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Rassegna stampa dal 14 al 16 aprile 2018

 

14 aprile - sabato

AGRIGENTONOTIZIE
PROTEZIONE CIVILE, ELETTO IL RAPPRESENTANTE DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

Si tratta di Sandro Bennici, presidente dell'associazione di Protezione civile Gise di Agrigento.Eletto il rappresentante delle associazioni di volontariato al comitato provinciale di Protezione civile. Si tratta di Sandro Bennici, presidente dell'associazione di Protezione civile Gise di Agrigento.Il comitato è presieduto dal presidente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, e composto dal prefetto o suo delegato, dal comandante provinciale dei vigili del fuoco, dal dirigente generale del Dipartimento regionale di Protezione civile, dal dirigente Ispettorato ripartimentale delle foreste, dall'ingegnere capo del Genio civile, dal direttore generale Asp Agrigento, dal direttore Arpa Agrigento, dal presidente provinciale Croce Rossa Italiana, dal direttore Settore Ambiente e Protezione Civile Libero Consorzio Comunale, dal responsabile dell'Ufficio di Protezione Civile del Libero Consorzio Comunale, dal comandante Polizia provinciale, da un rappresentante del 118 e dal rappresentante delle Associazioni di Volontariato.

LA SICILIA

CONSIGLIO COMUNALE APERTO sul futuro del Consorzio universitario e del rapporto con Palermo.

"INVESTIRE AD AGRIGENTO È UNA PERDITA".Il rettore Fabrizio Micari. «Spiace l'assenza della Regione a questo appuntamento; essenziale il loro impegno in questa vicenda».Palermo pronta a tornare ad Agrigento, a patti chiari e con stabilità economica.E' questo l'esito più importante (ma non imprevisto) del Consiglio comunale aperto convocato ieri mattina sul tema del Consorzio universitario. Una seduta proposta dal consigliere Pietro Vitellaro ma voluta dall'intero consesso, per quanto, al momento dell'appello, fatto con oltre un'ora di ritardo,si sono presentati solo 18 consiglieri comunali, cui si sono aggiunti però esponenti del mondo delle associazioni e del mondo sindacale, i parlamentari Catanzaro, Mangiacavallo, Di Caro e Perconti ed esponenti dell'Università di Palermo e degli organi connessi.Assente, ma formalmente giustificata, è la Regione, con l'assessore Roberto Lagalla che ha mandato una lettera con la quale si è comunque dichiarato preoccupato per il futuro del Cua. In realtà, ci consta che l'assenza dell'assessore non sia esattamente casuale, e che, anzi, vi siano frizioni con il rettore dell'Università di Palermo Fabrizio Micari, il quale ha rilevato appunto come mancasse "un attore fondamentale, cioè il Governo regionale. La vera chiave di volta sta nel ruolo della Regione". "Se l'Università fossero solo delle aziende - ha detto Micari - non avrebbero nessun interesse ad andare nelle sedi decentrate". Questo perché lo sforzo in termini di insegnanti dedicati e risorse investite non ha un ritorno in termini di iscritti nelle province di minori dimensioni. "Siamo ad Agrigento per questioni sociali, non economiche. Noi qui ci perdiamo. Ovviamente - ha aggiunto - non siamo aziende e dobbiamo garantire un ruolo sociale, del quale però deve farsi carico il Governo Regionale, che deve assumersi la responsabilità che riguarda i consorzi universitari", coprendo di fatto quanto oggi non più versato dai Liberi consorzi. Micari ha ricordato come il Cupa per anni ha detto di non avere copertura economica per l'offerta formativa nonostante le convenzioni stipulate. "A quel punto, non potevamo che mettere i motori al minimo". "Noi comunque - ha ribadito Micari - continuiamo a cercare soluzioni e a collaborare". Un'apertura che è ambo i lati. "Stiamo discutendo con Palermo per chiudere il contenzioso e ripartire ha garantito il presidente del Cua Piero Busetta -, con loro avremo un rapporto prioritario. Ma è normale che non ci si precluda la possibilità che si possa guardare intorno se ci sono possibilità interessanti di eccellenza che si possano portare ad Agrigento". Se in molti si sono susseguiti al microfono, asposare la necessità di una riforma di sistema è stato lo stesso sindaco Lillo Firetto: "abbiamo bisogno di una norma che regolamenti in modo chiaro e definitivo la questione del diritto allo studio e dei consorzi universitari". Nei prossimi giorni la conferenza dei capigruppo produrrà un documento che chieda garanzie sul futuro della formazione universitaria ad Agrigento.GIOACCHINO SCHICCHI

