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Rassegna stampa del 22 marzo 2018

 

Giornale di Sicilia

Pronto il documento che verrà presentato da Armao: un'unica cassaforte accorperà Irfis, Crias e Ircac
L'assessore regionale all'Economia, Armao, ha sottolineato il varo del «primo bilancio consolidato della Regione.
Solo 51 enti hanno comunicato i dati e abbiamo diffidato chi non lo ha fatto e rimosso gli amministratori».
Le scelte del governo alle giovani coppie un bonus per comprare la prima abitazione. un biglietto unico per i bus nelle grandi città

Si va verso un'unica grande cassaforte regionale che accorpi Irfis, Crias e Ircac. Ma si avvicina pure l'abolizione dell'Esa con il personale trasferito in altri enti e anche la chiusura degli Iacp sostituiti da una sola agenzia per la casa. Previsto anche un biglietto unico per i trasporti pubblici a Palermo, Messina e Catania e un contributo fino a 50 mila euro per le giovani coppie che vogliono acquistare una casa. Sono alcuni punti della Finanziaria che il governo regionale si appresta a presentare all'Ars per l'analisi nelle commissioni e la votazione in aula. L'obiettivo, arduo, è arrivare all'approvazione a Sala d'Ercole entro il 31 marzo. In base a quanto previsto in Finanziaria il governo vuole creare una nuova agenzia per la casa, l'Arcas, che sostituisca gli Iacp, gli istituti autonomi case popolari. L'agenzia con un unico cda avrà però sedi distaccate in ciascuna provincia. E per «risolvere l'emergenza abitativa» il governo ha inserito anche contributi fino a 50 mila euro alle giovani coppie per comprare la prima casa. Previsto un budget di 10 milioni di euro per tre anni. Le coppie potranno ricevere fino al 25% della spesa da sostenere per l'acquisto della prima casa. Nella Finanziaria è previsto poi che l'Irfis accorpi Crias e Ircac: un unico ente per amministrare circa 400 milioni di fondi regionali e garantire prestiti alle imprese. Destinato a sparire anche l'Esa, l'ente sviluppo  agricolo: è previsto che venga messo in liquidazione in 120 giorni. Le competenze  dell'ente andrebbero all'assessorato regionale all'Agricoltura mentre il personale verrebbe trasferito in altri enti regionali.Spunta anche un biglietto unico per i trasporti pubblici a Palermo, Catania e Messina: la Regione vuole agevolare convenzioni tra le società locali di trasporto e Trenitalia per consentire a chi usa i mezzi pubblici di usufruire di biglietti condivisi. Per la giunta ieri è stata un'altra lunga serata di confronto, dopo la nottata di martedì, per definire la Finanziaria. Il governo ha anche accorpato gli articoli del cosiddetto «stralcio», cioè le norme rimaste fuori dall'esercizio provvisorio a dicembre. L'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao, ieri ha anche sottolineato il varo del «primo bilancio consolidato della Regione. Solo 51 enti - ha detto - hanno comunicato i dati e abbiamo diffidato chi non lo ha fatto e rimosso diversi amministratori». E in Finanziaria il governo ha inserito una  nuova norma ancora più rigida per gli amministratori che non rispettano gli adempimenti. «Abbiamo fatto un grande passo avanti sul consolidato e in poco tempo pur avendo ereditato il vuoto» sottolinea l'assessore. Intanto la giunta, su proposta di Armao, ha anche  revocato l'incarico di Rosalba Alessi che dal 1999 era commissario liquidatore dell'Ems, l'ente minerario siciliano, e dell'Espi, l'ente siciliano di promozione industriale. Al suo posto è stato nominato Americo Cernigliaro che era stato in passato direttore regionale del dipartimento Finanze. (*SAFAZ*)

Girgenti acque.
L'inchiesta dei pm vuole accertare come mai un'opera da 31 milioni di euro sia stata affidata alla società senza procedere ad una gara d'appalto
Nuova rete idrica indaga la procura

