso la discarica di Siculiana a mezzo servizio per la riduzione della capacità di conferimento. Insomma a farne le spese sono sempre e solo i cittadini licatesi che sono stanchi. «Oggi è domenica -scrive Angela Amoroso in un post su facebook - c'è il sole e dovremmo essere tutti felici. E invece no. No  perché tutto questo non è più sopportabile, perché da 10 giorni la spazzatura ingombra le strade e offre un becero scenario, senza considerare i rischi che tutto ciò comporta. No perché noi ce la mettiamo tutta per offrire un'immagine positiva di questa città nonostante le mille problematiche, i giovani che vanno via e le difficoltà che non mancano mai, ma tutto quello che facciamo viene annientato da questa immagine che denigra tutti i nostri sforzi e il nostro impegno. No perché tutto questo è uno schiaffo al nostro essere cittadini  onesti che pagano le tasse e non ricevono servizi in cambio ma anzi si sentono presi in giro tra responsabilità defilate a destra e a manca, che poi la responsabilità non è mai di nessuno. No perché siamo stanchi di tutto ciò, siamo stanchi perché veramente la situazione è drammatica. No - conclude - perché vogliamo risposte, prese di posizione e fatti concreti, sono un atto dovuto verso tutte quelle persone che ancora credono in un futuro in questa città». Grave la situazione anche a Canicattì. Il sindaco Ettore Di Ventura prova a discolparsi. «Così come sta succedendo in buona parte della Sicilia - dice - a causa di una decisione del Presidente della Regione Siciliana, anche noi a Canicattì stiamo vivendo dei giorni difficilissimi sia per la mancata raccolta, sia di conseguenza per i disservizi alla città.Naturalmente a tutto questo si aggiunge l'azione di qualche imbecille che ha  appiccato il fuoco, incendiando i rifiuti per strada. Il sottoscritto, così come i miei colleghi sindaci stiamo facendo "l'impossibile" per trovare le soluzioni migliori per arginare questo grave problema.Tutto quello che si ive nelle nostre comunità è sotto gli occhi di tutti, non solo per i soloni sui social. Nel precisare e nel ricordare, per i più distratti, che la discarica è rimasta chiusa per diversi giorni, impedendo di fatto lo smaltimento e causando uno straordinario accumulo di ifiuti che saranno smaltiti gradualmente nei prossimi giorni, dato che il conferimento in discarica è contingentato. Domani mattina, dopo aver conferito in discarica, svuotando gli autocompattatori, riusciremo a riprendere la raccolta. Sono certo che comprenderete il difficile momento e sono convinto che in queste ore  ognuno farà la propria parte». Raccolta ferma e cassonetti stracolmi anchea Campobello di Licata dove la situazione adesso si sta facendo davvero grave. (*PAPI*)