ECONOMIA
Sviluppo del turismo firmato un protocollo tra Aics e alcuni Comuni.
È stato stipulato, nei giorni scorsi, un protocollo di intesa tra la presidenza provinciale dell'Aics di Agrigento e diversi Comuni della provincia di Agrigento e della provincia di Caltanissetta.Alla stipula hanno preso parte anche alcuni imprenditori del turismo, della ricezione e della ristorazione.L'iniziativa è stata del Dipartimento provinciale Turismo dell'Aics di Agrigento con a capo il dirigente Mario Gero Taibi che, coadiuvato da Giovanni Montalbano durante l'incontro tenutosi all'interno del salone dei convegni della presidenza provinciale, ha esposto alcuni itinerari del nostro territorio presso i quali si vuole indirizzare i turisti: sono itinerari artistici e paesaggistici, sportivi, culturali e religiosi.A questo importante appuntamento hanno preso parte il presidente provinciale dell'Aics, Giuseppe Petix, il sindaco di Joppolo Giancaxio, Angelo Giuseppe Portella, paese che ospita il Castello ducale Colonna, Erica Firetto, la cui famiglia possiede oltre al Palazzo Ducale di Joppolo anche il Castello Chiaramontano di Siculiana, l'assessore Sebastiano Lo Conte di Mussomeli, cittadina nissena famosa per il Castello di Manfredi III Chiaramonte, il vice sindaco di San Cataldo Aldo Riggi, l'assessore La Rosa, la guida turistica della Regione Siciliana Azzurra Alessi, il sindaco di Campofranco Rino Pitanza e l'assessore Schillaci, il preside Sergio Coniglio dell'Istituto Alberghiero "Filippo Re Capriata" di Licata e rappresentanze di varie organizzazioni ristorative, oltre ad un gran numero di professionisti impegnati professionalmente nell'ambito della progettazione e delle scienze del turismo.

15 aprile - domenica
LA SICILIA
IL GIOVANE ESPONENTE POLITICO FINO A POCHI MESI FA E STATO SEGRETARIO CITTADINO DEL PD

Bruciato il portone della casa di Ingiaimo.
LICATA. Gli incendiari sono tornati a colpire pesantemente nel centro cittadino. Questo accade a distanza di pochi giorni dalla lunga notte di roghi e danneggiamenti. Allora incendiati un portone d'ingresso di una palazzina di via Amendola, e un'autovettura in via Palma, e danneggiati due farmacie, un bar e una oreficeria, fra corso Umberto, via Vittorio Emanuele e piazza Duomo, in tutti i casi con le stesse modalità, utilizzando un'autovettura come "ariete" hanno spaccato vetrine degli esercizi commerciali. Da evidenziare l'incendio appiccato al portone d'ingresso del palazzo, dove ci sono tre appartamenti, e in uno di questi vive una donna, insieme al figlio quarantenne, collaboratore del deputato all'Ars Carmelo Pullara. L'ultimo episodio pochi attimi dopo la mezzanotte di ieri. Qualcuno ha appiccato il fuoco al portone di ingresso di uno stabile di via Ugo La Malfa, una traversa di via Gela. Nell'edificio vivono quattro famiglie, tra gli altri vi risiede Massimo Ingiaimo, fino a pochi mesi fa segretario del Pd di Licata. Ad agire ignoti piromani, che approfittando dell'ora tardi, sul portone hanno cosparso del liquido infiammabile, e gli hanno dato fuoco. I responsabili alla vista delle fiamme si sono frettolosamente allontanati. L'odore acre di fumo è stato avvertito dai residenti. Subito sono stati allertati i Vigili del fuoco. All'arrivo dei soccorritori il rogo aveva già avvolto il portone. E' stato spento in tempo prima, che potesse propagarsi pericolosamente. Ad occuparsi delle indagini poliziotti del Commissariato di Licata mente ai carabinieri della locale compagnia, già intervenuti per i fatti avvenuti nella ormai notanotte di danneggiamenti.Al momento l'unica certezza è rappresentata dall'origine dolosa. Sul caso la di Agrigento ha aperto un'inchiesta di ignoti, per l'ipotesi ç1i danneggia seguito di incendio. Gli inquirenti tentando di capire a chi era dirette intimidatorio. Un altro aspetto da se c'è un collegamento tra questo e gli altri episodi. Forze di polizia e cittadini non credono più a una incredibile coincidenza. Tra le piste seguite quella politica.ANTONINO RAVANA'

L'assessore Hamel l'ha definita una "bomba ecologica" pronta ad esplodere.Appaltati i lavori di bonifica dell'ex discarica di Consolida.