Agrigento avrà l'acqua tutti i giorni grazie alla nuova rete idrica, le condotte non saranno più colabrodo e l'erogazione avverrà per ventiquattro ore al giorno. Forse un sogno per gli agrigentini. Ma il pool di pm che indaga sulla presunta rete affaristica che sarebbe stata allestita attorno a Girgenti Acque vuole verificare un aspetto: ma come è stato possibile che, dieci anni fa, i sindaci dell'Ato assegnarono un'opera da 31 milioni e mezzo di euro - la più grossa della storia di Agrigento - direttamente a Girgenti Acque senza neppure una gara di appalto? I pm Salvatore Vella, Paola Vetro e Alessandra Russo, coordinati dal procuratore Luigi Patronaggio, stanno anche esaminando la convenzione, firmata nel 2008 dall'allora presidente della Provincia, Vincenzo Fontana, che non a caso è indagato insieme ad altre settantatrè persone fra politici a tutti i livelli, vertici di Girgenti Acque (il presidente Marco Campione e altri dirigenti) e professionisti. Tutti avrebbero fatto parte, sostiene l'accusa, della rete di complicità che consentirebbe a Girgenti Acque di gestire il servizio al riparo da penali, contestazioni e problemi di altra natura. Ai pm, secondo quanto ipotizzano alcune fonti vicine agli ambienti giudiziari, sarebbe saltato all'occhio nei giorni scorsi un passaggio mediatico del sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, e dell'assessore Nello Hamel che presentano come «una svolta epocale il rifacimento della rete idrica». Si tratta della conclusione di un lungo iter, iniziato dieci anni fa con la stipula di una convenzione che, di fatto, ha messo Girgenti Acque nelle condizioni di avere assegnato un lavoro di 31 milioni di euro senza alcuna evidenza  pubblica. I magistrati stanno esaminando con grande attenzione questo passaggio e ipotizzano che sia stata questa la fase che avrebbe portato a costituire una vera e propria organizzazione a delinquere della quale avrebbe fatto parte persino il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, rimosso dal consiglio dei ministri qualche giorno dopo avere ricevuto l'avviso di proroga delle indagini preliminari dalla Procura che ipotizza anche a suo carico i reati di associazione a delinquere finalizzata a corruzione, ricettazione e falso in bilancio. Girgenti Acque, secondo quanto sostengono i pm, avrebbe beneficiato di complicità a tutti i livelli professionali e istituzionali grazie all'enorme bacino di posti  di lavoro che per molti anni ha potuto mettere a disposizione di familiari e amici di politici e professionisti in grado di garantire impunità al colosso imprenditoriale che gestisce il servizio idrico. A Diomede, ad esempio, si contesta di avere evitato che Girgenti Acque fosse destinataria di un provvedimento interdittivo antimafia. I vari sindaci e politici avrebbero invece omesso di esercitare i loro poteri di controllo, oppure addirittura evitato di riscuotere crediti dei comuni che amministravano, in cambio - anche in questo caso -di posti di lavoro, consulenze o incarichi. L'inchiesta, adesso, sta passando sotto la lente di ingrandimento il primo passaggio, da dove tutto partì: la convenzione del 2008. (*GECA*)

