Agrigentonotizie.it
Nuovi corsi di laurea al Cua,
"dialogo" aperto con Kore e Lumsa
Il consorzio universitario non è
morto. Ma sembrerebbe, anzi, essersi posizionato sulla "plancia"
del rilancio. Negli scorsi giorni, c'è stato un incontro con
l'università Kore di Enna: si accarezza il sogno di riportare -
attraverso Lettere - un corso di laurea in Archeologia ad Agrigento e
pare anche che, per quest'anno accademico, la Lumsa possa attivare
Pedagogia. E' scontato - e lo è da tempo ormai - che
l'università di Palermo manterrà il corso di laurea in Servizi
sociali, mentre ad ottobre partirà, grazie ad "Agorà Mundi", il
corso di Mediazione linguistica. Sono già ben 73 le "matricole"
iscritte. Resta ferma, inoltre, l'intenzione di avviare un corso di
laurea in Ingegneria Agroalimentare, con tre branche specialistiche,
dell'università romena "Dunarea de Jos" di Galati. In questo
caso, però, il Consorzio universitario di Agrigento non farà altro
che mettere, semplicemente, a disposizione i locali. Il sindaco di
Agrigento, Lillo Firetto, nelle ultime ore, è, inoltre, tornato a
caldeggiare - con il rettore dell'università di Palermo -
l'ipotesi di attivare nella città dei Templi Economia del turismo.
"La richiesta era stata già fatta, specie dopo il fallimento degli
iscritti: appena 7 a Trapani. Incontreremo, nelle prossime settimane,
il rettore: verrà ad Agrigento per il progetto sull'ex ospedale di
via Atena. Risolleverò la questione". "Fra una decina di giorni,
verosimilmente prima di Ferragosto, arriveranno delle certezze
categoriche - ha detto, ieri, il vice presidente del consiglio
d'amministrazione del Cua: Giovanni Di Maida - . Però c'è stato
l'interessamento della Lumsa per il corso di laurea in Pedagogia.
Parte, con certezza categorica, il corso di Mediazione linguistica
interculturale, che è una laurea triennale, e resta attivo Servizi
sociali dell'università di Palermo. E poi c'è in discussione,
grazie alla Kore di Enna, il ritorno di un corso di laurea in
Archeologia". Coinvolgendo vari enti, il Cua di Agrigento
recupererebbe il suo scopo sociale: essere consorzio. Un Consorzio
capace di attrarre per le sue offerte formative e d'essere, forse
veramente, traino economico. Al momento pare proprio dunque che tutte
le attenzioni del Cda del Cua e del Municipio siano focalizzate sulla
e sulla Lumsa. Nei giorni scorsi, per quanto riguarda la Kore, c'è
stato un incontro con il presidente Cataldo Salerno. Erano presenti
il vice presidente del Cda del Consorzio Giovanni Di Maida e il
sindaco Firetto. "Intanto - annuncia il sindaco di Agrigento -
la Kore dovrebbe aprire uno sportello di orientamento per testare le
esigenze formative del territorio". Nonostante l'assenza di
Palermo, che non è escluso che possa tornare a riattivare
Giurisprudenza, il Cua di Agrigento, se tutto andrà per il verso
giusto, sembra essersi proiettato verso il rilancio. Un rilancio
vero, concreto, e non una mera sopravvivenza.
Spazzamento
e raccolta dei rifiuti, aggiudicato l'appalto per Aragona
Sarà
la Rti composta da Sea e Icos ad occuparsi del servizio di
spazzamento e raccolta dei rifiuti di Aragona. Il Libero consorzio
comunale di Agrigento ha concluso l'iter di aggiudicazione, in
qualità di stazione unica appaltante. Per il Comune di Aragona
l'affidamento del "Servizio di spazzamento, raccolta e trasporto
allo smaltimento dei solidi urbani differenziati e indifferenziati,
compresi quelli assimilati, ed altri servizi di igiene pubblica
(servizio temporaneo)", per l'importo complessivo di 988.001,68
euro più Iva, la commissione di gara ha proposto l'aggiudicazione
provvisoria all'impresa Rti Sea-Icos. Il servizio avrà la durata
complessiva di 10 mesi.