Città invasa dai visitatori. Difficoltà nel trovare parcheggio. Traffico a rilento. Mandorlo in fiore fra record e disagi  - Concetta Rizzo
L'edizione del 2017 del «Mandorlo in fiore» è passata alla storia perché è stata «baciata» da un exploit di presenze. Lo scorso anno si disse, senza mezzi termini, che era da circa 30 anni che non si vedeva così tanta gente - si parlò di oltre 20 mila presenze -lungo la via Sacra e ai piedi del tempio della Concordia. Ieri -  settantatreesima edizione della kermesse - si è fatto il bis. Bagno di folla - ieri, fino a sera, si attendevano ancora i dati ufficiali della Questura - sia durante la tradizionale sfilata per le vie di «Girgenti» che alla Valle dei Templi dove lo show si è protratto praticamente fino a quasi al tramonto. I gruppi folk, patrimonio immateriale dell'Unesco, provenienti da Argentina, Armenia, Belgio, Bulgaria, Cina, Colombia, Croazia, Etiopia, Georgia, Gran Bretagna, India, Kenya, Messico, Russia, Serbia, Spagna e Turchia, hanno richiamato migliaia e migliaia di curiosi e appassionati. Siciliani, giunti appunto da ogni parte dell'isola, che non hanno voluto perdersi anche e soprattutto il gruppo di «Colla Vella Dels Xiquets De Valls», il gruppo spagnolo delle «Torri umane». A migliaia, dunque, coloro che hanno letteralmente invaso la città dei Templi. Tantissimi coloro arrivati - sotto un caldo sole quasi primaverile - anche dalle province limitrofe, nonché da Palermo, da Catania e da Enna. E dopo la sfilata, lo spettacolo finale - con danze, musiche e canti - al tempio della Concordia dove tutti gli spettatori, o quasi, hanno, ad un certo punto, iniziato a fare il «tifo» per i propri  beniamini. A tenere d'occhio la sicurezza e l'ordine pubblico: polizia, carabinieri e Guardia di finanza. In mattinata, come da tradizione in occasione del «Mandorlo in fiore », non sono mancati i disagi alla viabilità. In tanti, forse la maggior parte, ci hanno pensato per tempo e sono arrivati ad Agrigento con largo anticipo. I «ritardatari», invece, hanno dovuto confrontarsi con auto incolonnate - dunque traffico rallentato se non, in certi punti, paralizzato - all'ingresso della città e con la successiva caccia al parcheggio.  Un centinaio i pullman turistici giunti da ovunque. Anche se la viabilità è stata, ad un certo punto della mattinata, caotica e non sono mancati i disagi, nulla da paragonare con l'edizione del 2017 quando - in tema di circolazione stradale - incise anche la chiusura, per i lavori di raddoppio della statale 640, della carreggiata Caltanissetta-Agrigento. Ad occuparsi della viabilità: la polizia Stradale e i vigili urbani. Buoni - anche se non ancora ufficiali - i dati di presenze negli alberghi della città dove, però, i gestori forse s'attendevano qualcosa di più. Ma, come da tradizione, la domenica finale del Mandorlo in fiore ha le sembianze di una gita fuori porta e non di una vera e propria vacanza che dura per più giorni. Su tutte le furie - durante la mattinata di ieri - alcuni canicattinesi che sono rimasti «intrappolati» all'interno dell'ascensore del parcheggio pluriplano di via Empedocle. Per "liberarli" è dovuta intervenire una squadra dei vigili del fuoco del comando provinciale di Villaseta. Si è rivelato un successo, invece, il piano straordinario di assistenza ai visitatori elaborato dal settore Urp e Stampa del Libero consorzio comunale in collaborazione con gli studenti del liceo Scientifico e delle Scienze umane «Politi». Il progetto di apertura straordinaria in occasione della giornata conclusiva del 73esimo Mandorlo in fiore, è stato inserito nell'ambito del percorso di «Alternanza Scuola-lavoro» e quindi, ieri mattina, sono rimasti aperti l'Urp di piazza Vittorio Emanuele e il chiosco informativo di piazza Aldo Moro. Fino al tardo pomeriggio, invece, è rimasto aperto il gazebo di Porta V che è stato utile per fornire informazioni su eventi, collegamenti, disponibilità alberghiere, transitabilità, punti di ristorazione. (*CR*)

10 marzo - sabato

LA SICILIA

CANICATTI'. La Guardia di Finanza indaga sui rapporti tra debiti e crediti tra ente e gestore unico
COMUNE - GIRGENTI ACQUE ACQUISITA DOCUMENTAZIONE.
L'indagine è quella che nelle scorse settimane ha visto notificare a 72 persone una informazione di garanzia con l'avviso proroga delle indagini e la rimozione del prefetto Diomede.
CANICATTI'. I militari del nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza di Agrigento agli ordini del colonnello Fabio Sava si sono recati giovedì scorso presso il comune di Canicattì per acquisire documenti sul rapporto tra debiti e crediti che l'ente ha avuto con Girgenti acque, gestore unico delle risorse idriche nella nostra provincia. E' stata la Procura della Repubblica di Agrigento a disporre l'acquisizione della documentazione da parte dei finanzieri che giovedì hanno trascorso parecchie ore all'interno degli uffici finanziari dell'ente. L'indagine è sempre la stessa, quella che nelle scorse settimane ha visto notificare a 72 persone tutte destinatarie di una Informazione di garanzia l'avviso della proroga delle indagini e che ha già fatto rimuovere l'ex Prefetto di Agrigento Nicola Diomede, indagato insieme ad altri personaggi della vita politica amministrativa ed imprenditoriale della provincia di Agrigento. Tra gli indagati. risulta anche l'ex sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo.
I finanzieri adesso stanno passando al vaglio questi documenti che sono stati acquisiti per vedere se vi siano delle anomalie e soprattutto dei trattamenti di favore nei confronti della società  amministrata dall'imprenditore agrigentino Marco Campione. Questa acquisizione di atti segue quella fatta qualche settimana addietro presso l'Ato Idrico di Agrigento. L'ipotesi della Procura di Agrigento e che l'Ato non abbia vigilato correttamente e che anzi ci siano state delle anomalie nella condotta dell'Ambito Territoriale Ottimale allo scopo di favorire lentamente Marco Campione e Girgenti acque. Stessa identica cosa si sta cercando di appurare nei confronti del comune di Canicattì. Se possa in sostanza avere favorito in qualche modo Girgenti acque nel rapporto tra debiti e crediti. Il decreto di sequestro dei documenti effettuato presso il Comune di Canicattì è firmato dai pubblici ministeri Salvatore Russo e Paola Vetro titolari dell'inchiesta coordinati dal Procuratore capo Luigi Patronaggio. La Procura contesta agli indagati a vario titolo l'associazione per delinquere, la truffa, la corruzione, il danneggiamento, la ricettazione, la falsità ideologica e l'inquinamento ambientale.
L'indagine mira ad accertare presunte anomalie nella gestione del servizio idrico in provincia e presunte corruttele in cambio di assunzioni e favori.
Tra le persone indagate, oltre a politici, funzionari, giornalisti, medici, appartenenti alle forze dell'ordine, dipendenti e vertici della Girgenti acque ed anche il padre del Ministro degli Esteri Angelino Alfano.
CARMELO VELLA

