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Rassegna stampa del 18 aprile 2018

 

Giornale di Sicilia

Palazzo dell'aquila. Dopo i diversi fatti criminali che hanno coinvolto il centro gestito da Maria Grazia Brandara. Ieri visita anche al Comune di Campobello
Intimidazioni a Licata, l'abbraccio del prefetto
Caputo: «Doveroso dare un concreto segno di vicinanza alla città e a tutti i suoi abitanti, nonché al Commissario»


L'annunciata visita del Prefetto di  Agrigento, Dario Caputo alla città di Licata c'è stata prima del previsto. Infatti, dopo le intimidazioni ai politici (due portoni incendiati delle abitazioni di un assistente parlamentare all'Ars ed uno dell'ex segretario del Partito democratico locale) ed in presenza di una microcriminalità che sembra aver alzato la testa, il rappresentante territoriale del Governo ha voluto essere presente in municipio dove ha incontrato la commissaria Maria Grazia Brandara. «Era doveroso da parte mia dare un concreto segno di vicinanza alla Città di Licata e di tutti i suoi abitanti, nonché al Commissario Straordinario del Comune, Brandara, a seguito degli incresciosi fatti registrati la scorsa settimana che non poco timore hanno provocato all'interno della società civile - ha esordito così il nuovo Prefetto». Il dottor Caputo si è intrattenuto per circa un'ora, alla presenza del comandante della Compagnia dei Carabinieri, Francesco Lucarelli, del comandante di Stazione Paolo Calatozzo, nonché del Segretario Generale del Comune, Giovanna Italiano, del dirigente e del comandante del Corpo di Polizia municipale Giovanna Incorvaia e Giuseppe Ferraro. Al Prefetto è stata chiesta una maggiore attenzione per la città di Licata, che negli ultimi anni ha vissuto una forte instabilità politica. In cinque anni, infatti, dopo la chiusura della legislatura (l'ultima durata per intero) di Angelo Graci, dal 2013 al 2018 (si dovrebbe votare a giugno), si sono succeduti due sindaci (Angelo Balsamo che si è dimesso per una vicenda giudiziaria ed Angelo Cambiano, eletto nel 2015 e sfiduciato dal Consiglio comunale il 9 agosto del 2017). E nel mezzo ci sono stati tre commissari (Dario Cartabelotta prima e poi Maria Grazia Brandara a cavallo tra il 2014 ed il 2015 per poi tornare ad agosto del 2017 dopo la sfiduciaa Cambiano. Ed in tutto questo ci sono di mezzo anche le demolizioni di immobili abusivi realizzati nella fascia entro i 150 metri dalla battigia. Che tanta tensione sociale hanno provocato tanto da far registrare una serie di attentati intimidatori all'ex sindaco Cambiano (lettere e telefonate anonime, due villini di campagna di proprietà del padre dati alle fiamme con la conseguente decisione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di assegnargli la scorta) ed al dirigente dei Lavori pubblici, Vincenzo Ortega che ha subito l'incendio di un Suv intestato alla moglie. Insomma un clima torbido in cui i malviventi hanno messo a soqquadro la città. E negli ultimi giorni la paura è tornata. Oltre ai due portoni incendiati, quasi ogni sera si registra il rogo di un'auto. E infine i danneggiamenti, le rapine, le tentate rapine. «Desidero ringraziare Sua Eccellenza il Prefetto, Caputo - ha commentato il commissario Maria Grazia Brandara - per la sua sensibilità e vicinanza dimostrata nei confronti della città di Licata in questo periodo non particolarmente felice. Il Prefetto inoltre ha annunciato la sua intenzione di convocare una riunione del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica -sono le parole del Commissario ». Prima di arrivare a Licata, il Prefetto aveva fatto spola anche a Campobellodi Licata dove ha incontrato il sindaco, Giovanni Picone, la giunta ed alcuni Consiglieri comunali. Era stato il sindaco ad invitare l'esponente del governo per prospettargli i numerosi problemi a cui va incontro la città. Soprattutto legati ad una situazione contabile «critica» che ha fatto inserire il Comune tra gli enti locali a rischio pre dissesto. «Con il sindaco - ha detto il Prefetto - abbiamo trattato questi argomenti. La mia presenza testimonia che lo Stato è vicino ai sindaci e non intende lasciarli soli». (*papi*)