LA SICILIA
ASSEMBLEA TERRITORIALE IDRICA.
Affidato progetto per due mesi, servirà ad avere una mappa
dell'acqua presente in provincia.
L'ATI A "CACCIA" DI RISORSE
ALTERNATIVE
La speranza è di individuare
sorgenti o punti di approvvigionamento sottoutilizzati o nuovi.
L'Assemblea territoriale idrica va a
caccia d'acqua per gli assetati comuni agrigentini.
Se in questi giorni, in più parti
della provincia, si stanno registrato problemi e disservizi rispetto
alla possibilità per molti cittadini di avere un'erogazione idrica
costante, l'Ati a circa 2 anni dai primi annunci mette in campo un
progetto concretissimo finalizzato ad aver un quadro complessivo
della situazione delle risorse idriche esistenti e del loro utilizzo.
Tutto era partito nel 2017, quando i
Comuni dell'Ambito decisero di dar via ad un censimento delle risorse
esistenti "nel rispetto della sostenibilità, solidarietà,
trasparenza ed equità sociale, secondo criteri di efficienza, di
efficacia ed economicità".
Un atto che portò ad una prima mappa
di massima che adesso, con il progetto approvato dall'Ati, verrà
affinata. Primo passo, quindi, la realizzazione di un'indagine
conoscitiva mirata all'accertamento delle dotazioni idriche
esistenti; poi una ricognizione e mappatura delle sorgenti, dei pozzi
e degli impianti in uso; una stima di eventuali portate prelevabili
anche da pozzi attualmente inutilizzati, misurare attraverso dati
certi quanto viene prelevato dai comuni "ribelli". Tutto
verrà poi tradotto in atti e trasferito al Genio Civile di Agrigento
per ottenere le concessioni d'uso delle risorse idriche individuate
che, lo ricordiamo, sono sempre e comunque di proprietà Regionale.
La speranza non celata è quella di
individuare sorgenti o punti di approvvigionamento sottoutilizzati o
totalmente nuovi (con un'attenzione particolare per la zona della
montagna) per dare alla nostra provincia quello che oggi è
totalmente assente sul territorio: l'acqua.
Per fare tutto questo il personale avrà
2 mesi di tempo, ma la "missione" è cruciale sotto più
punti di vista. Il primo, più immediato, riguarda la sostenibilità
economica del sistema idrico integrato: i 70 centesimi al metro cubo
pagati a Sicilia Acque sono un peso non più sostenibile, come
accertato del resto anche dagli stessi commissari nominati dalla
Regione Siciliana. In seconda istanza, sapere da dove poter prelevare
l'acqua, quanto meno riducendo, la portata in entrata dagli invasi,
consentirebbe all'Ati di valutare le ipotesi di gestione diretta, per
quanto ci sarebbero poi da risolvere le questioni legali con la
Girgenti Acque e, soprattutto, trovare le risorse per gli
investimenti.
LINOSA
Chiuso il centro di recupero delle
tartarughe marine dell'isola.
Chiuso il centro di recupero
delle tartarughe a Linosa dopo oltre un ventennio di attività.
"La Hydrosphera - si legge in una
nota - è un'associazione che nel corso del tempo a Linosa ha riunito
biologi, naturalisti, veterinari ed appassionati della natura con
l'obiettivo di creare un laboratorio unico in tutto il Mediterraneo,
dove monitorare e curare tartarughe marine. e cetacei. Un vero e
proprio punto di riferimento che dal 2000 al 2017 è stato gestito in
collaborazione con il Dipartimento Conservazione Natura delCts,
permettendo a decine e decine di giovani volontari provenienti da
tutto il mondo di partecipare ai famosi campi di eco-volontariato
organizzati durante il periodo estivo. In quasi 25 anni di attività,
l'associazione ha sempre messo a disposizione risorse umane e
finanziarie senza gravare economicamente sulle casse comunali, avendo
contribuito fattivamente a creare un polo di eccellenza che
diversamente non esisterebbe. Una forma di collaborazione, quella con
il Comune di Lampedusa e Linosa, che l'associazione vorrebbe
continuare a mantenere".
