1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu fondo pagina di navigazione
/ Rassegna stampa » 2018 » Giugno » 22 » Rassegna stampa del 22 giugno 2018
 

Rassegna stampa del 22 giugno 2018

Giornale di Sicilia

Lavoro. Il fondo coprirà il primo trimestre del 2018
Stanziati due milioni per gli arretrati ai precari in servizio in 12 Comuni
Palermo
Un soffio di ossigeno denso due milioni di euro. L'assessorato regionale al Lavoro ci mette una pezza provvidenziale, all'attesa dei precari operai dell'ex bacino dell'ex Reddito minimo d'inserimento - originariamente 2.800, oggi ridotti a 1.200 - a secco di buste paga. Si tratta di lavoratori in servizio negli uffici comunali sparsi fra le province di Caltanissetta ed Enna. Il bacino fu creato nel 1998 e fissò nel mirino in tutta Italia le province più povere. I mandati firmati in Ragioneria serviranno a coprire le spese per dodici comuni fino al primo trimestre 2018 con la somma precisa sbloccata di 1.989.244,17. Il ritardo sui pagamenti riguarda quindi solo questa sfortunata dozzina sui 35 comuni dove prestano servizio gli ex Rmi in tutta l'Isola. Addirittura a Enna città è stata liquidata la seconda tranche del 2016. Curiosità: a due dei paesi inte ressati non è stato possibile trasferire materialmente le somme poiché non hanno ancora fornito il codice Iban dei propri conti correnti presso Bankitalia. Si tratta di Acquaviva Platani e Santa Caterina Villaermosa, che attendono l' unica soluzione del contributo per il 2017. Denari che non basteranno, considerata la riduzione nelle varie manovre dei capitoli relativi al Rmi di un milione e mezzo circa per anno. Soltanto per la prosecuzione dei pagamenti nell'anno in corso sono stati stanziati altri 4.552.270,95 euro, un «finanziamento - scrivono gli uffici - che risulta comunque insufficiente a coprire tutto l'anno fino al 31 dicembre». Ecco gli altri nove comuni interessati: Bompensiere (2017 e prima tranche 2018), Catenanuova, Cerami, Gela, Marianopoli, Montedoro, Pietraperzia, Sommatino, Sperlinga (tutti prima tranche 2018). L'assessore al Lavoro Mariella Ippolito ha potuto sbloccare la tranche dopo la sua audizione in quinta commissione all'Ars, in cui ha raccolto le segnalazioni di alcuni sindaci. «Ho appurato  immediatamente che gli uffici avevano già depositato il primo trimestre alla Ragioneria regionale sin da marzo - ha spiegato - ma con l'abolizione della tesoreria unica a finanziaria approvata si sono registrati i problemi per 12 su 35 Comuni interessati. Abbiamo superato le difficoltà in tempo reale e continuiamo a vigilare per i successivi mandati di pagamento.  La seconda quota, pari a quasi 5 milioni di euro - ha concluso l'assessore - sarà versata quando i comuni presenteranno la relativa documentazione». sa. fe.

Condanna cancellata. Prosciolto dalle accuse anche il vice segretario dell'ex Provincia, Ignazio Gennaro
Concussione, l'ex presidente D'Orsi assolto in Appello
AGRIGENTO