"PENNELLI A MARE"
Le richieste del Pm Pandolfi: tre anni a Sala e 6 mesi a Vetro.
 Sei mesi di carcere per Rita Vetro, responsabile del laboratorio di analisi accusata di avere falsificato gli esami per occultare le irregolarità nella gestione dei pennelli amare" e 3 anni per Calogero Sala dirigente di Girgenti Acque. Queste le richieste avanzate ieri nella propria requisitoria dalla pubblico ministero Antonella Pandolfi nei confronti dei due imputati che hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato, nel procedimento sul presunto malfunzionamento dei pennelli a mare di San Leone. Gli altri cinque imputati non hanno scelto riti alternativi e nella prossima udienza del 16marzo il gup Alessandra Vella sarà chiamata a decidere se disporre o meno il loro rinvio a giudizio e a emettere la sentenza nei confronti dei due imputati in abbreviato. In quella sede discuteranno gli avvocati Scozzari e Campo. Secondo la procura - l'inchiesta è stata condotta dal pubblico ministero Antonella Pandolfi - "le condotte cadevano a pezzi, le centraline di sollevamento andavano in tilt e la fogna veniva scaricata direttamente a mare con un filtro scarso". I reati ipotizzati sono il danneggiamento, il getto pericoloso di materiali inquinanti l'abuso d'ufficio, latrufla, la frode in pubbliche forniture e il falso. Gli imputati sono Marco Campione, 55 anni, di Agrigento, legale rappresentante di Girgenti Acque Spa; Giuseppe Giuffrida, 69anni, di Gravina di Catania, ex amministratore delegato del gestore del servizio idrico integrato nell'Agrigentino; Calogero Sala, 56 anni, direttore tecnico della Girgenti Acque, e Bernardo Barone, 64 anni direttore generale dell'Ato idrico, entrambi di Agrigento. Nella lista pure Pietro Hamel, 65 anni di Porto Empedocle, dirigente tecnico dell'Ato idrico; Rita Vetro, 62 anni, titolare del laboratorio di analisi convenzionato con il servizio sanitario nazionale e Maurizio Carlino, 56anni, progettista e direttore dei lavori, entrambi di Favara. Il collegio degli avvocati difensori è composto da Giuseppe Scozzari, Lillo Fiorello, Diego Galluzzo, Danika La Loggia, Enzo Campo e Salvatore Tirinnocchi. L'inchiesta era stata intrapresa nel 2011 dopo numerosi esposti degli utenti del mare sanleonino e da associazioni che segnalavano chiazze sospette e cattivi odori nel mare di San Leone. La vicenda giudiziaria adesso è a una svolta, con la concreta possibilità che si possa arrivare a un processo nei confronti di chi era ed è chiamato a tutelare il corretto funzionamento del sistema fognario. Ovviamente gli imputati si augurano di uscire con un non luogo a procedere.
FRANCESCO DI MARE


