Giornale di Sicilia
Governo battuto all'Ars, la Finanziaria bis torna in Commissione
di Giacinto Pipitone
Il colpo del Ko è arrivato mentre governo e maggioranza provavano a mettere delle toppe alla loro crisi. La Finanziaria bis, tecnicamente chiamata Collegato, va in soffitta. Il centrodestra non è riuscito neanche a "conquistare" un rinvio a domani delle votazioni: di fronte al muro di grillini e Pd, ormai padroni dell'Ars, è stato costretto a prendere atto che il disegno di legge deve tornare in commissione e ripartire da capo. Ciò che equivale a una bocciatura. Il testo prevedeva, fra la altre cose, la fusione di Crias e Ircac in un unico grande istituto di credito. Operazione fortemente voluta dall'assessore all'Economia, Gaetano Armao, che avrebbe aperto la strada all'unificazione anche con l'Irfis. C'erano poi articoli che avrebbero reso più facile l'apertura dei siti culturali nei festivi e che avrebbero permesso di utilizzare il personale di vigilanza degli enti parco come forestali, rafforzando così gli organici. Finiscono nel cassetto anche una mini riforma delle società partecipate e un cambio nelle regole per l'accesso ai contributi delle associazioni antiracket. Era stato il capogruppo di Forza Italia, fiutando il pericolo, a chiedere un rinvio di 24 ore delle votazioni. Ma subito Valentina Zafarana per i grillini e Giuseppe Lupo per il Pd hanno detto di no chiedendo invece che si iniziasse a votare proprio dall'articolo che avrebbe fuso Ircac e Crias. A quel punto anche il governo, con l'assessore Mimmo Turano, ha provato a perorare la causa del rinvio di 24 ore. Ma non c'è stato nulla da fare. Neppure il tentativo "diplomatico" del presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, di arrivare a un accordo fra i partiti ha evitato il Ko. L'opposizione ha chiesto e ottenuto che si votasse per decidere la sorte della Finanziaria bis. Che a quel punto era già segnata. Resta il fatto che - come ha segnalato Lupo - questa norma era in aula dal 22 maggio. E in un mese non aveva mai mosso un passo tenendo invece il Parlamento paralizzato per via dei mancati accordi nella maggioranza. L'intento di Milazzo e di Forza Italia era infatti quello di arrivare a una sintesi delle poche norme da continuare a difendere per lasciar cadere invece le altre su cui la maggioranza non avrebbe avuto i numeri. Ora però il testo va in soffitta.
Vertice a palazzo d'orleans. Assessori in bilico. Musumeci domani convoca i dirigenti regionali e pensa di sostituire alcuni big per dare una scossa amministrativa
L'ira del presidente: «Mi bloccano, pronto a dimettermi»
Palermo
Mai stati così distanti Musumeci e Forza Italia. Mai stato così adirato il presidente con il principale alleato. «Se il Parlamento decide di bloccare le riforme - è esploso ieri Musumeci - non c'è alcuna ragione per restare al mio posto. Sono pronto a dimettermi, così vanno tutti a casa». A Palazzo d'Orleans dopo il Ko in Aula all'Ars sono arrivati i fedelissimi e per la prima volta si è parlato anche della possibilità di cambiare la giunta per aprire una crisi e ridiscutere il patto di governo. Scenari solo tratteggiati. Musumeci prova a dettare un'ultima volta la rotta: «Mi auguro che la chiusura dell'Esa e l'accorpamento di Ircac e Crias nel nuovo polo finanziario possano presto essere approvati. Sono stato eletto per fare le riforme e non resto se l'ostruzionismo le bloccasse ». Secondo gli uomini di Diventerà Bellissima, c'è stato un asse Forza Italia- Udc che ha messo in difficoltà la maggioranza. I deputati radunati a Palazzo con alcuni assessori, hanno raccontato che a un certo punto Milazzo ha detto ai colleghi dell'Udc: «Fatemi lavorare...». Frase interpretata come l'input a portare a termine un disegno già pianificato. A Palazzo d'Orleans temono che Fi e Udc vogliano tenere il governo nella paralisi all'Ars. Un modo per spingere Musumeci a un maggiore raccordo con i partiti. Anche se - va detto - Gianfranco Miccichè ripete ormai da giorni che «in realtà è il governo che non manda disegni di legge e non c'è traccia delle riforme annunciate». Dentro la maggioranza di centrodestra si stanno delineando due alleanze. In questa fase Diventerà Bellissima è più vicina al gruppo