Turismo. L'imposta è stata deliberata dalla giunta e adesso dovrà pronunciarsi il consiglio comunale. L'assessore Taglialavore: «Il suo impiego sarà concordato»
Tassa di soggiorno, infuria la polemica Gli operatori riberesi: «Inutile e dannosa»
Oggi l'amministrazione incontrerà gli albergatori


A Ribera è polemica sull'imposta di soggiorno, deliberata dalla giunta e sulla quale l'ultima parola spetterà al consiglio comunale. «No all'imposta di soggiorno a Ribera. L'introduzione  sarebbe inutile, dannosa e priva difondamento oggettivo. Incoraggiamo il turista a venire nel territorio anziché tassarlo». Così i titolari di strutture ricettive e oggi l'amministrazione incontrerà in municipio i rappresentanti degli albergatori. Secondo le previsioni la tassa di soggiorno porterebbe nelle casse dell'ente circa 25 mila euro all'anno, ma la stima potrebbe essere al ribasso perché l'im - posta riguarda anche le «locazioni temporanee di abitazioni ad uso turistico ». Per i titolari di strutture ricettive l'imposta di soggiorno ha una  «scarsa utilità economica per le casse comunali e la manifesta dannosità per le poche e regolari attività  turistiche presenti ed operanti». Sono sei le attività che operano a Ribera ed i cui rappresentanti hanno firmato il documento, tre B&B, un hotel, un campeggio e un agriturismo. Il regolamento prevede 50 centesimi a notte nei campeggi; un euro e 50 centesimi negli alberghi e nei residence 1 o 2 stelle; 2 euro nelle strutture a 3 stelle. E poi 2,50 euro nei 4 stelle e 3 nei 5 stelle. Per le locazioni temporanee di abitazioni ad uso turistico un euro a notte. Gli operatori riberesi non ci stanno: «Soltanto 6 strutture turistiche, di cui 4 extralberghiere di piccolissime dimensioni, un albergo di medie dimensioni ed un campeggio, sarebbero i soggetti obbligati, nell'immediato, alla riscossione del tributo dal turista ed al trasferimento del gettito alle casse comunali», sottolineano, aggiungendo: «Non vi è dubbio alcuno che la capacità ricettiva del territorio di Ribera mai può giustificare l'avvio di una macchina burocratica così gravosa e penalizzante per quei pochi operatori che già con molte difficoltà cercano di portare turisti nel nostro territorio. Non sono presenti nel territorio di Ribera catene alberghiere, resorts, Spa e centri benessere, né tantomeno si registra un interesse nell'immediato di "colossi" del turismo. Anzi, a Ribera risulta esserci un vero e proprio deficit di posti letto in rapporto alla potenziale domanda. Come si può pensare di tassare il turista? Dovremmo piuttosto incentivare la creazione di nuovi posti letto e non tassare quei pochi esistenti». E sull'ipotesi di un gettito di 25 mila euro aggiungono: «Ribera sarebbe l'unico Comune d'Italia ad approvare un'imposta di soggiorno con questi risibili numeri». L'assessore al Bilancio, Mariateresa Taglialavore, non la pensa affatto così e sostiene che «l'imposta di soggiorno non comporterà oneri aggiuntivi a carico delle strutture ricettive ubicate nel territorio e la stessa non graverà soltanto sui turisti che alloggiano presso hotel, camping e B&B ma anche su coloro che alloggiano temporaneamente e per fini turistici in abitazioni situate nel territorio riberese: locazioni temporanee di abitazione ad uso turistico. Il decreto legge 50 del 2017 - continua l'assessore - ha regolamentato i contratti di locazione temporanee ad uso abitativo che hanno una durata non superiore a 30 giorni: le cosiddette "locazioni brevi". Si tratta di quei contratti conclusi da persone fisiche al di fuori dell'esercizio dell'attività d'impresa, per i quali non vi è l'obbligo di registrazione se non formati per atto pubblico o scrittura privata autentica. Possono essere conclusi direttamente dalle parti o tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare o che gestiscono portali telematici. La tassa di soggiorno non è una proposta di maggioranza ma di giunta, quindi il consiglio comunale -  aggiunge - sarà libero di approvarla o di bocciarla». E poi sottolinea che «l'impiego sarà concordato con gli operatori del settore e sempre per interventi a beneficio del turismo». Il sindaco, Carmelo Pace, da parte sua, afferma: «La proposta è stata pensata nel rispetto e nell'interesse dei miei concittadini, perché quest'ultimi si sono addossati costi che avrebbero dovuto essere sostenuti dai turisti». E oggi Pace e l'assessore Taglialavore incontreranno le associazioni professionali degli albergatori. (*GP*)