Una vera e propria "bomba ecologica" pronta ad esplodere e che rischia di ricadere totalmente sulle disastrate casse del Comune di Agrigento.A usare i termini tra virgolette, nei giorni scorsi, è stato l'assessore all'Igiene Nello Hamel il quale rispondeva a sua volta ad una interrogazione posta in Consiglio comunale sul futuro dell'area dell'ex discarica comunale di contrada Consolida. L'impianto, in uso fino agli anni '9O, oggi rappresenta una grande criticità per il territorio, molto semplicemente perché negli anni non vennero realizzati i dovuti interventi per la regimentazione delle acque piovane né tanto meno quelli per evitare che queste, filtrando nel terreno colmo di rifiuti conferiti, come ha detto Hamel, in modo "estemporaneo" (leggasi, senza rispetto pieno della normativa), potessero produrre percolato.Per questo anni fa era arrivato l'interessamento del Corpo Forestale dello Stato e, tempo dopo, della Polizia Provinciale. Le sanzioni servirono all'Ente ad iniziare ad affrontare il tema, anche se la bonifica complessiva del sito avrebbe un costo che è lo stesso Hamel a definire "spropositato", nell'ordine di alcune decine di milioni di euro.Così al momento ci si limita a pompare e conferire in impianti appositi il percolato (ma ancora non si capisce perché se ne produca così tanto), spendendo mediamente 25mila e l'anno, e si attende che vi siano fonti di finanziamento dedicate a finalità di questo tipica realtà va ricordato come si era già tentato durante l'Amministrazione Zambuto di accedere a risorse per le aree delle ex discariche dismesse, ma alla fine la Regione Siciliana pare si sia dimenticata di noi.Così oggi al Municipio, per evitare denunce penali di vario tipo, non resta che mettere mano al portafogli e iniziare a fare il possibile tal senso si inquadra la gara d'appalto 345mila euro appaltata nei giorni scorsi e che rappresenta però solamente un primo provvedimento per la rimozione delle emergenze "superficiali", dato che gli interventi dovrebbero durare solo 45 giorni.

MUSUMECI : "CERCHEREMO DI RIDURRE I TAGLI ALLA CULTURA"IL PRESIDENTE.
 "Ci sono settori da proteggere, ma la spesa pubblica non può essere un pozzo senza fondo".MESSINA. "I tagli sono ovunque non solo alla cultura. Il bilancio è ingessato, un bilancio impossibile. Non si immagina quante difficoltà abbiamo trovato e stiamo continuando a trovare." Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a Messina, per la presentazione dell'intervento di riqualificazione a verde delle aree esterne al Museo Regionale di Messina, finanziato dalla Fondazione Bonino Pulejo."Solo i disabili gravissimi - ha sottolineato il governatore - costano ai siciliani 220 milioni di euro." "Abbiano dovuto tagliare tutti i capitoli - ha aggiunto -. Sono convinto che in sede di esame del bilancio troveremo con le forze parlamentari il modo per ridurre i tagli, perchè la cultura assieme alle politiche sociali, alle infrastrutture, alla politica del turismo on possono e non devono essere penalizzati, ma si sappia che la spesa pubblica non può più essere il pozzo senza fondo, ormai siamo arrivati al collasso ed limite.""Abbiamo trovato - ha spiegato Musumeci - una condizione finanziaria disastrosa, oltre 8 miliardi di indebitamento. Ogni anno allo Stato paghiamo un miliardo e 350 milioni di contributo per il risanamento della finanza pubblica e lo Stato dovrebbe darci almeno 600 milioni, perchè sulle accise finora si è compiuto a nostro danno un furto con destrezza. Abbiamo impugnato il bilanciodello Stato, non siamo più disposti a subire, ma si sappia che è finitala bella stagione delle vacche grasse." 'In merito all'Autorità portuale, ha detto: "Sono per la terza autorità portuale, quelladello Stretto perchè credo che Messina, Milazzo, Villa San Giovanni e Reggio Calabria abbiano il diritto di formare un'autorità a se stante con una specificità che non è risolvibile nè nella Sicilia orientale nè in quella occidentale."Per quanto riguarda il Museo Regionale di Messina, il presidente della Regione ha evidenziato la necessità di un suo rilancio, con l'impegno del governo regionale, pur tra tagli e difficoltà di trovare risorse: "Lo dobbiamo fare con la scarsa disponibilità di fondi che abbiamo", ha dichiarato Musumeci ci mpegneremo a fondo perchè, ripeto, per rilanciare questa terra bisogna puntare suoi punti di eccellenza e sulla forte attrattiva che possono esercitare per rilanciare anche l'economia».
16 aprile - lunedì