degli Autonomisti di Lombardo. Non a caso dopo che il capogruppo di DB, Alessandro Aricò, ha preso la parolaper prendere le distanze dalla proposta di Forza Italia di rinviare le votazioni, è stato il leader degli Autonomisti, Carmelo Pullara, il solo a prendere la stessa posizione. E ieri a Palazzo d'Orleans c'erano anche Pullara e Roberto Di Mauro. Mentre la capogruppo dell'Udc, Eleonora Lo Curto, all'Ars aveva preso la parola per sostenere la tesi forzista. Forza Italia e Udc temono un avvicinamento di Musumeci a Lega e grillini, plasticamente rappresentato dalla nomina dell'assessore ai Rifiuti Alberto Pierobon come consulente del ministro dell'Ambiente Sergio Costa. In più, secondo i boatos, Musumeci starebbe pianificando una serie di nomine di sottogoverno da cui alcuni partiti si sentono esclusi a priori. La tensione è altissima. Una reazione di Palazzo d'Orleans ci sarà, sul piano politico e sul piano amministrativo sfruttando la possibilità di agire per decreto piuttosto che attendendo leggi dell'Ars. E un primo segnale della direzione che prenderà il presidente potrebbe arrivare già domani quando a Palazzo d'Orleans verranno ascoltati tutti i dirigenti generali della Regione. Musumeci, con i fedelissimi, non ha nascosto l'insoddisfazione per i risultati di alcuni superburocrati. E alcuni superburoscrati di area forzista sembrano già in bilico. Gia. Pi.
Promosso dal fai. La provincia in campo per valorizzare i propri «tesori»
CASTELTERMINI
C'è anche Villa Maria di Casteltermini tra le bellezze della provincia di Agrigento candidate al concorso i Luoghi del cuore, promosso dal Fai, Fondo ambiente italiano. Dopo l'ecomuseo che racchiude diversi beni di Agrigento, anche la provincia scende in campo per valorizzare e riqualificare le proprie opere, come accaduto in passato al vincitore del concorso due anni fa: il giardino botanico di Agrigento. Oggi alla posizione numero 44 su migliaia di beni in concorso, Villa Maria è un bene prezioso di cui poco si parla e a cui si fa poca attenzione, nonostante le sue enormi potenzialità turistiche. L'edificio e il giardino di Villa Maria furono edificati alla fine del diciottesimo secolo dai Conti di Lemos, in seguito la villa subì delle modifiche e da dimora di caccia, divenne un affascinante edificio, su indicazioni del suo proprietario, il cavaliere Gaetano Melchiorre, lì con le sorelle Maria Rosaria e Giuseppina. Il palazzo venne così ampliato e rinnovato dall'architetto Armò, allievo del celebre Ernesto Basile. In seguito venne ampliato il parco, nel quale vennero seminate diverse piante, provenienti da ogni parte del mondo. Nei primi del Novecento, dopo la prima guerra mondiale, venne eretto il mausoleo, oggi ancora in parte presente, nonostante il cedimento della torretta. Proprio al recupero di questa torretta mira la candidatura a Luogo del cuore di questa importante opera, che oggi ha anche il fascino del mistero: oggi infatti quest'opera vive nell'incuria, nonostante la sua importanza. Oltre al crollo del 1994, negli anni si sono succeduti atti vandalici e addirittura un incendio, che ha rovinato parte della struttura. Bisognose sono anche le piante del parco, alcune molto rare, oggetto di uno studio e di una catalogazione da parte di Pietro Mazzola, docente di Botanica Sistematica presso l'università di Palermo. Altri urgenti investimenti necessitano alle vetrato della ditta Pollini di Venezia, anch'esse oggetto di atti vandalici. La candidatura, a pochi giorni dall'avvio delle votazioni, il luogo ha raccolto già quasi 400 voti, più dell'ecomuseo di Agrigento, e primo fra i beni agrigentini candidati. Alla candidatura ha lavorato da tempo un comitato operante sul territorio di Casteltermini, il quale mira alla salvaguardia dell'opera, unica per il suo valore architettonico e la sua grande varietà di piante, alcune molto rare. (*ADS*)
AGRIGENTONOTIZIE
CRONACA / SAN BIAGIO PLATANI
Commissariato il Comune, a San
Biagio arriva Filippo Guagliano
A nominarlo è stato, nei giorni
scorsi, l'assessorato regionale agli Enti locali
E' Filippo Gagliano, dirigente
dell'ufficio ispettivo del dipartimento delle Autonomie locali, il
commissario straordinario che guiderà il Comune di San Biagio
Platani.
