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Rassegna stampa del 29 marzo 2018

 

Giornale di Sicilia

I nodi della regione
Le strategie per recuperare ribelli e malpancisti
Manova, c'è l'ok a Musumeci
E arriva pure il sostegno rosso

Nel giorno in cui vede la maggioranza ricompattarsi, Musumeci incassa anche il sostegno rosso dei due deputati del Pdr - Sicilia Futura. E così il governo raggiunge l'obiettivo minimo della proroga dell'esercizio provvisorio e del via libera al Documento di economia e finanza, dopo il Ko in  aula di 24 ore prima. Dunque ora Musumeci ha un altro mese di tempo per approvare Finanziaria e bilancio e nel frattempo la spesa non si bloccherà anche se verrà parcellizzata. «È la settimana della Passione, qualcuno mi vorrebbe crocifisso ma io guardo alla domenica» ha ironizzato il presidente. Nicola D'Agostino ed Edy Tamajo, i deputati del Pdr, sono usciti dall'au - la per il Def. E poi hanno votato col governo al momento decisivo sull'esercizio provvisorio consentendo al centrodestra di essere maggioranza grazie agli altri suoi 33 deputati su 70. Allo stesso modo, quelli del Pdr, si sono trasformati in due voti in meno per le opposizioni che sono rimaste ferme a 29. Così il primo scoglio è stato aggirato da Musumeci. D'Agostino ha spiegato che il suo partito ha deciso di «rispondere all'appello alla collaborazione rivolto da Musumeci a tutte le forze politiche nei giorni scorsi». E attende ora un «confronto col governo sulla Finanziaria ». Il Pdr segna così un solco con l'opposizione (un altro dopo il sostegno a Miccichè per la sua elezione a presidente dell'Ars) e in particolare dal Pd che ha votato contro il Def: «Non prevede nulla per lavoro e sviluppo » è la sintesi del capogruppo Giuseppe Lupo. È una mossa, quella del Pdr, che cambia gli equilibri all'Ars perchè alla maggioranza in questa fase mancano proprio due deputati per essere autonoma. Ieri infatti le complicate alchimie degli accordi parlamentari hanno preso forma e si è capito che il centrodestra si è ricompattato dopo gli strappi dell'ultimo mese. In politica nulla è come appare. E anche un addio a Forza Italia è sintomo di ricompattamento della maggioranza. Marianna Caronia ha lasciato i berlusconiani, in aperta polemica con Miccichè ma ha confermato «il sostegno al programma di Musumeci». La Caronia ha quindi  deciso di limitare la sua protesta al leader di Forza Italia («ha creato un partito arroccato, rinchiuso in se stesso, lontano dai veri problemi della Sicilia») senza penalizzare il governo. E come lei stanno via via rientrando alla base gli altri quattro ribelli. Rossana Cannata, Tommaso Calderone, Riccardo Gallo e Luigi Genovese. La ricomposizione dello scontro è stato possibile grazie alla promessa di rivedere i quadri direttivi di Forza Italia nelle varie province dando spazio proprio ai ribelli. Per la Caronia si tratta di «illusorie e offensive promesse  » ma ciò ha evitato la costituzionedi un gruppo autonomo lasciando quindi inalterati i rapporti di forza della maggioranza. Un lavoro di ricucitura possibile grazie al ruolo di mediazione fra giunta e partito assunto da Marco Falcone. Così Forza Italia resta il gruppo più forte e continua a chiedere la poltrona del dimissionario Vittorio Sgarbi, che sembra però destianta all'archeologo Sebastiano Tusa. Contemporaneamente il centrodestra ha - almeno temporaneamente - recuperato il leghista Rizzotto e gli Udc dissidenti Vincenzo Figuccia e Cateno De Luca. Anche se questi ultimi due nessuno scommette nel medio periodo e per questo motivo i deputati  erti per Musumeci sono 34 su 70. Da qui la necessità di quei due parlamentari del Pdr, che sono risultati e risulteranno decisivi. Il partito di Cardinale avrà certamente in cambio la conferma dell'ex assessore Maurizio Croce nel ruolo di commissario straordinario per il dissesto idrogeologico (uno degli incarichi che vanta il budget maggiore e per questo è considerato come un assessorato) e attende quel «confronto sulla Finanziaria» che Musumeci in aula ha confermato. «Aprile sarà il mese del confronto, con le prime significative riforme inserite nella Finanziaria. Un confronto aperto e leale con tutto il Parlamento per le cose che dovremo correggere e integrare» ha detto il presidente. «A differenza di come faceva il Pd con noi, noi non facciamo ponti all'opposizione ma autostrade» ha scherzato ieri Falcone. Il ricompattamento della maggioranza ha bloccato le trattative all'Ars con grillini e Pd. I primi influenzati probabilmente anche dallo stallo in cui è piombata a Roma la trattativa intorno a Di Maio. Secondo Valentina Zafarana, capogruppo del Movimento 5 Stelle, «il governo ha ottenuto un po' di soccorso rosso e un po' di soccorso degli assenti eccellenti che hanno permesso l'approvazione del Defr e della proroga dell'esercizio provvisorio. Non basta che Musumeci apra le porte del confronto, deve venire a bussare alla nostra porta e  chiederci qual è la nostra idea di Sicilia». Musumeci ha comunque di nuovo invitato tutti alla collaborazione: «Il mio governo deve consentire alla Regione un passaggio da una situazione di emergenza a una di normalità. Per farlo serve un aiuto di tutti, al di là delle maggioranze, che non ci sono, e al di là delle opposizioni. Apertamente, senza inciuci e accordi sottobanco ». E anche l'assessore all'Economia,  Gaetano Armao, ha garantito che sulla Finanziaria il dialogo è aperto: «Sarà frutto di un proficuo confronto che il Governo intende avviare e definire con le forze parlamentari».