La Corte di appello ha assolto l'ex presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, condannato in primo grado a un anno di reclusione per l'accusa di abuso d'ufficio che scaturiva dall'avere ottenuto il rimborso di alcuni pranzi, di cui non risultava adeguatamente motivato il fine istituzionale. Era accusato pure di peculato e concussione. Il pg Emanuele Ravaglioli aveva chiesto l'aggravamento della condanna a 4 anni e 6 mesi
Gerlando Cardinale
Assolto perchè il fatto non sussiste: i giudici della prima sezione della Corte di appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, hanno cancellato anche la residua condanna a un anno di reclusione che l'ex presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, l'ultimo a ricoprire questo incarico prima della soppressione dell'ente, aveva rimediato per l'accusa di abuso di ufficio. In particolare, secondo il collegio di giudici del tribunale di Agrigento, presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni, D'Orsi non aveva documentato adeguatamente il fine istituzionale di diverse spese, qualcuna consumata anche in autogrill o in ristoranti di basso importo, di cui aveva ottenuto il rimborso. Già in primo grado aveva ottenuto l'assoluzione da una trentina di capi di accusa diconcussione, peculato e altri abusidi ufficio per cui il pg Emanuele Ravaglioli, in appello, aveva chiesto la condanna a 4 anni e 6 mesi. La sentenza di assoluzione era stata impugnata dall'ex procuratore aggiunto di Agrigento Ignazio Fonzo e dal pm Carlo Cinque. I giudici, invece, hanno accolto le tesi dei suoi difensori, gli avvocati Daniela Posante e Giuseppe Scozzari, e lo hanno assolto da tutte le accuse. Diversi i filoni investigativi confluiti al processo. Innanzitutto la concussione che scaturisce dall'ipotesi di avere preteso di non pagare dei lavori di ristrutturazione della sua villa di Montaperto, per un importo di 10 mila euro, dall'imprenditore licatese Vincenzo Vecchio la cui ditta era iscritta nella lista delle imprese di fiducia della Provincia.  Il pg, inoltre, ha chiesto anche la condanna di D'Orsi per peculato perchè avrebbe sottratto alla Provincia, nel novembre del 2010 «in più occasioni », le risorse lavorative dell'agronomo Giovanni Alletto destinandolo alla messa a dimora di alcune palme  (oggetto di una presunta corruzione, per questi fatti è stato condannato a 4 mesi in un processo a parte) sempre all'interno della sua villa. Alletto aveva detto in aula di essere stato convocato all'esterno dell'ufficio da D'Orsi per discutere di questioni lavorative. Capitolo rimborsi pasti: cade anche l'unica condanna decisa in primo grado per D'Orsi (un anno di reclusione per abuso di ufficio) che si riferiva al non avere documentato adeguatamente il fine istituzionale di alcune spese.Infine altre ipotesi di abuso di ufficio contestate scaturivano dall'avere affidato a professionisti esterni alcuni incarichi di frazionamento di immobili «senza fare ricorso a personale dipendente». Assoluzione, con la stessa formula, anche per il vice segretario dell'ente Ignazio Gennaro, condannato in primo grado a otto mesi di reclusione per avere dato il via libera amministrativo al rimborso delle spese di D'Orsi. Per il pg il reato di abuso di ufficio era, comunque, prescritto.I suoi difensori, gli avvocati Vincenzo Caponnetto e Giuseppe Piazza dello studio Giuseppe Crescimanno, avevano chiesto invece un'assoluzione  nel merito.«In questi sei anni e mezzoabbiamo sempre cercato di difenderci nel processo e mai al di fuori delle aule di giustizia, - ha commentato uno dei difensori di D'Orsi, l'avvocato Daniela Posante - non è stato facile soprattutto per il nostro assistito che ha dovuto sopportare attacchi e insinuazioni di ogni tipo. Il tempo ci ha dato ragione, oggi è stata fatta piena giustizia ed è stata restituita onorabilità e integrità a un uomo che ha vissuto con sofferenza questa odissea. Dal mio punto di vista tecnico - ha aggiunto il legale - non avevo dubbi sul fatto che, col tempo, difendendoci nelle sedi opportune e senza partecipare a gazzarre, si sarebbe arrivati a questo epilogo». L'avvocato Giuseppe Scozzari ha aggiunto: «È stato un processo durissimo per due ragioni, innanzitutto va detto che è stato un corpo a corpo con la Procura che ha vissuto la vicenda quasi in chiave personalistica. Inoltre le enormi attenzioni mediatiche, anche nazionali, hanno finito col massacrare e umiliare l'imputato. L'esito assolutorio si commenta da sè, in ogni caso già il tribunale di Agrigento aveva, di fatto, svuotato l'indagine lasciando un'ipotesi residuale che siamo riusciti a smontare in sede di appello. Ricordo ancora -prosegue Scozzari - che, addirittura, la  procura aveva chiesto, dopo la mia arringa, la trasmissione degli atti al tribunale di Caltanissetta nei miei confronti ipotizzando il reato di oltraggio a magistrato in udienza. Per fortuna - conclude il difensore - il tribunale, congrande coraggio e oggettività, sottolineò che il ruolo di difensore fosse stato svolto correttamente». (*GECA*)