12 marzo - lunedì

LA SICILIA

ELEZIONI AMMINISTRATIVE
Sedici comuni tornano al voto a giugno: c'è anche Licata.
Sedici Comuni della provincia di Agrigento si preparano ad una nuova campagna elettorale, la terza in meno di un anno dopo quelle delle elezioni Regionali di novembre 2017 e delle recentissime elezioni Politiche dello scorso 4 marzo. Si voterà a Licata, Menfi, Ravanusa, Alessandria della Rocca, Burgio, Calamonaci, Camastra, CastrofiLippo, Cianciana, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Sambuca di Sicilia. San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina, S. Angelo Muxaro. Tutto ciò, purtroppo, non sembra avere riflessi positivi sull'attività amministrativa degli enti locali. Sindaci, assessori e consiglieri comunali uscenti sono stati coinvolti in qualche modo nella bagarre elettorale delle prece denti elezioni e lo saranno ancora di più adesso che affrontano in prima persona la nuova tornata elettorale, li che si traduce in attività ristretta sol tanto alla cosiddetta "normale amministrazione". La data più probabile per le prossime amministrative in Sicilia è il 10giugno, con eventuali ballottaggi due settimane dopo, 'ultima domenica del mese. Non c'è ancora un provvedimento ufficiale, ma in una riunione di venerdì scorso della giunta regionale è emersa questa indiscrezione. Solo uno, in provincia di Agrigento, il Comune dove si applica il sistema elettorale maggioritario a doppio turno e dove, dunque, potrebbe esserci il ballottaggio Si tratta di Licata. unico centro dove il numero di abitanti supera il limite di 15 mila previsto dalla legge elettorale e l'unico dove non si voterà per la scadenza naturale del mandato (Angelo Cambiano, poi sfiduciato, era stato eletto nella tornata del 201 5). Sono solo due i sindaci che non si possono ricandidare. Vito Ferrantelli e Burgio e Vincenzo Inga a Calamonaci, perchè per entrambi si tratta della conclusione del secondo mandato. Perenne campagna elettorale, dunque, sulla quale incideranno risultati nazionali di pochi giorni fa. L'ecce zionale risultato siciliano del Movimento Cinque Stelle, anche in gran parte dei sedici centri della nostra provincia dove a giugno si riapriranno seggi, sta alimentando una frenetica corsa a salire sul carro dei vincitori. E' molto probabile che il movimento di Luigi Di Maio schieri un candidato a sindaco in tutti e sedici i Comuni in cui sono previste elezioni amministrative. Ci sarà sicuramente un grillino in corsa nelle due città più grandi tra quelle in cui si voterà, ovvero Licata e Menti. Il primo Comune esce da una unga fase di commissariamento ed alle recenti elezioni nazionali l'elettorato ha dato due segnali precisi: record di astensione e boom di consenso per il MS5. che è risultato il primo par tito. Anche a Menfi, dove un candidato a sindaco c'era già stato nel 2013, i grillini hanno portato l'asticella al 62 per cento ed oggi sembrano avere il solo problema di trovare tra gli attivisti locali un candidato a sindaco.
GIUSEPPE RECCA


Agrigentoweb

URP Libero Consorzio e Alternanza Scuola lavoro: parte un piano straordinario assistenza visitatori per la Festa del Mandorlo
Parte un piano "straordinario" di assistenza ai Cittadini, Utenti ed ai Visitatori in occasione della Festa del Mandorlo in Fiore. Il piano è stato elaborato dal Settore Stampa e URP del Libero Consorzio di Agrigento (ex Provincia Regionale) in collaborazione con il Liceo Scientifico e delle Scienze Umane "R. Politi" di Agrigento. Il progetto si inserisce nell'ambito del percorso di Alternanza Scuola lavoro che venti studenti del "Politi" stanno svolgendo nel Settore Urp e Stampa dell'ex Provincia. Infatti, grazie alla collaborazione dei liceali, coordinati dal personale di ruolo dell'Ente, l'Ufficio Relazioni con il Pubblico di Piazza Vittorio Emanuele e il chiosco informativo di Piazza Aldo Moro rimarranno aperti anche sabato e domenica prossima in orario antimeridiano per fornire informazioni ed assistenza ai numerosi turisti e visitatori che in occasione della Festa del  Mandorlo in Fiore giungono numerosi nella Città dei Templi. Potenziato, inoltre, il Gazebo di Porta V, ubicato nel cuore della Valle dei Templi, teatro della manifestazione conclusiva della Festa del Mandorlo, che rimarrà aperto sabato 10 marzo in orario antimeridiano e domenica 11 marzo dalle 9 - alle 18. Nelle stesse fasce orarie sarà operativo anche un call center di assistenza agli Utenti al Numero verde 800315555 e 800236837 ai quali i visitatori potranno rivolgersi per chiedere informazioni in tempo reale su eventi, collegamenti, disponibilità alberghiere, transitabilità, punti di ristorazione, siti di interesse culturale, ambientale e notizie di pubblico interesse in genere. L'esperimento era già stato ripetuto con grande successo nelle scorse edizioni della Sagra. Con questa iniziativa il Libero Consorzio intende potenziare servizi di informazione ed assistenza erogati ai Cittadini, Utenti e visitatori, contribuire alla conoscenza del territorio, del suo patrimonio culturale e, soprattutto, attuare quanto dettato dalla L 107/2015 (cosiddetta "buona scuola") creando un'occasione di crescita formativa per gli studenti e di incontro tra l'offerta e la domanda proveniente dalle realtà produttive del territorio.

