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Rassegna stampa dal 28 al 30 aprile 2018

 

28 aprile 2018

Agrigentonotizie

Esami per autotrasportatore, 26 le persone ammesse
Sono ventisei i soggetti ammessi a partecipare agli esami di trasportatore nazionale e internazionale di merci per conto terzi che si svolgeranno entro il mese di maggio. Si tratta di diciassette candidati che hanno presentato la domanda entro il 30 marzo 2018 per il bando di esami del primo semestre 2018, a cui si aggiungono i nove ammessi di diritto dalla seconda sessione del 2017. Questa prova di esami, infatti, non si è potuta svolgere per mancanza del numero minimo di partecipanti rispetto a quelli previsti nel bando. L'elenco degli ammessi è pubblicato anche nell'albo pretorio on-line dell'Ente. Gli esami, la cui data sarà resa pubblica nei prossimi giorni, sono organizzati dal Settore "Turismo, Attività Produttive, Trasporti" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. L'esame verterà su due le prove scritte da svolgersi in un unico giorno per una durata massima, per ogni prova, di due ore. La prima prova scritta consiste nella compilazione di una scheda quiz di sessanta domande con risposta a scelta fra quattro risposte predefinite, di cui, solamente, una corretta. L'esame riguarderà le seguenti discipline: venti quesiti per la materia diritto equamente distribuiti tra diritto civile, diritto commerciale, diritto tributario e diritto sociale; dieci quesiti per la materia di gestione commerciale e finanziaria dell'impresa; dieci quesiti per la materia di accesso al mercato; dieci quesiti per la materia di norme tecniche e gestione tecnica e dieci quesiti per la materia di sicurezza stradale. La seconda prova scritta consiste in un'esercitazione su un caso pratico che prevede la soluzione di un problema a "risposta aperta" articolato in quattro domande e contenente elementi relativi all'ambito nazionale e/o internazionale. Per avere informazioni in merito agli esami gli interessati potranno rivolgersi agli Uffici del Settore situato nella via Crispi, 46 - Agrigento tel. 0922/593134 - Fax: 0922- 593133, oppure rivolgendosi alle diverse sedi dell'Ufficio Relazioni con il pubblico del Libero Consorzio presenti in diversi comuni della provincia."

Agrigentooggi

Lampedusa. Indagine depuratore. Martello: avviso di garanzia è 'atto dovuto'.
LAMPEDUSA. "Ritengo sia un 'atto dovuto': quando sono stato eletto sindaco, poco meno di un anno fa, mi sono immediatamente attivato per chiede all'assessorato regionale all'Energia il motivo per il quale il vecchio impianto di depurazione era stato chiuso, nonostante il nuovo impianto non fosse ancora pronto". Lo dice Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, a proposito dell'avviso di garanzia ricevuto insieme con altre 12 persone nell'ambito dell'indagine della procura di Agrigento sul depuratore di Lampedusa.
"In questa vicenda i lampedusani sono 'parte lesa' - aggiunge Martello - ed io, insieme con loro, sono il primo a chiedere che sia fatta piena luce. L'amministrazione comunale è pronta a fornire tutte le informazioni e quanto sarà necessario alla magistratura per l'accertamento dei fatti". "Quanto al mare di Lampedusa, resta 'pulito ed immacolato'. Solo nella zona di Cavallo Bianco, interessata dall'impianto di depurazione, risultano livelli di inquinamento. Ma nessun allarmismo - conclude Martello -  il nostro mare resta quello che migliaia di turisti hanno amato ed apprezzato in questi anni".

Scrivolibero

"Inadempienze" Girgenti Acque: l'Ati approva l'ordine del giorno
L'ora "x" è scattata e dopo tante attese arriva il voto unanime dell'Assemblea Territoriale Idrica (Ati) che oggi ha votato l'ordine del giorno per l'affidamento dell'incarico legale per l'avvio dell'iter di contestazioni di presunte inadempienze contro la società che gestisce il servizio idrico in gran parte dei comuni agrigentini, Girgenti Acque. Si tratta di un primo passo verso quella che potrà essere una rescissione dal contratto con la società. Nei giorni scorsi erano stati numerosi gli interventi da parte di movimenti, associazioni e coordinamenti che chiedevano ai Sindaci agrigentini l'approvazione del punto all'ordine del giorno che si tradurrà in alcune contestazioni e diffide che il legale dovrà manifestare a Girgenti Acque. Soltanto dopo le eventuali risposte e la congruità delle stesse, si verificherà l'ipotesi di una rescissione. Per ora dunque sarà ancora Girgenti Acque a gestire il servizio idrico, anche se il primo step di un lungo percorso è stato avviato. Dopo la decisione dell'Ati, anche la Cgil e Federconsumatori Agrigento sono intervenuti in una nota: "La decisione unanime dei Sindaci Agrigentini di formalizzare una diffida propedeutica alla risoluzione del contratto con "Girgenti Acque", segna una pagina storica nel tormentato rapporto con il gestore del servizio idrico integrato. CGIL e Federconsumatori, che sin dall'affidamento si sono sempre battuti per l'acqua come diritto e non come bene sottoposto alle regole del mercato, non possono che esultare per il risultato conseguito oggi dall'Assemblea dei Sindaci". Adesso occorre essere coerenti fino alla fine.Occorre cominciare a pensare al "dopo Girgenti Acque" per assicurare in termini di economicità, efficienza ed equità questo fondamentale servizio ai Cittadini, salvaguardando anche gli investimenti annunciati per il rifacimento delle reti. Auspichiamo che la magistratura agrigentina possa celermente appurare le responsabilità penali e civili su questa infausta gestione".
Cisl-acqua Anche la Cisl con intesta il segretario provinciale Maurizio Saia e il responsabile Adiconsum Giuseppe Bosciglio dichiarano: "I sindaci si riappropriano delle loro prerogative, il governo del territorio,il 27 aprile 2018 potrebbe diventare una data storica. Da oggi inizia il conto alla rovescia per i cittadini della provincia di Agrigento che potrebbero in tempi brevi riappropriarsi dell'acqua. Infatti è stata approvata all'unanimità dei presenti, 38 amministrazioni, l'avvio del procedimento di risoluzione della convenzione di gestione del servizio idrico integrato in essere con Girgenti Acque s.p.a. L'atto di diffida fisserà uno o più termini nei confronti del gestore, per porre fine alle gravi inadempienze riscontrate dall'ATI e successivamente si avvieranno le procedure per la rescissione del contratto. Cisl e Adiconsum hanno avviato sin dal 2015 una campagna di sensibilizzazione ed una raccolta firme per chiedere che la gestione del servizio idrico tornasse ai comuni in modo da calmierare i costi, evidenziando tutte le anomalie riscontrate nella gestione del servizio, ed in particolare l'assoluta mancanza di evidenza pubblica degli appalti di servizi e forniture. Abbiamo inoltre consegnato alla Prefettura di Agrigento nel novembre 2014 un dossier sulle criticità della gestione del servizio idrico".

