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Rassegna stampa dal 28 al 30 luglio 2018

Agrigentonotizie.it
Nuovi corsi di laurea al Cua, "dialogo" aperto con Kore e Lumsa

Il consorzio universitario non è morto. Ma sembrerebbe, anzi, essersi posizionato sulla "plancia" del rilancio. Negli scorsi giorni, c'è stato un incontro con l'università Kore di Enna: si accarezza il sogno di riportare - attraverso Lettere - un corso di laurea in Archeologia ad Agrigento e pare anche che, per quest'anno accademico, la Lumsa possa attivare Pedagogia. E' scontato - e lo è da tempo ormai - che l'università di Palermo manterrà il corso di laurea in Servizi sociali, mentre ad ottobre partirà, grazie ad "Agorà Mundi", il corso di Mediazione linguistica. Sono già ben 73 le "matricole" iscritte. Resta ferma, inoltre, l'intenzione di avviare un corso di laurea in Ingegneria Agroalimentare, con tre branche specialistiche, dell'università romena "Dunarea de Jos" di Galati. In questo caso, però, il Consorzio universitario di Agrigento non farà altro che mettere, semplicemente, a disposizione i locali. Il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, nelle ultime ore, è, inoltre, tornato a caldeggiare - con il rettore dell'università di Palermo - l'ipotesi di attivare nella città dei Templi Economia del turismo. "La richiesta era stata già fatta, specie dopo il fallimento degli iscritti: appena 7 a Trapani. Incontreremo, nelle prossime settimane, il rettore: verrà ad Agrigento per il progetto sull'ex ospedale di via Atena. Risolleverò la questione". "Fra una decina di giorni, verosimilmente prima di Ferragosto, arriveranno delle certezze categoriche - ha detto, ieri, il vice presidente del consiglio d'amministrazione del Cua: Giovanni Di Maida - . Però c'è stato l'interessamento della Lumsa per il corso di laurea in Pedagogia. Parte, con certezza categorica, il corso di Mediazione linguistica interculturale, che è una laurea triennale, e resta attivo Servizi sociali dell'università di Palermo. E poi c'è in discussione, grazie alla Kore di Enna, il ritorno di un corso di laurea in Archeologia". Coinvolgendo vari enti, il Cua di Agrigento recupererebbe il suo scopo sociale: essere consorzio. Un Consorzio capace di attrarre per le sue offerte formative e d'essere, forse veramente, traino economico. Al momento pare proprio dunque che tutte le attenzioni del Cda del Cua e del Municipio siano focalizzate sulla e sulla Lumsa. Nei giorni scorsi, per quanto riguarda la Kore, c'è stato un incontro con il presidente Cataldo Salerno. Erano presenti il vice presidente del Cda del Consorzio Giovanni Di Maida e il sindaco Firetto. "Intanto - annuncia il sindaco di Agrigento - la Kore dovrebbe aprire uno sportello di orientamento per testare le esigenze formative del territorio". Nonostante l'assenza di Palermo, che non è escluso che possa tornare a riattivare Giurisprudenza, il Cua di Agrigento, se tutto andrà per il verso giusto, sembra essersi proiettato verso il rilancio. Un rilancio vero, concreto, e non una mera sopravvivenza.


Spazzamento e raccolta dei rifiuti, aggiudicato l'appalto per Aragona
Sarà la Rti composta da Sea e Icos ad occuparsi del servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti di Aragona. Il Libero consorzio comunale di Agrigento ha concluso l'iter di aggiudicazione, in qualità di stazione unica appaltante. Per il Comune di Aragona l'affidamento del "Servizio di spazzamento, raccolta e trasporto allo smaltimento dei solidi urbani differenziati e indifferenziati, compresi quelli assimilati, ed altri servizi di igiene pubblica (servizio temporaneo)", per l'importo complessivo di 988.001,68 euro più Iva, la commissione di gara ha proposto l'aggiudicazione provvisoria all'impresa Rti Sea-Icos. Il servizio avrà la durata complessiva di 10 mesi.

LA SICILIA
ASSEMBLEA TERRITORIALE IDRICA. Affidato progetto per due mesi, servirà ad avere una mappa dell'acqua presente in provincia.

L'ATI A "CACCIA" DI RISORSE ALTERNATIVE La speranza è di individuare sorgenti o punti di approvvigionamento sottoutilizzati o nuovi. L'Assemblea territoriale idrica va a caccia d'acqua per gli assetati comuni agrigentini. Se in questi giorni, in più parti della provincia, si stanno registrato problemi e disservizi rispetto alla possibilità per molti cittadini di avere un'erogazione idrica costante, l'Ati a circa 2 anni dai primi annunci mette in campo un progetto concretissimo finalizzato ad aver un quadro complessivo della situazione delle risorse idriche esistenti e del loro utilizzo. Tutto era partito nel 2017, quando i Comuni dell'Ambito decisero di dar via ad un censimento delle risorse esistenti "nel rispetto della sostenibilità, solidarietà, trasparenza ed equità sociale, secondo criteri di efficienza, di efficacia ed economicità". Un atto che portò ad una prima mappa di massima che adesso, con il progetto approvato dall'Ati, verrà affinata. Primo passo, quindi, la realizzazione di un'indagine conoscitiva mirata all'accertamento delle dotazioni idriche esistenti; poi una ricognizione e mappatura delle sorgenti, dei pozzi e degli impianti in uso; una stima di eventuali portate prelevabili anche da pozzi attualmente inutilizzati, misurare attraverso dati certi quanto viene prelevato dai comuni "ribelli". Tutto verrà poi tradotto in atti e trasferito al Genio Civile di Agrigento per ottenere le concessioni d'uso delle risorse idriche individuate che, lo ricordiamo, sono sempre e comunque di proprietà Regionale. La speranza non celata è quella di individuare sorgenti o punti di approvvigionamento sottoutilizzati o totalmente nuovi (con un'attenzione particolare per la zona della montagna) per dare alla nostra provincia quello che oggi è totalmente assente sul territorio: l'acqua. Per fare tutto questo il personale avrà 2 mesi di tempo, ma la "missione" è cruciale sotto più punti di vista. Il primo, più immediato, riguarda la sostenibilità economica del sistema idrico integrato: i 70 centesimi al metro cubo pagati a Sicilia Acque sono un peso non più sostenibile, come accertato del resto anche dagli stessi commissari nominati dalla Regione Siciliana. In seconda istanza, sapere da dove poter prelevare l'acqua, quanto meno riducendo, la portata in entrata dagli invasi, consentirebbe all'Ati di valutare le ipotesi di gestione diretta, per quanto ci sarebbero poi da risolvere le questioni legali con la Girgenti Acque e, soprattutto, trovare le risorse per gli investimenti.