Scoperta una targa. Franco Gabrielli ha ricordato, durante la cerimonia, che «la criminalità è ancora ben radicata nel territorio e non si può abbassare la guardia»
La questura intitolata a Beppe Montana
Il capo della Polizia: «La mafia è un cancro»
Il prefetto si è soffermato anche davanti la stele di Livatino
Nell'atrio della Questura, c'è stato anche l'annullo filatelico, da parte di Poste italiane, di un francobollo dedicato proprio al sacrificio del capo della sezione catturandi della Mobile di 
«La guerra non è ancora finita e non è ancora definitivamente vinta. Ecco perché, nel ricordo di questi straordinari esempi di dedizione, passione e determinazione,   dobbiamo continuare l'impegno. La criminalità organizzata è un cancro, è un male che si insinua nelle vite e nei tessuti sociali di tutto il Paese e quindi l'impegno per debellarla  deve essere tenuto anche e soprattutto nel nome, nel ricordo e nell'esempio di Beppe Montana e di tutti quelli che, come lui, hanno dato la vita per questo Paese e per la legalità in questo Paese». Il capo della polizia, il prefetto Franco Gabrielli, ieri, con  queste parole, ha voluto scuotere la memoria di tutti: poliziotti, istituzioni, cittadini. Il palazzo della Questura, da ieri, «Giornata nazionale delle vittime di mafia», ha un come: quello del commissario capo Beppe Montana, medaglia d'oro al valor civile, ucciso il 28 luglio del 1985, in un vile agguato mafioso. Il nome di uno dei figli migliori di Agrigento. Il capo della polizia, tornando ad Agrigento, ieri, s'è soffermato alla stele commemorativa di Rosario Livatino. In Questura, prima della cerimonia, ha avuto un incontro privato con l'ispettore capo Annalisa Cianchetti, già in servizio al  Commissariato di Licata, e con l'assistente capo Maurizio Giarratana, medaglia d'argento al valor civile. Alla giornata commemorativa hanno preso parte, oltre ai familiari del funzionario scomparso, anche la moglie del prefetto Antonio Manganelli, già capo della polizia, e Tina Montinaro: moglie di Antonio, uno degli agenti della scorta del giudice Falcone. Allo spazio «Temenos» è stato ricordato dal questore di Agrigento Maurizio Auriemma, dal fratello Gigi Montana, dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dal sindaco Lillo Firetto il capo della sezione «Catturandi» della Squadra Mobile di Palermo. La cerimonia si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo dei due vigili del fuoco rimasti uccisi, durante l'esplosione di uno stabile a Catania, nella serata di martedì. «I colleghi morti in questo territorio, in Sicilia, non sono eroi per caso - ha detto il prefetto Franco Gabrielli, il capo della polizia di Stato - . Sapevano di essere nel mirino, di essere gli obiettivi privilegiati di una organizzazione spietata, crudele. Questi colleghi non erano folli, non era gente che non amava le loro mogli e i loro figli. Era gente che voleva vivere, gente che voleva dare tutta se stessa. Ma non siamo in presenza di kamikaze. Ecco perché il loro esempio acquisisce un valore e una forza estremamente dirompente. E questo lo dico - ha evidenziato il capo della polizia - perché noi tutti dobbiamo  essere consapevoli che quella battaglia, quella guerra non si è conclusa. E che quei sacrifici rischiano di essere vani se noi non gli diamo seguito». Il momento più significativo è stato quello della scopertura della targa di intitolazione della Questura a Beppe Montana. Targa che è stata benedetta dal cappellano provinciale della polizia: don Antonino Lalicata. Nell'atrio della Questura, c'è stato anche l'annullo filatelico, da parte di Poste italiane, di un francobollo dedicato a Beppe Montana. In piazza Vittorio Emanuele, ai piedi di una Magnolia piantumata dal  comune in ricordo delle vittime di mafia e idealmente legata all'albero di Falcone, è stato  scoperto - da tre studenti dell'istituto comprensivo «Agrigento centro» - un cippo voluto dal Libero consorzio comunale. Sul cippo una targa, realizzata dall'Accademia delle Belle Arti, con una frase di Peppino Impastato: «La mafia uccide, il silenzio pure». (*CR*)

Non tutto il patrimonio potrebbe andare al comune. Una decisione definitiva è attesa nei prossimi giorni. L'assessore Armao: «Valorizziamo le risorse»
Terme di Sciacca, ancora dubbi sull'affidamento della gestione
Sciacca
Non è detto che la Regione confermi la volontà di affidare tutto il patrimonio delle Terme di Sciacca al Comune affinché l'ente proceda alla pubblicazione del bando per la gestione. Una decisione definitiva in tal senso è attesa nei prossimi giorni, ma l'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao, ha già dichiarato: «Se l'affidamento al Comune si rivelerà la soluzione migliore seguiamo questa, se l'affidamento al Comune non si rivelerà la soluzione migliore  faremo una gestione condivisa. La cosa importante è la valorizzazione tempestiva di questo straordinario patrimonio». L'affidamento al Comune di una parte dei beni delle Terme è stato effettuato, pochi mesi fa, a Sciacca. La firma sull'atto di cessione, per 50 anni, è stata posta dal direttore del dipartimento Finanze dell'assessorato regionale all'Economia, Gaetano Chiaro, e dal sindaco, Francesca Valenti, presente l'ex assessore regionale all'Economia, Alessandro Baccei. Il Comune, però, punta anche agli altri beni per un bando unico e mancano all'appello le stufe del Monte Kronio, la struttura che ospitava gli uffici amministrativi delle Terme e che da alcuni anni è sede del comando della Polizia Municipale e i due alberghi di San Calogero. Quest'ultima parte dei beni sono rimasti alla Regione in attesa che il liquidatore, Carlo Turriciano, definisca gli ultimi aspetti tecnici. L'ex Motel Agip, sede del comando della Polizia Municipale, potrebbe rientrare in un accordo con il trasferimento al Comune che è creditore delle Terme per circa 800 mila euro di tributi non pagati dalla società. «Non ci sarà alcun passo indietro dell'amministrazione comunale rispetto al percorso tracciato sulle Terme di Sciacca». È quanto ha affermato ieri il sindaco Francesca Valenti dopo un breve incontro a Palermo con l'assessore Gaetano Armao. Un incontro che avrà un seguito lunedì prossimo, 26 marzo, ma il sindaco dichiara di essere preoccupata per le affermazioni di Armao. «Per quanto ci riguarda - afferma Francesca Valenti - non ci sarà alcun passo indietro rispetto a quanto definito. L'assessore ha manifestato perplessità e un'altra visione sul processo di valorizzazione del complesso termale. Una situazione che richiede un serio approfondimento. Ci siamo così aggiornati a lunedì prossimo in una riunione alla quale parteciperà anche il nuovo dirigente del dipartimento che ha in carico il patrimonio termale e il personale degli uffici amministrativi dell'assessorato regionale all'Economia. Si farà il punto della  situazione, per capire a che punto siamo e come procedere oltre per raggiungere al più presto l'obiettivo. La posizione dell'amministrazione comunale è chiara. Vediamo cosa ci dirà il governo regionale. Sulla base dell'esito dell'incontro di lunedì - aggiunge Francesca Valenti - decideremo le eventuali azioni da intraprendere, a tutela  degli interessi della città e del futuro delle Terme di Sciacca». (*GP*)