Teleacras

"Spese pazze", D'Orsi assolto in Appello
Angelo Ruoppolo

L'ex presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, assolto in Appello al processo sui rimborsi istituzionali. Assoluzione anche per Ignazio Gennaro.
Il 30 marzo del 2017 il Tribunale di Agrigento, presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni, ha condannato a 1 anno di reclusione, pena sospesa, l'ex presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, nell'ambito dell'inchiesta sui rimborsi pagati a spese dell'Ente. La condanna riguarda solo l'accusa di abuso d'ufficio per aver ottenuto il rimborso di alcuni pranzi senza che risultasse adeguatamente motivato il fine istituzionale. D'Orsi invece è stato assolto da tutte le altre accuse, tra concussione, peculato e abuso d'ufficio, in riferimento al mancato pagamento, o in parte non pagato, dei lavori delle prestazioni di imprese e professionisti nella sua villa a Montaperto, frazione di Agrigento, l'acquisto di beni di rappresentanza o di servizi, e gli incarichi professionali esterni all'Ente. Ebbene, adesso la Corte d'Appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, accogliendo le argomentazioni dei difensori di D'Orsi, gli avvocati Giuseppe Scozzari e Daniela Posante, ha assolto D'Orsi, "perché il fatto non sussiste", anche per l'abuso d'ufficio per il quale è stato condannato in primo grado. In occasione del processo d'Appello, scaturito dal ricorso della Procura di Agrigento contro la sentenza del Tribunale, la Procura Generale, tramite Emanuele Ravaglioli, ha invocato la condanna di Eugenio D'Orsi a 4 anni e 6 mesi. L'assoluzione, altrettanto "perché il fatto non sussiste" è stata sentenziata anche per il vice segretario della Provincia, Ignazio Gennaro, condannato in primo grado a 8 mesi di reclusione per avere autorizzato il rimborso delle spese di D'Orsi. Gennaro è difeso dagli avvocati Vincenzo Caponnetto e Giuseppe Crescimanno, che hanno inseguito l'assoluzione nel merito a prescindere dall'intervenuta prescrizione del reato di abuso d'ufficio. Tra i difensori di Eugenio D'Orsi, l'avvocato Daniela Posante dichiara: "Dal gennaio 2012, da quando è iniziato il processo, ci siamo sempre difesi nelle sedi preposte. Il tempo ci ha dato ragione: la sentenza restituisce integrità e onorabilità al professor D'Orsi, che ha sopportato attacchi e insinuazioni, vivendo con sofferenza il lungo decorso processuale". E l'avvocato Giuseppe Scozzari afferma: "E' stato un processo impegnativo. Ho avuto l'impressione che la Procura abbia vissuto la vicenda quasi in chiave personalistica. Eugenio D'Orsi è stato alla ribalta della cronaca, anche nazionale, in negativo, e ne ha sofferto. Adesso la sentenza assolutoria si commenta da sé".