La Sicilia

Finanziaria, prosegue l'esame delle norme all'Ars. Musumeci: «Andiamo a gonfie vele»
Dai soldi per le ex province ai beni demaniali ammalorati che passano ai privati, approvati diversi articoli. Ma il governo cade ancora, stavolta sull'esenzione del bollo auto per i meno abbienti
PALERMO - E' ripresa all'Assemblea regionale siciliana la lunga maratona per l'approvazione della Finanziaria, che dovrà ottenere il semaforo verde entro il 30 aprile quando scadrà l'esercizio provvisorio. Dopo i tre ko in Aula di ieri del Governo Musumeci su tre norme chiave della legge di stabilità regionale, la maggioranza e il governo provano a serrare le fila. Le norme bocciate da Sala d'Ercole (l'accorpamento dell'Istituto incremento ippico con quello zootecnico, il biglietto unico integrato per il trasporto locale e i contributi per le giovani coppie con basso reddito per l'acquisto o la costruzione della prima casa) saranno ripresentate in appositi disegni di legge. Almeno questo sembra essere l'orientamento del Governo. Intanto l'Aula, aperta poco dopo le 10.30 dal presidente dell'Assemblea, Gianfranco Miccichè, ha dato il via libera all'articolo 20 "Assegnazioni finanziarie ai liberi Consorzi comunali e alle città metropolitane".  La norma prevede assegna 22 milioni di euro in più alle ex Province per gli esercizi finanziari 2018 e 2019. Semaforo verde da Sala d'Ercole anche all'articolo 21 che contiene disposizioni in materia di associazionismo comunale. Viene autorizzata la spesa di quasi 680mila euro come "compartecipazione regionale ai contributi statali per l'esercizio 2018''.

Il Gazzettino di Sicilia

Ex Province, ok in Finanziaria a 22 milioni per gli enti
Ventidue milioni di euro in più per il 2018 e il 2019 per le ex Province regionali. L'Aula ha approvato l'articolo 20 che stanzia le somme da destinare, prioritariamente, al pagamento degli stipendi dei dipendenti delle tre Città metropolitane e dei sei Liberi consorzi dei Comuni, mentre un milione di euro è destinato alla progettazione di opere pubbliche. "Con  questa norma - afferma il presidente Musumeci - abbiamo voluto dare certezza ai bilanci delle ex Province consentendo loro di poter programmare con tranquillità l'attività. In parallelo si sta lavorando per l'eliminazione, o almeno la riduzione, del contributo di risanamento della finanza pubblica statale che assorbe tutte le entrate di questi enti".

Rainews

Ars, seduta rinviata a mezzogiorno all'Ars
Riprendono a mezzogiorno i lavori per la finanziaria all'Ars. Diverse le norme approvate, altre sono state accantonate, altre ancora riscritte. Ieri governo battuto due volte per l'opposizione di Movimento 5 Stelle e Pd: no all'articolo sul genio civile e a quello che prevedeva l'esenzione dalla tassa automobilistica regionale per le famiglie meno abbienti, "norma bluff, senza copertura" secondo Pd e Movimento cinque stelle. "Abbiamo votato le norme di buon senso, il nostro 'no' solo agli articoli spot" commenta il capogruppo dei grillini Zafarana. L'aula ha approvato la norma che stanzia fondi per le ex Province: ventidue milioni di euro in piu' per il 2018 e il 2019, da destinare, prioritariamente, al pagamento degli stipendi dei dipendenti delle tre Citta' metropolitane e dei sei Liberi consorzi dei Comuni, mentre un milione di euro e' destinato alla progettazione di opere pubbliche. Passa la riforma dei "portaborse": via libera alla norma che finanzia il personale cosiddetto "stabilizzato" nei gruppi parlamentari dell'Ars con 58 mila 571 euro come cifra massima da impiegare per ciascuna unita' di personale. Non sara' possibile utilizzare personale esterno. Disco verde alla concessione ai privati per non più di 50 anni dei beni immobili che insistono sulle aree demaniali marittime della Regione e all'istituzione dell'Autorità di Bacino del distretto idrografico della Sicilia, norma questa "di portata storica " secondo il presidente della Regione e l'assessore Cordaro. Sì alla valorizzazione degli immobili dell'Istituto Regionale del Vino e dell'Olio, alla rimozione e allo smaltimento dell'amianto, ai capitoli su adozioni internazionali e Biobanca del Mediterraneo. Ok all'articolo che prevede le colonnine per la ricarica delle auto elettriche nei centri commerciali.