Travelnostop

Agrigento, arrivano i nuovi depliant per i turisti
Continua il lavoro del Libero Consorzio di Agrigento nella promozione del territorio agrigentino. Il Settore Promozione Turistica infatti ha messo a punto nuovi depliant per i turisti, arricchendo di contenuti le proposte già sperimentate con successo in precedenza. In particolare, è stato aggiornato il depliant "Agrigento-La Valle dei Templi e dintorni", una guida tascabile di circa 50 pagine, giunta alla terza edizione, che presenta il vasto patrimonio archeologico, artistico, ambientale ed enogastronomico del territorio. Molto interessanti anche gli itinerari proposti secondo  il tempo a disposizione per il visitatore che oltre alla città voglia visitare anche i dintorni e i principali Comuni (Agrigento in 5 giorni), con informazioni sugli orari di apertura dei vari siti e sulla rete degli info point in  provincia. Oltre al vademecum, il Settore Promozione Turistica ha realizzato fogli informativi molto dettagliati sulla costa della provincia agrigentina e sulla Scala dei Turchi, la perla della costa agrigentina (quest'ultimo realizzato in italiano ed inglese) e messi a disposizione, come il vademecum e tutti gli altri depliant realizzati nel recente passato, di tutti gli operatori del turismo regolarmente autorizzati a svolgere la loro attività, in particolare le strutture ricettive classificate dal Settore Promozione Turistica.

Corriere Agrigentino

URP Libero Consorzio e Alternanza Scuola lavoro: successo del piano straordinario di assistenza ai visitatori per il Mandorlo in Fiore
Si è rivelato un successo il piano "straordinario" di assistenza ai Cittadini, Utenti ed ai Visitatori in occasione della Festa del Mandorlo in Fiore. Il piano è stato elaborato dal Settore Stampa e URP del Libero Consorzio di Agrigento (ex Provincia Regionale) in collaborazione con il Liceo Scientifico e delle Scienze Umane "R. Politi" di Agrigento. Il progetto di apertura straordinaria in occasione della giornata conclusiva del 73° Mandorlo in Fiore, è stato inserito nell'ambito del percorso di Alternanza Scuola lavoro che venti studenti del "Politi"  stanno svolgendo nel Settore Urp e Stampa dell'ex Provincia, al fine di attuare quanto dettato dalla L 107/2015 (cosiddetta "buona scuola") creando un'occasione di crescita formativa per gli studenti e di incontro tra l'offerta e la domanda proveniente dalle realtà produttive del territorio. Per l'occasione, nella mattinata di oggi, sono rimasti aperti l'Ufficio Relazioni con il Pubblico di Piazza Vittorio Emanuele e il chiosco informativo di Piazza Aldo Moro. Mentre rimarrà ancora aperto, oggi pomeriggio fino alle 18, il Gazebo di Porta V, ubicato nel cuore della Valle dei Templi, teatro della manifestazione conclusiva della Festa del Mandorlo, per fornire informazioni in tempo reale su eventi, collegamenti, disponibilità alberghiere, transitabilità, punti di ristorazione, siti di interesse culturale, ambientale e notizie di pubblico interesse in genere. L'esperimento era già stato ripetuto con grande successo nelle scorse edizioni della Sagra. Con questa iniziativa il Libero Consorzio ha voluto potenziare i servizi di informazione ed assistenza erogati ai Cittadini, Utenti e visitatori e raccogliere, inoltre, reclami su eventuali disservizi; sono stati numerosi i visitatori che indignati si sono presentati agli sportelli dell'URP di Piazza Vittorio Emanuele per segnalare la mancanza di servizi igienici nei punti d'ingresso della Città o di maggiore afflusso dei visitatori come, ad esempio, Piazzale Rosselli, Piazza Vittorio Emanuele e Piazza Aldo Moro, ma anche hanno lamentato l'assenza di una adeguata segnaletica per indicare l'ubicazione, ove posizionati, di eventuali bagni chimici.

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