Agrigentonotizie

Libero Consorzio, classificate cinque nuove strutture turistiche

Classificate nel mese di giugno, dal settore "Promozione turistica ed attività economiche e produttive", cinque nuove strutture ricettive che confermano la dinamicità del settore in provincia di Agrigento.
Il settore turistico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha concluso l'iter per la classificazione di cinque nuove strutture e una riclassificazione di una struttura esistente, nelle tipologie di B&B e Case per Ferie, per un totale di 52 posti letto. Queste le nuove strutture ricettive: "La casa di Anthea" situata ad Agrigento in via Callicratide n. 64, nella tipologia di B&B, classificazione tre stelle con una disponibilità di due posti letto; "Holiday Home Seccagrande", ubicata a Ribera in via Raffaello Sanzio, nella tipologia di Case per Ferie, classificazione una Stella, con una disponibilità di diciassette camere e ventiquattro posti letto; "Belvedere sulla Valle" sita ad Agrigento in via Dante Alighieri n. 5 nella tipologia di B&B classificazione tre stelle con una disponibilità di n. 4 quattro camere e sette posti letto; "Batara" sita ad Agrigento in via Ficani n. 34, nella tipologia di B&B classificazione tre stelle con una disponibilità di quattro camere e dieci posti letto; "Vistamare" sita in Agrigento via Belvedere n. 96,  nella tipologia di B&B, classificazione tre stelle con una disponibilità di due camere e quattro posti letto. Inoltre è stata riclassificata la struttura ricettiva denominata Villa Sole sita a Siculiana in contrada Torre Salsa, nella tipologia B & B, tre stelle, con una disponibilità di tre camere e otto posti letto. Attualmente Grazie alle nuove classificazioni la provincia di Agrigento può contare su 18.835 posti letto.

Spese pazze e abusi alla Provincia, in appello cadono le ultime accuse: D'Orsi assolto da tutto
Respinto il ricorso della Procura che chiedeva la condanna anche per le presunte pressioni finalizzate a farsi costruire gratis la sua villa: stesso verdetto per l'ex vice direttore generale dell'ente Ignazio Gennaro
Assolto perchè il fatto non sussiste: i giudici della prima sezione della Corte di appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, hanno cancellato anche la residua condanna a un anno di reclusione che l'ex presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, l'ultimo a ricoprire questo incarico prima della soppressione dell'ente, aveva rimediato per l'accusa di abuso di ufficio. In particolare, secondo i giudici della prima sezione penale presieduta da Giuseppe Melisenda Giambertoni, D'Orsi non aveva documentato adeguatamente il fine istituzionale di diverse spese, qualcuna consumata anche in autogrill o in ristoranti ma di basso importo, di cui aveva ottenuto il rimborso. Già in primo grado aveva ottenuto l'assoluzione da una trentina di capi di accusa di concussione, peculato e altri abusi di ufficio per cui il pg Emanuele Ravaglioli, in appello, aveva chiesto la condanna a 4 anni e 6 mesi. La sentenza di assoluzione era stata impugnata dall'ex procuratore aggiunto di Agrigento Ignazio Fonzo e dal pm Carlo Cinque. I giudici, invece, hanno accolto le tesi dei suoi difensori, gli avvocati Daniela Posante e Giuseppe Scozzari, e lo hanno assolto da tutte le accuse. Diversi i filoni investigativi confluiti al processo. Innanzitutto la concussione che scaturisce dall'avere preteso di non pagare dei lavori di ristrutturazione della sua villa di Montaperto, per un importo di 10 mila euro, dall'imprenditore licatese Vincenzo Vecchio la cui ditta era iscritta nella lista delle imprese di fiducia della Provincia.  Il pg ha chiesto anche la condanna di D'Orsi per peculato perchè avrebbe sottratto alla Provincia, nel novembre del 2010 "in più occasioni", le risorse lavorative dell'agronomo Giovanni Alletto destinandolo alla messa a dimora di alcune palme (oggetto di una presunta corruzione, per questi fatti è stato condannato a 4 mesi in un processo a parte) sempre all'interno della sua villa. Alletto aveva detto in aula di essere stato convocato all'esterno dell'ufficio da D'Orsi per discutere di questioni lavorative. Capitolo rimborsi pasti: cade anche l'unica condanna decisa in primo grado per D'Orsi (un anno di reclusione per abuso di ufficio) che si riferiva al non avere documentato adeguatamente il fine istituzionale di alcune spese. Infine altre ipotesi di abuso di ufficio contestate scaturivano dall'avere affidato a professionisti esterni alcuni incarichi di frazionamento di immobili "senza fare ricorso a personale dipendente".