LA SICILIA

INAUGURAZIONE A BIVONA

Il parco Monti Sicani avrà una sede anche nella nostra provincia.Il Parco dei Monti Sicani avrà una sede in provincia di Agrigento. Domani mattina, presso il palazzo di Città, il commissario straordinario dell'ente regionale, Luca Gazzara e il sindaco di Bivona Mirko Cinà firmeranno la convenzione che consentirà al Parco naturalistico di utilizzare i locali del Libero Consorzio di Agrigento (ma in uso al Municipio) che ospitarono per alcuni anni la facoltà di Scienze Forestali, uno dei tanti corsi persi per strada dal Consorzio universitario di Agrigento.La stipula consentirà al Parco di effettuare i lavori di adeguamento e ristrutturazione necessari per rendere i locali utilizzabili da qui ai prossimi mesi.Un trasferimento che non è, lo chiariamo, un'iniziativa estemporanea, ma piuttosto la volontà del nuovo commissario di "sanare" una carenza che si trascinava dall'istituzione del parco naturalistico, nel 2014. E' lo statuto, infatti, a prevedere che il Parco avrebbe dovuto avere 2 sedi legali, cioè una a Palazzo Adriano, dove già esiste, e una a Bivona. Questo perché l'area gestita è estremamente vasta e divisa perfettamente tra le province di Palermo e Agrigento. Ad essere interessati sono infatti i comuni di Bivona, Burgio, Cammarata, Castronovo di Sicilia, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Giuliana Palazzo Adriano, Prizzi, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquinia e Sambuca di Sicilia.Non si tratta, comunque, solo di un passaggio formale. Anzi. L'intenzione del Parco dei Monti Sicani è puntare con maggior attenzione sulla nostra provincia, anche in considerazione della crescente attenzione dal punto di vista turistico che si presta a questa preziosa risorsa naturalistica, la quinta area naturale protetta di tutta l'isola. Solo tre mesi fa, ad esempio, a Santo Stefano Quisquina si terre il primo forum dei Monti Sicani, un confronto tra operatori del settore turistico dedicato appunto a quest'area.Ma non solo. L'interesse è quello di creare un ponte con un altro Parco, certamente più conosciuto. Gazzara ha avuto infatti degli incontri con il presidente del Consiglio del Parco della Valle dei Templi Bernardo Campo, per iniziare a tracciare le linee di un percorso comune."Certamente la nostra attenzione per il territorio di Agrigento e le sue risorse è massima - spiega Gazzara -, ma è ancora abbastanza prematuro iniziare a discutere di progetti. Ci sono diversi fronti rispetto ai quali ci stiamo confrontando. Intanto è già un passo importante la stipula di questa convenzione, cui seguirà, tra qualche mese, l'apertura della nuova sede di Bivona".

Sabato 14 aprile 2018

Sicilialive24.it

A SANDRO BENNICI INCARICO DI RILIEVO NELLA PROTEZIONE CIVILE AGRIGENTINA
Sandro Bennici, presidente dell'Associazione di Protezione Civile "Gise" di Agrigento, è stato eletto componente del comitato provinciale di Protezione Civile in rappresentanza delle 27 associazioni di volontariato e gruppi di protezione civile firmatari del contratto con la Provincia di Agrigento. Il comitato è presieduto dal commissario della Provincia, Alberto Di Pisa, ed è composto dal Prefetto o suo delegato, dal comandante provinciale dei Vigili del fuoco, dal dirigente regionale della Protezione Civile, dal dirigente regionale delle Foreste, dal capo del Genio Civile, dai direttori provinciali dell'Azienda sanitaria, dell'Arpa protezione ambiente, Croce Rossa settore ambiente e protezione civile, dal capo della Polizia provinciale, e dal capo dell'ufficio protezione civile della Provincia. E infine, dai rappresentanti del 118 e delle Associazioni di volontariato.

Giornale di Sicilia

Sabato 14 Aprile

Menfi, spettacolo della natura
L'eccellenza del vino è, anche, il pretesto per celebrare un territorio vario e inviolato, racchiuso fra due fiumi il Belìce e il Carboj, che lentamente si affacciano su una limpidissima porzione di Mar Mediterraneo. Siamo a Menfi, pluripremiata con la Bandiera Blu della Fee, la Fondazione internazionale per la salvaguardia dell'ambiente per la qualità delle acque, il livello di tutela ambientale della costa, i servizi, le misure di sicurezza e la qualità dell'educazione ambientale. Anche se a Menfi amano pensare che il vero riconoscimento all'ambiente incontaminato lo assegnino le tartarughe caretta caretta, che ogni anno depositano le proprie uova su questo litorale incontaminato, fra il borgo marinaro di Porto Palo e il Lido Fiori, o ancora nella vasta area della riserva naturale delle foci del fiume Belìce. Le colline scavano ampie vallate lungo terreni diversi per colore e composizione e volgono dolcemente verso la costa, attraversando sabbiose spiagge di dune mobili, bianchi ciottoli perfettamente modellati dal passare del tempo o piccole conche di rocce affioranti. I boschi dell'entroterra si alternano ad aridi pascoli, si intervallano a rigogliosi vigneti o si addossano a verdeggianti uliveti. È questo il volto di Menfi. Paesaggi tutti da scoprire, a piedi, in bici o anche a cavallo, affidandosi a uomini e donne del luogo, quali naturali testimonial della propria terra; soggiornando nelle strutture ricettive del territorio, tutte armoniosamente integrate nel paesaggio, in riva al mare o immerse nella campagna, e le cui dimensioni permettono sempre di garantire un'accoglienza familiare e cordiale. Siamo nella Strada del Vino Terre Sicane e le  cantine del comprensorio che vanta 7 mila ettari di terreno vitato, il 40 per cento  dell'export di tutta la produzione vinicola dell'isola. Terra di una tradizione millenaria del vino che in questo comprensorio ha testimonianze che risalgono all'epoca dei Sicani, come riportato, già nel sesto secolo, dal geografo bizantino Stefano di Bisanzio. Il vino è, infatti, il vero protagonista delle Terre Sicane, un'area fra le più interessanti della Sicilia dal punto di vista vitivinicolo e non solo.

Domenica 15 aprile

Regione. I fondi in un emendamento alla Finanziaria. Proposta l'eliminazione del tetto del 30% per l'alienazione delle Ipab, «in attesa della legge di riordino» dice Ippolito
L'organismo monitorerà le politiche per l'assistenza
Stanziati trenta milioni per i disabili gravissimi
E nasce l'Osservatorio