A nominarlo è stato, nei giorni
scorsi, l'assessorato regionale agli Enti locali. L'incarico è
arrivato perché in occasione delle recenti amministrative non sono
state presentate liste e candidature e quindi l'ente è privo di una
guida amministrativa.
LA SICILIA
SCIACCA. L'Anas chiude il tratto.
Traffico stradale sulla 115 deviato nel centro urbano della città
termale
GALLERIA BELVEDERE, GIÙ CALCINACCI
I Vigili del fuoco hanno eliminato
tutte le situazioni di pericolo. In serata la riapertura.
SCIACCA - Viabilità in tilt per alcune
ore ieri lungo la strada statale 115 in prossimità del centro
abitato di Sciacca. A causa della caduta di calcinacci all'interno
della galleria Belvedere, l'Anas ha chiuso il tratto viario e
dirottato il traffico veicolare nel centro abitato cittadino. Il
problema si è verificato in mattinata, sono dovuti intervenire i
vigili del fuoco del locale distaccamento per eliminare le situazioni
di pericolo che si erano venute a creare, la circolazione viaria è
stata gestita attraverso il senso unico di circolazione, ma la
situazione strutturale ha reso poi obbligatorio disporre la totale
interruzione per effettuare i lavori di messa in sicurezza. Per
alcune ore la circolazione stradale all'interno della galleria è
stata sospesa e tutto il traffico viario dirottato nelle strade
comunali del centro abitato, con evidenti rallentamenti e disagi. Il
personale Anas è stato impegnato all'interno del tunnel viario per
un intervento urgente di ripristino delle parti murarie ammalorate,
le operazioni si sono poi concluse in tempo e non è stato necessario
prolungare fino a sera la chiusura della galleria, in tempo utile per
evitate una perdurante chiusura anche nelle ore notturne. Dentro la
galleria ci sono da anni delle infiltrazioni idriche che hanno
richiesto in più occasioni lavori di manutenzione, ma pare che il
problema non sia mai stato del tutto risolto alla luce di quanto
accaduto ieri. Alcuni anni fa per un lungo periodo la Belvedere è
stata al buio, automobilisti e residenti hanno sollecitato la
collocazione di un adeguato impianto di illuminazione e solo dopo
tante proteste l'Anas ha effettuato i lavori. Si tratta di un tratto
di quasi 300 metri, in una zona ad altissima densità di traffico. La
strada statale 115 assorbe tutto il transito che dal versante
occidentale dell'agrigentino si sposta verso il trapanese e il
palermitano, la manutenzione dell'Anas è costante, ma i pericoli
sono dietro l'angolo. Ieri la situazione di emergenza si è risolta
fortunatamente in poche ore grazie all'azione dei vigili del fuoco,
del personale Anas e del supporto della polizia municipale di Sciacca
per quanto riguarda la gestione della viabilità cittadina.
IN COMMISSIONE TERRITORIO E AMBIENTE
In autunno sarà bandita gara per il
depuratore di Sciacca
Conclusa in Commissione Territorio
Ambiente e Mobilità, l'audizione avente ad oggetto "situazione
degli impianti delle acque reflue nel territorio regionale" dove
il Prof. Rolle (Commissario straordinario nazionale per l'infrazione
comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane), ha riferito
sull'attuale situazione della depurazione in Sicilia e sulle scelte
che intende intraprendere per dotare celermente tutta l'isola di
adeguati impianti di depurazione.
Il Commissario ha precisato che al
momento ci sono 20 gare di progettazione in corso e 12 già
aggiudicate ed in fase di avvio lavori.
In merito al depuratore di Sciacca ed
al nuovo depuratore al servizio della fascia costiera di Agrigento e
Favara, il Commissario ha dichiarato che sarà bandita già in
Autunno la gara d'appalto.