L'associazione lancia un appello
pubblico, tramite una petizione, attraverso cui chiedere non solo la
riapertura del Centro al più presto ma anche la riassegnazione della
gestione; Secondo i responsabili della associazione sarebbe giusto
che la responsabilità di cure e salvaguardia dei siti di
nidificazione delle tartarughe venga affidata a personale competente
e soprattutto, con una lunga esperienza pregressa proprio sulla
piccola isola di Linosa.
Ma la questione sembra non sia così
semplice, a fare da garante e avere le carte in regola per ottenere
la gestione era il Cts che però ha deciso di chiudere le proprie
sedi a cominciare proprio da quella di Linosa.
Senza ilCts non può esistere la
convenzione. Neanche il Comune o la riserva Marina avrebbero le
caratteristiche e le referenze per potere ottenere in convenzione la
gestione dello storico centro di recupero per le tartarughe anche se
la riserva Marina e il Comune stanno adoperandosi per la riapertura
del centro avvalendosi di una nuova Consociazione con Università e
una associazione ambientalistica diversa dal Cts. A nulla sta
servendo anche la accesa corrispondenza fra l'associazione
Hydrosphera, il Comune, l'area Marina protetta e la Regione. Ma come
sempre, davanti ad una realtà consolidata ed apprezzata da tutti,
bisogna fare i conti con la burocrazia, le leggi e i regolamenti
contro i quali, è difficile fare qualcosa di concreto risolutivo e
soprattutto, veloce.
Un portale per far trovare alloggio
agli universitari
Lucca Sicula
- E' l'idea che hnno
avuto due agrigentini.
LUCCA SICULA
Due giovani studenti
agrigentini inventano un portare per dare la possibilità agli
studenti universitari di trovare subito e facilmente un alloggio. Si
tratta di Vito Cortese di Lucca Sicula e di Alessio Circhirillo di
Sciacca, ambedue studenti universitari all'ultimo anno della facoltà
di Economia e Finanza a
Palermo. II servizio e l'aiuto che i
due giovani offrono agli studenti universitari siciliani è del tutto
gratuito ed è consultabile sul portale UniRoom.
Come è nata l'idea meno di un anno fa
? E' quello che si chiedono in molti che hanno saputo la bella
notizia. I due universitari si incontrano a lezione, fanno amicizia
in quanto conterranei e manifestano le difficoltà che hanno
incontrato per trovare un alloggio nel capoluogo siciliano.
"Ci siamo resi conto - dicono
Circhirillo e Cortese - che quella della ricerca di una stanza o di
una casa è una vera odissea, così com'è un'odissea trovare degli
inquilini. Troppa confusione e fatica, con troppi giri a vuoto".
Tra un momento di pausa e l'altro, i
due ragazzi scoprono di avere altre passioni in comune: quella della
programmazione web e del graphic design.
Da qui è nata l'idea del portale, da
loro interamente realizzato, che vuole essere il modo più facile e
veloce per mettere in contatto studenti e affittuari di abitazioni.
Chiunque vi può accedere gratuitamente. In questa maniera agli
studenti, in cerca di una casa, viene evitato di cercare telefoni ed
indirizzi, attaccati sui muri dell'università e perfino sugli alberi
dei viali.
I due studenti verificano tutti gli
annunci e si curano che tutto ciò che viene pubblicato sia
affidabile, mettendoci tutto il loro impegno e tempo libero. "Amiamo
Palermo - affermano - e ci stiamo impegnando per non andarcene. Il
portale è il nostro punto di partenza. Pensiamo di realizzare dei
portali per altre città siciliane che hanno l'università".
E.M.