Giornale di Sicilia

Diffida dei sindaci a Girgenti acque
Alan David Scifo
Il via di un percorso che comunque si annuncia tortuoso è stato dato. L'assemblea dell'Ati che riunisce i comuni agrigentini ha infatti votato all'unanimità il primo atto che porterà alla rescissione del contratto che lega gli enti alla società idrica Girgenti Acque, azienda al centro di numerose vicende giudiziarie, molto spesso al centro di proteste da parte dei cittadini che lamentano numerose inadempienze. Proprio da questo punto, le inadempienze, parte il percorso intrapreso dall'assemblea che ha al comando il sindaco di Menfi, Vincenzo Lotà, che oggi ha messo ai voti l'invio della diffida che verrà recapitata dal legale dell'Ati, Giuseppe Mazzarella, alla società privata nella quale vengono messe in evidenza tutte le falle che riguardano la gestione dell'acqua: tariffe, inquinamento e altro ancora. Dall'invio di questo documento, l'azienda gestita da Marco Campione - rappresentata in maniera informale durante l'assemblea da Pietro Nocera - dovrà rispondere nel lasso di tempo  stabilito, un tempo dopo il quale l'assemblea deciderà se queste risposte sono esaustive o meno, procedendo quindi verso la rescissione, il fine ultimo cui mirano comunque tutti i sindaci oggi presenti che hanno votato all'unanimità l'atto. «Questa decisione nasce dalla volontà dei comuni che si sono espressi per la decisione di rescindere - ha spiegato Vincenzo Lotà, presidente dell'assemblea - mediante atto di diffida a Girgenti Acque per le mancanze del gestore sia nella gestione dell'acqua, sia dei reflui. Tutte queste indicazioni costituiranno il corpo della diffida affidata all'avvocato. Non appena il gestore risponderà alla diffida con le motivazioni, il legale e l'assemblea decideranno se le risposte alla diffida sono sufficienti o meno. Se queste permettono di avviare la rescissione ci adopereremo a fare questo». Un lungo e forte applauso ha seguito la votazione, con scambi di complimenti da parte dei vari sindaci, tra cui si è distinto quello di Sambuca, Leo Ciaccio, che ha sventolato un manifesto nel quale si ribadisce il fine del voto per i cittadini. «I comuni oggi hanno avuto l'occasione -ha affermato Lotà - di dare una prova di ciò che è stato deliberato dai consigli comunali precedenti a questa votazione, dopo un lungo iter. Adesso Compito della assemblea è avviare alla risoluzione con la consegna della diffida da parte dell'avvocato. Questo passo, nel quale mettiamo dei termini entro cui il gestore deve porre rimedio ai problemi che riguardano la gestione,  rappresenta l'avvio del procedimento di rescissione». I sindaci, che subito dopo rinvieranno l'altro punto, lasciando l'aula segnano quindi un punto importante, dopo l'espressione unanime dei consigli comunali di ogni ente. «Oggi abbiamo raggiunto un traguardo importante inseguito da anni - ha detto il sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo, al termine della riunione - esprimo grande apprezzamento per la decisione unanime dei sindaci agrigentini che ha approvato oggi l'ordine del giorno con il quale è stato dato mandato all'avvocato Giuseppe Mazzarella di avviare l'iter di contestazione delle inadempienze di Girgenti Acque per la risoluzione del contratto». Soddisfazione per un atto che rappresenta però solo un primo passaggio verso il ritorno all'acqua pubblica è stata espressa anche da Michele Catanzaro, deputato regionale del Partito Democratico che saluta la votazione come un «traguardo importante, dopo il quale è però necessario andare  avanti con determinazione. I sindaci devono continuare a lavorare sinergicamente a sostegno delle richieste dei cittadini». Sì perché dopo questo primo passo, tante perplessità ci sono ancora sul futuro, e sulle modalità di passaggio, come ammette il  sindaco di Ribera, Carmelo Pace, il quale chiede subito un'altra convocazione nella quale vengano spiegati i passaggi successivi all'invio della diffida, per il ritorno all'acqua pubblica, un traguardo atteso da molti, del quale ancora una volta è stata dichiarata unità d'intenti dei comuni che adesso avranno tanto da lavorare per raggiungerlo. (*ADS*)

Consiglio dei ministri. Il sindaco del piccolo centro ha sempre sostenuto di aver «Combattuto la criminalità e che negli atti amministrativi era tutto riscontrabile»
Camastra, Cascià lascia il posto ai commissari
Paolo Picone - Camastra
È terminata in anticipo l'esperienza amministrativa, durata quasi 5 anni, del sindaco Angelo Cascià. Si è già insediata, infatti, al Comune di Camastra, la commissione Prefettizia, nominata dal Consiglio dei Ministri, dopo lo scioglimento dell'ente per ingerenze della mafia nella campagna elettorale del 2013. La commissione è composta dal vice Prefetto, Domenico Fichera che proviene dalla Prefettura  di Catania ed in precedenza era stato a Caltanissetta; dal vice Prefetto Salvatore Giuseppe Ciarcià, in servizio alla prefettura di Ragusa e dal funzionario della Prefettura di Enna, Carmelo La Paglia. Si tratta di personalità che hanno già svolto il lavoro di commissari in comuni sciolti per mafia come ad esempio Altavilla Milicia e Gioia Tauro in Calabria. La commissione rimarrà in carica, come prevede la legge, per un periodo di 18 mesi ma è possibile anche chiedere una ulteriore proroga di sei mesi sino a giungere a due anni se sarà necessario più tempo per ripristinare la legalità. I tre commissari, svolgeranno i compiti di sindaco, giunta e consiglio comunale e adotteranno tutti gli atti necessari a garantire  l'amministrazione ordinaria e straordinaria dell'ente per la collettività. I commissari, inoltre, potranno avvalersi di funzionari che verranno nominati direttamente da loro attraverso la Prefettura. Funzionari che vigileranno sull'attività che sarà portata avanti dai dipendenti del comune di Camastra in questi mesi di commissariamento. Il paese che doveva andare al voto il prossimo 10 di giugno non avrà nuove elezioni amministrative almeno sino  al prossimo 2020. Da quasi un anno al Comune di Camastra si era insediata la commissione di accesso agli atti, composta dal vice prefetto Elisa Vaccaro, dal vice capo della Squadra Mobile Vincenzo Di Piazza e dal comandante provinciale della Guardia di Finanza, il colonnello Fabio Sava, per accertare se vi siano stati eventuali condizionamenti o infiltrazioni nella macchina amministrativa. La commissione, dunque, ha ultimato il suo lavoro di verifica, trasmettendo alla Prefettura di Agrigento - secondo quanto previsto dalla legge - la relazione che poi è stata inviata al Viminale e sulla base della relazione ilministro dell'Interno ha deciso di proporre al Consiglio dei ministri lo scioglimento per mafia dell'ente. Allo scioglimento del Consiglio comunale si è arrivati dopol'operazione «Vultur»della Squadra Mobile e della Dda di Palermo che portò a cinque provvedimenti restrittivi. Tra i capi di imputazione formulati a carico di Rosario e Vincenzo Meli (padre e figlio, presunti mafiosi del posto) emerge una brutta storia di condizionamento della consultazione elettorale  amministrativa del 2013. I pubblici ministeri contestano ai Meli il ricorso all'intimidazione affinchè un candidato sindaco recedesse dalla sua intenzione di presentarsi alle elezioni a tutto vantaggio del candidato rivale.  La vicenda viene così ricostruita nell'ordinanza di custodia cautelare del blitz «Vultur»: «Rosario Meli, quale capo della famiglia mafiosa operante sul territorio di Camastra, ha partecipato attivamente, direttamente e tramite terze persone, alla campagna  elettorale relativa alle elezioni amministrative del giugno 2013, fornendo supporto al candidato sindaco Angelo Cascià anche attraverso condotte intimidatorie  nei confronti di esponenti di altri schieramenti politici». Cascià ha sempre sostenuto di aver «Combattuto la mafia e negli atti amministrativi è tutto riscontrabile. In questi anni non è stato dato nemmeno un appalto o un consulenza perché l'ente è senza soldi e riesce a malapena a pagare i dipendenti. Mi sento in dovere di potere affermare senza se e senza ma -ha aggiunto il sindaco - con fatti concreti passati e presenti, riscontrabili nelle carte e nelle azioni di una vita, di avere sempre agito nel pieno rispetto delle norme della legalità, non con semplici parole ma con i fatti. Pertanto condanno fortemente la mafia, ogni sua manifestazione ed ogni fenomeno di stampo mafioso». (*PAPI*)