Gli impianti saranno realizzati
acquisendo il progetto esecutivo redatto da Girgenti Acque S.p.A, che
dovrà subire delle piccole modifiche per essere adeguato alla nuova
normativa sugli appalti.
I lavori, però, non potranno essere
eseguiti direttamente dalla società ma dovrà essere bandita una
gara, come la normativa prevede e come un parere dell'avvocatura ha
acclarato, confermando i dubbi espressi mesi fa dalla commissione che
presiedo. La gara sarà bandita da Invitalia in qualità di centrale
di committenza giusta convenzione con il Commissario Straordinario
nella qualità di stazione appaltante. Abbiamo chiesto al Commissario
Rolle di prevedere tra le modifiche di adeguamento del progetto
esecutivo, anche la previsione di vasche di accumulo per acque
depurate. Il riuso delle acque ref1ue comporterà, probabilmente,
anche l'intervento dei consorzi di bonifica e della Regione, ma è
una misura lungimirante ed al passo con le più recenti normative
Europee.
In Autunno si svolgerà la gara
d'appalto per il depuratore, opera fondamentale per la tutela del
mare di San Leone, per lo sviluppo del turismo e per la tutela della
salute dei cittadini.
La denuncia è stata lanciata da
alcuni albergatori agrigentini con una nota alla 5a commissione.
"L'imposta di soggiorno è cara
e danneggia il turismo"
L'imposta di soggiorno è troppo
"salata" e starebbe danneggiando l'economia turistica.
L'accusa è stata lanciata ad inizio
mese da diversi albergatori cittadini, che hanno firmato una lunga
lettera indirizzata alla 5a commissione consiliare dedicata, appunto,
al tanto odiato balzello. In calce troviamo le firme di Tre Torri,
Grand Hotel Mosè, Akrabello, Kore, Hotel della Valle e Colleverde.
Alcuni dei quali, va evidenziato, parte della specifica commissione
formata dal sindaco di Agrigento e dedicata appunto all'indirizzo e
controllo su come i soldi incassati con l'imposta vengono utilizzati.
Quindi si trovano, come si direbbe, nella "stanza dei bottoni",
però hanno deciso di rivolgersi ai consiglieri comunali e non
all'Amministrazione. Strano.
Quanto scritto dagli albergatori è
estremamente chiaro. "L'importo della tassa di soggiorno per una
città come Agrigento è eccessivamente elevato - si legge -. Il calo
di presenze, facilmente riscontrabile dai dati raccolti dagli enti
competenti, non è unicamente dovuto alla tassa, ma certamente un
importo di questo tipo non aiuta a risollevare questa situazione
critica. Considerando le tariffe medie applicate dalle strutture 3 e
4 stelle di Agrigento, l'imposta incide tra 1'8 e il 14% rispetto al
costo della camera. Tale incidenza supera spesso il mark up applicato
dai tour operator".
Questo causa, dicono ancora, una
"doppia perdita per l'albergo" che perde clienti che
"preferiscono risparmiare andando in alberghi fuori città"
e per il Comune "che perde l'imposta che tali clienti avrebbero
pagato". Dagli albergatori arriva una proposta specifica, per un
calo, degli importi richiesti che andrebbe a dimezzare quanto pagato
da chi pernotta in strutture a tre e quattro stelle, mantenendo
invece invariato l'importo per i 5 stelle. L'argomento è stato già
trattato in Commissione, che ha discusso anche della possibilità di
predisporre una ridistribuzione della tassa alle stesse strutture per
pagare il personale addetto alla gestione degli incassi.
A suscitare polemiche, tuttavia, è
anche la gestione della tassa di stazionamento. In tal senso il
presidente nazionale di Assoturismo, Vittorio Messina, ha scritto al
Comune, richiamando segnalazioni in realtà già fatte un anno fa
rispetto all'applicazione della tassa. In particolare Messina
contesta "la mancanza di apposita segnaletica stradale, l'assenza
di adeguati parcheggi e dei relativi servizi nonché della necessità
di prevedere una differenziazione delle tariffe e un adeguamento
sulle modalità di pagamento che renda più agevole ottemperare".
Inoltre si contesta il fatto che la tassa sia applicata ai bus anche
solo per il mero ingresso in città "trasformando in tal modo il
tributo in una tassa di transito". Messina, infine, chiede la
convocazione di un tavolo di concertazione.
G.SCH.