La Sicilia

Dopo il crollo di parte del soffitto è caduta anche una porzione di muro esterno
Problemi al liceo Scientifico e delle Scienze Umane "Politi" del capoluogo
La scorsa settimana il crollo di un pezzo di soffitto dei bagni. L'altra sera, invece, è collassata una porzione del muro dell'area esterna del parcheggio. Non c'è pace per il liceo Scientifico e delle Scienze umane "Politi'' di Agrigento. L'ultimo episodio in ordine di tempo si è verificato nella tarda serata di martedì. A venire giù una "pioggia" di detriti dal muro, sottostante il parcheggio dell'Istituto scolastico, che si affaccia sulla via Esseneto. Non è la prima volta che il muraglione perde pezzi. Era già successo altre volte, motivo per cui, il tratto di strada utilizzato dai residenti come parcheggio per le auto, era stato interdetto Con l'apposizione dei segnali di divieto di sosta e di passaggio dei pedoni. In tanti hanno continuato a posteggiare le proprie automobili come se nulla fosse. Ne ha fatto le spese una vettura Ford, colpita dai detriti, e rimasta danneggiata. In frantumi il parabrezza, mentre la carrozzeria ha riportato vistosi danni. Fortunatamente non si sono registrati feriti. Sono stati alcuni abitanti attirati dal "botto" a dare l'allarme, ed in poco tempo sul posto sono subito intervenuti i Vigili del fuoco. Quest'ultimi con un'autoscala hanno provveduto a rimuovere altre parti pericolanti. Il distacco della parte muraria farebbe pensare a un deterioramento ordinario del terreno, a causa delle infiltrazioni dell'acqua piovana, ma serviranno altri sopralluoghi tecnici per controllare lo stato generale del muro e provvedere al più presto al consolidamento e alla messa in sicurezza dell'intera area.
ANTONINO RAVANA'