LINOSA Chiuso il centro di recupero delle tartarughe marine dell'isola.

Chiuso il centro di recupero delle tartarughe a Linosa dopo oltre un ventennio di attività. "La Hydrosphera - si legge in una nota - è un'associazione che nel corso del tempo a Linosa ha riunito biologi, naturalisti, veterinari ed appassionati della natura con l'obiettivo di creare un laboratorio unico in tutto il Mediterraneo, dove monitorare e curare tartarughe marine. e cetacei. Un vero e proprio punto di riferimento che dal 2000 al 2017 è stato gestito in collaborazione con il Dipartimento Conservazione Natura delCts, permettendo a decine e decine di giovani volontari provenienti da tutto il mondo di partecipare ai famosi campi di eco-volontariato organizzati durante il periodo estivo. In quasi 25 anni di attività, l'associazione ha sempre messo a disposizione risorse umane e finanziarie senza gravare economicamente sulle casse comunali, avendo contribuito fattivamente a creare un polo di eccellenza che diversamente non esisterebbe. Una forma di collaborazione, quella con il Comune di Lampedusa e Linosa, che l'associazione vorrebbe continuare a mantenere". L'associazione lancia un appello pubblico, tramite una petizione, attraverso cui chiedere non solo la riapertura del Centro al più presto ma anche la riassegnazione della gestione; Secondo i responsabili della associazione sarebbe giusto che la responsabilità di cure e salvaguardia dei siti di nidificazione delle tartarughe venga affidata a personale competente e soprattutto, con una lunga esperienza pregressa proprio sulla piccola isola di Linosa. Ma la questione sembra non sia così semplice, a fare da garante e avere le carte in regola per ottenere la gestione era il Cts che però ha deciso di chiudere le proprie sedi a cominciare proprio da quella di Linosa. Senza ilCts non può esistere la convenzione. Neanche il Comune o la riserva Marina avrebbero le caratteristiche e le referenze per potere ottenere in convenzione la gestione dello storico centro di recupero per le tartarughe anche se la riserva Marina e il Comune stanno adoperandosi per la riapertura del centro avvalendosi di una nuova Consociazione con Università e una associazione ambientalistica diversa dal Cts. A nulla sta servendo anche la accesa corrispondenza fra l'associazione Hydrosphera, il Comune, l'area Marina protetta e la Regione. Ma come sempre, davanti ad una realtà consolidata ed apprezzata da tutti, bisogna fare i conti con la burocrazia, le leggi e i regolamenti contro i quali, è difficile fare qualcosa di concreto risolutivo e soprattutto, veloce.



Un portale per far trovare alloggio agli universitari Lucca Sicula

 - E' l'idea che hnno avuto due agrigentini. LUCCA SICULA
 Due giovani studenti agrigentini inventano un portare per dare la possibilità agli studenti universitari di trovare subito e facilmente un alloggio. Si tratta di Vito Cortese di Lucca Sicula e di Alessio Circhirillo di Sciacca, ambedue studenti universitari all'ultimo anno della facoltà di Economia e Finanza a Palermo. II servizio e l'aiuto che i due giovani offrono agli studenti universitari siciliani è del tutto gratuito ed è consultabile sul portale UniRoom. Come è nata l'idea meno di un anno fa ? E' quello che si chiedono in molti che hanno saputo la bella notizia. I due universitari si incontrano a lezione, fanno amicizia in quanto conterranei e manifestano le difficoltà che hanno incontrato per trovare un alloggio nel capoluogo siciliano. "Ci siamo resi conto - dicono Circhirillo e Cortese - che quella della ricerca di una stanza o di una casa è una vera odissea, così com'è un'odissea trovare degli inquilini. Troppa confusione e fatica, con troppi giri a vuoto". Tra un momento di pausa e l'altro, i due ragazzi scoprono di avere altre passioni in comune: quella della programmazione web e del graphic design. Da qui è nata l'idea del portale, da loro interamente realizzato, che vuole essere il modo più facile e veloce per mettere in contatto studenti e affittuari di abitazioni. Chiunque vi può accedere gratuitamente. In questa maniera agli studenti, in cerca di una casa, viene evitato di cercare telefoni ed indirizzi, attaccati sui muri dell'università e perfino sugli alberi dei viali. I due studenti verificano tutti gli annunci e si curano che tutto ciò che viene pubblicato sia affidabile, mettendoci tutto il loro impegno e tempo libero. "Amiamo Palermo - affermano - e ci stiamo impegnando per non andarcene. Il portale è il nostro punto di partenza. Pensiamo di realizzare dei portali per altre città siciliane che hanno l'università". E.M.

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