LA SICILIA

IL 5 MAGGIO AL LIBERO CONSORZIO
Processo tributario: rapporti con altre giurisdizioni.
E' in programma sabato 5 maggio prossimo, con inizio alle ore 9,30, nell'aula consiliare del Libero consorzio di Agrigento, il convegno "Processo tributario: criticità e rapporti con le altre giurisdizioni". Dopo i saluti di Gaetano Armao, vicepresidente della Regione, Vittorio Aliquò, presidente dell'Associazione Magistrati tributari Sicilia;' Matteo Frasca, presidente Corte d'Appello di Palermo; Enrico La Loggia, del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti; Angelo Cuva, docente di Diritto tributario; Carmelo Cirrincione, segretario generale dell'Osservatorio permanente della Giustizia tributaria; Michele Cimino, referente Unione giuristi cattolici italiani e Daniele Vitello, presidente della Camera degli Avvocati tributaristi di Agrigento, si terrà l'introduzione di Ernesto Maria Ruffini, direttore dell'Agenzia delle Entrate. Alla prima sessione dei lavori, presieduta da Calogero Ferlisi, presidente Tar Sicilia, parteciperanno: Ennio Attilio Sepe, presidente Amt, "II principio del "ne bis in idem" nella materia tributaria alla luce della giurisprudenza delle Corti Europee e della Corte Costituzionale"; Daniela Gobbi segretaria generale Amt, "Giudizio di ottemperanza e procedure esecutive"; Raffaele Ceniccola, già avvocato Corte di Cassazione, "Rapporti tra istituti deflattivi e processo tributario"; Giuseppe La Greca magistrato Tar Palermo. "I confini tra giurisdizione tributaria ed amministrativa". Durante la seconda sessione dei lavori, presieduta da Salvino Pillitteri, vicepresidente nazionale dell'Amt, si discuterà di "Processo telematico tra normative, criticità ed applicazione" con le relazioni di Lucia Picone, del Consiglio di Presidenza Giustizia tributaria e Francesco Lucifora, giudice tributario.
RITA BAIO

RISOLUZIONE DEL CONTRATTO CON GIRGENTI ACQUE.
L'Ati si affida allegale Mazzarella.
Risoluzione del contratto con la Girgenti Acque, l'Assemblea territoriale idrica compie H primo passo. Di una lunga, lunghissima sedie.  L'Ati, nella seduta di ieri mattina, ha approvato all'unanimità dei presenti (assenti solo Lampedusa, Calamonaci, Villafranca Sicula, San Giovanni Gemini e i Comuni commissariati di Camastra e San Biagio Platani) l'affidamento all'avvocato Giuseppe Mazzarelladell'incarico .di formalizzare «un atto di diffida volto a fissare uno o più termini entro i quali H gestore dovrà porre in rimedio alle gravi mancanze che si sono via via riscontrate sia nella gestione dell'acqua (captazione, distribuzione, adduzione) che nella gestione dei reflui (fognatura e depurazione), come pure in ogni altra attività facente parte della predetta convenzione». Traduzione: a partire da domattina il legale dell'Ati avrà il compito di inviare alla Girgenti Acque uno o più atti di diffida su presunte inadempienze individuate in questi mesi dagli uffici dell'ex Ato e dai Comuni, oltre che, ha annunciato il presidente Vincenzo Lotà, alcune questioni accessorie, connesse alle vicende societarie del privato. Dalla ricezione di questi atti H gestore avrà poi un termine entro il quale dare riscontro. Solo a quel punto, sempre confortati dal parere di un legale e degli uffici dell'Ati, l'Assemblea potrà tornare. a riunirsi per votare l'eventuale risoluzione. Dalla, quantità, dei passaggi e dei condizionali è falle intuire come l'entusiasmo manifestato da alcuni, in primis alcuni sindaci, è leggerissimamente precoce. Cauto, molto cauto, è infatti il presidente dell'Assemblea territoriale idrica, Vincenzo Lòtà, il quale nel suo intervento (l'unico che ha preceduto il voto) ha usato più volte la parola "responsabilità". «Quello di oggi - ha detto - è il punto di arrivo di una fase molto delicata. E' un'assunzione di grande responsabilità da parte dei sindaci, i quali, attraverso i passaggi nei rispettivi Consigli comunali hanno espresso la volontà, senza pregiudizi, di valutare la risoluzione del contratto qualora siano riscontrate le inadempienze». Ma quali sono queste inadempienze?  Impossibile conoscerlo. E questo per questioni di titolarità  «è il legale che presenta il ricorso, noi lo renderemo pubblico nel momento in cui sarà notificato al gestore» spiega Lotà ma anche per il timore fondato di dare vantaggio alla società che, pare, aveva già chiesto formalmente di conoscere le contestazioni che le sarebbero state mosse. Tra i punti già elencati, comunque, lo stato dei depuratori, la mancata copertura h24 della fornitura idrica, le problematiche connesse all'installazione dei contatori ma, anche, alcune questioni tecniche sulla compagine societaria. La Girgenti Acque al momento non commenta, sostenendo che. appunto, attende di conoscere le contestazioni per poterlo fare nel merito. II privato era però molto interessato allo svolgimento dei lavori dell' Ati a margine della sala, infatti, .ha seguito la votazione Pietro Arnone uomo di strettissima fiducia di Marco Campione e amministratore della Hydortecne.  
GIOACCHINO SCHICCHI