QUESTURA INTITOLATA A BEPPE MONTANA, IL FRATELLO: "LE STORIE DELLE VITTIME INNOCENTI ENTRINO NELLE NOSTRE COSCIENZE E INFLUENZINO I COMPORTAMENTI"
.Il capo della polizia: "Tutti dobbiamo essere consapevoli che quella battaglia, quella guerra non si è conclusa. E che quei sacrifici rischiano di essere vani se noi non dobbiamo seguito"."Non erano eroi. Erano persone che facevano seriamente il loro lavoro, lo facevano con passione. Le loro storie non siano ricordate soltanto nel momento delle ricorrenze e delle commemorazioni, che sono importanti. Il nostro sforzo è far diventare le loro storie memoria collettiva, per non rendere inutile il loro sacrificio, mantenendo vivi i valori per cui sono stati uccisi". Gigi Montana, fratello di Beppe, ha richiamato tutti a "non dimenticare le vittime innocenti delle mafie, a non dimenticare neanche quello che hanno stabilito i processi riguardo alle responsabilità di personaggi pubblici che con il loro operato sono stati condizionati dalla mafia. Nei nostri territori spesso dimentichiamo - ha detto - . Le storie delle vittime innocenti, oltre che colpirci emotivamente, entrino dentro le nostre coscienze e influenzino i nostri comportamenti".Oggi è un giorno particolare per Agrigento. E non soltanto perché è quello in cui si celebra e si fa memoria di tutte le vittime innocenti delle mafie e del loro impegno: è la "Giornata nazionale delle vittime di mafia". E' un giorno particolare perché la città ricorda uno dei suoi figli migliori e lo fa intitolandogli la Questura."I colleghi morti in questo territorio, in Sicilia, non sono eroi per caso - ha detto il prefetto Franco Gabrielli, il capo della polizia di Stato - . Sapevano di essere nel mirino, di essere gli obiettivi privilegiati di una organizzazione spietata, crudele. Questi colleghi non erano folli, non era gente che non amava le loro mogli e i loro figli. Era gente che voleva vivere, gente che voleva dare tutta se stessa. Ma non siamo in presenza di kamikaze. Ecco perché il loro esempio acquisisce un valore e una forza estramamente dirompente. E questo lo dico - ha evidenziato il capo della polizia - perché noi tutti dobbiamo essere consapevoli che quella battaglia, quella guerra non si è conclusa. E che quei sacrifici rischiano di essere vani se noi non dobbiamo seguito".Beppe Montana, capo della sezione "Catturandi" della Squadra Mobile, medaglia d'oro al valor civile, venne ucciso - in un vile agguato mafioso - a Porticello, il 28 luglio del 1985. Oggi, con la scopertura della targa, gli è stata dedicata e intitolata la Questura. In piazza Vittorio Emanuele, ai piedi di una magnolia piantumata dal Comune di Agrigento in ricordo delle vittime di mafia, idealmente legata all'albero Falcone, è stato poi scoperto - da due studenti - un cippo, voluto e realizzato dal Libero consorzio comunale, con la significativa frase - incisa su una targa - di Peppino Impastato: "La mafia uccide, il silenzio pure".

CROLLO DI CALCINACCI AL LICEO "POLITI", AL LAVORO I TECNICI DELL'EX PROVINCIA

Gli operai della ditta con cui l'ente ha un contratto aperto, sono stati invitati ad effettuare un primo intervento per eliminare lo stato di pericolosità.Al lavoro per la messa in sicurezza al liceo "Politi", dopo il crollo di calcinacci nei bagni segnalato dagli studenti. Sono intervenuti i tecnici del Libero Consorzio e gli operai della ditta con cui l'ente ha un contratto aperto, sono, già, stati invitati ad effettuare un primo intervento per eliminare lo stato di pericolosità del tetto dei bagni. Lo rende noto l'ex Provincia.I tecnici dell'ente, sollecitati dal commissario straordinario, Alberto di Pisa, hanno invitato gli operai ad effettuare una verifica presso l'intera scuola per accertare l'esistenza di altre criticità."È indubbio - dichiara il commissario straordinario - che la precaria situazione economica in cui in questi ultimi anni si è trovato il Libero Consorzio ha coinvolto anche le scuole, ma mai è venuta meno l'attenzione e l'impegno di questa Amministrazione per la sicurezza degli edifici scolastici. Nello specifico per il Liceo Scientifico e delle Scienze Umane 'Politi' di Agrigento si era provveduto ad effettuare un'indagine diagnostica dei solai e conseguentemente è stato predisposto un progetto per una manutenzione straordinaria, mirata a migliorare le condizioni di sicurezza"Il progetto è stato finanziato dal Miur per un importo complessivo di 340.000 euro ed al momento si stanno completando le procedure di aggiudicazione dell'appalto. I lavori presumibilmente potrebbero avere inizio a giugno.

AGRIGENTOOGGI

UN CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO SULL'UNIVERSITÀ.