Grandangolo Agrigento

Agrigento, crescono ancora i B B, aprono altre 5 nuove strutture ricettive

Classificate nel mese di giugno, dal settore 'Promozione turistica ed attività economiche e produttive', cinque nuove strutture ricettive che confermano la dinamicità del settore in provincia di Agrigento.
Queste le nuove strutture ricettive: "La casa di Anthea" situata ad Agrigento in via Callicratide n. 64, nella tipologia dei B&B, classificazione tre stelle con una disponibilità di due posti letto; "Holiday Home Seccagrande", ubicata a Ribera in via Raffaello Sanzio, nella tipologia "Case per Ferie", classificazione una Stella, con una disponibilità di diciassette camere e ventiquattro posti letto; "Belvedere sulla Valle" sita ad Agrigento in via Dante Alighieri n. 5 nella tipologia dei B&B classificazione tre stelle con una disponibilità di n. 4 quattro camere e sette posti letto; "Batara" sita ad Agrigento in via Ficani n. 34, nella tipologia dei B&B classificazione tre stelle con una disponibilità di quattro camere e dieci posti letto; "Vistamare" sita in Agrigento via Belvedere n. 96, nella tipologia dei B&B, classificazione tre stelle con una disponibilità di due camere e quattro posti letto. Inoltre è stata riclassificata la struttura ricettiva denominata Villa Sole sita a Siculiana in contrada Torre Salsa, nella tipologia B&B, tre stelle, con una disponibilità di tre camere e otto posti letto. Attualmente Grazie alle nuove classificazioni la provincia di Agrigento può contare su 18.835 posti letto.

Canicatti Web

Processo falsi rimborsi all'ex Provincia: assolti l'ex presidente D'Orsi e l'ex segretario Gennaro
I giudici della Prima sezione della Corte di appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, hanno assolto perchè il fatto non sussiste l'ex presidente della Provincia Eugenio D'Orsi e l'ex vice segretario generale dell'ex Provincia regionale, Ignazio Gennaro. D'Orsi - difeso dagli avvocati Daniela Posante e Giuseppe Scozzari - in primo grado era stato condannato ad un anno di reclusione (ed assolto da una ventina di altre imputazioni) mentre Gennaro aveva rimediato una condanna ad otto mesi. Il processo riguardava una serie di rimborsi ottenuti da D'Orsi collegati all'attività istituzionale non correttamente documentati. Per questo era stato condannato anche il segretario generale che quei rimborsi aveva avallato. Il pg Emanuele Ravaglioli, in appello, aveva chiesto la condanna a 4 anni e 6 mesi per D'Orsi e non doversi procedere, per intervenuta prescrizione, nei confronti del l'ex vice segretario generale dell'ex Provincia regionale, Ignazio Gennaro. I suoi difensori, gli avvocati Vincenzo Caponnetto e Giuseppe Crescimanno, avevano chiesto, ottenendola, invece un'assoluzione nel merito.


meridionews.it

Rifiuti, la riforma approvata dalla giunta Musumeci
La gestione non sarà più comunale, ma provinciale