29 aprile 2018

Giornale di Sicilia

Finanziaria, nuovi stop al governo
Ma ci sono i fondi per enti e Province
Bocciati l'esenzione del bollo auto per chi ha redditi bassi  l'aumento delle tariffe per i servizi del Genio Civile Passa la riconversione degli edifici degradati vicino al mare
Riccardo Vescovo - Palermo
Più fondi per le Province, nulla osta per concedere ai privati i beni immobili in condizioni precarie che si trovano in aree demaniali marittime, 600 mila euro per le adozioni internazionali. Sono alcuni degli articoli della Finanziaria approvati ieri all'Ars, dove è in corso la maratona per l'approvazione della manovra che riprende oggi alle 12. Tra le norme di peso c'è quella che consentirà al governo di individuare gli immobili in disuso e in condizioni precarie che si trovano sul demanio marittimo e di darli in gestione ai privati per 50 anni. Migliaia le strutture secondo una prima stima degli uffici, situate soprattutto lungo le coste messinesi e trapanesi. I privati secondo quanto previsto dal testo potranno cambiarne la destinazione  d'uso, facendone di fattostrutture ricettive lungo le coste. Questo è stato approvato solo dopo una lunga trattativa con l'opposizione che ha chiesto è ottenuto che venisse precisato che possono essere concessi solo gli immobili che versano in accertata condizione di precarietà. «Grande successo del governo - spiegano il presidente della Regione, Nello Musumeci, e l'assessore al Territorio e ambiente, Toto Cordaro - migliaia di beni, attualmente in degrado sulle coste siciliane, potranno essere censiti, ristrutturati a spese dei privati e messi a reddito, con una importante prospettiva economica per le casse regionali e occupazionale per i siciliani». Altra norma varata prevede che le aree di parcheggio dei nuovi centri commerciali dovranno essere dotate di colonnine di ricariche per i mezzi elettrici. «È una  scelta strategica di questo governo- affermano Musumeci e l'assessore Mimmo Turano - che privilegia la difesa dell'ambiente, del territorio e della salute pubblica, tentando di favorire un cambio di mentalità dei cittadini, orientato sempre di più verso la green economy ». Introdotta anche la programmazione commerciale regionale «che consente uno sviluppo equilibrato della rete di vendita esistente e che tenga conto delle peculiarità dei diversi ambiti territoriali ». Altri 200 mila euro andranno alla Protezione civile per la rimozione e lo smaltimento dell'amianto, 200 mila euro per la Biobanca del Mediterraneo. E ancora, 200 mila euro per l'ente Luglio musicale trapanese. Via libera anche alla possibilità di accendere un mutuo fino a tre milioni di euro per acquistare beni per l'Istituto vino e olio. Sugli altri articoli che prevedevano contributi è arrivato l'intervento di Vincenzo Figuccia che ha annunciato il suo voto contrario. I Cinque Stelle con Stefano Zito e Angela Foti e il Pd con Giuseppe Lupo hanno invece contestato a vario titolo, sia per come era scritta sia per la sua utilità, la norma che avrebbe stanziato 80 mila euro per una convenzione tra Seus e Coni per istituire le idromoto per il salvataggio sulla costa. L'articolo è stato accantonato. In serata il via libera anche all'Autorità di Bacino, istituita presso la Presidenza della Regione con il compito di assicurare la difesa del suolo e la mitigazione del rischio idrogeologico. Il governo è però andato ko su altri articoli. Uno riguarda l'esenzione di alcune fasce della popolazione dal pagamento del bollo auto. «Lo hanno bocciato chiedendo il voto segreto - ha detto il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè che aveva sponsorizzato fortemente la norma - uno strumento di per sé odioso, nascondendo così la loro individuale responsabilità. Per andar contro questa maggioranza e questo governo, si è procurato un danno ai siciliani. Un consiglio ai colleghi deputati: si può fare opposizione senza sacrificare le leggi giuste». Ma secondo l'opposizione, Pd e Cinque Stelle, «si trattava solo di una norma bluff, perché alla fine gli esenti erano solo quelli poche auto e con un solo mezzo a carico, cioè non riguardava  nessuno e faceva solo propaganda». Questo il pensiero del leader del M5s Giancarlo Cancelleri e del deputato del Pd, Antonello Cracolici, che in Aula si sono mossi all'opposizione in sintonia. Come durante la votazione dell'articolo del governo che avrebbe consentito un aumento delle tariffe per i servizi del Genio Civile. Anche questa volta è stato decisivo l'asse Pd-grillini. Per l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, «i grillini sono contrari a tutto, anche alle norme per i poveri ». Secondo il deputato Cateno De Luca «la norma avrebbe consentito di esentare le associazioni di volontariato che pagano il bollo sui mezzi di proprietà della stessa Regione in comodato gratuito». E per Alessandro Aricò e Giusy Savarino di Diventerà Bellissima «Pd e M5S hanno gettato la maschera, dimostrando chiaramente da che parte stanno: certamente non da quella dei siciliani. La loro distruttiva sinergia ha affossato in aula provvedimenti tanto attesi ed importanti, come l'esenzione del bollo auto, gli aiuti per la prima casa e il biglietto unico per i trasporti». Via libera invece ai fondi per le ex Province. L'importo aumenta di 22 milioni per il 2018 e il 2019 e in tutto arriva a 113 milioni, due in più dello scorso anno. Queste risorse saranno destinate prioritariamente, e principalmente, per il pagamento degli stipendi dei dipendenti delle tre Città metropolitane e dei sei Liberi consorzi  dei Comuni, mentre un milione di euro è destinato alla progettazione di opere pubbliche. «Con questa norma - dice Musumeci - abbiamo voluto dare certezza ai bilanci delle ex Province consentendo loro di poter programmare con tranquillità l'attività. In parallelo si sta lavorando per l'eliminazione, o almeno la riduzione, del contributo di risanamento della finanza pubblica statale che assorbe tutte le entrate di questi enti». (RIVE)