Un Consiglio comunale straordinario, subito dopo Pasqua, per discutere della situazione del Consorzio universitario agrigentino, alla luce degli ultimi "tagli" di corsi di laurea operati dall'Ateneo di Palermo. La Conferenza dei Capigruppo del Palazzo dei Giganti, ieri mattina ha votato all'unanimità la richiesta di convocare un Consiglio Comunale aperto dedicato "esclusivamente" alla situazione in cui versa il Consorzio Universitario. Saranno invitati ad intervenire il presidente del Consorzio universitario, Pietro Busetta, il Rettore dell'Ateneo di Palermo, Fabrizio Micari, oltre ai componenti del consiglio di amministrazione di UniPa e l'assessore regionale all'Istruzione e formazione, Roberto Lagalla.Il Consiglio è previsto per il 5 aprile ma la data potrebbe subire delle variazioni a seconda degli impegni personali e professionali dei personaggi invitati a partecipare. A richiedere la convocazione del Consiglio comunale sull'università, che non sarebbe comunque il primo, è stato il consigliere Pietro Vitellaro. "Il 23 gennaio scorso - dice Vitellaro - tramite Pec, ho chiesto che si convochi un Consiglio comunale aperto al presidente del Consorzio Universitario. Visto i recenti sviluppi ho chiesto un'accelerazione della procedura. Questa settimana andrò a Palermo per parlare dell'argomento con l'Assessore Regionale al ramo Roberto Lagalla. Cerco di fare tutto ciò che è in mio potere per dare una mano. E sembra un paradosso che ad Agrigento, dove insiste il più grande parco archeologico con i suoi meravigliosi Templi, l'unico corso di laurea in Beni culturali e archeologia possa chiudere i battenti.Gli uffici di piazza Marina (quelli dell'Università di Palermo) hanno tagliato quello che si poteva tagliare: prima Architettura, poi il corso di laurea in Giurisprudenza e adesso sono agli sgoccioli anche gli ultimi corsi ancora aperti. Il Cua ha un contenzioso con l'ateneo da 12 milioni di euro per mancati versamenti dal 2008 ad oggi. Un debito altissimo che rischia seriamente di interrompere il rapporto tra Palermo e Agrigento, tanto da dover costringere a chiudere dal prossimo settembre il corso in Archeologia. "Vorremmo puntare sui poli decentrati - afferma il rettore Fabrizio Micari - ma senza una regolamentazione precisa dei consorzi con il contributo stabile da parte della Regione non possiamo fare programmazione". A dicembre del 2017, il Cua ha perso pure il sostegno dei Comuni di Sciacca e Ribera, che avevano legato il proprio nome alla possibilità di sfruttare la vocazione turistica dell'Agrigentino. E così, il consorzio è rimasto solo ad affrontare una crisi che va avanti da anni

.LEGALITÀ: UN CIPPO INTITOLATO A PEPPINO IMPASTATO
Sono stati tre alunni delle quinte classi dell'Istituto comprensivo "Agrigento Centro" a scoprire , stamani, il cippo in pietra, realizzato dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento, con su incisa la frase di Peppino Impastato: "La mafia uccide il silenzio pure". La manifestazione è stata ideata dall'ex Provincia per celebrare la "Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie", che si commemora oggi in tutto il Paese, e tramandare, così , alle nuove generazioni i valori di giustizia e legalità. L'iniziativa,inoltre, contribuisce a valorizzare il decoro urbano della Città: è stata, infatti, valorizzata un'aiuola del centro storico da anni abbandonata. Lo spazio è stato abbellito con un suggestivo recinto in legno e delimitato da una elegante cordicella. Al centro il cippo in pietra ed un albero di Magnolia, donata dal Comune di Agrigento, che rimanda all'albero commemorativo dedicato a Giovanni Falcone. La manifestazione si è inserita nel contesto della cerimonia, organizzata dalla Questura di Agrigento, diintitolazione del Palazzo della Questura al Commissario capo della Polizia di Stato, Beppe Montana, barbaramente ucciso dalla mafia e che ha visto la presenza ad Agrigento del Capo della Polizia, prefetto Franco Gabrielli.Gara su lavori Stazione di Cammarata ponte GiuriScade il 27 marzo il bando dei lavori per eliminare le condizioni di pericolo per riaprire al transito la strada provinciale n. 24 Cammarata - Stazione di Cammarata ponte GiuriScade il 27 marzo 2018, entro le ore 12:00, il termine per la presentazione delle offerte della gara relativa ai "Lavori di eliminazione delle condizioni di pericolo per la riapertura al transito della S.P. n. 24 Cammarata - Stazione di Cammarata Scalo (Ponte Giuri)".L'importo del progetto, redatto interamente dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio, è stato finanziato dalla Regione Siciliana per un importo complessivo di € 846.834,43.L'esecuzione dei lavori è prevista in 365 giorni consecutivi e continui, a decorrere dal giorno del verbale di consegna dei lavori. Si tratta di uno dei progetti esecutivi, rapidamente approvati dal Dirigente del Settore "Ambiente e Territorio, Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, inviati alla Regione per il relativo finanziamento.L'apertura delle offerte avverrà nella prima seduta pubblica, alle ore 09:00 del giorno 04/04/2018, nella Sala Gare del Gruppo Contratti del Libero Consorzio di Agrigento.

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