SCRIVOLIBERO
Quattro le liste in lizza per eleggere la RSU del Libero Consorzio comunale di Agrigento

Sono quattro le liste che partecipano alle elezioni della RSU del Libero Consorzio, in programma domani 18 aprile dalle ore 8:30 alle 13:30 e il 19 aprile dalle ore 8:30 alle 13:30 e dalle ore 15:00 alle ore 18:00, per eleggere i quindici componenti dell'organismo di rappresentanza Sindacale dell'Ente. Le operazioni di voto si svolgeranno nell'Aula Silvia Pellegrino nella sede di Via Acrone ad Agrigento. Questi, di seguito, i candidati.
 LISTA N. 1 UILFPL: Bottone Luigi, Midulla G. Lorena, Biagio Aurelio Bruno (detto Gino), Busuito Domenico, Barbello Francesco, Bentivegna Baldassare, Di Mauro Angelo, Cacciatore Totò, Dainotto Vincenzo, Gazzitano Salvatore e Piazza Antonino. LISTA N. 2 DICCAP: Spoto Giuseppe e Mancuso Lillo. LISTA N. 3 CISL FP: Cipolla Salvatore (detto Totò), Milioto Carmelo, Sorce Pasquale, Capizzi Anna, Amodio Roberto, Puccio Pietro, Antinoro Paolo, Miccichè Sergio, Campione Raffaele, e Scalia Vito. LISTA N. 4 CGIL FUNZIONE PUBBLICA: Russo Concetta, Agnello Giuseppe, Di Benedetto Luigi, Bruno Carmelo e Aquilino Pietro. Lo scrutinio avrà luogo alle ore 9:00 del 20 aprile.
LA SICILIA

IN VISTA DELL'ESTATE

Sib sollecita pulizia delle spiagge. g.c.) Il Sindacato italiano dei Balneari tramite il proprio rappresentante provinciale Angelo Biondi - scrive al commissario straordinario Maria Grazia Brandara per chiedere un tempestivo intervento di bonifica delle spiagge in vista della stagione estiva. "Fra qualche mese la stagione balneare entrerà nel pieno del suo svolgimento - si legge nella nota per la città di Licata, è uno dei momenti più attesi per dare una boccata d'ossigeno alla sua provata economia. Per tale motivo - prosegue la nota di Angelo Biondi - si rende necessario organizzare per tempo un adeguato servizio di pulizia dei tratti di spiaggia libera e delle relative strade di accesso, nonché delle aree di pubblica sosta, garantendo la regolare raccolta e smalti mento dei rifiuti ivi abbandonati". L'intervento del Sindacato Italiano dei Balneari arriva anche alla luce di quanto successo negli anni passati con il lungo tira e molla tra Comune e Provincia (ente cui spetterebbe la bonifica) per garantire la copertura finanziaria al servizio. "A tal fine - prosegue Angelo Biondi - si sollecita l'avvio di ogni utile azione, politica ed amministrativa, onde evitare che il consueto timballo di competenze, fra ex Provincia Regionale di Agrigento e Ente Comune, possa provocare gravi ritardi e/o dannosi disservizi in tal senso. Si ricorda - conclude il documen­to - che lo scorso anno fu il Comune di Licata, in sostituzione dell'Ente Provincia, a farsi carico dei costi del servizio di pulizia delle spiagge, per poi rivalersi della spesa sostenuta, trattenendo il costo dell'intervento dalla percentuale (pari a15% dell'importo delle bollette Tari) del tributo sulla spazzatura che annualmente il nostro comune deve trasferire all'ex Provincia". La richiesta è relativa solo ai tratti di spiaggia libera. Per quanto concerne infatti quelli sottoposti a concessione demaniale, sono gli stessi concessionari a provvedere alla pulizia dei tratti lottizzati e che ospitano stabilimenti balneari.

LIBERO CONSORZIO: ELEZIONI RSU

I seggi si aprono oggi dalle 8,30 Sono 4 le liste che partecipano alle elezioni della RSU del Libero Consorzio, in programma oggi dalle 8:30 alle 13:30 e domani dalle 8:30 alle 13:30e dalle 15 alle 18, per eleggere i quindici componenti dell'organismo di rappresentanza Sindacale dell'Ente. Le operazioni di voto si svolgeranno nell'Aula Silvia Pellegrino in Via Acrone ad Agrigento. Questi, di seguito, i candidati. LISTA N. 1 UlLFPL: Bottone Luigi, Midulla G. Lorena, Biagio Aurelio Bruno (detto Gino ), Busuito Domenico, Barbello Francesco, Bentivegna Baldassare, Di Mauro Angelo, Cacciatore Totò, Dainotto Vincenzo, Gazzitano Salvatore e Piazza Antonino. LISTA N. 2 DICCAP: Spoto Giuseppe e Mancuso Lillo. LISTAN.3 CISLFP: Cipolla Salvatore (detto Totò ), Milioto Carmelo, Sorce Pasquale, Capizzi Anna, Amodio Roberto, Puccio Pietro, Antinoro Paolo, Miccichè Sergio, Campione Raffaele, e Scalia Vito. LISTA N.4 CGIL FUNZIONEPUBBLICA: Russo Concetta, Agnello Giuseppe, Di Benedetto Luigi, Bruno Carmelo e Aquilino Pietro.


Depuratori: controlli indipendenti vietati agli indipendenti.
Niente controlli indipendenti sui depuratori sotto sequestro oggi gestiti dalla Regione insie­me alla Girgenti Acque. La nota, cortese nei modi ma ferma nella sostanza, è stata firmata a metà marzo da Gaetano Valastro, ex dirigente del settore Acque e Rifiuti della Regione Siciliana e, soprattutto, oggi amministratore giudiziario degli impianti posti sotto sequestro. Strutture sulle quali l'Assemblea territoriale idrica voleva porre i propri riflettori, sfruttando una convenzione firmata con il Dicam, il Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale, aerospaziale, dei materiali dell'Università di Palermo, al quale l'Ati aveva demandato la verifica del funzionamento delle strutture, in modo che l'ente di controllo potesse farsi un'idea. Un progetto da 30mila euro circa, che aveva una funzione: l'accesso ai tecnici è finalizzato l'accertamento "delle carenze strutturali e conseguentemente la quantificazione degli investimenti che dovranno essere inseriti nel piano degli investimenti". Valastro, però, «prendendo atto dell'attività di controllo intrapresa dall'Ati - si legge in un resoconto dell'Assemblea territoriale - ha evidenziato però che la stessa, in ottemperanza a quanto previsto dalla Convenzione di gestione del Servizio idrico integrato, deve essete attuata nei confronti del gestore, ma non può esercitarsi sugli immobili sottratti alla disponibilità giuridica della Girgenti Acque». Andare a mettere le mani in impianti sequestrati, «si configurerebbe infatti in un'attività di controllo quanto meno inopportuna da parte di codesta Ati nei confronti del Giudice per le indagini preliminari di cui l'Amministrazione giudiziaria è promanazione». Insomma, non è il caso. Quindi Valastro ha invitato l'Ati «ad estendere l'attività di controllo ai presidi depurati non sottoposti ad amministrazione giudiziaria e altri non ricompresi nella convenzione stipulata con il Dicam ricadenti nel Servizio idrico integrato dell'intera provincia». L'Assemblea territoriale idrica non ha potuto che allargare le braccia e, dice il Consiglio, «non intende intraprendere nessuna attività di controllo sia nei confronti degli amministratori giudiziari e maggiormente dell'autorità giudiziaria».



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