Nuovo organismo. L'obiettivo è quello di mettere in rete tutte le competenze ed essere da stimolo e da supporto alle amministrazioni. Nei prossimi giorni altra riunione
Nasce un osservatorio provinciale
per la salvaguardia dei centri storici
In una provincia dove - a partire  dal capoluogo -i «cuori antichi» scricchiolano,dove regna degrado e abbandono, è stato istituito l'Osservatorio provinciale sui centri storici. Osservatorio che terrà d'occhio anche le fasce costiere e le infrastrutture. Intorno al tavolo, si sono seduti Alfonso Cimino e Giuseppe Grimaldi, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'Ordine degli architetti di Agrigento; don Giuseppe Pontillo, direttore  dei Beni culturali ecclesiastici dell'uf -ficio Diocesano di Agrigento; Carmelo Salamone, presidente di Ance Agrigento; Antonio Siracusa, presidente di Sicindustria Agrigento; Francesco Picarella, presidente di Confcommercio Agrigento; Salvatore Rotolo, consigliere dell'Ordine dei geologi di Sicilia; Tanino  Palumbo, consigliere del Collegio dei geometri di Agrigento; Giovanni Gumina, delegato dai Periti agrari di  Agrigento. «In un territorio, quello provinciale, che vuole svegliarsi dal torpore che l'ha caratterizzato per anni ma non trova i mezzi sufficienti, che mostra voglia di crescere ma si trova a fare i conti con le difficoltà riscontrate dalle pubbliche amministrazioni nella progettazione a medio e lungo termine, che può usufruire di fondi per la realizzazione di opere e per il restyling dell'esistente trovando così la «forza» di andare avanti, occorre - scrivono dall'Ordine degli architetti - un punto di partenza: mettere in rete tutte le competenze ed essere da stimolo e da supporto alle pubbliche amministrazioni: tutti insieme per la nostra terra, per il rilancio e lo sviluppo del nostro territorio che, inevitabilmente, passano  dai centri storici dalle strade, dai porti, da un uso uniforme della fascia costiera affinché i collegamenti, anche quelli con i comuni più periferici, non scoraggino le visite nei luoghi più belli dell'agrigentino. Come non pensare alla rete del «Mudia», ad esempio, oppure  al sito geologico di Porto Empedocle noto a livello internazionale e poco conosciuto dalla popolazione locale. Rete anche per - concludono dall'Ordine degli architetti - il rilancio dell'economia attraverso ciò che la  nostra terra produce: mandorle, l'uvaItalia, pistacchio». L'Osservatorio tornerà a riunirsi nei prossimi giorni, per mettere a punto delle strategie di rilancio e individuare strade percorribili che conducano allo sviluppo del territorio Agrigentino. (*CR*)

Carabinieri. Sono giunti in città i sottotenenti Vincenzo Lattuca e Fabio Proietti
Sciacca, si insediano nuovi ufficiali
Sciacca
Si sono insediati due nuovi ufficiali dei carabinieri al Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Sciacca e alla Tenenza di Ribera. Il sottotenente Vincenzo Lattuca, originario della provincia di Agrigento, è il nuovo comandante del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Sciacca ed il sottotenente Fabio Proietti, originario della provincia di Roma, si è insediato al comando della Tenenza di Ribera. Si tratta di due ufficiali di consolidata esperienza e con un cospicuo bagaglio professionale. Il sottotenente Lattuca, laureato in giurisprudenza, ha già retto un comando di stazione carabinieri in Piemonte e prestato servizio anche presso il Nucleo radiomobile di Torino, mentre il sottotenente  Proietti, laureato in scienze dell'amministrazione, è stato precedentemente in servizio al reparto operativo del comando provinciale carabinieri Palermo ed in seguito anche comandante della stazione carabinieri di Partanna. L'arrivo dei due ufficiali, come sottolinea  il comando provinciale di Agrigento, «è segno della considerazione ed importanza attribuita allo specifico territorio.  (*GP*)

Cammarata-San Giovanni, rinviato il referendum
Il nulla osta da parte della Regione non è ancora arrivato: il 10 giugno i sangiovannessi voteranno per le amministrative
Alan David Scifo
Una serie di sfortunati eventi  rischia di far slittare di non poco tempo la tanto attesa fusione tra Cammarata e San Giovanni Gemini  o comunque il referendum che doveva portare i cittadini alle urne. Il tanto agognato documento da parte dell'assessorato regionale alle Autonomie locali, che doveva portare al referendum non è infatti ancora arrivato e adesso per uno dei due comuni è già tempo  di nuove elezioni: il 10 giugno infattia San Giovanni Gemini si vota per l'elezione del sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale, un atto che si voleva scongiurare fino alla fine, ma che è ormai ufficiale. Nelle intenzioni dei consiglieri comunali che nei mesi scorsi hanno votato per procedere alla fusione infatti, c'era la possibilità di votare già a giugno per l'elezione del primo sindaco del paese unificato, probabilmente chiamato San Giovanni Gemini di Cammarata. Una serie di avvenimenti, per un lavoro che dura già da diversi  anni, ha però portato un ritardo che si è rivelato fatale perarrivare allo scopo finale, ovvero il referendum che avrebbe permesso ai cittadini di scegliere la fusione dei due enti che già di fatto sono uniti nella realtà. Lo scorso marzo si è infatti conclusa la fase deliberativa prevista dalla legge per l'approvazione del progetto di fusione, iter necessario per avviare le procedure di indizione del referendum. La palla passava quindi alla Regione, precisamente all'assessorato alle Autonomie locali, un organo nuovo rispetto a quello che aveva avuto in mano il progetto precedentemente, a causa delle votazioni regionali che hanno portato all'elezione di Nello Musumeci alla presidenza della Regione Sicilia. Anche questo rinnovo regionale ha portato ad una dilatazione dei tempi, facendo già presagire che non sarebbe stato possibile procedere prima di maggio. È proprio l'assessorato alle Autonomie locali che doveva autorizzare  la consultazione referendaria già approvata dai due consigli comunali in due diverse sedute, con tanto di modifiche che sono passate di nuovo dagli organi politici dei due enti. Mentre il tempo passava però, le speranze di arrivare alle elezioni del nuovo sindaco del nuovo paese nella tornata elettorale di questa estate erano appese al lumicino. Adesso infatti, con l'ufficializzazione delle elezioni a San Giovanni Gemini, slittano i tempi per una fusione che potrebbe aver bisogno adesso di una nuova votazione da parte  del consiglio comunale che verrà rinnovato nel paese che oggi si trova di fatto unito a Cammarata, mentre rimane diviso sulla carta. Oggi, mentre a San Giovanni Gemini non c'è alcun dubbio, a Cammarata il sindaco Vincenzo Giambrone aveva avanzato qualche dubbio per quel che concerne alcuni servizi, come quello dell'acqua, che nel paese da lui amministrato è di gestione pubblica mentre a San Giovanni è gestito da Girgenti Acque. Un'altra questione, avanzata anche dal primo cittadino, è quella dei precari all'interno del comune, sui quali non ci sarebbe certezza sul futuri. La parola comunque alla fine passa ai cittadini che dovranno comunque attendere ancora del tempo per poter decidere sul futuro  di due città che fino a qualche anno fa erano divise da una forte rivalità, mentre oggi questa sembra essere superata, per una matura convivenza: la fusione, sotto questo punto di vista, è già cosa fatta. (*ADS*) Alan David Scifo