Trasporti. Obiettivo è quello di presentarsi insieme sia nel settore crocieristico che per il cluster marittimo. L'associazione avrà sede a Palermo, presidente sarà Annunziata
I porti siciliani fanno rete per essere competitivi
È il primo passo verso la costituzione di un'associazione di porti siciliani quello compiuto ieri a Messina dal commissario straordinario dell'Autorità portuale di Messina, Antonino De Simone, dal presidente dell'Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia orientale, Andrea Annunziata, e del presidente dell'Autorità di Sistema portuale del mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti: un protocollo d'intesa per avviare una collaborazione costante tra i tre porti e agevolare la tutela dell'interesse collettivo. La futura associazione avrà sede a  Palermo e il presidente sarà Annunziata. Un punto di partenza necessario per sfatare un atteggiamento mentale: l'idea che il sud vada sempre a traino del nord. Non è così, il Mezzogiorno sta sviluppando iniziative importanti e potrebbe andar meglio se funzionasse come sistema. Ecco la parola chiave: sistema. Risulta strategica la sinergia con le altre autorità portuali siciliane. Già da anni le autorità portuali siciliane collaborano nell'ambito della promozione dell'attività crocieristica, presentandosi insieme alle fiere di settore in Italia e all'estero. La nuova sinergia servirà a organizzare iniziative promozionali o formative di interesse comune a livello nazionale, europeo e internazionale, a promuovere la portualità siciliana e del cluster marittimo in ogni sede. Per il commissario De Simone «questa firma rappresenta un segnale rivolto a tutti i siciliani perché comprendano il valore aggiunto rappresentato dagli enti portuali per il territorio sul quale insistono». Il presidente dell'AdSp del Mar di Sicilia orientale, Annunziata: «La  nostra non è una spinta autonomista,ma l'esperienza ci insegna che fare sistema è oggi una strategia ineludibile». Conclude Monti: «In una Sicilia che vuole ripartire dal mare, la parola d'ordine è "aggregazione", cioè presentarsi in una logica di sistema che accresce l'appeal nei confronti dell'interlocutore, soprattutto straniero».

Udienza preliminare. Sotto accusa i vertici di Girgenti Acque e i dirigenti dell'Ato Idrico. In abbreviato ieri è stato condannato il direttore tecnico Calogero Sala
Scarichi a mare, in cinque a giudizio
Gerlando Cardinale
Un'assoluzione, una condanna e cinque rinvii a giudizio: quasi tutti i reati più gravi, però, sono stati esclusi. È terminata ieri pomeriggio, con la lettura dei due verdetti da parte del giudice Alessandra Vella, l'udienza preliminare scaturita dall'inchiesta sui cosiddetti pennelli a mare, vale a dire le condotte sottomarine dell'impianto di depurazione che avrebbero scaricato reflui sulle acque del litorale di San Leone senza un adeguato filtro. Dieci mesi di reclusione sono stati inflitti nei confronti del direttore tecnico di Girgenti Acque, Calogero Sala, 56 anni, condannato per danneggiamento, violazione del codice dei beni culturali e getto pericoloso di cose. Sala, difeso dall'avvocato Enzo Campo, è stato assolto dalle accuse di falso, truffa e frode in pubbliche forniture. Il pm Antonella Pandolfi, in una delle precedenti udienze, aveva chiesto la condanna a tre anni per tutti i reati contestati. Assoluzione «perché il fatto non sussiste», invece, per la responsabile del laboratorio di analisi Rita Vetro, accusata di avere falsificato gli esami per occultare le irregolarità nella gestione dei «pennelli a mare». Per l'imputata, difesa dagli avvocati Giuseppe Scozzari e Danika La Loggia, il pm aveva chiesto sei mesi di reclusione. Tutti gli altri imputati sono stati rinviati a giudizio ma non per tutti i reati. Si tratta di Marco Campione, 55 anni, di Agrigento, legale rappresentante di Girgenti Acque Spa; Giuseppe Giuffrida, 69 anni, di Gravina di Catania, ex amministratore delegato del gestore del servizio idrico integrato nell'Agrigentino; Bernardo Barone, 64 anni, direttore generale dell'Ato idrico, di Agrigento. Nella lista pure Pietro Hamel, 65 anni, di Porto Empedocle, dirigente tecnico dell'Ato idrico e Maurizio Carlino, 56 anni, progettista e direttore dei lavori, entrambi di Favara. Secondo la Procura, le condotte cadevano a pezzi, le centraline di sollevamento andavano in tilt e dalla fogna si scaricava a mare con un filtro scarso. L'inchiesta è stata avviata nel 2011 dopo gli innumerevoli esposti di cittadini e associazioni che segnalavano sporcizia e cattivi odori nel mare di San Leone. La Procura contesta omissioni e irregolarità nella gestione del servizio. Ad Agrigento manca il depuratore e i cosiddetti «pennelli a mare», vale a dire le condotte sottomarine che scaricano i reflui fognari a largo, sono vetusti e appesantiti. Il gip Ottavio Mosti nel provvedimento con cui disponeva il sequestro delle condotte, parlava di trattamento «grossolano dei reflui». Le accuse di abuso di ufficio a carico di Hamel e Barone scaturiscono dai presunti favoritismi che avrebbero commesso nei confronti di Girgenti Acque, colosso imprenditoriale che gestisce il servizio idrico, al quale sarebbero state risparmiate «sanzioni e risoluzioni del contratto» dovute per le presunte irregolarità. Questa ipotesi è stata esclusa dal gup che ha disposto il non doversi procedere. L'accusa di avere falsificato le analisi è stata esclusa anche per Campione e Giuffrida. Per gli altri reati il dibattimento è in programma a partire dal 14 giugno davanti alla prima sezione penale. (*GECA*)

Domande per gli esami di trasportatore di merci per conto terzi entro il 30 marzo

AGRIGENTO. Ultimi giorni per partecipare agli esami di trasportatore di merci per conto terzi. Gli esami sono organizzati dal Settore "Turismo, Attività Produttive, Trasporti, Programmazione e Politiche Comunitarie del Libero Consorzio. La domanda corredata dalla documentazione richiesta dovrà pervenire, a mezzo servizio postale o brevi manu, entro le ore 12,00 del 30 marzo 2018 al Libero Consorzio Comunale di Agrigento ex Provincia Regionale - Settore Promozione Turistica ed Attività Produttive e Economiche - Ufficio III° Autotrasporti e Marketing - Piazza A. Moro 1, 92100, Agrigento. Possono partecipare alla prima sessione del 2018 i soggetti che sono in possesso, alla data del 30 marzo, dei seguenti requisiti: maggiore età, non essere interdetti giudizialmente, non essere inabilitati, essere in possesso di un titolo di studio di istruzione superiore di secondo grado a seguito di corso di durata triennale, quadriennale o quinquennale ovvero di avere assolto all'obbligo scolastico e superato un corso di istruzione di secondo grado o un corso di preparazione all'esame presso un organismo appositamente autorizzato. Sono ammessi di diritto alla prima sessione del 2018 coloro che hanno presentato l'istanza valida per la II° Sessione 2017 considerato che questa sessione non si è svolta per mancanza del numero minimo di partecipanti rispetto a quelli previsti nel bando. Il bando necessario per il conseguimento dell'attestato d'idoneità professionale per l'esercizio dell'attività di trasportatore di merci per conto terzi su strada è visionabile nel sito internet del Libero Consorzio di Agrigento. Si trova nella homepage del sito www.provincia.agrigento.it, nella sezione "Primo piano". Per avere informazioni in merito agli esami gli interessati potranno rivolgersi agli Uffici del Settore situato nella via Crispi, 46 - Agrigento tel. 0922/593134 - Fax: 0922- 593133, oppure rivolgendosi alle diverse sedi dell'Ufficio Relazioni con il pubblico del Libero Consorzio presenti in diversi comuni della provincia.

LA SICILIA PARCO, SGARBIANA NEL CONSIGLIO. SI TRATTA DI GABRIELLA CAPIZZI
   Il critico d'arte l'ha nominata prima di lasciare la poltrona. Una super-Sgarbiana per il Consiglio del Parco. Dopo il reinserimento nel ruolo di presidente della struttura di Bernardo Campo, l'ormai ex assessore regionale ai Beni Culturali,Vittorio Sgarbi, prima di lasciare la poltrona a Palazzo d'Orleans (per occuparne altre) ha provveduto a nominare il componente in quota regionale tra quelli che fanno parte del Consiglio del Parco della Valle dei Templi di Agrigento. In particolare c'era da sostituire il dotto Sergio Alessando, nominato in qualità di «esperto nel settore della tutela, salvaguardia, divulgazione, studio e ricerca», figura specificatamente prevista dai decreti. La scelta è caduta sull'archeologa Gabriella Capizzi, responsabile della segreteria tecnica dell'assessore e che «vanta - si legge nel decreto di nomina - esperienza nel settore della tutela. salvaguardia, valorizzazione, divulgazione, studio e ricerca, relativamente anche al Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi». Capizzi, non è comunque un volto "nuovo". Anzi. Residente a Calascibetta, i ha esperienze politiche nell'area de "La Destra" e ha sostenuto la candidatura di Sgarbi (minacciata, ma non portata avanti) a presidente della Regione siciliana. Ex assessore del suo comune di nascita, Capizzi ha anche consentito a Sgarbi di diventarne cittadino onorario. Se il nuovo assessore regionale vorrà mantenere la nomina è da capire. anche perché, terminato l'incarico con Il critico d'arte di recente affezionato ai water closed, Capizzi diverrà un elemento esterno alla Regione Siciliana da un punto di vista anche lavorativo. Ma a pendere sulla testa del Consiglio del Parco non solo le singole questioni di nomine, ma, a carattere molto più generale. quelle connesse ad esempio al ricorso che a suo tempo il Comune di Agrigento aveva predisposto nei confronti di Bernardo Campo, per tentare di annullarne la nomina a presidente. Procedimento che continua il suo percorso dinnanzi al Tar isolano e che, tuttavia, non è chiaro quando arriverà a sentenza. G.SCH.

CONSORZI DI BONIFICA, DAL TAR DISCO VERDE AL RIORDINO
. Via libera dal Tar alla riforma dei Consorzi di bonifica in Sicilia, varata dal governo Crocetta con la riduzione da 11 a 2 dei consorzi nell'Isola. I giudici amministrativi hanno respinto la richiesta di sospensiva dei diversi provvedimenti in cui si è concretata la riforma stessa, che era stata avanzata col ricorso presentato da un gruppo di dirigenti e funzionari del Consorzio di bonifica di Agrigento. Secondo il Tar, «in disparte i profili di inammissibilità del ricorso prospettati dalla difesa e impregiudicata ogni valutazione nel merito», a un primo esame proprio della fase cautelare «non si ravvisa il requisito del "periculum in mora" in quanto l'eventuale danno non incide direttamente nella sfera giuridica dei ricorrenti (già dipendenti dei singoli consorzi) i quali, nel nuovo assetto organizzativo, hanno mantenuto intatto il loro inquadramento giuridico ed economico». Resta pertanto in piedi l'intera impalcatura della riforma, compresi lo statuto, il regolamento organizzativo e le nomine dei commissari straordinari del Consorzio di bonifica Sicilia occidentale (oggi Vincenzo Pernice) e Sicilia orientale (oggi Marcello Maisano) e dei due direttori generali - Luigi Tomasino in Sicilia occidentale (con competenze sugli accorpati consorzi di Trapani, Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Gela) e Fabio Bizzini in quella orientale (con competenze sugli accorpati consorzi di Enna, Caltagirone, Ragusa, Catania, Siracusa e Messina) . «La pronuncia del Tar - sottolinea Giosuè Catania, coordinatore regionale della Cia per i consorzi di bonifica - conferma con chiarezza la fattibilità del percorso sul riordino della bonifica in Sicilia. Ora la politica deve accelerare le procedure per decidere, nello spirito della riforma, la gestione dei consorzi e dare vita a una fase moderna fondata sull'efficienza, sull'economicità e sulla partecipazione democratica: gestione separata fra gli 11 consorzi, il cui debito va assunto dalla Regione, e nuova gestione dei due consorzi nell'Isola che devono essei normati in modo funzionale, risanati e ripuliti da ogni incrostazione e restituiti ai legittimi gestori che sono gli agricoltori. Servono interventi urgenti relativi allo stato strutturale delle dighe, delle reti scolanti e delle condotte idriche".









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