Finanziamenti per l'assistenza ai disabili gravissimi: un emendamento stanzia trenta milioni
Due emendamenti dei Popolari con l'endorsement dell'assessore Ippolito, che sull'alienazione delle Ipab spiega: «Intervento tampone indispensabile per frenare l'emorragia finanziaria». seicento milioni in bilico. Musumeci rilancia: sia defiscalizzata per i siciliani Palermo. Nel mare mosso della finanziaria regionale l'assistenza ai disabili gravissimi mette in stiva almeno trenta milioni di euro. Il qualcosa in più verrà da non meglio identificate «economie». Ben più d'uno, dunque, sono i «fiorini» spuntati al primo check-point della commissione di Merito dell'Ars, nella speranza che questa sia la sola metafora da... "Non ci resta che piangere" nella manovra del governo Musumeci. Sempre in materia di assistenza ma anche di assestamento globale dei conti incerottati, prende corpo pure con un altro emendamento l'annunciato piano di dismissione delle Ipab in profondo rosso: fissate le regole per l'alienazione del poderoso patrimonio immobiliare, con l'eliminazione della «manomorta» del 70% che finora era stata sottratta alla vendita. In altre parole, potrà essere superato il 30% del valore immobiliare da mettere sul mercato. Ancora: le somme destinate finora al solo Garante per l'infanzia saranno ripartite con l'ufficio del Garante per le disabilità. Gli emendamenti che mirano rispettivamente a pompare trenta milioni nel circuito dell'assistenza ai disabili e ad alleggerire il fardello rappresentato dalle decotte Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza portano il marchio del gruppo dei Popolari e autonomisti all'Ars. L'assessore Mariella Ippolito ha dato endorsement e la misura è approdata in commissione di Merito, in vista del cruciale passaggio successivo in commissione Bilancio. Quanto alle dismissioni Ipab, in assessorato si prova a non nascondersi dietro un dito, precisando che «si tratta di un indispensabile intervento tampone per frenare con misure di risanamento l'emorragia finanziaria
in attesa della legge di riordino complessivo delle Ipab». Grana seria, le Ipab: fino a pochi giorni fa l'assessore Ippolito si era mantenuta sul vago facendo riferimento soltanto alle garanzie del  presidente della Regione Nello Musumeci sull'imminente presentazione di un ddl di riforma del settore, parlando più della sorte dei lavoratori che non ricevono stipendio da mesi che degli strumenti pratici da mettere in campo subito sugli istituti, che sono 137 in tutta la regione, dei quali sette decapitati dalla fresca decadenza dei commissari straordinari. Ora arriva l'abbattimento del limite per le alienazioni e la speranza di un po' di ossigeno arretrato per gli impiegati. Nasce l'Osservatorio disabilità Intanto lo stesso assessorato alle Politiche sociali annuncia il varo dell'Osservatorio sulla condizione delle persone con disabilità, che avrà l'obiettivo di attuare e monitorare con cadenza biennale «le politiche regionali inclusive in materia di disabilità». Sarà presieduto dall'assessore Ippolito e completato da dirigenti regionali, rappresentanti di Comuni, Asp, Inps, sindacati, familiari, organizzazioni di volontariato e cooperative. La chiave, per la Ippolito, è «coinvolgere direttamente chi vive quotidianamente la disabilità, dopo che un primo tentativo di istituire il tavolo tecnico era stato condotto in passato senza sentire l'esigenza di tenere in considerazione l'universo dei diversabili». L'esatta composizione del tavolo tecnico sarà definita in occasione della seduta di insediamento. Sarà definito un regolamento, poi approvato con successivo decreto assessoriale. In seno all'Osservatorio, spiega una nota dell'assessorato, «opererà un Comitato tecnico-scientifico formato da un esperto in materie giuridiche, un avvocato dell'Ufficio legislativo e legale della Regione, un esperto in Scienze statistiche, dirigenti o funzionari designati dai dirigenti generale dei dipartimenti delle Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico, della Pianificazione strategica, del Bilancio e dell'Istruzione, un medico, uno psicologo. Le designazioni - viene  precisato - non daranno luogo a gettoni di presenza o rimborsi  spese». (*SAFE*)

Accise benzina, Armao: Roma ce le restituisca
Salvatore Ferro- Palermo
Seicento irrinunciabili milioni di euro per sorreggere, intanto, una finanziaria altrimenti barcollante. Dovuti, secondo la giunta Musumeci, dallo Stato in conto delle accise riscosse sugli idrocarburi raffinati in Sicilia. Chissà se nel breve o lungo periodo, ma è insieme dichiarazione di principio e attacco a tenaglia, quello del governo regionale a Roma. Parte per primo l'assessore all'Economia Gaetano Armao, che fa richiesta unilaterale irrevocabile dei quattrini a Palazzo Chigi sotto forma rituale di emendamento alla finanziaria. Significherebbe, per la Sicilia, ricevere indietro gli importi delle accise già pagate. In seconda e decisiva battuta interviene pure il presidente Nello Musumeci, che delinea anzi tra sogno e realtà l'orizzonte definitivo: la defiscalizzazione a monte sui prodotti petroliferi. Musumeci, parlando a Catania, ha guardato oltre i conti della serva dell'emergenza, dichiarando: «Il mio obiettivo sarebbe ottenere la defiscalizzazione dei prodotti petroliferi in Sicilia, un sogno per i nostri cittadini che hanno pagato a caro prezzo un sistema sbagliato. Nell'Isola si raffinano tonnellate di petrolio ed è giusto pagare meno il pieno». Ieri ha detto la propria anche Alessandro Aricò, capogruppo all'Ars di Diventerà bellissima: «La restituzione dei soldi delle accise è un diritto che spetta alla nostra Regione - ha dichiarato Aricò - e bene ha fatto Armao a prevederla nella legge di stabilità. Dopo anni in cui i precedenti governi regionali hanno troppo spesso esitato a rivendicare i diritti della Sicilia, è finalmente giunto il momento di fare valere le nostre ragioni. Quei fondi, peraltro, potranno compensare un'altra ingiustizia, cioè la quota eccessiva pagata dalla nostra Regione sul versante della compartecipazione alla spesa sanitaria». Sa. Fe.

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