LIVE SICILIA

Ars, la Finanziaria
Verso la stabilizzazione dei precari
Ok alle norme per 15mila lavoratori
Ma secondo alcuni deputati c'è il rischio impugnativa da parte della Presidenza del Consiglio.
PALERMO - Oltre 15mila precari sono stati stabilizzati con le norme approvate dall'Assemblea regionale che sta esaminando la manovra finanziaria. Si tratta di circa 13 mila precari degli enti locali, il resto del personale gravita in società controllate dalla Regione. Per alcuni deputati delle opposizioni, tuttavia, ci sarebbe il rischio di impugnative da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri.


30 aprile 2018

I soldi della sicilia
Priorità a proroghe e posto fisso per quelli comunali e regionali
All'Ars approvate due norme chiave della manovra: il voto è trasversale
Musumeci: basta con ignobili e vergognose polemiche
Giacinto Pipitone - Palermo
La domenica di lavoro all'Ars porta in dote un'accelerazione sulla Finanziaria, complice l'arrivo sul tavolo dei deputati di norme molto popolari su cui è più facile costruire un consenso trasversale dopo giorni di muro contro muro. È così che sono  state approvate le misure per i disabili e quelle per i precari. Norme che coinvolgono oltre 27 mila persone in Sicilia. La norma per i precari stanzia circa 230 milioni per proroghe e soprattutto stabilizzazioni. La corsa al posto fisso viene facilitata soprattutto per i 13.440 in servizio nei Comuni: l'articolo approvato cancella l'obbligo di assegnare prioritariamente i posti liberi agli esuberi provenienti dalle ex Province. È uno degli ostacoli principali che hanno rallentato l'applicazione delle varie leggi che negli anni hanno previsto le stabilizzazioni. Tecnicamente la priorità agli esuberi delle Province è sospesa ma ciò basta ad accelerare la stabilizzazione dei contrattisti comunali. Anche perché la norma conferma le sanzioni a carico dei sindaci che non porteranno avanti i piani di stabilizzazione: prevista la revoca dei finanziamenti. I soldi per concedere il posto fisso sono praticamente tutti a carico della Regione, i Comuni aggiungeranno solo una quota del 10%. Stabilizzazione garantita anche a circa 700 contrattisti ancora in forza alla Regione (gli ultimi). E rientrano nella norma pure alcuni precari dei consorzi Asi (esulta il Pd con Franco De Domenico), e gli ex Pirelli di Villafranca Tirrena e Siracusa. Stabilizzazione possibile anche per gli Lsu ancora in forza ai Comuni ma in questo caso la norma prevede che il posto fisso possa essere assegnato «senza oneri a carico della Regione»: praticamente impossibile, sintetizzano i deputati del Pd in una pausa dei lavori. Dalla norma restano esclusi i 5 mila Asu che avevano protestato nei giorni scorsi. Mentre per ore e ore è andata avanti la discussione dell'articolo che consentirebbe la stabilizzazione dei 3.200 Pip di Palermo: il piano prevede il loro trasferimento dal primo gennaio 2019 col posto fisso alla Resais, il contenitore della Regione dove confluisce tutto il personale di enti chiusi. La norma prevede tra l'altro una possibilità di recuperare i Pip fuoriusciti negli anni scorsi dal bacino grazie al contributo regionale. La seduta è stata sospesa tra le polemiche  mentre si stava votando la norma: se ne riparlerà oggi. Dopo due giorni di trattativa si sblocca anche l'impasse sui disabili. Arrivano 266 milioni, la maggior parte dei quali per garantire l'assistenza ai cosiddetti casi gravissimi: si tratta di 12.300 persone in base all'ultimo monitoraggio delle Asp. La norma è stata simbolicamente firmata da tutti i capigruppo. E ha spinto il presidente Musumeci a un duro intervento in aula per contestare chi nei giorni scorsi ha alimentato la protesta: Musumeci ha parlato di «ignobili e vergognose speculazioni politiche» riferendosi a un video, estrapolato da un lungo e articolato ragionamento sulla crisi finanziaria della Regione, in cui spiegava che se ci fosse stata l'emergenza disabili ci sarebbe stato spazio per altre categorie.  «Speculazioni alimentate anche dall'interno di questo palazzo nelle ultime ore» ha detto in aula Musumeci. Che poi ha fatto un riferimento anche alla propria storia personale, accennando alla perdita del figlio, per negare di aver mai messo in discussione gli aiuti ai disabili: «Se non avete rispetto per il presidente della Regione, abbiatene per il padre». Secondo l'assessore alla Salute, Ruggero Razza, la norma approvata consentirà di assegnare a tutti i disabili gravissimi censiti fra i 1.300 e i 1.500 euro al mese. Razza ha precisato che entro due mesi verrà emesso il decreto che detta le regole per erogare i fondi a tutti i beneficiari ma nel  frattempo i fondi verranno dati subito, recuperando i ritardi visto che da fine dicembre gli aiuti sono bloccati. E in più verranno redatti i piani personalizzati di assistenza, una delle principali richieste delle associazioni dei disabili. Arrivano più fondi anche per assistere chi è affetto da autismo: alla fine saranno circa 6/7 milioni in più di quanto disponibile in passato. Miccichè, che ricorda di aver fatto illuminare il Parlamento di blu per sensibilizzare sul tema, sottolinea che «dopo 18 anni dalla legge 328 del 2000 quello di oggi rappresenta un passo importante verso l'autonomia e la piena integrazione familiare e sociale e segna l'inizio di un nuovo percorso al fianco delle famiglie, degli adulti e dei pazienti autistici ». Sulla scia di queste due norme la Finanziaria sembrava avviarsi più speditamente verso il traguardo. Anche se nessun accordo è maturato con Pd e grillini che hanno continuato a votare compattamente. Ma per velocizzare i lavori, e riuscire a chiudere entro la serata di oggi, i partiti hanno lavorato a  un maxi emendamento che racchiude le principali proposte trasversali. Se l'accordo maturasse su questo maxi emendamento, molti articoli del testo base verrebbero cancellati lanciando la manovra verso il traguardo. Tra le norme approvate, quella sulla convenzione con i vigili del fuoco, proposta da Giampiero Trizzino del M5s: durerà per 90 giorni a partire dall'1 giugno.

SICILIA24H

FINANZIARIA, IL GIORNO DELL'APPROVAZIONE
Gli altri articoli ammessi dall'Assemblea nell'ambito dell'approvazione della Finanziaria, tra disabili, precari ed enti locali.
Alla scadenza del termine, oggi lunedì 30 aprile è il giorno dell'approvazione della Finanziaria della Regione Sicilia. Nel documento contabile, tra gli altri articoli approvati che si sono susseguiti nel corso della maratona a Sala d'Ercole, che Miccichè avrebbe voluto sospendere almeno per Inter - Juventus ma Musumeci ha risposto no, è stato istituito un apposito fondo da 270 milioni di euro per la disabilità, con garanzia dell'assistenza mensile per 12mila disabili gravissimi a cui sarà pagato un assegno mensile di 1.500 euro al mese per scegliersi il percorso di assistenza. E poi, con un emendamento firmato da tutti i partiti, sono stati stanziati 5 milioni di euro per i piani personalizzati che accompagnano il disabile anche in progetti di studi e formativi. Rispetto allo scorso anno, per i disabili sono a disposizione 30 milioni di euro in più, e l'assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, commenta: "Con queste cifre garantiremo l'assistenza a tutti, anche se faremo verifiche perché alcune Aziende sanitarie hanno accolto soltanto il 20 per cento delle domande, altri il 40 per cento, ed il numero degli assistiti nel frattempo è salito a quota 12mila". Poi, gli aumenti in busta paga, non solo per i 22mila forestali stagionali ma anche per 400 funzionari ai Beni culturali, assunti nel 2000, e il cui stipendio sarà equiparato a quanto intascano i funzionari direttivi, e si tratta di 1.600 euro lordi all'anno. E poi, le stabilizzazioni: ok alla norma che accelera la stabilizzazione dei 13.440 mila precari dei Comuni, autorizzati ad assumere anche Lsu, e di 380 Regionali. Inoltre, 80 precari delle ex Asi transiteranno all'Irsap. E poi la Finanziaria beneficia anche i tantissimi dipendenti della Regione con la legge 104, che attualmente consente 18 ore di assenza dal lavoro per assistere un parente disabile. 18 ore sarebbero 3 giorni di lavoro, perché 6 ore per 3 uguale 18. Però finora nessuno si è assentato per la 104 il mercoledì perché il mercoledì vi è il rientro pomeridiano e quindi le 2 ore pomeridiane si sarebbero sommate alla mattutine. Ebbene, nella Finanziaria è stato scritto che calcoleranno solo 6 ore anche se si assentano mercoledì. E così sono tutti felici e contenti. E poi la legge di stabilità snellisce le procedure per trasferire risorse finanziarie ai Comuni. Anziché attendere il riscontro di nove complessi criteri, dal 2018 in poi ci si baserà solo su due requisiti più facilmente reperibili: popolazioni e spesa storica riferita al 2016. E il presidente della Regione, Musumeci, e l'assessore agli Enti locali, Bernadette Grasso, commentano: "In questo modo l'erogazione delle somme sarà molto più celere, evitando agli enti locali il ricorso alle anticipazioni di cassa e consentendo loro di avere certezza sulle risorse che verranno trasferite dalla Regione". E ancora in riferimento agli Enti locali, è stato aumentato il fondo destinato alle Province, che non sono affatto ex tali: nel 2018 22 milioni di euro in più per stipendi e per la progettazione di interventi infrastrutturali.

LA SICILIA

CENTRI STORICI, FASCE COSTIERE E INFRASTRUTTURE
Istituito Osservatorio provinciale.
Istituito l'Osservatorio provinciale sui centri storici, sulle fasce costiere e sulle infrastrutture, nel corso dell'incontro che si è svolto nella sede di via Gaglio dell'Ordine degli Architetti di Agrigento, venerdì pomeriggio. Intorno al tavolo, Alfonso Cimino e Giuseppe· Grimaldi, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'Ordine degli Architetti di Agrigento; don Giuseppe Pontillo, direttore dei Beni Culturali Eccleslastici dell'Ufficio Diocesano di Agrigento; Carmelo Salamene, presidente di Ance Agrigento; Antonio Siracusa, presidente di Sicindustria Agrigento: Francesco Picarella presidente di Confcommercio Agrigento; Salvatore Rotolo, consigliere dell'Ordine dei Geologi di Sicilia: Tanino Palumbo, consigliere del Collegio dei Geometri di Agrigento; Giovanni Gumina, delegato dai Periti Agrari di Agrigento. In un territorio, quelle: provinciale, che vuole svegliarsi dal tornare che l'ha caratterizzato per anni ma non trova i mezzi sufficienti, che mostra voglia di crescere ma si trova a fare i conti con le difficoltà riscontrate dalle pubbliche amministrazioni nella progettazione a medio e lungo termine, che può usufruire di fondi per la realizzazione di opere e per il restyling dell'esistente trovando così la "forza" di andare avanti, occorre un punto di partenza: mettere in rete tutte le competenze ed essere da stimolo e da supporto alle pubbliche amministrazioni: tutti insieme per la nostra terraper il rilancio e lo sviluppo del nostro territorio che passano dai centri storici (per dare slancio allo sviluppo delle città): dalle strade, dai porti da un uso uniforme della fascia costiera affinché i collegamenti, anche quelli con i comuni più periferici non scoraggino le visite nei luoghi più belli dell'agrigentino. Come non pensare alla rete del Mudia, ad esempio, oppure al sito geologico di Porto Empedocle noto a livello internazionale e poco conosciuto dalla popolazione locale. Rete anche per il rilancio dell'economia attraverso ciò che Iii' nostra terra produce: mandorle, l'uva Italia, pistacchio. L'Osservatorio tornerà a riunirsi nei. prossimi giorni, per mettere a, punto delle strategie di rilancio e individuare strade percorribili che conducano allo sviluppo del nostro territorio.


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