Il disegno di legge ridisegna il tormentato settore, basandosi su un principio: l'autosufficienza per tutto il ciclo integrato dei nove ambiti territoriali. Tutto farà capo al nuovo livello di gestione provinciale: l'Aga. Si valuteranno tutti i contratti in vigore
Salvo Catalano
La giunta Musumeci ha approvato ieri sera il disegno di legge di riforma del settore dei rifiuti. Un passaggio importante a cui seguirà l'invio del testo all'Ars dove inizierà la discussione, anche se l'assessore ai Rifiuti Alberto Pierobon ha comunicato che già oggi verranno apportate delle modifiche. Il nuovo sistema si basa su nove ambiti territoriali ottimali, che coincidono con i limiti territoriali delle ex Province, e sull'autosufficienza di ciascuno di essi: dalla raccolta allo smaltimento, compresa quindi l'impiantistica. Via quindi gli Aro, gli ambiti di raccolta ottimale comunali. Sarà tolta ai singoli Comuni la possibilità di gestire autonomamente il servizio. Tutto farà capo al nuovo livello di gestione provinciale: l'Aga, l'autorità di governo dell'ambito, che rappresenta i Comuni appartenenti all'ambito ottimale di riferimento, i Liberi Consorzi Comunali e le Città Metropolitane.
A questi ultimi spetteranno «le funzioni in materia di controllo periodico su tutte le attività di gestione, di intermediazione e di commercio dei rifiuti». Ancora agli enti provinciali passerà la responsabilità di rilasciare l'Autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.) per gli impianti, nonché di valutare la coerenza dei Piani d'Ambito con il Piano regionale per la gestione dei rifiuti. Le Aga, che avranno sede negli uffici delle ex province, saranno presiedute dal Presidente del Libero Consorzio comunale o dal Sindaco metropolitano. Sulla gestione dei rifiuti, su cui deciderà comunque ogni Aga, la legge non pone paletti. Così come avviene adesso, potrà essere gestita in house; data a un operatore privato, con procedura di evidenza pubblica, o a un operatore misto, sempre con gara. A deciderlo sarà l'Assemblea d'Ambito che, oltre al presidente, sarà composta dai sindaci di ogni ambito territoriale. «Le scelte decisionali sul servizio - si legge nella relazione tecnica dell'assessorato che accompagna il ddl - rimangono pertanto ascritte esclusivamente in capo alle nove Aga e non si frammentano più (come nel caso degli A.R.O.) in capo ai Comuni, in forma singola o associata. Sarà l'Aga, nell'ambito della propria autonomia e nel rispetto dei principi dell'ordinamento nazionale vigente, a valutare e decidere le modalità di affidamento del servizio in ciascun ambito. Alla stessa competono le funzioni di organizzazione dei servizi, di scelta della modalità di gestione, di determinazione delle tariffe all'utenza, di affidamento della gestione, di stipula del contratto di servizio e la relativa vigilanza e controllo». La norma salvaguarda tutti i lavoratori del settore, creando due bacini: uno con quelli impiegati da prima del 2009, e un secondo con quelli che sono entrati successivamente. Quindi, il ddl disciplina la naturale e complicata fase di transizione dalla situazione attuale a quella delineata dalla riforma (cioè le nove Aga). «Il sistema transitorio - si legge nella relazione tecnica - è retto da un processo di accorpamento progressivo, scandito da chiare fasi procedimentali in cui i singoli adempimenti dovranno prodursi entro rigide scadenze, il cui rispetto è garantito dai poteri sostitutivi», che la legge affida al presidente della Regione e all'assessore regionale ai Rifiuti. A tal fine, in una prima fase, ogni Ambito territoriale (Aga) sarà diviso in Sezioni territoriali transitorie (una per ogni Srr, le società di regolamentazione dei rifiuti create dal precedente governo) che gestiranno il processo di riunificazione. Molto delicata la questione relativa ai contratti già stipulati alla data di entrata in vigore della riforma. In ogni Sezione territoriale verranno istituite commissioni tecniche - entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge e con decreto dei Presidenti di ciascun libero Consorzio comunale e dei Sindaci metropolitani - con il compito di fare una ricognizione e verificare se i contratti «siano stati stipulati in conformità alla normativa». Quindi la commissione dovrà dire se mantenere i contratti fino alla loro naturale scadenza, o se procedere a scioglimento anticipato e, in quest'ultimo caso, quantificare le conseguenze economiche.

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO